È nato il Sindacato del Nord
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E’ nato il Sindacato del Nord: parla il segretario generale Andrea Donniaquio
Una racchetta gigante in piazza San Carlo
Questa mattina piazza San Carlo si è trasformata in un grande quadro in movimento grazie al flashmob “Finals in Frame”. L’evento, che ha suscitato la curiosità dei cittadini e dei turisti di passaggio in piazza, è stato organizzato dalla Città di Torino nell’ambito del programma di animazione del centro cittadino per celebrare le Nitto ATP Finals.
Accanto alla racchetta, composta dai volontari della Città di Torino e delle scuole di tennis locali, hanno completato la scena una pallina da tennis gigante e sette cartelli animati dai partecipanti per formare le scritte “Ace”, “Game” e “Set”. Un tributo al mondo del tennis che varcherà i confini di piazza San Carlo, grazie al web e ai social, inviando un messaggio da Torino a tutto il mondo.
UN LETTORE CI SCRIVE
Caro direttore,
sono un invalido 100% grave con tumore al pancreas passato nei polmoni dal 2021, sto lottando ogni giorno. Le chemioterapie oltre ad avermi rovinato l’intestino hanno compromesso anche i denti e con una colonstomia la mia condizione è peggiorata, non potendo più masticare in quanto mi sono rimasti 7 denti. Sono andato da Dental School a Torino dove mi hanno tolto altri 7 denti con la mutua. Da un mese sono tornato in implantologia, perché senza denti e con una colonstomia ogni settimana finisco con ambulanza al pronto per blocco all’intestino. Ma alla visita mi dicono che devo pagare 800 euro per denti removibili, il pagamento deve essere fatto in anticipo in una unica soluzione. Ho una pensione minima di 700 euro e con questi dobbiamo vivere io e mia moglie in aiuto ho l’assegno d’inclusione. Ho chiesto una rateizzazione di 200 euro al mese. Mi hanno risposto che dovevano chiedere perché erano strutture private a fare il lavoro e non Dental School di città della salute. Dopo due mesi non mi hanno mai dato risposta, regolarmente ogni settimana finisco al pronto a causa della condizione che mi hanno lasciato estraendo il 70% dei denti. Ma come è possibile, che un invalido nelle mie condizioni debba soffrire perché la mutua non permette di rateizzare l’intervento? E perché rivolgendosi alla mutua ti indirizzano da un privato per l’implantologia? A questo punto mi chiedo se c’è qualche studio dentistico che possa fare il lavoro con la rateizzazione considerando le mie condizioni economiche e le mie patologie?
Beni confiscati alle mafie, l’85% non è riutilizzato
Il 10,33% (122) è rappresentato da immobili destinati ma non riutilizzati e il 75,28% (889) è ancora in capo all’Agenzia nazionale.
La provincia con più beni è Torino, seguita da Cuneo, Biella, Alessandria, Asti, Novara, Vercelli e Vco.
“È errato pensare che le mafie siano interessate solo ai grandi centri, si concentrano anche sui piccoli comuni perché ci sono meno forze di polizia, c’è meno attenzione della stampa e bastano pochi voti per essere eletti. La situazione deve essere migliorata, spesso ci scontriamo con organizzazioni che utilizzano tutti gli strumenti giuridici per evitare il sequestro”, ha proseguito Fava.
“Occorre dare maggiore sostegno ai piccoli centri, dobbiamo aumentare ulteriormente le risorse messe a disposizione dalla Regione per i bandi di assegnazione. È anche necessario superare lo scoglio del cofinanziamento del 50% che, soprattutto per i comuni minori, è uno sbarramento che spesso preclude alla partecipazione. Si potrebbe distinguere tra grandi e piccoli comuni, come fa la Lombardia. Ugualmente, sempre prendendo spunto dalla regione a noi vicina, serve una linea di finanziamento per i soggetti del terzo settore che direttamente gestiscono i beni confiscati”, ha aggiunto Rossi.
Durante la seduta è stato presentato il “geoblog” progettato da Libera, piattaforma che ha il duplice intento di valorizzare il riutilizzo sociale dei beni confiscati in Piemonte e di fornire uno strumento di analisi e di monitoraggio sull’applicazione della Legge 109/96.
Nato nel 2008, è uno strumento interattivo che permette di scoprire i luoghi nei quali la criminalità organizzata ha cercato di insediarsi, investendo capitali illeciti nell’acquisto di immobili e aziende.
Sono intervenuti per approfondimenti i consiglieri Marina Bordese (Fdi), Gianna Pentenero (Pd), Elena Rocchi (Lista Cirio), Alberto Unia e Pasquale Coluccio (M5s).
Cascina Falchera – affidata in concessione dalla Città al Consorzio Kairòs per 19 anni e gestita in collaborazione con ITER (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile) – ha riaperto le porte nel maggio 2023 con nuove vocazioni e molteplici iniziative. La Cascina, infatti, oltre a essere un punto di riferimento per il sistema delle scuole torinesi, ospita diverse attività tra cui l’orticultura.
“La costante crescita delle attività all’interno di Cascina Falchera è motivo di orgoglio per la nostra Città. Il rinnovamento degli spazi della cascina effettuato lo scorso anno – afferma Carlotta Salerno, assessora alle Politiche Educative e Giovanili del Comune di Torino – ha contribuito a fornire un piccolo angolo di natura a disposizione di tutta la cittadinanza, per bambine, bambini e famiglie. L’inaugurazione degli orti comunitari urbani è quindi un ulteriore segno tangibile del prezioso lavoro intrapreso insieme al Consorzio Kairos, che ringrazio per l’impegno e la dedizione”.
Gli orti comunitari urbani sono un progetto innovativo che apre le porte dell’orticoltura urbana a cittadini di tutte le età. Gli orti, infatti, sono pensati per chiunque voglia coltivare il proprio spazio verde: dai residenti di Falchera agli abitanti di Torino e delle cittadine vicine, sia singoli che gruppi e associazioni. Grazie a un bando dedicato, gli orti offriranno a ciascuno la possibilità di mettersi in gioco, imparare e condividere esperienze.
Questa iniziativa, oltre a favorire l’autoproduzione agricola, promuove anche l’educazione ecologica e la costruzione di una comunità attenta all’ambiente. Gli Orti Comunitari diventano così un luogo di aggregazione e di crescita dove le persone possono coltivare non solo ortaggi, ma anche relazioni e legami duraturi.
I nuovi orti nascono nell’ambito di due progettazioni principali: CoFarm4cities e Ecosistema Agroforestale Urbano.
CoFarm4cities, finanziato da Interreg e realizzato in collaborazione con il Comune di Torino e il Consorzio Kairos, si pone l’obiettivo di sviluppare un modello replicabile per la gestione sostenibile delle aree agricole periurbane. A tal fine, all’interno della Cascina Falchera, si sta costruendo una rete di ortolani che abiteranno e animeranno gli orti, rendendo la città più autosufficiente e sostenibile.
Ecosistema Agroforestale Urbano, guidato da Orti Generali in collaborazione con Torino Urban Lab e il Consorzio Kairos e realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, mira, invece, a trasformare le aree urbane in vere e proprie food forest. Con la rigenerazione delle rive fluviali e la creazione di spazi verdi per animali e comunità, il progetto propone un ecosistema urbano che fornisce frutta, noci e ortaggi, rendendo la città più verde e resiliente e crea nuovi modelli di gestione ecologica a servizio della comunità.
A partire dall’11 novembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno agrario, i nuovi ‘ortisti’ potranno inoltre partecipare a un percorso formativo gratuito di avviamento all’orticoltura, organizzato dalla cooperativa Limen in collaborazione con il Consorzio Kairos. Un’opportunità imperdibile per scoprire le tecniche di coltivazione e per imparare a curare un orto urbano, valorizzando il proprio impegno e contribuendo al benessere collettivo.
TORINO CLICK
Info: https://cascinafalchera.it/gli-orti-di-cascina-falchera/
Un Consiglio aperto sulla Polizia Penitenziaria
Martedì 12 novembre il presidente Davide Nicco ha convocato, dalle 9.30 alle 19, a Palazzo Lascaris il Consiglio regionale aperto sulle “Condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria sul territorio della Regione Piemonte”. Alle 14 e alle 14.30 si terranno le interrogazioni e il question time.
Un impegno comune per una cultura e un turismo inclusivi, a partire dai territori
Venerdì 8 novembre, rappresentanti del settore culturale e turistico, sindaci e istituzioni si sono riuniti presso il Teatro del Castello di Rivoli per discutere e promuovere nuove strategie di inclusione. L’evento è stato organizzato dal Consorzio TurismOvest, dal Comune di Rivoli e dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere operatori del settore e cittadinanza.
L’appuntamento centrale della giornata è stata la firma del Manifesto della Cultura Accessibile a Tutti, un documento programmatico firmato dal sindaco di Rivoli Alessandro Errigo e da altri sindaci del territorio, che punta a garantire l’accesso alla cultura e al turismo a tutte le persone, senza barriere.
“L’accessibilità culturale non è solo un diritto, ma un valore che arricchisce le nostre comunità,” ha dichiarato il sindaco Errigo.
“Attraverso questo Manifesto, Rivoli e i suoi partner si impegnano a rendere la città e il suo patrimonio accessibili, promuovendo inclusione e partecipazione.”
“Il meeting è stata l’occasione per potenziare la rete sul territorio e per pensare a una promozione sinergica, culturale e turistica, di tutta l’Area Ovest affinché i centri storici diventino uno spazio culturale aperto davvero per tutti” ha spiegato Simona Pravato Direttrice di TurismOvest.
Per l’occasione sono stati presentati i nuovi prodotti inclusivi realizzati appositamente per il centro storico di Rivoli grazie ad un proficuo lavoro insieme agli esperti e alle istituzioni che quotidianamente operano con sensibilità e attenzione in questo settore.
Durante il convegno sono state quindi svelate in anteprima le targhe che, nei prossimi giorni, verranno installate a fianco dei principali monumenti e beni di interesse storico e artistico del centro storico di Rivoli, e che permetteranno tramite Qr-Code di attivare sia video che audio guida con testi semplificati in italiano, inglese, francese e Lingua dei segni. Le targhe sono dotate anche di codice Braille per migliorare l’accessibilità delle persone con disabilità visiva.
La giornata ha visto interventi di esperti, giornalisti e testimoni diretti nel campo dell’accessibilità.
A rafforzare ulteriormente l’impegno per l’accessibilità, il Comune di Rivoli ha annunciato anche l’avvio, a partire dal prossimo dicembre, di un nuovo servizio di navetta che collegherà ogni sabato e festivi la stazione ferroviaria di Alpignano al Castello di Rivoli, in coincidenza con i treni da Torino. Questo progetto, frutto di un accordo stipulato dal sindaco Errigo con la Città Metropolitana, renderà il patrimonio culturale di Rivoli ancora più accessibile e promuoverà l’uso di mezzi di trasporto sostenibili. Il vicesindaco di Città Metropolitana Jacopo Suppo ha sottolineato che questa iniziativa migliorerà la mobilità nella zona ovest e offrirà a cittadini e turisti un collegamento integrato e conveniente con il Castello di Rivoli.
Questa prima giornata segna un passo significativo verso una Rivoli aperta e accogliente per tutti e apre il weekend di celebrazioni per il rinnovo del gemellaggio con la città di Montélimar.
Aggressione e rapina: due arresti
Avigliana- Nella mattinata del 5 novembre, in esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Tribunale di Torino, i Carabinieri di Avigliana hanno tratto in arresto due italiani di 44 anni e 31 anni perché gravemente indiziati di “lesioni personali pluriaggravate in concorso” e “rapina pluriaggravata in concorso”. A seguito di perquisizione domiciliare, a casa del più giovane, sono stati rinvenuti un coltello a serramanico, una riproduzione “a salve” di pistola Beretta priva di tappo rosso e gli indumenti utilizzati per compiere la spedizione punitiva. Entrambi sono stati accompagnati presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. Il provvedimento scaturisce a seguito di denuncia di aggressione subita da un italiano del posto avvenuta il 9 settembre. La complessa attività investigativa, eseguita attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza e alle analisi tecniche, ha permesso di identificare i due presunti malfattori.
La Polizia di Stato del posto di Polizia presso l’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, a seguito di una grave condotta ingiuriosa, offensiva e molesta nei confronti del personale sanitario del locale Pronto Soccorso ospedaliero, posta in essere da parte di un soggetto italiano residente in provincia, ha contestato e notificato, nella giornata del 6 novembre la sanzione amministrativa pecuniaria di 1.000 €, prevista dall’art. 9 della Legge 113/2020.
Tale normativa, come sottolinea la Questura di Cuneo, è stata prevista per rafforzare la tutela della sicurezza del personale che svolge la professione sanitaria o socio sanitaria e di chiunque svolga attività ausiliaria di cura, assistenza sanitaria o soccorso presso strutture pubbliche o private.
Pertanto, la Polizia di Stato della Questura di Cuneo, avendo già riscontrato analoghi episodi, richiama l’utenza ospedaliera a rapportarsi in modo corretto e civile verso il personale che opera in strutture sanitarie, pena la sanzione amministrativa, da 500€ a 5.000€, prevista dalla legge 113/2020, che può essere contestata entro 90 gg. dall’accaduto, salvo che la condotta non costituisca autonoma fattispecie di reato.
Con riferimento a quest’ultimo contesto, il Questore della Provincia di Cuneo, dopo l’intervento effettuato dai militari della Compagnia Carabinieri di Mondovì, in data 10 ottobre u.s., nei confronti di un cittadino extracomunitario, richiedente protezione internazionale e residente ad Asti, responsabile del reato di minaccia, aggressione e interruzione di pubblico servizio ai danni di personale sanitario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Mondovì, ha emesso, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, l’ordine di allontanamento entro 48 ore e il divieto di ritorno nel comune di Mondovì, per un periodo di anni tre, senza autorizzazione preventiva del Questore, ai sensi dell’art. 3 del Decreto Legge n. 123/2023 (c.d. decreto Caivano).