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Moransengo e Tonengo, la fusione intelligente

Due piccoli comuni della Valcerrina posti nella parte più settentrionale della Provincia di Asti, al confine con la Città Metropolitana di Torino ed appartenenti alla Diocesi di Casale Monferrato, hanno avviato un procedimento per la fusione.

Si tratta di Moransengo e di Tonengo, entrambi con una desinenza di origine longobarda in –engo, entrambi con una forte connotazione agricola e con una popolazione quasi di uguali proporzioni, 213 residenti Tonengo e 187 Moransengo, hanno deciso di mettere insieme le forze per poter sopravvivere. In pratica, pur essendo entrambe le amministrazioni da sempre sostenitrici del mantenimento ognuna della propria identità, hanno deciso di percorrere d’ora in avanti un percorso unitario al fine di evitare di essere magari assorbite da una realtà comunale di maggiori dimensioni che finisca per marginalizzarle.  Il primo passaggio dell’iter è stata la approvazione della delibera dei due consigli comunali in seduta comune che si è tenuta il 23 dicembre scorso presso la casa municipale di Moransengo, illustrata dai due primi cittadini, Massimo Ghigo (Moransengo) e Raffaele Angelo Audino (Tonengo) ed approvata all’unanimità dei presenti di ambedue i consigli. Sede del nuovo municipio una volta che l’iter sarà giunto a conclusione sarà Tonengo, scelta fatta nel modo più democratico possibile, ovvero per sorteggio. Intanto sono già state avviate le convenzioni per razionalizzare al meglio l’utilizzo del personale e le aperture dei municipi. Il passaggio successivo è stato il disco verde concesso dal nuovo consiglio provinciale di Asti il 28 dicembre, praticamente uno dei primi atti nella sua nuova composizione. Adesso la palla passerà alla Regione Piemonte che dovrà indire il referendum nei 2 comuni che avrà natura meramente consultiva (e questa è una pecca nell’iter piemontese, come già fatto notare più volte soprattutto dal Movimento Progetto Piemonte e da alcuni comitati ed associazioni) e si chiuderà con l’approvazione della legge regionale di fusione.

Massimo Iaretti

(Foto Astigov.it)

Violazioni norme anti covid, i controlli della polizia

Continua ed è stata ulteriormente rafforzata, alla luce dell’aggravarsi dei dati sui contagi, l’attività della Polizia di Stato finalizzata a verificare il rispetto delle normative anti covid anche all’interno degli esercizi commerciali.

Martedì sera, equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, insieme a personale della Polizia Municipale e dell’ASL, nell’ambito di un controllo straordinario coordinato dal Commissariato San Secondo, hanno controllato alcune attività commerciali dei quartieri Crocetta e Santa Rita.

Sono state rilevate diverse infrazioni e comminate sanzioni sia amministrative. Un bar, ubicato nel primo quartiere, è stato sanzionato per 2140 euro per la violazione di alcune norme anticovid e per il mancato rispetto di altre disposizioni a carattere amministrativo.

Poco dopo le 21, è stato controllato un pub dello stesso quartiere. Gli ispettori dell’A.S.L. hanno constatato le pessime condizioni igieniche dei locali cucina che presentavano sporcizia diffusa sia sui pavimenti che sulle attrezzature. La sicurezza sui luoghi di lavoro non era assicurata poiché gli estintori presenti non indicavano le revisioni periodiche e gli impianti elettrici presentavano alcune anomalie. A seguito di quanto emerso, gli ispettori A.S.L. hanno ordinato l’immediata chiusura dell’attività per motivi igienico sanitari, sino al ripristino delle condizioni idonee ed è stata comminata una sanzione di 2000 euro.  Il titolare dell’esercizio è stato denunciato per la mancata revisione dei dispositivi antincendio. Altre sanzioni per 1400 euro sono state emesse per la violazione delle norme anticovid, poiché due degli 11 clienti presenti erano privi del green pass, così come una delle persone che operava nel locale.

A un pub del quartiere Santa Rita, infine, sono state comminate sanzioni per 1200 euro per il mancato utilizzo della mascherina e per la mancanza della certificazione verde di persone presenti sul posto di lavoro.

L’attività di verifica del rispetto delle misure di contrasto alla pandemia aveva portato, la scorsa settimana, gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia alla chiusura per 5 giorni di un bar del quartiere Vanchiglietta e a sanzionare il titolare dell’esercizio per la violazione delle norme anti Covid.

Gli agenti del Commissariato San Paolo, invece, nei giorni scorsi, oltre ad aver sanzionato una panetteria del quartiere Pozzo Strada, sempre per le violazioni anti covid, hanno denunciato in stato di libertà il titolare di un bar dello stesso quartiere. Nel corso del controllo, l’uomo ha fornito agli agenti un green pass senza però fornire un documento sostenendo di non essere in grado di procurarselo. Una volta realizzato che la sua posizione sarebbe stata approfondita, ha consegnato il proprio documento ammettendo di aver precedentemente fornito il green pass di un suo conoscente. Gli agenti, pertanto, oltre a sanzionare amministrativamente l’uomo, lo hanno denunciato in stato di libertà per falsa attestazione a un pubblico ufficiale e sostituzione di persona.

Sempre in materia di contenimento della pandemia, sono, invece, 4 le persone sanzionate da personale del Commissariato Barriera Milano, martedì, nel corso di un controllo straordinario del territorio perché non in possesso del green pass. Le persone sanzionate erano presenti all’interno di una sala scommesse ubicata nel quartiere. Analoga sanzione è stata elevata al titolare dell’attività per l’omessa verifica.

La Befana dei ragazzi di Pro Infantia Derelicta

La Onlus Solid ha effettuato oggi una consegna di dolciumi e calze della Befana ai ragazzi dell’Istituto Pro Infantia Derelicta di Torino.

“Da qualche anno ormai collaboriamo col l’istituto Pro Infantia Derelicta portando aiuti alimentari e dolci nelle festività – dichiarano i volontari Sol.Id – il sorriso dei piccoli ospiti della struttura ci
rende ogni giorno più orgogliosi di quello che facciamo.”
“Con la consegna di oggi rinnoviamo il nostro impegno a collaborare con questa struttura – conclude Sol.Id – in tutto l’arco dell’anno e non solo nelle festività. Già nelle prossime settimane porteremo altri aiuti alimentari e così faremo nei mesi a seguire.”

Truffe a persone anziane Occhio a vecchi e nuovi trucchi

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Anche durante il periodo delle festività natalizie non si è interrotto l’odioso fenomeno delle truffe a persone anziane.

 

Nei giorni scorsi a casa di un’anziana signora si è presentata una persona con una divisa della società di gestione delle acque riferendo che stavano effettuando dei lavori sulle tubature e che per questo motivo doveva svolgere accertamenti all’interno dell’abitazione. L’uomo ha chiesto alla signora di raccogliere tutti i beni di valore che possedeva e di riporli in un sacchetto poiché la procedura utilizzata avrebbe potuto danneggiarli. Non appena la donna ha concluso l’operazione, ha avvertito un forte odore acre che il finto operatore, che lo aveva cagionato utilizzando una bomboletta spray, ha detto di provenire dalle tubature. Approfittando della distrazione della signora anziana, l’uomo prima di allontanarsi, si è impossessato del sacchetto con i monili. Lo stesso impostore, con il supporto di un secondo complice a sua volta spacciatosi per operatore di polizia, ha ripetuto l’identica messa i scena presso due ulteriori appartamenti dello stesso condominio abitati da persone anziane, riuscendo ad impossessarsi di preziosi e monili in oro per un ingente valore.

Questi episodi sono solo gli ultimi di una lunga serie in cui truffatori hanno utilizzato l’escamotage di introdursi negli alloggi spacciandosi per addetti di società incaricati di effettuare controlli.

La Questura di Torino invita tutte le persone, specie quelle più anziane, ad evitare di far accedere in casa sedicenti tecnici o altre persone sconosciute senza aver prima effettuato le opportune verifiche con i propri familiari, gli amministratori di condominio e le forze dell’ordine.

Causa milionaria per l’incidente in cui morì lo chef

Ivan Albertin era stato chef all’Open Baladin di Torino. Morì  nella notte tra il 7 e l’8 agosto a Crescentino in moto, sulla strada provinciale 31, mentre viaggiava verso Chivasso. Sulla sua Yamaha, a una rotonda,  l’incidente fatale.  Ma la rotonda sarebbe stata poco illuminata. Ecco perché il legale della famiglia Albertin, avvocato Arnone, intende avviare una causa civile con richiesta di danni alla Provincia di Vercelli per circa un milione di euro.  Lo schianto  sull’isola segnaletica antistante la rotonda sarebbe dunque avvenuto per la scarsa illuminazione.

Anpas, cinque nuove ambulanze grazie a Fondazione Crt

La Fondazione Crt premia le associazioni di volontariato vincitrici del bando “Missione Soccorso 2021” con contributi per l’acquisto di nuove ambulanze destinate al Piemonte e alla Valle d’Aosta.

Tra le associazioni vincitrici anche le Pubbliche Assistenze aderenti ad Anpas, premiate con cinque nuove ambulanze.

 

Le Pubbliche Assistenze che hanno ottenuto contributi per l’acquisto di un’ambulanza ciascuna sono: nell’Astigiano la Croce Verde di Asti; nel Novarese la Pubblica Assistenza Gruppo Volontari Ambulanza del Vergante e la Pubblica Assistenza Novara Soccorso; nel Torinese la Croce Bianca di Orbassano e la Croce Verde Torino sezione di Venaria Reale.

 

Il bando Missione Soccorso, operativo nel campo dell’emergenza sanitaria, assegna contributi alle associazioni di volontariato convenzionate con il Sistema 118 della Regione Piemonte e della Regione Autonoma Valle d’Aosta per l’acquisto di autoambulanze da destinare al servizio di soccorso di emergenza.

 

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 10.301 volontari (di cui 3.986 donne), 5.509 soci, 595 dipendenti, di cui 64 amministrativi che, con 433 autoambulanze, 220 automezzi per il trasporto disabili, 260 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 4 imbarcazioni, svolgono annualmente 493.795 servizi con una percorrenza complessiva di 16.035.424 chilometri.

Gruppo Iren, le iniziative per i clienti contro il caro bollette

L’azienda ha avviato iniziative per sostenere tutti i propri clienti e rendere ancora più forte il legame con i territori

 

Le offerte Iren per il mercato libero gas ed energia, nel 2021/22 generano un risparmio stimato di 270 milioni di euro complessivi per le famiglie

 

Sono numerose le iniziative che il Gruppo Iren ha attivato per rimarcare la vicinanza a tutti i propri clienti (circa 2 milioni fra mercato libero e mercato tutelato) contro il rincaro dei costi di luce e gas.

 

Grazie anche al proficuo dialogo avviato negli scorsi mesi con le associazioni dei consumatori, sono partite da subito azioni concrete di sostegno alla clientela, come la possibilità di ricorrere, già prima dell’intervento governativo, alla rateizzazione a condizione di maggiore favore per bollette che rendano difficoltosi i pagamenti da parte delle famiglie.

 

La rateizzazione delle bollette è un’opportunità che Iren da sempre offre ai propri clienti (nel solo anno 2021 ne sono state attivate oltre 20 mila) e che in questo inizio d’anno l’azienda ha riproposto con condizioni di maggior favore. Iren si è ulteriormente adeguata ai provvedimenti governativi dal 1 gennaio 2022, rafforzando i canali di contatto (numero verde, sportelli, sito web, canali social) nell’assistere la clientela e adempiere alle nuove disposizioni, facilitando ancor più la comprensione delle stesse.

 

Inoltre nel mese di dicembre è stata lanciata un’offerta particolarmente vantaggiosa (Fisso & Basso) con prezzo fisso dedicata ai clienti ancora in regime di maggior tutela sull’energia elettrica (coloro che sono stati maggiormente colpiti dall’aumento della materia prima), attivabile direttamente sui canali on line.

 

I numerosi clienti che hanno già aderito all’offerta nel mese di dicembre, disporranno di un prezzo dell’energia elettrica pari a quello antecedente i primi rincari significativi di ottobre e saranno ancor più al riparo degli ulteriori rincari previsti nel mercato di tutela per il primo trimestre 2022.

 

Nonostante la difficile situazione del settore energetico a livello globale, i clienti Iren che hanno aderito nel tempo al mercato libero energia elettrica (circa 800 mila) grazie alle offerte proposte dall’azienda, tra cui quelle che prevedono un costo fisso, non hanno finora subito significativi rincari in bolletta, bensì hanno goduto di un risparmio medio annuo stimato (primo semestre 2021 / primo semestre 2022) di circa 170 euro ad utenza.

Ancor più significativo il risparmio sulla componente gas: i clienti Iren aderenti al libero mercato (circa 650 mila) nello stesso arco temporale hanno registrato un risparmio annuo stimato pro capite di circa 220 euro.

 

Complessivamente, i risparmi posti in essere sui clienti famiglie del mercato libero gas ed energia elettrica di Iren sono pari a circa 270 milioni di euro.

 

Per mitigare gli effetti dei rincari dovuti ai forti incrementi dei costi della materia prima e ai maggiori consumi della stagione invernale, l’azienda ha provveduto a rafforzare i canali di contatto diretti con i clienti attraverso gli sportelli territoriali, cresciuti di ulteriori sei unità nel solo 2021 a vantaggio di una più capillare copertura dei territori, e a potenziare ulteriormente i canali di acquisizione dell’autolettura gas per facilitare la puntuale registrazione dei consumi effettivi.

 

In ambito digitale sono state sviluppate nuove funzionalità che saranno completate nei primi mesi del 2022 e che consentiranno una rateizzazione delle bollette anche con strumenti mobile di immediato utilizzo.

I clienti registrati sulla piattaforma web/app IrenYou sono ad oggi oltre 900mila e settimanalmente eseguono circa 300mila interazioni digitali.

 

I clienti Iren sono stati informati delle azioni avviate dall’azienda attraverso diverse modalità: da un’accurata informativa in bolletta, a spazi informativi sui media cartacei e on line, dalle affissioni cittadine sino all’invio di comunicazioni attraverso e-mail e notifiche app, passando anche per un proattivo e puntuale contatto telefonico diretto nel caso di bollette superiori ai 600 euro.

 

Vaccini a Torino e in Piemonte, terza dose e accessi diretti: istruzioni per l’uso

LA REGIONE PIEMONTE INFORMA
Le nuove disposizioni del Governo, che hanno fortemente ampliato le platee di questa nuova fase della campagna vaccinale, hanno portato la Regione Piemonte a stabilire un aggiornamento delle modalità d’accesso alla vaccinazione.

L’obiettivo è garantire l’ordine stabilito dal Piano nazionale, che prevede priorità massima per immunodepressi, fragili, ospiti e operatori Rsa, over80, personale sanitario, a seguire over60 e caregiver, 40-59enni e 18-39enni.

Le persone interessate sono oltre 3 milioni, di cui 1,4 milioni hanno raggiunto il requisito temporale dal completamento del primo ciclo.

Convocazione diretta

Per quando riguarda la terza dose, che viene somministrata agli over18, rispetto al meccanismo della prenotazione viene avviata la convocazione diretta, dando priorità sugli appuntamenti ai più anziani e ai soggetti fragili.

Maturati i 5 mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo vaccinale (con monodose o doppia dose) al cittadino viene inviato un sms con la proposta di data per ricevere la dose di richiamo entro la finestra temporale di validità del proprio green pass.

Un’eventuale modifica della data proposta è possibile tramite www.ilPiemontetivaccina.it Si può cambiare la data o prenotare autonomamente anche nelle farmacie aderenti (elenco) o dal proprio medico di famiglia se vaccinatore.

Accessi diretti

Sempre per garantire la somministrazione immediata alle categorie più urgenti, dal 1° dicembre è consentito l’accesso diretto ai centri vaccinali a coloro a cui scade il green pass entro le 72 ore successive ed ai soggetti con obbligo vaccinale (personale del comparto sanitario e socio-assistenziale, personale scolastico docente e non docente, forze dell’ordine, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico).

L’accesso diretto resta sempre valido anche per chi intende ricevere la prima dose

Elenco degli hub ad accesso diretto

Video

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Potenziamento della macchina vaccinale

La macchina vaccinale viene potenziata mediante l’attivazione in ogni Asl di un superhub capace di somministrare un minimo di 500 vaccini al giorno, un maggiore coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie, la riattivazione di hub in strutture sanitarie e socio-assistenziali private e degli hub privati e aziendali, l’organizzazione di Open day su prenotazione per specifici target di persone.

“Le disposizioni nazionali hanno generato una grande accelerazione della campagna vaccinale – ha chiarito nei giorni scorsi il presidente della Regione Alberto Cirio illustrando le novità insieme all’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e al consulente strategico Covid Pietro Presti – L’obiettivo è procedere spediti, ma a partire dalle categorie individuate come prioritarie dell’autorità nazionale, cioè anziani e soggetti fragili, facendo però anche in modo di garantire chi ha il green pass in scadenza o l’obbligo della vaccinazione. Ci stiamo assestando su 30-35.000 vaccini al giorno e ringraziamo le nostre aziende sanitarie per lo sforzo enorme che stanno mettendo in campo. Il fatto che il Piemonte svetti ancora tra le prime Regioni in Italia per terze dose somministrate ci inorgoglisce e allo stesso tempo ci responsabilizza nel seguire in modo scrupoloso le disposizioni nazionali”.

Accordo con i medici di famiglia

Regione e sindacati dei medici di medicina generale hanno raggiunto un nuovo accordo per potenziare il sistema di vaccinazioni contro il Covid-19.

La novità principale riguarda la somministrazione di 150 vaccinazioni mensili da parte dei medici facenti parte della medesima equipe territoriale, oppure, in alternativa, raggiungere in forma aggregata il totale di 150 vaccinazioni per ogni componente l’equipe aderente alla campagna vaccinale. In questi casi, oltre all’aumentato compenso di 9 euro per ciascuna inoculazione effettuata negli hub vaccinali e di 10,50 euro per ogni vaccinazione effettuata nei rispettivi studi professionali, verranno corrisposti 1,50 euro per ciascuna prestazione effettuata nel mese di riferimento. Con il supporto del loro personale amministrativo e infermieristico, i medici di famiglia potranno organizzare “Vax day” a livello di equipe, di distretto o di Asl.

“Occorre accelerare l’attività di somministrazione della terza dose vaccinale – osserva l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – per contrastare la repentina diffusione del virus, evitando il rischio di un nuovo sovraffollamento dei pronto soccorso e dell’indisponibilità di posti letto nei reparti e nelle terapie intensive. La capillarità degli studi dei medici di assistenza primaria sul territorio, nonchè il rapporto di fiducia che l’assistito instaura con loro, sono condizioni in grado di garantire una maggiore adesione vaccinale. Ringrazio i medici di famiglia che hanno accolto questa nuova sfida a raggiungere obiettivi di vaccinazione sempre più ambiziosi, nell’interesse della comunità”.

Muore bimbo di due mesi: “un caso di morte in culla”

Si è probabilmente trattato di un caso di Sids – Sudden infant death syndrome  

Così sarebbe morto il bambino di due mesi,  a Bardonecchia il 2 gennaio, mentre era in braccio alla mamma, nei pressi degli impianti sciistici a Campo Smith.

Lo dimostrerebbe il risultato dell’autopsia  effettuata dal medico legale della procura di Torino.

E’ la cosiddetta  “morte in culla”, che  può verificarsi anche in altri momenti, oltre a quando i bambini riposano adagiati.

Il corpo del piccolo è stato restituito  alla famiglia per celebrare i funerali.

Rientra da un viaggio e trova la moglie morta in casa

E’ probabilmente morta a causa di un infarto la 58enne di nazionalità polacca, da anni residente a Nole (To).

Il marito era rientrato da  un viaggio all’estero, ha provato a rianimare la donna ed ha chiamato la polizia locale.Ma non è stato possibile salvare la moglie.

Sul posto, con la polizia municipale è intervenuto il medico legale dell’Asl To4: si dovrebbe trattare di morte naturale ma la procura di Ivrea, per fugare ogni dubbio, ha disposto un’autopsia nei prossimi giorni.

Il corpo della donna è stato  trasferito nelle camere mortuarie dell’ospedale di Ciriè.