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Banco Alimentare e Asili Notturni Umberto I per il Servizio civile universale

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE 2023/2024

BANDO APERTO FINO AL 10 FEBBRAIO

Da spreco a risorsa: recupero e accoglienza per l’inclusione sociale”, quattro posti disponibili nel progetto di rete nato dalla collaborazione tra Banco Alimentare del Piemonte e Asili Notturni Umberto I

Sono quattro i posti di Servizio Civile disponibili nel progetto “Da spreco a risorsa: recupero e accoglienza per l’inclusione sociale”, promosso dal Banco Alimentare del Piemonte in collaborazione con la Società per gli Asili Notturni Umberto I, di Torino. I giovani dai 18 ai 28 anni che intendono partecipare a questa esperienza interessante e formativa (nonché remunerata) devono fare in fretta: il bando per partecipare al Servizio Civile Universale 2023/2024 scade venerdì 10 febbraio 2023.

PROGETTO “DA SPRECO A RISORSA”

Con il progetto “Da spreco a risorsa: recupero e accoglienza per l’inclusione sociale” si intende contribuire concretamente nella realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030.

L’obiettivo generale del progetto, che si svolgerà in parte presso Banco Alimentare del Piemonte ODV, nella sede di Moncalieri e la Società per gli Asili Notturni Umberto I, di Torino, è quello di ridurre le disuguaglianze sociali relative all’accesso al cibo e contrastare il fenomeno della povertà, potenziando la rete e gli interventi capillari di aiuto alle persone in difficoltà.

Una comunità inclusiva non può restare inerte di fronte all’acuirsi delle disuguaglianze sociali legate al mancato soddisfacimento dei bisogni primari quali il cibo, la casa, la salute. Migliorare la qualità e la varietà del “pasto ideale” significa aiutare le famiglie a mantenere un livello nutrizionale quanto più possibile adeguato, favorendo dunque un’alimentazione sana ed equilibrata. Inoltre, aumentare il quantitativo di prodotti donati (inserendo anche alimenti con valore commerciale alto come la carne e il pesce) consente un risparmio – quantificabile – sulla spesa media mensile, permettendo alle famiglie stesse così di impiegare le risorse non spese in altre necessità. Condividere e diffondere informazioni legate al tema alimentare significa altresì aumentare la conoscenza da parte di tutti i soggetti coinvolti, dai donatori ai beneficiari, promuovendo così un consumo più consapevole e un feedback positivo rispetto ai prodotti donati e ricevuti

Presso Banco Alimentare i civilisti contribuiranno a raggiungere quesiti obiettivi occupandosi delle seguenti attività:

  • gestione, ritiro e distribuzione delle eccedenze alimentari presso il magazzino dell’associazione;

  • monitoraggio e raccolta dati, supporto logistico e cooperazione nello sviluppo digitale delle informazioni e delle documentazioni;

  • sviluppo del programma Siticibo GDO, supportandone le attività di mappatura territoriale e di analisi dei bisogni nelle Strutture Caritative partner.

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE

Il Servizio Civile Universale è un’esperienza di cittadinanza attiva aperta ai ragazzi dai 18 ai 28 anni, che richiede un impegno di 25 ore a settimana per la durata di un anno, a fronte di un rimborso spese mensile di 444,30 euro.

Il bando è aperto fino a venerdì 10 febbraio 2023. La domanda di partecipazione può essere inoltrata esclusivamente attraverso la piattaforma Domande On Line (DOL), su cui è possibile accedere solo con la SPID.

Per maggiori informazioni

www.bancoalimentare.it

www.asilinotturni.org

Scarica la scheda informativa del progetto qui

https://www.volontariatotorino.it/giovaniecittadini/wp-content/uploads/sites/11/2022/12/Da-spreco-a-risorsa_All-1.pdf

Come presentare la domanda

https://www.volontariatotorino.it/giovaniecittadini/come-fare-domanda-servizio-civile/

Wu Ming presenta “UFO 78” a Nichelino per commemorare il 10 Febbraio

Giorno del Ricordo

Venerdì 10 febbraio alle 9.30 nel giardino di via Stupinigi angolo via XXV Aprile verrà posizionata una targa per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale” (legge 30 marzo 2004 n. 92). Saranno presenti le autorità cittadine.

 

Il collettivo Wu Ming presenta “UFO 78”

Venerdì 10 febbraio alle 20.30 alla Biblioteca Civica “G. Arpino”

UFO 78, Einaudi Stile Libero Big, 2022

“1978. Aldo Moro è rapito e ucciso. Sulle città piomba lo stato d’emergenza. «La droga» sfonda ogni argine. Tre papi in Vaticano. Le ultime grandi riforme sociali. Mentre accade tutto questo, di notte e di giorno sempre più italiani vedono dischi volanti. È un fenomeno di massa, la «Grande ondata». Duemila avvistamenti nei cieli del Belpaese, decine di «incontri ravvicinati» con viaggiatori intergalattici. Alieni e velivoli spaziali imperversano nella cultura pop. Milena Cravero, giovane antropologa, studia gli appassionati di Ufo in una Torino cupa e militarizzata. Martin Zanka, scrittore di successo, ha raccontato storie di antichi cosmonauti, ma è stanco del proprio personaggio, ed è stanco di Roma. Suo figlio Vincenzo, ex eroinomane, vive a Thanur, una comune in Lunigiana, alle pendici di un monte misterioso. Il Quarzerone, con le sue tre cime. Luogo di miti e leggende, fenomeni inspiegabili, casi di cronaca mai risolti. L’ultimo, quello di Jacopo e Margherita, due scout svaniti nei boschi e mai ritrovati. Intorno alla loro scomparsa, un vortice di storie e personaggi”.

Presenta la serata Fiodor Verzola, Assessore della Città di Nichelino. Moderano 𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗹𝗲 𝗣𝗮𝗻𝘀𝗶𝗻𝗶, scrittore e 𝗟𝘂𝗰𝗮 𝗕𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮, cronista. Ingresso libero. Prenotazione al link https://www.eventbrite.com/e/523369390937

 

Mostra “Con gli occhi di Quinto – Pensieri di Quinto Osano” 

Fino a venerdì 10 febbraio, presso la Ludoteca Comunale (via Filippo Turati 4/8), è allestita la mostra “Con gli occhi di Quinto – Pensieri di Quinto Osano” dedicata alla figura di Quinto Osano, ex deportato del campo di concentramento di Mauthausen.

La mostra è visitabile dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 nei giorni di apertura della Ludoteca Comunale “La bottega dei sogni” (https://comune.nichelino.to.it/ufficio/istruzione-e-asili-nido/ludoteca-comunale/)

 

Ballo in Maschera al Centro sociale “Nicola Grosa”

Venerdì 10 febbraio alle 20.30 al Centro Sociale “Nicola Grosa” (via Galimberti,3). 9° edizione del Ballo in Maschera dedicato agli over 55.

Durante la serata, premiazione delle 3 maschere più simpatiche e bugie per tutte e tutti.

 

Truffe agli anziani. Come difendersi | 13 febbraio 2023 Quartiere Juvarra

Gli incontri dedicati a prevenire le truffe ai danni delle persone anziane proseguono con il “recupero” di lunedì 13 febbraio 2023 alle 17.00 presso il Quartiere Juvarra (via XXV Aprile, 127/129), con la Tenenza dei Carabinieri di Nichelino e l’Amministrazione Comunale, aperto a tutti i cittadini del quartiere.

Intervengono: Giampiero Tolardo, Sindaco di Nichelino; Giorgia Ruggiero, Assessora alla Terza Età e alla Rete dei Quartieri; Maurizio Piccione, Comandante della Tenenza dei Carabinieri di Nichelino. Modera: Michele Pansini

 

Festa di San Valentino per la terza età

Martedì 14 febbraio alle 16.15, pomeriggio danzante al Centro Sociale “Nicola Grosa” (via Galimberti,3) dedicato agli over 55.

 

Città di Nichelino online:

Web www.comune.nichelino.to.it

Facebook https://www.facebook.com/Cittanichelino

Le iniziative a Chieri per il Giorno del Ricordo

Commemorazione al Parco della Rimembranza e

proiezione speciale al Cinema Splendor

Venerdì 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, il Sindaco Alessandro SICCHIERO e il Presidente del Consiglio comunale Federico RONCO presenzieranno, alle ore 10, al Parco della Rimembranza, alla cerimonia commemorativa organizzata in collaborazione con l’Associazione Veneti Chieresi e l’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra ANFCDG.

 

A partire dalle 17,30, il Cinema Splendor (via XX Settembre, 6), ospita la proiezione speciale dei film documentari “MAGNA ISTRIA” e “FERTILIA ISTRIANA”.

Saranno presenti la regista Cristina MANTIS, la giornalista e sceneggiatrice Francesca ANGELERI e l’autrice Daniela PIU.

L’evento è organizzato dalla Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone”.

Ingresso libero.

(Info: 011.9428.400 – biblioteca@comune.chieri.to.itwww.comune.chieri.to.it/biblioteca).

 

MAGNA ISTRIA

Il documentario è il racconto di un viaggio verso l’Istria alla ricerca di un’ antica ricetta istriana.

Francesca, giovane donna torinese, nipote di esuli istriani, ha perso il libro di ricette della nonna nel quale si trova, tra le altre, quella ormai introvabile de “Il Castello di Croccante”. Parte così alla ricerca della ricetta e nel tentativo di ricomporre l’intero libro della nonna, di ricetta in ricetta, si sposta in lungo e in largo per l’Italia, fino a ritrovarsi nella meravigliosa terra d’Istria, a fare  un giro nella sua storia dolorosa e controversa.

Attraversando frontiere fisiche ed emotive Francesca verrà a contatto con l’avvicendarsi delle tragedie dell’esodo e delle foibe e con le persone che ne sono state vittime, siano esse “andate o rimaste”, ed è attraverso il cibo che troverà un terreno di dialogo e comunanza.  Il suo sguardo ci conduce in una terra bellissima dalle tradizioni gelosamente conservate, quanto più le memorie sembrano perdute o disconosciute. Scopriremo i suoi spettacolari paesaggi, le sue cucine tipiche, i suoi mercati e sarà l’essenza vitale intrinseca della materia cibo che restituirà nutrimento alle identità annientate e ai ricordi ossessivi e mai affrancati.

Percorrendo un suo personale cammino, che in qualche modo  la spingerà a confrontarsi anche con la propria identità irrisolta, si troverà alla fine di fronte ad un momento di riconciliazione indefinibile e  inaspettato.

 

FERTILIA ISTRIANA

Alle soglie del 2021, Fertilia è ancora una piccola Istria. Vi troneggiano edifici di stampo fascista costruiti dal regime nel 1936 per accogliere la popolazione in eccesso del ferrarese, destinata poi dal 1947 ai profughi giuliano dalmati. Qui la storia dell’esodo fu, in contro tendenza, storia d’accoglienza. Il palpito degli esuli che giunti a Fertilia in quegli anni ancora la abitano, viene raccolto dalla giornalista Francesca Angeleri, nipote di esuli, che si perde nelle vie intitolate alle città istriane, ritrovando un pezzo della sua stessa storia. Il documentario si addentra nelle vicende che dalla sua nascita l’hanno portata a oggi, anche attraverso il fil rouge del cibo. Come in Magna Istria, la preparazione di ricette istriane qui riviste spesso dalla tradizione sarda, rendono possibile l’esercizio della memoria del doloroso esodo e la non meno faticosa integrazione dei profughi che vi trovarono rifugio, fino a ad arrivare a sentirsi a casa. Perché, a differenza di quello che successe in altri luoghi, in questa parte di mondo germogliò l’albero dell’accoglienza, che favorì l’integrazione e la rinascita, facendo di Fertilia esempio vincente d’incontro di culture che qui si tesero e si tendono la mano: la sarda e la giuliano-dalmata, l’algherese e la ferrarese. Il racconto a Fertilia riannoda fili emotivi a partire dagli oggetti più semplici e cari appartenuti a quei profughi, come quelli trovati in un annuncio che muovono la protagonista verso l’isola o quelli custoditi in un Museo della Memoria dell’esodo, assolutamente vibrante di quel tempo doloroso.

 

«È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze…L’Europa nata dalla pace e il dialogo ravvivato dall’affermazione delle democrazie hanno aperto e sviluppato una strada nuova. Queste memorie hanno guadagnato rispetto, dignità, ascolto. Sono storia vissuta, monito e responsabilità per il futuro.  Il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile» (Sergio Mattarella)

Tre battesimi e sostegno alle mamme in Barriera di Milano

Caro direttore, Valerie, che qui riceve il battesimo da Don Stefano Votta, è stata battezzata insieme ad altri due bimbi stamane nella Chiesa al centro della Barriera di Milano.

Nel giorno in cui il Vangelo di Matteo dice che il Cristiano deve essere il sale e la luce nella società in cui vive , il Parroco ha detto che questa Luce i cristiani la debbono portare anche nelle strade della morte di Barriera. Venire a Messa qui ti fa amare di più il messaggio eterno del Vangelo e di Gesù. Al termine della Messa il Centro aiuto alla vita di Via Sesia ha rendicontato l’aiuto e il sostegno date a 70 mamme nel corso del 2022 a portare avanti la gravidanza.

Mino Giachino

In servizio il nuovo treno Rock di Trenitalia

È in servizio da ieri, sui binari piemontesi, il quarto treno Rock, che accompagnerà i passeggeri in viaggio sulle linee Torino-Milano e Asti-Milano. Prosegue spedito l’ammodernamento della flotta dei treni metropolitani e regionali Regionale di Trenitalia (società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS).

Un programma che in Piemonte è iniziato nel 2021, prevedendo complessivamente un totale di 33 Pop e 38 Rock, grazie ai Contratti del Servizio Ferroviario Metropolitano e Regionale, stipulati con Regione Piemonte, e investimenti per circa 1 miliardo di euro.

Un impegno importante per il Regionale di Trenitalia che, oltre a rinnovare la flotta, potrà migliorare gli standard qualitativi per una mobilità sempre più sostenibile dal punto di vista, non solo ambientale, ma anche sociale ed economico.

A regime, l’entrata in servizio dei 71 nuovi treni- tutti Made in Italy, tecnologicamente avanzati e green -permetterà di dimezzare l’età media dei treni Regionali passando a 14,3 anni, fino ad arrivare a soli 3 anni e mezzo per il Servizio Ferroviario Metropolitano.

I nuovi treni Rock, progettati con tecnologie di ultima generazione, permetteranno di ridurre i consumi del 30% rispetto ai treni precedenti e sono composti per il 97% di materiale riciclabili, con punti dedicati alla raccolta differenziata.

COMFORT, SPAZI E-BIKE

Rock è un treno regionale a doppio piano: può ospitare fino a oltre 1.000 persone (circa 600 sedute) e raggiungere i 160 km/h di velocità massima. Questo nuovo Rock è dotato di 18 posti bici, con punti di ricarica per e-bike o monopattini elettrici. Le poltrone sono provviste di prese di corrente e usb e la climatizzazione interna si autoregola. A bordo treno l’area per il passeggino e, nell’ampia toilette, il fasciatoio e il porte-enfant rendono il viaggio comodo quando ci sono i più piccoli.

VIDEO SORVEGLIANZA E INFORMAZIONI

A bordo ci sono 50 videocamere a circuito chiuso in ogni carrozza con riprese live e 38 monitor con informazioni utili e idee di viaggio.

PERSONE A RIDOTTA MOBILITA’

Postazioni per i diversamente abili collocate nelle immediate vicinanze delle porte di accesso e dei servizi igienici permettono di ridurre al minimo gli spostamenti all’interno del treno.

 

Occupazioni di ieri e di oggi

Non tutto ciò che luccica è oro. Ho letto che degli studenti dell Einstein lottavano per studiare, mi sono inorgoglito d’essermi diplomato in questo liceo. Il primo di Barriera, di periferia.

Mi informo ma, sembra, che le cose non stiano proprio così. Cerco di andare per ordine. Mi arriva un link di Potere al popolo. Già il nome è tutto un programma. Contrari al 41 bis e per la “liberazione”. Accusano il preside Marco Chiauzza di aver impedito l’occupazione della scuola. E bene che ha fatto. Conosco il preside da quasi 50 anni.  Persona degnissima e soprattutto democratica e con un curriculum politico di tutto rispetto.
Li ha cacciati, chiedendo l’intervento della DIGOS perché i capoccia degli eventuali occupanti non erano studenti del liceo.
Seconda fase, un altro gruppo di studenti occupa la scuola perché vuole studiare.
Il tutto avviene nella sede di via Bologna. Più mi raccontano più non ci capisco nulla. O perlomeno deduco che ha solo imperato il caos senza obbiettivi. Potevano fare diversamente? Noi nel 1976 lo abbiamo fatto, mi pare in modo decisamente logico e così non caotico. Sinteticamente cerco di spiegarmi. Contesto storico.
Il liceo Einstein era solo in via Pacini con oltre ottocento studenti. Per me e per molti di  noi era l’anno della maturità. Erano i primi anni dei decreti delegati. Gli studenti  eleggevano i propri rappresentanti. La sinistra la faceva da padrone, nel senso politico del termine.
Due le organizzazioni maggiormente rappresentative.  Avanguardia Operaia e Giovani Comunisti. Ed altre piccole frattaglie di estremisti. Inesistente la destra.
I primi volevano occupare la scuola contestando la bozza di riforma scolastica  ai vari livelli. Si riunì la cellula dei giovani comunisti ( di cui facevo parte) tutti contrari. A quel punto mi venne un’idea: e se trasformasssimo una protesta in una proposta? Detto fatto. Assemblea e tutti, o quasi tutti d’accordo.  Ora bisognava organizzarci in questo modo: mattina lezioni tradizionali ed al pomeriggio lezioni alternative. Ovviamente sia le lezioni tradizionali come quelle alternative erano fatte da insegnanti. Dunque il primo incontro con i sindacati confederali degli insegnanti.
Poi la rassicurazione al Preside che avremmo vigilato contro il vandalismo. Terzo, elezioni di un comitato che sovraidendeva tutto con relativi resposabili. Organizzammo una piccola e spartana mensa e il servizio d’ordine. In sintesi tutti in classe e solo svolgendo specifici lavori si poteva stare nei corridoi. Incredibile no? Si contestava ordinatamente. Vero che vennero i poliziotti ma non per reprimere. Erano poliziotti che quasi segretamente organizzavano il sindacato di polizia. Allora non era possibile perché la polizia era un corpo militare.
Con alcuni di quei poliziotti ci ritrovammo anni dopo sulla stessa barricata contro terroristi di destra come di sinistra. Avevamo deciso che il tutto sarebbe durato una settimana. Poi saremmo tornati alla normalità. Anche perché gli esami di maturità erano incombenti. Ottenendo poco o nulla.
Quel poco, in quel mentre fu tutto.  Si poteva fare qualcosa di diverso. Anni in cui la fiducia nel cambiamento era totale. Non tutto fu perfetto visto che la vita, in molti casi , è l’elogio all’imperfezione. Ci fu chi stette a casa,  ad esempio, nonostante potesse liberamente partecipare alle lezioni tradizionali. Ma si sa che la perfezione non è  di questa vita. Ovviamente la classe politica di allora come di oggi non fece nulla e nel non fare nulla ha peggiorato la situazione. Peccato, con miriadi di occasioni mancate. Ma qualcosa è cambiato, o ha cominciato a cambiare in noi. In noi e per noi e soprattutto per i nostri figli.
In questi mesi Sara (mia figlia) lo ha dimostrato.  Laureata a Roma ora fa la magistrale a Torino.  Novembre: dovrebbe rilaurearsi. In un esame ha preso 25.  Lo ha rifiutato e la seconda volta ha preso 23.
Aveva rifiutato il 25 perché le abbassava la media. Dunque? Lo ha rifatto per la terza volta prendendo 27. Direi decisamente grande. E io spero che quella nostra autogestione di quasi 50 anni fa abbia contributo alla sua attuale tenacia nello studiare. Ieri come oggi. E direi per sempre studiare.  Scusate, dimenticavo: sia Alice che Sara hanno studiato al liceo Scientifico Albert Einstein. Quello di Barriera che è diventato caput mundi. Almeno per la famiglia Tosetto.

PATRIZIO TOSETTO

Giornata di raccolta del farmaco, dal 7 al 13 febbraio

OLTRE 1 MILIONE DI MEDICINALI


In una delle oltre 5.500 farmacie che aderiscono in tutte le città italiane si donano uno o più medicinali da banco. Serve più di 1 milione di farmaci per oltre 1.800 realtà socio-assistenziali. La Raccolta dura una settimana e aiuterà almeno 400.000 persone in condizioni di povertà sanitaria. L’iniziativa è possibile grazie a 22.000 volontari e 18.000 farmacisti

4.02.2023. Anche quest’anno, si svolgerà la GRF – Giornata di Raccolta del FarmacoDurerà una settimana, da martedì 7 a lunedì 13 febbraio. In oltre 5.200 farmacie che aderiscono in tutta Italia (espongono la locandina dell’iniziativa e l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi.

I farmaci raccolti (nel 2022, 479.470 confezioni, pari a un valore di 3.819.463 €) saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura di almeno 400.000 persone in condizione di povertà sanitaria offrendo gratuitamente cure e medicine. Il fabbisogno segnalato a Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali. Si invitano cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un farmaco.

Serviranno, soprattutto, analgesici e antipiretici, antiinfiammatori per uso orale, preparati per la tosse, farmaci per dolori articolari e muscolari, antimicrobici intestinali e antisettici.

La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di AIFA e in collaborazione con Cdo Opere SocialiFederfarmaFofiFederchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili BFResearchIntesa Sanpaolo è Partner Istituzionale dell’iniziativa. La GRF è realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici, Teva Italia, EG Stada Group e DHL Supply Chain Italia e al sostegno di DOC Generici,  Piam Farmaceutici, Zentiva e Chiapparoli Logistica.

La Raccolta è supportata da RAI per la Sostenibilità – ESGMediafriendsLa7Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 18.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare la GRF la sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, sarà supportata da più di 22.000 volontari.

«La crisi internazionale ha causato un aumento del costo della vita che si ripercuoterà sulle famiglie povere, sulle stesse realtà assistenziali a cui si rivolgono quando hanno bisogno d’aiuto, ma anche su tante famiglie non povere. Donare un farmaco per chi non può permetterselo è un modo per esprimere, attraverso un semplice gesto di gratuità, il meglio della nostra umanità e per dare un segnale di speranza; una speranza di cui la nostra società, scossa prima dal Covid e ora dalla guerra alle porte dell’Europa, sente forte il bisogno, e che riecheggerà forte, sabato 11 febbraio (il giorno più importante della settimana di Raccolta), anche in occasione della Giornata Mondiale del Malato», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

«Anche quest’anno le farmacie partecipano attivamente alla Giornata di Raccolta del Farmaco. Un’iniziativa importante per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno. La responsabilità sociale è nel DNA della farmacia e questo si traduce anche nell’attenzione e nella sensibilità alle disuguaglianze sanitarie, purtroppo presenti in molte parti del nostro Paese come del mondo. I farmacisti in farmacia sono a contatto con i cittadini e sono consapevoli che, purtroppo, negli ultimi anni si è verificato un aumento del disagio economico e della povertà sanitaria, a causa di situazioni contingenti come l’emergenza pandemica e l’inasprimento della crisi internazionale, con il conseguente aumento del caro-vita. La fiducia che i cittadini ci accordano ogni giorno è testimonianza del nostro impegno quotidiano, come professionisti della salute, nei confronti della comunità e dei più fragili», ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma Nazionale.

«La Federazione dei farmacisti continua nel suo impegno al fianco di Banco Farmaceutico per offrire un aiuto concreto alle persone più vulnerabili, supportando la raccolta dei medicinali di cui c’è maggiore ed effettivo bisogno – commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) -. La crisi economica in atto ha inasprito la già diffusa povertà sanitaria con conseguenze negative sulle condizioni di salute di molti italiani. Di fronte a questa situazione, il contributo di tutti è essenziale per aiutare chi è in difficoltà. Un sentito ringraziamento va agli oltre 18mila farmacisti che si sono messi a disposizione di questa importante iniziativa di solidarietà, confermando il valore sociale dell’impegno profuso quotidianamente sul territorio al servizio dei cittadini. Grazie anche ai tanti volontari e a tutti gli italiani che, con la loro generosità, consentiranno di raccogliere i medicinali necessari a sostenere chi è costretto a rinunciare a curarsi e a curare i priori cari».

Un macchinario per la riabilitazione di piccoli pazienti donato dalla DiaSorin al Regina Margherita

Donato all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino un macchinario rivoluzionario per la riabilitazione dei piccoli pazienti.

 

DiaSorin e Progetto per gli Ospedali e l’Infanzia hanno donato all’Ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino uno strumento innovativo per la riabilitazione, realizzato da Khymeia, che permetterà un importante avanzamento tecnologico delle terapie riabilitative di quei piccoli pazienti che hanno subito interventi di chirurgia ortopedica complessa.

Il dispositivo medicale, detto “VRRS Evo” è il più avanzato, completo e clinicamente testato sistema di realtà virtuale per la riabilitazione e teleriabilitazione presente al mondo, il secondo a essere stato installato all’interno di una struttura ospedaliera in Italia. Il macchinario è stato donato al reparto di Ortopedia e Riabilitazione dell’ospedale, diretto dal Dottor Alessandro Aprato, e è stato inserito in uno spazio riabilitativo completamente rinnovato, riallestito con ambientazioni giocose e divertenti, per accogliere i piccoli pazienti in un ambiente a misura di bambino.

Il valore aggiunto di questo strumento è dato dalla possibilità di umanizzare il percorso riabilitativo dei bambini inserendo l’esercizio terapeutico nell’ambito di un contesto ludico e all’interno di un’ambientazione stimolante per i bambini stessi. Con questa donazione continua l’impegno del progetto per gli Ospedali e l’Infanzia, conosciuto come “Progetto Pinocchio”, sostenuto da DiaSorin dal 2014, con l’obiettivo di migliorare la vita in ospedale dei piccoli degenti, negli ambiti fondamentali della loro quotidianità, dall’istruzione, alle cure mediche e agli esami diagnostici.

“Ringrazio il Progetto Pinocchio e DiaSorin per questa donazione – afferma Giovanni La Valle, Direttore Generale della Città della Scienza e della Salute di Torino – Questa apparecchiatura fortemente innovativa ci proietta verso il futuro con la possibilità di migliorare il nostro approccio terapeutico e riabilitativo verso i bambini. Questo strumento rafforza le competenze tecnologiche della nostra struttura che, insieme all’esperienza dei nostri medici, rendono l’Ospedale Regina Margherita e Città della Salute un centro d’eccellenza in Italia, riconosciuto internazionalmente per la sua trasversalità in ambito terapeutico”.

“La donazione di questo strumento all’avanguardia – spiega Andrea Jacopo Fava, Presidente dell’Associazione impegnata sul fronte dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri a misura di bambino – rappresenta uno sguardo verso il futuro per l’Ospedale Regina Margherita perché certamente pionieristico rispetto all’approccio riabilitativo classico in aiuto ai fisiatri. I bambini, principali fruitori di questa tecnologia hanno dovuto essere spesso sottoposti a interventi molto complessi, e sono soggetti a un percorso riabilitativo piuttosto lungo. Grazie a questo strumento avranno la possibilità di vivere l’esperienza della riabilitazione quasi fosse un’avventura, all’interno di un ambiente divertente e confortevole. Sono orgoglioso di aver dedicato il nostro impegno a questo progetto e di avere nuovamente ritrovato il coinvolgimento di DiaSorin, con la speranza e la certezza che possa essere utile nel futuro a tutti i bambini oggetto delle amorevoli cure dell’ospedale”.

MARA MARTELLOTTA

 

www.progettoinfanziaospedali.it

www.diasoringroup.com/.it/sostenibilità/progetti/progetto-pinocchio

Si sente male e muore al volante della sua auto

Ha avuto un malore mentre era volante della sua vettura ed è morto. Quando è giunto il personale della Croce Rossa per l’uomo non c’era più nulla da fare. È successo a Vercelli, in via Derna, all’angolo con via Massaua. Sul posto la polizia.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Ecco il primo parco giochi inclusivo di Rivalta

PARCO MARIELE, GIOCO E DIVERTIMENTO SONO PER TUTTI

Da oggi Rivalta ha il suo parco giochi inclusivo. È stato inaugurato questa mattina, alla
presenza di oltre duecento bambini delle scuole rivaltesi, nell’area verde di viale Vif il “Parco
Mariele”, luogo dove bambine e bambini possono giocare in sicurezza e in piena libertà.
Giochi, installazioni, materiali e percorsi sono stati progettati e realizzati per far sì che tutti
possano divertirsi e incontrarsi, rispettando esigenze e fragilità di ciascuno.

Non a caso per il taglio del nastro è stato scelto il 3 febbraio, Giornata dei Calzini Spaiati,
ricorrenza nata per promuovere il più vero e semplice spirito dell’amicizia, che non
discrimina e rispetta le specificità di tutti.

«Ho detto ai bambini che questo giardino è un posto speciale che tutti, ma proprio tutti
potranno usare, un luogo magico dove ritrovarsi insieme, festeggiare il proprio compleanno,
chiamare l’amico lontano» ha detto il sindaco Sergio Muro. «È da qui che bisogna partire per
comprenderne l’importanza e sensibilizzare alla realizzazione di nuove strutture inclusive e
all’adeguamento di quelle esistenti in chiave sostenibile».

Proprio questo, come sancito dall’articolo 31 della Convenzione internazionale Unicef sui
diritti dell’infanzia, è l’obiettivo di un “parco inclusivo”: rendere fruibile un luogo a persone
con difficoltà – motorie o sensoriali – che altrimenti resterebbero escluse da qualsiasi
possibilità di godere di uno dei diritti basilari dell’infanzia.

Ecco perché le dotazioni del nuovo parco sono prive di barriere per il passaggio di sedie a
rotelle, sono provviste di sistemi di stabilizzazione, permettono di interagire con i cinque
sensi e stimolano coordinazione motoria e sviluppo delle capacità logiche. A questi si
aggiungono poi spazi verdi che completano la trasformazione del parco in una vera palestra
di gioco.

All’allestimento del “Parco Mariele” ha partecipato, accanto ai progettisti e ai tecnici
dell’amministrazione rivaltese, un gruppo di genitori nato nell’ambito del progetto “Attivare
scintille”: con la loro esperienza le mamme e i papà di Rivalta hanno saputo suggerire
miglioramenti e ideare soluzioni, condividendo sguardi e visioni diverse.

«Il nuovo parco è stato intitolato a Maria Rachele Ventre, la fondatrice del Piccolo Coro
dell’Antoniano di Bologna. E non è stata una scelta casuale» ha spiegato il vicesindaco
Agnese Orlandini. «Mariele per decenni, dedicando la sua attività professionale ai più
giovani, ha insegnato e applicato nella quotidianità nuovi ideali etici e pedagogici che
l’hanno resa straordinariamente popolare e vicina al cuore della gente».