CRONACA- Pagina 995

Si riapre dopo 30 anni il caso del misterioso delitto della “donna in rosso”

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Riaperto  dopo oltre trent’ anni il caso sull’omicidio di Franca Demichela, caso celebre della cronaca torinese finno ad oggi irrisolto e noto come il delitto della signora in rosso. La procura ha ottenuto la riapertura del fascicolo per nuove indagini su reperti trovati all’epoca. Si tratta di profili genetici e tracce di Dna custoditi e ora  analizzabili grazie a nuove tecniche scientifiche di cui non si disponeva a quel tempo. La donna era una rappresentante di moda di 49 anni, molto ricca. Frequentava sconosciuti e  feste nei campi nomadi. Fu trovata morta, strangolata, da un clochard nel 1991. Sono cinque le persone iscritte nel registro degli indagati, per poter effettuare gli accertamenti irripetibili: l’ex marito della vittima  e quattro nomadi visti in compagnia della donna appena prima dell’omicidio. Erano già finiti sotto inchiesta ma scagionati.

Cybercrime, sottratti dal 2017 ad oggi oltre 200 mila euro a un anziano

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Contrasto al Financial Cybercrime ed alle frodi a danno degli anziani 5 Perquisizioni eseguite sul territorio Torinese

 

La Polizia Postale di Torino ha dato esecuzione a 5 decreti di perquisizione emessi dalla locale Procura della Repubblica, per la truffa perpetrata ai danni di un cittadino torinese, ultra ottantenne, a cui sono stati sottratti fraudolentemente, dal 2017 ad oggi, oltre 200.000,00 euro.

 

Le attività sul territorio hanno consentito di sequestrare numerosi supporti informatici, sim card e carte di pagamento che erano state utilizzate per capitalizzare i profitti illeciti ai danni dell’anziano; diversi anche i documenti bancari relativi a conti correnti intestati agli indagati.

 

L’attività ha avuto origine dalla segnalazione di un conoscente della vittima, resosi conto che lo sventurato veniva, attraverso inganni subdoli, raggirato dalla sua badante alla quale questi aveva prestato del denaro mai più restituito dietro il pretesto di dover sottoporre il figlioletto di tre anni ad interventi chirurgici al cuore; a seguito dell’aiuto fornito il rapporto si era evoluto in una sorta di relazione affettiva che faceva leva sull’empatia dell’anziano verso la donna.

 

Dopo che la badante aveva smesso di assistere l’anziano entravano in scena altri soggetti che si rendevano disponibili quali intermediari per recuperare il denaro, tra cui due sedicenti avvocati che hanno continuato, attraverso mail e messaggi wa e con scuse sempre più fantasiose, a richiedergli soldi con il miraggio di poter rientrare delle somme versate.

 

Le indagini, svolte sotto la direzione della Dott.ssa Giulia Rizzo della Procura di Torino, sviluppate dalla squadra Ecommerce/Antifrode del Compartimento di Torino, hanno avuto inizio dall’analisi di alcune e-mail sospette provenienti da identità fake.

 

Le tracce informatiche sono state poi correlate agli approfondimenti bancari che hanno evidenziato una movimentazione di denaro anomala per le esigenze di vita dell’anziano, transazioni che hanno portato al completo svuotamento del suo conto corrente.

 

Il materiale informatico sequestrato verrà sottoposto ad ulteriori approfondimenti al fine di ricostruire la rete di rapporti tra i truffatori e comprendere l’eventuale coinvolgimento di ulteriori vittime.

Il caso è emblematico di come soggetti fragili quali gli anziani e i minori siano un bersaglio appetibile per la criminalità soprattutto cyber, sfruttando la maggiore vulnerabilità delle vittime connessa alle insidie nascoste del web.  

 

Di seguito alcuni consigli utili della polizia di Stato per non cadere vittime di truffa:

 

·         Nessuno regala soldi o occasioni facili di guadagno quindi diffidate sempre di chi ve le propone;

·         Non bisogna far entrare sconosciuti in casa e comunque non lasciarli mai soli. Spesso mentre il primo complice distrae la vittima con qualche scusa un secondo la deruba;

·         Per nessun motivo mostrare soldi o oro ad estranei, alla domanda se si possiede o si custodisce del  denaro o valori in casa la risposta deve essere sempre negativa;

·         Attenzione alla richiesta di somme di denaro urgenti da parte di persone che si fingono amici di parenti, figli, nipoti o amici, i truffatori spesso si informano sulla vita privata per raggirarle;

·         Ricordare che nessun ente effettua controlli di banconote a domicilio;

·         Si raccomanda infine di non dare confidenza a sconosciuti e di avvertire subito le forze dell’Ordine qualora vi sia insistenza nel cercare di entrare nelle rispettive abitazioni.

 

 

Per ulteriori approfondimenti visitate il sito https://www.commissariatodips.it/.

Completato il censimento arboreo di Volpiano

Classificate 1.912 piante e sostituiti alcuni alberi malati

Il Comune di Volpiano ha completato il censimento arboreo, con la classificazione e l’identificazione di tutte le 1.912 piante presenti nel centro abitato, per individuare speciedimensionicollocazione e grado di vitalità; alcuni alberi malati sono stati abbattuti, ad esempio in via Udine, per essere sostituiti con esemplari più giovani.

Commenta l’assessore all’Ambiente Andrea Cisotto: «Si tratta della prosecuzione di un’attività già programmata dalla precedente amministrazione; cerchiamo d’intervenire rapidamente dove è necessario, anche in base alle segnalazioni dei cittadini».

Aggredisce agente che, senza green pass, non può entrare in Questura per farlo arrestare

L’agente di polizia non ha potuto compilare gli atti di un arresto perché non poteva entrare in questura in quanto  privo di Green Pass. Così il vandalo che stava danneggiando alcuni  monopattini in via Pietro Cossa, non è finito in carcere. Il poliziotto libero dal servizio, aveva sorpreso l’uomo ubriaco che danneggiava i monopattini ed è stato anche colpito da calci e pugni fino all’arrivo delle volanti chiamate dall’agente fuori servizio. Ma privo del Green Pass, l’agente non ha  potuto compilare gli atti ma solo denunciare l’episodio  agli altri poliziotti come un qualsiasi cittadino. Per l’ubriaco quindi niente manette ma solo solo una denuncia a piede libero.

Draghi come Cesare Battisti? Mellano interviene sulla garante rimossa

A seguito del clamore mediatico innescato da un post su Facebook della garante comunale di Ivrea Paola Perinetto, che paragona il premier Draghi al terrorista Cesare battisti, il garante regionale dei detenuti, coordinatore dei garanti comunali piemontesi, Bruno Mellano ha rilasciato un commento 

“Non spetta a me ‘rimuovere’ Paola Perinetto dal ruolo assegnatole dal Consiglio comunale di Ivrea a seguito di procedura pubblica di avviso e di selezione. La delibera istitutiva e il regolamento attuativo di Ivrea, come quelli delle altre oltre cinquanta città italiane dotate di garante, hanno una previsione esplicita per l’eventuale revoca. Sono certo che il sindaco – con cui mi sono sentito telefonicamente – e il Consiglio comunale eporediese faranno le debite considerazioni e, soprattutto, decideranno se si possa configurare la previsione normativa che determina la possibilità di revoca con i due terzi dei consiglieri votanti: ‘per gravi motivi connessi all’esercizio delle sue funzioni, gravi inosservanze dei doveri discendenti dal proprio ufficio o per gravi e ripetute violazioni di legge’.

Il post, che Paola Perinetto ha immediatamente rimosso quando questa mattina glielo ho personalmente segnalato, rappresenta indubbiamente un errore per un organo istituzionale quale è un garante, figura autonoma e indipendente anche dall’ente che l’ha nominato, ma non certo svicolata dal rispetto delle persone e delle leggi, anche quelle che si ritengono sbagliate e che si vogliono cambiare o abrogare.

L’errore in cui è incorsa la collega non deve cancellare però il lavoro effettuato in questi anni né far venir meno il rispetto della persona: il tritacarne mediatico dei social non può essere considerato un giusto contrappasso. Credo sia doveroso dire – anche oggi – che Paola Perinetto è una garante comunale efficiente e disponibile, molto presente e assidua nel suo compito e che nella fase acuta della pandemia si è incaricata direttamente anche di surrogare il mondo del volontariato escluso dall’ingresso in carcere nel sostegno materiale ai ristretti. Proprio per questo giovedì 14 ottobre, in previsione dell’entrata in vigore delle norme sul Green pass, la Garante di Ivrea aveva salutato i detenuti con l’impegno di seguire da remoto le segnalazioni e i casi già presi in carico. Il sindaco e il Consiglio comunale di Ivrea, con serenità, assumeranno le proprie decisioni”.

Furia violenta: prende a sprangate in testa l’ex moglie e il nuovo compagno di lei

DAL PIEMONTE/ In preda a una furia violenta ha aggredito  l’ex moglie e l’attuale compagno della donna con una spranga di ferro, procurando loro diverse ferite. L’uomo, un 41enne di Vercelli originario dell’Est Europa  è stato arrestato dai carabinieri della locale compagnia per rapina aggravata, lesioni personali e danneggiamento. I militari sono stati chiamati dall’ex moglie 32enne che aveva trovato  in casa l’ex che, oltre a minacciarla e picchiarla, stava anche distruggendo i mobili. Le ha anche sottratto il cellulare. La donna e il compagno sono stati medicati al Pronto Soccorso di Vercelli e hanno una prognosi di 8 e 21 giorni per ferite al capo.

Nell’appartamento nascondeva quattro chili di droga

Gli operatori di una Squadra Volante in servizio in zona centro notavano e procedevano al controllo di un cittadino albanese, in Piazza Statuto.

Lo straniero esibiva agli agenti un passaporto albanese con le generalità di F.R., classe 1972, senza dare alcuna ulteriore informazione circa la sua legittima permanenza in Italia e la sua attuale dimora; l’atteggiamento reticente assunto faceva insospettire gli agenti, che chiedevano il supporto di una pattuglia dei “Falchi” della Squadra Mobile.

Gli operatori della Squadra Mobile, riconoscevano immediatamente l’uomo, ricordando di averlo notato più volte nella zona di Via Monginevro e Via De Sanctis.

Visto che lo straniero era in possesso di un mazzo di chiavi di un’abitazione, gli investigatori decidevano di procedere a una capillare verificare in quella zona, al fine di individuare la sua dimora.

Una volta individuato l’appartamento, gli agenti della Squadra Mobile eseguivano una perquisizione domiciliare alla ricerca di materiale illecito, scovando numerosi involucri nascosti nei mobili della cucina, contenenti sostanza stupefacente per oltre 4 chilogrammi di marijuana e 250 grammi di hashish.

L’uomo veniva arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

(foto archivio)

Uno sportello per i dipendenti del Mauriziano colpiti da “nebbia cognitiva” da Covid

Si definisce “nebbia cognitiva” e colpisce più del 30% delle persone che hanno contratto il Covid. Ora il Servizio di Psicologia dell’ospedale Mauriziano apre uno sportello per i propri dipendenti affetti presumibilmente da “nebbia cognitiva” da Covid.

Affaticamento, stanchezza fisica e mentale, mancanza di energia, debolezza muscolare, rallentamento, sonnolenza, difficoltà di concentrazione: questi sono alcuni degli effetti che i pazienti che hanno contratto il COVID-19 possono sperimentare unitamente a depressione, ansia e labilità emotiva.

Tale quadro clinico, che colpisce più del 30% delle persone che hanno contratto il COVID, è stato definito dalla letteratura specialistica “nebbia cognitiva”. Tale sintomatologia sembra persistere per molti mesi dopo la malattia ed avere un impatto negativo sulla vita relazionale, sociale e lavorativa.

Per gli operatori sanitari tali effetti si sommano ad elevati livelli di stress ed ansia collegati all’attività lavorativa in tempo di pandemia, al carico non solo fisico ma anche emotivo dell’essersi presi cura dei pazienti isolati, spaventati dalla impossibilità dei caregivers di accompagnare il proprio caro nella fase terminale della  vita.

Per questi motivi il Servizio di Psicologia dell’ospedale Mauriziano di Torino offre la possibilità di una valutazione e, eventualmente, un trattamento di potenziamento cognitivo, ai dipendenti che hanno contratto il virus e che percepiscono ancora oggi tali difficoltà, ovviamente non collegabili a pregresse cause neurologiche .

E’ ancora attivo l’intervento psicologico per i dipendenti che riconoscono difficoltà emotive collegate all’infezione Covid: vissuti di isolamento, incertezza, timore nel riprendere le normali attività possono essere collegate ad esiti post-traumatici che richiedono di essere riconosciuti e trattati.

Per usufruire di tali interventi occorre telefonare al Servizio di Psicologia, specificando di essere un dipendente e di richiedere una visita per “nebbia cognitiva” o difficoltà emotive post-COVID.

I numeri a cui far riferimento sono: 011 5082633/ 2687/ 2473.

Il Liceo Cavour cerca gli antichi numeri dei giornali della scuola

Caro direttore,

il Liceo Classico e Musicale C. Cavour di Torino è impegnato in un’attività di ricerca e di raccolta di antichi numeri dei giornali della scuola, al fine di conservarli tutti (in formato cartaceo e/o digitale) presso l’archivio del Liceo; infatti, l’Istituto ha intenzione di dar vita a uno spazio fisico-multimediale, presso il quale si possa assistere a un percorso espositivo che analizzi l’evoluzione e i cambiamenti tra i numerosi giornali scolastici che hanno animato il Liceo Cavour fin dalle sue origini. (per chi fosse interessato alle attività dell’attuale giornale scolastico, è possibile leggere le ultime pubblicazione nella sezione “La Scuola” del sito del Liceo Cavour) Pertanto, il Liceo invita chiunque sia in possesso di copie dei numerosi giornali scolastici che il Liceo Cavour ha avuto nel corso degli anni, o conosca qualcuno che ne abbia alcune, di scrivere una mail a liceocavourufficiostampa@lcavour.it; in tal modo sarà possibile mettersiin contatto con i responsabili del progetto e ricevere ulteriori informazioni, al fine di decidere un giorno in cui, presso la sede del Liceo di corso Tassoni, si possa effettuare la scansione digitale delle vostre copie, o in cui, eventualmente, qualora lo preferiate, cedere all’archivio del Liceo le vostre copie. Ringraziamo anticipatamente per il vostro prossimo aiuto.

Liceo Classico e Musicale Cavour, Ufficio stampa

Ricercare persone scomparse con i cani molecolari

Tutto pronto all’Aviosuperficie Boglietto di Costiglione d’Asti dove nel fine settimana arriveranno da tutta Italia  per un Workshop con Istruttori di fama Internazionale – sulle tecniche di ricerca persone scomparse con ausilio di unità cinofile di cani molecolari. 

Il 23 e 24 ottobre 2021 nella terra piemontese di Costiglione d’Asti andrà infatti in scena (il primo in assoluto nella Regione) il “K9 Mantrailing Extended I” – seminario di ricerca persone scomparse con l’ausilio di Unità Cinofile da Mantrailing.

L’evento – sold out – si svolgerà sull’Aviosuperficie Boglietto, grazie alla disponibilità della sua presidenza (Claudio De Bernardi) e il suo Staff, che hanno accolto  questa sfida insieme all’associazione La Casa di Axel (Vassilia Sacco).

Il programma prevede una prima parte teorica sulle basi della disciplina, sull’olfatto e sulla lettura del cane ed a seguire una serie di esercitazioni pratiche con in situazioni particolari permesse da una strepitosa location e con l’ausilio di Istruttori esperti, nonché conosciuti a a livello internazionale, del calibro dello svizzero Ivan Schmidt, Dog Trainer Professional e K9 Mantrailing Master Instructor – Svizzera (in prima linea nei famosi casi di scomparsa di Yara Gambirasio e le gemelline Sheep in Svizzera) insieme alla collega italiana Virginia Ancona anch’essa K9 Master Instructor di Mantrailing.

Abbiamo fortemente voluto questo evento – afferma Ivan Schmidt – in quanto gli ultimi fatti di cronaca ci dimostrano come la formazione e le esperienze in ambienti e tipologie di scene diversificate, sia fondamentale nel bagaglio di ciascun binomio. Troppi i casi irrisolti, troppi i casi che terminano in una tragedia, troppi i casi dove un intervento tempestivo frutto di una consolidata formazione avrebbe potuto cambiarne gli esiti. Dunque l’obiettivo di queste due giornate è quello di permettere ai partecipanti attraverso un sano confronto, l’accrescimento e il consolidamento della propria formazione nell’ambito della ricerca persone scomparseLe prove di lavoro – conclude Ivan Schmidt– avverranno sia in diurna che in notturna, mettendo a dura prova la resistenza fisica e psicologica dei binomi”.