Cosa succede in città

Cesare Cremonini incanta Torino con uno show sold‑out da oltre 35 000 spettatori

Sabato 12 luglio, sotto un cielo estivo perfetto, Cesare Cremonini ha trasformato lo Stadio Olimpico di Torino in un palcoscenico di pura emozione: oltre 35 000 torinesi e spettatori nei dintorni hanno affollato l’impianto, rendendo l’evento un trionfo di partecipazione e affetto.

Il cantautore bolognese ha dato il via allo spettacolo con brani dal suo ultimo album Alaska Baby, portando il pubblico in un viaggio che dall’America al Circolo Polare Artico ha evocato paesaggi interiori e reali.

Appena salito sul palco si è sentito “a casa”, accanto a una platea che ha restituito le stesse vibrazioni, una città ormai storica nella sua carriera.

La scaletta ha ripercorso venticinque anni di storia musicale: dagli esordi con i Lunapop alle hit da solista come Logico #1, Grey Goose, Mondo, fino allo strepitoso finale con 50 Special che ha fatto esplodere l’Olimpico in un coro corale.

Ma il cuore della serata è stato il racconto interiore di Alaska Baby: pezzi come Ora che non ho più te e Nonostante tutto (con Elisa) sono stati accolti da un’intensità palpabile, in uno show di quasi due ore e mezza dove il concept visivo è diventato racconto, grazie anche agli effetti delle aurore boreali costruite dallo studio creativo NorthHouse.

La regia, le luci e il suono – curati da eccellenze internazionali – hanno reso lo spettacolo un’esperienza all’altezza dei grandi eventi globali .

Nel corso della serata Cremonini ha espresso il suo amore per Torino: «Per me, Torino e Bologna si somigliano – città vivibili ma ricche di cultura e gioventù alternativa». È un legame costruito negli anni, rafforzato da ogni tappa del suo percorso artistico.

Tra le 25 canzoni proposte, la scaletta ha seguito un filo narrativo che ha portato il pubblico da Alaska Baby fino a Poetica e Un giorno migliore — un percorso emozionale in cui ogni fan torinese ha sentito di far parte di una grande comunità musicale.

Questo concerto è stato molto più di una tappa del Cremonini Live 25: è stato un omaggio sincero alla città sabauda, i suoi abitanti e la passione che Cremonini ha sempre coltivato per Torino. Un evento da ricordare, in cui l’intimità del cantautore si è intrecciata all’energia di migliaia di torinesi, per un abbraccio collettivo che resterà nella memoria.

CRISTINA TAVERNITI

foto Instagram Cesare Cremonini

Rock Jazz e dintorni: Dream Theater e Fabri Fibra

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Chiusura del Flowers Festival a Collegno con l’esibizione di Fabri Fibra. Al Set Scalo Eventi Torino Sonic Park concerto di Nino D’Angelo. Per AstiMusica in piazza Alfieri è di scena Tony Hadley (cantante dei Spandau Ballet).

Martedì. Per Sonic Park al Set Scalo Torino arriva Gianna Nannini. Al Blah Blah suonano i The Wind. Per Astimusica arriva Roberto Vecchioni

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana è di scena Leonardo Gallato. Per Sonic Park al Set Scalo Torino, si esibisce Jacob Collier. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Vera Gheno. Al Blah Blah suonano i Private Function. Per Astimusica si esibiscono i Coma Cose.

Giovedì. Inaugurazione del “Due Laghi Jazz Festival” con il concerto del quintetto della vocalist Rossana Casale. Doppio appuntamento e chiusura per Sonic Park. Al Set Scalo Eventi Torino suonano i Dream Theater mentre al Parco della Certosa di Collegno si esibisce Paul Kalkbrenner. Vi sarà in realtà ancora un concerto il 19 novembre alle OGR con l’esibizione di Asco. A Cervere inizia l’Anima Festival con la cantante Noemi. Al Blah Blah suona la Momo Rock Band.

Venerdì.A Cervere per l’Anima Festival si esibisce Nek. Al Circolino suona l’Art Explorers Jazz 4Tet. Per Astimusica è di scena Alessandra Amoroso.

Sabato. Allo Ziggy sono di scena gli Zolle e a seguire Bezoar. Al Blah Blah suonano gli Hateworld+ Rawfoil. Per Cervere Festival si esibisce Marco Masini.

Domenica. Per Evergreenfest al parco della Tesoriera, suonano gli Smoking Monkey. A Cervere per “Anima Festival” è di scena Simone Cristicchi.

Pier Luigi Fuggetta

Estate a Torino nei parchi e nei cortili: tornano i Punti estivi

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L’estate torinese si diffonde nei luoghi della quotidianità. Gli spazi pubblici si trasformano in ambienti di cultura, gioco e incontro grazie al ricco palinsesto di appuntamenti nei dieci punti estivi, individuati lo scorso anno con la seconda edizione del bando pubblico biennale indetto dall’assessorato alla Cultura attraverso la Fondazione per la Cultura Torino e con il sostegno di Intesa Sanpaolo.

“Anche quest’anno – dichiara l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia – gli spazi pubblici e i luoghi della quotidianità si trasformeranno in palcoscenici all’aperto, per offrire a famiglie, giovani, anziani e turisti un programma culturale ampio e diversificato, realizzato con passione e competenza dalle associazioni e realtà culturali del territorio. Un ringraziamento particolare va a Intesa Sanpaolo, il cui sostegno rende possibile la realizzazione di un’iniziativa che contribuisce a fare di Torino una città viva, accessibile e culturalmente ricca, anche d’estate”.

Tra le attività proposte, spettacoli teatrali, concerti, cinema all’aperto, danza, laboratori per bambini e ragazzi, talk, seminari e iniziative a contatto con la natura animeranno l’estate torinese per tre mesi in tutta la città. Un programma culturale variegato, capace di coinvolgere pubblici diversi e promuovere l’accesso alla cultura in modo inclusivo, anche tramite iniziative gratuite o a costi ridotti.

Sul sito della Città di Torino, alla pagina www.comune.torino.it/eventi, è  disponibile il calendario giorno per giorno delle iniziative, che sarà promosso in tutta la città anche attraverso la campagna di comunicazione “Torino, che spettacolo! Che bella estate!”.

LE ATTIVITÀ NEI DIECI PUNTI ESTIVI

Evergreen Fest 2025
Soggetto promotore: Associazione Tedacà
Luoghi: parco della Tesoriera (corso Francia 186-192)

Concerti e spettacoli, laboratori di pilates, shiatsu e pittura, musica classica, silent disco, presentazioni di libri, oltre ad attività rivolte a ragazzi, bambini e famiglie, tra laboratori di musical, danza, teatro e creatività, attività sportive, letture sul prato, giochi interattivi e di società, spettacoli di circo e magia.

Mappa Mundi
Soggetto promotore: Associazione Culturale Comala ETS
Luoghi: ex caserma La Marmora (corso Francesco Ferrucci 65), area pedonale di via Di Nanni, piazza Benefica

Serate di cinema all’aperto, concerti, eventi dedicati al ballo, serate di musica elettronica, spettacoli di stand-up comedy ed eventi teatrali, eventi di comunità e giornate legate allo sport e al gioco. Un palinsesto ricco e variegato, pensato per coinvolgere tutti i cittadini e i visitatori della città.

sPAZIO211 Open Air
Soggetto promotore: Associazione sPAZImUSICALI ETS
Luoghi: sPAZIO211 (via Cigna 211)

Nel cuore di Barriera di Milano, un ricco programma che coinvolgerà professionisti, artisti, giovani talenti, produttori, stakeholder e istituzioni in appuntamenti che spaziano tra spettacoli, incontri, workshop, podcast live, masterclass, talk, anteprime esclusive e street art.

Estate a Sud 2025 – I palchi di Mirafiori
Soggetto promotore: Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus
Luoghi: Casa nel Parco – Casa del Quartiere di Mirafiori sud (via Modesto Panetti 1), CPG (strada delle Cacce 36), Orti Generali (strada Castello di Mirafiori 38/15), TeatrAzionE (via Emanuele Artom 23), Punto 13 (via Arturo Farinelli 36/9), Cinema Teatro Agnelli (via Paolo Sarpi 111).

Un cartellone che intreccia molteplici linguaggi artistici, dalla musica al teatro, dal cabaret al cinema, passando per la danza, le arti circensi e i talk scientifici, affiancati da attività dedicate al benessere per adulti e anziani, proposte ludico-creative per bambini e famiglie e appuntamenti di divulgazione su scienza e attualità.

Hiroshima Sound Garden
Soggetto promotore: Hiroshima Mon Amour ETS
Luoghi: Hiroshima Mon Amour (via Carlo Bossoli 83)

Un programma che affronta tematiche diverse — dalla parità di genere all’uguaglianza, dalle questioni ambientali ai temi della pace, della giustizia e delle comunità — attraverso concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche e incontri. Tra gli appuntamenti, omaggi a Pier Paolo Pasolini, Hayao Miyazaki, J.R.R. Tolkien e ai Nirvana, oltre al contest rap “Tecniche Perfette”.

Estate of Mind
Soggetto promotore: Banda Larga APS
Luoghi: parco del Valentino e Murazzi del Po

Un calendario variegato, tra cinema all’aperto, concerti, laboratori di movimento, presentazioni di libri in riva al fiume, poesia performativa, danza contemporanea e spettacoli multimediali e una festa finale che unisce i vari hub della rassegna.

La terrazza della felicità
Soggetto promotore: Associazione Nessuno APS
Luoghi: Polo culturale Lombroso 16 (via Lombroso 16)

Un programma articolato attorno a dieci tematiche chiave — dalla sostenibilità all’innovazione, dalla scuola al lavoro, fino alla terza età, alla salute e all’accesso alla cultura — esplorate attraverso un’ampia gamma di attività: presentazioni di libri, mostre fotografiche, dibattiti, laboratori, concerti, spettacoli per bambini, attività dedicate agli anziani e incontri di divulgazione.

Cinema in famiglia – XV edizione
Soggetto promotore: Associazione Culturale Zampanò
Luoghi: parco Rignon (corso Orbassano 200), parco Ruffini (viale Bistolfi 183), piazza Don Franco Delpiano, piazzale Mauro Rostagno, parco del Mausoleo della Bela Rosin (strada del Castello di Mirafiori 148/7)

Una rassegna cinematografica itinerante in cinque aree verdi della città, tra film di animazione, di avventura, fantasy, commedie, film d’essai e documentari.

Il coraggio di essere felici
Soggetto promotore: Stalker Teatro Soc. Coop.
Luoghi: Cortile officine CAOS (piazza Montale 14 bis/a), spazi interni di officine CAOS (piazza Montale 18/a)

Un fitto programma di appuntamenti tra serate di spettacolo dal vivo, con artisti locali e nazionali, alternati da appuntamenti pomeridiani o mattutini per grandi e piccoli, tra attività creative, letture animate, passeggiate nell’architettura e nella storia del quartiere e molto altro ancora.

Impatto Zero – Il palcoscenico sostenibile
Soggetto promotore: Fondazione Cantabile
Luoghi: Arena Manin Torino (scuola primaria Ludovico Muratori – I.C. Gino Strada, via Manin 18), Musica alla Spina (scuola primaria De Amicis – I.C. Regio Parco, vicolo Grosso 3)

Un palinsesto di concerti di ensemble, orchestre e cori, laboratori espressivi di canto, percussioni e coralità; proiezioni cinematografiche, incontri creativi e laboratori per la realizzazione di cortometraggi rivolti a ragazzi, giovani e adulti; spettacoli teatrali e laboratori per giovani basati sulla sostenibilità; incontri formativi e di confronto su cittadinanza e partecipazione, oltre a concerti dedicati alla sostenibilità.

TORINO CLICK

Ritorna il Cinema in 35 mm in Terrazza a Eataly Torino Lingotto

Dal 15 luglio appuntamento con la rassegna in pellicola assieme a Hiroshima Mon Amour e Museo Nazionale del Cinema.

Ritorna anche quest’anno un must dell’estate a Torino: l’appuntamento con il cinema all’aperto a Eataly Torino Lingotto, rigorosamente in pellicola in 35 millimetri!
Dal 15 luglio e per ogni martedì fino al 5 agosto ecco “Cinema in 35mm”, la rassegna cinematograficaorganizzata da Eataly in collaborazione con Hiroshima Mon Amour e Museo Nazionale del Cinema.

Sarà un’esperienza unica, con proiezioni che permetteranno di ritornare alle atmosfere del cinema di una volta: il proiettore azionato dal macchinista, buio in sala e l’inizio del film e poi l’intervallo a metà, la grande scritta FINE e i titoli di coda.

Location d’eccezione per questo viaggio nel passato, sarà come sempre la Terrazza al primo piano di Eataly Lingotto, con il suo piacevole e ampio spazio all’aperto e nel verde. E la programmazione non sarà ovviamente da meno.  La racconta così Fabrizio Gargarone, direttore artistico di Hiroshima Mon Amour: <<sono quattro film vertiginosi che trattano da diverse angolazioni uno dei temi centrali del nostro tempo: il vero o il falso. Si toccheranno i temi dello scambio di verità con l’iconico Il grande Lebowski dei fratelli Coen; quello della menzogna con L’avversario tratto dal libro omonimo di Emmanuel Carrère; quello della costruzione di una verità plausibile ma completamente falsa con I soliti sospetti di Bryan Singer; quello in cui vero e falso si scambiano nel capolavoro di Woody Allen, La rosa purpurea del Cairo>>.

Al centro dell’attenzione ci sarà quindi il modo in cui ci rapportiamo con i fatti, tematica sempre molto attuale. Prosegue infatti Gargarone: <<abbiamo scelto di addentrarci in questo tema perché mai come in questo tempo la ricerca della verità rientra sempre più tra i grandi argomenti. La diffusione di Fake News in grado di orientare scelte di marketing politico o commerciale o in genere; quella dell’AI generativa che produce contenuti; le alleanze geopolitiche consolidate da cinquant’anni che cambiano repentinamente; battaglie o guerre vinte che diventano improvvisamente perse e viceversa. Dov’è il Vero? Dov’è il falso? Nessuna arte come il Cinema è riuscita a entrare tanto in profondità su questi temi, addirittura con un’opera emblematica del più grande creatore di falsi della nostra storia, Orson Welles, con il suo F for Fakes costituisce la stella polare della nostra rassegna, pur non venendo proiettato. Un gioco di specchi. Cinema in 35 mm, in fondo, è questo. Un gioco di specchi in cui il pubblico spesso ritrae in video o in foto la nostra troupe tecnica guidata da Max Nicotra mentre cambia le pizze in pellicola del film, come fosse il momento più importante della serata. Qualche fotogramma rigato, qualche microsalto rendono quel film più vero del vero, lo rendono Cinema>>.

Ad arricchire la proposta delle serate, dalle ore 21 ecco ilservizio bar in Terrazza, a cura di Eataly, con una selezione di sfizi salati e dolci e una ricca carta bere, tra calici di vino, birre, cocktail e bevande analcoliche.

Per informazioni: www.eataly.it            
Apertura porte alle 21 e inizio proiezione alle 21.30.

Il programma:

Martedì 15 luglio | Il grande Lebowski (Joel e Ethan Coen, 1998)
Martedì 22 luglio | L’avversario (Nicole Garcia, 2002)
Martedì 29 luglio | La rosa purpurea del Cairo (Woody Allen, 1985)
Martedì 5 agosto | I soliti sospetti (Bryan Singer, 1995)

Torino, presentato ALBATROSS. Un film che ricorda un reporter, un’epoca e un sogno

di Massimo Iaretti

“Ci sono già state delle proiezioni ma questa la sento come la vera anteprima. Perché ogni volta che torno a Torino trovo le mie radici. Da qui riparto sempre. Quando mi è stato chiesto di occuparmi di questo film mi sono domandato come potevo raccontare la vicenda di un uomo senza giudicarlo…

Leggi qui l’articolo completo:

Torino, presentato Albatross un film che ricorda un reporter, un’epoca e un sogno

 

Fondazione Torino Musei protagonista dell’International Training Program in Museums con l’Arabia Saudita

Sessanta giovani professionisti sauditi hanno completato un percorso formativo di quattro settimane nei musei torinesi, culminato con la realizzazione di proposte progettuali per GAM, MAO e Palazzo Madama. Tra i progetti realizzati, venerdì 11 luglio apre al pubblico “The Journey of essence. From Matter to Meaning”, la mostra curata dai partecipanti a Palazzo Madama

La Fondazione Torino Musei consolida la propria vocazione internazionale realizzando  l’International Training Program in Museums promosso e sostenuto dalla Museum Commission dell’Arabia Saudita, che vede coinvolti anche il Victoria and Albert Museum di Londra e il Grand Egyptian Museum del Cairo. L’iniziativa, che si inserisce nel quadro del Piano Strategico dell’istituzione, ha visto Fondazione Torino Musei con l’Ufficio Relazioni Esterne e Attività Internazionali coordinare il programma italiano, un’esperienza formativa d’eccellenza che ha coinvolto sessanta giovani sauditi.

Dal 16 giugno al 12 luglio 2025, studenti universitari, professionisti e operatori museali dell’Arabia Saudita hanno vissuto un’esperienza immersiva nell’ecosistema museale torinese, acquisendo competenze avanzate in educazione museale, conservazione delle collezioni ed exhibition design. Il programma, sotto la direzione scientifica di Mariachiara Guerra, ha rappresentato un modello internazionale innovativo di capacity building.

 “Questa collaborazione rappresenta un’importante conferma del ruolo della Fondazione Torino Musei quale punto di riferimento e centro di eccellenza a livello internazionale per la formazione e l’innovazione nel campo museale” – dichiara Massimo Broccio, Presidente della Fondazione Torino Musei. L’iniziativa si inserisce  nel percorso di sviluppo e nel processo di internazionalizzazione dei Musei Civici avviato con il Piano Strategico, che ha visto la creazione, nel modello organizzativo, di una apposita funzione che ha l’obiettivo di creare un network internazionale, definire e attivare una strategia unitaria di branding e comunicazione che supporti l’internazionalizzazione delle Linee Culturali, promuovere il patrimonio storico-artistico attraverso touring exhibitions e  co-progettazione di mostre. In questa occasione e nell’ambito dello sviluppo dell’offerta di servizi culturali e di cooperazione internazionale,  la Fondazione ha assunto un ruolo di regia e coordinamento – attraverso il rafforzamento della  rete di collaborazione con gli altri  musei e istituzioni culturali del territorio – dando l’opportunità ai giovani professionisti sauditi di confrontarsi, approfondire e  acquisire il know-how del sistema museale di Torino e del Piemonte.”

“Per favorire lo sviluppo strategico del settore museale in Arabia Saudita, anche attraverso questo programma stiamo investendo nel capitale umano saudita, supportando le giovani generazioni e potenziando le loro competenze” – commenta Taghreed Alsaraj, General Manager of Education & Talent Development della Museum Commission del Ministero della Cultura saudita. “Crediamo che i musei non siano solo luoghi di conservazione ed esposizione ma piattaforme essenziali per l’educazione e lo sviluppo culturale. Per i nostri trainees, l’esperienza torinese ha rappresentato la possibilità di partecipare a un programma di alta formazione, di sperimentare pratiche e stabilire connessioni internazionali, che li renderanno capaci di apportare un contributo fondamentale alla crescita dell’ecosistema museale del Regno.”

“Questo progetto, che segue pluriennali esperienze in Arabia Saudita,  dimostra quanto i musei siano capaci di costruire ponti e come la cultura e l’educazione siano strumenti strategici per la cooperazione internazionale”, commenta Mariachiara Guerra. “I partecipanti non solo hanno acquisito competenze tecniche, ma hanno anche contribuito con le loro prospettive culturali ad arricchire la nostra visione del patrimonio.”

UN PERCORSO FORMATIVO DI ECCELLENZA

Il programma si è articolato in 115 ore di attività intensive, suddivise tra:

– 60 ore di progettazione dedicate all’elaborazione di proposte innovative per la rilettura delle collezioni di GAM, MAO e Palazzo Madama, creando dialoghi inediti tra patrimonio italiano e cultura saudita

– 55 ore di attività plenarie con seminari, visite di studio e workshop che hanno coinvolto l’intero ecosistema museale cittadino e anche il progetto Luci d’Artista.

Il network di collaborazioni ha incluso istituzioni di primo piano: Archivissima, CCW – Cultural Welfare Center, Museo Egizio, Reggia di Venaria, Centro di Conservazione e Restauro di Venaria Reale, Castello del Valentino e Politecnico di Torino, Musei Reali, Gallerie d’Italia, Castello di Rivoli, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo del Risorgimento e PAV – Parco d’Arte Vivente.

Il programma ha inoltre beneficiato dell’intervento di personalità di spicco del settore culturale: il Prof. Alessandro Crociata, economista della Cultura e direttore della candidatura di L’Aquila Capitale della cultura 2026, ha inaugurato il percorso con la lectio magistralis “Beyond the Glass Case: Museums as Catalysts for Social Innovation and Community Wellbeing”, esplorando il ruolo dei musei come catalizzatori di innovazione sociale;  la Prof.ssa Francesca Cominelli, economista della Cultura presso l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, ha approfondito il tema del patrimonio immateriale con il keynote “Beyond the Object: Museums and the Power of Intangible Cultural Heritage”; Adrien Gardère, importante museografo francese, ha guidato il workshop “Weaving space, Choreographing the gaze”, accompagnando i partecipanti nell’elaborazione dei concept narrativi delle loro proposte progettuali; Fabio Viola, leader mondiale nella gamification museale, ha concluso il percorso con “Challenges and opportunities of the digital transformation”, dedicato all’innovazione digitale e alla valorizzazione delle collezioni.

La chiusura dei lavori e la presentazione dei progetti finali si è svolta alla presenza d Adrien Gardère e Taghreed Alsaraj, General Manager of Education & Talent Development della Museum Commission del Ministero della Cultura saudita, e ha suggellato un’esperienza che rappresenta un modello di diplomazia culturale attraverso i musei, replicabile a livello internazionale.

“Cortile in Festa”: dove l’arte incontra la magia del tempo sospeso

UN CORTILE, UNA COMUNITÀ ARTISTICA, UNA CITTÀ CHE RISCOPRE IL SENSO DELL’INCONTRO.

OGGI, A TORINO, L’ARTE NON SI GUARDA: SI VIVE.

Intervista a Sabrina Rocca: l’arte che apre porte, spazi, coscienze

Piazza Fontanesi 8B, Torino – 9 luglio 2025, ore 18.00–21.00

 

Oggi a Torino, un antica corte si trasforma in un arcipelago creativo. È qui che Sabrina Rocca, pittrice e ideatrice di “Cortile in Festa” insieme ad altri artisti, artigiani, architetti e performer, ci invitano a vivereun’esperienza immersiva fuori dal tempo e dentro il cuore dell’arte. Un luogo speciale che, in qualche modo, ha segnato la storia dell’arte, anche dell’”arte povera”.

Sabrina, da cosa nasce “Cortile in Festa”?

Da un’esigenza semplice e potente: far uscire l’arte dai luoghi istituzionali per riportarla alla sua natura più viva e condivisa, far “esplodere” il suo potere generativo. Quando, circa un anno fa, sono entrata per la prima volta in quello che qualcuno ha definito “il cortile delle meraviglie”, è stato amore a prima vista. Un luogo magico, dove si respira il fare di altri tempi: artisti e artigiani che lavorano, creano, si contaminano, si aiutano. Un cortile autentico, senza retorica, ma pieno di sostanza.

È qui che ho desiderato e poi creato il mio atelier, in questo microcosmo di creatività: pittori, scultori, fotografi, artigiani… linguaggi creativi che si intrecciano, che si fondono tra loro. È un luogo sospeso nel tempo, in cui si respira la libertà di creare. Ho pensato: perché non aprirlo alla città, consentire anche agli amici del quartiere e della città tutta di sperimentarne la magia?

Chi varcherà il portone di Piazza Fontanesi cosa troverà?

Un’esperienza immersiva, autentica. Gli studi si aprono, si respira l’odore delle tele, dell’argilla, si ascoltano i racconti degli artisti. Ma c’è anche musica dal vivo, installazioni animate, workshop, teatro. È un’osmosi di linguaggi e sensibilità. Un invito a rallentare, osservare, lasciarsi permeare dalla bellezza. E poi scopri che qui Salvo ha avuto lo studio per quasi tutta la vita, che Penone ha fatto apprendistato con Lorenzoni — scalpellino, scultore e restauratore — , che Mertz faceva realizzare i suoi neon proprio in uno di questi laboratori e che entrare nello studio di Santo è come attraversare un pezzo di storia viva.

E poi c’è la Dora, che scorre lì accanto e amplifica l’energia speciale di questo luogo.

Hai parlato spesso della bellezza come “atto sociale”. Cosa intendi esattamente?

L’arte deve aprirsi al mondo, espandere la sua energia costruttiva, che genera consapevolezza, cura, connessione. E di più: deve custodire saperi, tecniche antiche che rischiano di disperdersi, coltivare attenzione. Questo evento è anche un atto di “resistenza gentile”: creare comunità attorno all’arte, celebrare la bellezza come forma di armonia e impatto culturale.

Un consiglio a chi vorrà esserci?

Venite con occhi curiosi e mente aperta. Camminate piano. Osservate e perdetevi nei dettagli. Fermatevi a parlare con gli artisti, dialogate con loro e le loro opere.

Non solo un evento, ma una porta aperta verso un’altrove.

“Cortile in Festa” è la sospensione dell’ordinario: una soglia tra intimità creativa e spazio urbano.

Qui l’arte non intrattiene, ma rivela.

Non si consuma, ma si condivide.

Una comunità che non si rappresenta ma dischiude un modo diverso di pensare il tempo: lento, relazionale, necessario.

Un’occasione rara da non perdere.

Che splendore quelle antiche miniature… e quel “Libro d’Ore” di van Eyck!

Palazzo Madama svela alla Città la sua ricca Collezione di manoscritti e miniature raramente esposte al pubblico

Dal 23 maggio all’8 settembre

Partiamo dai numeri: 20 codici miniati10 incunaboli e un ricco fondo di 80 tra fogli e “miniature” ritagliate (“cuttings”), databili fra il XIII ed il XIV secolo e appartenenti all’importante Collezione del “Museo” di piazza Castello, raramente esposta al pubblico per l’estrema delicatezza delle opere. Fra le più preziose in assoluto, il celebre codice delle “Très Belles Heures de Notre Dame di Jean de Berry” (noto anche come “Heures de Turin – Milan”) con miniature del fiammingo Jan van Eyck, mai più esposto al pubblico dal 2019. E’ per davvero un campionario d’arte di stupefacente preziosità, raccontata attraverso secoli e secoli di grande storia, il progetto espositivo “Jan van Eyck e le miniature rivelate”, in corso a “Palazzo Madama” da venerdì 23 maggio a lunedì 8 settembre, sotto la curatela di Simonetta Castronovo (Conservatrice del “Museo”) e realizzato in partnership con il Dipartimento di “Studi Storici” dell’“Università di Torino”“Il progetto, sulla base degli studi appena conclusi da parte dell’‘Ateneo torinese’ – sottolinea Castronovo – intende quindi svelare e illustrare al pubblico un patrimonio che pochi conoscono, affiancando alle vetrine una grafica che, oltre a inquadrare ciascun volume e ciascun frammento nel giusto contesto geografico e stilistico, apra anche degli approfondimenti sia sulle tecniche di realizzazione dei manoscritti e i materiali impiegati, sia sulle biblioteche nel Medioevo e nel Rinascimento e sulla circolazione dei libri in questo periodo”.

L’iter espositivo si articola in sei sezioni cronologiche: dal “Duecento – Trecento” fino al “Cinquecento”, passando per il “Quattrocento” in Francia e nelle Fiandre, dove troviamo il già citato codice  “Les Très Belles Heures de Notre Dame de Jean de Berry”, commissionato intorno al 1380 dal duca Jean de Berry, fratello del re di Francia, e che per una ventina d’anni impegnò diversi artisti, fino ad arrivare, negli Anni Venti del Quattrocento, attraverso diversi colpi di scena e passaggi di proprietà, nei Paesi Bassi alla bottega dei fratelli Hubert e Jan van Eyck (Maastricht?, 1390 – Bruges, 1441), pioniere quest’ultimo dell’arte fiamminga, nonché perfezionatore della tecnica a olio, che gradualmente sostituì in Europa l’uso del colore a tempera. Dai Paesi Bassi, il “Codice” approdò in Piemonte nel XVII secolo, diviso in due frammenti, confluiti, il primo, nella Biblioteca di Vittorio Amedeo II di Savoia e, il secondo, nella Biblioteca del conte Francesco Flaminio d’Agliè. Agli inizi dell’Ottocento, quest’ultimo fu acquistato dal marchese Gian Giacomo Trivulzio per la sua celebre “raccolta milanese” e ceduto (senza non poche “beghe” diplomatiche) al “Museo Civico” di Torino solo nel 1935, insieme al famoso “Ritratto Trivulzio” di Antonello da Messina. Di qui, il titolo “Heures de Turin – Milan”. Splendida e, per quei tempi, “rivoluzionaria”, nella minuta precisa trattazione del “vero” e nel contrasto dei piani prospettici e dei chiaroscuri, la scena della “Nascita del Battista” non meno che la “Messa dei morti”, ambientata “nella vertiginosa verticalità di una cattedrale gotica che sfonda i bordi della cornice dipinta”.

Fra le altre opere di grande valore, ricordiamo, ancora gli “Statuti della Città di Torino” del 1360, oggi conservati nell’“Archivio Storico” del Comune, con i primi ordinamenti che regolavano la vita cittadina, nonché i rapporti del Comune con i conti di Savoia; quindi, due Statuti di Corporazioni medievali, la “Matricola degli orefici” e quella dei “Cordovanieri” di Bologna, e infine una “Bibbia” del 1280, autentico capolavoro del Duecento bolognese. Proseguendo, al “Gotico” internazionale e lombardo appartengono una serie di frammenti provenienti da raffinati “Libri d’Ore” e “Antifonari” legati al gusto della corte dei Visconti. Preziose (accanto alle opere di van Eyck) anche altre testimonianze dell’arte fiamminga e franco fiamminga, con nomi che vanno da Simon Marmion ad Antoine de Lonhy, pittore borgognone poi attivo tra Savoia, Valle di Susa, Torino e Chieri nell’ultimo quarto del Quattrocento. Stupendi, per chiudere l’iter espositivo, il rinascimentale “Messale” del cardinale Domenico della Rovere miniato da Francesco Marmitta e il cosiddetto “Libro di Lettere Astrologiche” (1550), manuale di calligrafia, forse realizzato per il giovane Emanuele Filiberto di Savoia, con straordinarie iniziali a inchiostro, ancora di ispirazione medievaleggiante.

Davvero una mostra evento. Che fa onore alla Città e al suo Antico “Museo Civico”.

Gianni Milani

“Jan van Eyck e le miniature rivelate”

Palazzo Madama – Corte Medievale, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino all’8 settembre

Orari: lun. e da merc. a dom. 10/18; martedì chiuso

Nelle foto: Jan van Eick “Heures de Turin – Milan” (“Nascita del Battista” e “Battesimo di Cristo”), 1420-’24; Simonetta Castronovo; Francesco Marmitta “Messale del cardinale Domenico della Rovere”, 1490-‘92