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Torino: centrale dello spaccio in appartamento di via Bra

I pusher smistavano poi le dosi in corrispondenza delle fermate del tram di Corso Giulio Cesare

Un modus operandi ormai consolidato da tempo quello notato dai poliziotti del Commissariato Barriera Milano. I due complici erano soliti stazionare nei pressi della fermata “Carmagnola” di Corso Giulio Cesare, ma erano abilissimi a non farsi sorprendere nella flagranza di spaccio. Inoltre, si davano il cambio in modo tale che uno rimanesse sempre in casa per custodire lo stupefacente. Il complice che invece era uscito fuori, doveva prestare molta attenzione nelle fasi del rientro in casa. La prassi, in caso di controllo, era dichiarare di essere senza fissa dimora, sebbene invece alloggiassero in zona, e non portarsi al seguito  nemmeno le chiavi di casa. La scorsa settimana,  i poliziotti individuano lo stabile in cui i due stranieri rientrano ogni sera, però, e si appostano, fin quando l’indomani uno di loro non esce. Alla vista delle divise della Polizia uno dei pusher, un trentanovenne gabonese, ingaggia una colluttazione con i poliziotti nel tentativo di impedire loro di controllarlo e rientra velocemente in casa, cercando di non farli entrare, urlando al complice qualcosa, probabilmente di disfarsi della droga che detengono in concorso. Ma gli agenti vincono la resistenza e si introducono  nell’alloggio. Trovano la seconda persona, un senegalese di 20 anni, goffamente nascosto sotto le coperte della camera da letto con in mano un involucro in plastica contenente degli involucri. Sta cercando di ingoiarli ma viene provvidenzialmente fermato.  Gli agenti sequestrano complessivamente 131 involucri, 84 di eroina e 47 di cocaina, per un peso complessivo di 55 grammi. Dagli accertamenti esperiti, entrambi risultano irregolari sul territorio nazionale, il trentanovenne anche colpito dalla misura del divieto di dimora in Torino; saranno arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso.

8 marzo: “Uomini contro la violenza”

Un convegno per fare il punto sulla legge Codice rosso

A circa un  anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge conosciuta come Codice rosso, quali sono le difficoltà incontrate, i successi raggiunti, l’effettiva operatività della norma?

A queste e altre domande proveranno a dare risposta i tanti relatori che parteciperanno  al convegno “Uomini contro la violenza” , online sui canali istituzionali del Consiglio regionale, lunedì 8 marzoGiornata internazionale della donnaalle ore 15. L’incontro è stato organizzato dall’associazione Ma.ter in collaborazione con la Consulta femminile del Consiglio regionale del Piemonte.

A Rivalta i nuovi orti urbani

A Rivalta i piccoli campi sono una realtà dagli Anni Novanta

Sono stati assegnati sabato mattina i nuovi orti urbani di Rivalta. Si tratta di 23 appezzamenti di terreno di 80 mq ciascuno realizzati a Tetti Francesi in via Mattei, nei nuovi
giardini comunali. L’assegnazione, dopo una breve cerimonia e la benedizione di don Paolo, è avvenuta tramite sorteggio, sulla base della graduatoria pubblicata a fine 2020.
Gli orti sono stati consegnati liberi. Il canone annuo per gli affittuari è di 52,90 €, comprensivo delle spese di consumo di acqua e di gestione.

I nuovi orti si aggiungono agli ormai “storici” 80 piccoli campi presenti lungo il torrente
Sangone in zona Pasta.

Si rinnova così quella che a Rivalta è ormai qualcosa di più di una semplice tradizione. Fin
dagli anni Novanta, infatti, la Città ha dato spazio a questo tipo di iniziative e gli orti urbani, nati per essere occasione di incontro e relazione tra le persone, oggi sono diventati
validi strumenti per sottrarre all’abbandono aree a rischio di degrado e per promuovere –
soprattutto tra le nuove generazioni – l’idea di città più verdi e sostenibili.

«In tutto il mondo gli orti urbani sono realtà ormai largamente diffuse e proprio Rivalta ormai trent’anni fa è stata una delle prime amministrazioni in Piemonte a dar spazio a queste esperienze» ha detto il vicesindaco di Rivalta Sergio Muro. «Ci fa piacere constatare
che l’interesse per gli orti urbani non è mai venuto meno, anzi la voglia di prendersi cura
di quello che a tutti gli effetti è un bene della comunità si è fatta strada anche tra i nuovi
rivaltesi e tra i rivaltesi d’adozione».

Il termine per presentare le domande era stato fissato al 29 giugno del 2020. La domanda per accedere all’assegnazione dei lotti era riservata ai cittadini maggiorenni residenti a
Rivalta e nella compilazione delle graduatorie sono stati tenuti in considerazione più parametri, a iniziare dal reddito dei richiedenti e dalla condizione di “persona ritirata dal
lavoro”.

Solo oggi però, a causa delle restrizioni e dei divieti imposti dalle normative di contrasto
alla pandemia, si è potuto procedere all’assegnazione.

Zona arancione, aperti e operativi tutti gli uffici postali

A seguito dell’Ordinanza emessa dalla Regione Piemonte che istituisce l’introduzione di misure straordinarie per il contenimento alla diffusione del virus in alcuni comuni del torinese, Poste Italiane informache gli uffici postali del territorio sono regolarmente aperti e pienamente operativi secondo i consueti orari.

Gli uffici postali, nella fattispecie, saranno quelli di Bricherasio e Scalenghe.

Inoltre, in tutti gli uffici sono stato installati dei termoscannerper la rilevazione della temperatura corporea, davanti ai quali i clienti dovranno sostare pochi secondi prima di poter accedere nella sala al pubblico. L’accesso sarà interdetto nel caso di temperatura rilevata superiore ai 37.5°.

Negli Uffici Postali, inoltre, sono in vigore altre misure di sicurezza finalizzate al contrasto della diffusione del virus Covid-19, come, ad esempio, l’accesso consentitoesclusivamente con mascherina protettiva, l’ingresso contingentato in base alle dimensioni della sala al pubblico, il mantenimento della distanza interpersonale anche grazie all’installazione di apposita segnaletica orizzontale per indicare come comportarsi durante l’accesso e il transito nei locali, l’installazione di barriere protettive in plexiglass per dividere gli operatori e i clienti e, più in generale,l’osservanza di tutte le disposizioni di sicurezza previste dalle normative emanate in materia. In tutte le sedi, inoltre, i dipendenti che svolgono in modo prevalente la propria attività nella sala al pubblico, per esempio gli addetti ai Corner PosteMobile oppure gli Addetti all’accoglienza della clientela, sono dotati quotidianamente di una mascherina FFP2, per prevenire i rischi per la loro salute e per quella dei frequentatori dell’Ufficio.

Poste Italiane coglie l’occasione per invitare i cittadini a recarsi in ufficio postale esclusivamente per il compimento di operazioni essenziali e indifferibili e ad utilizzare gli ATM Postamat per i prelievi di denaro contante e le operazioni consentite. L’Azienda ricorda inoltre che molti dei servizi tradizionalmente erogati allo sportello, come ad esempio il pagamento dei principali bollettini, i trasferimenti di denaro e le spedizioni di corrispondenza e pacchi, sono disponibili attraverso il sito poste.it e le App BancoPosta e PostePay.

Anche durante il nuovo periodo di lockdown, inoltre, Poste Italiane continuerà ad assicurare il servizio di recapito della corrispondenza e pacchi sul territorio comunale interessatodall’ordinanza regionale.

Sperimentato il modello del distretto mobile per le vaccinazioni

«Il Distretto mobile sperimentale per le vaccinazioni di Lagnasco e Scarnafigi rappresenta la traduzione pratica del modello che la Sanità regionale ha previsto per la campagna vaccinale anti-covid sul territorio.

E’ un progetto pilota replicabile nella stragrande maggioranza dei Comuni del Piemonte e che consente l’impiego diretto dei medici di famiglia, il perno della riforma della medicina generale avviata dalla Regione proprio per restituire centralità all’assistenza medica di prossimità sul territorio. L’esempio di oggi, come già quello della campagna antinfluenzale, dimostra la straordinaria potenzialità di un sistema che, in questo caso, in una sola giornata ha permesso di vaccinare tutte le persone ultraottantenni dei due paesi».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, commenta le due sedute vaccinali svoltesi sabato  a Lagnasco e Scarnafigi, in sinergia tra Distretto Asl Cn1, medici di medicina generale, amministrazioni comunali, Maxiemergenza regionale 118 e Protezione civile.

«Non posso che congratularmi – continua Icardi – con i medici Paolo Persico e Anna Maria Blandino, il direttore del Distretto dell’Asl Cn1 Gabriele Ghigo, i sindaci di Lagnasco e Scarnafigi Roberto Dalmazzo e Riccardo Ghigo, i volontari della Protezione civile e tutto il personale che ha consentito di raggiungere questo importante e emblematico risultato. Il territorio ha la forza e la capacità di vincere la sfida della vaccinazione di massa. Adesso, però, tocca ai fornitori dei vaccini fare la loro parte e mantenere gli impegni a consegnare al più presto le dosi necessarie».

Complessivamente, sono stati vaccinati 180 ultraottantenni (90 per ciascuna sede). Nelle prossime settimane, il Distretto Nord Ovest dell’Asl Cn1 prevede di replicare questa tipologia di intervento anche in altri ambiti territoriali, in particolare nell’area della valle Po che è “zona rossa”.

«Le sedute vaccinali di Lagnasco e Scarnafigi – osserva il direttore del Distretto, Gabriele Ghigo – sono state gestite da personale medico, infermieristico e amministrativo del Distretto insieme ai colleghi medici di famiglia Blandino e Persico, che ringrazio per la disponibilità a vaccinare assistiti in carico ad altri colleghi, con la collaborazione di personale infermieristico e della Protezione Civile».

Evasa dagli arresti domiciliari, stava passeggiando a Porta Palazzo

Era insieme ad un conoscente, denunciato perché portava con sé un’arma.

 

Giovedì pomeriggio una donna di 37 anni ed un uomo di 38 vengono notati da una pattuglia del Comm.to Dora Vanchiglia passeggiare in Piazza della Repubblica, angolo va Milano. Alla vista degli agenti, i due assumono un atteggiamento sospetto, cercando di nascondersi e cambiare direzione di marcia. I poliziotti li fermano per un controllo: l’uomo, con pregiudizi di polizia, consegna spontaneamente un taglierino che ha in tasca. La donna, pluripregiudicata  per reati predatori, risulta sottoposta alla misura degli arresti domiciliari da scontare nella sua abitazione in Barriera di Milano. Per la trentasettenne scattano le manette, per il suo amico una denuncia per porto di arnesi atti ad offendere.

Fuori orario: Bar chiuso per 5 giorni, titolare sanzionato

Sono circa le 18.30  in via Onorato Vigliani quando la pattuglia del commissariato Barriera Nizza nota all’esterno di un bar numerose persone intente a consumare bevande alcoliche.

I poliziotti controllano l’attività, appurando la presenza di avventori anche all’interno dell’esercizio, riuniti intorno ad un tavolo impegnati in una conversazione. Alla luce dei fatti, è stata disposta la chiusura provvisoria della durata di 5 giorni ed il titolare sanzionato per aver effettuato attività di somministrazione nonostante il Piemonte sia stato dichiarato zona Arancione con decreto del Ministero della Salute.

Dà in escandescenze dopo la discussione con la compagna

Arrestato dalla Polizia per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale

Domenica sera gli agenti del Commissariato Centro stavano pattugliando l’area di competenza quando hanno notato una coppia discutere animatamente all’interno di un’autovettura in movimento così hanno pensato di procedere ad un controllo per assicurarsi che fosse tutto a posto. L’auto imboccava il controviale di corso Regina Margherita e in quest’occasione tamponava un veicolo in sosta, ma ciò nonostante l’uomo alla guida non arrestava la marcia. Quando i poliziotti hanno fermato il veicolo si sono resi immediatamente conto che il guidatore era sotto l’effetto di abuso di alcool, questo palesato dall’alito vinoso, dai toni di voce alti e dal fatto che una volta uscito dall’abitacolo barcollava su se stesso. L’uomo si è rifiutato più volte di sottoporsi ad esame con etilometro e quando la compagna lo ha invitato a calmarsi quest’ultimo l’ha aggredita verbalmente e quando la donna, visibilmente scossa, ha provato ad allontanarsi da lui, l’uomo l’ha abbracciata forte tirandola e stringendola a sé per poi darle un morso sulla guancia. Gli agenti sono immediatamente intervenuti mettendo in sicurezza la signora e quando quest’ultima ha manifestato di non voler rientrare a casa con il compagno e di volerlo lasciare a causa della sua forte gelosia lui ha aggredito i poliziotti nel tentativo di raggiungerla. Nasceva una breve colluttazione e una volta a terra l’uomo ha dato in escandescenze provando più volte a battere la testa sull’asfalto, ma uno degli agenti è riuscito a frapporre le sue mani tra il capo dell’uomo ed il selciato per proteggerlo.

Il 42enne italiano è stato arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, avendo causato agli operatori lievi traumi agli arti e al torace, e denunciato all’Autorità Giudiziaria per lesioni a danno della compagna e per il rifiuto sull’accertamento dello stato di ebrezza. Inoltre la Patente di Guida veniva ritirata ed il veicolo sottoposto a sequestro penale.

La polizia sequestra mezzo milione di euro all’usuraio settantenne

La Polizia di Stato di Torino, in esito a una attività d’indagine condotta dagli agenti della  Divisione Anticrimine della Questura, ha eseguito un sequestro di beni, finalizzato alla confisca, appartenenti a L. N., un settantenne pluripregiudicato, dedito da molti anni alla commissione di delitti e, in special modo, a quello dell’usura.

 

Il provvedimento del Tribunale, adottato su proposta del Questore di Torino, ha condotto al sequestro di due appartamenti ubicati in due diversi Comuni della prima cintura torinese, di alcune automobili e di conti correnti per un valore di circa mezzo milione di euro, beni che l’uomo aveva accumulato illecitamente, grazie alla propria attività delinquenziale, mentre per lo Stato risultava nullatenente, tanto da beneficiare della pensione di cittadinanza.

 

  1. N., attualmente ristretto agli arresti domiciliari, si è reso responsabile di diversi reati di natura predatoria già dai primianni ’70. Con il passare del tempo, si è inserito in un contesto criminale riguardante prestiti di denaro ad elevato tasso di usura, con la collaborazione, a vario titolo, dei familiari, alcuni dei quali con precedenti penali.

 

Il provvedimento eseguito conferma la notevole importanza che rivestono, nell’azione di contrasto alla criminalità, le misure di prevenzione patrimoniale, volte a sottrarre le ricchezze illecite ai soggetti radicati in contesti criminali.

 

L’obiettivo perseguito dagli investigatori della Questura di Torino è quello di non lasciare nella disponibilità patrimoni illecitamente accumulati a coloro che, anche in questo periodo di crisi pandemica, hanno approfittato delle situazioni di disagio economico e di povertà diffusa, elargendo prestiti in denaro con applicazione di ingenti tassi di interesse, rendendosi responsabili di fatto di usura, spesso accompagnata all’utilizzo di metodi violenti ed estorsivi.

 

Amianto e tremila tonnellate di rifiuti: scoperte due discariche

Lastre di amianto, rottami ferrosi, oli esausti e materiale plastico per circa 3.000 tonnellate di rifiuti pericolosi. Sequestrate nel torinese due discariche a cielo aperto di oltre 10.000 metri quadri. Tre le persone denunciate. 

È il bilancio di un intervento della Guardia di Finanza di Torino che ha individuato, nei giorni scorsi, nel comune di Settimo Torinese, due vaste aree private ove erano ammassati cumuli di rifiuti in evidente stato di abbandono.

Dopo aver effettuato gli accertamenti necessari ad individuare i proprietari e gli utilizzatori dei siti, i “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego, che hanno condotto l’intervento coordinati dalla Procura della Repubblica di Ivrea, hanno perquisito l’intera superficie accertando la grave pericolosità dei materiali depositati riconducibili, in parte, all’attività edilizia svolta negli anni da due aziende torinesi.

Al termine delle operazioni di rilevazione, i Finanzieri hanno sequestrato rifiuti industriali, speciali e pericolosi (in quanto è stata rinvenuta la presenza di amianto), per complessive 3.000 tonnellate, nonché oltre 6 tonnellate di rottami ferrosi che dovevano essere avviati allo smaltimento ma che, invece, erano rimasti ivi stoccati.

Nel corso delle attività sono stati anche sequestrati due immobili edificati abusivamente sulle aree sequestrate, all’interno dei quali sono stati rinvenuti macchinari in disuso e attrezzature da lavoro.

Gli amministratori delle due società coinvolte sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per deposito incontrollato di rifiuti e gestione di discarica non autorizzata nonché segnalati al comune competente territorialmente per le violazioni in materia edilizia e urbanistica.

Sono ancora in corso gli accertamenti finalizzati alla messa in sicurezza del sito e alla verifica dell’eventuale contaminazione ambientale causata dallo sversamento dei prodotti.

L’operazione effettuata dalla Guardia di Finanza di Torino nello specifico comparto testimonia e conferma il costante impegno delle Fiamme Gialle a tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei cittadini.