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Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro promuove il “Cuore rosa”

Per tutto il mese di ottobre la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro promuove la campagna del “Cuore rosa”. Coinvolti partner, istituzioni, mondo dello sport e dello spettacolo e numerose attività commerciali.

Candiolo, ottobre 2025 – Con la gara benefica di golf “Pro Am della Speranza – The Green is Pink” e la proiezione del “cuore rosa” sulla facciata della Rinascente di Torino nella serata di mercoledì 1° ottobre, è partita ufficialmente l’ottava edizione di “Life is Pink”, la campagna contro i tumori femminili tradizionalmente promossa, nel mese di ottobre, dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Insieme all’hashtag #sostienicandiolo, il cuore di Life is Pink “firma” i numerosi eventi promossi dalla Fondazione per raccogliere fondi, con il sostegno di sponsor e partner, di personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo e di tante attività commerciali.

In Italia, il tumore al seno rappresenta il 30% di tutte le nuove diagnosi oncologiche femminili, con circa 50.000 casi ogni anno. La sopravvivenza a 5 anni ha raggiunto l’88%, grazie a screening e terapie sempre più efficaci. Tra i tumori ginecologici, quello dell’utero (oltre 8.600 casi/anno) e quello dell’ovaio (circa 5.200 casi/anno) restano sfide importanti, con esiti ancora meno favorevoli rispetto al carcinoma mammario. Fondamentali la diagnosi precoce e l’accesso omogeneo alle cure su tutto il territorio nazionale.

La campagna 2025 ha l’obiettivo di finanziare attività di prevenzione e cura del tumore del seno e l’acquisto di una colonna endoscopica di ultima generazione per le isteroscopie ambulatoriali dell’ambulatorio integrato di isteroscopia ed ecografia dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, unico in Piemonte a integrare la diagnostica ecografica con quella operativa per la prevenzione e il trattamento delle patologie dell’utero. La colonna endoscopica è uno strumento fondamentale per l’accuratezza della diagnosi, la precisione dei trattamenti e il comfort delle pazienti, evitando lunghi tempi di attesa e la necessità di anestesia generale in sala operatoria. Grazie a questa tecnologia sarà possibile individuare precocemente e trattare tumori dell’endometrio, fibromi e polipi di grandi dimensioni, e preservare la fertilità nelle giovani donne.

Per celebrare l’avvio della campagna, fino all’8 ottobre, l’immagine di Life is Pink illuminerà la facciata della Rinascente in Via Lagrange a Torino, grazie al prezioso supporto di Banca Patrimoni Sella & C. e Proietta srl. Inoltre le vetrine dello store, firmate dall’artista Nicola Russo, autore del TOH, saranno interamente dedicate alla campagna in rosa. All’interno della Rinascente, nei weekend del mese di ottobre, sarà inoltre allestito un corner in cui sarà possibile acquistare il merchandising ufficiale dell’iniziativa. Sempre nello store torinese, venerdì 3 ottobre, si terrà una speciale Shopping Night a favore di Life is Pink.

La “Pro Am della Speranza – The Green is Pink”, tradizionale gara di golf che si è svolta martedì 30 settembre nella suggestiva cornice del Royal Park I Roveri, ha visto affrontarsi 23 squadre in rappresentanza di altrettante aziende che hanno deciso di scendere in campo a sostegno della campagna. All’evento hanno partecipato anche grandi chef del territorio che, tra una buca e l’altra, hanno deliziato i presenti con le loro specialità. Grazie al sostegno dei partner e di tutti coloro che hanno deciso di partecipare, sono stati raccolti 120.000 euro a favore della campagna in rosa.

Tutto il merchandising di Life is Pink si potrà trovare online sul sito www.fprc.it/life-is-pink, presso il punto “Sostieni Candiolo” situato all’ingresso dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, durante le iniziative dedicate e in varie attività commerciali da sempre vicine alla Fondazione: da Negri Gioielli nel centro storico di Moncalieri a Pensiero Grafico a Nichelino e nel negozio Patrizia Martini Abbigliamento di Chivasso. Anche la vetrina presente all’interno dei Ronchiverdi Sport Club, dedicata alla Fondazione, verrà rinnovata con il nuovo merchandising e sarà disponibile per tutti i soci. Novità dell’edizione 2025 sono le collaborazioni speciali con prestigiosi partner: la storica maison E. Marinella rinnova il suo impegno al fianco della Fondazione con i raffinati portaocchiali “pink”, e Laboratorio Olfattivo, con il profumatore d’ambiente ClamoRosa, permette di trasformare un gesto solidale in un’esperienza sensoriale unica.

Ritorna la collaborazione con il VII Rugby Torino, che scenderà in campo con la prima squadra indossando le maglie di Life is Pink il 26 ottobre, in occasione di una delle partite casalinghe. Anche il Palavillage di Grugliasco partecipa all’ottava edizione sabato 4 ottobre, giornata in cui i giocatori di Padel e Beach Volley si sfideranno sotto il segno della campagna in rosa.

Nel mese di ottobre, ogni martedì, Galup sostiene la ricerca con una speciale iniziativa “pink”: per ogni caffè servito nel nuovo store di Via Andrea Doria a Torino, 0.50 € verranno donati alla Fondazione per sostenere la cura e la ricerca dei tumori femminili. Un gesto semplice, quello di prendere un caffè, che si trasforma in un atto concreto di solidarietà.

Lunedì 21 ottobre alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo di Torino si terrà la cena benefica “Due Cuori e una Capanna”, una serata speciale in cui solidarietà e arte si incontrano per sostenere Life is Pink. La cena benefica anticipa l’inaugurazione della mostra fotografica “Due Cuori e una Capanna” di Daniele Ratti, curata da Benedetta Donato, che sarà ospitata a partire da martedì 22 ottobre fino a Natale nel nuovo spazio espositivo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, grazie alla collaborazione con la Fondazione e al fondamentale supporto di Intesa Sanpaolo. L’iniziativa sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Allemandi, il cui ricavato sarà in parte devoluto alle attività di cura e ricerca dell’Istituto. Il volume verrà presentato ufficialmente lunedì 28 ottobre alle ore 18:30 presso la Libreria Luxemburg di Torino.

Il dolore di Sauze d’Oulx per la morte della giovane Asia

SAUZE D’OULX Anche la comunità di Sauze d’Oulx in lutto per la tragica scomparsa della giovanissima Asia Oddenino,vittima di un incidente stradale a Settimo Vittone nella notte tra sabato 4 e domenica 5 ottobre.

Il Sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi esprime il suo cordoglio e la vicinanza alla famiglia: È da domenica mattina che ho i brividi addosso pensando alla tragedia della famiglia Oddenino. Una disgrazia che tocca da vicino anche la nostra comunità, oltre che quella di Oulx. Di fronte ad un dramma simile non ci sono parole. Vogliamo però esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla mamma Laura, al papà Max, allo zio Olaf e alla nonna Graziella per il lutto della cara Asia”

In memoria di Matilde di Savoia e Italo Ruffino

L’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE REGINA ELENA ODV  ALLA PRECETTORIA DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO 

Sabato 4 ottobre 2025 l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha organizzato il suo annuale evento alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, ubicata tra Buttigliera Alta e Rosta (TO). Quest’anno sono stati commemorati Matilde di Savoia, prima Regina del Portogallo, nel 900° anniversario dalla sua nascita e Mons. Italo Ruffino, nel decimo anniversario dalla sua dipartita.
Hanno concesso il patrocinio all’evento il Consiglio Regionale del Piemonte, la Città Metropolitana di Torino e i Comuni di Buttigliera Alta e Rosta.
Alle ore 14,50 i numerosi rievocatori dei gruppi storici che hanno partecipato, partendo dall’ex Ospedale dei pellegrini, hanno raggiunto in corteo la chiesa, dove Don Franco Gonella, Parroco di Buttigliera Alta e Rosta, ha celebrato la S. Messa, durante la quale si è pregato per la Regina Mafalda, la Regina Elena e per Maura Aimar ed è stata letta la preghiera dell’Associazione Internazionale Regina Elena.
Alla funzione religiosa è seguita una solenne cerimonia, aperta dai saluti di Laura Saccenti, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura di Buttigliera Alta; Chiara Iglina, Assessore alle Attività Produttive ed alle Associazioni del Comune di Rosta e Alessia Leuzzi, Vice Sindaco e Assessore ai Servizi Scolastici di Chiusa San Michele, tutte con la Fascia Tricolore.
Successivamente lo scrivente ha fatto scoprire ai numerosi presenti la figura di Matilde di Savoia.
Nata nel 1125, Matilde era secondogenita del Conte di Savoia Amedeo III e della sua prima consorte, una certa Adelaide, della quale non si conoscono gli ascendenti. Il Sovrano sabaudo lo stesso anno in cui nacque sua figlia fondò l’Abbazia Reale di Altacomba, che fu la necropoli dei Savoia dal 1189 al 2001.
Matilde nel 1146 sposò Re Alfonso I del Portogallo, primo sovrano ed unificatore del Paese. Aiutò molto i portoghesi che affettuosamente la chiamavano Mafalda, nome poi scelto dalla Regina Elena per la sua secondogenita, nata a Roma il 19 novembre 1902 e morta dissanguata nel Campo di sterminio di Buchenwald il 28 agosto 1944.
La prima Regina del Portogallo si spense a Coimbra il 2 dicembre 1158 e venne sepolta nel Monastero di Santa Croce, del quale era canonichessa onoraria.


Silvio Amprino, Presidente dell’Associazione Amici di Avigliana, impossibilitato a partecipare, ha inviato un messaggio per commemorare Mons. Italo Ruffino, nel decennale dalla sua dipartita.
Nato a Torino il 12 agosto del 1912, Don Ruffino fu insegnante di lettere nel Seminario di Rivoli; cappellano militare durante la Campagna di Russia; dal 1959 al 1984 Parroco a San Massimo, una delle comunità più importanti del centro storico di Torino; Canonico del Duomo e missionario in Argentina. Mons. Ruffino era appassionato della storia degli Antoniani, religiosi che gestirono la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso dalla sua fondazione nel 1188 fino al loro scioglimento con Bolla di Papa Pio VI nel 1776. Egli riallacciò i rapporti tra la Precettoria e l’Abbazia di Saint-Antoine l’Abbaye, la casa madre degli Antoniani; grazie lui nel 2006 l’AFOM (Associazione Amici della Fondazione Ordine Mauriziano) ripristinò la tradizione della benedizione degli animali e dei mezzi agricoli in occasione della Festa di Sant’Antonio Abate, che dal 2007 si tiene ogni anno a Ranverso la terza domenica di gennaio. Egli fu anche cappellano dell’Associazione Internazionale Regina Elena e fu presente ai suoi pellegrinaggi italiani e francesi.
Mons. Ruffino si spense mercoledì 8 aprile 2015 all’età di 102 anni.
Il Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha quindi conferito uno speciale attestato di benemerenza alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. A nome della Fondazione Ordine Mauriziano è intervenuta la museologa e storica dell’arte Serena Fumero, che ha pronunciato il seguente discorso:
“Grazie Andrea, grazie a tutti per essere qui oggi e anche per la creazione sempre di questo evento di memoria, che ormai da anni come prima Andrea stavi raccontando, è diventato un appuntamento importante per la Precettoria di Ranverso. La memoria, anche genealogica, è importantissima per trasmettere i valori di questo luogo che così tanto per il territorio è fondamentale, per tutte le storie che racconta. Grazie davvero”.
Al nuovo membro del Sodalizio, la Dott. Nadia Cappai, è stato consegnato il distintivo, che rappresenta una rosa d’oro stilizzata.

Al termine della cerimonia è stato presentato il libro “SAVOIA, L’ALBERO GENEALOGICO e i protagonisti della Dinastia”, scritto da Andrea Carnino e Pierangelo Calvo ed edito da Susalibri di Angelo Panassi. La prefazione è stata curata dalla Prof. Bruna Bertolo e l’introduzione da S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia, Presidente dell’Associazione Internazionale Regina Elena e figlio di S.A.R. la Principessa Reale Maria Pia di Savoia.
La cerimonia è stata impreziosita dalla presenza dei seguenti gruppi storici: “La Corte del Conte Rosso Aps-ets” di Avigliana, i cui membri hanno impersonato tra gli altri il Conte di Savoia Amedeo VII, la consorte Bona di Berry e Valentina Visconti; “Antico Castello dei Parpaglia”, i cui rievocatori impersonavano i Signori di Candiolo; “La Gente di Nichilinum del Medio Evo”, impersonata dal Gruppo Storico Conte Occelli di Nichelino e “Il Filo della Memoria” de “Il Colibrì Aps” di Buttigliera Alta, i cui rievocatori hanno impersonato tra gli altri il Marchese Carlo Giuseppe Vittorio Carron di San Tommaso; la Regina Anna Maria D’Orleans, consorte del primo Re di Sardegna Vittorio Amedeo II e la Contessa Clementina Carron, ultimo esponente di questa nobile famiglia che per secoli fu il braccio destro di Casa Savoia.
L’Associazione Internazionale Regina Elena è stata rappresentata dal Delegato Internazionale, accompagnato dal Delegato Nazionale Alfio Torrisi; dal Vice Segretario Amministrativo Nazionale e dalla Vice Presidente nazionale del Centro Studi “Mafalda di Savoia”, oltre a soci e volontari.
Tra i presenti: l’Associazione di Protezione Civile CB Club il Marinaio OdV Rosta; il Gruppo Alpini di Rosta; Angelo Panassi, fondatore e titolare di Susalibri; Marco Roschetti, Presidente dell’Associazione Corona Verde di San Vito di Piossasco e Ornella Bronzino, Vice Presidente dell’Associazione Amici di Avigliana.

Andrea Carnino

Quando la solidarietà trabocca sul marciapiede

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FRECCIATE

L’idea, sulla carta, è di quelle che scaldano il cuore: un contenitore in strada dove deporre abiti usati, destinati a nuova vita grazie a qualche associazione benefica. Un piccolo atto di civiltà, una carezza all’ambiente e al prossimo.

Poi, però, c’è la realtà. Passate da via Duchessa Jolanda, a Torino. Lì, quel contenitore appare come la versione laica di un confessionale che ha smesso di contenere peccati. Gli abiti straripano, come se il cassonetto fosse stato colpito da un’epidemia di bulimia tessile. E allora i cappotti cadono a terra, i maglioni si trascinano sul marciapiede, le camicie ondeggiano al vento come bandiere di resa.

Il risultato? L’iniziativa, che doveva essere un aiuto al prossimo, si trasforma in un regalo al degrado. E così, paradossalmente, quel cassonetto che avrebbe dovuto dire “noi ci prendiamo cura” finisce col gridare “noi ce ne freghiamo”.

Iago Antonelli

 

A Torino raccolti 47 kg di rifiuti e 6.300 mozziconi sul Lungo Dora

47 kg di rifiuti differenziati in poche ore: è il bilancio dell’intervento realizzato a Torino in occasione del World Cleanup Day 2025, la più grande giornata di pulizia civica a livello globale che ha coinvolto 193 Paesi e milioni di volontari in tutto il mondo.

L’iniziativa, organizzata da Retake Torino insieme ai volontari di Plastic Free, ha avuto come punto di ritrovo via Reggio, da cui è partita la camminata ecologica lungo le sponde del Dora. I partecipanti, armati di guanti, pinze e sacchi, hanno rimosso rifiuti abbandonati nelle aree verdi e nei tratti pedonali, restituendo decoro e pulizia a un’importante zona naturalistica della città.

Complessivamente sono stati raccolti 25 kg di rifiuti indifferenziati12 kg di vetro10 kg di plastica e 6.300 mozziconi di sigaretta.

«Il World Cleanup Day è per noi un momento di incontro e collaborazione, ma l’impegno continua tutto l’anno. Torino ha bisogno di cura costante e di cittadini attivi, capaci di unire le forze per costruire una città più vivibile e sostenibile», dichiara Fabrizio Milone, presidente di Retake.

Il World Cleanup Day 2025 è promosso a livello nazionale da Let’s Do It! Italy, in collaborazione con Puliamo il Mondo di Legambiente e con Retake, con il sostegno di amministrazioni comunali e partner privati. L’iniziativa gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e dei patrocini della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, dell’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani.

La sanità è gratis?

Uno dei cardini del nostro sistema giuridico o, meglio, socio-assistenziale, è che nel nostro Paese la sanità è gratuita.

Gli italiani sono famosi per non avere le idee molto chiare su quali siano i propri diritti e su quali siano i costi che sostengono, in generale, e previdenza ed assistenza ne sono un esempio lampante.

Ci si lamenta, in particolare negli ultimi anni, che la sanità sia in crisi, che oscuri centri di potere stiano tramando per modificare l’attuale regime sanitario in un sistema privato, dove paghi anche per entrare al pronto soccorso, al pari di quanto avviene da sempre negli USA.

Tutti sono sempre molto attenti, quando si parla di pensioni, a rimarcare il fatto che noi versiamo anche per chi non lavora, con il risultato che poi tutti avranno diritto alla pensione ma a noi (noi chi?) tocca lavorare sempre di più.

Ho chiesto a venti persone come funzionino il regime assistenziale e quello previdenziale in Italia, e solo 4 hanno saputo rispondermi correttamente.

Premesso che in Italia, dopo la nascita del Servizio Sanitario Nazionale per effetto della legge 833/78, esiste un solo sistema sanitario principale mentre sussistono ancora alcune casse previdenziali di categoria (ENASARCO, Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, ed altre): parliamo di INPS che è l’Ente che accomuna la quasi totalità degli italiani.

Noi paghiamo (attraverso il gettito IRPEF) un tot, calcolato sul reddito lordo, quale quota per l’assistenza (malattia, per intenderci) e previdenza (la pensione).

Pur essendo i versamenti riconducibili al singolo che li effettua, l’Ente va visto come un enorme calderone nel quale arrivano soldi di tutti gli iscritti e ne escono per prestazioni sanitarie (farmaci compresi) e pensioni.

Se abbiamo un minimo di dimestichezza con la matematica, è intuibile che se, per ragioni varie, gli introiti diminuiscono diventa difficile mantenere invariate le uscite. Allo stesso modo, se aumentano le uscite, diventa molto difficile pareggiare i conti.

Mi spiego meglio: in un periodo come la pandemia quando molte attività sono state costrette alla chiusura gli introiti sono stati ridotti drasticamente ma, per contro e per la stessa causa, sono aumentate le spese (tamponi, ricoveri, visite specialistiche, presidi medico-chirurgici).

Aggiungiamo, inoltre, che da anni è sorta la tendenza a creare sempre nuovi malati (non entro nel merito della correttezza della tendenza). Un esempio? L’ipertensione: anni fa valeva la formula del “100 + l’età” almeno per gli adulti; va da sé che un 70enne con una pressione sistolica di 170 era “sano”. Ora se mantieni nel tempo una massima di 140 sei considerato iperteso e, quindi, inizi ad assumere farmaci antiipertensivi a vita. L’ASL ti assegnerà l’esenzione per patologia ed ecco che i farmaci saranno per sempre a totale carico INPS.

Lo stesso dicasi per il colesterolo, nei confronti del quale vengono ogni tot anni rivisti al ribasso i valori, cosicché se qualche anno fa con 220 eri “nella norma”, ora devi stare sotto i 200. E se superi quei valori? Basta assumere delle statine (per tutta la vita) a totale carico INPS e anche questa è fatta.

Ovviamente non è importante che il contribuente guarisca, basta che le casse dell’INPS non reclamino vendetta altrimenti bisogna correre ai ripari introducendo tickets su alcuni farmaci o sulle prescrizioni.

Noi siamo uno dei popoli col minor senso civico: basterebbe mantenere uno stile di vita adeguata, evitare di ricorrere al pronto soccorso per un’influenza o un attacco di diarrea, evitare di chiamare l’ambulanza se ci si può recare al P.S. con mezzi propri e già le cose cambierebbero. Certo, se lo fa un italiano su 60 milioni non cambia nulla, ma se venisse adottato come stile di vita generalizzato le cose cambierebbero eccome.

Se quando finiamo una terapia portassimo al nostro medico i farmaci avanzati (e non scaduti, ovviamente) questi potrebbero essere consegnati a chi ne abbia bisogno, senza ulteriori aggravi per il S.S.N.

Se evitassimo di provocarci le patologie (mangiando schifezze, bevendo come se non ci fosse un domani, fumando anche il posacenere, ingurgitando dolci e grassi come se fossero aria) sicuramente eviteremmo di caricare il S.S.N. di costi.

Allo stesso modo, se stiamo a casa “in mutua” per un unghia incarnita o perché devo ritinteggiare casa, va da sé che incidiamo non poco sull’INPS e, col passare del tempo, le sue casse cominceranno a colorarsi di rosso.

Una buona gestione dell’Ente è sicuramente auspicabile, e non ho motivo di ritenere che non avvenga così già ora; mi sento, invece, di credere che da un cambiamento nel comportamento di tutti noi Italiani possa nascere la differenza.

Sergio Motta

“Aquiloni nella tempesta”, l’esperienza del Covid raccontata a più voci

Il 16 ottobre, alle ore 18, a Cuneo, un incontro pubblico alle Mille Foglie

Le conseguenze del Covid sono state di natura sanitaria, ma anche psicologica e sociale. Su questo ultimo aspetto il libro omonimo dell’evento raccoglie le testimonianze di cittadine e cittadini di diverse categorie a distanza di 5 anni dal sorgere dell’epidemia. L’erboristeria Mille Foglie di Cuneo, in via Monsignor Bologna 5, ospiterà il 16  ottobre, alle ore 18, un incontro sul tema, prima occasione in Piemonte per proporre un dialogo serio e aperto su una tematica piuttosto travagliata. Elisa Bertinato e Fernanda Mazzoli, due insegnanti del pesarese urbinate, hanno lanciato nei canali social il questionario a cui hanno risposto in modo meditato 42 persone, quelle che se la sono sentita di tornare con la memoria a quel periodo, contrassegnato da decisioni e interrogativi drammatici, e di autorizzare poi la pubblicazione della loro testimonianza.

Le scelte di ciascuno, nate nella pandemia, hanno procurato fratture nei rapporti familiari e lavorativi, non tutte ancora ricucite. Il libro le descrive e tenta di aprire il confronto fra chi, forzatamente, è stato incasellato nelle definizioni di pro vax o no vax. All’incontro interverranno tre degli autori del libro: Guido Fea, di Fossano, analista informatico; Alessia Garda, torinese, insegnante di filosofia e Maria Antonietta Bálzola, milanese, psichiatra. Modererà il dibattito l’editore R. Labanca.

Mara Martellotta

A Villa Lascaris “Memoria e Accoglienza: Storie di mondi in cammino”

Si è inaugurata venerdì 3 ottobre a Villa Lascaris la mostra fotografica Memoria e Accoglienza – Storie di mondi in cammino, alla presenza delle istituzioni e delle associazioni del territorio. Realizzata con il contributo della Fondazione CRT e dell’Associazione Generazioni Migranti, e inserita nel programma del Festival dell’Accoglienza di Torino, la mostra esplora il tema delle migrazioni nel tempo: dal grande esodo italiano tra l’Unità d’Italia e gli anni Venti del Novecento fino ai movimenti contemporanei.

Migrazioni, umanità, riconciliazione

Nel suo intervento, il direttore di Villa Lascaris don Marco Fracon ha ricordato come i fenomeni migratori abbiano da sempre accompagnato la storia dell’umanità, intensificandosi nei periodi di guerra e di sconvolgimento climatico come quello attuale. Ha inoltre sottolineato una doppia coincidenza simbolica nella data di apertura al pubblico: il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco d’Assisi – il santo dell’incontro con l’altro, del dialogo e della fraternità – e la vicinanza con lo Yom Kippur, la festa ebraica dell’espiazione e della riconciliazione.

Le parole delle istituzioni

Giampiero Leo, consigliere e coordinatore della Commissione Arte, Cultura, Welfare e Territorio della Fondazione CRT, ha portato i saluti della Presidente della Fondazione, prof.ssa Anna Maria Poggi e della Segretaria Generale avv. Patrizia Polliotto, soffermandosi sul valore culturale ed educativo di iniziative come Memoria e Accoglienza. Eventi che ricordano le esperienze dei nostri connazionali emigrati nel corso dei secoli, e che insieme mostrano esempi di integrazione riuscita e di futuro condiviso. Citando l’avvocata e attivista iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace nel 2003 – “Voi siete come quelli che, avendo l’acqua tutti i giorni, non si accorgono di quanto valga l’acqua” – Leo ha invitato a riscoprire il valore della consapevolezza, della partecipazione democratica e della cittadinanza attiva. Elementi che , come ha voluto anticipare  il Consigliere Leo, saranno parte fondamentale e qualificante del prossimo piano triennale della Fondazione CRT. L’inaugurazione si è conclusa con la visita al percorso espositivo, che si è rivelato tanto profondo quanto coinvolgente. Il tutto si è infine arricchito con una raffinata performance dal vivo dell’attrice Silvia Mercuriati.

Messa in sicurezza della Provinciale di Massello

Nell’ultimo anno e mezzo la Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino ha realizzato alcuni importanti interventi lungo la Strada Provinciale 170 che collega il Comune di Massello con il fondovalle della Val Germanasca.Nell’ambito di un primo appalto, finanziato con fondi PNRR per 400.000 euro, è stato effettuato un intervento per la mitigazione del rischio di dissesto del versante roccioso lungo il tratto che va dal km 3 al km 4+400, a protezione del traffico veicolare. In particolare sono stati effettuati interventi di disaggio-demolizione delle porzioni di roccia pericolanti e sono stati inseriti sistemi di protezione attivi, quali ancoraggichiodature e reti in aderenza, finalizzati al consolidamento delle pareti. Nell’ambito di un secondo appalto, finanziato con fondi regionali derivanti dalla riscossione dei canoni idrici per 450.000 euro, sono stati effettuati interventi di manutenzione straordinaria:

– il rinforzo di un muro in pietra a secco al km 5+900 soggetto a fenomeni di spanciamento, mediante pannelli in fune e travi in acciaio di ripartizione ancorate in profondità;

– l’installazione di nuove barriere stradali in tratti privi di protezione o la sostituzione di quelle esistenti in sei tratti di strada tra il km 1+800 e il km 5+900 e al km 0+700 della diramazione 1 della Provinciale 170, in corrispondenza di muri di sottoscarpaponti e ponticelli, al di sopra di nuovi cordoli in calcestruzzo armato gettato in opera;

– il rinnovamento della pavimentazione in conglomerato bituminoso in corrispondenza dei tratti della Provinciale 170 sopra citati, con il ripristino degli strati profondi nei punti più ammalorati e la correzione delle pendenze trasversali, per favorire il deflusso delle acque di piattaforma.

Ragazza 18enne muore in un incidente

Un incidente stradale ha coinvolto quattro giovani di Oulx, Salbertrand e Sestriere. Mentre viaggiavano sulla provinciale di Settimo Vittone a bordo di una Land Rover Defender, per motivi ancora da accertare, il conducente ha perso il controllo ed è uscito dalla carreggiata finendo in una scarpata. Una giovane del gruppo, di 18 anni, è morta durante il trasporto verso l’ospedale di Ivrea. Feriti non gravemente gli altri ragazzi.