CRONACA- Pagina 447

Addio a Remo: il decano degli alpini è andato avanti

Negli occhi di Remo si leggeva l’orgoglio e il temperamento dei “veci” d’altri tempi: “ancora lo scorso giugno eravamo a Brusasco insieme ai suoi Alpini e come sempre bastava la sua presenza per dare carattere e significato alle celebrazioni.

Con la scomparsa di Remo viene a mancare l’ultimo dei Soci Fondatori che 76 anni fa si riunirono per costituire il Gruppo Alpini di Cavagnolo, alla Famiglia Ferrero e alle sue amate penne nere rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze”,  si legge nella pagina Facebook del Comune di Cavagnolo.

Il rinnovo e l’allargamento del patto di amicizia tra Rivarolo Canavese e Vasto

 

In 50 anni di vita, il Coro Città di Rivarolo, si è confrontato molte volte con diversi sodalizi musicali ma con il Coro Polifonico Histonium “Bernardino Lupacchino dal Vasto”, in provincia di Chieti, è nata quasi istantanea, l’unità di intenti, l’affetto, la sinergia che negli anni ha visto queste due realtà corali collaborare tra loro, malgrado la distanza geografica.

Tutto nacque nel 2009 dal drammatico terremoto dell’Aquila. Il Coro di Rivarolo Canavese si mise immediatamente alla ricerca di un coro “fratello” nell’ottica di organizzare insieme un evento musicale per raccogliere fondi da destinare a quegli sfortunati territori. Il Coro Polifonico Histonium Bernardino Lupacchino dal Vasto si rese immediatamente disponibile per questo progetto e da quel momento iniziò subito una forte empatia tra i due sodalizi che portò negli anni a seguire, a reciproche trasferte. Nel 2022, dopo aver condiviso per 16 anni tante esperienze di musica ed amicizia, i due cori avevano deciso di ufficializzare i “vincoli permanenti di fratellanza”, attraverso la stipula di un “Patto di Amicizia” che ha visto coinvolte a Rivarolo Canavese anche le amministrazioni civiche delle due città.
Per dare forza e concretezza al Patto di Amicizia stipulato l’amministrazione Rivarolese e il Coro Città di Rivarolo hanno deciso di allargare ad altre associazioni l’esperienza e la conoscenza di quei luoghi con l’obiettivo di unire altre realtà culturali, sociali, turistiche dei nostri due comuni.

Nei giorni dell’Immacolata Concezione, da venerdì 8 a domenica 10 dicembre i Coristi del Coro di Rivarolo, presieduto da Gianfranco Ponchia e diretto da Maria Grazia Laino, con l’assessore alle Politiche Sociali ed ai gemellaggi di Rivarolo Michele Nastro, una delegazione dell’ANFFAS ed una dell’UNITRE, si sono recati nella Città del Vasto per partecipare alle celebrazioni concertistiche previste dal Coro Histonium per le celebrazioni del loro 50°mo anniversario.

Venerdì 8 dicembre partenza da Rivarolo e arrivo a Vasto nel tardo pomeriggio. Alla sera, dopo un piacevole concerto effettuato dai due cori, un ricevimento informale da parte del sindaco Francesco Menna, dell’Assessore alla cultura e al Welfare Nicola Della Gatta e di tutta la giunta della città con una visita al mercato cittadino recentemente ristrutturato. Sabato mattina ha visto i coristi dei due cori affiancati per una prova generale del concerto, mentre nel pomeriggio i Rivarolesi sono stati accompagnati in una visita guidata della città con visita al palazzo D’Avalos. In serata, nella chiesa di Santa Maria Maggiore si è tenuto l’emozionante concerto dal titolo “Magnificat”.

Tante le realtà musicali per questo concerto: il Coro Polifonico Histonium “Bernardino Lupacchino dal Vasto”, diretto da Luigi di Tullio, il “Coro città di Rivarolo Canavese” diretto da Maria Grazia Laino, “La Compagnia Virtuosa” diretta da Chiara Leonzi, “Il complesso Ars Vocalis Ensemble” diretto da Carmine Leonzi, l’Orchestra I musici del Polifonico e la partecipazione della soprano Valeria De Fanis. Ha diretto il concerto il maestro Luigi Di Tullio.

La domenica mattina il ricevimento nella pinacoteca civica del palazzo D’Avalos e dopo i discorsi ufficiali dei vari rappresentanti comunali, l’allargamento del patto di amicizia alle realtà ANFFAS e UNITRE presenti nelle città di Rivarolo e Vasto con l’obiettivo di realizzare un programma di attività culturali e scientifiche volte a favorire comuni iniziative che promuovano l’inclusione sociale e la promozione della cultura della disabilità a 360°, e con il desiderio e impegno di promuovere scambi culturali tra queste due realtà promuovendone il processo di integrazione.
L’ANFFAS era rappresentata dall’operatrice Rosita Ferrara e da due ragazze: Concetta e Silvana mentre l’Università della Terza Età è stata rappresentata da Fulvia Guglielmetti.

Dopo i discorsi e impegni ufficiali, il classico scambio di doni con la consegna alla città del Vasto di un gallo in terracotta, simbolo della città di Rivarolo Canavese, e di alcune formelle in terracotta realizzate dai ragazzi nel laboratorio di ceramica dell’ANFFAS all’interno di un progetto sociale promosso dall’amministrazione comunale rivarolese.

Un generoso pranzo ha sancito la fine delle attività previste e nel pomeriggio le delegazioni Rivarolesi sono ripartite in bus rientrando a notte fonda a Rivarolo stanche ma molto soddisfatte per l’esperienza vissuta.

(Facebook Comune di Rivarolo Canavese)

Donna aggredita per rapina in strada nel cuore della notte

Si è trattato di un vero e proprio inseguimento dei carabinieri  per le vie del centro città, ad Alessandria, di  notte, per arrestare un uomo che aveva aggredito a scopo di derubarla  una donna che tornava dal lavoro. È dapprima  intervenuto in soccorso un uomo che aveva assistito all’aggressione poi i carabinieri sono stati avvisati dagli abitanti svegliati dalle urla. L’aggressore 29 enne è stato arrestato.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Settimo, progetto formativo per il corpo insegnanti

La giunta ha accolto due ospiti, giunti a Settimo per il progetto formativo Erasmus+ promosso dall’Istituto comprensivo Settimo I. Sono Keith Kelly e Diana Dimitrova, due insegnanti e formatori giunti dalla Bulgaria. Nell’ambito di un progetto Erasmus + stanno svolgendo attività di formazione destinate al corpo insegnanti del I Comprensivo. Negli scorsi mesi diciassette docenti hanno partecipato a un corso svoltosi a Plovdiv, nel quale hanno appreso tecniche e allenato il proprio inglese grazie al metodo CLIL, che sviluppa l’apprendimento integrato di contenuti e lingue, insegnando così sia la materia che la lingua contemporaneamente.
Questa volta i formatori sono venuti a Settimo a conoscere la città dando seguito al progetto e ponendo le basi per gli sviluppi futuri. La giunta li ha avuto ospiti, insieme alla dirigente, al DSGA e ai referenti del progetto del I Comprensivo.

«Si tratta di un’ottima esperienza di cui beneficeranno soprattutto gli alunni e le alunne – interviene l’assessora alla scuola Alessandra Girard – Il bagaglio formativo trasferito ai nostri insegnanti, anche grazie alla prosecuzione di questo progetto, rappresenterà un valore per le nostre scuole».

(Facebook)

Il mondo dello sport piange la morte dell’”allenatore gentile”

Nel mondo del calcio era da tutti apprezzato come un allenatore gentile e disponibile.  Aldo Borgna è morto all’età di 78 anni.

Nato a Mombasilio è stato  massaggiatore in tante società del Cuneese.  Nelle ultime quattro stagioni ha prestato servizio alla Giovanile Centallo 2006. Era stato a Tarantasca  allenatore dei giovanissimi. La sua missione era educate allo sport i bambini. Lascia la figlia Elisa, il genero, e i nipoti.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

SiLavoro raccoglie generi alimentari per i bisognosi

Come ogni anno , dal 2016 la Associazione SILAVORO presieduta da Mino Giachino che ha organizzato la manifestazione dei SITAV del 10 novembre 2018 ha raccolto generi alimentari per le famiglie in difficoltà .
Il raccolto è già stato consegnato alle Parrocchie della Pace di Barriera di  Milano alla Parrocchia S. Benedetto abate di S. Mauro e al Sermig di Ernesto Olivero.

E’ un piccolo  gesto per le famiglie in difficoltà per il pranzo di Natale. Pasta riso succhi di pomodoro dolci e panettoni ci dice soddisfatto Mino Giachino.

Tensione in carcere a Torino, agente contuso con le gambe di un tavolo

Resta alta tensione nel carcere di Torino. La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Segretario Regionale Vicente Santilli che spiega la giornata di tensione vissuta venerdì  nel carcere torinese: “Nella giornata di ieri, intorno alle ore 15:30, presso il secondo piano del padiglione B del carcere di Torino, per i soggetti detenuti impegnati in attività lavorativa nella mattinata è  consentito l’accesso nel pomeriggio presso il cortile passeggi. Durante le operazioni di movimentazione dei ristretti, alcuni detenuti stranieri che non ne avevano diritto hanno manifestato il proprio dissenso pretendendo di andare nel cortile passeggi, aggredendo verbalmente gli agenti e subito dopo rovesciando dei tavoli. Con le gambe di un tavolo hanno colpito un agente. Il poliziotto è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria per le cure del caso da dove è stato dimesso con una prognosi di giorni cinque”.
E’ furioso, il sindacalista: “Non ci sono più parole per definire le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria. La situazione è a dir poco drammatica. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e, nonostante le innumerevoli denunce del SAPPE, tutti stanno a guardare e ad aspettare: ma cosa? Che qualche onesto servitore dello Stato ci lasci le penne? Ora veramente basta! La Polizia Penitenziaria chiede aiuto alle istituzioni affinché si ponga rimedio a questo scempio”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, ricorda che “il SAPPE da decenni chiede riforme concrete come l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. Al Governo Meloni, che pure ha deliberato importanti provvedimenti sul fronte penitenziario chiediamo, oltre alla dotazione del taser per potersi difendere dai detenuti violenti, di fare presto”.
COMUNICATO SAPPE

Gli scolari addobbano gli alberi di Natale a Rondissone

Il Comune di Rondissone sui social ringrazia “di cuore per gli alberi natalizi che hanno decorato e abbelliscono le vie e le piazze di Rondissone realizzati dagli alunni della scuola primaria “Collodi”… Bravi, bravissimi! Con piacere ogni anno possiamo ammirare i vostri capolavori. Grazieeee!”

(facebook)

Caso pandoro griffato: Codacons presenta esposto contro Chiara Ferragni

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Non si fermano le polemiche a seguito della sanzione pecuniaria alla regina delle influencer Chiara Ferragni per la vicenda del pandoro Balocco griffato. Non bastasse la multa dell’Antitrust, di oltre un milione di euro alle società riconducibili all’imprenditrice e di 420mila euro all’azienda veronese per pratica commerciale scorretta, ora il Codacons annuncia che presenterà un esposto in varie procure tra cui Torino per un “possibile reato di truffa aggravata” e attiverà  “un’azione legale contro la Balocco e Chiara Ferragni, chiedendo di rimborsare il costo del pandoro a tutti i consumatori che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà”.

Una telefonata al Case Manager salva la vita del paziente

L’uomo aveva chiamato la “linea dedicata” lamentando una serie di dolori: l’infermiere Stefano Gianolio, Case Manager della Chirurgia Generale e Oncologica, si è reso conto del pericolo ed ha avviato il percorso che ha permesso al paziente di essere sottoposto in urgenza e con successo a Coronarografia
Una telefonata ricevuta sulla linea dedicata ai pazienti “Help line” ha consentito al “Case Manager” della Chirurgia Generale e Oncologica dell’Ospedale Mauriziano di Torino di individuare una situazione di pericolo e di salvare la vita ad un paziente. È accaduto poche settimane fa, quando l’infermiere Stefano Gianolio, Case Manager della Chirurgia Generale e Oncologica (diretta dal professor Alessandro Ferrero), ha risposto alla chiamata di un paziente di 66 anni, reduce da colecistectomia. Dopo qualche giorno dal rientro a casa, il paziente, a seguito di un episodio di dolore addominale e toracico con nausea, ritenendo che potesse essere collegato con il recente intervento, ha utilizzato la help line.
«Mi ha riferito di aver avuto una serie di dolori, non collegabili all’intervento chirurgico eseguito pochi giorni prima – spiega Gianolio -. Mi ha detto di essere stato “piegato in due” da un dolore che interessava addome e torace e si irradiava anche alla mandibola». Abbastanza per far sospettare all’infermiere una problematica cardiaca e per suggerire, dopo consultazione con l’équipe medica, a chi stava all’altro capo del telefono di recarsi in Pronto soccorso per approfondire il disturbo accusato qualche ora prima. Sospetto prontamente confermato dalla visita cardiologica e dal riscontro di stenosi coronarica critica, che ha portato il paziente ad essere sottoposto in urgenza e con successo a coronarografia, presso la Cardiologia dell’ospedale Mauriziano (diretta dal dottor Giuseppe Musumeci).
«Appare evidente che senza il modello personalizzato di presa in carico previsto dal Case Management e senza quella fatidica telefonata, i sintomi avrebbero potuto essere sottovalutati con conseguenze che avrebbero potuto mettere a grave rischio la vita del paziente», osserva Alessio Rizzo, infermiere del Dipsa (Direzione delle Professioni Sanitarie) dell’ospedale Mauriziano. «Oltre alla linea telefonica dedicata – aggiunge –, a fare la differenza è stata la risposta, fornita da un professionista altamente e specificatamente formato e con una profonda conoscenza e relazione di cura e fiducia del paziente».
Il modello di Case Management della Chirurgia Generale e Oncologica dell’ospedale Mauriziano è un modello di presa in cura personalizzato e prevede la presa in carico continuativa del paziente complesso che va incontro a chirurgia addominale maggiore. Una nuova figura sanitaria. Se ne occupa un infermiere con formazione avanzata che segue il percorso clinico – assistenziale in tutte le sue fasi: da quella pre-operatoria, che ricopre i giorni compresi tra la diagnosi ed il ricovero, fino a quella di ricovero ed a quella successiva alle dimissioni dall’ospedale, gestita attraverso un monitoraggio a distanza, organizzato in base alle specifiche esigenze della persona assistita ed alle evidenze scientifiche. A tutto ciò provvede un infermiere dedicato, il cosiddetto Case Manager, che fornisce supporto continuativo e personalizzato lungo tutto il percorso di diagnosi e cura.
«Nel nostro ospedale – precisa Graziella Costamagna (Direttrice del Dipsa del Mauriziano) –, oltre che in Chirurgia Generale e Oncologica, la figura del Case Manager è oggi attiva in Cardiologia, in Ortopedia e nel Pronto soccorso. A breve lo sarà anche in Oncoematologia». Il modello sperimentato con successo al Mauriziano è stato recentemente inserito all’interno del Database delle “buone pratiche” nazionali di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha inserito l’ospedale sul podio nazionale nel suo prestigioso “Report 2023”. Ha tra i suoi elementi caratteristici anche la presenza di una “Help line” dedicata, ossia una linea telefonica a disposizione dei pazienti, alla quale essi possono rivolgersi in caso di dubbi o problemi legati alla propria condizione clinica, trovando risposte dirette.
«Questo episodio, probabilmente più eclatante di altri, è solo uno dei tanti esempi di quanto la personalizzazione delle cure infermieristiche e la presenza costante di personale dedicato di riferimento, siano elementi che, inseriti in una realtà virtuosa come la Chirurgia Generale e Oncologica del Mauriziano, possono aumentare la qualità delle cure rivolte ai pazienti», confermano Alessio Rizzo e Stefano Gianolio. Quest’ultimo conclude: «Seguo circa 500 pazienti l’anno e con ciascuno di loro cerco di instaurare un rapporto di fiducia profondo e duraturo. Quella telefonata ha permesso di completare il circolo virtuoso che sta alla base di questo modello organizzativo».