CRONACA- Pagina 796

Il bollettino Covid di domenica 20 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30


LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.519 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 1180 a test antigenico), pari al 7,5% di 20.322 tamponi eseguiti, di cui 17.065 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 966.448, così suddivisi su base provinciale: 79.346 Alessandria, 44.331 Asti, 37.501 Biella, 130.039 Cuneo, 73.449 Novara, 513.364 Torino, 34.356 Vercelli, 34.379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.718 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.965 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 50 (-3 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1267 (+45 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 53.071

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.372.450 ( +20.322 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.948

Sono 4, tra i quali 1 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 12.948 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.726 Alessandria, 778 Asti, 493 Biella, 1.588 Cuneo, 1.042 Novara, 6.174 Torino, 598 Vercelli, 420 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 129 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

899.112 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 899.112 (+1988 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 73.947 Alessandria, 41.833 Asti, 35.027 Biella, 122.517 Cuneo, 70.068 Novara, 479.866 Torino, 31.948 Vercelli, 32.238 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.549 extraregione e 8.119 in fase di definizione.

Siamo un PO nella m… Attivisti di Extinction Rebellion appesi al ponte della Gran Madre

Riceviamo e pubblichiamo

Due attivisti di Extinction Rebellion hanno aperto degli striscioni con scritto: “Siamo un PO nella merda” ed “Emergenza Climatica ed Ecologica”. Nel frattempo, alcune attiviste si sono sedute a terra in mezzo al traffico, rallentandolo.

 

È una normale domenica mattina. Torino si prepara al Consiglio Regionale aperto del 21 febbraio sullo stato di emergenza ecoclimatica, in cui potranno finalmente intervenire diversi esperti di rilievo regionale e nazionale e diverse associazioni della città. 

 

Alle 11 di questa mattina, due attivisti di Extinction Rebellion si sono calati con gli imbraghi dal ponte della Gran Madre, in centro città, per stendere uno striscione che recita “Siamo un PO nella merda”. Poco dopo, altre attiviste si sono sedute in mezzo al traffico, reggendo dei cartelli con su scritte le proprie paure rispetto alle possibili conseguenze del collasso climatico di cui la comunità scientifica avverte i governi da decenni. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, nessun attivista ha deciso di porre fine alla sua azione. Il traffico del centro città è così andato in tilt, tra il sostegno e la disapprovazione degli automobilisti.

L’obiettivo dell’azione di oggi è quello di informare i cittadini rispetto al Consiglio Regionale aperto che si terrà domani, ottenuto grazie allo sciopero della fame di Ruggero, un attivista di Extinction Rebellion” affermano gli attivisti. “Un consiglio regionale per discutere quali azioni concrete la regione dovrà mettere in atto per affrontare in modo serio la crisi climatica ed ecologica Piemontese”, afferma Delfina, una delle attiviste sedute in mezzo al traffico. 

 

L’azione di oggi rappresenta simbolicamente l’umanità appesa ad un filo, di fronte al rischio imminente di un collasso annunciato da decenni. Siamo un PO nella merda è infatti una frase che, con ironia, vuole mettere in evidenza che anche qui in Piemonte, e a Torino, stiamo già vivendo gli effetti disastrosi di questa emergenza. L’assenza di precipitazioni invernali significative sta causando una grave fase di siccità che comporterà grandissimi rischi per l’agricoltura. Tempeste e alluvioni hanno già colpito il territorio regionale [1, 2]. La temperatura in Piemonte è già aumentata mediamente di 2,1°C per quanto riguarda le temperature massime e di 1,5°C per le minime. Siccità e incendi continuano a mettere a rischio l’agricoltura e la vita stessa dei cittadini piemontesi [3]. 

In questo scenario, l’attuale giunta regionale non ha mai approvato la Strategia regionale sul cambiamento climatico [4] che la Regione Piemonte ha elaborato cinque anni fa e, ad oggi, non ha un piano concreto per azzerare davvero le emissioni climalteranti e arrestare la distruzione degli ecosistemi e la perdita di biodiversità. 

 

Extinction Rebellion torna quindi in azione, per la terza volta in questa settimana [5, 6], nelle strade del centro città con lo scopo di invitare tutta la cittadinanza a raggiungere il presidio convocato per il 21 febbraio di fronte Palazzo Lascaris, in cui verrà proiettata pubblicamente la diretta della seduta del Consiglio Regionale aperto. L’appuntamento è quindi lunedì 21 febbraio alle ore 9, di fronte a Palazzo Lascaris, per una conferenza stampa iniziale con Claudio Cassardo (Università degli studi di Torino), Alberto Poggio (Politecnico di Torino) e Roberto Mezzalama (Comitato Torino Respira). 

È il momento di restituire la voce alla comunità scientifica che per anni è stata denigrata e ignorata dal mondo politico. Chiediamo insieme il cambiamento necessario” concludono gli attivisti.

 

Extinction Rebellion Torino

Lascia un biglietto e si uccide gettandosi dal balcone

Un uomo di 84 anni si è suicidato ieri  lasciandosi cadere dal balcone  di un palazzo di via Dante Alighieri a Nichelino.

Sono intervenuti sul posto 118 e carabinieri. Sembrava fosse un incidente domestico poiché era presente una scala ed erano in corso lavori di ristrutturazione. Ma i militari hanno trovato un biglietto in cui l’anziano annunciava di volersi togliere la vita.

E’ morto il “papà” dei fotografi, autore di cartoline e ritratti

E’ morto Mario Sassi, fotografo conosciutissimo a Ciriè, che ha insegnato il mestiere a decine di giovani.

E’ mancato all’età di 93 anni, dopo una  malattia che lo aveva provato per lungo tempo. Specializzato nel bianco e nero e  nei ritratti, aveva realizzato anche le cartoline di Cirié negli anni ’60.

E’ sempre stato protagonista della vita sociale e culturale cittadina. La sua morte ha suscitato un vasto cordoglio nella comunità locale.

 

 Rapinano un minore Individuati ed arrestati

La scorsa domenica pomeriggio, i poliziotti del Comm.to Centro sono intervenuti nel quartiere  San Donato, ove un passante segnalava una violenta aggressione ad opera di un gruppo di 4 persone nei confronti di un altro ragazzo. Gli agenti, intervenuti con tempestività, sono riusciti a identificare gli autori del fatto ed a ricostruire la dinamica degli eventi: la vittima, un ragazzo italiano minorenne, quel pomeriggio aveva effettuato un passeggiata insieme ad un amico nella zona di corso Francia all’altezza della fermata della metropolitana “Racconigi”. Terminata la passeggiata, i due amici si dividevano. Dopo alcuni secondi comparivano tre sconosciuti vestiti di nero e travisati con un passamontagna, uno dei quali armato di coltello: circondavano il ragazzo e dopo averlo colpito con calci e pugni, lo rapinavano di un borsello al cui interno custodiva una felpa di marca, sfilandogli anche il cappellino che aveva indosso. L’intervento di un passante metteva fine alle violenze e permetteva alle forze dell’ordine di intercettare il gruppo prima che si disperdesse. Gli investigatori acclaravano che l’aggressione era e stata programmata con la complicità dell’amico della vittima per una sorta di ripicca nei confronti del ragazzo per presunti torti del passato. I quattro ragazzi, tutti minorenni, sono stati arrestati per rapina in concorso  aggravata dall’uso del coltello e dal travisamento e posti ai domiciliari.

Barriera Milano, quattro latitanti vanno in carcere

Sono 4 le persone ricercate individuate ed arrestate, in ottemperanza ai provvedimenti emessi nei loro confronti dalla Procura della Repubblica di Torino, dai poliziotti del Comm.to Barriera Milano nelle ultime ore.

Una di esse, un cittadino italiano di 52 anni,  è stato rintracciato durante un controllo all’interno di un bar: l’uomo sconterà oltre 3 anni e mezzo di carcere per un cumulo di pene.

Gli altri arresti riguardano  due cittadini marocchini di 33 e 36 anni ed un cinquantenne italiano, già sottoposto a misura cautelare, nei confronti del quale è stata emessa la misura, più grave, della detenzione in carcere.

Al Lingotto l’addio allo storico titolare di bar

E’ morto a 77 anni, a Torino, Gianni Squintone, noto gestore di locali torinesi e di Entracque.  Il suo bar, il «Gran Viver», era molto noto negli anni 80. Con la moglie aveva anche gestiti a Torino il bar del Circolo della Stampa, e un altro bar in zona Lingotto, oltre a una torrefazione vicino a Porta Nuova. I funerali oggi alle 11,30, nella chiesa del Lingotto.

Scuola: Pianese (Coisp), 8 feriti tra Forze Ordine, inaccettabile

“Le immagini della manifestazione degli studenti a Torino, e quelle che stanno arrivando da Roma, sono fin troppo eloquenti: è inaccettabile che i poliziotti diventino il punching ball di chi manifesta, pur per cause condivisibili come la drammatica morte di due giovanissimi nell’alternanza scuola lavoro”. Così il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp Domenico Pianese. “A Torino, ad esempio, ci sono stati otto feriti tra le Forze dell’Ordine: aspettiamo di sapere quanti si schiereranno in loro difesa. I soggetti incappucciati e armati di bastoni che si sono accaniti contro le Forze dell’Ordine dovrebbero generare una condanna unanime, ma è molto probabile che qualcuno cercherà di giustificare anche questi comportamenti”, conclude.

Con una Katana di un metro nel bagagliaio

Mercoledì mattina, durante un normale controllo di polizia stradale in via Livorno, nei pressi dell’Environment Park, gli agenti del Comando Territoriale IV della Polizia Municipale hanno fermato un uomo di 35 anni di nazionalità rumena a bordo della sua auto, un’Alfa Romeo 147, per una verifica dei documenti di viaggio.

Il fermato è apparso subito nervoso e infastidito e il suo atteggiamento ha insospettito gli agenti che dopo il controllo dei documenti hanno gli hanno chiesto di aprire il portabagagli dentro il quale hanno trovato una ‘Katana’, una spada giapponese dotata di una lama lunga 67 centimetri e un’impugnatura di quasi 30 con una punta acuminata tale da farla ritenere un’arma vera e propria potenzialmente diretta all’offesa della persona.

All’interno del bagagliaio i ‘civich’ hanno rinvenuto anche un cacciavite della lunghezza di 32 cm ed un tubo di metallo pesante con estremità ad “L”, lungo 70 cm, dalla forma molto simile a un grimaldello.

Da un controllo effettuato nelle banche dati, l’uomo non è risultato in possesso del porto d’armi e non è stato in grado di giustificare la detenzione degli oggetti rinvenuti; a carico del soggetto sono inoltre emersi precedenti penali per “maltrattamento domestico”, ma nulla in pendenza di giudizio.

Addio a Manuel, morto a 48 anni

DAL PIEMONTE
E’ morto improvvisamente a 48 anni, Manuel Di Rocco, colpito da un malore. Era conosciuto da tutti come persona disponibile e di cuore. Viveva a Fossano con la mamma, la poetessa Ada Firino. Lascia lei e due fratelli. I funerali si sono tenuti questa mattina  alle 10 presso la parrocchia dello Spirito Santo. Numerosi i messaggi di cordoglio sui social.