Ha suscitato grande dolore a Biella e nel territorio la morte prematura di Rossana Biassoli, 61 anni. La donna lottava contro una grave malattia. Era molto conosciuta e apprezzata per la sua cortesia e competenza come dipendente della Biverbanca, e aveva lavorato in alcune filiali di Biella e ad Andorno Micca. Lascia i genitori, il figlio e il compagno.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
È stato intitolato il 27 ottobre 2023 all’attrice torinese Caterina Boratto il giardino di fronte ai civici 3 e 4 di piazza Statuto a Torino, non lontano da dove abitava (all’inizio di corso Francia). Aprendo la cerimonia, la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio ha ripercorso la vita di Caterina Boratto, che inizialmente sognava di cantare come soprano, ma che poi è diventata una diva del cinema, famosa in America e in Italia. Nel dopoguerra recitò anche per Fellini e Pier Paolo Pasolini e con grandi registi stranieri. Recitò in una quarantina di film e in una ventina di serie televisive. Dedicarle uno spazio nel centro cittadino – ha dichiarato – è un modo per fare memoria e dare visibilità alle grandi donne torinesi del passato. Paolo Ceratto, figlio dell’attrice, ha ringraziato da parte di tutta la famiglia il Comune di Torino e gli Uffici, il Circolo degli Artisti (che Caterina Boratto frequentava e che ha proposto l’intitolazione del giardino) e il Museo del Cinema. Ha quindi sottolineato l’amore della madre per Torino, dove è sepolta al Cimitero Parco, e il legame professionale con la città: qui recitò nel film Bel Amy di Sandro Bolchi nel 1979 e nella serie tv Villa Arzilla del 1990 diretta da Gigi Proietti.
Ha poi ricordato la citazione di un aneddoto del regista Fellini, riportatagli da Lina Wertmüller quando lavorava con lui al film 8½. Disse: “È lei chi ci dà la luce”. Era una donna sobria, elegante, concreta, semplice e operosa. Come la città di Torino – ha detto il figlio. Apparteneva a una generazione intrisa di amarezza a causa della guerra (perse anche un fratello a Cefalonia), ma – ha concluso Paolo Ceratto – ha vissuto protetta dell’ironia e dal suo motto “forza e coraggio”. Il direttore del Museo nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano, ha raccontato il “melodramma” della vita di Caterina Boratto, donna e artista, tra le principali attrici del cinema torinese e italiano. Dedicarle un giardino – ha affermato – è un’occasione per far riscoprire la storia del cinema e rendere omaggio ai tanti talenti femminili dimenticati. Ha quindi segnalato che il Museo del Cinema conserva alcuni suoi scatti di Angelo Frontoni e molto materiale relativo ai suoi film. Infine, la presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica del Comune di Torino, Maria Grazia Grippo, ha celebrato la personalità e il percorso artistico e di vita di Caterina Boratto. Era una donna cosmopolita – ha affermato – che si sentiva cittadina del molto, sin da giovanissima, quando a 20 anni, dopo aver recitato nel film Vivere, fu chiamata a lavorare in America. Era una bellezza iconica e aveva un grande talento, che coltivò con passione. È un orgoglio per Torino, città del cinema, averla avuta e ora – ha spiegato – consegniamo la sua figura alla storia, non soltanto del cinema. Fu una donna carismatica, una diva del cinema, che si impegnò nella Resistenza e si dedicò anche alla famiglia: visse tre vite in una – ha dichiarato la presidente Maria Grazia Grippo. Alla cerimonia di intitolazione erano presenti, oltre ad autorità civili e militari, al gonfalone della Città di Torino e al labaro della Croce Rossa di Torino, anche la classe VB della scuola primaria Federico Sclopis e la VE del Liceo artistico Passoni. Caterina Boratto (Torino, 15.3.1915 – Roma, 14.10.2010). Nata il 15 marzo 1915 a Torino nel quartiere San Donato, orfana di padre, a soli 13 anni si diploma in canto e pianoforte. Diviene una star del cinema al suo esordio, con il successo del film “Vivere” del 1936, a cui fanno seguito altri film da protagonista. Nel 1939 viene scritturata dalla Metro come unica attrice italiana destinata alla prestigiosa “scuderia” di L.B. Mayer, dove lavorano i nomi più noti della cinematografia mondiale: Gable, Garbo, Garland, Tracy. Nel 1942, a seguito della dichiarazione di guerra dell’Italia agli Stati Uniti, si trova a dover lasciare Hollywood per far ritorno a Torino, interrompendo così il suo contratto settennale con la Mgm. Nel 1944 sposa Armando Ceratto, proprietario della clinica Sanatrix, sede di una base operativa del Cln.
Con il marito, darà protezione ad alcuni ricercati. In quegli anni, l’artista soffre il dolore per la fucilazione a Cefalonia del fratello Filiberto, il cui corpo non verrà mai ritrovato. Nel dopoguerra decide di dedicarsi alla vita familiare. I suoi due figli nasceranno nel 1946 il primo e nel 1954 il secondo. Caterina Boratto torna davanti alla cinepresa nel 1962 con una parte nel film “8 1⁄2” di Federico Fellini che vede in lei “una regalità completa” e la vorrà con sé per altri due film. Alternando cinema, televisione, radio, teatro, operetta, fotoromanzi e pubblicità lavora con oltre 40 registi, tra i quali anche premi Oscar: Bolt, Pollack, Wertmuller, oltre allo stesso Fellini. Caterina Boratto vivrà sempre l’eterno “ricominciare” degli attori, che devono essere sempre pronti a dare vita a nuovi personaggi, affrontare altre opportunità e superare momenti difficili. Per lei fu particolarmente critico il momento della morte di Pier Paolo Pasolini nel 1975, avvenuta poco dopo che avevano collaborato alla realizzazione di “Salò”. Accompagnata dal motto “forza e coraggio”, appreso in famiglia fin da piccola, l’attrice, in oltre 50 anni di carriera, s’impose sullo schermo valorizzando le proprie qualità: voce, talento, fotogenia, portamento, professionalità e bellezza, riuscendo così anche a sfidare con successo lo scorrere del tempo. Nel 2003 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferisce l’onorificenza di Commendatore per meriti artistici.
Gli Alpini protagonisti della protezione civile
Cuneo – Si è conclusa l’esercitazione di protezione civile Vardirex 2023 (acronimo di Various Disaster Relief Exercise), che dal 18 al 27 ottobre ha visto le Truppe Alpine dell’Esercito e la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) addestrarsi insieme sul territorio di tre regioni italiane, con il coordinamento del Dipartimento di Protezione Civile nazionale.
Nella provincia di Cuneo il focus è stato incentrato sulla difesa idraulica, in uno scenario che ha simulato l’esondazione di un torrente a causa di un’alluvione, con conseguenti allagamenti, frane, interruzioni stradali e l’isolamento di alcuni centri abitati. Per fronteggiare l’emergenza, insieme alla Protezione Civile dell’ANA, ha messo in atto una serie di interventi in diverse località, coinvolgendo personale e macchine movimento terra del 32° reggimento genio della Brigata Alpina Taurinense, insieme a quelli della Protezione Civile del 1° Raggruppamento dell’ANA.
Presso il Bioparco Acquaviva di Caraglio è stata asportata per pompaggio l’acqua alluvionale (in realtà tratta dal locale bacino artificiale) grazie a speciali moduli HCP (high capacity pumping).
Sul fronte dei soccorsi, ad Entracque si è svolto il recupero di persone ferite e rimaste isolate a seguito dell’alluvione, ad opera di una Squadra di Soccorso Alpino Militare del 2° Alpini di Cuneo calata da un elicottero AB 205 del 34° distaccamento permanente ‘Toro’ dell’Aviazione dell’Esercito, utilizzando la tecnica del rappeling. L’infortunato era stato precedentemente soccorso via terra e stabilizzato da parte di operatori dell’ANA ed infine recuperato con verricello ed evacuato grazie a un elicottero HH139 SAR (Search and Rescue) dell’Aeronautica Militare. Al fine di valutare danni strutturali, i genieri del 32° di Fossano e gli specialisti della Protezione Civile hanno condotto ricognizioni a bordo di imbarcazioni a motore sul bacino della diga di Entracque, gestita da ENEL Greenpower, partner della Vardirex 23.
A causa delle allerte meteo reali che si sono registrate nella provincia di Cuneo nei giorni dell’esercitazione, gli specialisti del 32° genio e della Protezione Civile ANA hanno tempestivamente effettuato interventi concreti di difesa idraulica, con la rimozione di detriti a seguito di una frana realmente avvenuta, oltre alla pulizia dell’alveo fluviale e al rafforzamento degli argini in un tratto del fiume a cavallo dei comuni di Revello e Martiniana Po.
In Abruzzo, lo scenario ha visto la simulazione di un grande incendio boschivo che colpiva tre località della provincia di Chieti. A Casoli e Atessa, sono intervenuti i nuclei Anti Incendio del Battaglione Multifunzionale ‘Vicenza’ del 9° Alpini dell’Aquila, insieme ad assetti della Protezione Civile del 4° Raggruppamento ANA, supportati da un elicottero del Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito, equipaggiato per il trasporto e lo sgancio dell’acqua. Squadre di specialisti hanno posato diverse vasche per la raccolta idrica che, collegate in serie da un sistema di tubazioni e motopompe hanno permesso di trasportare l’acqua fino al fronte dell’incendio simulato, dove sono intervenuti gli operatori del battaglione Alpini ‘l’Aquila’ e della Protezione Civile dell’ANA per spegnere le fiamme. Contemporaneamente, personale medico di Esercito, Croce Rossa Italiana e Sovrano Militare di Malta, è intervenuto per soccorrere turisti rimasti isolati, muovendosi sul lago a bordo di battelli militari, mentre un elicottero dell’Esercito salvava una persona trascinata nel lago dall’alluvione.
In località Gessopalena una Squadra del Soccorso Alpino Militare del 9° Alpini e due binomi cinofili della Protezione Civile ANA, sono stati impegnati nella ricerca e soccorso di 2 dispersi, uno dei quali, caduto in un dirupo, recuperato con l’utilizzo di una barella speciale, grazie a tecniche di soccorso alpino che sfruttano un sistema di paranchi e contrappesi realizzati con le corde dai soccorritori.
Presso Lago S. Angelo i nuclei degli Alpini hanno infine realizzato una linea forestale tagliafuoco, con la collaborazione tecnica dei Carabinieri Forestali. L’intervento, a carattere permanente, si è inserito nei piani di prevenzione a tutela dei centri abitati vicini.
In Veneto, a Campiglia Dei Berici (Vicenza), per tutta la durata dell’esercitazione è stata attivata la sala operativa integrata della Colonna Mobile Nazionale dell’ANA, che ha testato l’approntamento rapido di mezzi e materiali per le emergenze.
Nella giornata conclusiva dell’esercitazione, si è tenuto un meeting presso il Centro Incontri della Provincia di Cuneo, al quale hanno partecipato il Comandante delle Truppe Alpine, Generale Ignazio Gamba, il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero e Luigi D’Angelo, Direttore Operativo del Coordinamento Emergenze del Dipartimento della Protezione Civile, alla presenza dell’Onorevole Monica Ciaburro e delle istituzioni regionali. A seguire, la visita al personale in esercitazione presso la diga di Entracque.
Il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero ha sottolineato “il ruolo degli Alpini e l’importanza di saper operare insieme, per prevenire le conseguenze delle emergenze naturali ed essere in grado di salvare la vita a chi è colpito dalle calamità”.
Cheratosi attinica, visite alle Molinette
A TORINO APPUNTAMENTO IL 28 OTTOBRE DALLE 9 ALLE 13 ALL’OSPEDALE MOLINETTE
Presso il Presidio dermatologico San Lazzaro dell’ospedale Molinette in via Cherasco 23, il 28 ottobre dalle ore 9 alle ore 13 i dermatologi, coordinati dal professor Pietro Quaglino (Direttore S.C. di Dermatologia) e dal dottor Paolo Broganelli (Responsabile SSD Prevenzione tumori cutanei Dipartimento di Oncologia Città della Salute di Torino), offriranno consulti gratuiti. Un’opportunità per ricevere una diagnosi di cheratosi attinica, patologia della pelle che può evolvere in un tumore cutaneo.
Prenotazione obbligatoria al link: https://www.derma-point.it/eventi/torino-ottobre-2023/
Torino, 20 ottobre 2023. Si presenta con lesioni cutanee piane o in rilievo, ruvide o squamose, di colore rosso, marrone, bianco o rosa, che possono essere facilmente confuse anche con semplici inestetismi. Ma in realtà potrebbero essere campanelli d’allarme. Stiamo parlando della cheratosi attinica, patologia della pelle che interessa in particolare le persone con un’età avanzata e la pelle chiara, ma non solo, con una prevalenza del 27,4% negli over 30 (Fargnoli et al, 2017). Una patologia da non sottovalutare perché la cheratosi attinica può evolvere verso una forma invasiva di tumore cutaneo, il carcinoma squamocellulare.
Diagnosi precoce è la parola d’ordine: la cheratosi attinica, se individuata in tempo, può essere trattata, così da ridurne la possibile progressione e la potenziale pericolosità. Insomma, più precoce è la diagnosi, più facile è la cura. Ecco, quindi, che per sensibilizzare la popolazione a rischio, aumentando il grado di consapevolezza sulla patologia, prende il via la campagna “Derma Point, facciamo il punto sulla cheratosi attinica”, con il contributo non condizionante di Almirall, in collaborazione con SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse.
Fino a novembre 2023, saranno coinvolte 12 strutture ospedaliere / universitarie distribuite sul territorio nazionale con una giornata di screening dermatologico. Presso il Presidio dermatologico San Lazzaro dell’ospedale Molinette in via Cherasco 23, il 28 ottobre dalle ore 9 alle ore 13 i dermatologi, coordinati dal professor Pietro Quaglino (Direttore S.C. di Dermatologia) e dal dottor Paolo Broganelli (Responsabile SSD Prevenzione tumori cutanei Dipartimento di Oncologia Città della Salute di Torino, offriranno consulti gratuiti per favorire la diagnosi di una patologia ad oggi ancora troppo spesso sottovalutata. Prenotazione obbligatoria al link : https://www.derma-point.it/eventi/torino-ottobre-2023/
“Le macchie della pelle non sono tutte uguali ed alcune necessitano di attenzioni specifiche perché potenzialmente gravi – spiega il professor Giuseppe Argenziano, Presidente della SIDeMaST – tra queste ci sono le cheratosi attiniche. Esse compaiono infatti per l’80% su aree del corpo esposte al sole, quindi viso, collo, mani, avambracci e cuoio capelluto, soprattutto nelle persone meno giovani, di carnagione chiara. Negli stadi iniziali possono essere più facili da sentire alla palpazione che da vedere. Solitamente sono asintomatiche, talvolta dolorose, soprattutto possono evolvere in un tumore cutaneo, il carcinoma squamocellulare. Per questo diagnosticarle e trattarle precocemente è indispensabile”.
Gli fa eco il dottor Broganelli: “L’attenzione alla salute può partire dall’organo più esteso e visibile del nostro corpo; è qui che la prevenzione può essere più semplice e diretta. Da molti anni le campagne di prevenzione dei tumori cutanei hanno permesso di ridurre sensibilmente la mortalità in rapporto ad un numero sempre maggiore di casi. Prima si fa la diagnosi, più è facile intervenire e risolvere. Da alcuni anni le soluzioni per la diagnosi e la cura dei tumori cutanei si sono moltiplicate e sono diventate più semplici ed affidabili, interrompendo il percorso verso gli stadi più gravi. Dopo i 35 anni infatti una persona su 4 risulta affetta da questo tipo di problema, anche se il problema si rende evidente e più frequente nella terza età. Se non curata, la cheratosi attinica rischia di evolvere verso stadi che prevedono la terapia chirurgica e, nei casi estremi, terapie mediche avanzate. Il carcinoma squamocellulare, se lasciato crescere, diventa un potenziale pericolo per la vita. Sono nati, a questo scopo, ambulatori dedicati, dove le nuove tecniche terapeutiche dispensate dal SSN possono essere facilmente trasmesse ai pazienti con risultati spesso eccellenti. Questa campagna ha il compito di informare e creare corto circuito di più facile accessibilità a questi servizi che sono a disposizione di tutti gli utenti”.
“Con il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumentata aspettativa di vita, – conclude il professor Quaglino – stiamo assistendo ad un significativo incremento di tale patologia. La corretta gestione delle cheratosi attiniche si basa sulla precoce identificazione diagnostica e la messa in atto di adeguati approcci terapeutici in ambulatori dedicati”
Grazie alla collaborazione e al network associativo tra fondazione Marisa Bellisario apidtorino aidda Torino sono state consegnate a 2 studentesse le borse di studio per frequentare il corso di laurea di cirkovertigo. Un confronto ricco di passione, visione e sogni tra le imprenditrici e le ragazze che affronteranno con impegno il loro percorso di carriera #nonconvenzionale
(Facebook)
La Polizia di Stato ha arrestato a Torino un cittadino rumeno di trentanove anni per tentata estorsione ai danni di un’automobilista e per resistenza a P.U.
L’intervento è nato dalla segnalazione al 112 Numero Unico di Emergenza da parte di una donna che aveva parcheggiato la propria vettura in Corso Vittorio Emanuele II, altezza via San Francesco da Paola: l’automobilista era stata, nella circostanza, avvicinata dal trentanovenne, il quale, con la scusa di averle mostrato il posto libero, pretendeva di ricevere da lei del denaro.
Nonostante l’insistenza molesta, l’automobilista non accondiscendeva alle richieste dell’uomo, asserendo di non avere moneta con sé: a quel punto il cittadino rumeno, offendendola, la minacciava di farle trovare la macchina, al suo ritorno, danneggiata.
Gli agenti del Commissariato di P.S. Centro, insieme a una seconda volante dell’UPG, ricevuta la nota dalla centrale radio, si dirigevano immediatamente sul posto e rintracciavano immediatamente il soggetto, a loro già conosciuto: l’uomo, alla vista delle pattuglie, tentava di occultare alcune monete per strada, sotto un’altra auto, così da non mostrare il verosimile guadagno della giornata.
Inoltre, il cittadino rumeno, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere negli scorsi mesi poiché inottemperante al divieto di dimora nel comune di Torino emesso dal GIP di Torino lo scorso Aprile per analoghi fatti, opponeva una vivace resistenza nei confronti degli operatori di polizia e, colpendo con dei forti calci la volante, ne causava il danneggiamento del vetro posteriore, prima di essere arrestato.
L’approssimarsi delle festività dei primi giorni di novembre mette in moto i ricordi di una vita ancora pieni di immagini e parole delle persone a noi care che nel tempo ci hanno lasciati. L’inizio di novembre è, per tradizione, l’occasione per ricongiungerci a loro e ritrovare, almeno per un giorno, quella intimità e vicinanza che è venuta a mancare.
Per questo la Città di Torino tiene molto a far sì che la visita ai cimiteri durante i prossimi giorni sia confortevole per i cittadini e le cittadine, attraverso una serie di servizi ed eventi che ne accompagneranno l’afflusso, più intenso che nel resto dell’anno.
L’assessora ai Servizi Cimiteriali Chiara Foglietta e Andrea Arnaldi, presidente di Afc, l’azienda che ha in gestione i cimiteri comunali, insieme alla consigliera Beatrice Rinaudo e all’amministratore delegato Carlo Tango – hanno presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Civico servizi e proposte per i giorni dedicati alla commemorazione dei defunti nei sei cimiteri cittadini.
“I giorni del ricordo e gli appuntamenti che Torino gli dedica ci aiutano a coltivare una memoria affettuosa dei nostri cari defunti che meritano di essere vissuti tutti i giorni”, ha detto l’assessora Foglietta aprendo l’incontro coi giornalisti. Un invito ripreso da presidente Andrea Araldi che ha parlato del rapporto costante fra “la città dei vivi e chi non c’è più, che rappresenta un arricchimento”.
Fino a venerdì 3 novembre i campi resteranno aperti dalle ore 8.30 alle ore17.30. Da sabato 4 novembre chiusura anticipata, per l’avvio dell’orario invernale, di un’ora (fino alle 16,30). Fino al 2 novembre all’interno dei cimiteri Monumentale e Parco verrà garantito il servizio di trasporto gratuito con navette, mentre non sarà consentito l’accesso con auto e verranno autorizzati a entrare, negli orari consentiti, solo i veicoli muniti di contrassegno azzurro per persone disabili. Ad accompagnare le giornate nei vari camposanti, la rassegna musicale ‘Appuntamento con il ricordo’. Anche quest’anno ad aiutare i visitatori saranno i volontari, Smat sarà presente con distributori d’acqua e Gtt potenzierà le linee per i cimiteri.
Confermate inoltre le principali manifestazioni religiose e civili l ‘1 e il 2 novembre, rispettivamente al cimitero Parco e al Monumentale dove l’arcivescovo di Torino monsignor Roberto Repole celebrerà la messa alle 15.30, mentre la cerimonia istituzionale della Città è in calendario la mattina del 2 novembre al cimitero di corso Novara.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per l’annuncio del conseguimento da parte dei cimiteri torinesi, primi in Italia e seconda azienda pubblica, della certificazione per la parità di genere. “Non è solo il conseguimento di un certificato – ha sottolineato l’ad della partecipata, Carlo Tango -, ma il frutto di un percorso, di un anno di lavoro da parte di tutti, di confronto interno. E speriamo che altri ci seguano”. Il riconoscimento, aggiunge la consigliera di Afc Beatrice Rinaudo, “è un primo passaggio significativo dell’attenzione che l’azienda pone su queste tematiche, così come lo sono le panchine rosse contro la violenza sulle donne installate nei 6 cimiteri cittadini e che inaugureremo il 25 novembre”.
Afc, che aderisce anche alle iniziative del ‘Manifesto per la comunicazione non ostile’ e alla carta d’intenti ‘Io parlo e non discrimino’, ha ottenuto la certificazione attraverso attività di sensibilizzazione del personale e la modifica di tutta la documentazione, modulistica e normativa dell’azienda con un linguaggio rispettoso della parità di genere. Durante l’anno è stato anche creato un Comitato per la parità di genere e si è tenuto un corso di formazione per l’abbattimento dei pregiudizi legati ai ruoli, di cui anche il linguaggio è espressione.
Tornano dal 27 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 le Luci d’artista a Torino nella loro 26esima edizione, trasformando il suo cielo in un museo di arte contemporanea a cielo aperto e regalando alla città una nuova opera
LUCI D’ARTISTA TORINO 26A EDIZIONE
Museo a cielo aperto 27 ottobre 2023 — 14 gennaio 2024
L’evoluzione del progetto, il nuovo curatore e una nuova installazione luminosa firmata dal grande maestro Giovanni Anselmo
Prende il via la ventiseiesima edizione di Luci d’Artista. Venerdì 27 ottobre dalle ore 18.30, con la prima accensione in piazza Carlo Alberto, Torino torna a illuminarsi e trasforma ancora una volta il suo cielo in un vero e proprio Museo a cielo aperto fatto di installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.
Dallo scorso anno la Città di Torino, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio di Luci d’Artista, il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città, ha fortemente voluto che fosse la Fondazione Torino Musei, nell’ambito della sua missione istituzionale, a operare per la sua valorizzazione, rilancio e realizzazione.
Luci d’Artista è diventata quindi, nell’ambito del nuovo Piano strategico della Fondazione Torino Musei, la quinta linea culturale (insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima) con l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente, un Museo a cielo aperto, diffuso, che possa allargare i suoi classici confini invernali e natalizi e sia dotata di una programmazione attiva tutto l’anno, di un archivio storico, di un sito internet ricco e dettagliato, di una comunicazione continuativa e di una rete di collaborazioni nazionali e internazionali ramificata. Il tutto per valorizzare una collezione unica e straordinaria, e arrivare ad una sua visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile.
Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è stata prevista, al pari delle altre linee culturali, una guida stabile del progetto e per la prima volta è stato chiamato un curatore, Antonio Grulli, con il compito di sviluppare e valorizzare la manifestazione portandola a un processo di completa evoluzione, immaginando un percorso che le permetterà di trasformarsi secondo le linee guida definite.
Luci d’Artista nasce nel 1998 per volontà della Città di Torino con la convinzione che l’arte dovesse contribuire al bene comune e abitare le vie, le piazze e i palazzi. Un percorso espositivo d’arte contemporanea inedito e a quel tempo innovativo, imitato in seguito da altre città italiane e straniere. Negli anni hanno contribuito alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali capaci di realizzare interventi entrati nell’immaginario collettivo, integrati alla perfezione nel tessuto urbano della città, della quale sono ormai un simbolo. Installazioni luminose capaci di arrivare a un grande pubblico di non addetti ai lavori. Ma non solo: nel momento in cui – verso la fine degli anni novanta – Torino ha avuto la necessità di ripensare la propria identità, proponendosi come la Città del Contemporaneo, le Luci d’Artista ne sono diventate naturalmente l’immagine in grado di veicolare con immediatezza il messaggio.
La manifestazione è progetto e patrimonio della Città di Torino, ed è affidata alla realizzazione di Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. Main sponsor IREN S.p.A. con il supporto del Mercato Centrale Torino.
Le installazioni luminose – 27 luci delle quali 18 allestite nel centro città e 9 in altre Circoscrizioni – saranno visibili dal 27 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024.
LA NUOVA INSTALLAZIONE LUMINOSA
Orizzonti di Giovanni Anselmo in piazza Carlo Alberto
Luci d’Artista si arricchisce di una nuova installazione luminosa firmata da un grande maestro, invitato da Carolyn Christov-Bakargiev e Riccardo Passoni rispettivamente direttori del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea e della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, che entra a far parte del patrimonio cittadino.
Orizzonti è il titolo della Luce ideata dal Maestro Giovanni Anselmo per la ventiseiesima edizione di Luci d’Artista. Nelle sue opere Anselmo presenta direttamente, esponendole e non rappresentandole, le energie del cosmo e della vita, e riflette su concetti come la gravità, l’equilibrio e le forze della natura. Per questa installazione luminosa, indicando i punti cardinali a partire dall’effettivo punto centrale di Piazza Carlo Alberto, l’artista mette in relazione un luogo di Torino con uno spazio più ampio, globale, geografico e infine cosmico, superando gli orizzonti stessi della città. Un intervento che nelle intenzioni dell’artista permetterà allo spettatore, così come al passante casuale, di andare “oltre” il mero dato spaziale in cui si trova a vivere in quel momento. L’installazione si compone di 4 luci di colore blu che rappresentano le parole Nord, Est, Sud e Ovest, i 4 punti cardinali. Le luci sono visibili contemporaneamente dal centro della piazza, così da permettere a chiunque passi di orientarsi, cercando la propria direzione nello spazio. L’installazione interagisce inoltre con la pianta ortogonale della città, riposizionandola in base ai punti cardinali.
LE LUCI. COLLOCAZIONI E RICOLLOCAZIONI
Le 27 luci si riaccendono tra le vie e le piazze di Torino e i cittadini e i turisti potranno alzare gli occhi e ritrovare le opere luminose nelle loro classiche location, oppure andare alla ricerca delle nuove collocazioni.
Torna in Piazza Palazzo di Città, completamente restaurata, Tappeto volante di Daniel Buren. Le altre nuove collocazioni riguardano le Vele di Natale di Vasco Are in Piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Volo su… di Francesco Casorati in via Garibaldi; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Ice Cream Light di Vanessa Safavi in via Borgo Dora. Cultura=Capitale di Alfredo Jaar si sposta sulla facciata del Museo della Resistenza, mentre Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi trova nuovo spazio lungo via Lagrange.
Una grande novità di quest’anno è la nuova illuminazione di Parco Michelotti, di fronte alla Biblioteca Geisser appena riaperta, con L’amore non fa rumore di Luca Pannoli.
Noi di Luigi Stoisa prende invece il posto, in via Po, di Palomar di Giulio Paolini, che quest’anno rientra all’interno di una prestigiosa collaborazione con le Scuderie del Quirinale a Roma, partecipando alla straordinaria mostra dedicata a Italo Calvino e portando in questo modo le Luci d’Artista di fronte alla sede della Presidenza della Repubblica Italiana.
Restano nelle collocazioni precedenti Mario Airò, Cosmometrie in Piazza Carignano; Nicola De Maria, Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); Marco Gastini, L’energia che unisce si espande nel blu in Galleria Umberto I; Carmelo Giammello, Planetario in via Roma; Piero Gilardi, Migrazione (Climate Change) nella Galleria San Federico; Jeppe Hein, Illuminated Benches in piazza Risorgimento; Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini; Joseph Kosuth, Doppio Passaggio (Torino) sul ponte Vittorio Emanuele I; Renato Leotta, Io, sono nato qui. in corso Spezia 70, tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Mario Molinari, Concerto di parole in Piazza Polonia; Luigi Nervo, Vento solare in Piazzetta Mollino; Michelangelo Pistoletto, Amare le differenze in piazza della Repubblica (facciata Tettoia Orologio); Grazia Toderi, “…?…” in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da Piazza della Repubblica) e Gilberto Zorio, Luce Fontana Ruota sul laghetto di Italia ’61 (corso Unità d’Italia).
La Mole Antonelliana rimane la sede permanente del Volo dei numeri, un’opera divenuta “manifesto” della città dell’arte contemporanea, ideata da Mario Merz, grande maestro di rilievo internazionale di cui ricorre quest’anno il ventennale dalla morte.
INAUGURAZIONE DELLA NUOVA OPERA E ACCENSIONE DELLE LUCI
L’inaugurazione di Luci d’Artista 2023 sarà venerdì 27 ottobre dalle ore 18:30 con appuntamento in piazza Carlo Alberto per l’accensione della nuova luce Orizzonti di Giovanni Anselmo, con l’accompagnamento della Banda musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino. Dopo aver illuminato la prima installazione, si proseguirà alle ore 20 al Parco Michelotti, di fronte alla Biblioteca Geisser di Corso Casale 5, dove si accenderà L’amore non fa rumore di Luca Pannoli. All’inaugurazione parteciperanno le autorità cittadine, gli sponsor, i sostenitori e i partner che collaborano alla realizzazione della manifestazione.
UNA NUOVA IMMAGINE
Il nuovo percorso di Luci d’Artista sarà accompagnato da un’immagine e da una grafica coordinata nuova e accattivante, in grado di comunicare l’evoluzione di questo grande evento che la porterà a diventare un’istituzione di Arte Contemporanea vera e propria, la quinta linea culturale della Fondazione Torino Musei, la linea votata interamente all’arte pubblica. La nuova immagine coordinata, creata insieme a Studio Fludd (studiofludd.com), giovane studio di grafica torinese, trasmette immediatamente l’idea di una luce pura, cruda, che si materializza e prende corpo, fino a inoltrarsi nello spazio urbano, aprendo varchi, e diventando veicolo puro di comunicazione. È il dettaglio di una luce che potrebbe essere un neon, o un tubo led, e che riesce a farsi strada nella nostra città creando nuove possibilità e nuovi spazi per l’immaginazione.
IL SITO INTERNET DI LUCI D’ARTISTA
Nasce con questa edizione anche un nuovo sito di Luci d’Artista: lucidartistatorino.org
Un sito che dal 2024 diventerà la “casa” di Luci d’Artista, il luogo che terrà assieme questo inedito Museo a cielo aperto, e in cui sarà possibile consultare l’archivio storico della manifestazione con tutti i materiali (bozzetti, disegni, fotografie, video, corrispondenze, maquette) legati alle luci, di cui è iniziata la raccolta.
ACCADEMIA DELLA LUCE. Il nuovo Public Program di Luci d’Artista
novembre 2023 – giugno 2024
Il Public Program è una delle attività fondamentali di Luci d’Artista. Nato nel 2018 come programma didattico e di eventi volto alla cittadinanza torinese con lo scopo di rafforzare l’inclusività e allargare la platea dei fruitori, da questa edizione prende il titolo di Accademia della Luce. Nasce dalla necessità di un maggiore coinvolgimento dei torinesi, soprattutto degli abitanti delle circoscrizioni periferiche, sia rispetto a Luci d’Artista, sia nei confronti dell’arte contemporanea. Sono state per questo messe in campo con grande partecipazione una serie di attività educative curate dai Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni torinesi dedicate all’arte contemporanea in collaborazione con Luci d’Artista. Sono sempre sei i musei torinesi coinvolti: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e PAV Parco Arte Vivente – che grazie ai loro Dipartimenti Educazione promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio cittadino, con le famiglie e con tutti gli abitanti delle circoscrizioni periferiche, proponendo progetti che prendono avvio con l’accensione delle Luci e proseguono nei mesi successivi.
Ma da quest’anno il Public Program riveste un ruolo ancora più importante per Luci d’Artista. L’Accademia della Luce è infatti il suo primo grande strumento di evoluzione.
Il primo atto è quello di offrire una linea curatoriale che permetta di tenere insieme le stesse attività educative, che seguiranno un tema specifico; per l’edizione XXVI il tema individuato è “Luce e parola poetica”, intorno al quale ruoteranno tutte le diverse attività.
Oltre alle proposte educative, a partire da questa edizione, anche gli eventi aperti a tutto il pubblico saranno coordinati con una precisa visione curatoriale.
Una delle necessità di Luci d’Artista, presentandosi come Museo a cielo aperto, è il superamento dei suoi classici confini invernali e natalizi. In questo modo Luci d’Artista potrà espandere i propri confini, le proprie sfere di azione, e far maturare le potenzialità presenti nella propria anima. Il concetto di “luce” non si applica solo alla luce elettrica e alla dimensione notturna, così come nel nostro calendario i momenti della tradizione volti a celebrare la luce non sono limitati al periodo del solstizio invernale. Anche il sole emana luce, escludere quindi questa fonte dalla possibile ricerca artistica di oggi equivale a privarsi di una gran parte di suggestioni e concetti. Mentre l’evento invernale è definito da una dimensione notturna (luce elettrica, presenza di opere fisicamente imponenti), l’evento estivo sarà definito da concetti diametralmente opposti, legati a una dimensione diurna (luce solare, interventi il più possibile effimeri e immateriali come possono essere le performance poetiche). Questa concentrazione degli eventi del Public Program in giugno permetterà a Luci d’Artista di diventare un’istituzione ancora più ecologica e soprattutto viva tutto l’anno.
Si è pensato quindi di concentrare gli eventi pubblici nei giorni attorno al 21 (solstizio d’estate) e al 24 giugno 2024 (San Giovanni Battista, patrono della Città di Torino). Si tratta di un momento speculare al Natale, legato a una serie di festività e celebrazioni religiose e pagane dedicate alla luce, al sole e al fuoco. In questa occasione saranno coinvolti un gruppo di sei poeti, italiani e stranieri, di differenti generazioni, invitati a lavorare sul tema della luce attraverso performance, readings, incontri. I sei poeti saranno: Francesco Balsamo e Mariagiorgia Ulbar, Allison Grimaldi Donahue (USA, vive a Bologna), Valerio Magrelli, Poesie per la Dora, Antonio Poppe (Portogallo), Patrizia Valduga.
Ma l’avvio delle attività sarà dato già nel mese di dicembre 2023, con una conferenza di taglio scientifico sull’opera e il lavoro di Giovanni Anselmo negli spazi della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Saranno coinvolti critici, storici dell’arte, artisti e galleristi che hanno incrociato la vita del maestro dell’Arte Povera.
Anche quest’anno, grazie alla collaborazione di City Sightseeing Torino, saranno realizzate iniziative speciali dedicate alle famiglie per scoprire la collezione di luci d’artista e favorire il senso di appartenenza alla Città e, in particolare, al proprio territorio, favorendo una maggiore fruibilità del patrimonio artistico collocato nello spazio pubblico.
Per la prima volta quest’anno vengono proposti, in collaborazione con Metrotrail, 4 itinerari di trekking urbano che abbinano Natura e Luci d’Artista 2023, per un Public Program sempre più ecologico e sostenibile. Una guida escursionistica ambientale accompagnerà i visitatori a scoprire ambienti ecologicamente rilevanti a Torino – come fiumi, parchi, giardini e semplici aiuole – percorrendo impensabili sentieri urbani verdi, punteggiati dalle installazioni di Luci d’Artista. La silente fauna notturna dei fiumi farà da contrasto con le luci stesse e la vita della città; alberi monumentali e giardini segreti segneranno la riscossa della Natura sulla metropoli.
Le camminate saranno lunghe indicativamente dai 6 ai 7 chilometri e dureranno circa 2 ore e mezza. Sono previste sabato 4 (ore 17:30); venerdì 10 (ore 20:30) e domenica 19 novembre (ore 17:30); sabato 2 (ore 17:30), mercoledì 6 (ore 20:30); mercoledì 27 dicembre (ore 20:30) e venerdì 12 gennaio 2024 (ore 20:30)
Per costi, itinerari e modalità di prenotazione: lucidartistatorino.org e www.metrotrail.it/luci-dartista
FISU World University Games Winter
Oltre al Public Program e alle collaborazioni con le istituzioni per l’Arte Contemporanea della città, Luci d’Artista è in grado di instaurare importanti rapporti con le principali realtà di Torino, soprattutto in occasione dei grandi eventi culturali e sportivi che la città, per sua vocazione, ospita ogni anno. In quest’ottica, prende vita una importante sinergia di lungo periodo con gli organizzatori dei Giochi Mondiali Universitari invernali di Torino 2025, manifestazione sportiva multidisciplinare un tempo conosciuta come Universiade. Si tratta di una manifestazione che è il corrispettivo dei Giochi Olimpici, ma è dedicata agli studenti universitari che eccellono anche nello sport: la prima edizione, fortemente voluta dall’allora presidente del CUS Torino Primo Nebiolo, si tenne nel 1959 proprio nel capoluogo piemontese. Un lascito imperituro perché Torino è da quel momento sede della Fiamma del Sapere e, ogni Paese che organizza i Giochi Mondiali Universitari, estivi o invernali, viene ad accendere la propria fiaccola nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino. Mancano 455 giorni e nel Road TO2025 si inserisce la 26a edizione di Luci d’Artista, che si aggiunge alle numerose attività del Comitato organizzatore di Torino 2025 insieme alle scuole della Regione Piemonte e della Città di Torino: un percorso che porterà nell’ottobre 2024 a una partecipazione dei Giochi Mondiali Universitari alla realizzazione di una Luce d’Artista che andrà a posizionarsi su una delle sedi delle gare sportive, per poi entrare a far parte negli anni successivi della collezione delle Luci della Città. Un’ulteriore eredità che Torino 2025 lascerà al territorio.
RECUPERO E RESTAURO DELLE LUCI
Continua senza sosta l’attività di recupero, restauro e ammodernamento delle Luci d’Artista. Il patrimonio di installazioni luminose è quanto di più fragile e delicato, per le loro stesse caratteristiche e per il loro posizionamento. Per questo ogni anno viene messo in campo un grande impegno al restauro e recupero delle luci, che permette, tra le altre cose, di renderle sempre più ecologiche e moderne.
Quest’anno, grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è possibile presentare il restauro di una luce permanente, complessa e articolata quale è L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini, il cui recupero permette al tempo stesso di dare nuova vita e nuova luce anche alla sua location: la Galleria Umberto I nei pressi di Porta Palazzo.
COSTELLAZIONE – LE LUCI OSPITI
Anche la sezione in passato denominata “Torino omaggia Luci d’Artista”, che comprende ogni anno le luci ospiti di Luci d’Artista, cambia pelle e prende il nome di Costellazione. Si tratta di una sezione che nella nuova visione curatoriale di Luci d’Artista avrà sempre più importanza e si configurerà come un vero e proprio programma collaterale di installazioni luminose affiancate alle Luci d’Artista ufficiali, diventando uno dei punti di forza della manifestazione e uno dei principali strumenti di espansione ed evoluzione. Nelle prossime edizioni si coinvolgeranno le principali istituzioni pubbliche e private della Città, chiamate a partecipare alla sezione Costellazione con luci pensate appositamente. Ma già da quest’anno un primo gruppo di istituzioni, che partecipano al Public Program, affianca le luci degli anni passati e ancora presenti in città offrendo un omaggio a Luci d’Artista: le nuove istituzioni di quest’anno sono la Fondazione Merz, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino; riconferma la sua partecipazione anche il PAV – Parco d’Arte Vivente.
Costellazione. Le nuove Luci ospiti
MOSADEQH di Shadi Harouni
MAO – Museo d’Arte Orientale, via San Domenico, 11
IN THIS ISSUE: STATEMENT CONCERNING THE INSTITUTIONAL HISTORY OF THE MUSEUM
di Khalil Rabah
Fondazione Merz, via Limone, 24
VISUAL PERSUASION di Paulina Olowska
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane, 16
GUIZZO BALENO di Mario Airò
Via Baltea, 3
STICKY EYES di Arthur Duff
Spazio alle Arti in Cavallerizza, Via Fratelli Vasco
MATER di Alessandro Bulgini
Ex Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino / Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee, Corso Lanza, 75
MIRAFLORA di Emanuela Ascari
Teatro della Parrocchia della Visitazione di Maria Vergine e S. Barnaba. Str. Castello di Mirafiori, 40
INTERNET VITTORIANO di David Reimondo
Corte Palazzo Cisterna, via Maria Vittoria, 12
Costellazione. Le Luci ospiti che si riconfermano
L’ALBERO DEL PAV di Piero Gilardi
Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31
SINTESI ‘59 di Armando Testa
Piazza XVIII Dicembre (Stazione di Porta Susa)
α-CROMACTIVE di Migliore+Servetto
Grattacielo Intesa Sanpaolo, corso Inghilterra 3
LUCE IN CATTEDRA di Polito in Light
Castello del Valentino, Corte d’Onore, viale Pier Andrea Mattioli 39
1706 di Luigi Nervo
Incrocio tra via Pianezza e via Foglizzo
ANATOMIA UMANA di Salvatore Astore
Corso Galileo Ferraris, Mastio della Cittadella, fronte via Cernaia
FLAMMARION di Oliviero Rinaldi
Italgas, largo Regio Parco e corso Palermo
L’ALBERO ORIZZONTALE DI PIAZZA MONTALE di Tavolo Vallette
Piazza Eugenio Montale
GIARDINO BAROCCO VERTICALE di Richi Ferrero
The Number 6 / Via Alfieri, 6