Una donna è caduta sull’asfalto urtata da una vettura sulle strisce pedonali a Biella. Un’auto, forse per distrazione del conducente l’ha investita in pieno. Nonostante il violento impatto fortunatamente le sue condizioni non sono gravi ma è stata portata in ospedale dal 118 per controlli medici. È intervenuta la polizia locale per i rilievi.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Da Biraghi i frati cappuccini
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Quarto appuntamento per “A piccoli passi“, le iniziative gratuite organizzate da Camminare lentamente in collaborazione con il nido Cucciolo di Chieri per le famiglie con bambini della fascia 0-6 anni nell’ambito del progetto Slow Time del Comune di Chieri.
Dalla frazione Valle Ceppi di Pino Torinese si risale la collina e si raggiunge la strada che collega Pino Torinese con Baldissero Torinese, che si prende a destra per svoltare in strada Tetti Vasco. Sullo spartiacque collinare tra la valle del Rio Pasano e quella del Tepice, si svolta in strada Superga e scende verso la ex statale 10 tra tratti asfaltati e altri inghiaiati, passando accanto alla magnifica villa settecentesca “Il Cipresso”, progettata dall’architetto Bernardo Vittone.
Giunti davanti al grande salice bianco di Pavassano, inserito nel 2020 tra gli alberi monumentali della Regione Piemonte, i Liocorni, vale a dire l’attore Claudio Dughera e i musicisti Mosè Morsut e Vanni Pertusio narreranno con parole e musica la famosa storia di Vaugelade “zuppa di sasso”. Un vecchio lupo cerca ospitalità nel villaggio degli animali per cucinare una “zuppa di sasso. Finirà con una grande cena con tutti gli animali, curiosi di conoscere un lupo dal vero
Un racconto che mette al centro l’accoglienza e l’integrazione, che si svilupperà, nella rivisitazione dei Liocorni, tra musiche e buffi incontri.
Lunghezza percorso: 2,5 km.
In collaborazione con Comune di Pino Torinese e famiglia Menzio
Ritrovo a Pino Torinese, frazione Valle Ceppi, piazzale Don Boglione, ore 17
Info e prenotazioni: Angelo 349/7210715, sentierichieri@virgilio.it
Una occasione per capire il modo in cui la società di oggi sia arrivata all’attuale organizzazione politica, economica e culturale, quali siano i suoi protagonisti, le sue forze trainanti, le sue officine e le sue fucine, dove stia andando, dove talvolta inciampa e, allo stesso tempo cercare di intravedere quali traguardi si prefigge.
Quattro incontri, sempre di giovedì alle ore 19, nella sede di Euroedizioni, in Via Osasco 62 Torino, per indagare cosa sia davvero la funzione pubblica, come ci si destreggia nella governance della città, come restituire serietà e obiettività alla comunicazione politica e infine la giusta attenzione al volontariato come partecipazione attiva alle realtà più difficili.
Quota: 20 € ad evento, comprensivo della cena. Scrivere a gioveditalk@gmail.com indicando il proprio nominativo oppure mandare un sms o un whatsapp al +39 339 4167458 indicando il/i partecipante/i.
giovedì 26 ottobre
I relatori coinvolti sono:
Edmondo Bertaina,
Sergio Rosso,
Maita Sartori,
Ieri un tir e un’auto che viaggiavano sul raccordo autostradale Torino-Pinerolo in direzione di Pinerolo sono stati centrati al parabrezza da alcuni sassi lanciati dalla strada vicino allo svincolo di Candiolo, tra None e Orbassano. Colpita anche un’auto della polizia stradale che era intervenuta. Si sta cercando l’uomo che ha lanciato le pietre, si tratterebbe di un senzatetto.
Le biblioteche del Torinese ancora più in rete
Approvata in Sala Rossa la convenzione tra la Città di Torino e i Comuni di Beinasco, Chieri, Chivasso, Collegno, Moncalieri, oltre che con con la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese, per la progettazione operativa del coordinamento e integrazione dei propri sistemi bibliotecari.
Tramite le già esistenti ACT, Aree di cooperazione territoriale del sistema bibliotecario metropolitano, la convenzione metterà in rete i cataloghi, i servizi di consultazione e prestito, le attività gestionali di quasi ottanta biblioteche oltre a quelle operanti nel capoluogo piemontese.
Il documento, presentato dall’assessora Rosanna Purchia, ricorda come l’International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA) riconosca alle Biblioteche un ruolo essenziale per l’attuazione dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile, per il fatto di costituire luoghi di prossimità, inclusivi ed accessibili, e strumenti per promuovere il welfare culturale. Viene richiamata anche la Carta di Milano delle Biblioteche, redatta un anno fa dagli assessori e assessore alla Cultura delle principali città del Paese, la quale rilancia il ruolo delle biblioteche pubbliche e definisce le linee guida del potenziamento dei servizi bibliotecari territoriali.
Infine la delibera oggi approvata sottolinea come già nel 2021 l’Indagine nazionale “La Biblioteca per te” (promossa dall’AIB – Associazione italiana Biblioteche, RdR – Rete delle Reti, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza), avesse evidenziato l’alto livello di fidelizzazione e di riconoscimento del ruolo del servizio bibliotecario pubblico, anche da parte dei cittadini di Torino e dell’area metropolitana, nel promuovere percorsi di cittadinanza attiva.
Il Consiglio comunale ha inoltre dato il via libera auna modifica statutaria relativa alla Fondazione Centro per la conservazione e il restauro “La Venaria Reale”, al fine di garantire la possibilità di designare componenti all’interno del Consiglio di Amministrazione, oltre che a eventuali nuovi soci Fondatori, anche agli attuali soci Fondatori Città Metropolitana di Torino e Fondazione CRT.
La modifica statutaria parifica così il trattamento per tutti i soci qualificati come Fondatori, tra i quali ad oggi, oltre alla Città di Torino, ci sono il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, il Comune di Venaria Reale, la Compagnia di San Paolo, Università e Politecnico.
Dal Comune ok all’ampliamento del Museo Egizio
Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una deliberazione proposta dall’assessore Paolo Mazzoleni, con la quale si prende atto del progetto di ampliamento, rifunzionalizzazione e messa in sicurezza del “Museo delle Antichità Egizie” e si procede alla deroga del Regolamento Edilizio (area coperta) in quanto l’area coperta da costruzioni stabili eccede i 2/3 della Superficie fondiaria del lotto interessato dall’intervento.
L’area riguarda la copertura del cortile del Palazzo del Collegio dei Nobili che sarà destinato ad area di accoglienza dei visitatori e di smistamento dei percorsi di visita.
Carceri, il ruolo delle Regioni
Richiamare l’attenzione dei rappresentanti delle istituzioni sui compiti loro affidati in materia di gestione dell’esecuzione penale. È questo l’obiettivo dell’incontro Carcere: il ruolo delle Regioni, che si è svolto nel pomeriggio al Circolo dei lettori di Torino, promosso dal Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano in collaborazione con la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali in concomitanza con il Festival delle Regioni.
“Come garanti delle persone detenute che hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita, di lavoro e di dignità delle comunità penitenziarie – ha sottolineato Mellano – sentiamo la necessità di richiamare l’attenzione dei rappresentanti istituzionali e dell’opinione pubblica ai compiti che il quadro normativo vigente, fin dal 1975 e spesso in modo esclusivo, mette in capo alle Regioni nella gestione del carcere contemporaneo”.
“Le Regioni hanno un ruolo imprescindibile nell’esecuzione penale – ha spiegato – e i detenuti hanno diritto soggettivo ad essere trattati dignitosamente, curati e istruiti”.
Il portavoce della Conferenza nazionale Stefano Anastasia ha denunciato che la situazione carceraria è difficile a causa del sovraffollamento e che nel 2022, con 85 suicidi, si è toccato il record degli ultimi vent’anni.
“Per promuovere occasioni di rieducazione – ha aggiunto – occorre sviluppare politiche territoriali capaci di dar vita a percorsi nei quali le Regioni devono farsi parte attiva. Da esse, infatti, dipendono per esempio l’assistenza sanitaria e le politiche sociali e del lavoro. Fondamentale, inoltre, è la capacità della società civile di accogliere e di aiutare i detenuti a reinserirsi”.
Emilia Rossi del Collegio dei Garante nazionale ha evidenziato “la presenza di gravi carenze, soprattutto in ambito sanitario, dove le Regioni, concordando linee comuni in Conferenza delle Regioni, potrebbero essere decisive. Regioni, enti territoriali e società civile possono inoltre offrire un importante contributo in tema di opportunità di vita, di reinserimento lavorativo, di istruzione e formazione a chi esce dal carcere”.
“Va infine preso atto – ha concluso Rossi – che il rischio suicidario aumenta nel momento del rientro in società, una disperazione comune a molti ex detenuti, legata al mancato inserimento nella vita reale”.
Sono inoltre intervenute la vicerettrice dell’Università di Torino Laura Scomparin e il provveditore dell’Amministrazione penitenziaria del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Rita Monica Russo.
Nella seduta di ieri del Consiglio Comunale è stata discussa l’interpellanza generale “Torino è una giungla” (primo firmatario: Pierlucio Firrao – Torino Bellissima), presentata per sapere come Sindaco e Giunta Comunale “intendono migliorare la situazione riguardante la manutenzione del verde e in che modo, attraverso quali interventi e impiego di risorse umane ed economiche”.
Torino è una giungla: lo dice la cittadinanza intera – ha denunciato Pierlucio Firrao – Torino Bellissima) – con strade pericolose per il verde che avanza e giardini con erba altissima e pieni di rifiuti. È una situazione che non può essere la normalità – ha detto – e che richiede un maggior numero di sfalci dell’erba e più risorse.
In risposta, l’assessore al Verde Pubblico Francesco Tresso ha precisato che la competenza è suddivisa tra la Divisione Verde e Parchi e le Circoscrizioni. Ha quindi spiegato che dei 130 km quadrati su cui si estende la città, 21 sono occupati da aree verdi pubbliche (il 16%), con 16 mq di verde pubblico per ogni abitante: uno dei valori più elevati nelle grandi città italiane – ha sostenuto. Ci sono poi 257 aree giochi e 53 aree cani, oltre a una trentina di parchi cittadini.
Ha però denunciato che dalla fine degli Anni Novanta c’è stato un depauperamento di risorse. All’epoca – ha detto – erano in servizio circa 300 giardinieri comunali, nel 2004 un centinaio, ora sono 35.
Ha quindi rivendicato un aumento delle risorse da parte di quest’Amministrazione, invertendo il trend.
Ha poi spiegato che nel 2023 è stato messo a bilancio per le 8 Circoscrizioni una cifra di poco superiore ai 2 milioni di euro e che ad agosto c’è stato un incremento di ulteriori 500 mila euro, arrivando a una somma di 2.588.000 euro.
L’anno scorso – ha detto – il prima sfalcio è partito a maggio, in ritardo, per questioni amministrative, ma anche atmosferiche, con piogge sopra la media stagionale. Quest’anno – ha affermato – è stato già terminato il secondo sfalcio e il terzo è previsto entro la fine dell’anno.
Infine, ha evidenziato che da questa estate è stato avviato un Tavolo di coordinamento cittadino per il verde orizzontale insieme ad Amiat e Gtt. La cabina di regia – ha precisato – presidia tutti gli interventi sulle aree verdi, per conoscere ampiezza e omogeneità di sfalcio e manutenzione e per favorire una maggiore flessibilità operativa e meglio definire le priorità.
Ha quindi annunciato che nel 2024 le risorse saranno allineate con l’anno in corso e che entro fine anno saranno ultimate le gare di appalto, con una gara divisa in 4 lotti. È anche previsto un lotto “centrale”.
Ha anche detto che verrà riattivata l’Agenda del Verde per informare la cittadinanza sugli sfalci, con cadenza quindicinale, e che si sta cercando di coinvolgere ulteriormente i privati per la manutenzione delle aree verdi.
Nel dibattito in aula, il consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha sottolineato come la città sia invasa dalle erbacce, evocando il salgariano “I misteri della Jungla Nera”, e si è chiesto se davvero sia così difficile programmare gli interventi di sfalcio, elencando le criticità in varie zone. Iannò ha quindi accusato assessore e maggioranza di essere latitanti nei confronti dei problemi della città.
Da parte sua, Giuseppe Catizone (Lega) ha evidenziato come gradirebbe che alle parole seguissero i fatti, ironizzando sul fatto che la maggioranza abbia dovuto riunirsi per capire che ci sono erba alta e buche. Per il consigliere è evidente come occorrano più stanziamenti per lo sfalcio, anche assumendo giardinieri.
Andrea Russi (M5S) ha affermato che l’incuria e il degrado del verde pubblico sono un problema, ma quello principale è costituito dalla mancanza di visione da parte della maggioranza e del sindaco, i quali – ha aggiunto – non hanno evidentemente simpatia per i parchi, vedasi Meisino e Pellerino.
Per Domenico Garcea (Forza Italia) Torino è una giungla, con erba alta oltre un metro. E sono sempre più numerose – ha affermato – le segnalazioni dei torinesi inferociti a causa del degrado di quartieri, marciapiedi, piste ciclabili e pensiline. Nei mesi scorsi – ha aggiunto – la maggioranza ha rivendicato con orgoglio lo stato di abbandono di strade, piazze e giardini con la necessità di tutelare la biodiversità e aumentare la resilienza climatica: uno straordinario esempio di delirio ecologista – ha concluso – che confonde la nostra città con l’Amazzonia.
Per Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) definire Torino una giungla è un’iperbole che trova però una sua ragione nella realtà di una città invasa per tutta l’estate dall’erba alta. Non si aspettava oggi – ha detto – le scuse di Tresso, ma nemmeno che non riconoscesse di avere avuto un problema con lo sfalcio del verde: un “totale fallimento” non soltanto gli elettori del centrodestra, ma per i torinesi tutti. Se poi l’erba alta è stata una scelta consapevole nel segno della biodiversità – ha rincarato – sarebbe un errore ancora più grave, perché il tema della biodiversità nulla ha a che vedere con lo sfalcio dell’erba e le graminacee alte due metri.
Secondo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) la manutenzione del verde, nell’ottica di preservarlo, deve fare i conti con le mutate condizioni climatiche, utilizzando un sistema più flessibile. Sulla questione della biodiversità, ha respinto le polemiche, ricordando come l’assessore regionale Marnati abbia stanziato 20 milioni di euro per la creazione di corridoi ecologici in aree urbane e la tutela della biodiversità e degli insetti. Secondo la consigliera, la biodiversità in ambito urbano è importante da tutelare, per contrastare la crisi climatica.
Nadia Conticelli (PD), evidenziando come il taglio dell’erba sia un tema complesso, ha sottolineato come questa Amministrazione si sia concentrata sui progetti di visione, che vanno tenuti insieme alla quotidianità. È cambiata la percezione del verde da parte della cittadinanza – ha sostenuto – e c’è una nuova sensibilità, è cambiato il clima, sono cambiate le specie delle erbe. Per questo, ha osservato, sono accolti con favore la costituzione di una cabina di regia, la realizzazione di un appalto in tempi brevi e gli aspetti comunicativi della programmazione.
Secondo Tiziana Ciampolini (Torino Domani), sono necessarie risorse aggiuntive, poiché l’aumento delle temperature aumenta i costi di gestione del verde. Ha quindi valutato positivamente l’avvio di un coordinamento.
Per Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) il tema del verde è da affrontare in modo costruttivo. Il problema non viene negato e anzi sono stati previsti un aumento di risorse, un tavolo di coordinamento e un lotto unico centrale. Servono strumenti flessibili – ha concluso.
Secondo Claudio Cerrato (PD) la cifra stanziata è insufficiente, ma con gli incrementi le risorse potrebbero essere abbastanza. È però necessario – ha concluso – lavorare perché lo sforzo della Città, immane, sia adeguato alle necessità.
Per Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) occorre dare priorità ad alcune aree, come quelle giochi, tralasciandone altre, come le rotonde.
Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha ribadito di aver ricevuto numerosissime segnalazioni da cittadine e cittadini e che bisogna cercare di avere almeno uno sfalcio in più durante l’anno, per ridurre il malcontento.
Ironizzando su chi ha parlato di giungla urbana, Pierino Crema (PD) ha sostenuto che l’assessore ha tracciato un quadro preciso della situazione e delle difficoltà di bilancio. Per il consigliere, occorre evitare strumentalizzazioni e superare la vulgata secondo cui Torino avrebbe sostituito le fabbriche con condomini e supermercati, mentre invece sono state realizzati nuovi spazi di verde pubblico.
Infine, Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha sottolineato come l’ampio dibattito sia stato il riflesso della grande sensibilità da parte di cittadini e cittadine su questo tema, augurandosi maggiori stanziamenti per la manutenzione di prati e aiuole, con una seria presa di coscienza del problema.
Nella replica, l’assessore Francesco Tresso ha affermato che la città merita attenzione particolare alla cura dell’erba e che sono stati messi in atto accorgimenti che porteranno a risultati. Stiamo lavorando sul bilancio – ha concluso – e la questione viene affrontata seriamente, anche per quanto riguarda l’organizzazione e le metodologie di intervento.