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Scontro tra moto e camion, morto il centauro

Nello scontro tra una moto e un camion a Graglia, nel Biellese un motociclista cinquantenne è deceduto.  Il centauro non ha più ripreso conoscenza dopo essere rimasto ferito gravemente. I soccorsi non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

Montaldo Torinese “Città per la pace e i diritti umani”

Il diritto umano alla pace, pre-condizione necessaria per l’esercizio di tutti gli altri diritti, la centralità dei diritti umani, la riduzione delle disuguaglianze, la necessità di operare concretamente per la difesa e l’attuazione di ogni diritto inerente la persona, il contrasto agli egoismi e all’esclusione sociale, la costruzione della vicinanza, dell’ascolto, dell’accompagnamento, della partecipazione, della solidarietà, della legalità e della trasparenza, nonché la convinzione della necessità di investire sui giovani e sulla loro educazione alla giustizia e alla legalità, alla pace e ai diritti umani, alla democrazia e alla cittadinanza, determinano la consapevolezza di agire anche nel nostro Comune di Montaldo Torinese e di riconoscere il nostro Comune come “Città per la pace e i diritti umani”.

Da oggi il Comune di Montaldo Torinese aderisce al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani con sede a Perugia, condividendo le finalità e il programma del Coordinamento che, dal 1986, promuove e coordina le attività di centinaia di comuni, province e regioni per la pace e i diritti umani.

Sarà costituito un “Ufficio per la pace e i diritti umani” con il compito di promuovere una politica di pace e la diffusione della cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali, di ricerca, di educazione, di informazione, di solidarietà e cooperazione che tendano a fare del territorio comunale una terra di pace, impegnata per la pace.

Questa, come altre iniziative intraprese da questa Amministrazione, andrà ad arricchire la proposta culturale per la crescita umana e personale di tutti i nostri cittadini, con particolare attenzione verso il mondo giovanile.

L’Assessore alla Cultura

Emanuela Cardis

Il Sindaco

Sergio Gaiotti

Mentre ruba si rompe una gamba: ladro costretto a chiamare il 112

Un ladro stava compiendo un furto  in un negozio di pc di un centro commerciale in via Orvieto a Torino. Scattato improvvisamente l’allarme l’uomo ha tentato di scappare  passando per il soffitto.  Ma il controsoffitto non ha retto il suo peso e il ladro è caduto rovinosamente rompendosi una gamba. Dolorante e incapace di muoversi ha chiamato lui stesso il 112 per chiedere soccorso. Ambulanza e carabinieri sono arrivati a “salvarlo”.

Estirpa bosco grande come campo di calcio. Denunciato dai carabinieri

I Carabinieri della Stazione Forestale di Alessandria hanno scoperto lungo il fiume Tanaro, nel comune di Rivarone, un bosco di latifoglie di 9.000 mq, completamente estirpato per installare un impianto di arboricoltura da legno di pioppi, dai quali ricavare cippato e compensati da vendere.

Il titolare dell’impresa agricola responsabile dell’estirpo e della nuova coltivazione senza titolo o autorizzazione è stato denunciato dai Carabinieri.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Per entrare in appartamento cade dal secondo piano: è grave

È ricoverato in codice rosso al san Giovanni Bosco di Torino un uomo caduto  dal secondo piano di un edificio in corso Grosseto. Sembra volesse introdursi in un appartamento, non si sa ancora se fosse il proprietario ma è scivolato ferendosi gravemente. Sul posto la polizia e il 118.

Il Siulp: “Torino e la questione migratoria”

Dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo: 
TORINO E DINTORNI E LA QUESTIONE MIGRATORIA. 

Che anche a Torino l’immigrazione sia un problema che preoccupa sempre di più i cittadini della provincia, nonostante l’impegno continuo e gravoso delle forze dell’ordine è un dato assodato.
Le stazioni, i parchi pubblici, le aree più periferiche e non solo, l’accattonaggio all’incrocio dei semafori, davanti agli ospedali e ai centri commerciali, gli esercizi di vicinato (i cosiddetti Bangla Market), ma anche sotto le abitazioni della città e dei paesi, le attività illegali che vengono perpetrate da extracomunitari allo sbando che si “arruolano” nella malavita organizzata, non sono purtroppo una mera percezione di insicurezza.
Ondate migratorie senza fine e Centri di accoglienza fuori controllo,  riflettono anni ed anni di politiche migratorie completamente sbagliate. In sintesi cosa si dovrebbe fare :

1)Una task force della polizia di Stato di centinaia di poliziotti che operano a livello nazionale, dedicati esclusivamente al rintraccio, scorte e quindi alle espulsioni degli extracomunitari irregolari e di coloro che hanno commesso reati giacché, una volta scontata la pena, non sempre vengono espulsi, ma restano liberi di girovagare nel nostro paese, perché non ci sono materialmente i poliziotti ne’ i mezzi,  per procedere ai rimpatri.  I CPR, per quanto importanti, sono insufficienti se non ci sono fisicamente gli operatori per effettuare i rimpatri.

2) Moltiplicare le Commissioni Territoriali prefettizie affinché giudichino velocemente il diritto degli extracomunitari alla Protezione Internazionale, affinché possano restare a buon diritto nel nostro paese. Una valutazione che dovrebbe impiegare al massimo due mesi di tempo e non come adesso con decisioni che superano anche l’anno quando poi, circa l’80%, non ha il diritto.
 
3) I ricorsi al Tribunale sul diniego alla Protezione Internazionale non dovrebbero accogliere la sospensiva al rimpatrio ma dovrebbero poter giudicare sul ricorso con l’extracomunitario che si trova già nel suo paese in attesa di sentenza, atteso che molti di coloro che ricorrono, non vivono in paesi dove avrebbe effetto la Protezione Internazionale. Diversamente resterebbero liberi di girovagare nel nostro paese in attesa di pronuncia sul ricorso e magari diventare poi irreperibili.
 
4) Procedere all’immediato “riaccompagnamento” utilizzando l’istituto del respingimento degli extracomunitari che sbarcano nelle coste italiane la cui nazionalità è facilmente riconoscibile ( esempio tunisini) utilizzando i Consolati che dovrebbero trovarsi nelle prossimità dello sbarco. In pratica coloro che sbarcano a Lampedusa, avendo tali requisiti, non dovrebbero  essere mandati negli hotspot delle varie regioni d’Italia ma  “rimpatriati” con voli charter, atteso che in alcuni casi sussistono anche accordi bilaterali. Naturalmente anche in questo caso occorrerebbero uomini per le scorte e mezzi per potere attuare tali respingimenti.
 
Senza queste quattro condizioni fondamentali parlare di controllo dei flussi migratori è un palliativo se non una
pia illusione.
Con gli uomini dedicati, i mezzi e le risorse, la macchina delle espulsioni potrebbe procedere anche a rimpatriare il 50% degli extracomunitari che sono nel nostro paese, atteso che le espulsioni possono essere effettuate a prescindere  degli accordi bilaterali, con la differenza che richiedono, tuttavia,  più viaggi e più uomini atteso che non si possono organizzare voli charter ma i rimpatri sono effettuati  per singoli extracomunitari.
Si tratta sicuramente di un investimento importante ma inevitabile se si vuole agire drasticamente sul fenomeno migratorio e che, forse, a ben vedere, potrebbe costare meno del mantenimento degli irregolari sotto l’aspetto sociale e sanitario, dei danni che provoca chi svolge attività illegali,  per non parlare delle condizioni di degrado, di insicurezza e di paura che si ingenerano nella popolazione. L’efficacia della velocità delle espulsioni potrebbe anche dissuadere gli extracomunitari a ritornare in Italia, attesa la velocità con cui verrebbero rimpatriati. Naturalmente migliorare l’accoglienza diffusa per chi ne ha diritto, lo sviluppo dei paesi africani, il blocco navale e gli hotspot nei paesi africani restano interventi importanti sebbene, al momento, sembrano di difficile realizzazione.

Transenna spostata a Mattie: un gioco pericoloso

Qualcuno, al fine di poter transitare sulla strada meglio nota come Scaletta che collega la Borgata Menolzio con la provinciale per Susa, ha pensato bene di spostare la transenna di blocco lì posizionata, in quanto sono ancora in corso lavori di risistemazione della stessa ed è quindi sempre valida l’ordinanza di chiusura da me firmata. Queste azioni sono pericolose non solo per chi le compie, ma anche per chi, tratto in inganno, si trovasse eventualmente a transitare. Per questa ragione, assieme alla direzione lavori , presenterò ai carabinieri denuncia contro ignoti.
Il Sindaco Marina Pittau

La Città metropolitana di Torino cerca ingegneri e funzionari amministrativi

La Città metropolitana di Torino cerca ingegneri e funzionari amministrativi e ha pubblicato cinque avvisi di mobilità esterna.
In particolare i tre avvisi per mobilità esterna degli ingegneri sono per la ricerca di un ingegnere energetico, uno strutturista e uno antincendio (Area dei funzionari e dell’elevata qualificazione – ex cat. D) da inserire a tempo indeterminato e pieno.
Per quanto riguarda i profili amministrativi gli avvisi di mobilità volontaria esterna sono per inserire a tempo indeterminato e pieno due istruttori amministrativi o contabili (Area degli istruttori – ex cat. C): uno dei due avvisi è riservato agli appartenenti alle categorie di cui alla legge 68/1999 art. 1, c
La scadenza di presentazione telematica delle domande è entro le h 12 del 15 settembre. Indispensabile lo spid
Per il dettaglio dei bandi, i requisiti richiesti e per le domande di presentazione:
http://trasparenza.cittametropolitana.torino.it/bandi-concorso

Baby gang a Torino, tentata rapina in pieno centro

Due  14enni camminavano in via Po in pieno centro a Torino, alle 19 di ieri, quando due giovani hanno tentato di rapinarli. Fortunatamente grazie all’intervento di alcuni passanti non è accaduto nulla.  I due baby bulli  di 17 e 18 anni residenti a Torino sono stati denunciati dai carabinieri. L’intervento dei carabinieri ha permesso di rintracciarli intorno alle 21.30 in via Po. Sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di tentata rapina.