CRONACA- Pagina 910

Proseguono i lavori di pavimentazione della Statale dei Laghi di Avigliana

Prosegue il ripristino della pavimentazione avviato da Anas lungo la strada statale 589 “dei Laghi di Avigliana”.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, a partire da lunedì 23 e fino a giovedì 26 agosto sarà in vigore il senso unico alternato all’altezza del km 49,350, nel comune di Barge (CN), in prossimità della rotatoria Crocera di Barge. Venerdì 27 agosto la limitazione sarà attiva nella sola fascia oraria 6:00 – 14:00.

Programmati anche i ripristini nel comune di Cavour (TO), per un tratto di circa 400 metri all’altezza del km 44. In questo caso il senso unico alternato sarà in vigore mercoledì 25 e giovedì 26 agosto mentre venerdì 27 agosto la limitazione sarà attiva dalle 6:00 alle 14:00. Sospesi i lavori per il fine settimana, gli interventi proseguiranno la settimana successiva da lunedì 30 agosto fino a venerdì 3 settembre con le medesime modalità di cantiere.

La statale 589 “dei Laghi di Avigliana” è rientrata nel perimetro di gestione Anas a maggio. Gli interventi in programma sono finalizzati a elevare il livello di servizio dell’infrastruttura.

Il Sentiero Nello

DAL PIEMONTE / Ogni anno, nell’ultimo sabato di agosto, in ricordo del comandante partigiano Nello Olivieri si svolge la camminata che da Boleto (Vb) arriva all’alpe Cambocciolo, per poi proseguire fino alla sella della Crosiggia alle pendici del monte Briasco e scendere infine, passando per Piana dei Monti, alla Merlera, frazione di Cellio (Vc) in Valsesia.

Il programma della 18° edizione del “Sentiero Nello” prevede per sabato 28 agosto il ritrovo e la partenza dei partecipanti alle 8 del mattino  in Piazza Nello  a Boleto (comune di Madonna del Sasso). Alle 9.30, viceversa, partiranno i partecipanti a Castagneia e da lì si incammineranno verso il monte Briasco lungo il  “Sentiero della Libertà”. L’arrivo è previsto verso mezzogiorno e dopo il pranzo (al sacco o alla baita, previa prenotazione) ci sarà alle 14.oo il ricordo della partigiana Wanda Canna. Nel pomeriggio i partecipanti proseguiranno per Castagneia e Breia per poi trasferirsi a Valpiana-Merlera dove, alle 17.oo, si terrà la commemorazione del prof. Alessandro Orsi, presidente dell’Anpi di Borgosesia. Nello Olivieri è stato una figura di spicco nell’ambito della Resistenza valsesiana. Giunto dalla Lunigiana a Rimella, dove aveva sede il comando partigiano, si arruolò nelle formazioni partigiane della Valsesia, alle quali portò il fondamentale contributo della sua esperienza militare, maturata in dodici anni di servizio nell’esercito, trasformando il “gruppo del Cellio” in una ordinata formazione militare, composta da ragazzi differenti per provenienza ed estrazione sociale.La formazione di Nello si mise in luce in particolare per la battaglia che costituì l’atto conclusivo dell’esperienza della “zona libera”, con la quale impedì ai nazifascisti il rientro in Valsesia dalla Cremosina il 2 luglio del 1944, opponendo una efficace resistenza che li costrinse a spostarsi verso Borgosesia e posticipò così al 5 luglio la fine del governo partigiano della zona. Caduto in una imboscata il 27 agosto alla frazione Merlera di Cellio venne ferito da una raffica a un ginocchio e morì per dissanguamento. In sua memoria la brigata partigiana assunse il nome di 6a Brigata d’assalto Garibaldi “Nello”. La manifestazione si svolge nell’arco di una giornata ed è organizzata dai comuni del territorio, dall’Anpi e dagli Istituti storici della Resistenza di Novara e della Valsesia, dalla Casa della Resistenza di Fondotoce e dai comuni di Madonna del Sasso e di Cellio con Breia.

Marco Travaglini

 

Preso con la droga nel pacchetto di sigarette

Arrestato dalla Polizia di Stato

 

E’ quasi scattata la mezzanotte del Ferragosto. Un’auto percorre a bassa velocità Corso Palermo: alla guida una donna, al suo fianco un cittadino straniero. Considerata l’ora e la zona, nota per le cessioni di sostanza stupefacente spesso effettuate anche a bordo di autovetture, la pattuglia della Squadra Volante ferma la macchina in via Baltea. La conducente si dimostra nervosa, ma le sue tasche sono vuote. Il passeggero, un cittadino senegalese di 25 anni, ha invece con sé un pacchetto di sigarette. Al suo interno, 10 pezzi solidi che accertamenti successivi riveleranno essere  cocaina. Il giovane, che ha precedenti di polizia specifici, ha inoltre con sé due lamette, solitamente utilizzate per la suddivisione delle dosi. E’ stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Evade dagli arresti domiciliari. Rintracciato a Porta Palazzo

Ha tentato la fuga ma è stato bloccato dai poliziotti 

E’ durata qualche ora la fuga di un diciottenne marocchino sottoposto al regime degli arresti domiciliari in un alloggio di Barriera Milano; infatti, grazie a un controllo effettuato lo scorso giovedì sera da operatori del Commissariato Centro nella zona di Porta Palazzo, il giovane è stato identificato e rintracciato. Inizialmente, il ragazzo, che ha precedenti per reati contro la persona e la Pubblica Amministrazione, si è dimostrato collaborativo con gli agenti, ammettendo candidamente di essere “stanco” di stare in casa e di essere uscito per fare una passeggiata. Pochi istanti dopo, compreso che sarebbe stato nuovamente arrestato, il diciottenne ha cercato di fuggire correndo in direzione di corso Giulio Cesare. Nella concitazione, si è tolto le ciabatte, che probabilmente lo intralciavano nella corsa, ed è riuscito a percorrere diverse centinaia di metri, fin quando i poliziotti non lo hanno raggiunto, traendolo in arresto.

Arrestato per tentata estorsione: “Rivoglio il cane!”

Sabato mattina una cittadina chiama il 112 NUE, segnalando la presenza di un soggetto molesto che pretende da lei la restituzione di un cucciolo di cane.

Giunti sul posto, gli agenti della Squadra Volanti rintracciano l’uomo, cittadino italiano di 40 anni, davanti l’abitazione della donna. Questi riferisce di voler indietro il cucciolo, regalato alla proprietaria un mese prima, asserendo che questa non fosse in grado di mantenerlo in quanto, a suo dire, denutrito e mal tenuto. Le condizioni del cane appaiono ottimali agli occhi degli agenti. Ribadita l’intenzione di non voler assecondare la volontà dell’uomo, quest’ultimo decide di allontanarsi.

Dopo un’ora la donna allerta nuovamente il 112 NUE, riferendo che il quarantenne si era nuovamente palesato sotto la sua abitazione.

Alla vista della Volante, il reo tenta di allontanarsi, senza successo. I poliziotti ascoltano nuovamente la vittima che questa volta decide di aprirsi, rivelando il trascorso avuto con l’uomo. La fine della loro relazione lo aveva portato a rivalersi sul cucciolo, con parole e gesti che avevano scatenato nella donna un forte timore.

Durante la perquisizione, il quarantenne è stato trovato in possesso di un coltello da cucina di oltre 20 cm, occultato nei pantaloni.

Con numerosi precedenti di Polizia, sono scattate le manette per tentata estorsione ed una denuncia per porto di oggetti atti ad offendere.

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In quattro cercano di rubare una cagnolina di razza ma lei scappa

Stava passeggiando al guinzaglio del suo padrone in tarda serata a Nichelino quando un gruppo di quattro ragazzi ha iniziato a circondarli. Il padrone della cagnolina è riuscito a far scappare i malintenzionati. Ma nel parapiglia il cane, uno staffordshire bull terrier, è scappato. Il proprietario è convinto che i ragazzi volessero rubare la cagnolina, essendo questa di razza e molto costosa. L’uomo ha fatto denuncia ai carabinieri. La buona notizia è che la piccola amica a quattro zampe è stata ritrovata la mattina dopo sana e salva a qualche centinaio di metri da dove era fuggita.

L’eredità del “santo ateo” Gino Strada

Sabato a partire dalle 16 in via Santa Croce 19, a Milano, sede di Emergency, verrà allestita la camera ardente di Gino Strada.

Chi vorrà potrà dare l’ultimo saluto all’urna contenente le ceneri giunte dalla Francia, dove Strada è morto venerdì scorso, mentre era in vacanza con la moglie Simonetta. Emergency ha deciso di commemorare il proprio fondatore sabato e domenica (10-22) e lunedi (10-14). Siamo certi che saranno presenti anche molti torinesi e piemontesi. Anche sul nostro territorio – questo giornale  ne da’ sempre conto attraverso comunicati stampa e articoli – l’Ong di Strada è infatti molto attiva. Emergency dal 1994 ha seguito le storie di oltre 11,5 milioni di persone. Soltanto in Afghanistan, paese tornato tragicamente d’attualità, gestisce 3 ospedali e una cinquantina di postazioni di primo soccorso i cui medici   e infermieri hanno deciso di rimanere: ecco, è questo lo “stile” che il fondatore ha sempre abbracciato nel suo agire. Mai abbandonare chi è in pericolo. Per tale ragione abbiamo nei giorni scorsi scritto che Strada è una sorta di “santo laico” o “santo ateo”, perché ateo egli si professava. Controverso come tutti i grandi personaggi, amato o detestato, lascia però a tutti indistintamente  una sua eredità civile e morale. L’eredità dei fatti, che consiste nell’aver salvato un’infinità di vite umane. Un lascito universale che non scomparirà con lui, ma vivrà in futuro grazie al coraggioso lavoro delle donne e degli uomini di Emergency.

Il Torinese

PS:  In accordo con l’autore, prof. Pier Franco Quaglieni, dopo le segnalazioni di un lettore che ci evidenziava possibili inesattezze in relazione all’appartenenza di Gino Strada, negli anni 70, al movimento studentesco,  abbiamo deciso di rimuovere dopo alcune ore dalla pubblicazione l’articolo “Non va dimenticato anche il giovane Gino Strada”, in attesa di verificare la rispondenza di quanto scritto alla realtà dei fatti.

Controlli anti-Covid, multata “balera” estiva

A seguito delle numerose segnalazioni pervenute da cittadini esasperati per le notti insonni a causa dei rumori provenienti dal punto di ritrovo estivo allestito in via San Paolo, gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale hanno avviato un’attività di monitoraggio culminata con la chiusura del locale nelle primissime ore di domenica mattina per violazione dei divieti di ballo imposti dalle normative anti covid – 19 sul contenimento della diffusione del virus.

La diffusione musicale è iniziata già nella tarda serata di sabato, ma l’afflusso di gente a l’attività di ballo hanno avuto il culmine dopo la mezzanotte e alle prime ore di domenica, dopo aver filmato dall’esterno le attività proibite in pieno svolgimento, gli agenti hanno effettuato l’accesso ispettivo, ponendo fine alla serata.

I numerosi clienti presenti in pista da ballo proprio di fronte al dj set sono stati invitati a lasciare la pista e a uscire dal locale.

Il Presidente pro tempore dell’associazione organizzatrice è stato sanzionato per mancato rispetto delle normative anti covid-19, nello specifico per violazione del divieto di ballo ivi contenuto, mentre per il locale, gli agenti hanno disposto la chiusura per 5 giorni.

Andrea Liberatori, il giornalista gentiluomo

E’ morto a Champoluc, dove si trovava in vacanza con la moglie Anna Maria,  Andrea Liberatori. Aveva 97 anni e fu a lungo il caporedattore dell’edizione piemontese de L’Unità.  

Giornalista preparato e appassionato, colto e raffinato,  lo ricordiamo in tanti come un gentiluomo dai modi fermi e garbati che ha insegnato il mestiere a generazioni di cronisti. Studente di ingegneria al Politecnico entrò nella redazione torinese de L’Unità” nel 1948 e per quarant’anni lavorò al giornale fondato da Antonio Gramsci, prima a Torino, poi a Milano e nuovamente a Torino. Una vita intensa da segretario di redazione, cronista, inviato, capo redattore per l’edizione torinese. Per dodici anni fece parte del consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. Nel periodo milanese, tra il  1957 e il 1962 lavorò con Aldo Tortorella direttore e Aniello Coppola capo redattore. Sempre a Milano, con Giulio Trevisani e Arturo Lazzari, partecipò attivamente alla creazione dell’Enciclopedia nuovissima che uscì a dispense con il Calendario del popolo. Chi ha avuto l’opportunità – e l’onore – di lavorare per quel giornale ( com’è capitato per diversi anni a chi scrive) e di conoscerlo lo ricorda come un maestro.

L’etimologia stessa di questa parola si addice alla sua figura: il conoscitore profondo di una disciplina che egli possiede integralmente e che può insegnare agli altri nella maniera più proficua. E così è stato. Con garbo, competenza, pazienza. Per chi quel giornale l’ha confezionato, diffuso, letto, commentato, persino ostentato come un simbolo, una bandiera, è rimasto nella testa e nel cuore  qualcosa di più importante e prezioso di un ricordo. Non è stato “solo” un giornale: è stata L’Unità. E Andrea Liberatori, che sostituì Diego Novelli alla guida della redazione che allora si trovava nel palazzone di via Chiesa della Salute, era anch’egli un simbolo grazie alle sue qualità di intellettuale e giornalista che aveva scelto di mettere la sua elegante scrittura ( come ha ricordato benissimo Battista Gardoncini) “al servizio di quella che allora si chiamava – ed era – lotta di classe”.

Andrea Liberatori condivise quell’impegno con tanti giornalisti, con uomini come Italo Calvino, Paolo Spriano e molti altri. Un tempo lunghissimo, vissuto raccontando Torino, il Piemonte, l’Italia dal dopoguerra agli anni ’80. Continuando poi a scrivere, a esprimere opinioni, a dare consigli importanti. Quel mondo che incontrai la prima volta a vent’anni nella redazione torinese di via Chiesa della Salute, ai tempi di Andrea Liberatori come capo redattore e Antonio Monticelli capo cronista, non c’è più. E amaramente dubito che oggi vi siano eredi alla loro altezza. Rimane però un patrimonio di storie e vicende umane che sarebbe un eresia disperdere. La storia di un giornale – di ogni giornale – è come una tessera del mosaico nella storia di un Paese. E la storia di giornalisti come Liberatori, tra gli ultimi a intervistare Primo Levi, ne rappresenta una parte importante.

Marco Travaglini

L’Arma dei Carabinieri in sorvolo sui siti UNESCO del Piemonte

I militari del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Torino, in
collaborazione con il 1° Elinucleo Carabinieri di Volpiano, si sono alzati in volo per
verificare l’integrità di alcuni siti UNESCO del Piemonte, in particolare il sito
palafitticolo del Lago di Viverone, il Sacro Monte di Varallo e il Santuario di Oropa.

Inserito tra i 111 siti archeologici palafitticoli seriali dell’Arco Alpino, il sito di Viverone
(Emissario I) – dichiarato sito UNESCO nel 2011 – è di straordinaria importanza storicoscientifica. La presenza di oltre 5000 pali nel terreno sotto il livello dell’acqua testimonia
l’insediamento di un antico e vasto villaggio palafitticolo risalente all’età del bronzo.
Tra i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, il Sacro Monte di Varallo – dichiarato sito
UNESCO nel 2003 – rappresenta l’esempio più antico e di maggior interesse artistico e
culturale. Edificato a partire dal XV secolo, posizionato su una parete rocciosa, il
complesso è stato concepito con l’idea di riprodurre il percorso che i pellegrini seguivano
per raggiungere la Terra Santa e per questo è definito “Nuova Gerusalemme”. Il luogo
sacro è costituito da una cinquantina di edifici, che, attraverso 43 cappelle e 400 gruppi di
statue in terracotta, narrano gli episodi della vita di Gesù e di Maria Vergine. Di
particolare pregio è il complesso di affreschi, con circa 4000 figure, alcuni dei quali
realizzati dall’artista Gaudenzio Ferrari.

Il Santuario di Oropa – dichiarato sito UNESCO nel 2003 – è un santuario mariano che si
estende a 1200 metri di altitudine all’interno della Riserva Speciale del Sacro Monte di
Oropa, occupando una superficie di 1500 ettari. Edificato a partire dal IV secolo, vanta il
contributo dei prestigiosi architetti Filippo Juvarra e Guarino Guarini.
In Piemonte e in Valle d’Aosta si trova un ricchissimo patrimonio culturale caratterizzato
dalla presenza di 8 siti UNESCO, oltre 90 aree archeologiche e più di 70 aree
paesaggistiche riconosciute e vincolate. Il controllo aereo, effettuato in stretta
collaborazione tra i reparti dell’Arma, costituisce un efficace strumento di controllo e di
monitoraggio per tutelare il patrimonio culturale diversificato presente nelle varie aree
territoriali.