Insulti omofobi all’ex portavoce di Lo Russo
Ivan Notarangelo, giornalista torinese e noto comunicatore del Pd, che ha seguito politici come Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Piero Fassino e Stefano Lo Russo, denuncia che a Capalbio l’autista di un bus ha iniziato a inveire insultandolo “ripetutamente e a voce alta ‘frocio di merda”. Notarangelo aveva in braccio il suo cane ignorando il divieto di portare animali a bordo.
“L’omofobia non è mai un incidente verbale, ma un atto politico che colpisce la persona nella sua identità più profonda”, dice Notarangelo. “Ho scelto di non sporgere denuncia ma non ho avuto alcun dubbio sul rendere pubblico l’accaduto . Non è un insulto qualsiasi, è un tentativo di ridurre l’altro al silenzio, di riportarlo dentro i confini decisi dalla maggioranza. Servono responsabilità collettiva e coraggio istituzionale perché la libertà non può essere concessa ‘a condizione che’ o entro limiti non scritti”.
È morto il bimbo di 3 anni caduto in piscina
È deceduto il bambino di tre anni che nei giorni scorsi era caduto in una piscina di un B&B di Omegna mentre era in vacanza con i genitori. Il papà si è accorto che il piccolo era in fondo alla piscina e ha tentato di salvarlo. Trasportato in elisoccorso al Regina Margherita di Torino (nella foto) è purtroppo morto ieri.
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Dal 26 al 29 agosto oltre 550 studiosi per l’11° International Symposium on Biomolecular Archaeology (ISBA11) |
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Dal 26 al 29 agosto 2025, Torino ospiterà l’11° International Symposium on Biomolecular Archaeology (ISBA11), il principale appuntamento scientifico internazionale dedicato allo studio delle biomolecole antiche. Il congresso è promosso dall’Università di Torino, con il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) come capofila, in collaborazione con i Musei Reali di Torino.
L’iniziativa porterà in città oltre 550 partecipanti da più di 30 Paesi, tra ricercatrici, ricercatori e professionisti del settore. Il programma del convegno, che si svilupperà presso il Complesso Aldo Moro dell’Università di Torino e la Corte d’Onore dei Musei Reali, prevede un ricco calendario di sessioni dedicate alle più recenti ricerche sull’evoluzione biologica di esseri umani, animali e micro organismi, sui cambiamenti ambientali nel passato, sull’evoluzione culturale, sull’alimentazione e le pratiche agricole delle società antiche, così come sulle implicazioni etiche e museali delle ricerche di archeologia biomolecolare anche in ambito museale (“museomica”).
“Siamo entusiasti di poter ospitare a Torino una comunità scientifica internazionale così ampia e interdisciplinare” – commenta la prof.ssa Beatrice Demarchi, professoressa ordinaria di Metodologie della Ricerca Archeologica all’Università di Torino e presidente del comitato organizzatore – e di costruire un ponte tra ricerca, divulgazione e istituzioni culturali del territorio”.
Grazie alla collaborazione con i Musei Reali di Torino, l’area poster sarà allestita per l’intera durata del convegno nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale: studenti e studentesse volontari guideranno i visitatori dei Musei e i cittadini alla scoperta dei contenuti scientifici in modo accessibile e coinvolgente.
“ISBA11 – dichiara Mario Turetta, Direttore delegato dei Musei Reali di Torino – è un esempio virtuoso di come la collaborazione tra enti scientifici e museali possa dare vita a percorsi di conoscenza condivisa”. “Siamo felici di accogliere questa iniziativa negli spazi del museo – aggiunge Elisa Panero, Direttrice responsabile del Museo di Antichità – offrendo al pubblico un’occasione concreta per entrare in contatto con la ricerca più avanzata e con chi la conduce ogni giorno, scoprendone l’importanza anche nella narrazione museale”.
Il programma completo è disponibile su www.isba11.com, l’iniziativa sarà raccontata anche attraverso i canali social ufficiali dell’evento, dell’Università di Torino e dei Musei Reali.
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Tra studi e innovazione con Aziende Sanitarie e IRCCS
Un progetto per migliorare la diagnosi del meningioma, uno dei più frequenti tumori cerebrali
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Valutare l’efficacia di nuovi strumenti di diagnostica molecolare nel predire il rischio di recidiva di malattia a lungo termine e studiare il potenziale beneficio della radioterapia nei singoli pazienti: è questo l’innovativo progetto di ricerca dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino dedicato al meningioma.
Il meningioma è una tipologia di tumore cerebrale che origina dalle meningi, membrane di rivestimento del cervello e midollo spinale. Escluse le metastasi (vale a dire le localizzazioni secondarie di tumori che originano al di fuori del cervello), i meningiomi costituiscono il tumore cerebrale con incidenza più elevata e, sebbene possano colpire persone di ogni età, sono più frequenti in pazienti adulti e anziani, con un picco tra i 60 e i 70 anni di età. L’incidenza annuale del meningioma è stimata intorno ai 10 casi ogni 100.000 persone all’anno, rappresentando circa il 40% di tutti i tumori cerebrali primari.
Nella maggior parte dei casi si tratta di neoplasie a comportamento benigno e a lenta crescita che, in alcuni casi, possono essere monitorate radiologicamente nel tempo o in cui la sola asportazione chirurgica completa può costituire un trattamento efficace.
Nonostante queste premesse favorevoli, una percentuale non trascurabile di pazienti, che può superare il 20% dei casi, sviluppa una recidiva di malattia nel corso del follow up, anche a distanza di numerosi anni dall’asportazione chirurgica. A causa della sede critica di questi tumori inoltre, una progressione del tumore, anche lenta, può comportare un impatto clinico significativo, con disturbi neurologici progressivi e un peggioramento della qualità di vita. Per controllare questo rischio, la radioterapia rappresenta un’opzione efficace che, però, comporta costi significativi e non è scevra da potenziali effetti collaterali.
La diagnosi di questi tumori si basa su un approccio multidisciplinare, che integra dati clinici, neuroradiologici, principalmente mediante esami di risonanza magnetica e di tomografia computerizzata, e anatomopatologici.
La valutazione anatomopatologica del tessuto tumorale, prelevato tramite biopsia o asportazione chirurgica, costituisce, infatti, un elemento centrale del percorso diagnostico consentendo sia una diagnosi definitiva sia la classificazione del tumore in base al grado di malignità.
Ad oggi, questa classificazione del grado di malignità del singolo tumore è lo strumento fondamentale per stimare la prognosi e il rischio di sviluppare una recidiva di ogni paziente e, quindi, per determinarne il percorso terapeutico. L’efficacia complessiva di questo approccio è però limitata, sia dalla variabilità di comportamento clinico osservata in tumori con caratteristiche istopatologiche simili, sia dal riscontro in molti casi di aspetti ambigui che non consentono un inquadramento prognostico affidabile.
Negli ultimi anni, l’analisi anatomopatologica tradizionale è stata profondamente arricchita da nuovi approcci di diagnostica molecolare avanzata, basata su indagini innovative, come l’analisi del profilo di metilazione del DNA tumorale, che sono risultate estremamente efficaci nel migliorare la caratterizzazione dei tumori cerebrali, compresi i meningiomi.
Queste tecniche diagnostiche innovative, che vengono condotte sul tessuto prelevato al paziente tramite biopsia o intervento chirurgico, e che non richiedono pertanto ulteriori prelievi sul paziente, permettono anche una più precisa stratificazione prognostica, vale a dire una più precisa previsione della risposta alle terapie e dell’esito clinico finale del paziente, consentendo ai medici curanti (in particolare neurochirurghi, radioterapisti e neuro-oncologi) una scelta più efficace della terapia più adatta per ogni singolo caso.
Su queste basi è nato il progetto di ricerca specifico dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino: coordinato dal professor Luca Bertero, appartenente alla struttura di Anatomia Patologica 2 U diretta dalla professoressa Paola Cassoni, è frutto di una collaborazione con le strutture di Radioterapia, Neurochirurgia e Neuro-oncologia dell’AOU ed è stato recentemente premiato con un finanziamento di 200.000 euro per la ricerca traslazionale della Fondazione Ricerca Molinette.
Tale importante progetto di ricerca sarà focalizzato sui casi di meningioma più complessi dal punto di vista diagnostico, cioè quei casi in cui le tecniche tradizionali di diagnosi anatomo-patologica non risultano sufficienti. In questi pazienti, il valore aggiunto fornito dalle tecniche innovative di diagnostica molecolare avanzata può determinare importanti miglioramenti nella pianificazione della terapia e pertanto nell’esito clinico finale del paziente.
Questo progetto, che fornirà importanti avanzamenti nella conoscenza di una malattia oncologica di non trascurabile frequenza nella popolazione, è anche un prezioso esempio del valore strategico della condivisione di competenze e professionalità tra gruppi di ricerca e strutture cliniche che, con diversi ruoli e in diversi momenti, concorrono alla diagnosi e al trattamento di patologie complesse.
CURARSI CON LA RICERCA IN PIEMONTE
La rubrica della Regione Piemonte, in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R), che racconta la ricerca all’interno delle singole Aziende Sanitarie Regionali. Dopo aver raccontato l’importanza di fare ricerca e di avere Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sul territorio al fine di migliorare sempre di più le cure e i servizi offerti, nonché il ruolo del DAIRI – R nella governance della ricerca sanitaria del Piemonte, ogni settimana verrà approfondita un’esperienza diversa, per valorizzare il lavoro svolto nelle diverse ASR e le buone pratiche che contribuiscono a costruire un sistema sanitario innovativo e fondato sull’evidenza scientifica.
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Tranchida direttore generale della Città della Salute
Fermato autore tentato omicidio Lungo Dora Napoli
In data 20 agosto, personale della Polizia di Stato, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’Ordinanza dispositiva della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino a carico di un cittadino marocchino (classe 1990), gravemente indiziato del tentato omicidio commesso il 21 giugno 2025, in lungo Dora Napoli 14, in pregiudizio di un connazionale.
L’uomo è stato rintracciato nei pressi della stazione ferroviaria di Alessandria, all’esito di una serrata attività di ricerca da parte degli investigatori della Squadra Mobile di Torino e del Commissariato di P.S. “Dora Vanchiglia”.
I fatti risalgono al 21 giugno scorso, quando un giovane marocchino era stato accoltellato più volte al volto e al fianco in lungo Dora Napoli, nel capoluogo piemontese. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il ferimento sarebbe scaturito da una lite tra la vittima e l’aggressore, originata da dissidi legati al luogo ove svolgere l’attività di ambulante presso il vicino mercato “Balon” di Porta Palazzo.
Dopo l’accoltellamento, il ferito era stato trasportato in codice rosso presso un locale nosocomio, dove era rimasto ricoverato in prognosi riservata, successivamente sciolta dai sanitari in giorni 30 salvo complicazioni.
Le serrate attività investigative, svolte attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di numerose testimonianze, hanno consentito, in breve tempo, agli investigatori di risalire all’identità dell’indagato, a carico del quale è stato emesso dal Tribunale di Torino un provvedimento di custodia cautelare in carcere.
La successiva attività di ricerca ha permesso di evidenziare che l’autore del fatto, senza fissa dimora, aveva lasciato questo capoluogo e che si trovava con molta probabilità ad Alessandria. Pertanto, le ricerche sono state estese in quel comune e hanno condotto gli investigatori, con la collaborazione della Squadra Mobile di Alessandria, al rintraccio del ricercato, nel corso del pomeriggio del 20 agosto scorso, nei pressi della Stazione Ferroviaria di quella città.
Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.
È morta sotto gli occhi del marito, a 64 anni, Loredana Trinchieri, di Rivoli. La donna è precipitata per circa 50 metri in un’escursione nelle Marche sulle montagne di di Ussita, in provincia di Macerata. In passato si era candidata come sindaco in una lista civica.
La situazione in Medio Oriente continua a destare profonda preoccupazione. Nella Striscia di Gaza, la popolazione civile vive ormai da mesi in condizioni di assoluta emergenza, mentre le strutture ospedaliere sono progressivamente distrutte o rese inagibili. A pagare il prezzo più alto sono i cittadini privati delle cure fondamentali e i professionisti sanitari costretti a operare in contesti privi di sicurezza.
«Non si può restare spettatori di fronte al collasso del sistema sanitario di Gaza – dichiara Claudio Delli Carri, Segretario Regionale Nursing Up Piemonte Valle d’Aosta –. Ogni giorno vengono compromessi ospedali, ambulanze e centri di cura. È necessario che le istituzioni internazionali agiscano immediatamente per garantire corridoi umanitari sicuri e per fermare una crisi che non è più sostenibile».
Nursing Up Piemonte conferma la propria adesione alla Giornata Nazionale di Digiuno del 28 agosto, promossa da reti di operatori sanitari e associazioni civili. L’iniziativa, che coinvolgerà in tutta Italia professionisti della salute, prevede momenti simbolici di astensione dal cibo e presìdi davanti alle strutture ospedaliere, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione pubblica e istituzionale sulla necessità di un cessate il fuoco e di un accesso immediato agli aiuti umanitari.
Il sindacato sottolinea come sia urgente un impegno concreto da parte del Governo italiano e dell’Unione Europea per sospendere ogni fornitura militare e favorire un processo di pace che restituisca dignità ai civili e sicurezza a chi presta assistenza sanitaria.
«Gli infermieri, i professionisti sanitari del nostro sindacato – conclude Delli Carri – si riconoscono nei valori universali di cura e tutela della vita. Con la nostra adesione al digiuno vogliamo dare un segnale chiaro: la sanità non può essere un bersaglio di guerra e la difesa della salute deve tornare a essere una priorità internazionale».
cs