CRONACA- Pagina 899

Anffas: “Contrari alla figura del disability manager”

“FOGLIA DI FICO PER EVITARE IL CONFRONTO CON LE ASSOCIAZIONI DELLE PERSONE CON DISABILITA’ E LE LORO FAMIGLIE”

La Città di Torino ha pubblicato il bando per la carica di Disability Manager. Un avviso che ha subito sollevato polemiche in quanto tale incarico sarà svolto a titolo gratuito, a riprova di quanto la pubblica amministrazione cittadina voglia investire per “nel campo delle politiche di pari opportunità ed in particolare di inclusione delle persone con disabilità e sulle diverse forme di disabilità”, come si legge sul bando stesso.

Il problema del compenso è però secondario perché, secondo Anffas Torino, il vero problema risiede proprio nella figura del Disability Manager. “È la foglia di fico – tuona il presidente Giancarlo D’Errico – dietro cui nascondersi per evitare di co-progettare e co-programmare con le associazioni di settore, unica vera rappresentanza delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Eravamo scettici di fronte alla scelta della precedente amministrazione e abbiamo avuto ragione, visti i risultati ottenuti, suo malgrado, dal precedente Disability Manager. Ora siamo assolutamente contrari”.

A tale proposito, le disposizioni di legge sono chiare. Regioni ed enti locali sono delegati ad attuare le politiche volte a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, secondo il modello, ribadito anche dalla riforma del terzo settore, della co-programmazione (rilevazione e definizione dei bisogni e dello stato delle cose) e della co-progettazione (definizione e organizzazione delle azioni per l’intervento su quanto co-programmato).

Si allarga sempre di più la forbice tra bisogni sociali, in continua crescita, e le risorse finanziarie da destinare ai servizi di welfare, che da tempo sono drammaticamente congelate. La pandemia non ha fatto che aggravare questa disparità. In questo contesto, le associazioni che rappresentano le persone con disabilità e le loro famiglie non possono rimanere semplici spettatori delle scelte che le coinvolgeranno direttamente. Occorre ripensare e riformare il sistema di erogazione dei servizi, con l’obiettivo di accrescere la qualità della risposta rispetto al bisogno espresso dal cittadino, adeguando le risorse al soddisfacimento dei bisogni che per l’80 per cento sono ricompresi nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e per questo non differibili e non comprimibili.

La complessità delle risposte che il territorio richiede e l’aumento della domanda di accesso ai servizi evidenziano che i bisogni delle persone non possono essere interamente soddisfatti dal solo sistema dei servizi istituzionali. È indispensabile definire e adottare un modello di assunzione di corresponsabilità che coinvolga istituzioni, profit e non profit (enti del terzo settore). Bisogna superare la logica di gestione centrata sul procedimento amministrativo, per acquisire processi di gestione orientati al cittadino inteso come consumatore e cliente, valorizzando il capitale territoriale e migliorando gli strumenti di partecipazione diretta del cittadino ai processi pubblici.

“Tutto il contrario – conclude Giancarlo D’Errico – di quello che significa la figura del Disability Manager. Eppure in due incontri pubblici durante la campagna elettorale, il Sindaco Stefano Lo Russo aveva espresso interesse per l’istituzione di un tavolo cittadino permanente sulle disabilità, partecipato dalle associazioni maggiormente rappresentative e finalizzato alla definizione, realizzazione e monitoraggio del programma d’azione, con il coinvolgimento di tutti gli assessorati interessati. Lavoro, casa, trasporti, istruzione e formazione professionale, cultura, tutela della salute e politiche sociali: non c’è argomento di pubblica amministrazione che non riguardi le persone con disabilità. Nella stessa direzione si è espresso l’Assessore al Welfare Jacopo Rosatelli in un recente incontro e non abbiamo motivo per non credergli. Ma è atterrato a Torino il PNRR e di aprire il confronto con le associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità non se ne parla. Non basta mettere una passerella per lavarsi la coscienza, perché la stragrande maggioranza delle disabilità non è fisica, ma intellettiva e relazionale. Non basta, ancora di più, mettere la foglia di fico del Disability Manager, per di più senza alcun potere rispetto le scelte da effettuare. Bisogna invece scegliere di avere un rapporto non paternalistico con le persone con disabilità, accettare il confronto con le loro associazioni di rappresentanza, rispettare le leggi che regolano tali rapporti e indicano come prioritari gli strumenti della co-programmazione e della co-progettazione”.

Anffas Torino APS

In arrivo 3,5 milioni di euro per i Comuni alluvionati

Ammontano a più di 3,5 milioni di euro i contributi messi a disposizione dei Comuni torinesi colpiti dalle alluvioni nel 2019 per 47 interventi di ripristino di strade, ponti, edifici, infrastrutture e altre opere pubbliche danneggiate. Le somme fanno parte di un totale di 15.771.784 euro di contributi per 196 interventi in tutto il Piemonte.

«L’impegno della Regione Piemonte per i Comuni danneggiati dalle alluvioni del 2019 prosegue anche in questo nuovo anno – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Difesa del Suolo Marco Gabusi -. Consapevoli della difficoltà del momento e delle necessità dei Comuni, soprattutto quelli più piccoli, stiamo utilizzando tutti gli strumenti disponibili per far sì che i contributi ci siano e siano erogati al più presto. I territori hanno bisogno di mettere in sicurezza le opere senza indugiare oltre in modo da evitare che si deteriorino ulteriormente ed è nostra ferma volontà continuare a sollecitare Roma nel progressivo sblocco delle somme».

I beneficiari dei contribuiti sono direttamente i Sindaci dei comuni colpiti e il Sindaco della Città Metropolitana di Torino, che nei prossimi giorni riceveranno dagli uffici tecnici regionali la comunicazione con la richiesta della documentazione necessaria per ottenere l’erogazione del contributo.

Gli interventi previsti nel Torinese riguardano i Comuni di Agliè, Ala di Stura, Almese, Angrogna, Balangero, Bibiana, Borgiallo, Borgofranco d’Ivrea, Borgone Susa, Bricherasio, Brosso, Burolo, Canischio, Castelnuovo, Nigra, Castiglione Torinese, Ceres, Chivasso, Coassolo Torinese, Coazze, Corio, Issiglio, Loranzè, Mercenasco, Mezzenile, Montanaro, Perosa Canavese, Pianezza, Pinasca, Prarostino, Prascorsano, Quassolo, Rocca Canavese, San Giorgio Canavese, San Mauro Torinese, Settimo Vittone, Sparone, Trana, Traversella, Val Di Chy, Valchiusa, Valperga, Villar Perosa, Virle Piemonte, Viù, oltre alla Città Metropolitana di Torino.

Le Poste consegnano 43mila dosi di vaccino Moderna nel Torinese

Arriveranno a destinazione oggi i furgoni del corriere espresso di Poste Italiane, SDA, per la consegna di 43.000 dosi di vaccini Moderna presso le  Farmacie Ospedaliere a Cambiano, Rivoli, Ivrea , Magazzino Coes a Torino e Ospedale San Giovanni Bosco.

Il corriere SDA, grazie ai 40 mezzi speciali, in collaborazione con l’Esercito Italiano, consegnerà in Piemonte  71 mila dosi di vaccini portando a quasi 393 mila le dosi consegnate nella regione e a quasi 5,5 milioni le dosi consegnate in Italia dall’inizio del 2022.

Il totale delle dosi consegnate ad oggi in provincia di Torino, compresa l’attuale consegna è di 228.500.

Coinvolte nella fornitura anche le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia, Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Trentino Alto Adige, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta e Veneto per un totale di 990mila dosi.

Addio a Gianna, maestra e sindacalista

DAL PIEMONTE

I funerali di Gianna Bolla si terrranno sabato mattina nella chiesa di San Martino a Novara

Il mondo sindacale e della scuola novarese perde una figura molto stimata e conosciuta. Aveva 71 anni Gianna Bolla, già dipendente del Comune aveva insegnato nelle scuole materne della città. Molto attiva nell’ impegno sindacale nella Cgil, dove era componente  del direttivo dei pensionati, era studiosa del periodo storico  della Resistenza.

Il bollettino Covid di mercoledì 9 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 4.875 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 3.858 dopo test antigenico), pari al 9,2% di 52.886 tamponi eseguiti, di cui 44.653 antigenici. Dei 4.875 nuovi casi gli asintomatici sono 4.144 (85%).

I casi sono così ripartiti: 3.806 screening, 745 contatti di caso, 324 con indagine in corso

Il totale dei casi positivi diventa 934.277, così suddivisi su base provinciale: 76.324 Alessandria, 42.831 Asti, 35.971 Biella, 126.931 Cuneo, 71.459 Novara, 494.909 Torino, 33.177 Vercelli, 33.377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.562 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.736 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 102 (+9 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.877 (-45 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 81.695

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.901.803 (+ 52.886 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.785

Sono 27, 2 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.785 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.696 Alessandria, 775 Asti, 489 Biella, 1.572 Cuneo, 1.030 Novara, 6.094 Torino, 589 Vercelli, 414 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 126 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

837.818 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 837.818 (+ 9.337 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 69.095 Alessandria, 39.357 Asti, 32.091 Biella, 116.025 Cuneo, 66.464 Novara, 444.372 Torino, 29.743 Vercelli, 30.419 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.234 extraregione e 7.018 in fase di definizione.

L’Albertina piange Sibona, docente di grande cultura e sensibilità

È prematuramente scomparso, a causa di una grave malattia che ha combattuto con tenacia, Fabrizio Sibona, apprezzato docente di Metodologia della Progettazione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti.

Fabrizio Sibona, nato a Genova nel 1964, è stato un importante esponente della generazione post concettuale dell’arte italiana contemporanea, con un lavoro caratterizzato da uno stile eclettico, teso alla rivisitazione dei linguaggi dell’installazione e della pittura.

Formatosi a Torino, con docenti come Antonio Carena, Luigi Delleani e Mario Gallina, II° Liceo Artistico, e Giuseppe Mantovani, Gino Gorza, Eugenio Comencini e Giulio Paolini, Accademia Albertina.

Docente di Metodologia della progettazione all’Accademia Albertina di Torino ed all’Accademia di  Macerata; ha insegnato Pittura a Carrara, Torino, Sassari, Palermo, Catanzaro, Firenze e Napoli.

Ha vissuto e lavorato tra Torino e Calice Ligure.

Mostre e bibliografia: Equinozio artistico di primavera ’89, di A. Balzola, N. Casorati, R. Cavallo, E. Ghinassi, G. Mantovani, Chiostro di San Filippo, Torino, 1989; collaborazione con le gallerie Eva Menzio e Filippo Fossati di Torino; P. Magi, “Ratio Mediterranea”, in Tema Celeste, n.25, 1990; F. Poli, “Sandro de Alexandris, Andrea Busto, Fabrizio Sibona”, in Premio Marche Biennale Arte Contemporanea, 1990; F. Poli, “Fabrizio Sibona”, in Proposte V, Palazzo della Giunta Regionale, Torino, 1991; F. Tedeschi, “Spazio e tondino”, Il Giornale, 15 dicembre 1991; M. Bandini, “Fabrizio Sibona”, Proposte/confronto1992. Giovani artisti piemontesi a Sassari; Ibrido Neutro di L. Beatrice, C. Perrella, ex Convento di San Domenico, Spoleto, 1993; M. R. Rubinstein, Valeria Belvedere 1991-1993, Milano; Fabrizio Sibona, di F. Poli, Galerie Alessandro Vivas, Parigi, 1993; Junge Kunst aus Turin, di W. Gratz, Nassauischer Kunstverein, Wiesbaden, 1993; Forma italiana-individualità, di F. Poli, Galerie Alessandro Vivas, Parigi – Confini Arte Contemporanea, Cuneo, 1994; R. Daolio, Valeria Belvedere 1993-1995, Milano; Torino anni ’80. Ventitrè artisti, di C. Barbero, B. Merz, F. Poli, Unione Culturale Franco Antonicelli e Artifex, Torino 1994; T. Casapietra, “Fabrizio Sibona”, in Flash Art, n. 186, 1994; G. Paolini, “Fabrizio Sibona”, in Premio Internazionale “Grancia d’Argento” XIII edizione, Rapolano Terme, 1994; Il formaggio e i vermi, di M. Scotini, L. Vecere, Palazzo Casali, Cortona, 1996; M. Pozzati, in Viaggio in Italia, 1998-2000: Torino. Da Fontanesi a Casorati a…, di P. G. Castagnoli, R. Passoni, C. Pozzati, Casa del Mantegna, Mantova, 1998; bossiversoilmare: autoproduzione per Metropoli, di L. Legrenzi, Chiostro di Sant’Agostino, Bergamo Alta, 1998; L. Perlo. “Fabrizio Sibona”, in Costruire una collezione. Arte Moderna a Torino III Nuove acquisizioni 1994-1998, di Riccardo Passoni, Fondazione De Fornaris, Hopefulmonster Torino1999; Dietro agli occhi di nessuno, Galleria Studio44, 2006, Genova; Natività. I maestri e i giovani dell’Accademia Albertina interpretano il tema del nuovo inizio, di L. Beatrice, AlbertinaPress 2016; BAM90 anni novanta il decennio delle illusioni, di E. Di Mauro, Casa del Conte Verde, Rivoli 2018. Opere visibili su valeriabelvedere.tumblr.com

Nella fotoiFabrizio Sibona nella sua Aula che tanto ha amato, come ha amato la Scuola e gli Allievi e tutti noi dell’Accademia Albertina,  con generosità e fiducia.

Cordoglio per la morte della sindacalista Cgil

Di seguito vi proponiamo il comunicato postato su Facebook dalla Cgil di Asti per ricordare Franca Mossetti

Cgil Asti: Ciao Franca!

La notizia della scomparsa di Franca Mossetti lascia in tutti noi della CGIL astigiana una profonda tristezza. Franca apparteneva a quel gruppo di persone, non molte in verità, che ci capita di incrociare nelle nostre vite e, quando vengono a mancare, lasciano in noi un senso di vuoto. Anche se da tempo non la incontravamo, la sua malattia non glielo permetteva, lei era, per noi, sempre presente: con il suo sorriso e la sua tenacia di militante.

Franca è stata il volto e “l’accoglienza” della CGIL di Asti: la prima che si incontrava entrando al primo piano della Camera del Lavoro e, non di rado, anche l’ultima. Lo so per personale esperienza, facendo sovente ora tarda assieme a lei. Il suo sorriso, spesso insieme a suoi amati gatti, era il saluto che la Camera del Lavoro porgeva ai suoi militanti e ai tanti che a noi si rivolgevano per un consiglio, una pratica da sbrigare, un problema da risolvere.

Franca è stata un elemento imprescindibile per la nostra CGIL. Una dei tanti compagni che non avranno mai “una notizia stampa” per il loro lavoro, ma senza le quali nessuna organizzazione può vivere e prosperare. Ci ha accompagnati dal ciclostile a internet: sempre pronta a imparare cose nuove e ad insegnarle a noi, trogloditi dell’informatica e ai quali tal volta toccava una delle sue sfuriate, che si concludevano con un sorriso che, da solo, faceva capire quanto amasse la CGIL e le compagne e i compagni che con lei lavoravano. Aveva anticipato la pensione per potersi godere, dopo tanti anni di faticoso lavoro sempre in prima linea, la sua famiglia e gli amatissimi nipoti. La sorte maligna ha impedito che questo suo desiderio potesse avverarsi.

Tutta la CGIL si stringe alla sua famiglia, partecipando al loro dolore che è anche quello di tutti noi.
Ciao Franca, grazie per il tanto che ci hai dato e che la terra ti sia lieve.

Per la CGIL di Asti
Il Segretario
Luca Quagliotti

Esercito e protezione del patrimonio culturale in risposta alle crisi

Inaugurata la 3^ edizione del Master internazionale di I livello  in  “Cultural Property Protection in Crisis Response”.

 

Ha avuto luogo ieri presso l’Aula Magna di Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, la cerimonia inaugurale della terza edizione del Master Internazionale in “Cultural Property Protection in Crisis Response”.

All’evento, moderato dal vice Direttore del Master, Giovanna Segre hanno presenziato numerose autorità accademiche, civili e militari tra cui: il Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Roberto Riccardi, il Director of the UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe, Ana Luiza Massot Thompson-Flores, il Presidente dell’’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario (HIIL) e Direttore del Master, Edoardo Greppi, il Direttore dell’area Educazione e Ricerca Scientifica della Fondazione CRT, Luigi Somenzari, il Coordinatore del Programma International Affairs della Compagnia di San Paolo, Nicolò Russo Perez, il Vice Segretario Generale dell’IIHL, Gian Luca Beruto, il Segretario Generale presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Sara Abram ed il Segretario Generale della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, Alessio Re.

Nel suo intervento di saluto il Comandante dell’Istituto di Formazione, Generale di Divisione Mauro D’Ubaldi, ha sottolineato come Il patrimonio culturale, in tutte le sue forme, rappresenta l’identità e la memoria storica dei diversi popoli, esprime valori che vengono universalmente riconosciuti, rappresentando originale testimonianza delle civiltà passate e fungendo da collante tra le diverse generazioni.

Ana Luiza Massot Thompson-Flores intervenendo on line dalla sede di Venezia, ha tratteggiato il mandato dell’Ufficio Regionale dell’UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa. In materia di cultura le principali attività dell’Ufficio si concentrano sulla formazione e lo sviluppo di capacità professionali e istituzionali a favore dei Paesi del Sud-Est Europa, nonché al rafforzamento della cooperazione regionale relativamente alla salvaguardia del patrimonio culturale, alla lotta al traffico illecito di oggetti culturali, alla promozione della diversità delle espressioni culturali e della creatività contemporanea.

“Monumenti, opere d’arte, reperti archeologici, sono sempre stati in pericolo, a causa di calamità naturali, traffici illeciti, terrorismo e guerra. In un passato non troppo lontano le Nazioni, la stessa Comunità Internazionale, non disponevano di strumenti giuridici per tutelare l’eredità degli antenati. Oggi, le cose sono cambiate con l’avvento di nuove agenzie di cooperazione e coordinamento e con l’entrata in vigore di importanti standard e convenzioni internazionali, ma la strada è ancora lunga”, ha affermato il Generale Riccardi.

Infine, il Prof. Greppi, ha illustrato l’obiettivo del Master, che si propone di formare “esperti in protezione del patrimonio”, cioè esperti militari e civili nelle più moderne tecniche e metodologie internazionali, secondo gli standard UNESCO, per la protezione del patrimonio culturale.

Il Master, in lingua inglese, realizzato dalla Scuola Universitaria Interdipartimentale di Scienze Strategiche (SUISS) dell’Università degli Studi di Torino, si rivolge ai membri delle Forze Armate – italiane e straniere – che si trovano in prima fila nella tutela dei beni culturali, alle organizzazioni non governative – e ai civili in generale – che operano nel settore, con l’obiettivo di diffondere un approccio multidisciplinare anche nella società civile, che si trova a cooperare con enti governativi nella gestione di situazioni complesse.

Il corso vedrà interessati rappresentanti del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, dalla Brigata Alpina Taurinense, dell’Arma dei Carabinieri e quindici frequentatori provenienti da Brasile, Egitto, Italia, Francia, Libano, Repubblica Dominicana, Slovenia e Ungheria.

Covid e movida: chiusi due locali

All’alba di sabato mattina, per non aver rispettato le linee guida sulla normativa anti covid, un circolo privato di via Regaldi è stato chiuso per 5 giorni.

Le persone trovate all’interno del locale, non rispettavano il distanziamento di sicurezza, non indossavano le mascherine ed erano prive di Green pass e  i  ‘civich’ del Reparto Polizia Commerciale, unitamente agli agenti della Polizia di Stato, hanno sanzionato 10 persone.

Nelle prime ore di domenica mattina, invece, gli agenti della Polizia Municipale hanno  chiuso per 5 giorni un locale Piazza Emanuele Filiberto e sanzionato il titolare. Anche in questo caso, le persone erano assembrate senza rispettare il distanziamento sociale e senza indossare le mascherine.

Nel dehor del locale, inoltre, era in corso un dj set, ragione per la quale  il titolare è anche stato sanzionato per violazione del “Regolamento dehor”.

Da lunedì 14 accesso diretto alla terza dose di vaccino

Tutti coloro che hanno maturato 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario (doppia dose o monodose nel caso di chi ha ricevuto J&J) da lunedì prossimo, 14 febbraio, potranno recarsi ad accesso diretto presso uno degli hub vaccinali del territorio piemontese per ricevere la terza dose o “booster” (sarà possibile sia per chi non ha ancora la data di convocazione a condizione che abbia già maturato il periodo necessario, sia per chi ha già un appuntamento e desidera anticiparlo).
La Regione Piemonte in ogni caso manderà a tutti un sms di convocazione con una proposta di data. Chi non si presenta riceverà un nuovo sms di promemoria con convocazione un mese prima della scadenza del proprio green pass.

ACCESSO DIRETTO PRIME DOSI

Gli accessi diretti in qualsiasi hub vaccinale del territorio piemontese continueranno a essere sempre possibili per tutti gli over 12 che devono ancora ricevere la prima dose.