Cosa succede in città- Pagina 118

Rock Jazz e dintorni a Torino. Stefano Bollani e Vinicio Capossela

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Blah Blah si esibiscono i Bee Bee Sea. Per il Torino Jazz Festival il clarinettista Louis Sclavis suona nel pomeriggio al Vittoria mentre il sassofonista Shabaka Hutchings alla sera è di scena all’Hiroshima Mon Amour.

Martedì. Al teatro Alfieri per il TJF suona il quartetto del sassofonista Steve Coleman. Sempre per il TJF all’Hiroshima si esibisce Hamid Drake. Vinicio Capossela presenta all’auditorium del Lingotto, “Voi che passate il testimone” mentre allo Spazio 211 Gigi Giancursi , Animaux Formidables e altri presentano “Omega x Resistenza”.

Mercoledì. Furio Di Castri al Monterosa per il TJF presenta il tributo a Frank Zappa. Al Concordia di Venaria si esibisce Mr. Rain. Al Blah Blah suonano i That Gold Street Sound.

Giovedì. All’Hiroshima è di scena Drast. Nell’aula magna del Politecnico suona il quintetto di Roberto Ottaviano. Al Pala Alpitour si esibisce il rapper Lazza. All’Off Topic si esibisce Colombre. Al Museo d’arte Orientale è di scena la vocalist Phew. Alla Casa Teatro Ragazzi suona il sestetto Love Circus di Paal Nilssen-Love. Allo Spazio 211 si esibiscono gli Ufomammut.

Venerdì. Al Concordia è di scena Mezzosangue. Al teatro Colosseo arriva Niccolò Fabi accompagnato dall’Orchestra. Per il TJF al conservatorio suona il pianista Craig Taborn mentre al Politecnico si esibisce il quartetto TellKujira di Francesco Diodati. All’Off Topic si esibisce Generic Animal mentre all’Hiroshima è di scena Lo Stato Sociale.

Sabato. Al Barrio comincia l” Heavy Psych Fest” con Belzebong, Conan e Nick Oliveri. Per il TJF al Vittoria suona la pianista Eve Risser ( il giorno successivo con la Red Desert Orchestra alla sala 500 del Lingotto) e al Bunker suona il trio del batterista Sarathy Korwar.

Domenica. Al Bunker organizzato da “Jazz :Re :Found”, si esibiscono Ramon Judah e Channel One Sound System. Conclusione del Torino Jazz Festival con il doppio concerto di Stefano Bollani alle OGR. Con il Danish Trio al pomeriggio e in piano solo alla sera. Al Barrio suonano gli ucraini Stoned Jesus e i Nebula .

Pier Luigi Fuggetta

25 aprile, le iniziative a Torino. Ecco il programma

25 aprile 1945-2023. La Liberazione è la festa di tutte e tutti gli italiani.

Dichiararsi antifascisti non implica necessariamente aderire a una specifica
famiglia politica, se non per estensione a tutte le famiglie politiche che hanno
fondato la nostra Repubblica e a tutte quelle che oggi vi si riconoscono e sono
parte della nostra democrazia rappresentativa.
È con questo spirito che si festeggia il 78esimo anniversario della Liberazione,
con eventi e iniziative, fino al 15 maggio, a cura di Città di Torino, Polo del
‘900 e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio
Regionale.
Il 25 aprile per la Città di Torino, insignita della medaglia d'oro della Resistenza,
rappresenta una ricorrenza dal valore imprescindibile. È l'anniversario della
fondazione della democrazia del nostro Paese che racchiude le radici della nostra
libertà e dei nostri diritti e, insieme, un importante monito a non dimenticare il
coraggio di quanti hanno lottato per lasciarci in eredità un paese libero –
sottolinea l’Assessora Rosanna Purchia – Con questo calendario di iniziative ci
impegniamo a celebrare una data importante per tutti i torinesi e a trasmettere,
soprattutto ai più giovani, il valore del ricordo e l’esempio delle donne e degli
uomini della Resistenza, affinché il loro sacrificio non sia stato vano e non venga
cancellato dal passare del tempo. Il nostro impegno costante sarà dunque di
trasmettere questa memoria, declinandola nel linguaggio delle nuove
generazioni.
Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale: Il 25 aprile non è una
festa “di parte”. Il 25 aprile è la Festa di tutti gli italiani. Non dobbiamo mai
stancarci di ripeterlo ai più giovani: se oggi avete la fortuna di vivere in un’Italia
libera è grazie ai vostri coetanei che allora, alla Benedicta come al Colle del Lys,
a Boves come al Pian del Lot, si sacrificarono per restituire all’Italia la dignità
perduta a causa dell’alleanza con il nazismo. Con questo spirito anche
quest’anno il Comitato sostiene il fitto programma di iniziative organizzate dal
Polo del ‘900: la mostra di Istoreto con le prime fotografie della Resistenza,
incursioni teatrali, passeggiate letterarie, presentazioni di libri, incontri, concerti
e attività didattiche. Iniziative che si aggiungono e arricchiscono i momenti
commemorativi ufficiali, perché la Resistenza non può essere solo
“commemorata” ma va resa viva, attuale e feconda.
Il 25 Aprile, festa della ritrovata libertà, di un progetto civile e democratico al
quale lavoriamo ancora, trova il suo cuore pulsante nel Polo del ‘900 – afferma il
presidente Alberto Sinigaglia – e negli istituti che lo compongono. Il 78°
anniversario assume un significato più forte perché nel 2023 cadono gli 80 anni
dell’inizio della lotta di liberazione; i 20 anni del Museo della Resistenza; i 20
anni della morte di Alessandro Galante Garrone che ne fu protagonista; i 100
anni di Piero Gobetti editore, che morì di botte squadriste per le sue riviste e per
quanto vi pubblicava; i 60 anni della “Tregua” di Primo Levi, il romanzo che
collocò il grande testimone di “Se questo è un uomo” tra i grandi scrittori del più
tragico Novecento, simbolo nel mondo di Torino e della sua cultura.

EVENTI IN PROGRAMMA 2023
Diffuse nei luoghi di memoria sono le commemorazioni pubbliche presso l’ex
stabilimento Fiat in corso Ferrucci 22 (19 aprile, ore 10), alla caserma
Lamarmora di Via Asti (20 aprile, ore 10.30) e al Cimitero Monumentale (25
aprile, ore 10 e 5 maggio, 9.30 ore). Da piazza Arbarello si muove la tradizionale
fiaccolata del 24 aprile, alle ore 20, che si conclude in Piazza Castello con
l’orazione ufficiale.
Presidio della memoria anche il Polo del ‘900, con al centro delle sue attività, e il
Museo Diffuso della Resistenza che in occasione dei suoi 20 anni di vita si
presenta con il suo allestimento restaurato e aggiornato, presentato alla
cittadinanza proprio il 25 aprile con un programma di visite speciali (dalle ore
10 alle 20). Si aggiungono poi proiezioni in omaggio alle donne partigiane con
l’Archivio Cinematografico della Resistenza e, a cura di Istoreto, in mostra Vita
partigiana. Prime fotografie della Resistenza (dal 18 aprile al 6 maggio).
Segue, alle 17.30 l’incontro con Barbara Berruti, Emiliano Paoletti e il Direttore
di Domani per presentare il numero speciale di Dopo Domani curato dal Polo
del ‘900, coordinamento Barbara Berruti, Chiara Colombini e Carlo Greppi
interamente dedicato alla Resistenza. Alle ore 18.30, il concerto Ezio Bosso:
The Four Letters, una produzione originale ispirata alle lettere di quattro
partigiani condannati a morte tra il 1943 e il 1944, a cura dell’Istituto
piemontese A. Gramsci e eseguito dagli allievi del Conservatorio statale
Giuseppe Verdi. Ad aprire lo spettacolo la lettura delle lettere con gli allievi
dell’Accademia teatrale Mario Brusa a cui si aggiunge la lettera inedita di un
giovane condannato, custodita nell’archivio di Istoreto e resa pubblica per
l’occasione. La serata continua all’Auditorium ‘Giovanni Agnelli’ del Lingotto
con il concerto omaggio alle staffette partigiane di Vinicio Capossela (25 aprile,
ore 20.30).
Al Teatro Carignano, in collaborazione con il Centro Studi Primo Levi, si torna a
interrogare la personalità immensa di Primo Levi, testimone sempre attuale,
attraverso una lettura multilingua delLa Tregua rivolta alle scuole e al pubblico,
in occasione dei sessant'anni dall’uscita del romanzo. Lo spettacolo,
accompagnato da un quartetto d’archi, e anticipato da una prova generale
aperta al pubblico al Polo del ‘900, il 26 aprile, alle ore 18.
Le iniziative cittadine per il 78° anniversario della Liberazione proseguono fino al
15 maggio.
Per il programma completo, info e prenotazioni:
Città Torino www.comune.torino.it/25aprile
Polo del ‘900 www.polodel900.it
Consigli Regionale del Piemonte http://www.cr.piemonte.it/

Musica nei mercati rionali, il Torino Jazz Festival scende in piazza

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Musica nei mercati rionali cittadini per l’undicesima edizione del Torino Jazz Festival.

La rassegna diretta da Stefano Zenni, ha aperto ieri i battenti portando la musica nei mercati rionali e nelle strade del centro, come le marching band per le strade di New Orleans e delle città culle del jazz primordiale.

Protagonista il grande mercato di Porta Palazzo, con la JST Jazz Parade, accompagnata dall’animazione Lindy Hop a cura de ‘La Bicicleta’ .

L’Arci Torino remixa le canzoni antifasciste

CREARE BRANI E REMIXARE LE CANZONI ANTIFASCISTE

Nasce il portale dell’Arci di Torino dedicato al “Concerto per la Resistenza”, andato in scena al Teatro Gobetti nel 1964

 

Non solo un archivio ma un social. E’ online oggi “Risuona la Resistenza”

 

Nel 1964 il Circolo Arturo Toscanini invitava tre grandi della musica – Giorgio Ferrari, Guido Ferraresi e Carlo Mosso – a comporre opere musicali dedicate alla Resistenza sui testi poetici di Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Corrado Govoni, Bini (nome da partigiano di Giovanni Serbandini), Alfonso Gatto e Tito Balestra. Le tre opere in prima assoluta sono state rappresentate, insieme al “Concerto funebre per Duccio Galimberti” di G.F. Ghedini, il 14 ottobre del 1964 al Teatro Gobetti dall’orchestra del Circolo stesso diretta da Mario Rossi, allora direttore dell’orchestra sinfonica della RAI.

Quel giorno Enzo Lalli, presidente e fondatore dell’Arci di Torino, registrò quell’evento e quel nastro è stato restaurato, digitalizzato ed ora è distribuito gratuitamente online.

Il nastro del concerto – organizzato e commissionato dal Circolo Toscanini e dall’Arci di Torino – è stato scoperto durante il progetto di riordino e valorizzazione dell’archivio del Circolo portato a termine dell’Istituto Fondazione Piemontese Antonio Gramsci. L’archivio è una donazione di Enzo Lalli, fondatore dell’Arci di Torino, primo presidente e protagonista diretto delle attività del Circolo: il nastro che nel 2020 si pensava perduto è stato donato dal figlio di Enzo, Alberto, prematuramente scomparso nel 2022. Ora questo patrimonio diviene pubblico e soprattutto utilizzabile dai musicisti italiani: https://www.risuonalaresistenza.it/

“Risuona la Resistenza” è infatti il portale – che viene varato oggi – dove si possono trovare i documenti che raccontano la storia di quel giorno e delle persone che hanno contribuito a quel momento. Ma la vera chicca è che viene messa a disposizione una bacheca di campioni musicali a disposizione degli utenti registrati per essere scaricati e riutilizzati in nuove composizioni.

Dunque, un progetto di ascolto, di rilettura e di rielaborazione musicale, uno spazio virtuale dove non solo si può prendere coscienza del “Concerto per la Resistenza” e del suo valore ma anche attingere da alcuni campioni: sono stati selezionati dai maestri Andrea Maggiora e Giorgio Mirto. L’obiettivo è far sì che musicisti da tutta Italia li utilizzino per nuove composizioni che diventeranno omaggio, decostruzione e ricostruzione del narrato sulla Resistenza.

Spiega Max Borella di Arci Torino: «La valorizzazione della registrazione del Concerto de ‘64 attraverso questo portale è fondamentale per uscire dall’ottica archivistica e approdare ad una dimensione creativa e costruttiva. Allora le avanguardie musicali e letterarie italiane furono utilizzate dall’ARCI per omaggiare il cambiamento radicale dato dalla Resistenza alla nostra vita e ora quelle medesime composizioni sono pronte per essere rielaborate, incorporate, destrutturate a favore di un narrato rinnovato della nostra Liberazione». Aggiunge una riflessione: «L’avanguardia che è cambiamento e rivoluzione per l’arte come lo fu la Resistenza per la nostra libertà, ora torna ad essere fruita e composta come elemento dirompente e rappresentativo dell’antifascismo e dei valori che la lotta partigiana ci ha regalato».  Dunque, “Risuona la Resistenza” è un progetto collettivo di diffusione culturale «che vuole stimolare la creatività musicale a partire da una base comune di valori: i valori della Resistenza e dell’antifascismo».

Matteo D’Ambrosio, direttore della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, spiega: «Con questo progetto l’Archivio del Circolo Toscanini e il Concerto per la Resistenza riprendono vita. La digitalizzazione dell’archivio assume la duplice funzione della conservazione e della valorizzazione, mettendo a disposizione di compositori e compositrici brani che rivivono e assumono altre forme grazie alla possibilità di integrarli in altre elaborazioni, perseguendo i principi e i valori per cui il Circolo fu fondato».

Il funzionamento del portale e del social

 

Una volta entrati nel portale www.risuonalaresistenza.itè possibile navigare liberamente tra i documenti del concerto, leggere i materiali di sala e le partiture originali, conoscere i protagonisti di quel giorno, ascoltare direttamente da Spotify  la registrazione live e documentarsi su quel momento.

In aggiunta, ci si può registrare creando un profilo musicista: così facendo, si accede a un’area riservata dove poter scaricare i campioni audio. E’ possibile, poi, utilizzare questi campioni per le proprie composizioni dedicate alla Resistenza e alla Liberazione che una volta ricaricate sul profilo potranno essere ascoltate dagli altri utenti.

Il Circolo Toscanini: una delle più grandi esperienze culturali del dopoguerra

 

Il Circolo Toscanini rappresenta nel dopoguerra una delle più grandi esperienze culturali della città di Torino. Fu fondatore dell’Arci stessa nel 1957 ed era composto da musicisti, amanti della musica, persone di cultura, ex partigiani, giornalisti, lavoratori e lavoratrici, tutti accomunati dalla matrice antifascista, alcuni protagonisti diretti della lotta di Liberazione e ispirati da sempre dai principi della Resistenza.

L’archivio del Circolo, divenuto di proprietà dell’Arci di Torino dopo la chiusura dell’associazione, è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Sovrintendenza archivistica e bibliografica della regione Piemonte e Valle d’Aosta. La Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci ha riportato alla luce tanti dei tesori che questo fondo nascondeva, tra i quali questo nastro che oggi è alla portata delle orecchie di tutti.

L’intero lascito dell’associazione è consultabile sull’HUB 9centRo, la piattaforma archivistica del Polo del’ 900: https://archivi.polodel900.it/

https://www.arcitorino.it/p/304/archivio-del-circolo-musicale-arturo-toscanini-valorizzazione-e-riordino.html

 

PARTNER

 

Questo progetto è stato reso possibile grazie al finanziamento della Regione Piemonte e grazie al supporto dell’Istituto Piemontese Antonio Gramsci che ha curato il fondo Toscanini,

L’associazione Dewrec ha suguito il restauro del nastro e l’esportazione dei campioni, mentre il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino si è reso diponibile a diffondere la notizia del portale e le sue opportunità ai suoi studenti. Parimenti il circolo Margot di Carmagnola presso la sua scuola di musica. Hanno collaborato a questo progetto e hanno selezionato i campioni musicali i Maestri Andrea Maggiora e Giorgio Mirto che nella loro vita, in maniera diversa, hanno approcciato i contenuti del lascito dell’associazione Toscanini. Le grafiche del portale, invece, sono dell’artista Vittorio Campanella che già nel 2020 aveva seguito la realizzazione della copertina del disco.

 

Divas – Dog Portraits, ritratti di cani nelle loro case. Pergolesi in mostra a Villa della Regina

Ha inaugurato ieri Divas – Dog Portraits la prima mostra ospitata dalla Residenza Sabauda Villa della Regina. Quaranta scatti del fotografo Francesco Pergolesi magistralmente dialoganti con le maestose ed eleganti sale della Villa gioiello seicentesco. Ogni scatto è il ritratto di un cane in un “interno”, la sua casa, della quale è protagonista assoluto.

Francesco Pergolesi realizza in ogni foto un “teatro privato”, imbastisce un canovaccio con le costellazioni di oggetti che trova in ogni stanza, li reinventa, ne riplasma forme e colori, talvolta li trasfigura, altre volte aggiunge elementi scenografici inventati apposta, seguendo una suggestione artistica sempre dotta e attraverso il ritratto del cane – ed il dialogo con gli oggetti – ricostruisce un meta-ritratto del compagno umano in una scenografia tutta concettuale.

Anche i titoli delle opere sono, talvolta, citazioni.

Così “Il Casellante”, richiama il titolo di un libro di Andrea Camilleri, caro al fotografo, e ritrae un pastore tedesco che osserva trenini e locomotive d’epoca, disposti a mimare stazioni e strade ferrate e sembra regolarne il flusso.

Il bagnante”, invece, è un delizioso pastore maremmano quasi sorpreso dall’occhio dell’artista (ed io immagino nel prima di questa “scena” un “ma dov’è finito?” pronunciato in corridoio) nella stanza da bagno accanto alla vasca e ad una nuvola di schiuma e i bagliori dell’acqua versata per terra.

L’ispirazione, dichiarata dall’artista, va al ritratto di Jean Auguste Ingres de “La bagnante di Valpinçon”, di cui riprende, scrive la curatrice Carla Testore, “la delicatezza cromatica, l’atmosfera intima e riservata delle proporzioni. Un’interpretazione in chiave ironica avendo inserito al posto del nudo femminile un esemplare di maremmano maschio dal temperamento incontenibile ed una corporeità imponente.”

Così, “L’Armadio”, attraverso il delizioso chihuahua quasi nascosto tra le borse, immaginiamo il ritratto della “sua” signora.

Non lascia dubbi su chi sia il vero signore e padrone del “Kingdom”: un Cavalier King, ci guarda tronfio dall’alto di una scala, dalla quale domina soprattutto il cuore dei suoi amati umani. Non a caso, su di lui campeggia una coloratissima installazione “LOVE”.

In “Eden”, liberamente ispirato al “Cacciatore di Farfalle” di Carl Spitzweg, un cane da caccia è raffigurato col naso all’insù rivolto verso uno sciame di farfalle dalle quali è affascinato. Le farfalle sono realtà o “artificio”? Poco importa perché Pergolesi ci trasporta sempre in una dimensione ludica quasi onirica.

Difficile fermarsi qui, tanto questi ritratti sono seduttivi, anche e soprattutto nel dialogo con la Villa, luogo eletto e fortemente voluto dalla curatrice Carla Testore che ne ha intuito la forte sinergia con le fotografie di Pergolesi. Un piccolo presagio che fosse il luogo giusto per la sua mostra, la curatrice, ci racconta, di averlo scoperto facendo un sopralluogo nel parco dove fa bella mostra di sé proprio la statua di un cane. L’itinerario, quasi una caccia al tesoro, tra gli interni e gli esterni, guida il visitatore attraverso la residenza che eccezionalmente ha aperto al pubblico il Padiglione dei Solinghi e alcune parti del Giardino, oggi curato dai giardinieri della Reggia di Venaria, come ci mostra la direttrice della Villa, dottoressa Chiara Teolato.

Il vecchio e il nuovo, la Villa gioiello barocco e l’arte contemporanea, un’occasione per far conoscere la residenza ad un pubblico più ampio.

E proprio qui, nel Padiglione in cui il Cardinale, poi divenuto Principe, Maurizio riuniva i dotti filosofi e scienziati dell’Accademia dei Solinghi, da lui fondata, troviamo i ritratti più “intellettuali”. Un bassotto è fieramente issato su uno sgabello dinnanzi ad una libreria colma di libri, spartiti che piovono dal soffitto. Un contrappunto tra ritratto e meta-ritratto, cane e compagno umano; questa mostra mira proprio ad indagare il rapporto tra l’animale e l’uomo, che si fa oggi sempre più intenso, quasi più “antropizzato”.

I cani hanno le loro ludoteche, spazi in cui si recano per socializzare, veri e propri “asili”, hanno dei dog-sitter, c’è una grande attenzione alla nutrizione, alla cura e alla terapia, si sono creati veterinari specialisti (cardiologi, ortopedici, oncologi, etc.), esattamente come i medici.

Il cane è, a tutti gli effetti, un membro della famiglia, anzi, un vero padrone di casa, come dimostrano queste fotografie nelle quali ciascuno di essi assume posture ed atteggiamenti che ne fanno, inequivocabilmente, dei “divas”.

Un ultimo cenno va all’associazione “The Others”, a Paola Rampini e Roberto Casiraghi, che hanno reso possibile la realizzazione, l’allestimento e la comunicazione di questa mostra.

Trovare un po’ di tempo per una visita, vale la pena, tanto per la mostra di Francesco Pergolesi, davvero sorprendente, quanto per visitare quel gioiello seicentesco, patrimonio dell’Unesco, che fu la dimora preferita di Anna d’Orleans, consorte di Vittorio Amedeo II, di qui l’appellativo Villa della Regina ed i suoi giardini, con le fontane, i giochi d’acqua restaurati e la bellissima vigna, una delle poche vigne metropolitane al mondo.

IRMA CIARAMELLA

Dal 20 aprile, al 25 giugno 2023

Orari di visita:

giorni feriali dalle ore 10:00 alle 18:00; prefestivi e festivi dalle ore 10:00 alle 19:00.

Chiuso lunedì, martedì e mercoledì.

Villa della Regina, Strada Comunale Santa Margherita 79, Torino

Piemonte: arrivano i casting di Zecchino d’Oro 2023

Martedì 25 aprile gli aspiranti piccoli solisti potranno esibirsi a Torino

Arriva a Torino il Casting Tour di Zecchino d’Oro in cui tutti i bambini e le bambine che vogliono provare a diventare solisti dell’edizione 2023 dello Zecchino d’Oro potranno esibirsi con una delle più belle canzoni dello Zecchino d’Oro.

L’appuntamento è al centro commerciale Officine S, in Corso Mortaramartedì 25 aprile dalle ore 10.00 alle ore 18.00: una intera giornata dedicata ai più piccoli, in cui tutti i bambini dai 3 ai 10 anni potranno riscoprire l’emozione di cantare dal vivo e divertirsi insieme.

Per partecipare ai casting e provare a diventare uno dei solisti di Zecchino d’Oro 2023 è necessario iscriversi, fino a domenica 23 aprile (compresa), sul sito: https://zecchinodoro.org/stage/torino2023/.

Qualora le iscrizioni sul sito risultassero chiuse, è possibile comunque presentarsi liberamente in qualunque orario per essere accolti dallo staff appena possibile.

La partecipazione è gratuita.

Il casting tour di Zecchino d’Oro è realizzato in collaborazione con Wobinda Produzioni.

È disponibile anche la playlist ufficiale dei casting, che contiene i classici dello Zecchino e le canzoni delle ultime edizioni che hanno conquistato grandi e piccoli: ogni bambino potrà scegliere la propria canzone preferita, impararne il testo e prepararsi a cantare. Per ascoltare la playlist ufficiale: https://bit.ly/playlist-zecchinodoro-casting

I bambini che supereranno questa prima fase saranno poi riascoltati dalla giuria dell’Antoniano in una seconda fase di selezione, che si terrà nel corso del 2023.

Il casting tour toccherà tutte le regioni per cantare e divertirsi insieme con le canzoni più belle dello Zecchino d’Oro. Per scoprire la vera ricchezza di Zecchino d’Oro: imparare a esprimere sé stessi e accogliere gli altri.

 

Per ulteriori informazioni:

www.zecchinodoro.org

www.antoniano.it

La libertà raccontata a colori

Nella Corte Medievale di “Palazzo Madama”, le immagini di quattro giovani illustratori italiani in occasione di “Biennale Democrazia 2023”

Fino all’8 maggio

Quali sono i colori – e le forme – della “libertà”? E come può la “libertà” essere raccontata attraverso i linguaggi, i più vari, dell’arte visiva? Di certo non esistono, né sono mai esistiti, cliché univoci per trasmettere il concetto di “libertà”. L’arte è di per sé stessa “libertà”. Avventura senza regole, né dogmi prestabiliti. Fatto salvo l’abbicci di base. “La pittura – diceva Picassoè più forte di me; mi costringe a dipingere come vuole lei”. Per il romantico Delacroix, “libertà” era la sua iconica Marianne (“La libertà che guida il popolo”) dai seni scoperti, fra le mani il Tricolore e il fucile, alla guida del popolo e simbolo della Rivoluzione francese; per la contemporanea artista americana Calida Garcia Rawles, “libertà” è lo splendido luccichio delle sue acque, del suo mare in cui l’artista di Los Angeles ama immergere i corpi delle sue donne e dei suoi uomini afroamericani. Varie dunque e totalmente libere e singolari le interpretazioni.

Le forme. I colori. Su questo principio si muove la collettiva “I colori della libertà”, ospitata fino a lunedì 8 maggio, nella Corte Medievale di “Palazzo Madama” a Torino, in occasione di “Biennale Democrazia 2023” (dal titolo quest’anno “Ai confini della libertà”) di cui il Museo di piazza Castello ospiterà quattro degli oltre cento incontri. E di qui l’idea di commissionare a quattro giovani illustratori italiani, di profilo artistico internazionale, una serie di opere realizzate intorno al percorso tematico “Immaginare la libertà”, declinato secondo i quattro elementi naturali comuni a tutte le cosmogonie: aria, acqua, terra e fuoco. Su questo comune fil rouge, troviamo così esposte, in ordine, le illustrazioni del bolognese (oggi residente a Roma) Manfredi Ciminale – autore per Einaudi, Il Saggiatore, L’Espresso, Il manifesto e Linus – del molisano di Matrice Antonio Zeoli – illustratore e fumettista per Rai, Mondadori, Rizzoli Lizard, Feltrinelli, Sergio Bonelli Editore – del bergamasco (residente a Milano) Luca Font – artista per la Repubblica, Il Sole 24 Ore, Galleria Campari – e di Elisa Talentino – tra i cui principali committenti vi sono The New Yorker, The New York Times, The Washington Post e Corriere della Sera. Quattro artisti per “suggerire l’avvio di un percorso – dicono i responsabili – che possa stimolare il visitatore a una riflessione sulla rappresentazione della libertà nelle arti, dalla letteratura alla musica, dal cinema alla televisione, dalla pittura alla scultura e all’architettura”. Ad affiancare le loro opere, altre 11 illustrazioni, in un allestimento che riprende in parte quanto commissionato nel 2022, in occasione della sessione annuale del “Comitato Interministeriale per gli Affari Esteri” a Torino, con il progetto “Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli”. Ecco allora la “Libertà” illustrata da Camilla Falsini, il “Rispetto della dignità umana” da Elisa Seitzinger, l’“Uguaglianza” da Andrea Serio, la “Democrazia” da Anna Parini, il “Rispetto dei diritti umani” da Irene Rinaldi e lo “Stato di diritto” da Francesco Poroli. Per proseguire con “Palazzo Madama”, disegnato da Matteo Berton, che sottolinea come l’edificio interpreti più di ogni altro, con i suoi duemila anni di storia, l’identità europea – da sede del Senato del Regno d’Italia, che nel 1861 fa l’Italia, per ospitare cent’anni più tardi la firma della “Carta Sociale Europea” – e poi la “Torino” multiculturale, culla del Risorgimento e dell’indipendenza nazionale nel lavoro di Francesco Bongiorni e il “Piemonte”positivista dell’alessandrino Riccardo Guasco.

Due opere, infine, chiudono il percorso: la “Cultura”, nell’interpretazione di Emiliano Ponzi, e la “Pace” nella lettura di Bianca Bagnarelli. “Due opere necessarie– sottolineano ancora i responsabili –  a sviluppare un progetto che avrà una funzione didattica per gli istituti comprensivi di Torino e del Piemonte, oltre a integrare ‘L’aula che vorrei’– l’innovativo programma di Palazzo Madama che trasferisce l’aula in Museo – e stimolare ulteriori cicli di conferenze, incontri a tema e laboratori quali eventi collaterali di questa operazione, che vede un museo civico divenire committente di giovani illustratori italiani di fama internazionale, costruendo un dialogo tra la sua storia millenaria e il linguaggio grafico dell’illustrazione”.

Gianni Milani

“I colori della libertà”

Palazzo Madama-Museo Civico d’Arte Antica, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino all’8 maggio

Orari: lun. e da merc. a dom. 10/18; mart. chiuso

Nelle foto:

–       Illustrazioni di Luca Font “Libertà della terra”, Antonio Zeoli “Libertà dell’acqua, Elisa Talentino “Libertà del fuoco”, Manfredi Ciminale “Libertà dell’aria”

–       Matteo Berton: “Palazzo Madama”

–       Riccardo Guasco: “Piemonte”

Poste Italiane, salgono a 35 i punti Casa&Famiglia in provincia di Torino

Poste Energia, servizi dedicati alla casa e alla famiglia e prenotazione da remoto delle operazioni attraverso uno sportello o un corner dedicato alle esigenze dei clienti

 Per andare incontro alle esigenze di semplificazione e valorizzare la relazione con i cittadini, da oggi diventano 35 i punti Casa&Famiglia in provincia di Torino. Ai 32 già attivi se ne aggiungono 3 nuovi: Ciriè, Torino 16, Via Lessolo e Torino 7, Via Breglio a Torino.

Negli spazi Punto Poste Casa & Famiglia della provincia di Torino sono disponibili le offerte di telefonia, sia mobile sia per la casa, si possono richiedere strumenti di pagamento quali la PostePay Evolution e sottoscrivere una polizza RCA Poste Guidare Sicuri, per assicurare l’auto di famiglia dai danni causati a persone o cose. È possibile inoltre richiedere anche tutti i prodotti tipici del risparmio postale (Libretto di Risparmio e Buono Fruttifero Postale).

Dal mese di febbraio è inoltre possibile richiedere anche l’offerta Poste Energia, una soluzione a disposizione di tutti i cittadini che fa di trasparenza, innovazione e sostenibilità i propri pilastri.

Il prezzo della materia prima è bloccato per 24 mesi e sono previste due opzioni di pagamento: quella tradizionale, con importo variabile in base al consumo nel mese, e quella innovativa a rata fissa calcolata sui consumi dell’anno precedente. Quest’ultima soluzione consente al cliente di pagare lo stesso importo mensile per 12 mesi, di pianificare le spese energetiche sul bilancio familiare senza avere sorprese in bolletta. Alla fine dell’anno, la rata viene ricalcolata per l’anno seguente, in aumento o in diminuzione, sulla base dei consumi effettivi rilevati.

Poste Energia si distingue per l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al consumo consapevole, puntando sull’educazione del cliente al contenimento dei propri consumi. Inoltre, l’energia elettrica venduta proviene al 100% da fonti rinnovabili prodotte in Italia e le emissioni di anidride carbonica del gas immesso al consumo sono compensate totalmente.

Si ricorda che presso tutti gli uffici è possibile prenotare un appuntamento tramite l’App Ufficio Postale per riservare il proprio accesso. Cliccando sul tasto “prenota ticket” è possibile verificare in tempo reale il numero di clienti in attesa e scegliere tra l’opzione “Mettiti in fila” o “prenota turno ” per eseguire l’operazione in un momento successivo. Se si sceglie l’opzione “Mettiti in fila” l’applicazione genererà automaticamente un numero di chiamata che comprende l’indicazione dei clienti in attesa in quel momento e dell’ultimo numero chiamato. Sarà la stessa App ad indicare al cliente, con una notifica, il momento in cui avvicinarsi ed entrare nell’Ufficio postale.

Con l’opzione “Prenota turno” invece il cittadino selezionerà il tipo di servizio richiesto (Bollettini, Telefonia e Carte, Spedizioni, Polizze Rc Auto e SPID), il giorno e l’orario preferito per svolgere l’operazione.

Al MAUTO il 20 aprile si conclude il ciclo sul restauro dell’automobile storica da competizione

E’ promosso dalla Fondazione Gino Macaluso

 

Nell’ultimo appuntamento targato Rally Talk, in programma il 20 aprile prossimo, alle 17, al MAUTO, si parlerà del dare nuova vita alle auto sportive, alle vecchie glorie dell’automobilismo sportivo.

Rally Talk rappresenta il ciclo di incontri realizzato al Museo Nazionale dell’Automobile e promosso dalla Fondazione Macaluso per l’Auto storica, in occasione della mostra “The Golden Age of Rally”.

Nel corso dell’incontro si ripercorreranno tutte le fasi del restauro, finalizzato al rispetto dell’originalità dell’”auto storica” quale oggetto e dell’auto di competizione.

A parlarne, alle 17, presso l’Auditorium del MAUTO, in corso Unità d’Italia 40, saranno Vincenzo Leanza, direttore di Aci storico, Monica Mailander Macaluso, presidente della Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica, Roberto Giolito, Head of Chef Heritage, Davide Lorenzone, conservatore e responsabile del Centro di Restauro del Museo Nazionale dell’Automobile, Barbara Riolfo Toppino, restauratrice e titolare dell’atelier Classic Center, Giacomo Danisi, ingegnere e CEO della Danisi Engineering, esperto nello sviluppo di prodotti automotive e nel restauro di vetture da competizione-.

Si tratterà di un talk rivolto soprattutto agli appassionati e addetti ai lavori, che credono nel restauro filologico delle automobili storiche da competizione.

Alcuni eccellenti esempi saranno visibili fino al 2 maggio prossimo nell’ambito di “The Golden Age of Rally”, esposizione inedita presente al MAUTO. Si tratta di un viaggio nelle grandi sfide di questa disciplina che, a partire dagli anni Sessanta fino agli anni Novanta, ha contraddistinto i mitici esemplari di una delle collezioni più importanti del mondo, quella della Fondazione Gino Macaluso.

Doppio debutto all’Auditorium RAI: dirige il maestro tedesco Thomas Guggeis, pianista il francese Alexandre Kantarow

giovedì 20 aprile e venerdì 21 aprile

Doppio debutto  giovedì 20 aprile alle ore 20.30 e venerdì 21 aprile alle 20 ( in live streaming su raicultura.it) per il direttore tedesco Thomas Guggeis e il pianista francese Alexandre Kantarow nel concerto che vedrà protagonista l’Orchestra Nazionale della RAI all’Auditorium RAI Arturo Toscanini di Torino.

Thomas Guggeis, balzato all’attenzione del grande pubblico dopo aver sostituito nel 2018 Christoph von Dohnanyi alla Staatsoper di Berlino nell’acclamata produzione di Salomè di Strauss, attualmente ricopre il ruolo di “Staatkapellmeister” alla Staatsoper di Berlino.

In apertura di serata egli proporrà  “Le danze di Galanta” di Zoltan Kodaly, scritte nel 1933 per celebrare gli ottanta anni della Filarmonica di Budapest e ispirate alle melodie tzigane tipiche di Galanta, la città in cui il compositore ungherese trascorse alcuni anni della sua infanzia.

Alexandre Kantorov, per il suo debutto con l’Orchestra Nazionale della RAI, proporrà il Concerto n 1 in fa diesis minore per pianoforte e Orchestra op.1 di Sergej Rachmaninov, iniziato dal compositore all’età  di soli diciotto anni, nel 1890, quando era allievo al Conservatorio di Mosca.

Questo concerto fu iniziato nel 1890 nel suo primo tempo, eseguito come saggio scolastico a Mosca nel marzo 1892, solista lo stesso compositore e direttore Vasilij Safinov. Nel frattempo completò  la partitura scrivendo i due movimenti mancanti. La prima esecuzione completa si ebbe a Londra il 4 ottobre 1899.

Nel 1917, poco prima di fuggire dalla Russia colpita dalla Rivoluzione d’ottobre, il compositore decise di sottoporre il suo op 1 ad un’ampia revisione. La partitura viaggiò con lui in America e venne modificata, lievemente nel primo tempo, radicalmente nel secondo e nel terzo, riveduta completamente nell’orchestrazione.In questa veste definitiva viene normalmente eseguita nelle sale da concerto e ricevette il suo battesimo il 29 gennaio 1919, a New York, diretto da Modest Altschuler, solista l’autore. In questo concerto la concezione dell’armonia risulta molto più moderna, come dimostra la trasformazione di una sezione del terzo tempo dalla originaria tonalità del re maggiore a quella lontanissima del mi bemolle maggiore.

Privo di temi portanti che abbiano una forte connotazione espressiva, il Concerto n. 1 risulta il più  oggettivo e astratto tra i quattro concerti per pianoforte e Orchestra dell’autore, il più  asciutto emotivamente e il più  complesso, ma anche il più estraneo a quella estetica che anni dopo dettò allo stesso Rachmaninoff la dichiarazione secondo cui “La musica deve esprimere il paese di nascita del compositore,  i suoi amori, la sua religiosità,  i libri che l’hanno influenzato, le pitture che ama, la somma delle sue esperienze”.

Nella seconda parte della serata Guggeis proporrà il concerto  per Orchestra di Bela Bartok, dedicato alla memoria di Natalia Kussevitzky e eseguito per la prima volta dalla Boston Symphony Orchestra a New York nel 1944. Il brano risulta il capolavoro  della maturità  del compositore,  scritto durante i difficili anni dell’esilio americano e si dimostra capace di attenuare gli aspetti più aggressivi e arditi tipici del linguaggio dell’artista ungherese, in favore di una significativa linearità  espressiva e di una immediata cantabilità che si richiama alle melodie di una patria lontana.

I biglietti da 9 a 30 euro sono in vendita sul sito dell’OSN della RAI o presso la biglietteria dell’Auditorium della RAI di Torino.

Informazioni 0118104653.

MARA MARTELLOTTA