Cosa succede in città- Pagina 108

Debutta al Teatro Stabile la trasposizione teatrale del film di Paolo Genovese “Perfetti sconosciuti”

In scena al teatro Carignano, dal 26 dicembre al 7 gennaio

 

Dopo il successo della versione cinematografica uscita nel 2016, Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di “Perfetti sconosciuti”, la commedia campione d’incassi, vincitrice di numerosi premi, tra cui due David di Donatello e tre Nastri d’argento. Tra gli attori figurano Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina e Valeria Solarino. Lo spettacolo vede impegnati la Compagnia “Nuovo Teatro” e la Fondazione Teatro della Toscana.

Amicizia, amore, tradimenti, accade tutto e il contrario di tutto in questo brillante spettacolo di Paolo Genovese che ci pone di fronte alla nostra incapacità di comunicare in modo sincero con i nostri simili. Secondo il regista ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata, una segreta. Un tempo, quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria. Oggi è nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella schedina si mettesse a parlare? Come nel film, un gruppo di amici, durante una cena, decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo per condividere pubblicamente messaggi e telefonate. Un’apparentemente innocuo gioco di scambi si trasforma in un disastro a catena che svela senza alcun pudore, in uno slalom spietato tra situazioni esilaranti e colpi di scena, segreti inconfessabili, misteri e ambiguità.

 

Teatro Carignano, “Perfetti sconosciuti”, Piazza Carignano 6, Torino

Orario spettacoli: martedì, giovedì, sabato ore 19:30/mercoledì, venerdì ore 20:45/domenica ore 16:00

Martedì 26 dicembre ore 20:45

Lunedì primo gennaio ore 16:00

Martedì 2 gennaio riposo

La recita del 31 dicembre è fuori abbonamento e si tiene alle 20:30

 

Mara Martellotta

Rock Jazz e dintorni a Torino. Lo Stato Sociale e Antonella Ruggero

Gli appuntamenti musicali della settimana 

Lunedì. Allo Spazio 211 suonano Il Complesso gli Illuminati.

Mercoledì. Al Blah Blah si esibiscono gli Skinny Peachfuzz.

Giovedì. Al Magazzino sul Po è di scena il Jazz RapSody  Collective. Al Blah Blah si esibisce Daniele Pelizzari. Al Bunker suonano Scudetto, Sorriso Tigre e Pan Dan.

Venerdì. Al Circolo Corso Parigi si esibiscono i Derby Mates. All’Off Topic è di scena la cantautrice Irene Buselli. Al Blah Blah suonano i Leda.

Sabato. Al Jazz Club si esibisce il trio del pianista Francesco Greco.

Domenica. Al Sociale di Pinerolo arriva Antonella Ruggero. Principale appuntamento di Capodanno in piazza Castello con Lo Stato Sociale e  con il Dj set di Mace. Al Circolo Corso Parigi suonano gli Svoboda mentre all’Imbarchino sono di scena i Nocrac.  All’Hotel Hilton suona il quartetto della vocalist Valentina Nicolotti mentre al Cafè Muller Federico Sirianni rende un tributo a De Andrè.

Buon Natale e Buon Anno a tutti!

Pier Luigi Fuggetta

Marionette a Natale con “Schiaccianoci e Re dei topi”

SCHIACCIANOCI E RE DEI TOPI
Dal 16 dicembre al 7 gennaio
(il racconto di Drosselmeier)
È la storia di una giovane, Marie, e il suo sogno di un mondo magico, dove i giocattoli prendono vita, e il suo Schiaccianoci diventa un Principe per combattere il Re Topo e salvarle la vita.
Drosselmeier a distanza di anni rivive quel Natale… quando regalò a sua nipote MARIE il giovane Schiaccianoci. Lo rivive giocando e animando i suoi oggetti, giocattoli e marionette. Lo rivive insieme ai bambini che ogni Natale lo vanno a trovare. Lo rivive ascoltando la musica e le voci della sua memoria.
Lo rivive nella sua stanza semi buia, davanti al suo tavolo e al suo teatro per marionette (luogo magico per raccontare storie).
regia di Augusto Grilli
voce fuori campo: Mario Brusa

Mauro Raffini. “… RIDERS sfrecciano via veloci…”

In mostra, all’“Ufficio Pastorale Migranti” di Torino, i nitidi scatti del torinese “fotografo degli ultimi”

Fino a fine dicembre

Ho conosciuto l’“Arte Fotografica” (tutto maiuscolo, per lui è giusto così!) del fotografo – fotoreporter torinese (ma di origini cuneesi) Mauro Raffini, nel giugno del 2019, in occasione della sua mostra “Gli Invisibili”, dedicata al largo e sempre più eterogeneo e prolificante popolo dei “senza fissa dimora”. Ospitata nel “Palazzo di Giustizia” di Torino, (sede scelta casualmente o con chiari, ben precisi intenti?), la rassegna ti scaraventava addosso immagini di solitarie esistenze (dis)umane, perse per strade popolate di sguardi assenti, impietosi se non infastiditi, che parevano fare a pugni, oppure a bella posta proporsi in tutta la loro bruciante verità, in quel “Tempio di Giustizia e Legalità” dove a tutti, anche a loro ai “clochard”, fosse possibile urlare, non inascoltati, il diritto a uno straccio di vita vivibile e tollerata dal resto del mondo. Da quella mostra, ricordo di essere uscito fortemente impressionato con addosso e nel profondo l’immagine dei soggetti – autentici pugni nello stomaco – proposti da Mauro. Con lui non ci siamo ancora conosciuti di persona, solo alcune telefonate – anche con la figlia Sandra che ne segue amorevolmente il lavoro – ma mi sento di condividerne in toto una concorde solidale identità di pensieri e valori. Quell’attenzione spontanea per i “sommersi” (di leviana memoria), per gli “ultimi” ignorati, nella carne e nello spirito, dal mondo che li circonda e non li vede. “Invisibili”, appunto. E su questo persistente “filo rosso” (che da anni lo imprigiona e lo incatena senza alcuna soluzione di continuità) si muove anche la recente rassegna dedicata da Mauro ai “Riders” o, per dirla in modo tutto nostro, ai “Ciclofattorini”. Ospitata, fino a fine dicembre, all’“Ufficio Pastorale Migranti” di via Cottolengo e realizzata con il contributo della “Confraternita di San Rocco” e con “A.M.M.I. – Associazione Multietnica Mediatiatori Culturali”, la mostra partecipa al progetto europeo “DIGNITY FIRM” di “Fieri” (“Forum Italiano Europeo Ricerche Immigrazione”) ed è collegata all’iniziativa “RIDERS ON THE STORM” organizzata da “NIdiL CGIL Torino” per lanciare il progetto della prima “Cassa di Mutua Solidarietà” dedicata ai “Riders”.  Cinquanta sono gli scatti a colori presentati in via Cottolengo e realizzati, i primi, in piena pandemia a Torino (periodo giocoforza di grande lavoro per queste “schegge impazzite”, sempre in moto veloce di giorno e di notte al passo di un “algoritmo” che ne determina spostamenti, orari e secondi), poi seguiti da altri nel 2022 sempre a Torino e  nel 2023 a Nizza. Mestiere da uomini soprattutto (fra i 30 e i 50 anni, per il 70%), poche le donne, Torino, secondo recenti dati statistici, é la prima città in Italia a sperimentarne l’utilizzo, e la seconda in Europa, dopo Londra.

Immigrati in larga percentuale, “sono pakistani, bengalesi, afgani, marocchini, nigeriani, senegalesi … apparentemente – spiega Raffini – persone come noi, ma in realtà pedine di un sistema in cui tutto corre e innesca la modalità del ‘tutto subito’”. Secondo dati CGIL, sono circa 3mila i “Riders” operanti nella provincia torinese, quasi tutti inquadrati come “lavoratori autonomi”, con tutte le inevitabili penalità e lo sfruttamento annesso e connesso; il loro stipendio medio (condizionato dal numero di consegne e dai chilometri percorsi) è di circa 600 euro netti al mese per un compenso orario di sei euro. Eppure, dietro storie che sono racconti di bieco vergognoso sfruttamento, di disperazione, miseria, viaggi miracolosi via mare, lontananza da parenti amici e luoghi del cuore, li vediamo pur anche sorridere, apparentemente felici di quel “quasi niente” che la nostra società regala loro. Le foto di Mauro sono allora potenti megafoni che vogliono risvegliare coscienze e cancellare spudorate menzogne per dare, ancora una volta, voce a chi voce non ha. O ha smesso di urlare al vento quel “ci siamo anche noi” ignorato dai più. E soprattutto da chi, forte di consegne politiche anche importanti, dovrebbe fermarsi un attimo e guardarli negli occhi. Con occhi sinceri e pietosi. Difficili oggi da trovarsi. Scrive bene Anna Ciuban, vicepresidente “A.M.M.I.”: “Il lavoro da rider è una delle innumerevoli fotografie di denuncia sociale, un grido di aiuto alle porte senza orecchie, un segnale che l’inclusione è un percorso in entrambi i sensi. Loro stanno camminando verso di noi. E noi …?”

Gianni Milani

Mauro Raffini. “ … RIDERS sfrecciano via veloci …”

Ufficio Pastorale Migranti, via Cottolengo 22, Torino; tel. 011/2462092 o www.upmtorino.it

Fino a fine dicembre

Orari: dal lun. al ven. 8,30/13 e14/15

Nelle foto: alcuni scatti esposti in mostra a firma di Mauro Raffini

Ecco la “nuova” Galleria Subalpina dopo il restyling

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I lavori di restyling e riqualificazione della Galleria Subalpina – iconico edificio storico situato strategicamente tra piazza Castello, via Cesare Battisti e piazza Carlo Alberto e in prossimità delle vie dello shopping più rinomate – sono terminati in questi giorni. La Galleria, punto di riferimento per il ‘lifestyle’ torinese e crocevia di cultura, moda e intrattenimento, nel corso di quest’anno

è stata oggetto di diverse attività di rinnovamento volte a valorizzarne la sua unicità e autenticità.

Nel dettaglio sono stati restaurati i marmi e i bassorilievi; valorizzate le fioriere; posati nuovi arredi per i dehors e nuove panche a uso pubblico e, inoltre, sono state sostituitele lampade con nuovi elementi a risparmio energetico.

“L’impatto visivo della Galleria Subalpina consente di apprezzare quanto è stato realizzato in termini di abbellimento e restauro nel rispetto della storicità e tradizione del luogo, pur
essendo stati introdotti interessanti aspetti innovativi – ha affermato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino -. Tutto è peraltro avvenuto coerentemente nelle tempistiche annunciate dalla proprietà l’estate scorsa. Questo magnifico salotto torinese diventerà sempre più meta di turisti e luogo di ritrovo per chi vorrà gustare uno splendido angolo di vera torinesità: e le attività commerciali lì presenti non potranno che averne giovamento”.

“Siamo entusiasti di annunciare la fine delle attività di ristrutturazione della Galleria Subalpina di Torino. Da sempre Reale Compagnia Italiana è attiva nella valorizzazione
dell’immobile e l’impegno nei recenti lavori ne è un chiaro esempio – ha dichiarato Matteo Mascardi di Reale Compagnia Italiana -. Con i nostri partner, abbiamo ultimato il progetto di restyling con l’obiettivo di mettere in risalto l’unicità, l’essenza e l’autenticità di questo vero e proprio simbolo di Torino, a beneficio degli affittuari e dell’intera cittadinanza. È stato un piacere ospitare l’assessore Chiavarino, con cui abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione e reciprocità. Noi di Reale Compagnia Italiana continueremo a lavorare per Galleria Subalpina, preservandone il retaggio storico e accrescendone il prestigio futuro”.

Info: www.galleriasubalpina.it

Al teatro Erba di Torino Gian Mesturino vestirà i panni di Gelindo

 Attorniato dalla Compagnia di Torino Spettacoli

 

Al teatro Erba di Torino, in data unica, sabato 23 dicembre prossimo, si rinnova la favola di Natale in piemontese e a interpretare il personaggio di Gelindo è Gian Mesturino, in un’edizione storicissima della compagnia Torino Spettacoli con i Germana Erba’s Talents e l’incasso sarà destinato alle borse di studio, con la partecipazione di Elia Tedesco e Rosario Farò.

Sabato 23 dicembre in data unica al teatro Erba di Torino il ritorno di un must delle feste di Natale. Tra i pastori del presepe c’è quello che arriva alla capanna portando una pecora sulle spalle. È Gelindo, uno dei protagonisti più amati della Natività e del teatro, un piemontese popolare burbero dal cuore d’oro, che incarna i sentimenti più autentici dell’umanità. Per obbedire al censimento dell’imperatore Gelindo lascia la sua casa sulle colline del Monferrato, attraversa un bosco e, come per magia, si trova dalle parti di Betlemme.

Colpo di scena a dieci giorni dal debutto. A vestire i panni di Gelindo sarà Gian Mesturino, scenografo, autore teatrale, architetto, che ha fatto nascere e ha ristrutturato un bel numero di teatri nella città, preside del Liceo Germana Erba e cultore e storico interprete.

Simpaticissima la galleria dei numerosi personaggi, tra i quali la moglie Alina, la figlia Aurelia, innamorata di Medoro.

Il testo, dalla notte dei tempi ispirato alla tradizione, è di Gian Mesturino per la regia di Girolamo Angione. Coreografie di Gianni Mancini. L’originale stesura monferrina vede protagonisti i Germana Erba’s Talent. Completano il cast due incursioni del cantante Rosario Farò e del comico Elia Tedesco.

Teatro Erba, corso Moncalieri 241.

Unica data sabato 23 dicembre ore 21

 

Mara Martellotta

A Torino il Natale viaggia sul tram storico

L’ATTS organizza per domenica 24 dicembre “Natale in tram storico”.

Il 24 dicembre dalle 10 alle 12,30 i tram rossi 116 del 1911 e 502 del 1924 porteranno il pubblico alla scoperta di Torino e dei suoi tram. E per i più piccoli ci sarà anche una dolce sorpresa. I giri partono dal capolinea di piazza Castello (lato Teatro Regio) ogni 15 minuti circa. La partecipazione è a offerta libera. Non occorre prenotare, è sufficiente mettersi in coda alla fermata.

Per informazioni: eventi@atts.to.it
Evento realizzato in collaborazione con GTT Gruppo Torinese Trasporti.

Torino, gli appuntamenti di Natale nei musei della Fondazione

MERCOLEDI 27 DICEMBRE

 

Mercoledì 27 dicembre ore 16

Im-PRESSIONI FLOREALI

Palazzo Madama – attività per famiglie

L’osservazione di alcune opere esposte alla mostra Liberty – Torino capitale ci consentirà di individuare gli elementi naturali che ispirarono quella linea morbida, sinuosa ed elegante, fil rouge che legava arti e artigianato, avvolgendo tutti gli aspetti della vita e della società. Fiori, foglie e steli che ritroveremo, poi, in laboratorio e utilizzeremo per dare vita ad originali e uniche stampe fitomorfe attraverso la tecnica del monotipo.

Età consigliata: 3/5 anni

Durata: 90 minuti

Costo bambini: € 8 (biglietto di ingresso alla mostra gratuito per i bambini fino a 5 anni);

Costo adulti accompagnatori: biglietto di ingresso alla mostra ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Prenotazione obbligatoria e pagamento online

 

Mercoledì 27 dicembre ore 20.30

PARCHI, GIARDINI E LUCI D’ARTISTA – Trekking urbano tra le LUCI D’ARTISTA – 7,9 km: durata 2,5 ore ca.

Fondazione Torino Musei – Luci d’Artista

Grazie alla collaborazione tra MetroTrail e Fondazione Torino Musei, per la prima volta quest’anno sono stati proposti 4 itinerari di trekking urbano che abbinano Natura e Luci d’Artista 2023, per un Public Program sempre più ecologico e sostenibile. Una guida escursionistica ambientale accompagna i visitatori a scoprire ambienti ecologicamente rilevanti a Torino – come fiumi, parchi, giardini e semplici aiuole – percorrendo impensabili sentieri urbani verdi, punteggiati dalle installazioni di Luci d’Artista. La silente fauna notturna dei fiumi fa da contrasto con le Luci stesse e la vita della città. Alberi monumentali e giardini segreti segnano la riscossa della Natura sulla metropoli.  Le camminate sono lunghe indicativamente dai 6 ai 7 chilometri e durano circa 2 ore e mezza.

Partenza e arrivo da Piazza Carlo Felice – Giardini Sambuy – Aiuola Balbo – Giardini Cavour – Giardino Ginzburg – Parco Michelotti – Murazzi Buscaglione – Piazza Carlo Alberto – Piazza Carlo Emanuele II

Parchi, giardini, aiuole, viali alberati, alberi monumentali (nel vero senso della parola) e un grande corso d’acqua. Che non si dica poi che la natura non è più presente in città, almeno nella sua parte più urbana!

Trekking metropolitano che pone l’accento sull’essere “green” di Torino, quasi una caccia al tesoro; ma di tesori, oltre che naturali, ne vedremo scaturiti dall’arte e dalla poesia umana, quali quelli delle Luci d’Artista; potremo così scoprire che molte volte, questi secondi tesori, coincidono, nello spazio, con i primi…

Giorgio GRIFFA – AZZURROGIALLO – Giardini Sambuy

Vasco ARE – Vele di Natale – Piazza Bodoni

Valerio BERRUTI – Ancora una volta – Via Monferrato

Luca PANNOLI – L’amore non fa rumore – Parco Michelotti, fronte Biblioteca Geisser

Luigi NERVO – Vento solare – Piazzetta Mollino

Giovanni ANSELMO – Orizzonti – Piazza Carlo Alberto

Nicola DE MARIA – Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime – Piazza Carlina

Durata e tariffe: max 2,5 ore Tariffa intero: € 16,00 / Tariffa ridotto (5-15 anni): € 8,00 / Bambini under 5: Free. Minimo 4 persone

Info e prenotazioni:

www.metrotrail.it/luci-dartista

info@metrotrail.it

Tel: +39 342 7530853 (anche WhatsApp)

 

 

GIOVEDI 28 DICEMBRE

 

Giovedì 28 dicembre ore 11

Im-PRESSIONI FLOREALI

Palazzo Madama – attività per famiglie

L’osservazione di alcune opere esposte alla mostra Liberty – Torino capitale ci consentirà di individuare gli elementi naturali che ispirarono quella linea morbida, sinuosa ed elegante, fil rouge che legava arti e artigianato, avvolgendo tutti gli aspetti della vita e della società. Fiori, foglie e steli che ritroveremo, poi, in laboratorio e utilizzeremo per dare vita ad originali e uniche stampe fitomorfe attraverso la tecnica del monotipo.

Età consigliata: 3/5 anni

Durata: 90 minuti

Costo bambini: € 8 (biglietto di ingresso alla mostra gratuito per i bambini fino a 5 anni);

Costo adulti accompagnatori: biglietto di ingresso alla mostra ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Prenotazione obbligatoria e pagamento online


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Emiliano Paoletti: al Polo del ‘900 memoria storica e apertura al futuro

RITRATTI TORINESI

Emiliano Paoletti è direttore del Polo del ‘900 dall’aprile 2022

Uno degli esempi più significativi frutto di un progetto di rigenerazione urbana torinese è sicuramente il Polo del ‘900, nato nel 2016 o meglio sorto dalla riconsegna ai cittadini dei palazzi di San Celso e San Daniele, realizzati da Filippo Juvarra nel 1700.

“Il Polo del ‘900 ingloba 24 enti partecipanti – spiega il suo direttore Emiliano Paoletti – di cui alcuni sono enti residenti e altri non residenti, ma tutti collaborano alle attività del Polo, quali il Centro culturale Franco Antonicelli e il Centro studi Piero Gobetti. I 24 enti partecipanti rappresentano un punto di riferimento nella ricerca storica, sociale, culturale e economica del Novecento, oltre che nel campo della salvaguardia dei valori della resistenza, della democrazia e delle libertà. Il Polo del ‘900 pone anche a disposizione del pubblico spazi per eventi, spettacoli, sale di lettura, biblioteche, archivi, una caffetteria e un cortile”.

“Soci fondatori del Polo del ‘900 – aggiunge Emiliano Paoletti – sono la Città di Torino, la Regione Piemonte e la Fondazione Compagnia di San Paolo. Uno dei due edifici del Polo del ’900 è in particolar modo dedicato al Museo diffuso della Resistenza, che proprio quest’anno, in occasione dei vent’anni dalla sua inaugurazione, è stato oggetto di un importante intervento di restauro e ammodernamento del suo percorso espositivo, grazie a un contributo straordinario del Comune di Torino. A breve si insedierà il nuovo Consiglio di Amministrazione del Museo che, tra l’altro, procederà all’individuazione del suo direttore. Il Polo ha assunto una certa notorietà a livello anche nazionale e non solo, per l’unicità del suo progetto, e ha avuto l’onore di ricevere due visite da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la prima nel 2018 in tempi pre covid, la seconda quando è intervenuto a un evento il 2 agosto scorso”.

“Per l’ottantesimo anniversario della Resistenza, che di fatto ha inizio dopo l’8 settembre 1943 – aggiunge il direttore del Polo del ‘900 Emiliano Paoletti – abbiamo contribuito alla realizzazione della mostra dal titolo “DisobbediResistere. Gli internati militari italiani”, curata da ANCR, ISTORETO e istituto Salvemini, aperta fino al 2 febbraio prossimo nella galleria Immagini di palazzo San Celso.

Con la lectio magistralis tenuta da Giuseppe Filippetta, già direttore dell’Archivio Storico e della Biblioteca del Senato, abbiamo inaugurato il triennio dedicato all’ottantesimo della Resistenza, un percorso che coinvolge molti degli enti partecipanti, con il coordinamento scientifico dell’ISTORETO, una interessante iniziativa per la quale ogni anno dal 2023 al 2025 una parola chiave ( un verbo all’infinito) coglie gli elementi essenziali che hanno caratterizzato gli anni 1943, 1944 e 1945, permettendo di definire una cornice di senso capace di collegare passato e presente, tenendo unita la riflessione storiografica del dibattito culturale e civile. Si sono anche tenuti un seminario e una conferenza dedicati agli scioperi avvenuti nelle fabbriche nel ’43: disobbedire era un atto simbolico di rifiuto che segnò quel tempo.

La prima parola è, appunto, “disobbedire”. La seconda “combattere”. La terza “sognare”. Questa iniziativa recherà un percorso di mostre, eventi, seminari e rassegne cinematografiche. Nel 2023 abbiamo anche realizzato una collaborazione editoriale con il quotidiano Domani sui temi della Liberazione”.

“Queste attività sono state rese possibili grazie al contributo del Comune di Torino che ha finanziato in parte il restauro del Museo e in parte le attività per l’ottantesimo della Resistenza – precisa Emiliano Paoletti – a cui si è aggiunto un contributo da parte della Regione Piemonte per il coordinamento di una neocostituita rete della guerra e della memoria a cui aderiscono diversi enti del territorio piemontese.

In questo quadro va poi contestualizzato il progetto che riguarda l’ottantesimo anniversario dell’eccidio della Benedicta, località che si trova in provincia di Alessandria. La Regione Piemonte è impegnata nella realizzazione di un memoriale, della costruzione di un percorso museale cui partecipano diversi enti piemontesi, tra i quali alcuni dell’Alessandrino, impegnati nel mantenere viva la memoria di quel tremendo eccidio.

È già stato approntato l’edificio che ospiterà il materiale del memoriale dell’eccidio. Si tratta di una costruzione particolarmente originale nelle sue funzioni, che si adatta a un paesaggio montano, e che sarà aperto dalla primavera fino a fine estate”.

“Un’altra tematica – spiega Emiliano Paoletti – a cui abbiamo dedicato molto spazio nell’autunno di quest’anno è stata quella del mare, che consideriamo un tema trasversale, in quanto dietro a questo termine si celano altre parole come il colonialismo, i rapporti con i Paesi africani, il tema delle migrazioni, il ruolo del mare nel traffico internazionale delle merci e delle persone e l’inquinamento. Il progetto integrato è stato coordinato dall’Unione culturale Franco Antonicelli, con la partecipazione di diversi enti e molte attività tra cui la mostra ‘Archeoplastica’, curata dall’ISMEL, in collaborazione con l’associazione omonima che, da decenni, si occupa della pulizia delle spiagge. Allestita a fine settembre, è durata per tutto il mese di ottobre.

Le tre parole chiave che hanno ispirato la programmazione del Polo nel 2023 sono mare, polvere e orizzonti. Il mare è inteso come spazio di transito tentato o riuscito di corpi e merci, il lavoro sulle navi e nei porti. Il mare come spunto di ricerca e produzione culturale. ‘Polvere’ è la seconda parola, cui si accompagna l’immagine ‘Vortici di polvere’, scelta da Omero per rappresentare la furia della battaglia nell’Odissea. Da allora il sodalizio tra l’immagine della polvere e le descrizioni di guerra non si è più sciolto, sopravvivendo anche nella letteratura contemporanea. Un sodalizio che non si nutre solo con l’associazione visiva del campo di battaglia, ma soprattutto si alimenta della metafora profonda e antica che lega la polvere alla morte, tanto che, a partire dalle guerre del Novecento, ‘polvere’ è il prodotto della guerra. ‘Polvere’ è stata una winter school di tre giorni a cui hanno partecipato oltre 50 studenti universitari, coordinata dall’associazione Vera Nocentini insieme ad altri nostri Enti. Il terzo termine scelto è ‘orizzonti’, che mira alla possibilità di riattivazione del dialogo con l’immaginario politico e sociale delle nuove generazioni, portando attenzione alla visione di chi guarda la propria vita con una traiettoria proiettata nel futuro, alla ricerca di orizzonti di senso. Con Orizzonti verranno indagate tre esperienze sociali e politiche che hanno contrassegnato il periodo 2001-2021: il ‘movimento dei movimenti’, al secolo ‘No Global’, il ‘Movimento Studentesco dell’Onda Anomala’, il movimento ‘No Tav’. Il progetto rivolge la sua attenzione alle voci di una nuova generazione e mette al centro il lavoro di tre giovani ricercatrici, di un giovane collettivo chiamato ‘Stasis’ che si occupa di ricerche multimediali e che si avvale della collaborazione di una casa editrice torinese, Morsi, nata nel 2020. Ne nascerà una pubblicazione ad hoc, in cui le ricerche storiche dialogheranno con le illustrazioni, e l’incontro conclusivo sarà incentrato sulla partecipazione politica e i nuovi linguaggi.

Il progetto è coordinato dal Centro studi Piero Gobetti, in collaborazione con Arci Torino, Istituto Antonio Gramsci, Unione Culturale Franco Antonicelli”.

“Il Polo del ‘900 vuole essere anche – conclude il suo direttore – un centro di attualizzazione della storia e dei grandi temi del Novecento, ma anche essere una casa capace di ospitare eventi diversi e di differenti culture, come è stato per la recente Festa della Luce della comunità induista, e rafforzare valori e idee delle nuove generazioni favorendo la loro partecipazione. Un gruppo di giovani ragazze del ‘Club del Cucito’ si ritrova ogni sabato e presenta delle finalità di tipo sociale. Sono loro che hanno cucito 150 fazzoletti inviati a Palermo in occasione delle manifestazioni contro la violenza sulle donne. Sempre al Polo del ‘900 si tiene un laboratorio aperto a tutti, in cui si impara a danzare, includendo tutte le forme di abilità e disabilità. A condurlo è l’insegnante Gabriella Cerritelli. Sempre presso il Polo, la Compagnia PEM con Gabriele Vacis organizza dei laboratori teatrali aperti e delle prove aperte agli spettatori. Si tiene anche una scuola di architettura per bambini e ragazzi, corsi di lingua, con l’impegno di far crescere l’attenzione per i temi dell’inclusione e il desiderio di prossimità nei confronti delle persone”.

Mara Martellotta


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Buon compleanno Istituto Giolitti

Lo storico istituto di via Alassio compie 45 anni e lo fa inaugurando un nuovo laboratorio di pasticceria.

Sabato 16 Dicembre taglio del nastro per un nuovo laboratorio di panificazione e pasticceria all’interno della scuola Alberghiera dell’Istituto Giolitti. L’occasione ricorre nel 45° anno dalla fondazione e durante la giornata di festa è intervenuto l’Assessore regionale allo sviluppo delle attività produttive Andrea Tronzano.

“Le istituzioni sono qui non per prassi ma perché ci credono. Dobbiamo fare capire che le nostre istituzioni sono uno strumento che aiuta ogni qualvolta ci si impegna raggiungere gli obiettivi. I soldi che mettiamo sono dunque un sostegno concreto. E qui oggi rinnoviamo la nostra presenza. Ai ragazzi e alle ragazze diciamo che c’è bisogno di impegnarsi anche in lavori che oggi sono in declino. Ci sono aziende che non trovano personale da impiegare in lavori che richiedono la manualità dunque non possiamo che guardare all’istituto Giolitti come laboratorio in grado di formare figure di cui vi è molta richiesta.” Ha detto l’Assessore Tronzano.

Il laboratorio vede tra i suoi maggiori promulgatori il Professor Alessandro Ricci che con orgoglio mostra quello che riescono a fare e ricorda gli allievi che hanno un posto speciale nel suo cuore. Come Paolo Griffa che vanta una stella Michelin al Caffè Nazionale di Aosta o Michael Lucia è ora Chef del Civico 1. “L’Alberghiero esiste dal 2000 e l’indirizzo di Pastry Chef fa parte del percorso di cucina da   due anni.” Ci spiega il Professor Ricci.  “E un corso che prepara alla pasticceria per ristoranti, ed è l’unico in Piemonte e forse addirittura il solo in Italia.”

Alla festa hanno preso parte i ragazzi nelle vesti di personale di sala, accoglienza, cucina, e pasticceria. Le prelibatezze in foto escono dalle loro mani. Appare evidente la serietà con cui affrontano la giornata e il risultato è un ricevimento degno di un hotel di alto livello. All’uscita gli ospiti sono stati omaggiati da un delizioso pacchettino di baci di dama e una bottiglia di birra prodotta nel nuovo laboratorio della scuola. Un esperimento destinato a diventare un progetto che darà vita a un vero e proprio birrificio.

Non ci resta che augurare buon compleanno all’istituto Giolitti e un futuro brillante ai ragazzi che lo rendono una realtà tanto interessante quanto motivo d’orgoglio per la nostra regione.

Lori Barozzino