CRONACA- Pagina 950

Piemonte: non vaccinato l’80 per cento dei pazienti Covid in terapia intensiva

I DATI DELLA REGIONE 


Dai dati aggiornati a fine settimana scorsa in Piemonte circa l’80% dei pazienti Covid che si trovano in questo momento ricoverati in terapia intensiva non è vaccinato. In particolare, dei 24 ricoveri attuali 19 riguardano pazienti non vaccinati (9 uomini e 10 donne), altri 5 sono invece pazienti vaccinati ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse (2 uomini e 3 donne).

CONFRONTO DATI COVID 11 ottobre- 11 novembre

Nel 2020 nel periodo 11 ottobre-11 novembre si sono registrati 948 decessi, 68.764 contagiati: 144 è il numero medio di posti letto occupati nelle terapie intensive e 2187 il numero medio di posti letto occupati nelle terapie ordinarie.

Nello stesso periodo del 2021, si registrano 64 decessi, 7684 contagiati: 20 è il numero medio di posti letto occupati nelle terapie intensive e 191 il numero medio di posti letto occupati nelle terapie ordinarie.

Confronto settimana 6-11 novembre 2020/2021

I decessi dal 6 all’11 novembre 2020 sono stati 423, mentre quelli dei sette giorni scorsi dal 6 all’11 novembre 2021 sono 18.

MORTALITÀ 13 VOLTE PIÙ ALTA PER CHI NON SI VACCINA TRA I 40 E GLI 80 ANNI

Il rischio di morte per chi invece si vaccina si riduce del 92% Delle 64 persone morte per Covid nell’ultimo mese 19 hanno un’età compresa tra i 41 e i 79 anni, e di queste 14 non erano vaccinate.
Considerando che in Piemonte ci sono in tutto circa 2,4 milioni di persone in questa specifica fascia d’età e che tra loro i vaccinati sono quasi 2 milioni, i 5 decessi che nell’ultimo mese hanno riguardato i vaccinati, rispetto ai 14 morti fra i 430 mila non vaccinati, corrispondono a una riduzione di rischio pari al 92%. In altri termini, la mortalità fra i non vaccinati è 13 volte superiore a quella nei vaccinati.

Morto ustionato nel capanno incendiato

DAL PIEMONTE/ Un uomo di 81 anni è morto per le ustioni riportate a Belvedere Langhe (Cuneo) mentre era al lavoro nel suo allevamento di galline.

L’anziano stava lavorando su due capanni nella sua azienda avicola, quando le coperture hanno preso fuoco. È giunta sul posto l’eliambulanza. Sono in corso accertamenti.

 

Dopo il caos biglietti le code. Lunghe file per assistere alle gare Atp

/

Fin dalle prime ore del mattino si sono formate lunghe code davanti al Pala Alpitour, sede degli incontri delle Atp Finals di tennis iniziate oggi. Tanti sono riusciti a entrare solo a gara già avviata. Sono le procedure di controllo dei biglietti d’ingresso e green pass a creare problemi. Sui social sono apparse alcune polemiche nei confronti dell’organizzazione, già presa di mira per il caos legato ai biglietti da rimborsare oltre alla capienza di pubblico consentita dal Cts.

(foto G. Speranza Facebook)

Muore a 109 anni l’uomo più vecchio d’Italia. Era piemontese

Era l’uomo più anziano d’Italia, record conquistato  il 21 settembre, quando era deceduto il detentore del titolo, più anziano di lui. E’ morto questa mattina Gaudenzio Nobili, 109 anni, il 25 gennaio ne avrebbe compiuti 110. E’ nato e vissuto a Fontaneto d’Agogna, nel Novarese. Svolgeva la professione di falegname. Ha guidato l’auto fino a 100 anni e  ha superato due guerre mondiali e tre epidemie: spagnola, sars e Covid.

Fugge da casa dopo l’ennesima aggressione del compagno

Autore di maltrattamenti in famiglia arrestato dalla Polizia di Stato

 

Ha colpito violentemente al volto la compagna dopo essere rientrato a casa per l’ennesima volta ubriaco. L’uomo, cittadino italiano, si era reso protagonista di altre aggressioni sia verbali che fisiche nei confronti della convivente, sempre più gravi negli ultimi tempi: qualsiasi piccolo litigio degenerava con estrema facilità, complice il suo stato di alterazione psicofisica dovuta alla eccessiva assunzione di alcool.  Così la donna, per evitare di riportare lesioni più gravi, l’altra sera è uscita dall’alloggio chiedendo aiuto. I poliziotti del Comm.to Centro intervenuti celermente hanno raccolto la sua testimonianza, dalla quale si è evinto un quadro di maltrattamenti in famiglia in atto da almeno un anno e mezzo, percepito anche dai vicini, sentiti in merito. Per l’uomo, che ha numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona ed inerenti agli stupefacenti, sono scattate le manette per maltrattamenti in famiglia.

22

Torino: controlli ad esercizio pubblico All’interno, due dipendenti privi del green pass

Lo scorso giovedì sera, personale dell’ufficio controllo del territorio del Commissariato San Secondo ha sottoposto a controllo una pizzeria/kebab sita in via XX Settembre, nell’area limitrofa alla stazione Porta Nuova, ove in passato è stata rilevata la presenza di soggetti di etnia nord africana dediti allo spaccio di stupefacenti e persone gravate da precedenti di polizia.

All’atto del controllo era presente il titolare, un cittadino turco di 34 anni, e due dipendenti, suoi connazionali, di 21 e 23 anni.  Gli operatori accertavano che il titolare aveva permesso ai due dipendenti di svolgere attività di somministrazione di alimenti e bevande privi del previsto green pass. Sia il titolare che i dipendenti sono stati sanzionati per la cifra di 600 € ciascuno, per  una sanzione complessiva di 1800 €.

Inoltre, fra i 21 clienti intenti a consumare, erano presenti un cittadino nigeriano colpito dall’obbligo di presentazione alla P.G. quotidiano e un trentaquattrenne senegalese colpito da ben 3 misure cautelari del divieto di dimora nel Comune di Torino. L’uomo, con precedenti specifici per spaccio e privo di attività lavorativa, è stato trovato in possesso della somma in contanti di 535 € in banconote di piccolo taglio. Per lui, palesemente incurante dei provvedimenti a suo carico, è stato richiesto un aggravamento della misura cautelare all’Autorità Giudiziaria.

 

 

No green pass in piazza

Erano 3 mila le persone che hanno protestato  contro il Green pass in piazza Castello, il solo luogo del centro di Torino non vietato alle manifestazioni dopo la decisione del Viminale. I manifestanti si sono poi mossi verso i Giardini Reali, per uscire dal centro, rispettando l’interdizione della Ztl centrale.

(Foto archivio)

Ladro seriale patito dei social arrestato: postava in rete i suoi spostamenti

Incubo di negozianti e passanti, arrestato dai carabinieri. Senza fissa dimora, ma pubblicava i suoi spostamenti sui social

Torino, 13 novembre Un ladro seriale, senza fissa dimora, ma molto attivo sui social è stato arrestato dai carabinieri.
I militari dell’Arma gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo piemontese su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana, poiché ritenuto responsabile di almeno sette furti, avvenuti tra gennaio e giugno di quest’anno, nei quartieri Santa Rita e Crocetta. L’uomo viveva per strada, non aveva una casa, ma era molto attivo sui social. Questa sua passione lo ha tradito e ha permesso ai carabinieri di monitorare i suoi spostamenti e di arrestarlo, dopo aver pubblicato un video in diretta su un social, in cui diceva di trovarsi in centro.
In particolare le pattuglie lo hanno individuato e bloccato in via Po. L’indagine nasce dalla denuncia di furto di un telefonino presentata da una negoziante ai carabinieri. La descrizione dell’uomo fatta dalla vittima e la visione delle immagini di videosorvegianza hanno permesso ai carabinieri di identificare il ladro seriale in un italiano di 51 anni, senza fissa dimora. In particolare, la vittima aveva riferiva che mentre si trovava all’interno di un negozio l’uomo le aveva rubato il telefono cellulare che era appoggiato sul bancone. Sono seguite altre simili denunce di furto che analizzate dai carabinieri che comparate hanno consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo.

Leo presenta a Mattarella il coordinamento “Noi siamo con voi”

Al Presidente la  copia di un articolo pubblicato sul “Torinese”
.

Nella sua giornata torinese, il Presidente Sergio Mattarella ha voluto cogliere l’occasione per avere una maggiore conoscenza del “Coordinamento interconfessionale del Piemonte – Noi siamo con voi”. 

 

L’incontro si è svolto presso il Sermig, Arsenale della Pace, dopo il pranzo del Presidente e prima della sua partecipazione – alle h 16.00 – al convegno del Centro Einaudi.
Il Presidente Mattarella – alla presenza di alcuni dei suoi più importanti consiglieri quali il prof. Giovanni Grasso e l’on. Gianfranco Astori – ha colloquiato col portavoce del Coordinamento, Giampiero Leo. Dopo aver ascoltato un breve  riassunto delle molte iniziative del Coordinamento, il Presidente ha testualmente affermato che si tratta di una esperienza “meravigliosa e unica in Italia”. Conseguentemente ha aperto alla possibilità di tenere – dopo la scadenza del suo mandato presidenziale – una lectio magistralis ad un simposio sul tema della  “Etica della responsabilità e della solidarietà. Il contributo delle religioni”. che il Movimento Noi siamo con voi intende promuovere per la primavera del 2022.
.
Nella foto Giampiero Leo porge al Capo dello Stato la copia di un articolo del Torinese dedicato alle iniziative di Noi siamo con Voi.

Giornata del Diabete, una “festa” per i bimbi piemontesi

Per i 1.100 bambini piemontesi con diabete questa Giornata Mondiale è la ‘loro’ festa

Sono circa 1.100 i bambini e ragazzi piemontesi con diabete di tipo 1 (circa 600 seguiti dall’OIRM a Torino, 250 a Novara, 200 ad Alessandria e 50 a Cuneo) e per loro questo 14 novembre, Giornata Mondiale del Diabete è la ‘loro’ festa.

Proprio 100 anni fa infatti venne scoperta l’insulina. Fino a quel momento nessun bambino sopravviveva molti anni dopo la diagnosi di questa forma particolarmente grave di diabete.

Il diabete di tipo 1 deriva infatti da una reazione autoimmune che distrugge le cellule che producono insulina. Oggi i progressi della ricerca scientifica e della tecnologia e l’impegno dei Team di Diabetologia Pediatrica piemontesi e italiani garantiscono a bambini e ragazzi con diabete una vita quasi identica per qualità e durata a quella dei coetanei.

“C’è ancora molto da fare: Regione Piemonte ascolta le Associazioni!”. “Ma ‘quasi’ significa che c’è ancora molto da fare”, nota Luca Travostino, presidente di AGD Piemonte, l’Associazione per l’Aiuto al Giovane Diabetico Piemonte e Valle d’Aosta ONLUS, “la Regione Piemonte potrebbe impegnarsi meglio, ascoltando le indicazioni delle Associazioni, soprattutto su snodi come l’accesso alle migliori tecnologie, l’educazione terapeutica, il rapporto con la scuola e l’informazione presso l’opinione pubblica”.

Ogni anno 100 famiglie piemontesi scoprono che il loro figlio ha il diabete.

Ogni anno oltre 100 famiglie piemontesi (circa 60 nell’area torinese) scoprono che un loro figlio ha il diabete.  I cosiddetti ‘esordi’ del diabete di tipo 1 in età pediatrica (che poco ha a che fare con il diabete ‘dell’anziano’ o di tipo 2 molto più frequente) “non sembrano essere aumentati durante la pandemia di Covid-19”, afferma la Prof.ssa Luisa de Sanctis Responsabile dell’Endocrinologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, “anche se le restrizioni alle visite mediche imposte dal lockdown hanno spesso ritardato gli accessi delle famiglie ai Pediatri e agli Ospedali e quindi l’identificazione tempestiva dell’esordio del diabete, con importanti ripercussioni clinico-psicologiche sui piccoli pazienti e sulle loro famiglie”.
AGD Piemonte ha promosso diverse iniziative per sensibilizzare genitori, insegnanti e Pediatri di Libera Scelta a una diagnosi precoce del diabete nonché attività per migliorare il benessere psicologico e fisico dei bambini e ragazzi seguiti.

La più recente è una visita guidata e accompagnata da momenti di riflessione che si terrà presso la sede torinese della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo il 14 novembre dalle 15 alle 19.