A Mazzè venerdì 13 gennaio la proposta di Referendum deliberativo senza quorum

Riceviamo e pubblichiamo 

Zimbaro (Com.Re.Co.): “Referendum deliberativo nei Comuni!”

“«La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Ma in realtà il popolo italiano è stato privato in più modi della sua sovranità” dichiara Giorgio Zimbaro del ‘Comitato Promotore per il Referendum Confederazione Italiana’ (https://www.referendumconfederazioneitaliana.it), il quale spiega: “In modo poco percettibile, la nostra qualifica di cittadini è stata degradata a quella di sudditi. Ad esempio i candidati alle elezioni politiche, scelti ed imposti dalle segreterie politiche anziché essere scelti dai cittadini e dal territorio. È questo uno dei tanti modi usati per espropriarci della nostra sovranità”.

 


“Possiamo anche ricordare come gli esiti di taluni referendum abrogativi (con affluenza di oltre il 50% degli elettori), come ad esempio quello sull’acqua pubblica, non siano stati attuati – prosegue poi Zimbaro, che soggiunge: – Per i cittadini è arrivato il momento di riprendere la propria sovranità, ed individuare gli strumenti più idonei per farlo. Tra questi è stato individuato il referendum deliberativo di iniziativa popolare senza quorum, partendo dalla base, ossia dal territorio dove il rapporto tra cittadino ed ente locale è più diretto: il Comune”.
“La base costituzionale per introdurre questo strumento nel regolamento d’ogni comune – precisa poi Zimbaro – può essere ravvisata nello ultimo comma dello articolo 118 della Costituzione. Questo comma è stato introdotto nello art. 118 con lo art. 4 della legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3, che ha sostituito lo art. 118. Per quanto riguarda i Comuni, questo comma dispone: «I Comuni favoriscono la autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà».
Lo stesso Testo Unico delle autonomie locali all’art. 8 recita: «Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a
promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini». L’introduzione del referendum deliberativo potrebbe essere identificato come uno strumento di attuazione di questa disposizione costituzionale, rivelatore ed esplicitatore delle sue intrinseche potenzialità.
“E’ importante far comprendere agli amministratori dei comuni – puntualizza Zimbaro – che la richiesta del referendum deliberativo si muove nel senso della valorizzazione delle autonomie locali, e che introducendo questo strumento nel regolamento comunale gli amministratori possono diventare i paladini del rinnovamento politico italiano: la sovranità sale dal basso, non scende dallo alto. Così la democrazia si fa partecipativa ed il cittadino diventa attore protagonista, non solo spettatore, delle scelte del governo del territorio, a partire da quello comunale”.
“Per dare concretezza a questa proposta – ha infine concluso Massimo Fiato del “Popolo per i Diritti e la Libertà” – invitiamo tutti i cittadini che vogliono conoscere questo strumento di democrazia diretta alla presentazione che avrà luogo venerdì 13 gennaio 2023 alle ore 20,45 presso la sala consiliare del Comune di Mazzè, in provincia di Torino.
In collegamento da Frosinone interverrà il dott. Bruno Corrado, portavoce del costituendo Comitato referendario (www.comreco.it), che illustrerà meglio il percorso che si intende seguire.
Oltre agli amministratori locali, saranno presenti in sala i promotori dell’iniziativa, Giorgio Zimbaro del ‘Com.re.co’, Giosuele Volante del “Coordinamento Piemonte per i Diritti Umani” e il sottoscritto”.

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