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Torino ospiterà nel 2026 la conferenza europea sulla neutralità climatica

Sarà Torino a ospitare, dal 27 al 29 maggio 2026, la prossima edizione della EU Cities Mission Conference, l’annuale appuntamento che riunisce le città europee più ambiziose nella lotta al cambiamento climatico, accomunate dall’impegno nel raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030.

La tre giorni si terrà alle OGR e vedrà la partecipazione di centinaia di rappresentanti delle 112 “Mission Cities”, insieme a delegazioni delle istituzioni politiche e finanziarie dell’UE, del mondo imprenditoriale, della ricerca e della società civile. La conferenza 2025, ospitata a Vilnius, ha visto la partecipazione di circa 825 ospiti provenienti da 100 città.

“Torino è profondamente impegnata nel percorso verso la neutralità climatica e ospitare la EU Cities Mission Conference 2026 rappresenta per noi un’occasione unica per rafforzare il dialogo tra le città europee che condividono questa visione – dichiara il sindaco Stefano Lo Russo -. Essere una Mission City è un riconoscimento importante, ma anche una responsabilità. Vogliamo che Torino sia un luogo di confronto concreto, scambio di buone pratiche e costruzione di alleanze strategiche. Siamo convinti che solo attraverso la collaborazione tra città e con il sostegno dell’Unione Europea sia possibile raggiungere obiettivi comuni tanto ambiziosi quanto, oggi più che mai, necessari”.

Il programma prevedrà, nella giornata inaugurale, visite tecniche e di approfondimento sul territorio, in luoghi chiave della transizione climatica cittadina. I giorni successivi saranno dedicati a sessioni plenarie, workshop tematici, momenti di networking e tavoli di lavoro tra città, esperti e stakeholder europei. L’organizzazione della conferenza sarà coordinata da NetZeroCities – l’organizzazione che supporta le “Mission Cities” – in collaborazione con la Commissione Europea e la Città di Torino.

TORINO CLICK

“Fondazione Time2”. E’ tempo di “Summer Camp”

In Alta Val di Susa, tra gite, esperienze all’aria aperta e vita di gruppo, ritorna la vacanza rivolta ai giovani con disabilità dai 15 ai 30 anni

Fino al 26 luglio

Bardonecchia (Torino)

Organizzata come sempre da “Fondazione Time2” (nata nel 2019 su iniziativa delle sorelle Antonella e Manuela Lavazza con lo scopo di “supportare i giovani con disabilità e le loro famiglie nel passaggio all’età adulta”) ha preso il via, anche quest’anno e proseguirà fino a sabato 26 luglio, il “Summer Camp” valsusino, giunto ormai alla sua quinta edizione e rivolto ai giovani con disabilità, dai 15 ai 30 anni, per dare loro l’opportunità non solo di fare una piacevole vacanza ai 1.300 metri di altitudine, nella straordinaria cornice naturale di Bardonecchia, ma anche l’occasione di mettersi in gioco, conoscere nuove persone e fare – la cosa più importante – un’esperienza di autonomia per chi spesso, per la prima volta, ha la possibilità di trascorrere da solo qualche giorno di vacanza lontano da casa.

L’iniziativa, lodevole sotto ogni aspetto, prevede gite, momenti sportivi ed uscite serali per permettere al massimo ai partecipanti di divertirsi circondati da amici, educatori e volontari. In un clima totalmente accogliente e sicuro, ogni persona che partecipa scopre, ogni ora ogni giorno, qualcosa di nuovo su di sé e sul mondo esterno, diventando così più sicura delle proprie capacità e imparando a confidare, per quanto possibile, su sé stessa. E sugli altri. Si tratta, sotto questo aspetto, di un’importante esperienza, spesso la prima, fuori casa, completamente pensata per garantire un vero ascolto delle proprie inclinazioni e desideri.

Dicono gli organizzatori: Il ‘Summer Camp’ di ‘Fondazione Time2’ propone un cambio di prospettiva e di modalità offrendo un’esperienza strutturata ma flessibile, che valorizza ogni partecipante e ne sostiene il desiderio di libertà, esplorazione e divertimento”. Del resto, aggiunge Samuele Pigoni, segretario generale della ‘Fondazione’, “il diritto al tempo libero e al riposo è un diritto umano fondamentale, riconosciuto dalla ‘Convenzione ONU’ sui ‘Diritti delle Persone con Disabilità’”. “E ciò significa – continua – poter scegliere come trascorrere il proprio tempo, partecipare alla vita culturale, alle attività ricreative e alle vacanze senza barriere. Garantire questi diritti significa costruire una società in cui la libertà e la piena partecipazione siano realtà per tutte le persone, in ogni stagione della vita. Con il ‘Summer Camp’ a Bardonecchia, con il patrocinio del Comune di Bardonecchia e in collaborazione con le realtà del territorio, significa ormai da cinque anni un’opportunità di vacanza accessibile, in un luogo che valorizza il diritto di ogni persona a godere del proprio tempo libero.

L’iniziativa è per altro condivisa e supportata, il più possibile, dalla stessa Amministrazione bardonecchiese: “È ormai una bellissima consuetudine – afferma in proposito il sindaco Chiara Rossetti ospitare, a Bardonecchia, i giovani, che partecipano al ‘Summer Camp’. Si tratta di un’esperienza molto importante, che valorizza il tema dell’accessibilità e che invita anche noi a impegnarci sempre di più in questa direzione. Speriamo davvero che questi giorni trascorsi tra le nostre montagne, in paese, siano innanzitutto una bellissima vacanza e che Bardonecchia resti nel cuore di quanti partecipano a questa iniziativa. Da parte nostra assicuriamo il massimo impegno perché ci sia un bellissimo ricordo di questa esperienza e ringraziamo ancora una volta gli organizzatori e i partecipanti per avere accettato di coinvolgere Bardonecchia in questa vacanza estiva”.

Ad aprire questa edizione del “Summer Camp”è stata la settimana di residenza di “improvvisazione teatrale” che si è tenuta dal 22 al 28 giugno scorsi, sul tema dell’“ascolto attivo”, ovvero dell’imparare ad ascoltare attentamente le persone, senza interruzioni, sviluppando così anche una migliore comunicazione all’interno del gruppo.

L’attività teatrale ha permesso di costruire fiducia nelle proprie capacità e di mantenere una mentalità positiva, vivendo un ambiente di gruppo stimolante rispettoso e aperto alle diversità.

Per info: “Fondazione Time2”, corso Stati Uniti 62, Torino; tel. 011/786545 o www.fondazionetime2.it

g.m.

Nelle foto: i giovani e gli educatori di “Summer Camp” a Bardonecchia (Ph. Erika Orlandi)

“Un giorno, tre autunni – il tempo dentro il carcere”

A Bardonecchia venerdì 11 Luglio, con l’autrice Cinzia Morone, la giornalista Patrizia Foresto, con la testimonianza di Roberta, una donna ormai libera da tempo, presso il Palazzo delle Feste alle 17,30 vi sarà la presentazione del libro “Un giorno, tre autunni – il tempo dentro il carcere.”
Paolo Sorba editore.
Autrici : Cinzia Morone e Brunella Lottero.
Un libro che tratta un argomento per molti decisamente nuovo, come varcare la soglia di un mondo mai immaginato, tutto da scoprire, la vita delle detenute dentro le mura della sezione femminile del carcere torinese Lorusso Cutugno con le loro testimonianze, le loro delusioni, le loro speranze, la loro vita di tutti i giorni con le tante ansie, contraddizioni, paure, con le loro esperienze sempre diverse ma con molto in comune tra loro. Un ambiente, un universo in cui questo libro introduce il lettore, raccontato dalla voce delle stesse detenute che si sono tradotte nei loro scritti, oltre a molti approfondimenti e rimandi ! Un mondo che già alla sola lettura, apre a realtà impensate ma reali, capaci di coinvolgere il lettore emotivamente. Il ricavato della vendita dei libri sarà devoluto interamente alle ” donne dentro “. Con questo libro le autrici hanno inteso dar voce a chi voce non ha, dignità a chi pensa di averla persa, con una libertà di esprimersi per loro sconosciuta attraverso la scrittura, divenuta per queste donne una forma terapeutica di sopravvivenza al loro buio interiore.

Scrive E.
-L’infinito nel bicchiere –
“Vorrei : acqua frizzante,
un profumo,
poter vedere la mia famiglia,
più solidarietà,
una persona che vorrei molto,
vorrei poter recuperare la mia vita,
vorrei la musica rap o trap,
vorrei Vasco Rossi,
vorrei bere del vino rosso,
vorrei il mio cane Regina e bere aperitivi infiniti “

Sala Rossa: ricordo di Valdo Fusi, un torinese fuori ordinanza

A 50 anni dalla morte

Non so da quanto tempo non si ascoltassero discorsi così importanti
come quelli pronunciati oggi in Sala Rossa al Comune di Torino in
memoria di Valdo FUSI , un eroe della Resistenza, cattolico e
democristiano autore di un libro , FIORI ROSSI AL MARTINETTO, che
andrebbe studiato a Scuola perché vi si racconta il processo e la
esecuzione piu importante tenutosi a Torino durante la Resistenza quella
dei Martiri del Martinetto.

Merito del Centro Pannunzio e del Prof. Quaglieni che ha dimostrato
ancora una volta col suo intervento di altissimo livello di avere le
carte più che in regola per fare l’Assessore alla Cultura in Comune e
in Regione. Purtroppo però i partiti moderni non scelgono le persone
per qualità e competenza.

Fiori Rossi al Martinetto il libro che racconta i martiri del Martinetto
ha un valore storico e politico importante . Il libro mi ricordo bene
come ne discutevamo nel Comitato provinciale e regionale alla DC
restituì alla storia faziosa della sinistra il ruolo fondamentale della
DC, architrave della democrazia in Italia così l’ha definita il Prof.
Quaglieni, nel ridare prima la Libertà poi la democrazia al nostro
Paese.

Ricordo bene anche se ero un ragazzo come veniva discusso nelle sezioni
della DC.

Carlo DonatCattin, granatiere e partigiano come Valdo Fusi anche se
all’interno della DC aveva una posizione distante , lo propose al
Presidente della Repubblica per un altissima onorificenza.
Il dott. Luigi FUSI, oculista , uno dei tre nipoti di Valdo FUSI ne ha
ricordato molto bene la sua personalità e quella del fratello.

Molto toccante l’intervento di chiusura del dott. Maddalena che nel
2011 scrisse la prefaziine alla seconda edizione di FIORI ROSSI AL
MARTINETTO.

Purtroppo il nome di Valdo Fusi viene associato alla bruttissima piazza
che gli intestato la Giunta di sinistra, invece dovrebbe essere portato
a esempio dei giovani di oggi e in particolare di quelli che sentono la
passione politica di interessarsi ai problemi della Città.

Lo dovrebbe fare soprattutto la rinata DC presente anche a Torino e in
Piemonte.

Mino Giachino

“Sold Aut”: da Torino a Settimo Torinese, negozi più inclusivi

Dopo il primo avvio a Torino, nella Circoscrizione IV, approda anche a Settimo Torinese il progetto Sold Aut, promosso da CSEN Piemonte per diffondere una nuova cultura dell’inclusione nei luoghi del commercio.

L’iniziativa è stata presentata nella serata di lunedì, presso la Sala Levi della Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, alla presenza del vice sindaco Giancarlo Brino e dell’assessora al commercio Carmen Vizzari.

Sold Aut è un percorso dedicato a trasformare i negozi in spazi realmente accessibili, accoglienti e rappresentativi della pluralità sociale, con un focus su disabilità, neurodivergenze e rispetto delle differenze. Un’idea semplice, ma radicale: osservare, ascoltare, comunicare e diffondere buone pratiche per creare negozi capaci di parlare a tutte e tutti.

Le attività che aderiranno, prenderanno parte a un percorso formativo dedicato all’accoglienza di persone con disturbo dello spettro autistico.
Tutto questo attraverso una formazione personalizzata presso il negozio e una vetrofania da esporre per i commercianti partecipanti.

Il progetto ha già suscitato forte interesse: un segnale chiaro della volontà di partecipare attivamente al cambiamento.

In un contesto in cui la fiducia dei consumatori è in calo (ISTAT 2025: da 96,1 a 94,8) e la fedeltà ai brand è in declino a favore del valore percepito (77% – Ernst & Young 2025), l’inclusività si dimostra una leva strategica. Secondo IPSOS 2024, il 63% degli italiani preferisce brand inclusivi, e dati Bain & Company evidenziano una crescita media del 7,9% per i retailer più attenti all’inclusione tra il 2019 e il 2021.

Sold Aut si sviluppa in tre fasi:

VENIAMO: esploriamo il territorio e osserviamo i luoghi di consumo;

COMUNICHIAMO: raccogliamo e condividiamo esperienze e bisogni;

DIFFONDIAMO: accompagniamo le attività commerciali in un cambiamento culturale.

“Con ‘Sold Aut’ vogliamo portare l’inclusione fuori dai convegni e dentro le vetrine. Inclusione significa rispetto, ma anche crescita e valore per tutta la comunità. Come CSEN Piemonte, crediamo che il commercio possa diventare un presidio sociale, un luogo dove ogni persona – a prescindere dalle proprie caratteristiche – possa sentirsi accolta, riconosciuta e libera di esprimersi.”

— Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte

Un sentito ringraziamento va alla Giunta Comunale di Settimo Torinese, che ha accolto il progetto con entusiasmo e convinzione, contribuendo in modo determinante alla sua attivazione sul territorio. Il supporto delle istituzioni locali è un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici e terzo settore.

Sold Aut è più di un’iniziativa: è un invito a “mettersi in piedi” per guardare con occhi nuovi le persone e i luoghi che viviamo ogni giorno. Un passo deciso verso città più giuste e negozi più umani.

A Rivoli lo Sportello del Consumatore

Nell’ambito delle azioni messe in campo dalla nuova Amministrazione per rafforzare i servizi di prossimità e il sostegno ai cittadini, il Comune di Rivoli ricorda la disponibilità dello Sportello del Consumatore, attivo sul territorio grazie alla collaborazione con Federconsumatori.

Attivo dal 2019, lo sportello continua oggi a rappresentare un punto di riferimento per tutte le persone che necessitano di orientamento o supporto su tematiche come utenze domestiche, banche, assicurazioni, truffe, sanità, casa, trasporti. Inoltre, lo sportello fornisce una prima consulenza anche a chi si trovi in situazioni di sovraindebitamento, con possibilità di valutare l’accesso alle procedure previste dalla Legge 3/2012.

Un servizio gratuito, accessibile e qualificato, attivo su appuntamento, che il Comune intende valorizzare e far conoscere sempre di più.

“Lo Sportello del Consumatore è un servizio prezioso per molti cittadini, soprattutto in un momento in cui le fragilità economiche e sociali sono ancora molto presenti. – afferma la VicesindacO e Assessore alle Politiche Sociali e Abitative Silvia Romussi – È un presidio concreto di ascolto, tutela e orientamento, che aiuta le persone a esercitare i propri diritti in modo semplice e accessibile. Come Amministrazione, continuiamo a investire su servizi di prossimità capaci di rispondere ai bisogni reali della comunità.”

Come fissare un appuntamento

  • Comune di Rivoli – Ufficio Lavoro: 011 9513589
  • Federconsumatori: 371 4495370

Temi trattati dallo Sportello

  • Utenze domestiche (telefono, luce, gas, acqua)
  • Banche (sovraindebitamento, frodi, mutui)
  • Assicurazioni (RC auto, vita, sinistri)
  • Commercio e artigianato (garanzie, lavori, e-commerce)
  • Sanità (disservizi, responsabilità medica)
  • Casa (compravendite, condominio)
  • Viaggi e vacanze (annullamenti, vacanze rovinate)
  • Trasporti (ritardi, cancellazioni, bagagli)
  • Truffe e raggiri

Il servizio è rivolto a tutti i cittadini, con l’obiettivo di garantire informazione, orientamento e tutela.

Per maggiori informazioni è possibile contattare i recapiti indicati o rivolgersi direttamente agli uffici comunali.

Due arresti per tentato furto in appartamento

La Polizia di Stato ha arrestato a Torino due cittadini romeni trentacinquenni per tentato furto in appartamento.

Poco dopo le 21, viene segnala al 112 NUE la presenza di estranei all’interno di un cortile condominiale. In quel momento, i padroni di casa sono assenti.

Due equipaggi delle Volanti giungono celermente sul luogo, riuscendo a sorprendere all’interno dell’area verde due uomini: uno di essi si è nascosto per non essere visto, mentre il secondo sta tentando di forzare una portafinestra con delle grosse forbici.

I due vengono fermati immediatamente: gli operatori riscontrano un danneggiamento alla porta in legno esterna e ai vetri della stessa, cagionato durante il tentativo di effrazione.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

Spaccate e furti: l’allarme dei commercianti di Torino

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Le spaccate e i furti notturni dilagano e colpiscono senza distinzione: negozi, bar, locali in centro e in periferia. Le attività commerciali torinesi sono sotto assedio, e gli imprenditori, oltre a subire danni economici ingenti, si sentono sempre più soli. Dopo innumerevoli segnalazioni ed episodi in tutti i quartieri, comprese zone come Gran Madre, Crocetta e Cit Turin, oggi tocca anche al centro aulico con due luoghi simbolici della città come la libreria Luxemburg e lo storico caffè Baratti & Milano. Ascom Confcommercio Torino e provincia ed Epatchiedono misure concrete e immediate.

«Uno schiaffo alla sicurezza e alla città. Questo rappresentano le spaccate notturne in piazza Castello – commenta Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia –. Chi subisce una spaccata non perde solo una vetrina e un po’ di fondo cassa, ma perde soprattutto sicurezza, serenità, fiducia. In una città come Torino, dove i negozi e i locali rappresentano un tratto distintivo dell’identità urbana, il livello di delinquenza raggiunto è inaccettabile. Abbiamo segnalato le criticità al prefetto Donato Cafagna e abbiamo incontrato recentemente l’assessore alla Sicurezza della Città di Torino Marco Porcedda: ora ci aspettiamo risposte concrete e scelte più determinate. Non possiamo più accettare inutili buonismi che permettono ai delinquenti di fare spavaldamente il loro comodo, dal momento che sono sicuri di non essere puniti e di non andare in carcere. Le Forze dell’Ordine fanno un lavoro straordinario, pur in assenza di adeguati strumenti di contrasto alla malavita e a loro va tutta la nostra solidarietà. Come imprenditori siamo al loro fianco per segnalare e collaborare costantemente.

L’impunità dei reati è un colpo al cuore per tutti coloro che ogni giorno tirano su la serranda e che, con impegno, non solo danno un servizio alla comunità, ma si pongono anche come presidio del territorio. Ci chiediamo se non sia giunto il momento di regole più ferree e di assicurare la certezza della pena per chi danneggia un comparto vitale della città come il commercio».

«Il tema delle spaccate – sottolinea Vincenzo Nasi, presidente di Epat, l’associazione dei pubblici esercizi aderente ad Ascom – ormai è diventato un dejavù, a cui non pare opporsi alcun intervento di forza pubblica. Le ultime spaccate ai danni dei centralissimi Baratti & Milano e Luxemburg, non sono che l’ultimo segno di un fenomeno dilagante in ogni parte della città ai danni di pubblico esercizio e commercio e le telecamere installate dai privati paiono essere un modesto contributo per individuare i colpevoli. Occorrono interventi di forza pubblica e polizia urbana che rappresentino un deterrente serio anche nelle ore della notte, e un’attività di polizia di quartiere mirata ad individuare gli sbandati che a tale attività si dedicano. Peraltro, in nota carenza d’organici, il Comune di Torino porti rapidamente ad esecutività il progetto sulla gestione pubblica delle video telecamere anche installate dai privati, per permettere di creare una rete di sorveglianza in intere zone, ad esempio Galleria Subalpina e tutti i portici di Piazza Castello e non solo all’ingresso di locali, superando così i problemi di privacy e creando una vera rete di controllo. Forse così vi sarà più speranza di prendere i malfattori che certamente arrivano nelle zone non in elicottero».

 

Rapina a distributore, due arresti

In data 8 luglio la Polizia di Stato, coordinata della locale Procura della Repubblica, diretta da Giovanni Bombardieri, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino a carico di due indagati gravemente indiziati di aver commesso, in concorso, una rapina a mano armata in danno del titolare di un distributore di carburanti.

L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, prendeva avvio dopo la commissione della rapina a Torino ad opera di un uomo che entrava nell’esercizio commerciale travisato ed armato di coltello; lo stesso, dopo essersi recato dietro al bancone, sotto la minaccia dell’arma, intimava alla cassiera di consegnare il denaro, ammontante a circa 4.000,00 euro, fuggendo poi nelle vie adiacenti.

Le indagini rilevavano come il malvivente, pur avendo agito da solo, fosse stato “assistito” da un complice che, fingendosi cliente intento ad effettuare un regolare rifornimento alla sua autovettura, assolveva alla funzione di “palo” agevolando la fuga del correo.

I due presunti responsabili sono stati rintracciati e arrestati nel pomeriggio di ieri.

Sopralluogo per il futuro del Polo Sanitario di Giaveno

Su  richiesta del Sindaco di Giaveno, Stefano Olocco, che segue personalmente la delega alla sanità, coadiuvato dalla Consigliera Linda Crovella, si è svolto nella mattinata dell’8 luglio un  sopralluogo presso il Polo Sanitario di Giaveno, oggetto di un intervento di trasformazione in Ospedale di Comunità.

Il sopralluogo si è concentrato in particolare su alcuni locali della struttura, che potrebbero ospitare la nuova sede del Con.I.S.A., oggi collocata presso Villa Favorita, edificio che non risulta più idoneo a causa della carenza di spazi adeguati sia per il personale che per l’utenza. Si tratta di locali che nella riorganizzazione degli spazi saranno liberi. 

All’iniziativa hanno preso parte il Sindaco di Giaveno Stefano Olocco, la Consigliera comunale con delega alla Sanità Linda Crovella, il Direttore Generale ASL TO3, Dott. Giovanni La Valle, il Direttore Sanitario del Distretto Valsusa – Valsangone Dott. Antonino Lentini, la Direttrice del Con.I.S.A., Dott.ssa Barbara Mauri, il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Con.I.S.A. e Sindaco di Susa Piero Genovese, la Sindaca di Trana Cinzia Pachetti, Vicepresidente dell’Assemblea dei Sindaci, e i professionisti e tecnici coinvolti nella progettazione e nella realizzazione del nuovo Polo Sanitario.

Durante il sopralluogo si è valutata l’idoneità dei locali a ospitare la futura sede del Con.I.S.A., così da creare un punto di riferimento unico e integrato che metta insieme servizi sanitari e socio-assistenziali, un nuovo spazio dunque per integrare sanità e assistenza. 

Al termine della visita è stato istituito un gruppo di lavoro incaricato di raccogliere e formalizzare le esigenze funzionali del consorzio, in vista di un possibile trasferimento. Il gruppo tecnico-istituzionale elaborerà nelle prossime settimane una proposta formale di utilizzo degli spazi, con l’obiettivo di coniugare pienamente funzionalità, accessibilità e integrazione tra i servizi.

La delegazione ha poi proseguito la visita ai cantieri ancora in corso con la verifica dello stato di avanzamento dei lavori per l’Ospedale di Comunità del nuovo Polo Sanitario di Giaveno, finanziati tramite fondi PNRR. Sono stati visitati il nuovo ingresso della camera calda, pensato per garantire un trasferimento sicuro dei pazienti dalle ambulanze, gli spazi per il nuovo CUP, l’area prelievi e la guardia medica, i cui lavori stanno procedendo regolarmente e il piano superiore, dove tornerà il CAVS, con 40 posti letto, camere con bagno assistito e aree per la gestione di pazienti con malattie infettive.

cs