Una base del caporalato è stata scoperta a Canelli, in provincia di Asti. In una cascina del Canellese, di proprietà di un italiano, carabinieri della compagnia di Canelli i carabinieri hanno trovato 12 migranti che fornivano manodopera per la vendemmia. Di questi 7 sono senza permesso di soggiorno. I braccianti soggiornavano in un casolare diroccato, privo di igiene e tra rifiuti.
Un nuovo contributo da 3 milioni di euro per sostenere le Pro Loco e le Associazioni d’arma del Piemonte. Il contributo, erogato alla Regione dal Cipess (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), va ad aggiungersi ai 5 milioni già stanziati dalla Regione Piemonte attraverso il bando 2023-24 della legge regionale 6/2023, e all’ulteriore milione di euro stanziato lo scorso mese di aprile: due provvedimenti che hanno complessivamente dato sostegno a 160 Pro Loco e 78 Associazioni d’arma. Grazie a questi ulteriori 3 milioni la graduatoria (che conta circa 600 domande complessive) può “scorrere” e ammettere al contributo un ulteriore centinaio di associazioni attive sul territorio.
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni illustrano l’ulteriore stanziamento di risorse che consentiranno lo scorrimento della graduatoria: «Dal 2020 a oggi il Piemonte ha sostenuto le Pro Loco del territorio e le associazioni d’arma, che prestano una fondamentale opera aggregativa e di volontariato alle manifestazioni, con uno sforzo economico mai visto nell’ultimo decennio: 6,7 milioni di euro investiti fra supporto alle attività e rinnovamento delle strutture. Ora a questo impegno si aggiungono questi altri 3 milioni, che portano l’impegno complessivo per Pro Loco e associazioni d’arma a un totale di quasi 10 milioni in cinque anni, e serviranno a finanziare le realtà già individuate nella precedente edizione del bando di dicembre 2024 e in attesa dell’assegnazione. Un passo in avanti importante, che abbiamo fortemente voluto per dare continuità e risposta a chi aveva progettato iniziative valide ma era rimasto fuori dal contributo pubblico».
«Con questa operazione riusciamo a dare respiro a molte associazioni che erano pronte a partire. Molti progetti – proseguono Cirio e Bongioanni – sono ben costruiti, coerenti e con un forte legame con il territorio. Ora, grazie a questo ulteriore stanziamento, possiamo rimettere in moto tante iniziative. E non è solo una questione economica: chi oggi prova a organizzare una sagra o una festa di paese lo fa in un contesto molto più difficile rispetto al passato. I volontari sono meno, i costi salgono, la burocrazia pesa, il ricambio generazionale va incoraggiato. Lo vediamo con le tante sagre e manifestazioni in calendario in queste settimane in tutto il Piemonte: sono un punto di riferimento per tante comunità, custodi di tradizioni e identità locali da salvaguardare, ma anche uno strumento fortissimo di valorizzazione delle tipicità agroalimentari del nostro territorio e di attrattività turistica. Per questo la Regione ha scelto di continuare a esserci, con fatti concreti, lavorando fianco a fianco con l’Unpli Piemonte».
I nuovi contributi saranno così ripartiti: 2,1 milioni andranno alle Pro Loco iscritte all’albo regionale, 900mila euro alle Associazioni d’arma riconosciute e sottoposte alla vigilanza del Ministero della Difesa. Pro Loco e Associazioni, come prevede il bando, li potranno impiegare in progetti per la messa in sicurezza delle sedi e l’acquisto di strutture e attrezzature per fiere e manifestazioni. Ogni progetto – che può comportare un massimo di spesa di 30mila euro – sarà finanziato per il 90%. L’elenco dei nuovi soggetti in graduatoria che saranno ammessi al contributo sarà disponibile entro fine mese, una volta perfezionato l’affidamento a Finpiemonte della pratica di gestione delle erogazioni. Oltre a questa misura per le strutture, la Regione sostiene le attività delle Pro Loco con ulteriori 302mila euro nel 2025.
Nei giorni scorsi, presso il Rettorato del Politecnico di Torino, è stato firmato un Protocollo d’intesa tra l’Ateneo torinese e l’Associazione Tecnici del Freddo (ATF), che rappresenta oltre 9.000 professionisti e più di 1.000 imprese del settore HVAC/R in Italia. L’accordo è stato ufficialmente firmato dal Magnifico Rettore del Politecnico, il prof. Stefano Paolo Corgnati, e dall’Ing. Marco Buoni, Segretario Generale di ATF, attualmente International Affairs e Past President dell’Associazione Europea del Freddo, AREA.
L’intesa nasce con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra il mondo accademico e quello professionale nei campi della refrigerazione, del condizionamento e delle pompe di calore. Il Politecnico di Torino – che ogni anno forma circa 35.000 studenti in ingegneria, architettura, design e pianificazione – metterà a disposizione le proprie competenze scientifiche e tecnologiche per integrare le attività sviluppate da ATF, mentre l’Associazione contribuirà con la propria rete nazionale e internazionale, che include rapporti consolidati con Commissione Europea, Nazioni Unite e l’associazione paneuropea AREA.
Il protocollo prevede la realizzazione congiunta di progetti di ricerca, attività di formazione avanzata e iniziative di innovazione tecnologica. Tra le azioni individuate figurano programmi di supporto per studenti e laureandi, dottorati di ricerca specifici nel settore, tirocini presso aziende associate ATF, oltre a convegni e seminari organizzati congiuntamente in Italia e all’estero.
“Con questo protocollo rafforziamo e sigliamo formalmente un legame che dura da molti anni”, ha affermato il Segretario di ATF, Marco Buoni: “un legame fondamentale tra mondo accademico e professionale, con l’obiettivo di aiutare tecnici e ingegneri a diventare sempre più competenti e pronti a guidare la transizione energetica. L’Italia è già leader europea e tra i primi al mondo nella produzione di tecnologie della refrigerazione – come i sistemi per la grande distribuzione – e del comfort interno, quali aria condizionata e pompe di calore. Grazie a questa collaborazione con il Politecnico di Torino, offriremo ulteriore supporto alle aziende italiane, che potranno contare su una sponda scientifica e formativa per sviluppare ancora di più tecnologie già oggi tra le più evolute al mondo, con particolare attenzione all’efficienza energetica e alla tutela dell’ambiente.”
“Il nostro territorio ha una cultura del freddo riconosciuta a livello internazionale e oggi molte delle sperimentazioni relative alle tecniche del freddo ci vedono protagonisti, anche con nuove prospettive industriali e manufatturiere che ci possono consentire di prevedere quali saranno le richieste tecnologiche future. Ciò per essere competitivi anche in settori come quelli aerospaziale e nucleare – commenta il Rettore Stefano Corgnati – Diventa allora fondamentale allargare i momenti di confronto tra i vari soggetti interessati, poiché sempre di più le tematiche del freddo hanno bisogno di specializzazioni – didattiche, tecniche e tecnologiche – che consentano da un lato di formare studentesse e studenti costantemente aggiornati, dall’altro di passare da soluzioni prototipali a nuove opportunità di mercato”.
L’accordo, della durata iniziale di due anni, segna un passo importante per il consolidamento di un ecosistema di conoscenza e innovazione a beneficio del settore HVAC/R e del sistema produttivo italiano, con l’obiettivo di innalzare gli standard qualitativi, promuovere la sostenibilità e formare nuove generazioni di professionisti altamente qualificati.
LETTERA APERTA
Il giornalista radiotelevisivo (nella foto), anche opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’, interviene a favore della ‘Tuccio Costruzioni’, l’azienda esclusa dal Comune come sponsor della kermesse.
Caro direttore,
Le feste patronali sono fatte per unire. Sono un momento di aggregazione, lo specchio della coesione di una comunità. Almeno, così sulla carta. Così è, per lo più. “Così è, se vi pare”, diceva Pirandello. Ma ogni rito, ogni regola ha pur sempre un’eccezione.
E porta il nome del Comune di Nichelino, che alla recente Fiera di San Matteo si è reso, suo malgrado, protagonista di un fatto clamoroso (dopo la già chiacchierata mancata ammissione del cantautore Giuseppe Povia del 2024): l’esclusione di uno sponsor certo dalla kermesse.
La ‘Tuccio Costruzioni’, storica realtà imprenditoriale edile nichelinese attiva attraverso il valzer delle generazioni dal 1960, avrebbe contribuito volentieri e con gioia al sostegno concreto del più importante appuntamento annuale della propria città.
Specie, a quanto si ventila in giro, in un anno in cui la raccolta pubblicitaria per il budget complessivo dell’evento sembrerebbe – e il condizionale è sempre d’obbligo – essere stata più risicata rispetto alle precedenti edizioni.
La motivazione? Un presunto contenzioso tra lo sponsorizzato (il Comune) e lo sponsorizzante (l’impresa fondata da Orazio Tuccio, scomparso nel 2012, e fatta crescere sapientemente da suo figlio Rosario: persona incensurata e perbene, onesta e operosa che tutti indistintamente stimano, io per primo, per la serietà personale e professionale che lo contraddistinguono entrambe).
Ho avuto modo di parlare amichevolmente al telefono, nel tardo pomeriggio di un giorno dei primi di settembre 2025, con il Sindaco, Giampiero Tolardo. Colloquio bonario, sereno: nulla da eccepire, ma solo benevolmente cercare di proporgli sic et simpliciter una composizione di quello che è e resta – a tutti gli effetti per chi scrive – uno scivolone evitabilissimo.
Anzi, il Primo Cittadino mi ha riferito di avere rispetto per l’azienda, e in egual misura anche per chi ne porta il nome (leggasi: Rosario Tuccio – il prosecutore, il figlio del Fondatore – di cui riconosce capacità imprenditoriali e umana onestà, al punto da andare tranquillamente persino a berci una birra insieme, come mi ha più volte sottolineato in corso di chiamata. Sono persino stati consiglieri comunali in passate legislature locali). Gli domando gentilmente il motivo del diniego alla sponsorizzazione. Mi dice che l’impresa ha avviato un contenzioso col Comune.
Gli rispondo che non è così, che non esiste vexata quaestio alcuna, e che l’azienda edile ha soltanto dovuto ragionevolmente tutelarsi da alcune dichiarazioni meritevoli di rettifica emerse sul proprio buon nome e di quello dei fondatori, a mezzo stampa locale, nel corso dell’ultima estate. L’avrei fatto anch’io – come penso chiunque -, al posto dei Tuccio, se ingiustamente accusato.
Chiedo ancora al Sindaco se esista eventualmente una legge, un regolamento ufficiale per negare su presupposti che, al momento, parrebbero puramente arbitrari, detta sponsorizzazione: mi conferma l’assenza di una norma ufficiale, affermando che si tratterebbe invece di una “regola non scritta”.
Bene ha fatto la ‘Tuccio Costruzioni’ a lasciare agli atti quanto formulato dai propri avvocati, trasformando la donazione promessa del valore di circa 15mila euro in una campana votiva destinata a un più ben meritevole, mi sia concesso di poterlo dire nel caso di specie, santuario cattolico piemontese.
Bene ha fatto altresì la ‘Tuccio Costruzioni’ a ricorrere ai camion-vela per promuoversi attorno (e appena fuori) dall’area della Fiera di San Matteo, agendo pubblicitariamente nel rispetto pieno delle norme vigenti.
Autoveicoli speciali noleggiati – fatto a dir poco curioso, significativo e altrettanto parimenti divertente – proprio dalla stessa concessionaria titolata a vendere gli spazi promozionali all’interno del perimetro della Festa! Guareschi avrebbe certamente riso sottobaffo… Don Camillo e Peppone pure.
Preciso ancora che la ‘Tuccio Costruzioni’ è oggettivamente un’Azienda solvibilissima, certificata e al passo con i tempi. Adotta il ‘Modello 231’, presidio di garanzia legale e morale. Applica il Protocollo Antimafia e il Codice Etico. Ed è stata, in passato, partner e contributrice, proprio anche con il medesimo Comune di Nichelino, di rilevanti eventi sportivi di caratura nazionale e internazionale.
Una nota di colore: alla Fiera di San Matteo, il sottoscritto e Rosario Tuccio, mossi da puro e semplice spirito di mecenatismo, hanno tentato di recapitare un mazzo di fiori a Ivana Spagna, non senza fatica, sporgendoglielo frettolosamente in auto dopo le prove, neanche fossimo stati improvvisati paparazzi d’assalto.
Persone dell’entourage della cantante ci hanno riferito di essere stati messi al corrente della nostra (a quanto pare!) non gradita presenza in loco, per via degli articoli di giornale usciti in quei giorni a proposito di questa surreale e sgradita vicenda: in cui la ‘Tuccio Costruzioni’ ha semplicemente esposto fatti e dati oggettivi, a tutela della propria esecrabile onorabilità. Infatti siamo poi rimasti al di fuori dell’area, in rispettosa attesa.
Con Spagna sono amico da oltre 15 anni (lei come il suo personal manager, l’Avvocato Ugo Cerruti noto altresì per aver fatto scoppiare, nel pieno rispetto del diritto certo, il ‘Caso Sanremo’ di cui tanto si parla), essendo stato il curatore della sua biografia e di un libro di fiabe per bambini, gestendone anche l’ufficio stampa in passato.
Un dato rilevante: con l’amico Rosario, ci siamo intrattenuti nel backstage fino a poco prima dell’arrivo della cantante, intrattenendomi anche personalmente in un clima di cordialità a chiacchierare amabilmente del più e del meno anche con l’Assessore di Nichelino Fiodor Luciano Alessandro Verzola.
Poi, inspiegabilmente in prossimità dell’arrivo di Spagna, ci è toccato attendere fuori fiera come degli esuli fino al termine del soundcheck (i più astuti potrebbero dire per ragioni di sicurezza) per consegnarle – letteralmente ‘al volo’ dal finestrino del minivan che la ospitava sul sedile posteriore, ribadisco – l’omaggio floreale, osservati con circospezione dallo Staff della Fiera e dagli uomini della sicurezza come Napoleone a Sant’Elena.
Questo è quello che ricorderò della Fiera di San Matteo 2025. Intelligenti pauca.
Maurizio Scandurra
Nelle immagini esterno e interno della Tuccio Costruzioni
Il gup di Roma ha dato parere positivo ai patteggiamenti per alcuni ex dirigenti della Juve nell’ambito dell’inchiesta “Prisma”, relativa a presunte plusvalenze legate alla compravendita di calciatori. Gli accordi prevedono pene comprese tra 11 mesi e 1 anno e 8 mesi, tutte con sospensione della pena, e riguardano tra gli altri Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici. È stato invece disposto il non luogo a procedere per Maurizio Arrivabene, anche lui ex dirigente bianconero. Le accuse contestate, a vario titolo, sono aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni.
Il Piemonte rilancia la sfida verde e mette sul piatto 3,5 milioni di euro per rafforzare la pioppicoltura, la tartuficoltura e la forestazione, con l’obiettivo di realizzare fino a 1000 ettari di nuovi impianti su terreni agricoli. L’intervento rientra nel Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 e punta a coniugare economia e ambiente.
L’annuncio arriva da Milano, in occasione della firma dell’Intesa interregionale per lo sviluppo della filiera del pioppo, sottoscritta da Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna insieme ai rappresentanti della filiera produttiva. L’accordo, inserito nella Strategia Forestale Nazionale, mira a rilanciare la coltivazione del pioppo come risorsa sostenibile e competitiva.
«Investiamo su una risorsa preziosa per l’economia del Piemonte e la sostenibilità ambientale nelle aree rurali» ha dichiarato l’assessore alle Foreste Marco Gallo, sottolineando che «la pioppicoltura rappresenta non solo un’eccellenza produttiva del Piemonte, ma anche un esempio virtuoso di come l’arboricoltura possa coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo economico. Ogni ettaro realizzato è un investimento sul futuro: alimenta una filiera industriale d’eccellenza, contribuisce alla capacità di assorbire CO₂ e migliora la sostenibilità ambientale».
Secondo i dati, oggi la Pianura padano-veneta ospita circa 40.000 ettari coltivati a pioppo, di cui 12.000 in Piemonte: meno di un terzo rispetto al 1970. Con le nuove risorse, la Regione punta a invertire il trend, incentivando impianti che assorbono carbonio, tutelano biodiversità e garantiscono prodotti legnosi e non legnosi.
Il bando regionale, con una dotazione di 3,55 milioni di euro, sarà operativo in autunno. La ripartizione delle risorse vedrà il 55% destinato alla filiera del pioppo, il 20% agli impianti con specie tartufigene, il 10% all’arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo, il 10% ai sistemi agroforestali e il 5% ai boschi permanenti. Tutti i dettagli saranno pubblicati sulla piattaforma Bandi Piemonte.
A Torino è stata bloccata l’attività del Campus universitario Einaudi e spezzoni del corteo studentesco hanno fermato il traffico in alcune arterie del centro. In serata un gruppo di manifestanti ha ostruito il passaggio dei veicoli all’imbocco della A4 Torino Milano.
Oggi l’Italia è paralizzata da uno sciopero generale indetto dalle sigle di base USB, Cub, SGB, Usi-CIT per chiedere la fine del conflitto a Gaza e sostenere la popolazione palestinese, una mobilitazione che coinvolge trasporti, scuole, logistica e numerosi servizi pubblici. A Torino il trasporto pubblico GTT è fermo per 24 ore ma con alcune fasce protette: bus, tram e metropolitana circolano dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 12:00 alle 15:00, mentre le linee extraurbane e la ferrovia Torino–Ceres garantiscono servizio da inizio servizio fino alle 8:00 e dalle 14:30 alle 17:30, con la possibilità di completare le corse partite all’interno di questi intervalli anche se l’arrivo avviene dopo la fine della fascia. Il settore ferroviario è interessato da un blocco di 24 ore iniziato alle 21:00 di domenica 21 settembre e in vigore fino alle 20:59 di oggi, con treni regionali garantiti nelle fasce 6:00–9:00 e 18:00–21:00 e con un elenco minimo di collegamenti assicurati per Intercity e Alta Velocità.
A complicare ulteriormente la situazione a Torino sono previste iniziative di protesta pro Palestina con blocchi stradali annunciati a partire dalle 11:00 in diversi punti della città, un presidio in Piazza Carlo Felice davanti alla stazione di Porta Nuova in mattinata e un corteo che partirà da Piazza Castello alle 18:00, eventi che si aggiungono alle interruzioni del trasporto pubblico e che renderanno particolarmente difficili gli spostamenti per l’intera giornata.
Foto: Giuliana Prestipino
Nell’ambito del progetto interregionale Francia-Italia Alcotra RECROSSES, Environment Park e i partner organizzano, dal 20 al 25 settembre 2025, il primo tour in bicicletta dedicato a incontro e condivisione di esperienze tra le comunità energetiche Rinnovabili ( CER) italiane e francesi, coinvolte con l’obiettivo di accrescerne il valore transfrontaliero.
L’evento, patrocinato da RENAEL, dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino, riprende l’esperienza narrativa e sportiva del FIT for 2030 by Bike, la rotta climatica in bicicletta da Torino a Capo Nord, realizzata da Environment Park per promuovere l’obiettivo di Torino e del Parco per la neutralità climatica entro il 2030.
Il tour di quest’anno si inserirà in modo coerente nell’ambito della settimana europea della mobilità 2025, al fine di limitare le emissioni di CO2 e di ridurre la carbon footprint e in linea con gli obiettivi del progetto RECROSSES; il viaggio verrà effettuato in diverse tappe in bicicletta, attraverso i territori Alcotra ( acronimo di Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera) della valle d’Aosta, delle province di Cuneo e Torino in Piemonte fino ad arrivare a Nice, nelle Alpes Maritimes. In corrispondenza di ogni tappa, attraverso visite ed eventi, più di 20 CER italiane e francesi potranno incontrarsi, raccontare la loro esperienza e siglare un Protocollo di intesa di cooperazione transfrontaliera redatto nell’ambito di RECROSSES per la condivisione di buone pratiche.
Le Comunità energetiche Rinnovabili (CER) sono associazioni di imprese, enti e cittadini che collaborano per produrre, condividere e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili a livello locale. L’obiettivo principale è promuovere l’autosufficienza energetica e la riduzione delle emissioni, attraverso l’autoconsumo collettivo di energia pulita.
“Siamo orgogliosi di poter partecipare a un evento così importante e carico di significato – commenta il presidente di Environment Park, Giacomo Portas – che coinvolge diverse realtà europee con lo scopo condiviso di costruire un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Mettere in rete realtà diverse che ragionano sulla sostenibilità ambientale e si impegnano per realizzarla in modo concreto è uno degli obiettivi di Environment Park. Ringraziamo istituzioni, associazioni e cittadini che ci accompagnano , qualcuno fisicamente con una pedalata, in questo cammino”.
Le tappe del percorso sono sei. Sabato scorso si è tenuta la tappa da Aosta a Borgofranco di Ivrea, con la presentazione della CER Dora5Laghi, il confronto con le CER francesi e la firma del protocollo di cooperazione presso Palazzo Marini. La seconda tappa si è svolta domenica 21 settembre con partenza da Borgofranco d’Ivrea e incontro prima con la CER canavesana, poi con la CER San Carlo e con la CER Merak, quest’ultimo presso il parco della Pellerina, e firma del protocollo di Cooperazione. Alle 17 l’arrivo all’Envipark, incontro con la CER energia e firma del protocollo di Cooperazione. La terza tappa è da Torino a Moncalieri lunedì 22 settembre; da Moncalieri a Bra la quarta tappa martedì 23 settembre. La quinta tappa sarà mercoledì 24 settembre da Bra a Cuneo, con partenza da Pollenzo; la sesta tappa con partenza da Cuneo via tunnel Tenda in treno e partenza del gruppo da Breil sur Roya per Nizza via Col de Brouis e Col de Bruas, alle 17 arrivo e accoglienza del gruppo presso la Chambre de Commerce de Nice.
Mara Martellotta
A Chieri torna la Fiera di San Martino
Dal 7 all’11 novembre 2025 torna la storica kermesse dedicata alle tradizioni e ai sapori del territorio piemontese
La Fiera di San Martino 2025 si appresta a vivere un’edizione ricca di novità, spettacolo, sapori del territorio, cultura e partecipazione cittadina dal 7 all’11 Novembre. La manifestazione vedrà per la prima volta la firma organizzatrice di SGP Grandi Eventi, realtà che vanta un’esperienza trentennale nell’ideazione e gestione di grandi momenti ed iniziative di marketing territoriale, attiva in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana ed Umbria.
L’appuntamento si prospetta come un’occasione imperdibile per la comunità locale e i visitatori, con un’offerta arricchita e articolata per mantenere i tradizionali connotati della Fiera con l’aggiunta di alcune frizzanti novità pensate per coinvolgere e appagare un pubblico sempre più ampio e variegato.
Per gli amanti del buon cibo Piazza Cavour ospiterà l’area somministrazione aperta tutto il giorno fino a tarda sera, consentendo di pranzare, cenare, degustare prodotti tipici, fermarsi per un aperitivo godendo dell’atmosfera della Fiera. Stand gastronomici selezionati proporranno piatti tradizionali e innovativi, prodotti del territorio e specialità stagionali.
Un ulteriore punto forte dell’edizione 2025 sarà la presenza di critici gastronomici di fama nazionale che condurranno il pubblico nel degustare e commentare le specialità locali protagoniste della Fiera, per celebrare e diffondere la cultura delle eccellenze del territorio chierese, dal vino Freisa, al grissino rubatà, dalla focaccia dolce al Galucio ‘d Cher.
Piazze e vie del centro storico ospiteranno spettacoli itineranti: performance circensi e musicali intratterranno il pubblico con esibizioni dinamiche e di grande impatto scenico, per sorprendere i visitatori a ogni angolo. Ci saranno anche momenti speciali per i più piccoli, con laboratori e animazioni pensati per le famiglie.
La Fiera 2025 dedicherà una particolare attenzione al Distretto del Cibo del Chierese e del Carmagnolese, riconosciuto come ente ufficiale per la promozione delle eccellenze agroalimentari del territorio.
Attraverso uno spazio espositivo dedicato, degustazioni guidate, show cooking e laboratori, il pubblico potrà scoprire le produzioni tipiche: dal peperone di Carmagnola, all’asparago di Santena nelle loro diverse lavorazioni, dal pomodoro costoluto di Cambiano, al grissino ribatà, passando per miele, erbe aromatiche, formaggi e altre specialità. Sarà un’occasione per incontrare direttamente i produttori, conoscere la filiera agricola locale, valorizzare il legame con il territorio e promuovere la sostenibilità.
Le attività commerciali di Chieri saranno chiamate a svolgere un ruolo centrale nell’edizione 2025: negozi, ristoranti, bar, botteghe artigiane parteciperanno con iniziative promozionali, vetrine a tema, menù speciali ispirati ai prodotti del Distretto del Cibo, con l’obiettivo di creare un’atmosfera diffusa nel centro città, fare rete tra commercio locale ed evento fieristico, rafforzando il senso di comunità e l’attrattività del territorio.
Immancabile l’appuntamento con la storica esposizione di macchinari agricoli, la fattoria e i laboratori didattici, che caratterizza la Fiera fin dalle sue origini.
Questo e molto altro è in serbo per l’edizione 2025 della Fiera Nazionale di San Martino a Chieri, giunta alla sua 47°annualità, dal 7 all’11 novembre nel centro storico della città.
La kermesse è organizzata da SGP Grandi Eventi con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, di Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Mab Unesco CollinaPo, con il contributo della Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese e DUC Chieri
Diritto alla casa sì, diritto all’abuso no
FRECCIATE
Leggo su Torino Cronaca dell’ennesima storia di case popolari finite sotto assedio, non da parte di chi ha un diritto riconosciuto e documentato, ma di chi decide che il diritto è una scorciatoia da prendersi con le chiavi false dell’occupazione abusiva. Case poi “liberate” grazie alla polizia municipale ma con un lascito di – parrebbe – un milione di danni. La chiamano “emergenza abitativa” – e nessuno nega che l’emergenza ci sia, eccome: le liste d’attesa parlano chiaro, le famiglie che aspettano pure. Ma c’è una differenza sostanziale tra il bisogno e la prepotenza.
Il problema è che, a Torino e in Italia, la pietà si confonde troppo spesso con la resa. Non si tratta di criminalizzare la miseria, ma di ricordare che una casa popolare non è un regalo di Natale: è un bene pubblico, che va a chi rispetta le regole e ne ha diritto. Se cominciamo a giustificare l’occupazione abusiva in nome del “poverino”, domani sarà legittimo pure saltare la fila al pronto soccorso perché “l’urgenza è vera”.
Il risultato? Chi aspetta onestamente rimane fregato due volte: la prima perché resta senza tetto, la seconda perché vede premiato chi scavalca la legge. È il solito teatrino: l’emergenza diventa alibi, l’abuso diventa prassi e alla fine ci si domanda come mai il rispetto delle regole sia ridotto a un optional.
Ecco allora la triste ironia: le istituzioni predicano legalità e giustizia sociale, ma quando la porta viene forzata, preferiscono chiudere un occhio, a volte entrambi, come se fosse più semplice e persino giusto proteggere l’abusivo “bisognoso” che difendere il cittadino onesto. Ma così l’emergenza non si risolve: si istituzionalizza l’arbitrio.
Iago Antonelli