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“Ridurre il numero dei piccioni: portano zecche e malattie e devastano i raccolti”

 

Coldiretti Torino chiede alla Città Metropolitana di attivare un piano urgente per ridurre il numero dei piccioni (Columba livia) sia nei centri urbani che nelle campagne.

Questi uccelli sono spesso parassitati dalla “zecca del piccione”, la zecca molle del genere Argus che può attaccare l’Uomo causando reazioni allergiche. Inoltre, il piccione è noto per essere un possibile veicolo di Salmonella e altri patogeni. Senza contare i problemi che i piccioni causano con le loro deiezioni alle opere storiche e ai monumenti e il disturbo causato agli esercizi di ristorazione all’aperto.

Ma Coldiretti Torino punta il dito soprattutto sui danni all’agricoltura.

In queste settimane gli agricoltori iniziano le semine primaverili che daranno i raccolti nel periodo estivo. Accanto alla scena più bucolica degli aironi che seguono le operazioni di preparazione dei campi per catturare lombrichi e roditori, senza conseguenze rilevanti per l’agricoltura, assistiamo alla più triste scena di enormi voli di piccioni intenti a divorare i semi appena posati nel terreno. Lo stesso accade alla maturazione, quando i piccioni attaccano i semi pronti per la raccolta. In particolare, i piccioni saccheggiano i fiori maturi di girasole, la soia e le spighe di grano.

A differenza delle cornacchie, che sono cacciabili, per i piccioni non vengono attuati contenimenti.

La vigente collocazione giuridica del piccione di città (Columba livia forma domestica) è stata definita dalla Corte di Cassazione la quale ha stabilito che il piccione di città sia considerato “animale selvatico” in quanto vivente in stato di naturale libertà, mentre appartengono alle specie domestiche o addomesticate il piccione viaggiatore e quello allevato per motivi alimentari. Da questa sentenza discende che il piccione debba essere gestito e che questa gestione sia demandata alle Regioni e, per effetto della delega in vigore in Piemonte, alle Province e Città Metropolitana. La Città Metropolitana, secondo la legge, ha facoltà di operare il controllo della fauna selvatica quando intervengano le condizioni previste dalla legge nazionale 157 del 1992 e cioè: “per la migliore gestione del patrimonio zootecnico; per la tutela del suolo; per motivi sanitari; per la selezione biologica; per la tutela del patrimonio storico-artistico; per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche”.

Finora contro i piccioni sono stati attuati soltanto timidi piani a livello comunale. «Il piccione è una specie che non può essere gestita dai singoli comuni – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Serve l’adozione di un piano coordinato su scala provinciale. Non ci interessa il metodo da adottare per ridurre rapidamente il numero dei piccioni: per le nostre aziende agricole l’importante è il risultato di riportare il numero a livelli compatibili con l’agricoltura e con la sicurezza sanitaria».

Il piccione rappresenta un problema diretto, per il saccheggio delle semine e dei raccolti ma è anche un problema indiretto, per le contaminazioni dei cereali stoccati e dei foraggi animali. Le stesse patologie di cui è spesso portatore possono attaccare anche gli allevamenti animali.

«A partire da questa campagna agraria prevediamo che il sovrapopolamento dei piccioni diventi un problema sempre più serio perché dal 2023 cresceranno le superfici coltivate a soia e girasole per effetto delle politiche di agricoltura sostenibile dettate dall’Unione europea che prevedono l’impianto di colture a minore consumo di acqua e con maggiori rotazioni delle colture. Soia e girasole sono proprio le colture indicate ma sono anche quelle più appetite dal piccione. Ricordiamo che la richiesta di adottare misure urgenti per depopolare i piccioni arriva non solo su sollecitazione dei nostri associati ma anche di alcune amministrazioni comunali sempre più impotenti nella gestione di questo problema».

Attivisti per il clima scaricano letame davanti al grattacielo della Regione

Questa  mattina, all’alba, Extinction Rebellion ha scaricato quintali di letame all’ingresso del Grattacielo della Regione Piemonte.

Due attivisti sono saliti sulla tettoia d’ingresso e hanno appeso uno striscione con scritto “Dalla Regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. Attualmente sono ancora lassù e la polizia è arrivata sul posto.

 

Truffatori rubano la fede nuziale e i gioielli a una anziana

Una donna anziana impossibilitata a muoversi  è stata derubata di alcuni gioielli e della fede nuziale del marito defunto da truffatori spacciatisi per addetti alla sanificazione delle abitazioni. Il fatto è accaduto a Santena. La polizia municipale sta svolgendo le indagini.

Quindicenne danneggia e blocca bus pubblico

Danneggiamento e interruzione di pubblico servizio: i carabinieri hanno denunciato un 15enne di Nichelino che era a bordo del  bus della linea 35 quando ha manomesso la teca e sottratto  il martelletto usato per rompere i vetri dei finestrini del mezzo in situazioni  di emergenza. Il conducente era stato costretto a fermarsi senza poter proseguire la corsa. Il giovane è stato identificato  grazie alle telecamere di videosorveglianza di Gtt a bordo dell’autobus.

Ciclista investito: trauma cranico e spalla rotta. Il pirata della strada fugge

In corso Lombardia a Torino un ciclista di 54 anni è stato investito da  una Fiat Punto mentre stava attraversando  la strada. L’uomo, 54 anni, è finito a terra mentre  il conducente della vettura  si è dileguato senza prestare i soccorsi.  Sul posto, chiamata da alcuni passanti, è giunta una ambulanza del 118. La Croce Rossa ha portato il ferito  al pronto soccorso del Maria Vittoria in codice giallo. L’uomo ha riportato un trauma cranico e la frattura ad una spalla. La polizia municipale ha raccolto alcune testimonianze e sta cercando di identificare il pirata della strada.

Ferrovia Torino-Milano, a Settimo presto i lavori per le barriere antirumore

Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha affidato i lavori per la progettazione esecutiva e la realizzazione delle barriere antirumore nel comune di Settimo Torinese alla rete di imprese Rete Costruzioni Ferroviarie.

La gara ha un valore complessivo di oltre 45 milioni di euro.

Gli interventi di progettazione esecutiva e realizzazione consentiranno l’installazione di barriere antirumore su entrambi i lati della linea ferroviaria, dalla stazione di Settimo Torinese in direzione sia di Milano che del capoluogo piemontese per un’estensione complessiva di circa 7,4 km.

Il progetto, nel rispetto della normativa vigente, è finalizzato a mitigare il livello acustico a beneficio del territorio settimese attraversato dalla linea ferroviaria.

Rischio sismico: il Politecnico di Torino lo spiega con i Lego

MI LEGO AL TERRITORIO- IL PROGETTO DI UN TEAM DI STUDENTI DEL POLITECNICO TORINO REALIZZATO INTERAMENTE CON I MATTONCINI COLORATI PER SENSIBILIZZARE SUI RISCHI SISMICI E IDROGEOLOGICI

A Cremona&Bricks 2023 presso CremonaFiere il 15 e 16 Aprile 2023

Politecnico Torino

Cremona, 30 Marzo 2023– Portare l’attenzione del pubblico verso il rischio ambientale e la sua prevenzione attraverso modelli in scala costruiti totalmente in LEGO®: con questo obiettivo un team del Politecnico di Torino, composto da studenti di ingegneria e architettura accomunati da uno spiccato interesse per la Protezione Civile e la prevenzione ambientale, prenderà parte in maniera attiva all’evento Cremona&Bricks, organizzato da CremonaFiere in collaborazione con l’Associazione Cremona Bricks, che si svolgerà in Fiera a Cremona il 15 e 16 Aprile.

Ci occupiamo di sensibilizzazione sui rischi naturali, sismico e idrogeologico, mediante dei modellirealizzati in LEGO®- spiegano i ragazzi del team Mi Lego Al Territorio – che permettono di simulare ed osservare in prima persona gli effetti dei terremoti e dei fenomeni alluvionali in modo coinvolgente ed istruttivo. Per questo sviluppiamo dei progetti in collaborazione con enti qualificati, come la Protezione Civile ad esempio. Riteniamo che sia importante fin dalla più giovane età imparare ad agire in modo corretto di fronte alle emergenze e a saperle riconoscere, perché ciò permette di diventare cittadini attenti e responsabili, in grado di evitare comportamenti incauti o situazioni di pericolo e crediamo che i LEGO® siano il modo migliore per farlo”.

Cremona&Bricks promuove il valore formativo del gioco, evidenziando la versatilità del LEGO® come strumento per rappresentare la realtà come modello – dichiara Roberto Biloni, Presidente di CremonaFiere -. I mattoncini permettono un’analisi efficace ed interattiva di problematiche concrete e agevolano lo sviluppo di soluzioni funzionali e alla sensibilizzazione su argomenti attuali e delicati. In questo senso, Cremona&Bricks diventa strategico trait d’union tra scuola, università, mondo professionale e società e il gruppo Mi Lego Al Territorio ne è la prova”.

I ragazzi porteranno a Cremona&Bricks dei modelli costruiti da loro su cui simulare, con l’acqua corrente, un’alluvione e delle frane. Il pubblico potrà interagire tramite delle costruzioni realizzate in base alla propria creatività che verranno poi inserite sul modello stesso prima della simulazione dell’allagamento. Su una pedana, inoltre, simuleranno una scossa di un terremoto in tre intensità diverse e i relativi effetti su due edifici, uno progettato correttamente e un altro mal progettato. Anche in questo caso il pubblico potrà interagire provando a stabilizzare l’edificio testandolo sulla pedana.

“Alluvioni e terremoti: mattoncini e sicurezza in città” questo il titolo delle attività interattive per il pubblico che si svolgeranno in maniera continuativa nei due giorni di Manifestazione presso la spazio espositivo del gruppo Mi Lego Al Territorio, nell’area “espositori singoli” del Padiglione 2.

Nell’arco delle due giornate, inoltre, i ragazzi del team proporranno il workshop di approfondimento “Costruzioni antisismiche: come funzionano i terremoti e come resistere ad essi” per riflettere, partendo dal gioco delle costruzioni e dalle attività proposte con i loro modelli, sull’attuale tema del pericolo sismico e sulle soluzioni da adottare per prevenirne le conseguenze.

Approvato il protocollo d’intesa per il nuovo ospedale di Torino

È stato approvato nel corso di una seduta straordinaria della giunta comunale il protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Città di Torino e Azienda Sanitaria Locale per la realizzazione del nuovo ospedale nella zona nord della Città.

Il nuovo ospedale sorgerà sull’area di proprietà comunale situata tra corso Regina Margherita e corso Lecce attualmente adibita a spazio per spettacoli viaggianti ed eventi temporanei e occuperà una superficie territoriale di 59mila metri quadrati. Il progetto non interesserà l’utilizzo delle aree limitrofe del parco e, nel documento, l’Asl – di

concerto con la Città – si impegna a mantenere il bilancio non negativo in termini di suolo consumato, con particolare riferimento al territorio della Circoscrizione Quattro.

“Una volta conclusi i lavori – spiega il Sindaco Lo Russo – avremo enormi benefici anche in termini di impatto ambientale e consumo energetico: le aree verdi aumenteranno e l’efficienza della nuova infrastruttura garantirà minori emissioni di CO2 con effetti positivi sulla qualità dell’aria, riducendo peraltro considerevolmente i consumi energetici.

Siamo soddisfatti del lavoro che, in un clima di collaborazione istituzionale, abbiamo portato avanti con la Regione e che viene recepito all’interno di questo documento. La salute dei torinesi è un bene prioritario e l’offerta di qualità del sistema pubblico è condizione strategica per la nostra Città: in questo senso il nuovo ospedale darà un contributo fondamentale”.

Il protocollo definisce inoltre le modalità e il cronoprogramma della progettazione dell’opera. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica, in carico all’Asl Città di Torino, dovrà essere affidato entro il prossimo mese di settembre mentre il progetto dovrà essere completato entro giugno 2024. Al fine di assicurare un efficace coordinamento del percorso tecnico-amministrativo gli enti si impegnano inoltre a costituire un tavolo tecnico che collaborerà con l’Asl, quale stazione appaltante, per definire le linee guida alla progettazione dell’ospedale, con particolare riferimento ai principi di sostenibilità ambientale a cui la progettazione dovrà ispirarsi, e a garantire un costante aggiornamento e confronto sull’avanzamento del progetto. L’investimento previsto è di circa 185milioni, comprensivi dei costi di acquisto delle aree, delle spese tecniche e delle eventuali opere di compensazione ambientale.

Considerato che gli ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia hanno più di un secolo di vita e versano in condizioni critiche poiché non più adeguati ai nuovi modelli organizzativi e a fronteggiare eventuali future emergenze sanitarie, la realizzazione del nuovo ospedale si rende indispensabile per poter garantire al territorio una struttura in grado di rispondere ai diversi bisogni e di far fronte alle mutate esigenze delle nuove strutture sanitarie, che richiedono un modello tecnologicamente avanzato e contemporaneamente flessibile, aperto al territorio e con costi sostenibili.

“Oggi abbiamo fatto un importante passo in avanti verso l’obiettivo di dotare la città di un nuovo ospedale pubblico- spiega l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni– in sostituzione di strutture obsolete ed energivore che non sono più in grado di reggere il carico sanitario. Il protocollo stabilisce che l’intervento si limiterà all’attuale area che ospita le giostre e che verrà accompagnato dalle opportune compensazioni di consumo di suolo. Un ospedale urbano di queste dimensioni dovrà dialogare armonicamente con il tessuto circostante, inclusa la salvaguardia della fruibilità del parco. Seguiremo attentamente la progettazione anche in termini di qualità dell’architettura del nuovo edificio, che sarà dotato di impiantistica all’avanguardia e risponderà ai massimi standard di sostenibilità ambientale“.

“Obiettivo comune – aggiunge l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli –  è quello di favorire l’umanizzazione delle cure, intesa come impegno a rendere i luoghi di assistenza e i programmi diagnostici terapeutici orientati quanto più possibile alla persona, considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica. Ci impegniamo, inoltre, a perseguire l’integrazione tra ospedale e territorio e ad attuare un politica di diffusione delle prestazioni cliniche e socio-sanitarie e delle azioni a tutela della salute, anche attraverso la riqualificazione delle strutture esistenti degli ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia. Tutto il percorso sarà condiviso con la Conferenza socio-sanitaria e sarà sviluppato in un confronto permanente con il territorio, con le professionalità sanitarie e con le altre organizzazioni di rappresentanza”.

Il protocollo avrà una durata di 24 mesi dalla data di sottoscrizione, prevista già nei prossimi giorni.

Sequestrati 350 kg di alimenti non in regola in alcuni esercizi di San Salvario

Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio coordinati dal Commissariato di P.S. Barriera di Nizza e svolti con l’ausilio degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, del personale della Polizia Municipale Circoscrizione 8 San Salvario, dell’ASL-SIAN, della SPRESAL, e dell’Ispettorato del Lavoro.

Complessivamente l’attività di ieri pomeriggio ha consentito:

ü l’arresto di quattro individui;

ü la denuncia in stato di libertà di una persona;

ü l’identificazione di 70 persone;

ü il controllo di 11 veicoli;

ü la chiusura di 2 attività commerciali;

ü il sequestro di 360 kg di alimenti e di 55 litri di bevande;

ü il rinvenimento di 300 grammi di hashish;

ü sanzioni per oltre 65.000 euro.

Nel corso dell’attività, gli agenti del Commissariato di P.S. Barriera Nizza hanno arrestato 4 persone. Tre cittadini marocchini sono stati fermati per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio nelle aree di via Belfiore e via Saluzzo, per lo stesso reato una quarta persona è stata denunciata in stato di libertà. Complessivamente, durante il controllo, sono stati sequestrati 300 grammi di hashish.

Un cittadino brasiliano di 39 anni, invece, è stato arrestato poiché aveva a carico un ordine di carcerazione per il reato di rapina. L’uomo era stato condannato alla pena di un anno e sei mesi di reclusione.

Nel corso delle attività, sono stati anche controllati alcuni esercizi commerciali. In particolare, in una macelleria di via Saluzzo è stata riscontrata la presenza di prodotti privi di etichettatura in lingua italiana e alimenti da forno di cui non si poteva rintracciare la provenienza. Pertanto, ASL e Polizia Municipale sequestravano complessivamente 350 kg di prodotti da alimentari e 55 litri di bevande privi di etichettatura. La Polizia Municipale sanzionava l’esercizio per 11100 euro per diverse sanzioni amministrative, altri 1500 euro venivano comminati da personale ASL-SIAN per le carenze igienico sanitarie e 16700 euro da parte dell’Ispettorato del Lavoro. Durante il controllo infatti veniva riscontrata la presenza di due lavoratori senza regolare contratto nonché violazioni relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro.  Tali violazioni comportavano la sospensione dell’attività sino al ripristino delle condizioni di norma.

Successivamente, in un bar di via Giotto, veniva riscontrata la presenza di un laboratorio di pasticceria abusivo, dove erano anche presenti macchinari malfunzionanti. Per detta violazione, l’ASL-SIAN intimava l’immediata cessazione di tale attività, sanzionando l’esercizio per 3000 euro. La Polizia Municipale emetteva ulteriori sanzioni per oltre 11200 euro per diverse violazioni amministrative. Anche in questo esercizio veniva riscontrata la presenza di due lavoratori sprovvisti di regolare contratto oltreché di violazioni relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro. Alla sospensione dell’attività si affiancava una sanzione di 19200 euro emessa dall’Ispettorato del Lavoro.

Infine, un minimarket di via Galliari è stato sanzionato per oltre 2200 euro dalla Polizia Municipale per diverse violazioni amministrative.

L’attività di ieri pomeriggio si inserisce nei servizi di controllo straordinario del territorio pianificati dalla Questura di Torino in diverse aree della città. In particolare, da inizio anno, alle aree limitrofe alla stazione ferroviaria Porta Nuova, oltre alla quotidiana attività di controllo del territorio, sono stati dedicati 16 controlli straordinari, alcuni dei quali ad alto impatto. L’attività ha portato all’identificazione di oltre seicento personel’arresto di sette persone, la quasi totalità per i reati di spaccio, l’emissione di cinque DACUR con specifico divieto di accesso alla stazione Porta Nuova, e zone limitrofe, per la durata di un anno, il controllo di quasi trenta esercizi commerciali nel quartiere San Salvario ed elevate diverse sanzioni amministrative a causa di inadeguatezze dal punto di vista igienico sanitario e, talvolta, alla chiusura degli stessi.

Corecom, restituiti 1,4 milioni ai piemontesi

Nel dettaglio le domande di conciliazione sono così suddivise: 3243 in udienza e 1070in procedura semplificata. Per quanto riguarda invece la delega di definizione, il Corecom Piemonte ha ricevuto 370 istanze, oltre alle 17 trasmesse all’Agcom per competenza e ne ha chiuse 479. Le procedure per le quali non è stato possibile addivenire a transazione tra le parti e che sono quindi state definite con provvedimento decisorio del Comitato (delibera) o del dirigente (determinazione) risultano essere 35.

Sono invece 516 le domande pervenute per procedura d’urgenza per l’attivazione del servizio sospeso, di queste 395 richieste sono state soddisfatte con la riattivazione spontanea da parte dell’operatore mentre 121sono stati i provvedimenti temporanei. “La garanzia dei servizi ai cittadini è la nostra priorità. Le numerose attività svolte confermano che il Corecom Piemonte rappresenta un esempio virtuoso di controllo e vigilanza, un luogo di prossimità nel far valere i propri diritti.” Sono queste le parole in apertura del presidente del Corecom Vincenzo Lilli nella conferenza stampa sul bilancio di attività 2022 del Corecom Piemonte, insieme alla vicepresidente del Comitato Alessia Caserio e al commissario Marco Briamonte.” In oltre venti anni di attività – continua il presidente –  sono state garantite in modo efficace ed imparziale le funzioni proprie e quelle delegate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. A tal proposito, si può affermare che l’istituto della conciliazione in materia di comunicazioni elettroniche, ha dimostrato nel corso degli anni di avere una ricaduta positiva, in termini di costi-benefici, per la collettività e per le singole persone che si avvalgono di tale strumento quale esercizio di giustizia alternativa a quella ordinaria.”

“Grazie al Corecom Piemonte per il prezioso lavoro che svolge al servizio della cittadinanza – afferma il presidente del Consiglio regionale nel suo saluto – mi auguro che in futuro possa esserci maggiore  sinergia tra l’Assemblea legislativa e il Corecom affinché vengano sviluppate quelle funzioni per garantire quei principi costituzionali, come la tutela del pluralismo informativo e la salvaguardia dei diritti alla persona,  capisaldi del nostro sistema democratico”.

Il presidente Vincenzo Lilli nel suo intervento dà anche notizia della recente Convenzione sottoscritta tra l’Agcom, l’Assemblea legislativa e il Corecom Piemonte che definisce ed aggiorna la cornice giuridica entro la quale saranno svolte a livello locale le funzioni delegate, anche in considerazione delle modifiche normative intervenute negli anni.

In particolare, al Corecom Piemonte continuano ad essere affidate la vigilanza sull’esercizio dell ́attività radiotelevisiva locale mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell ́emittenza locale, il diritto di rettifica, la tenuta del Registro degli operatori di comunicazione (ROC) e la decisione sulle controversie tra operatori ed utenti. Tra le altre novità, ci sarà un rafforzamento delle azioni educative all’ utilizzo dei media da parte dei giovani che saranno attuate dal Corecom nell ́ambito delle attività di alfabetizzazione mediatica e digitale promosse dall’ Agcom.

“Un plauso al lavoro portato avanti dai conciliatori del Corecom Piemonte – sottolinea la vicepresidente Alessia Caserionell’approfondire i numeri sul contenzioso – la struttura si impegna quotidianamente a fornire un servizio sempre più efficiente ed innovativo in termini di tecnologie impiegate con una significativa riduzione dei tempi di attesa a favore dei cittadini e delle imprese del Piemonte. Ricordo ancora che lo strumento della conciliazione – evidenzia la vicepresidente – è un procedimento gratuito e facilmente accessibile tramite la piattaforma Conciliaweb e non richiede l’ausilio di un avvocato”

“Ma il Corecom non è solo contenzioso – sottolinea il commissario Marco Briamonte – si svolgono tante altre attività forse, ad oggi, meno note al grande pubblico, ma non per questo meno rilevanti, in quanto volte a preservare diritti essenziali dei cittadini, garantiti dalla Costituzione, quali, ad esempio: il diritto alla salute, la parità di genere, la tutela dei minori, il diritto di espressione, il contrasto al cyberbullismo, la par condicio nelle competizioni elettorali. Tali attività – continua Briamonte – sono svolte costantemente dai funzionari del Corecom ai quali va il riconoscimento di noi tutti, in quanto, con il loro lavoro si adoperano per la prevenzione di abusi e la segnalazione di eventuali violazioni, garantendo l’osservanza e il rispetto di fondamentali diritti democratici del nostro ordinamento”.

Presente in sala anche il consigliere segretario con delega al Corecom.

Altre principali attività

Tra le altre principali attività del Settore Corecom si segnalano i programmi dell’accesso, che consentono a partiti, organizzazioni religiose ed associazionismo in genere di raccontare la propria attività attraverso la produzione gratuita (anche con il supporto tecnico del centro Rai) di trasmissioni televisive e radiofoniche autogestite di cinque minuti. Nel 2022 sono pervenute 100 domande: 86 per le tv e 14 per le radio.

Un’altra delega di rilievo è la tenuta del Registro degli operatori di comunicazione (Roc), l’anagrafe degli operatori presenti in Piemonte.  Funzione che rientra tra quelle delegate dall’Agcom che prevede la trasparenza e la pubblicità degli assetti proprietari delle società che operano nel settore delle comunicazioni elettroniche. L’attività di comunicazione avviata verso gli operatori iscritti al fine del rispetto degli adempimenti previsti, in particolare della comunicazione annuale, ha creato un vero e proprio sportello di supporto ottenendo, nell’anno 2022,  il 99% del rispetto della regolarità predetta e il conseguente aggiornamento delle posizioni.