CRONACA- Pagina 293

Radiologia domiciliare, attività in costante crescita

Il caso di Novara. Nel 2024 i pazienti sottoposti a indagine radiologica sono stati 615 di cui 296 in abitazioni private e 319 nelle RSA

Oltre novecento esami per oltre seicento pazienti: sono questi gli ottimi dati raggiunti nel 2024 da “Insieme per la diagnosi radiologica domiciliare”, il progetto avviato nel 2022 dall’Asl di Novara per l’esecuzione di prestazioni di radiologia direttamente nelle abitazioni o nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) dove vive il paziente fragile.

Grazie all’impegno congiunto della Fondazione Banca Popolare di Novara e dell’Azienda Cimberio Spa di San Maurizio D’Opaglio, con la collaborazione dell’Associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata” di Borgomanero, è stata donata nel 2022 alla Struttura Complessa di Radiologia del Presidio Ospedaliero di Borgomanero dell’Asl di Novara, un’apparecchiatura radiologica portatile per l’esecuzione di visite diagnostiche a persone allettate, degenti al proprio domicilio o in RSA.

Iniziativa importante e innovativa alla quale anche il Lions Club Borgomanero Host ha voluto contribuire donando l’autovettura Fiat Panda dedicata per consentire agli operatori gli spostamenti e di raggiungere gli utenti.

L’apparecchiatura radiologica portatile va ad implementare le capacità di un settore destinato ad avere nell’immediato futuro un’importanza sempre più grande: quello della medicina di prossimità e dell’assistenza a domicilio, dando una risposta ai bisogni di quei pazienti, prevalentemente anziani fragili e impossibilitati a muoversi, evitando loro il trasferimento in ospedale ed eseguendo determinati esami radiografici con i medesimi standard qualitativi, di sicurezza e di efficienza diagnostica delle prestazioni eseguite in ambito ospedaliero. I vantaggi per la sanità locale e per i pazienti sono evidenti.

A fronte dei cambiamenti demografici, in particolare alla crescita della popolazione anziana, delle relative patologie croniche e agli aspetti socio-economici, la radiologia domiciliare si inserisce in una rete di servizi che implicano una nuova modalità di erogazione delle prestazioni e l’integrazione tra nuove tecnologie ed assistenza continuativa.

La diagnosi radiologica domiciliare ha degli importanti aspetti etici, in quanto rispetta il principio dell’equa distribuzione delle cure, raggiungendo anche quei pazienti che hanno bisogni sanitari speciali.

Il trasporto di pazienti fragili presso i servizi radiologici ospedalieri rappresenta una grande difficoltà, spesso sono soggetti che vengono portati in ospedale, accompagnati da un familiare o un care giver e che potrebbero risentire negativamente anche di un breve viaggio in ambulanza.

Gli esami eseguiti al domicilio evitano, inoltre, ricoveri impropri e riducono i rischi di traumi correlati al trasporto oltre che di eventuali infezioni È possibile eseguire raggi diretti di torace, gabbia toracica, colonna vertebrale, bacino e anche ossa lunghe e relative articolazioni e, una volta effettuati, le immagini sono inviate al medico radiologo per la refertazione.

Lo speciale “trolley” al seguito del Tecnico di Radiologia è un apparecchio radiologico all’avanguardia per svolgere le lastre ai pazienti “fragili” del valore di oltre 50 mila euro, è composto da un tubo radiogeno, da un detettore e dalla consolle di elaborazione portatile, garantisce l’elevata qualità delle immagini acquisite. Il peso totale della strumentazione (22 chilogrammi) e la portabilità lo rendono uno strumento unico e maneggevole.

I pazienti sottoposti a indagine radiologica in tutto il 2023 sono stati di 272 di cui 159 in abitazioni private e 113 nelle RSA, con un totale di 427 prestazioni eseguiti in 96 gg effettivi dedicati.

Da gennaio a dicembre 2024, i pazienti sottoposti a indagine radiologica sono 615 di cui 296 in abitazioni private e 319 nelle RSA con un totale di 905 prestazioni in 130 gg effettivi dedicati.

Paragonando il periodo corrispondente a tutto l’anno 2023 e tutto il 2024 si evidenzia una crescita, in termini di numero di prestazioni, pari al 111% in più, passando da un valore di 4,44 p/gg (427p/96gg) a 7 p/gg (905 p/130gg).

Come hanno voluto sottolineare dalla RSA Divina Provvidenza di Novara: «Vorremmo sottolineare quanto per la nostra struttura sia importante questo servizio domiciliare, che offre delle prestazioni precise e puntuali consentendoci di evitare, ove possibile, spostamenti di ospiti che spesso presentano una elevata complessità delle condizioni di salute».

«La collaborazione tra Distretti, Medici di Medicina Generale, Radiologia e Direzione Medica Ospedaliera, unita alla solidarietà e alla tecnologia – ha sottolineato il direttore generale dell’Asl Novara, Angelo Penna – ha permesso così di dare una risposta efficace e concreta ai pazienti anziani e fragili. A questo proposito mi preme ringraziare tutti coloro che hanno permesso di realizzare questo progetto, a partire dalla Fondazione Banca Popolare di Novara il cui contributo si inserisce nel quadro dell’impegno che già la BPN aveva preso fin dagli anni ’30 del Novecento a favore della sanità novarese: per quanto riguarda l’Ospedale di Borgomanero, per esempio, la Fondazione ha stanziato, negli anni, oltre un milione di euro, confermando il suo interesse per l’assistenza sanitaria pubblica su tutto il territorio di specifica pertinenza».

«Sono iniziative come questa che confermano l’importanza di una sanità territoriale vicina ai cittadini – ha ricordato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi – Andare direttamente al domicilio dei pazienti, sia fisicamente e ancor di più con la telemedicina, permetteranno sempre più una risposta puntale e tempestiva, prova ne sono proprio gli oltre novecento esami eseguiti nel solo 2024 dall’interessante progetto “Insieme per la diagnosi radiologica domiciliare”».

In ospedale donna travolta da auto pirata: il conducente fugge

Ieri a Ivrea una donna alla fermata dell’autobus in corso Torino è stata investita da una Lancia Ypsilon. Il conducente del veicolo è fuggito senza prestare i soccorsi. La malcapitata è stata portata in ospedale e non è fortunatamente in gravi condizioni. La polizia municipale sta cercando di risalire all’auto pirata.

Ferramenta in fiamme, traffico bloccato

Ieri in via Nizza quasi di fronte all’Istituto Rosmini un negozio di ferramenta è andato in fiamme alle 18.30.  Le squadre dei vigili del fuoco hanno spento l’incendio ma è stato necessario per ragioni di sicurezza bloccare il traffico stradale nei  dintorni. Non ci sono feriti.

Autotrasporto: “stangata di inizio anno”

Aumento delle accise e rincari dei pedaggi autostradali (+1,8%)

 

Non c’è pace per l’autotrasporto. Con l’avvio del nuovo anno, puntuali, scattano i rincari dei pedaggi autostradali che riguardano sostanzialmente le tariffe delle autostrade pubbliche. Il rincaro stabilito dal Ministero delle Infrastrutture è pari all’1,8%, come il tasso d’inflazione programmata. Ma, agli aumenti dei pedaggi autostradali si potrebbe aggiungere l’aumento delle accise sul diesel, che il Governo è in procinto di validare.

Viaggia a marce basse anche l’autotrasporto del Piemonte, limitato dalla mancanza di turn over fra gli autisti per la cronica carenza di personale, e schiacciato dalla concorrenza straniera, dalle attività prive di automezzi che svolgono solo attività di intermediazione, dal caro-tassi che frena la transizione green e dalle elevate accise sul gasolio (le più alte in Europa).

 “L’aumento delle accise e i rincari dei pedaggi autostradali potrebbero generare una tempesta perfetta e mettere in ginocchio le imprese di trasporto –afferma Giovanni Rosso, Presidente Autotrasporto Confartigianato Imprese Piemonte- Infatti, l’ipotizzato rincaro del gasolio potrebbe incidere pesantemente sulle aziende dell’autotrasporto, visto che il costo del gasolio incide per il 30% sulle spese complessive. A rischiare la stangata saranno 3,3 milioni di veicoli su un parco complessivo di 4 milioni di mezzi: circa 3 milioni non hanno una massa di 7,5 tonnellate, mentre altre 300 mila viaggiano con un motore Euro 3 o 4. In sofferenza sono i mezzi utilizzati in conto proprio da edili, impiantisti e idraulici, ma anche quelli del trasporto merci medio e leggero: autocarri tra 3,5 e 7,5 tonnellate, oltre ai furgoncini dei corrieri. Esclusi dal rimborso anche gli Ncc e gli autobus gran turismo.”

“Siamo preoccupati – aggiunge Rosso – perché l’aumento delle accise sul gasolio inciderebbe su micro, piccole e medie imprese che si troverebbero a sostenere costi notevoli: a questo punto sarebbe utile impiegare gli introiti per meccanismi di compensazione come incentivi pubblici per l’acquisto di veicoli meno inquinanti e che consumano meno”.

“Chiediamo  alla politica – conclude Rosso – maggiore attenzione per il nostro comparto che ha già vissuto una crisi generalizzata. Anziché incrementare, in maniera metodica, i pedaggi autostradali e le accise, è necessario uscire dalla contingenza e dalla rincorsa delle emergenze per tracciare un disegno complessivo per dotare il Nord Ovest di infrastrutture moderne senza le quali rischiamo di compromettere il futuro del comparto dell’autotrasporto. Occorre, inoltre, creare le premesse culturali e normative per valorizzare il ruolo dell’autotrasportatore, rendendo attraente per giovani, disoccupati e inoccupati una professione sostanzialmente disprezzata nonostante il ruolo essenziale e strategico per l’economia.”

CS

Smog, giovedì 9 gennaio torna il livello 0 (bianco)

 

Secondo i dati previsionali forniti da Arpa Piemonte, da giovedì 9 gennaio, e fino a venerdì 10 gennaio 2025 compreso (prossimo giorno di controllo), entrerà in vigore il livello 0 (bianco) con le sole misure strutturali di limitazione del traffico previste del semaforo antismog.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale .

TORINO CLICK

Nuovo Corso per Aspiranti Volontari CRI  a Mappano

La Croce Rossa Italiana – Comitato di Mappano è entusiasta di annunciare l’avvio del nuovo Corso di
Accesso, un’opportunità unica per chi desidera unirsi alla grande famiglia della Croce Rossa e contribuire
attivamente al supporto delle comunità.
Il corso rappresenta un’introduzione al Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna
Rossa, ai suoi Principi Fondamentali e alle numerose attività che quotidianamente migliorano la vita di
tante persone. Durante il percorso formativo, i partecipanti acquisiranno competenze utili per operare in
vari ambiti, tra cui gestione delle emergenze, attività sociali e promozione della salute.
“Il volontariato è un’esperienza che arricchisce non solo chi riceve aiuto, ma soprattutto chi lo
offre,” afferma Andrea Giorgis, Presidente del Comitato CRI di Mappano. “Questo corso rappresenta
il primo passo per entrare a far parte di una realtà straordinaria, dove ogni giorno possiamo fare
la differenza nella vita delle persone che ci circondano.”
Modalità di Iscrizione:
Per iscriversi, è necessario registrarsi tramite il portale GAIA al seguente link: https://gaia.cri.it.
Dettagli del Corso:
• Durata: 20 Ore
• Luogo: Sede del Comitato CRI di Mappano, Strada Cuorgnè 51/5
• Serata di presentazione: Giovedì 16 Gennaio 2025 – Ore 20:30
Contatti:
Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere a formazione@cri-mappano.it

Un successo la IX edizione di “Oro, Incenso e Mirra, Presepi nel Monferrato”

Si è conclusa con successo la IX edizione di “Oro, Incenso e Mirra- Presepi nel Monferrato” , la manifestazione che ha animato i borghi del Monferrato con un percorso unico dedicato alla magia del Natale. Quest’anno l’evento ha conosciuto una vasta affluenza, con un pubblico proveniente principalmente dal Nord Italia. Tra i visitatori spiccano numerose famiglie e giovani attratti dell’originalità del progetto e dall’atmosfera calorosa del territorio. Dall’8 dicembre al 6 gennaio migliaia di persone hanno esplorato itinerari affascinanti, ammirando presepi allestiti in piazze, cortili, chiese, antiche cantine. Un’esperienza arricchita dalla possibilità di scoprire le eccellenze enogastronomiche locali e vivere più da vicino il Monferrato più autentico.

Nove borghi hanno aderito all’iniziativa, contribuendo a creare un’esperienza immersiva che ha intrecciato arte, cultura e valori condivisi. Aramengo, Camerano, Casasco, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Frinco, Grana Monferrato, Montale e San Damiano hanno accolto i visitatori con installazioni artistiche e antiche tradizioni, offrendo un mese di emozioni e di legame con il territorio.

“Oro, Incenso e Mirra- Presepi nel Monferrato – ha spiegato Francesco Marengo, presidente dell’Associazione organizzatrice – si distingue per la sua capacità di unire passato e presente, creando un evento che parla al cuore dei visitatori. Il lavoro costante delle comunità locali ci permette ogni anno di proporre qualche cosa di unico. La crescita del pubblico, soprattutto tra i giovani, ci incoraggia a proseguire su questa strada, perché il presepe rappresenta condivisione, accoglienza e identità.

L’edizione 2024 ha beneficiato del patrocinio della Provincia di Asti, del Consiglio Regionale del Piemonte e del Gal Basso Monferrato Astigiano, del sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dell’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano e del Centro Servizi per il volontariato di Asti Alessandria. Sponsor sono stati Banca di Asti, Cantina Sociale di Castagnole Monferrato, tipografia Piano, Osteria il Ruché, Nis e Cristiano Gavazza Antincendio.

Con una crescita costante di pubblico e qualità espositiva, la manifestazione, diventata già un appuntamento fisso del Natale piemontese, si avvia all’edizione numero 10. Gli organizzatori sono già al lavoro per preparare un’edizione 2025 capace di sorprendere e coinvolgere ancora si più, puntando su collaborazione con artisti e artigiani per innovare il percorso espositivo.

 

Mara Martellotta

A Monteu da Po l’opera di un detenuto del carcere di Bollate

“Come Amministrazione Comunale siamo profondamente lieti di accogliere la donazione dell’opera dal titolo Il Castello, realizzata da Francesco Cherubini, un detenuto del carcere di Bollate. Questa tela, dipinta in acrilico, misura circa 60×50 cm e si pone tra il tradizionale e il surrealista, evocando il fascino di un castello che può essere reale o immaginario”, esordisce il sindaco di Monteu da Po Elisa Ghion.

L’opera è il frutto del lavoro svolto presso il Laboratorio Artemisia del settimo reparto del carcere, gestito da Nadia Nespoli, artista milanese che da oltre 12 anni si dedica alle arti visive come strumento di crescita e trasformazione personale per i detenuti, in particolare quelli condannati per reati sessuali. Artemisia rappresenta uno spazio di speranza e creatività, dove l’arte diventa un mezzo per esplorare sé stessi e riscrivere la propria storia.

“La donazione di questo quadro è un gesto che va oltre il valore artistico – continua il primo cittadino -. È un atto di riscatto, un simbolo potente della possibilità di redenzione attraverso l’espressione creativa. In un momento storico così delicato, segnato dal dramma del femminicidio e di altre gravi violenze contro le donne, questa opera vuole essere anche un invito alla riflessione. Accogliere questo quadro significa abbracciare il messaggio che l’arte può dare voce a chi cerca di ricostruire sé stesso e che il cambiamento è possibile, anche nei contesti più difficili”.

“Quest’opera non è solo il frutto del talento di chi l’ha creata, ma il risultato di un percorso di riscatto, di riflessione e di crescita. Ogni pennellata, ogni dettaglio, porta con sé il valore dell’impegno, della resilienza e della speranza – spiega il sindaco Elisa Ghion -. Accogliendola accogliamo un pezzo di quell’umanità che troppo spesso tendiamo a dimenticare o a relegare ai margini. Questa donazione rappresenta un invito per tutti noi: a lasciarci contaminare, a essere aperti al dialogo e alla comprensione, a riconoscere che l’arte può trasformare non solo chi la crea, ma chi la riceve. Ecco che l’arte diventa un mezzo potente per fare incontrare il dentro e il fuori, per abbattere pregiudizi e per ricordarci che ogni individuo, anche chi sta scontando una pena, è portatore di bellezza, di storie e di significati che meritano di essere ascoltati”.

Il carcere, spesso visto come luogo di esclusione, grazie a iniziative come questa, diventa spazio di rigenerazione. Il Laboratorio Artemisia è un luogo di umanità, dove l’arte aiuta a rielaborare il passato e immaginare il futuro.

“Con gratitudine e rispetto, ringraziamo Francesco Cherubini per aver condiviso questa parte di sé, il papà Sergio per avercelo inviato e Nadia Nespoli per il lavoro instancabile che rende tutto questo possibile. Quest’opera ha trovato il suo posto nella sala consiliare del Comune di Monteu da Po, non solo come opera d’arte, ma come testimonianza di speranza e impegno verso un futuro migliore”, conclude Elisa Ghion.

 

Nella foto il sindaco Elisa Ghion e l’assessore Giuseppe Deluca 

 

Addio al professor Georges Virlogeux

Caro direttore,

il 24 dicembre si è spento nella sua casa di Lançon de Provence dove viveva, e dove è stato per molti anni Sindaco stimato e benvoluto, il nostro carissimo amico e collaboratore professor Georges Virlogeux, curatore per il Centro Stuti Piemontesi del monumentale Epistolario azegliano. Professore onorario di letteratura e civiltà italiane nell’ Università di Aix-en-Provence, membro del Comitato Scientifico della rivista «Studi Piemontesi», del Comitato Scientifico per l’Edizione Nazionale delle Opere di Alessandro Manzoni, Socio Corrispondente della Deputazione Subalpina di Storia Patria, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, lasciando un grande vuoto.

Virlogeux ha pubblicato saggi di argomento ottocentesco e di ecdotica dei carteggi in riviste francesi e italiane come la “Revue des études italiennes” (Paris), la “Revue d’études romanes” (Aix-en-Provence), “Rassegna storica del Risorgimento” (Roma), “Studi Piemontesi” (Torino), “Annali  manzoniani” (Milano) o in Atti di convegni di studi internazionali (Aix-en-Provence 1981,1983,1984,1985,1987, 1989;  San Salvatore Monferrato 1983; Nantes 1984; Saluzzo 1990;  Lecco 1990; Cagliari 1992; Stresa 1993).

Il suo maggior contributo è la raccolta, la cura e la pubblicazione, in dodici volumi dell’Epistolario di Massimo d’Azeglio, per le edizioni del Centro Studi Piemontesi di Torino (1987-2021).  L’ultima sua importante fatica è la pubblicazione tanto attesa del Carteggio di Luisa Maumary Blondel d’Azeglio 1820-1871, venuto alla luce in due volumi a Milano nel mese di dicembre 2023 per le edizioni del Centro Nazionale Studi Manzoniani. Questa raccolta, strettamente collegata all’Epistolario azegliano, ha regalato a Georges Virlogeux la soddisfazione di un lavoro lungo, complesso, accudito con sapienza e affetto, finalmente concluso, come scrive Rosanna Roccia nella Nota pubblicata sul numero di dicembre 2024 di “Studi Piemontesi”, che egli ha potuto ancora vedere e apprezzare.

Al Centro Studi Piemontesi Georges Virlogeux ha donato il suo archivio di studi e ricerche su Massimo d’Azeglio, volendo così confermare il profondo rapporto di collaborazione che per oltre quarant’anni lo ha legato alla Ca dë Studi Piemontèis.  La documentazione donata dal prof. Virlogeux era conservata nello studio-biblioteca all’ultimo piano della sua abitazione di Lançon-de-Pronvece. Nel mese di luglio del 2024 è stato realizzato il trasferimento a Torino di tutto il materiale documentario, composto da appunti di studio, minute di opere edite e inedite, dispense universitarie, corrispondenza d’ambito accademico e una nutrita serie di saggi e documenti su Massimo d’Azeglio.

Nei mesi di agosto e settembre del 2024 il Centro Studi Piemontesi ha promosso la schedatura, il riordino e l’inventariazione dell’intero fondo documentario, tramite la descrizione di 705 unità archivistiche, datate dal 1847 al 2023.

Insieme al fondo documentario, il prof. Virlogeux ha lasciato al Centro Studi Piemontesi anche una selezione di volumi della sua biblioteca privata, con opere di Massimo d’Azeglio in prima edizione e numerosi saggi di storia e critica letteraria dedicati all’Ottocento italiano, alla storia del Risorgimento e all’attività di Massimo d’Azeglio quale politico, artista e letterato.

Il “Fondo archivistico Georges Virlogeux”, sarà al più presto reso disponibile alla consultazione, mentre i volumi sono già schedati on-line come “Fondo Georges Virlogeux”, e collocati nella Biblioteca del Centro Studi Piemontesi.

Alla domanda perché d’Azeglio?, Georges Virlogeux rispondeva così:  “Il 20 novembre 1987, presentando a Torino il primo volume dell’epistolario azegliano, io precorsi la curiosità del pubblico convenuto a Palazzo Carignano, riformulando la domanda ch’egli si poneva: come mai l’epistolario di Massimo d’Azeglio, la cui edizione si aspettava dal generale in capo dei risorgimentisti italiani, gli veniva ammannito da un ignoto gregario dell’italianismo francese. Gregario del resto sono rimasto, nel senso che non sono mai diventato uno storico del Risorgimento e sono tutt’ora un italianisant. Alberto Maria Ghisalberti, che lavorò per anni intorno all’ Azeglio, fu il miglior conoscitore del nostro. Ma fu come se l’epistolario fosse stato per lui insieme troppo e troppo poco. Troppo poco, perché la cura di un epistolario è una fatica da benedettino che sminuzza la materia e impedisce allo storico di spaziare in sintesi brillanti e intellettualmente eccitanti. Troppo, perché le molteplici responsabilità non gli lasciarono il tempo di occuparsene. E non lo fece. Io invece mi lasciai allettare da questa prospettiva di tempi lunghi, che permettono allo studioso di ripercorrere amorosamente, talvolta a misura di giornata, l’itinerario testuale e biografico del suo autore. Un acquerello giovanile di Massimo lo rappresenta in abito da pittore mentre antenati suoi lo guardano cipigliosi. Quando decisi di iniziare il lavoro, mi raffiguravo così, timoroso dello sguardo indagatore dei miei futuri colleghi italiani, e mi accontentavo di appropriarmi, con timore reverenziale, dei luoghi e dei personaggi che venivano prendendo corpo durante i miei brevi soggiorni torinesi. I portici di via Po, il palazzo di via d’Angennes, l’Accademia albertina furono le mete delle mie prime passeggiate. Le lettere, nella produzione azegliana, mi apparvero come un filo, non ancora ben tessuto, per scoprire personaggio, uomini e luoghi tutt’ insieme. Con la loro quantità e diversità, costituivano un piano di studio coerente e duraturo. Data la loro dispersione, dovetti poi spiemontizzarmi anch’io per andarne in cerca in altre provincie. Cercare e trovare in archivi pubblici e in biblioteche è certo una gioia, ma in archivi privati è occasione di contatti umani vari e preziosi. Esplorare questa fetta di storia e di geografia italiana, studiata a tavolino nell’ Università francese, creare collaborazioni fraterne e fiduciose, cercare e convincere un editore, stabilire con un imprevedibile pubblico legami di simpatia, di affetto, mi parve un’ambizione lodevole. Ecco perché mi sobbarcai. Mi resta un ultimo voto: veder morire Massimo d’Azeglio una seconda volta prima di me…  Georges Virlogeux”.

E almeno in questo è stato pienamente esaudito.

Albina Malerba

Centro Stuti Piemontesi

Donna investita mentre attraversa la strada: gamba fratturata

Ennesimo incidente con persone investite mentre attraversano le strade nelle città piemontesi. Questa volta è successo  a Biella. In via Torino una donna è stata urtata da un’auto guidata da un ragazzo. La malcapitata, soccorsa dal 118 e dai vigili urbani ha riportato la frattura di una gamba.
(foto archivio) NOTIZIE DAL PIEMONTE