Cosa succede in città- Pagina 179

“Presente!”, il progetto dell’associazione Amici della Fondazione Ordine Mauriziano

Dopo più di un anno di chiusura forzata delle proprie attività, l’Associazione Amici della Fondazione Ordine Mauriziano odv vuole ora essere attiva (presente nel presente) e lo fa tornando adorganizzare incontri in presenza con i ragazzi e con le famiglie. A causa della pandemia le famiglie non hanno più potuto fare gite e andare alla scoperta del territorio e dei Beni Artistici e Culturali. Con la sospensione delle gite scolastiche anche i momenti di approfondimento sul territorio da parte delle classi non hanno potuto sopperire alla necessità di far conoscere ai ragazzi ilproprio territorio.

Con il progetto “Presente!”, l’Associazione ha avviato un recupero della promozione della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, della Palazzina di Caccia di Stupinigi e dell’Abbazia di Staffarda, ed offre momenti di socializzazione alla cittadinanza. Il progetto “Presente!” è reso possibile grazie al contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e alla collaborazione della Regione Piemonte (Direzione Sanità e Welfare Settore Politiche per i bambini, le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale), all’interno del Bando Progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, fondazioni del terzo settore.

In particolare l’Associazione sta realizzando 7 azioni differentinell’articolazione del progetto.

1. PUBBLICAZIONI: realizzazione di 4 libri per bambini/ragazzi su tematiche trasversali che mettono in connessione i Beni della Fondazione Ordine Mauriziano (oggetto delle nostre attività di tutela e di promozione) con altri monumenti del Piemonte, creando così un circuito culturale ed anche turistico. Le pubblicazioni sono realizzate in collaborazione con la casa editrice Mediares e si inseriscono nella collana “PiemontArte” dedicata alla conoscenza del territorio piemontese.

2. LABORATORI NELLE SCUOLE: laboratori didattici gratuiti nelle scuole dei comuni sui quali si trovano i beni della Fondazione Ordine Mauriziano (Nichelino, Rosta, Buttigliera Alta, Revello) e nelle scuole di Torino per incentivare la conoscenza e la tutela dei beni del proprio territorio.

3. LABORATORI PER LE FAMIGLIE: giornate di presentazione per ciascuno dei libri pubblicati e in ognuno dei Beni (Stupinigi, Ranverso, Staffarda), con animazioni e giochi di tipo storico ed artistico. La pubblicazione sarà distribuita gratuitamente a tutti i partecipanti.

4. VIDEO: per arrivare ai ragazzi “nativi digitali” parleremo il loro linguaggio fatto di immagini, musica, spunti rapidi attraverso video emozionali per una presentazione più ampia dei luoghi e delle tematiche inerenti. Dal 13 al 18 giugno scorso sono state effettuate le riprese, con la partecipazione della “Picus Film Group”, per la realizzazione dei video emozionali dei tre siti in questione. Le riprese sono ora in lavorazione e saranno presentatein occasione della “Settimana della Cultura 2022” di UNI.VO.C.A. in programma dal 23 settembre al 7 ottobre 2022.

5. QR CODE: l’associazione ha realizzato in passato alcuni pannelli esplicativi che sono stati posizionati nella Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Questi pannelli avranno ora un QR Code che rimanderà a brevi video di presentazione (audio e immagini).

6. ITINERARI MICAELICI: descrizione dei percorsi devozionali che partendo dalla Sacra di San Michele (e passando dalla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso) vanno verso Roma e Monte Sant’Angelo oppure vanno verso Mont-Saint-Michel oltrepassando le Alpi.

7. CONTEST E SITO INTERNET: i lavori prodotti dai ragazzi durante i laboratori saranno inseriti sui Social e parteciperanno adun Contest, per il quale saranno create due categorie di partecipazione (scuole e famiglie).

Martedì 27 settembre 2022, ore 17,00, presso Educatorio della Provvidenza (corso Trento, 13 – To), in presenza e online, nell’ambito dell’VIII edizione della Settimana della Cultura di UNI.VO.C.A., presenteremo il progetto “PRESENTE!”: i risultati finora conseguiti:

– produzione di tre video emozionali;

– realizzazione di due pubblicazioni per i ragazzi;

– realizzazione di QR Code sui pannelli esplicativi di Sant’Antonio di Ranverso,

– “Itinerario micaelico” dalla Sacra di San Michele alla Precettoriadi Sant’Antonio di Ranverso,

– promozione presso gli istituti scolastici.

Collegamento Agorà del Sapere / Zoom: ID: 96335691649 – PW: 246225 oppure Invito: https://zoom.us/j/96335691649?pwd=NjZ4R1hvMHhiNkp0bXc3OW5NVTNhZz09

Come gestire il sovraffollamento dei pronto soccorso

Per vincolare le Aziende sanitarie regionali al raggiungimento, in tempi brevi, del contenimento dei tempi di permanenza nei Pronto soccorso, il 4 agosto scorso la Regione Piemonte ha definito le “Linee di indirizzo sulla gestione del boarding”, predisposte con il contributo delle Aziende Sanitarie e conformi al contesto normativo nazionale e regionale di riferimento.

Lo ha ricordato l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale sulle le condizioni di lavoro nei Pronto Soccorso piemontesi.

Entro oggi  7 settembre, le Aziende sanitarie regionali sono tenute a presentare il Piano di gestione del sovraffollamento, sottoposto al monitoraggio dell’Assessorato secondo gli standard di riferimento previsti dalle linee di indirizzo.

La gestione del sovraffollamento nei Pronto soccorso e la gestione del boarding risultano peraltro tra gli obiettivi specifici assegnati ai direttori generali delle stesse Aziende sanitarie per il 2022.

Riguardo al riconoscimento del lavoro svolto dal personale operante nei servizi di Pronto soccorso, l’assessore ha ricordato che la Legge di Bilancio 2022 prevede una specifica indennità di natura accessoria da riconoscere, in ragione dell’effettiva presenza in servizio, a partire dal 1° gennaio di quest’anno. Per l’applicazione della norma, occorre attendere di conoscere gli sviluppi della contrattazione nazionale in corso, che presumibilmente si concluderà entro fine anno.

La Regione, inoltre, partecipa con un proprio delegato al Tavolo tecnico interregionale che affronta anche le criticità legate alla situazione dei Pronto soccorso.

Se la “C” di un imbecille stroppia il nome di una via e di un paese

Diario minimo urbano…vedere e ascoltare per credere

D’accordo. Qualcuno di voi potrà anche dirmi, alla maniera del grande Proietti, ma sì, ma so’ rragazzi! Perché tanto rumore per nulla?. E va bene. Certo non è un gesto terroristico (ci mancherebbe!) con quello che si sente e si vede oggi in giro per il mondo! Ma un gesto da imbecilli, sì. Consentitemelo. Epperbacco! Quando ci vuole ci vuole. Me lo conferma anche Dario, che mi passa vicino, mentre occhi in su osservo il “vil gesto”: Certo che la madre degli imbecilli è sempre incinta, mi sorride e rassicura citando il celebre detto latino Stultorum mater semper gravida. Ma veniamo ai fatti. Ore 9,30 di ieri mattina, solita strada per andare al solito amico bar, a bermi il solito amico caffè. Via Nicola Fabrizi a Torino, attraverso gli assolati (troppo assolati) giardini di piazza Risorgimento dedicati a Francesco Lomonaco (il “Plutarco italiano”), scrittore, filosofo e patriota da Montalbano Jonico precursore dell’Unità d’Italia, imbocco la via Rosta che in un centinaio di metri porta al trafficato corso Francia per lasciarmi all’angolo con via Giacomo Medici, dove appunto mi attende il piacevole dehor, con tanto di simpatiche amicizie acquisite nel tempo, del “mio” caffè. Via Rosta è una bella via, tenuta bene (come suol dirsi), belle e appena appena attempate case e palazzi, gente per bene dal sorriso e dal saluto facile. Mi piace percorrerla. Con calma e attenta curiosità. Mi infilo la FFP2. Alzo gli occhi all’insù e (che é?) resto per un attimo basito. Non può essere! Avrò sbagliato strada? Ma no. Mi guardo intorno con aria perfino un po’ rincoglionita (più del solito) e mi accorgo che tutto è al solito posto. Che io sono anche oggi al solito posto. In via Rosta. Ma, signori miei, via Rosta ha da oggi cambiato nome. Possibile? Via Rosta è diventata, all’angolo con via Vincenzo Nazzaro, via “Crosta”. Proprio così! L’imbecille o gli imbecilli di zona sono tornati a colpire, penso, dopo aver recuperato lo smarrimento. Non di rado capita. Di trovare qualche loro estemporanea esibizione di “street art” per strade e vie di Campidoglio. Dario conferma e alza le braccia al cielo. Imbecilli”! Sì, sì. Però che pena! Possibile che apporre con una pennellata una “C” davanti a Rosta, possa dare tanta soddisfazione e divertimento! Da applausi. Magari il coglione se li aspetta, pure: mi dico. L’avrà fatto nottetempo? O nelle vuote giornate del recente mese vacanziero? Certo non da solo. La targa viaria è almeno a tre metri s. l. m., sul livello del marciapiede. Qualche altro geniale “compagno di merenda” gli avrà fatto scaletta o l’avrà aiutato nell’eroica impresa sorreggendolo su palestrate spalle. Chissà? Ma, intanto, penso qualcuno adesso dovrà provvedere a eliminare quell’obbrobrio. Che magari è lì chissà da quando e non me n’ero mai accorto. Già qualcuno. Chi? Il Comune? Il Quartiere? La Circoscrizione? Saranno già stati interpellati? Magari hanno rimosso. Capita nelle migliori famiglie. Quasi quasi – penso – raccatto uno spazzolone dal lungo manico e ci penso io. Mi prenderebbero per matto. Certo se io abitassi in via Crosta, pardon via Rosta, o fossi un rostese doc, un po’ m’incazzerei a veder trattato così il mio bel paesino, fra i più suggestivi del Torinese, a un tiro di schioppo dalla “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso” (voluta nel XII secolo dal conte Umberto III di Savoia) e ai piedi del Musiné. Ma tant’é. Chissà per quanto ancora resterà quell’ingombrante “C”?. Sarebbe bello – penso ancora – che sopraffatti da un improbabile rigurgito di vergogna, provvedessero a cancellare il misfatto proprio loro: gli esecutori imbecilloidi compagni di merenda. Magari nottetempo come fatto nella messa in atto dello strategico piano”. Il che mi pare assai utopico. Vedremo. Per intanto mi dirigo, bofonchiando qualche insulto, al bar.

Gianni Milani   

Rientro senza code alle Poste grazie ai servizi digitali

Con il sito poste.it e l’app ufficio postale semplice eveloce il ritiro di pacchi e posta  e il pagamento dei bollettini

Al rientro dalle vacanze i cittadini della provincia di Torino possono prenotare l’accesso agli sportelli di 129 uffici postali della provincia tramite il sito poste.it e l’App Ufficio Postale, per rendere più agevole il ritiro di raccomandate, assicurate, atti giudiziari e pacchi giacenti per assenza del destinatario durante le ferie e per il pagamento di bollettini.

Gli uffici abilitati al servizio presso la città di Torino sono 61 mentre  in provincia sono 68. In allegato lo schema riassuntivo.

Per prenotare il proprio ritiro o il pagamento tramite l’App Ufficio Postale è sufficiente scaricare gratuitamente l’applicazione sul proprio smartphone, tablet o pc, selezionare la sede postale presso la quale si trova l’oggetto giacente o la sede più comoda per effettuare il pagamento e scegliere tra due opzioni: “Mettiti in fila” che permette di visualizzare in tempo reale il numero di clienti in attesa oppure “Prenota turno”, che consente di scegliere il giorno e l’orario preferito.

Una volta selezionata la scelta si otterrà un ticket elettronico con il numero di prenotazione.

Per prenotare tramite sito, invece, è possibile digitare nome o indirizzo dell’Ufficio Postale richiesto, selezionare la sede sulla cartina e premere il tasto “prenota ticket”. Anche in questo caso si potrà scegliere di visitare immediatamente l’Ufficio,selezionando “mettiti in fila” oppure programmare la visita per un momento successivo con il tasto “prenota turno”. Nel secondo caso si riceverà direttamente all’indirizzo mail inserito,il ticket da presentare allo sportello nella data e nell’orario prescelti.

Poste Italiane ricorda che il pagamento di bollettini di conto corrente è possibile anche online tramite il sito, l’APPBancoPosta o al proprio domicilio prenotando il servizio sul sitowww.poste.it sezione Servizi al Cittadino, servizi a domicilio.

Gli oggetti di una diva e le immagini eterne firmate Sam Shaw: rivive il mito di Marylin

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La mostra ospitata nella Palazzina di caccia di Stupinigi sino al 18 settembre

 

Fu una bella amicizia quella tra Sam Shaw e Marilyn Monroe, un’amicizia che si srotola autentica lungo gli anni di un decennio e poco più, lungo i Cinquanta, lui sui quaranta lei di venticinque anni quando si conobbero, lui che s’interessa alla musica e al teatro, alla pittura e alla scultura (in gioventù, senza soldi, se n’è anche andato per le strade di New York a raccogliere catrame per realizzare le sue prime opere) alla letteratura, all’attivismo politico; lei dal ’47 gira per gli studios, con particine di nessuna importanza, non accreditata, sino a tre anni dopo quando fa compagnia per poco meno di un minuto ai fratelli Marx per “Una notte sui tetti”, per poi incamminarsi verso la “Giungla d’asfalto” di Huston ed “Eva contro Eva” di Mankiewicz. L’anno successivo Shaw lavora alla 20th Century Fox al film “Viva Zapata”, Marilyn è pur la fidanzata del regista Elia Kazan ma i ruoli scarseggiano e per arrotondare si propone all’amico Sam come autista, tutti i giorni della lavorazione del film, nel tragitto casa lavoro.

E poi, diventato Shaw un fotografo di successo, saranno le prime immagini, e la descrizione di una fama senza precedenti, lei che da Norma Jeane Mortenson diventa l’eterna Marilyn, una foto dopo l’altra a scattare i momenti di una donna e di una diva, del privato e della celebrità davanti ai riflettori, dell’immagine del sesso, non soltanto l’oca svampita e la biondo platino con poco cervello, che scalò il matrimonio dell’intellettuale Miller per elevarsi culturalmente, ma anche l’essere intelligente, comunicativa, spiritosa: come inevitabilmente del viso che non può nascondere quel velo di pensiero ombroso, di tristezza, di un passato che ha conosciuto dolori, troppi, sin dall’infanzia. La bellezza del bianco e nero e la gioia del colore, una giornata al mare in un costume bianco intero o la scommessa della “grande interpretazione”, seduta sulla panchina di un parco, a fingere di orecchiare le parole di una giovane coppia che non la riconosce; a bersi una tazza di tè o nel momento del trucco tra le luci e lo specchio, a ripassarsi la matita sulle labbra, avvolta in una canottierina nera, spalline sottilissime, a scappare dal St. Regis Hotel di New York per andare a girare la scena immortale di “Quando la moglie è in vacanza”, dove l’abito bianco della svampita “the girl” del piano di sopra, all’uscita della sala cinematografica, viene sollevato, attraverso la griglia d’aerazione, dallo spostamento d’aria causato dal passaggio di un treno della metropolitana: sotto lo sguardo di un disincantato Tom Ewell e di un inviperito Joe Di Maggio, poco propenso a vedere la moglie a gambe scoperte sotto gli occhi di decine di curiosi che assistevano alle riprese sulla 51a strada (tali il trambusto e la calca che Billy Wilder decise di rifare la scena in studio poi). Con grande felicità, al contrario (le cronache ci hanno riportato il suo viso), del tipo incaricato dì azionare la macchina del vento al piano di sotto.

Poi Marilyn nella vasca da bagno che trabocca schiuma, che sorride allegra all’obbiettivo, Marilyn e Arthur Miller, innamorati, che si guardano negli occhi, o in compagnia dei genitori di lui. Queste e molte altre ancora le fotografie di Sam Shaw raccolte alla Palazzina di caccia di Stupinigi, sino al 18 settembre, nella mostra “Forever Marilyn”, presentata da Dreams Associazione Culturale e da Next Exhibition con il patrocinio di Torino Metropoli, un percorso per gli appassionati e non soltanto a sessant’anni dalla morte dell’attrice – la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962, forse anche quella con soltanto addosso Chanel numero 5?, nuda sul letto e con la cornetta del telefono nella mano, a soli trentasei anni, quando ci raccontarono che la morte era dovuta “con alta probabilità” al suicidio -. Con le immagini di Shaw, sono esposti molti dei tantissimi oggetti che Ted Stampfer, di origini tedesche, collezionista cinquantenne “malato di Marilyn” sin dall’età di dieci anni, ha messo a disposizione della mostra. Un patrimonio ricavato da case d’asta, archivi di studi cinematografici e da collezioni private, più di 1500 originali, attualmente il più grande e importante del suo genere. Si allineano nelle teche illuminate i guanti indossati il giorno del matrimonio, i suoi occhiali scuri e i biglietti d’aereo, la lettera d’amore a Miller, gli oggetti per il trucco, un paio di bigodini (e qualcuno avverte che, a guardar bene, si può ancora intravedere un capello dell’attrice), il tubetto di colla che usava per applicarsi le ciglia finte, l’abito rosso di “Come sposare un milionario”. Ogni cosa è lì a ricreare un’aura di leggenda, un lampo di ricordi, a riportarci a certi sorrisi come a questo piuttosto che a quel titolo di una filmografia dove si contano poco più di una trentina di opere, dalle prime apparizioni ai momenti di ineguagliabile maturità. Ogni cosa è lì, anche nel proprio mistero, a distanza di decenni, a rivelarci ancora una volta il fascino di un’attrice e la solitudine di una donna (“trova qualcuno che ti rovini il rossetto non il mascara”), il suo desiderio di amare e di essere amata (“vorrei essere felice, ma chi lo è? chi è felice”), la ricerca di sicurezza, la consapevolezza che il suo successo arrivava dal pubblico e non alle “costruzioni” di una casa cinematografica (“Hollywood è un posto dove ti pagano mille dollari per un bacio e cinquanta centesimi per la tua anima”), il suo innegabile humour (“dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del metrò”).

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, scatti fotografici di Marilyn Monroe nell’obbiettivo di Sam Shaw, nel privato e durante le riprese di “Quando la moglie è in vacanze” negli studi della Fox; una scena del film, accanto a Tom Ewell.

Quando la vendemmia è Reale. La più grande festa ai Giardini Reali

Giovedì 8 settembre

 

TORINO WINE WEEK e CLUB SILENCIO

presentano la prima edizione di “VENDEMMIA REALE” 

La più grande festa della vendemmia di Torino ai Giardini Reali

 

Arte, cultura e vino si incontrano a “Vendemmia Reale”, dalle ore 19 di giovedì 8 settembre nei Giardini Reali di Piazza Castello, per la più grande festa dedicata vendemmia mai realizzata in città alla riscoperta delle origini più antiche di questo rito, attraverso le sue affascinanti tradizioni popolari, da ieri a oggi.

 

Per la prima volta insieme, Torino Wine Week e Club Silencio aprono le porte dei Musei Reali per un evento legato alla cultura e al vino.

Giunti finalmente a settembre, “Vendemmia Reale” nasce per celebrare il mese più importante per la vita dei viticoltori, quando le fatiche di un anno vengono finalmente premiate dalla vendemmia. Oggi come in passato, la convivialità si sposa con il lavoro e, come allora, la poesia e il rito si rinnovano con l’obiettivo di unirsi per celebrare quella che, fin dall’antichità, è stata considerata la più grande festa dell’anno.

 

Dodici grandissime cantine italiane sono al centro di un viaggio da nord a sud attraverso i grandi vini, grazie alla preziosa collaborazione con Città del Gusto – Gambero Rosso.

Dal Piemonte, a partire dalla Barbera al Nebbiolo fino ai metodi classici, scoprendo anche Gattinara, Ghemme, fino alle eccellenze astigiane.

Spostandosi dal Piemonte, si andrà alla scoperta dei prosecchi millesimati veneti, il Sangiovese e i grandi Sauvignon umbri, il Montepulciano e il Pecorino d’Abruzzo, i rosati della Campania e i grandi Negroamari, Primitivi e la Malvasia pugliese. E poi ancora il Fiano, l’Aglianico, e alcune chicche del Lazio e della Sicilia.
Inoltre con il supporto della Enoteca Regionale del Monferrato, grazie al coinvolgimento di dieci produttori unici e rappresentativi, i visitatori potranno conoscere e degustare i grandi vini di questo territorio,  con le sue originalità ed eccellenze.

 

Più di 100 le etichette che verranno presentate in degustazione accompagnate da una selezione musicale di artisti della scena musicale torinese, ai quali saranno riservati ben tre stage: il Giardino Ducale, il Giardino di Levante e il Boschetto. Senza perdere la divertente caccia al tesoro tematica e la visita alla Vigna Didattica, un allestimento dei più importanti vitigni del Piemonte, a cura di Vendemmia a Torino e Portici Divini.

 

Durante “Vendemmia Reale”, sarà infine possibile visitare gli spazi dei Musei Reali aperti per l’occasione: la Galleria Sabauda e il Museo d’Antichità, con la Galleria Archeologica, il Teatro Romano e le Sale d’Andrade (ultimo accesso alla visita ore 23).

 

 

PRODUTTORI PRESENTI A VENDEMMIA REALE

e descrizione di alcuni dei  loro vini più rappresentativi

 

TENUTA OLIM BAUDA: questa tenuta è una realtà piemontese gestita, dal 1998, dai 3 fratelli Bertolino, che hanno scelto di vivere nella terra della loro famiglia e di dedicarsi alle vigne, rispettando il territorio e lavorando con passione e grande attenzione per i particolari.

 

La Barbera d’Asti DOCG La Villa della Tenuta Olim Bauda è 100% barbera ed è uno dei primi vini prodotti dall’azienda all’inizio di questa avventura enoica. Si tratta di un vino giovane e senza affinamento in botte ma di grande qualità.

 

CANTINE SANT’AGATA: La cantina Sant’Agata si trova in provincia di Asti, dove lavora con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, sia in vigna sia in cantina, dove ogni passaggio produttivo è volto a esaltare ciò che la stagione e il territorio sono riusciti a esprimere nel frutto.

 

Ottenuto unendo le uve di quattro diverse parcelle vitate e lavorato esclusivamente in acciaio, il “’Na Vota” è un vino rosso secco da uve Ruché, appagante e complesso, sia nei profumi che al gusto, con una gradazione alcolica di 13,5% Vol.

 

GOZZELINO: A Costigliole d’Asti, l’azienda Gozzelino è portata avanti dalla quinta generazione di vignaioli, un viaggio nel tempo nel quale, alla tradizionale e affezionata clientela familiare, si è riusciti ad affiancare nuovi settori di mercato in Italia e all’estero.

Questo Metodo Classico Tradizionale Elena Brut dell’Azienda Gozzelino è prodotto con uve 70% Chardonnay e 30% Pinot Nero, con una gradazione alcolica di 12% vol ed è ottenuto dalla fermentazione in bottiglia secondo il metodo tradizionale.

 

BORGOLUCE: Ambiente, energia e alimentazione sono i tre focus correlati nell’impostazione dell’azienda Borgoluce, fondamenti della filosofia eco-friendly scelta come linea conduttrice nella creazione di un’impresa agricola capace di valorizzare la biodiversità in varie direzioni: viticoltura e allevamenti, agroalimentare e ospitalità.

“Rive di Collalto” Millesimato Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. EXTRA BRUT  di Borgoluce è prodotto con uve glera in purezza allevate nei vigneti posti tra i 200 e i 300 metri sul livello del mare. Da uno dei vigneti più vocati, uno spumante capace di trasportare l’essenza del territorio nel calice.

 

CASTELLO DI CORBARA: azienda umbra acquisita dalla famiglia Patrizi nel 1997 con l’obiettivo di recuperare valori come il rispetto del territorio, la cui autenticità trova espressione in tutti i vini prodotti, sempre riconducibili al terroir di origine.

Calistri Lago di Corbara DOC Sangiovese 2018 nasce dalla selezione delle migliori uve provenienti dal vigneto più antico chiamato “Calistri”, situato in prossimità del Castello. Si tratta di un Sangiovese 100%, un vino avvolgente ed equilibrato con retrogusto persistente.

 

CIUCCI: Tra la Valle del Tevere e i Monti Amerini, la famiglia Ciucci coltiva i suoi prodotti agricoli dal 1910, rappresentando ad oggi il risultato di una storia in cui si incontrano le tradizioni del luogo e il bisogno di guardare in faccia il progresso, rispettando la natura.

Misciano 2018 Bio dell’Azienda Agricola Ciucci è ottenuto da uve Merlot cresciute su terreni argillosi a 200 metri sul livello del mare. Perfetto con arrosti di carni rosse e formaggi stagionati.

 

CANTINE PAOLO LEO: L’azienda Paololeo pone al centro la famiglia e intorno il territorio in tutte le sue tradizionali espressioni; all’azienda vinicola si affianca quella agricola che ad oggi  possiede più di 70 ettari e un’antichissima  masseria circondata da vigne.

 

Moramora Malvasia Nera IGP Salento 2021 è un vino prodotto dalla cantina Paolo Leo a partire da uve Malvasia nera (provenienti da vigneti con piante di circa 40/50 anni di età) raccolte intorno all’area rurale di San Donaci. Il vino presenta un bel color rosso rubino intenso.

 

BONZANO VINI: Nel cuore del Monferrato, patrimonio Unesco dal 2014, per volontà dei fratelli Enrico, Stefano e Massimo Bonzano e Simonetta Ghia, moglie di Enrico, inizia un’avventura enoica che ha come obiettivo quello di far riemergere un territorio estremamente vocato alla viticoltura.

 

Extra Brut metodo classico millesimato LE CAVE è prodotto con 65% di Pinot Nero e 35% di Chardonnay, ottenuto secondo la tradizionale lavorazione Metodo Classico. Lo spumante Le Cave è una grande bottiglia con cui festeggiare, non importa l’occasione.

 

L’ AZIENDA AGRICOLA CARVINEA ha sede nell’ Alto Salento, dove produce alcuni tra i migliori vini pugliesi, premiati con importanti riconoscimenti, a testimonianza del lavoro da sempre orientato alla più alta qualità.

 

Metodo classico brut rosé è prodotto con 100% Aglianico, con un profumo complesso, caratterizzato da note fruttate e floreali, arricchite da piacevoli sentori di crosta di pane. Gradazione alcolica di 12,5% Vol.

 

La cantina LEONE DE CASTRIS è tutta l’autorevolezza della Puglia, situata nella piccola comunità rurale di Salice Salentino che da oltre tre secoli ospita orgogliosamente questa realtà ormai ampiamente affermata sul mercato nazionale ed internazionale.

 

Villa Santera rosato primitivo IGT Salento 2021  è ottenuto da 100% uve Primitivo vinificate in rosa. Alla vista si presenta di un colore rosa tenue con riflessi brillanti, in bocca si esprime con una buona freschezza che dà piacevolezza alla beva e con un finale morbido che invita a bere il secondo bicchiere.

 

CANTINA TOLLO:  Passione, impegno e valori condivisi sono le linee guida che da sempre muovono questa azienda nata in Abruzzo dopo la seconda metà del secolo scorso, nel 1960 per mano di venticinque vignaioli.

Mo Montepulciano d’Abruzzo Dop Riserva della Cantina Tollo entusiasma grazie a una avvolgente rotondità e un perfetto equilibrio che lo rendono una delle etichette più apprezzate e premiate della cantina.  Ventiquattro mesi in botte di rovere per un affinamento che migliora nel tempo.

 

TOMMASONE VINI: Tradizione familiare, spirito imprenditoriale e costante ricerca della qualità animano da cinque generazioni la famiglia Monti, una delle cantine fiore all’occhiello della viticoltura ischitana.

 

Rosamonti IGP Epomeo Rosato è un blend di uve Aglianico 80% e Piedirosso 20% provenienti dal vigneto Tenuta Le Coste. Figlio del terroir di origine vulcanica, che gli dona appagante mineralità, questo rosè narra del mare, del sole e del vento delle colline ischitane.

 

 

Con Aief la cartoleria è solidale

Anche quest’anno torna la CARTOLERIA SOLIDALE AIEF, con oltre 100 cartolibrerie del Piemonte che hanno già aderito alla cartoleria sospesa per sostenere il diritto allo studio.

Quaderni, colle, matite, colori… fino alla metà di settembre si raccoglie materiale scolastico per chi non ne ha presso le cartolibrerie che hanno aderito all’annuale campagna CARTOLERIA SOLIDALE AIEF.

Quest’anno, in oltre 100 cartolibrerie del Piemonte, sono presenti le scatole AIEF per la CARTOLERIA SOSPESA, all’interno delle quali è possibile lasciare tutto quanto può essere utile per la scuola.

Anche quest’anno i volontari AIEF si occuperanno di organizzare il raccolto in pacchi di cartoleria mista, pronti per essere distribuiti a famiglie in difficoltà con figli in età scolare, individuate grazie alla rete che AIEF ha sviluppato sul territorio torinese e piemontese con altri enti del terzo settore e con gli oratori. Parte del materiale di quest’anno sarà riservato per i bambini ucraini che si apprestano a frequentare la scuola in Piemonte.

“Per molte famiglie quest’anno il rientro a scuola sarà un salasso, a causa dei rincari del materiale didattico e non solo. Aumento dell’inflazione significa una stangata complessiva per tutte le famiglie, in termini di aumento del costo della vita e di perdita del potere d’acquisto. Ai nuclei familiari che vivevano già situazioni di difficoltà economica si aggiungono i tanti colpiti da questa crisi.” – commenta la Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza – “La campagna CARTOLERIA SOLIDALE AIEF cerca di dare una risposta concreta di solidarietà con la distribuzione di pacchi di materiale scolastico al fine di tutelare e garantire il diritto allo studio a tutti i bambini. Ringraziamo tutti i volontari impegnati in questa campagna, Cart srl e le cartolibrerie che hanno aderito all’iniziativa solidale. Contiamo sulla generosità di tanti cittadini per poter distribuire più aiuti possibili”.

Sul sito della Fondazione AIEF,
al link https://fondazioneaief.org/sportello-sociale-e-solidale/#cartoleria, è possibile trovare l’elenco di tutte le cartolibrerie che hanno aderito.

Si ringrazia Cart Srl per aver contributo significativamente alla realizzazione della campagna 2022.

Rock Jazz e dintorni: Fabri Fibra e Fiorella Mannoia

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. All’Otium Pea Club suona il quartetto formato da Silvano Borgatta, Gigi Venegoni, Roberta Bacciolo e Gianpaolo Petrini. A Carmagnola si esibisce il Sunshine Gospel Choir. A Moncalieri inaugurazione di “Ritmika” con i Pop X.

Mercoledì. Al Jazz Club serata blues di Big Harp con ospite il chitarrista Roberto Zorzi. Per “Ritmika”sono di scena i Zen Circus. A Saluzzo per “Occit’amo” arriva Max Gazzè. All’Hiroshima Mon Amour nel Sound Garden si esibisce Sleap-e.

Giovedì. Gianpaolo Petrini guida la big band al Jazz Club. Al “Foro Festival “ di Carmagnola è di scena il dj Bob Sinclair. Per “Ritmika” sono di scena Gianmaria, Il Tre e Fasma.

Venerdì. Allo Spazio 211 spazio al “D.U.I Fest” con Cani Sciorrì, Frammenti e If I Die Today.

Per “Ritmika” si esibisce Gabry Ponte. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Ibisco. Al Magazzino sul Po suonano Mano Manita e Protto. Al Jazz Club tributo a Sonny Rollins con il sassofonista Frank Taschini con il trio di Max Gallo.

Sabato. Per “Estate in Circolo” nel giardino dell’Anagrafe si esibisce Davide Shorty. Epilogo di “Ritmika” con l’esibizione di Fabri Fibra e Meg. Nel campo sportivo di Revislate suona il trio di Massimo Faraò con i Jazz Sabbath. A Carmagnola sono di scena Mario Biondi e Fiorella Mannoia.

Domenica. Al Country Sport Village  di Mirabello si esibisce Paolo Benvegnù. Chiusura del “D.UI Fest” con Bob Log  e The Legendary Kid Combo.

Pier Luigi Fuggetta

Settembre di cultura e spettacoli a Torino: si incomincia con la danza a Palazzo Arsenale

REGIO OPERA FESTIVAL
Seconda edizione

Torino, Cortile di Palazzo Arsenale
Sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Via dell’Arsenale 22

Le star della danza internazionale
protagoniste a settembre

Svetlana Zakharova & Vadim Repin (8 e 10)
Béjart Ballet Lausanne (14, 15 e 17)

Nella foto: Svetlana Zakharova (foto © Pierluigi Abbondanza)
Dopo la pausa di agosto, si tornerà a settembre al Cortile di Palazzo Arsenale con una programmazione interamente dedicata alla danza, new entry per il palcoscenico del Regio Opera Festival. Tutti gli spettacoli di settembre avranno inizio alle ore 20.

Il Regio Opera Festival è realizzato con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura e della Città di Torino.
Media Partner è Publitalia ’80.

Giovedì 8 e sabato 10 settembre ore 20 avremo l’onore di ospitare Svetlana Zakharova, étoile del Bol’šoj e del Teatro alla Scala, amatissima dal pubblico, celebrata dalla critica e richiesta dai maggiori teatri al mondo, che si esibirà insieme al marito Vadim Repin, acclamato violinista e direttore d’orchestra, il quale dirigerà la nostra Orchestra.

Nello spettacolo Pas de deux for Toes and Fingers, Repin interpreterà assoli di incredibile virtuosismo, alcuni dei quali vedranno la danza della Zakharova fondersi elegantemente con la musica. Accanto alla “prima ballerina assoluta”, alcuni noti protagonisti del balletto internazionale: da Mikhail Lobukhin a Denis Savin, da Vjačeslav Lopatin ad Artemy Belyakov, impegnati in coreografie di Marius Petipa e Asami Maki, Mauro Bigonzetti, Motoko Hirayama, Mikhail Fokine e Johan Kobborg su musiche di Paganini, Glazunov, Saint-Saëns, Händel, Frolov, Monteverdi, Massenet, Williams. Un mirabile spettacolo di danza e un meraviglioso concerto: un’occasione unica per godere della grande musica e delle stelle internazionali del balletto.

Nella foto: il Béjart Ballet Lausanne in Alors on danse… ! (foto © Gregory Batardon)
Il Béjart Ballet Lausanne sarà protagonista del secondo appuntamento di settembremercoledì 14giovedì 15 sabato 17 alle ore 20. In apertura di serata, la prima nazionale di Alors on danse… ! su musiche di György Ligeti, John Zorn, Citypercussion e Bob Dylan e coreografia di Gil Roman, Direttore artistico della compagnia, che così descrive la sua ultima creazione: «In questo periodo travagliato abbiamo desiderato la leggerezza. Ho quindi composto una serie di coreografie, articolate attorno alla tecnica classica, che non hanno altro soggetto che il piacere della danza.

A seguire, due celeberrimi balletti con la coreografia di Maurice BéjartL’uccello di fuoco, sulla suite orchestrale di Igor Stravinskij e Boléro su musica di Maurice Ravel. Nella prima coreografia Maurice Béjart nutre, alimenta e rivoluziona questo grande classico del ‘900, come egli stesso affermò, «ritrovando i due elementi choc che furono alla base della creazione: Stravinskij musicista russo, Stravinskij musicista rivoluzionario. L’Uccello di fuoco, fiammante Fenice che risorge, come il Poeta/Rivoluzionario e le idee che non muoiono mai».

Su Boléro tutto sembra essere già stato detto, di come Ravel lo compose nel 1928 su commissione di Ida Rubinstein, del debutto béjartiano nel 1961 a Bruxelles, delle star che hanno fortemente voluto interpretarlo e che l’hanno reso famoso arricchendolo con il proprio tocco personale: «In un lavoro coreografico il ballerino conta molto di più della coreografia. È il corpo del ballerino a essere il vero autore dell’opera. Ho detto spesso che la coreografia si fa in due, come l’amore» (Maurice Béjart, La Stampa, 1985). Forse quel che vale la pena aggiungere è l’emozione che si legge nei commenti: se si cerca questo titolo su YouTube, in tutte le lingue del mondo è espressa l’emozione per uno spettacolo unico, appassionante, commovente, da brivido… uno spettacolo che deve essere visto.

Le partiture de L’Uccello di fuoco e di Boléro verranno eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro Regio.

Per scaricare le foto degli spettacoli, clicca qui

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

Prezzi dei biglietti: € 20 – 30 – 40
Per gli abbonati alla Stagione 2022 e per i gruppi di almeno 20 persone:
sconto del 10%

Prezzi delle card
6 ingressi€ 120 (per gli abbonati alla Stagione 2022: € 100)
4 ingressi€ 80
Le card possono anche essere utilizzate da più persone per lo stesso spettacolo

Under 30
Per gli under 30, prezzi mai così convenienti:
biglietti a € 15 (posto unico); card a 4 ingressi€ 40

Biglietteria
Piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242
biglietteria@teatroregio.torino.it
Orario di apertura: da lunedì a sabato 13-18.30; domenica 10-14

Chiusura estiva: da lunedì 1 agosto a domenica 28 agosto
Riapertura: lunedì 29 agosto

Un’ora prima degli spettacoli è aperta la Biglietteria presso il Cortile di Palazzo Arsenale

Alla Biglietteria non sono consentiti pagamenti in contanti ed è consentito il pagamento con Satispay
Per l’acquisto dei biglietti e delle card è possibile utilizzare i voucher ottenuti a titolo di rimborso per gli spettacoli e i concerti della Stagione 2019-20 e annullati causa Covid-19.

Biglietteria online: www.teatroregio.torino.it o www.vivaticket.it

Informazioni
Ingresso Uffici del Teatro Regio, piazza Castello 215
da lunedì a venerdì: ore 9-17.30
Tel. 011.8815.557 – info@teatroregio.torino.it

Il Centro Studi Piemontesi riprende l’attività

Dal 1° settembre il Centro Studi Piemontesi ha ripreso la sua attività dopo la pausa estiva, e la sede è regolarmente aperta con i consueti orari: lunedì-giovedì 9-12; 15-18 – Venerdì 9-14.

Durante il mese di agosto sul Canale YouTube del Centro Studi Piemontesi si sono susseguiti i brevi video

 

Miniera Studi Piemontesi:

gli articoli raccontati dagli autori

 

Ecco  i prossimi che andranno in onda:

 

Agnese PiccoUna sfida per la scienza. Genesi ed evoluzione del pensiero di Cesare Lombroso sullo spiritismo

Dal 6 settembre ore 10https://youtu.be/YB5EufmeK4k

Franca PorticelliContributo alla biografia di Carlo Vidua. Una lettera inedita di Johann Friedrich Riedel

Dal 13 settembre ore 10https://youtu.be/Xicv-j10bQU

Sempre visibili dal sito www.studipiemontesi.it quelli trasmessi in estate:

 

Giovanni Tesio,  Fenoglio e Pavese: una dissimilare affinità

https://youtu.be/B_VPLlhHxqg

Anna PaladiniFederico Siffredi (1861-1920). Documenti e opere inedite per la biografia di un pittore nella Torino di San Leonardo Murialdo

https://youtu.be/QXdYDBIiaG4

Gianluca KannèsLa luce del progresso: Il Genio di Franklin,

scultura di Giulio Monteverde. Premio del Ministero della Pubblica Istruzione

alla seconda Esposizione Nazionale di Belle Arti (1871)

https://youtu.be/29RAZsL0ZfU

Natan AlbaneseUltimi fasti d’Ancien Régime a Torino: gli allestimenti effimeri dei grandi balli di corte nel secondo Settecento e le feste nuziali dei Duchi d’Aosta

https://youtu.be/DMFxuGaZUGI

Andrea Maria Ludovici“Scatti” di storia. Nuove donazioni per l’Archivio del Centro Studi Piemontesi

https://youtu.be/oojZisZkvOo

Andrea BertolinoRisorgimento in salotto. Le memorie di Elisa Carbonazzi Cibrario (1838-1929)

https://youtu.be/cDHPbG5I2mU

Tanti gli appuntamenti on line e in presenza programmati per l’autunno, tutti gli aggiornamenti sul sito www.studipiemontesi.it