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Il Siulp: “Torino e la questione migratoria”

Dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo: 
TORINO E DINTORNI E LA QUESTIONE MIGRATORIA. 

Che anche a Torino l’immigrazione sia un problema che preoccupa sempre di più i cittadini della provincia, nonostante l’impegno continuo e gravoso delle forze dell’ordine è un dato assodato.
Le stazioni, i parchi pubblici, le aree più periferiche e non solo, l’accattonaggio all’incrocio dei semafori, davanti agli ospedali e ai centri commerciali, gli esercizi di vicinato (i cosiddetti Bangla Market), ma anche sotto le abitazioni della città e dei paesi, le attività illegali che vengono perpetrate da extracomunitari allo sbando che si “arruolano” nella malavita organizzata, non sono purtroppo una mera percezione di insicurezza.
Ondate migratorie senza fine e Centri di accoglienza fuori controllo,  riflettono anni ed anni di politiche migratorie completamente sbagliate. In sintesi cosa si dovrebbe fare :

1)Una task force della polizia di Stato di centinaia di poliziotti che operano a livello nazionale, dedicati esclusivamente al rintraccio, scorte e quindi alle espulsioni degli extracomunitari irregolari e di coloro che hanno commesso reati giacché, una volta scontata la pena, non sempre vengono espulsi, ma restano liberi di girovagare nel nostro paese, perché non ci sono materialmente i poliziotti ne’ i mezzi,  per procedere ai rimpatri.  I CPR, per quanto importanti, sono insufficienti se non ci sono fisicamente gli operatori per effettuare i rimpatri.

2) Moltiplicare le Commissioni Territoriali prefettizie affinché giudichino velocemente il diritto degli extracomunitari alla Protezione Internazionale, affinché possano restare a buon diritto nel nostro paese. Una valutazione che dovrebbe impiegare al massimo due mesi di tempo e non come adesso con decisioni che superano anche l’anno quando poi, circa l’80%, non ha il diritto.
 
3) I ricorsi al Tribunale sul diniego alla Protezione Internazionale non dovrebbero accogliere la sospensiva al rimpatrio ma dovrebbero poter giudicare sul ricorso con l’extracomunitario che si trova già nel suo paese in attesa di sentenza, atteso che molti di coloro che ricorrono, non vivono in paesi dove avrebbe effetto la Protezione Internazionale. Diversamente resterebbero liberi di girovagare nel nostro paese in attesa di pronuncia sul ricorso e magari diventare poi irreperibili.
 
4) Procedere all’immediato “riaccompagnamento” utilizzando l’istituto del respingimento degli extracomunitari che sbarcano nelle coste italiane la cui nazionalità è facilmente riconoscibile ( esempio tunisini) utilizzando i Consolati che dovrebbero trovarsi nelle prossimità dello sbarco. In pratica coloro che sbarcano a Lampedusa, avendo tali requisiti, non dovrebbero  essere mandati negli hotspot delle varie regioni d’Italia ma  “rimpatriati” con voli charter, atteso che in alcuni casi sussistono anche accordi bilaterali. Naturalmente anche in questo caso occorrerebbero uomini per le scorte e mezzi per potere attuare tali respingimenti.
 
Senza queste quattro condizioni fondamentali parlare di controllo dei flussi migratori è un palliativo se non una
pia illusione.
Con gli uomini dedicati, i mezzi e le risorse, la macchina delle espulsioni potrebbe procedere anche a rimpatriare il 50% degli extracomunitari che sono nel nostro paese, atteso che le espulsioni possono essere effettuate a prescindere  degli accordi bilaterali, con la differenza che richiedono, tuttavia,  più viaggi e più uomini atteso che non si possono organizzare voli charter ma i rimpatri sono effettuati  per singoli extracomunitari.
Si tratta sicuramente di un investimento importante ma inevitabile se si vuole agire drasticamente sul fenomeno migratorio e che, forse, a ben vedere, potrebbe costare meno del mantenimento degli irregolari sotto l’aspetto sociale e sanitario, dei danni che provoca chi svolge attività illegali,  per non parlare delle condizioni di degrado, di insicurezza e di paura che si ingenerano nella popolazione. L’efficacia della velocità delle espulsioni potrebbe anche dissuadere gli extracomunitari a ritornare in Italia, attesa la velocità con cui verrebbero rimpatriati. Naturalmente migliorare l’accoglienza diffusa per chi ne ha diritto, lo sviluppo dei paesi africani, il blocco navale e gli hotspot nei paesi africani restano interventi importanti sebbene, al momento, sembrano di difficile realizzazione.

Transenna spostata a Mattie: un gioco pericoloso

Qualcuno, al fine di poter transitare sulla strada meglio nota come Scaletta che collega la Borgata Menolzio con la provinciale per Susa, ha pensato bene di spostare la transenna di blocco lì posizionata, in quanto sono ancora in corso lavori di risistemazione della stessa ed è quindi sempre valida l’ordinanza di chiusura da me firmata. Queste azioni sono pericolose non solo per chi le compie, ma anche per chi, tratto in inganno, si trovasse eventualmente a transitare. Per questa ragione, assieme alla direzione lavori , presenterò ai carabinieri denuncia contro ignoti.
Il Sindaco Marina Pittau

La Città metropolitana di Torino cerca ingegneri e funzionari amministrativi

La Città metropolitana di Torino cerca ingegneri e funzionari amministrativi e ha pubblicato cinque avvisi di mobilità esterna.
In particolare i tre avvisi per mobilità esterna degli ingegneri sono per la ricerca di un ingegnere energetico, uno strutturista e uno antincendio (Area dei funzionari e dell’elevata qualificazione – ex cat. D) da inserire a tempo indeterminato e pieno.
Per quanto riguarda i profili amministrativi gli avvisi di mobilità volontaria esterna sono per inserire a tempo indeterminato e pieno due istruttori amministrativi o contabili (Area degli istruttori – ex cat. C): uno dei due avvisi è riservato agli appartenenti alle categorie di cui alla legge 68/1999 art. 1, c
La scadenza di presentazione telematica delle domande è entro le h 12 del 15 settembre. Indispensabile lo spid
Per il dettaglio dei bandi, i requisiti richiesti e per le domande di presentazione:
http://trasparenza.cittametropolitana.torino.it/bandi-concorso

Baby gang a Torino, tentata rapina in pieno centro

Due  14enni camminavano in via Po in pieno centro a Torino, alle 19 di ieri, quando due giovani hanno tentato di rapinarli. Fortunatamente grazie all’intervento di alcuni passanti non è accaduto nulla.  I due baby bulli  di 17 e 18 anni residenti a Torino sono stati denunciati dai carabinieri. L’intervento dei carabinieri ha permesso di rintracciarli intorno alle 21.30 in via Po. Sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di tentata rapina.

Spruzza spray urticante al centro commerciale: quattro in ospedale

In un centro commerciale del quartiere Porta Torino a Vercelli  qualcuno tra i clienti di un negozio ha spruzzato spray al peperoncino. Si è diffuso il panico tra i presenti: una decina di clienti hanno accusato una leggera intossicazione, mentre quattro sono stati portati per precauzione all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli. La sostanza urticante si è rapidamente diffusa negli ambienti con il sistema interno di aerazione. Potrebbe essersi trattato di un tentativo di furto.

Travolto in bici da un’auto muore a 28 anni

È stato preso in pieno mentre era in bici da un’auto finendo  contro la palina della fermata del bus sulla provinciale tra Passatore e Cerialdo di Cuneo. E’ così deceduto sul colpo a 28 anni, un giovane  agricoltore di Madonna dell’Olmo, che si era sposato lo scorso maggio.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Devastato dalle fiamme il campo nomadi di Collegno

La scorsa notte l’ex campo nomadi in corso Sacco e Vanzetti a Collegno è stato distrutto da un incendio In fiamme le baracche disabitate. Non si registrano feriti. Impegnate diverse squadre dei vigili del fuoco.

Colpisce senza motivo uomo con una spranga: trauma cranico

A Rivoli in corso Francia, un 51enne è stato aggredito da un uomo che lo ha colpito violentemente alla testa con una spranga. L’aggressore è un disoccupato e pregiudicato. Si è presentato dai carabinieri a denunciare il fatto, le cui ragioni non ha saputo spiegare. L’uomo aggredito è finito all’ospedale di Rivoli con trauma cranico e una ferita lacerto contusa alla fronte giudicata. L’aggressione è stato denunciato.

La polizia si stabilisce nei nuovi locali a Bardonecchia

Alla luce dell’attuale non fruibilità dei locali che ospitano il Commissariato di P.S. di Bardonecchia, ed in attesa delle necessarie verifiche che potranno essere svolte solo dopo il prezioso e incessante contributo dei Vigili del Fuoco che stanno terminando la messa in sicurezza dell’area, la Polizia di Stato può riprendere la normale attività grazie all’intervento della Sindaca Chiara Rossetti che ha messo a disposizione alcuni locali, all’interno del Centro Congressi – Palazzo delle Feste, sito in Piazza Valle Stretta n.1, consentendo così di riorganizzare laripartenza del Commissariato.

 

In detti locali sono in corso attività volte a ripristinare le postazioni di lavoro che saranno allestite utilizzando il materiale recuperato dal Commissariato: in una stanza sorgerà il centralino,il cui numero 0122909411 rimarrà invariato, il corpo di guardia; in un’altra la sezione amministrativa e sociale dedicata all’acquisizione e alla lavorazione delle istanze presentate dalla cittadinanza. Un ultimo locale sarà invece dedicato allo svolgimento di attività di polizia giudiziaria.

 

La prossima settimana continuerà l’attività di consegna dei titoli di viaggio in giacenza presso la struttura del Commissariato, mentre a partire da lunedì 28 agosto sarà possibile, per i prenotatie per le urgenze documentate, presentare istanza per il rilascio del documento di espatrio presso la nuova sede temporanea del Commissariato di Bardonecchia.

Si rammenta che fino a tale data tutti i prenotati per la presentazione dell’istanza volta al rilascio del passaporto, o con urgenza documentata, potranno recarsi a Torino, presso l’Ufficio Passaporti centrale di Piazza Cesare Augusto 5 nei seguenti orari:

• lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 13;
• martedì dalle 15.00 alle 18.00.
• giovedì dalle 15.00 alle 18.00.

 

Nei prossimi giorni, all’esterno del Centro Congressi – Palazzo delle Feste, verrà attivata anche un’unità mobile della Polizia di Stato che sarà dedicata specificatamente alla ricezione delle denunce e al rilascio delle informazioni al pubblico.

 

È opportuno sottolineare che, nonostante l’esondazione del fiume che ha coinvolto la struttura del Commissariato, le pattuglie della Polizia di Stato non hanno mai interrotto la loro attività di controllo del territorio cittadino che persiste ininterrottamente nell’arco delle 24 ore.

 

Si ringraziano tutti gli Enti che da giorni stanno lavorando senza sosta per garantire il ripristino dei locali del Commissariato colpiti dall’esondazione.