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Bardomont, il festival della montagna

DAL 6 ALL’ 8 DICEMBRE LA PRIMA EDIZIONE 

Nives Meroi, alpinista che ha al suo attivo tutti i 14 8000 della Terra scalati in stile alpino ed ha, recentemente ottenuto una Menzione speciale al Piolet d’Or 2024 (Oscar dell’Alpinismo); Nicolas Favresse, estroso free climber, uno dei più forti degli ultimi 20 anni, spesso in compagnia della sua chitarra e vincitore del Piolet d’Or; Federica Mingolla e Anna Torretta, reduci dalla spedizione femminile italo-pakistana al K2. Sono alcuni dei prestigiosi ospiti, che interverranno alla prima edizione del Festival della montagna Bardomont a Bardonecchia (Torino), i prossimi 6,7 e 8 dicembre. Accanto a loro scrittori e giornalisti come Enrico Camanni, Roberto Mantovani, Valeria Tron.

L’appuntamento, organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Cai e le Guide Alpine, grazie al supporto di Smat (Società Metropolitana Acque Torino), del Consorzio Turistico e dell’Associazione Albergatori di Bardonecchia, si svolge con il patrocinio di Città Metropolitana di Torino, Museo Nazionale della Montagna, Parco Alpi Cozie.

Una tre giorni per parlare di montagna, di sport, di accoglienza, di sostenibilità, come il sottotitolo del Festival indica “Etica, Avventura, Rispetto”.

Ad aprire il Festival, la sera del 6 dicembre, il concerto del Coro del Cai Uget, poi sabato, dopo i saluti delle Autorità, il via sarà dato dall’incontro “Montagna e/è sostenibilità” con il presidente Uncem Marco Bussone, il presidente di Smat Paolo Romano ed il presidente delle Guide Alpine Piemonte Andrea Garelli. A seguire l’appuntamento con Nives Meroi, che dialogherà di “Etica della montagna, avventura e rispetto” con lo scrittore e giornalista Roberto Mantovani, il presidente del Cai Piemonte Bruno Migliorati ed Eugenia Maranesi, docente ed appassionata alpinista.

Nel pomeriggio, l’Amministratore delegato di Colomion Spa, la società che gestisce gli impianti di risalita, con Beatrice Bosticco, presidente degli Albergatori, Giorgio Montabone, presidente del Consorzio Turistico di Bardonecchia e Franco Ugetti, la cui attività e’ presente da 70 anni a Bardonecchia, si confronteranno su “Montagna e/è accoglienza”. Quindi l’appuntamento con Nicolas Favresse e, in serata, l’incontro con Federica Mingolla, Anna Torretta e Giacomo Benedetti, vicepresidente generale del Cai sulla “Spedizione femminile italo-pakistana al K2” dello scorso luglio.

Nella giornata di domenica un incontro, organizzato in collaborazione con il Parco Alpi Cozie sul lupo, ormai residente stabile delle Vallate Alpine, fra timori, perplessità e curiosità. Ne parleranno il docente del Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Torino Luca Rossi, il Guardiaparco Luca Giunti e la Guida Marco Pozzi, moderati da Riccardo Topazio, tra gli organizzatori del Festival.

Quindi l’appuntamento con Valeria Tron, Enrico Camanni e Roberto Mantovani per parlare di “Alpi ribelli” ed in conclusione qualche anticipazione alpinistica di Bardonecchia 2025.

“Il Festival Bardomont – spiega Chiara Rossetti, sindaco di Bardonecchia – è un appuntamento a cui l’Amministrazione Comunale tiene molto. E’ necessario sempre più parlare di montagna, del saperla vivere con rispetto. E’ necessario conoscerla avendo sempre ben presente un atteggiamento etico non ‘conquistatore’. Questa tre giorni vuole essere dunque un momento di riflessione a più voci, utile per chi la montagna già la vive ed anche per i tanti, sempre più numerosi, che la frequentano. E’ la prima edizione di questo Festival, non sarà l’unica ma vogliamo che Bardomont diventi un appuntamento fisso per quanti amano la montagna”.

 

“Che tristezza, la mia Torino ha cambiato volto: non la riconosco più”

UN LETTORE CI SCRIVE

Caro direttore,

che tristezza, la mia Torino ha cambiato volto,  i luoghi della mia infanzia con i locali tipici non esistono  più. Anche le abitudini sono cambiate. Un tempo una volta alla settimana  si andava a porta Palazzo “Porta Pila”, per fare la spesa  con prodotti  del territorio e regionali. Non è più così:   sembra di essere ad Algeri, prodotti e persone  sono totalmente cambiati. Non rispondono più alle nostre  abitudini e tradizioni. E non sono certo razzista, ho sposato una donna albanese, ma è la constatazione della realtà. Se si compra bisogna  stare attenti, sul peso che è spesso più alto di quanto richiesto e non è il vecchio buon peso. Metà dei prodotti  sono  da buttare via e gli avariati  li mettono al fondo della  borsa  in modo che te ne accorgi solo una volta arrivato  a casa. Metodi  che nulla hanno che vedere con le nostre tradizioni. Inoltre il pericolo di essere derubati  è all’ordine del giorno. Il luogo si presta per i malintenzionati, ora è davvero sconsigliabile frequentarlo. Stesso disagio  nel prendere i mezzi pubblici: due volte sono stato derubato nell’autobus e  non sono ricco, anzi vivo con la pensione  sociale. Moltissimi non  non pagano il biglietto e se i controllori lo richiedono  rischiano il linciaggio. E pensare  che nel resto d’Europa  non si sale in un mezzo pubblico se non si è provvisti di biglietto. E tantomeno si saltano i tornelli della metro per non pagare. Non è più consigliabile fare una passeggiata  serale dopo cena, le strade non sono sicure e mal frequentate ormai  anche nella zona precollinare, in zona Gran Madre, disturbata  anche  dalla movida, dove spesso si è vittime di atti vandalici dal giovedi alla domenica. Tutte le notti alle 2 e alle 3 per una decina di minuti ove vi sono le piazze dedicate allo spaccio, si sparano potenti fuochi artificiali, usati mi dicono per avvisare la clientela che sono   arrivate le dosi da spacciare. Un vero e proprio  incubo. Mi pare che non siamo dentro un progetto d’integrazione ma di una convivenza dove  noi siamo le vittime. Ci hanno cambiato il modo di vivere e se ci lamentiamo siamo additati come razzisti. E se rimaniamo sconvolti nel vedere le esasperazioni di un gay pride siamo appellati come  omofobi. E ci manca poco che ci arrestano se manifestiamo un parere contrario. Questa non è più la mia città! La mia bella Turin, che tristezza.

P. P.

La polizia sequestra armi e 9 chili di droga

Quasi nove chili di droga, una pistola e uno sfollagente è quanto sequestrato dalla Polizia di Stato a due persone tratte in arresto in un’operazione della Squadra Mobile di Torino a Barriera Milano.

Gli agenti, nel corso di un servizio di appostamento ad uno stabile di via Cimarosa ove era stata segnalata un’attività di spaccio di sostanza stupefacente, notano due giovani intenti ad accedere ai garage dello stabile, dai quali proviene un forte odore di sostanza stupefacente. Prontamente intervenuti, in una intercapedine, i poliziotti trovano uno zaino e tre buste con all’interno hashish e marijuana e, all’interno di una pochette, una pistola Beretta, 27 cartucce e due caricatori.

Negli appartamenti riconducibili ai due, un ventiquattrenne e un ventiduenne, entrambi italiani, gli agenti rinvengono altra sostanza stupefacente e uno sfollagente modello tonfa.

In tutto sono stati sequestrati quasi 9 chili di droga.

I procedimenti penali si trovano attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati sino alla sentenza definitiva

“Proteggiamo i bambini e chi li protegge”, convegno a Torino

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 23 novembre 2024 dalle ore 9 alle 18 (con pausa per il pranzo dalle 13 alle 14) presso Torino Housing Giulia di via Francesco Cigna 14/L a Torino si terrà, in occasione della giornata internazionale contro la violenza all’infanzia e di quella sulle donne, il primo convegno dell’associazione Minori Diritti APS, fondata dallo psicoterapeuta Claudio Foti, attuale presidente, dopo la sua assoluzione definitiva nel processo sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza noto come “caso Bibbiano”. Come da titolo “Proteggiamo i bambini e chi li protegge – Giustizia, affidamento e tutela dei bambini” il tema principale sarà quello della tutela dei minori e dell’attacco subito in particolare tramite la campagna mediatica su Bibbiano dagli operatori, assistenti sociali e psicologi in primis, che se ne occupano. Diviso in quattro sezioni dai titoli, nell’ordine, “Bambini, violenza e società”, “Cura e tutela dei più piccoli, cura e tutela dei sopravvissuti”, “Bibbiano: dubbi e assurdità”, “Alienazione parentale e violenza sulle donne”, il convegno presenterà anche una relazione introduttiva del prof Foti “Dal trauma con ritorno”, momenti di attivazione emotiva del pubblico, due drammatizzazioni, una rivolta alle istituzioni e una che dà voce ai sopravvissuti a violenze e abusi e avrà come relatori, in ordine di intervento, l’avvocato Girolamo Andrea Coffari, lo psicoterapeuta Dante Ghezzi, l’assistente sociale Sabrina Sabatini, la psicoterapeuta Maria Grazia Apollonio, il past president dell’associazione Umberto Baccolo, il magistrato Piercarlo Pazé, la giornalista Simona Musco, il sociologo Gino Mazzoli, la vice presidente dell’associazione Elisa Torresin e la consigliera D.i.Re Nadia Somma. E’ in corso la richiesta per l’accreditamento del convegno all’Ordine degli Assistenti Sociali. Ingresso ad offerta libera, con prenotazione obbligatoria presso la mail minoridiritti@gmail.com.

Il bilancio sociale del Presidio San Camillo

 

Un documento che racconta l’impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente di una realtà che ha saputo affrontare un percorso di crescita positiva collettiva: questo il bilancio sociale e di sostenibilità del Presidio Sanitario San Camillo, presentato al pubblico martedì 19 novembre, mostrando l’impegno della struttura volto a costruire un rapporto di trasparenza con i pazienti e gli stakeholder torinesi.

Il Bilancio di quest’anno evidenzia, in particolare, l’impegno di questa particolare realtà del territorio nella promozione della qualità del servizio, della soddisfazione dei pazienti, del benessere dei dipendenti e dell’attenzione alle tematiche ambientali. Le attività cliniche, di ricerca e formazione sono presentate quali pilastri fondamentali per garantire un’assistenza di elevata qualità e per rispondere alle esigenze della comunità. Il documento sottolinea l’importanza della sostenibilità quale obiettivo della strategia aziendale, mirando a un vantaggio competitivo e a una responsabilità sociale crescente.

Il documento evidenzia l’impegno del Presidio San Camillo nel garantire un servizio di qualità ai pazienti attraverso un approccio multidisciplinare e la dotazione di tecnologie d’avanguardia. Le testimonianze dei pazienti e i risultati dei questionari di soddisfazione mostrano un alto livello di apprezzamento per la professionalità e la disponibilità del personale. Tuttavia emergono ancora sfide significative legate alla sostenibilità economica, con la necessità di adattare le attività e diversificare le fonti di finanziamento, per garantire un futuro solido. La direzione si sta impegnando a migliorare l’efficienza operativa per rispondere alle esigenze dei pazienti, mantenendo al centro la missione di servire i malati.

“Il 2023 ha rappresentato l’anno della rinascita, in cui le attività del Presidio San Camillo si sono svolte a pieno ritmo, pari a prima della pandemia da Covid 19 – ha commentato il dottor Francesco Arnoletti, Direttore Sanitario del San Camillo. “ Certamente il momento non è facile. Il budget fermo da parecchi anni, i tagli del valore delle prestazioni sanitarie ipotizzate, la difficoltà nel reperire personale qualificato non aiutano a migliorare l’attività del Presidio, che comunque persegue in maniera propositiva con continui investimenti in nuove tecnologie riabilitative e di sicurezza. Ci tengo perciò a ringraziare tutto il personale sanitario e amministrativo per l’impegno proficuo e costruttivo, nonostante le difficoltà del momento “.

Il Presidio Sanitario San Camillo dimostra di essere molto attento anche alle questioni di impatto sociale dei dipendenti. Il cuore pulsante del presidio sono le persone che lo animano, tutte dotate di qualità professionali eccellenti.

I dati economici del 2023 sono sovrapponibili a quelli del 2022 per quanto riguarda l’attività sanitaria e leggermente inferiori per quanto riguarda la voce altri ricavi per circa 100 mila euro.

Le attività sanitarie consentivano ricavi per 11,9 milioni di euro, valore sovrapponibile al 2022 ma con due importanti differenze. La prima è costituita dal fatto che i ricavi per attività in convenzione con il SSN non tengono conto dell’importo della produzione non riconosciuta per superamento del budget regionale per 258 mila euro, la seconda è che si registra un incremento dell’attività in solvenza di circa 600 mila euro, a fronte di una riduzione, per pari importo, dei ricavi per attività SSN.

Resta invariata rispetto all’ anno precedente la composizione percentuale dei ricavi, che vede l’attività di ricovero ordinario contribuire ai ricavi per il 72%, quella del day hospital per il 15%, l’attività ambulatoriale di recupero e rieducazione funzionale per circa l’11% e quella di radiologia diagnostica per il 2%.

 

Mara Martellotta

Nuovi ospedali, decreto fondi Inail per 2,5 miliardi

Il decreto ministeriale è stato sottoscritto dai tre ministri competenti ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale: si è provveduto a stanziare le ulteriori richieste del Piemonte, per un importo complessivo di 602,9 milioni di euro, in modo da coprire interamente l’incremento dei costi degli ospedali in progetto e portando a 2,257 miliardi di euro la disponibilità complessiva sui fondi Inail”: lo ha annunciato l’assessore alla Sanità Federico Riboldi nella congiunta delle Commissioni Bilancio e Sanità, presiedute da Roberto Ravello e Luigi Icardi, convocata su richiesta della minoranza per fare il punto sul piano ospedali.

I nuovi nosocomi piemontesi, quindi, potranno essere finanziati con fondi pubblici provenienti dall’Inail e – ha aggiunto Riboldi – “per la restituzione del debito il ministero ha calmierato il tasso d’interesse che l’Istituto praticherà nei confronti delle Regioni, Piemonte compreso, stabilendolo al 4%”.  L’Inail si sta inoltre dotando di strutture regionali per supervisionare gli appalti e i cantieri.

Riboldi ha aggiunto che l’intera programmazione di nuove strutture sanitarie prevede 180 cantieri, con un budget complessivo di 4,5 miliardi ed è in elaborazione un portale grazie al quale i cittadini potranno seguire passo passo il procedere dei lavori.

Per quanto riguarda la sola progettazione dei nuovi ospedali, “la Regione Piemonte ha una disponibilità di oltre 82 milioni e l’attuale previsione di spesa è di circa 73 milioni: cautelativamente abbiamo stanziato qualcosa di più”. Questi fondi arrivano per 5,31 milioni dalla Cassa depositi e prestiti (senza interessi), 21,16 milioni fondi propri della Regione (Bilancio 24); 34,619 milioni di investimenti della Sanità milioni in conto capitale e per 21,188 dal Fondo sociale europeo 2025/26. Tali importi saranno successivamente rimborsati dall’Inail.

Nel dibattito che è seguito sono intervenuti Gianna Pentenero, Domenico Rossi, Domenico Ravetti, Daniele Valle, Fabio Isnardi, Monica Canalis (Pd), Sarah Disabato, Pasquale Coluccio (M5s), Alice Ravinale, Giulia Marro (Avs), Gianluca Godio (Fdi). Molte le perplessità dell’opposizione sulla fattibilità del progetto, sull’ammontare dei fondi per la progettazione, sulla possibilità che l’Inail non approvi i progetti e sulla capacità del Piemonte di mettere a bilancio i circa 130 milioni l’anno da restituire all’Inail.

Fascicolo sanitario, un mese per il no al caricamento dati

È nuovamente possibile esercitare il diritto di opposizione all’alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) da eventi clinici antecedenti al 2020.

Da ieri lunedì 18 novembre, fino a martedì 17 dicembre tutti i cittadini con assistenza sanitaria o stranieri temporaneamente presenti sul territorio potranno scegliere, così come già avvenuto tra maggio giugno scorsi, di non consentire il caricamento nel proprio fascicolo sanitario elettronico dei dati e documenti digitali sanitari generati da eventi clinici riferiti alle prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale antecedenti al 19 maggio 2020.

Chiunque lo desideri può quindi esercitare tale diritto attraverso il servizio on line dedicato sul portale Sistema Tessera Sanitaria (https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/cittadini-hp). Il mancato accesso al servizio on line “FSE – Opposizione al pregresso” o l’accesso al servizio senza registrare la propria opposizione comporterà il caricamento automatico dei propri dati e i documenti sanitari disponibili e antecedenti al 19 maggio 2020 nel FSE.

Per accedere al servizio occorre disporre di strumenti di identità digitale quali Spid, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi. Se non si dispone di nessuno di questi strumenti si può esercitare il diritto all’opposizione accedendo all’apposita funzione presente nell’area libera del Sistema Ts con tessera sanitaria o codice Stp (Straniero temporaneamente presente).

Le persone che non hanno la possibilità di accesso digitale possono essere assistite da intermediari autorizzati presso la propria azienda sanitaria.

Per avere maggiori informazioni:

https://www.salute.gov.it/portale/fascicoloSanitarioElettronico/homeFSE.jsp

Incidente sul lavoro: morto operaio schiacciato da una gru

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Ieri sera alle ore 20.30, in corso Unità d’Italia 235/3 presso il centro ricerche SMAT si è verificato un infortunio sul lavoro. Un operaio 51 enne e’ rimasto schiacciato da un braccio di una gru mentre stavano eseguendo dei lavori. L’uomo a seguito dell’impatto è deceduto. Sul posto oltre ai carabinieri anche personale SPRESAL

Al via i lavori di potatura dell’alberata di corso Unione Sovietica

Sono iniziati i lavori di potatura dei platani lungo corso Unione Sovietica, nel tratto compreso tra piazzale San Gabriele da Gorizia e strada del Drosso. L’intervento riguarderà alcune centinaia di alberi e completerà la potatura dell’intero viale alberato, lungo oltre cinque chilometri, realizzata nella prima parte del corso durante i mesi estivi.

Per minimizzare i disagi alla viabilità, le operazioni verranno effettuate in parallelo all’avanzamento del cantiere GTT per il rifacimento dei binari tranviari, tuttora in corso.

In una prima fase, i lavori interesseranno il lato del corso adiacente alla linea tranviaria, in direzione strada del Drosso. Successivamente, si passerà al lato opposto, in direzione centro città. I lavori si concluderanno entro la data di riattivazione del servizio tranviario.

Le operazioni di potatura, autorizzate dal settore fitosanitario della Regione Piemonte, saranno effettuate da personale specializzato sotto il coordinamento dei tecnici della Divisione Verde e Parchi della Città di Torino, nel pieno rispetto delle migliori tecniche arboricolturali.

TORINO CLICK

Giampiero Leo: “No a violenze che ricordano gli anni di piombo”

L’INTERVENTO

Caro direttore,

in questi giorni abbiamo letto e ascoltato molti commenti relativi alle manifestazioni “pro Pal” che si sono svolte nel nostro Paese , sfociando quasi sempre in azioni violente e aggressive. Fra i tanti vorrei segnalare quello dell’autorevole dr. Giancarlo Caselli – che ricorda le parole del Cardinale di Milano Carlo Maria Martini – ove ammonisce a non sottovalutare mai i germi della violenza e dell’intolleranza che, se non contrastati, fanno in fretta a crescere. Il dr. Caselli parla sulla base della sua grande esperienza, alla quale vorrei affiancare la mia, senz’altro meno importante, ma che è maturata sul campo, avendo avuto la ventura di vivere in prima persona e attivamente tutto quel periodo storico.

Si tratta di un discorso complesso, ma non vi è dubbio che l’approdo agli “anni di piombo”, iniziò con slogan e manifestazioni di violenza simili a quelle a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi. Giustissimo quindi ricordare le vicende di Fulvio Croce, dell’illustre giornalista de La Stampa Carlo Casalegno, e di tanti altri come loro, veri “eroi civici “della Repubblica.

Malauguratamente la stragrande maggioranza dei giovani non sa niente di tutto ciò, mentre sarebbe importantissimo raccontarglielo. Così come non hanno compreso l’assurdità del loro bliz alla sede del Museo del Cinema alla Mole. Istituzione che – come opportunamente ha ricordato il Presidente Enzo Ghigo – rappresenta una realtà di cultura, storia, ricerca, arte libertà e democrazia.

In conclusione, dando per acquisita una certa buonafede dei manifestanti, bisognerebbe anche far sapere loro che ci sono tante e tante persone che soffrono e si prodigano per la popolazione civile di Gaza, dell’Ucraina, del Kurdistan, dell’Afghanistan, del Sudan, del Venezuela ecc. e che sono quotidianamente dedite ad una opera di piena e concreta solidarietà umana e di impegno politico, contro le guerre le dittature e le ingiustizie.

Contrastare il male che regna nel mondo, può avere almeno un parziale successo se lo si affronta con un animo, uno spirito, un metodo e dei mezzi radicalmente alternativi a quelli adoperati dal “male” stesso.

Per queste ragioni noi abbiamo sempre lavorato per unire e non per dividere, per promuovere dialogo rispetto e tolleranza e non odio e posizioni manichee. A tale proposito sarebbe veramente prezioso rileggere e approfondire alcuni pensieri dei nostri “padri della democrazia”, a partire dal prof. Norberto Bobbio o dell’altrettanto interessante prof. Mario Pannunzio.

Invece, purtroppo, le manifestazioni come quelle citate, rischiano di non essere di alcuna utilità – se non addirittura contro producenti – per le nobili e giuste cause a cui vorrebbero fare riferimento.

Giampiero Leo

Vice Presidente del Comitato per i diritti umani della Regione e portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte – Noi siamo con voi