CRONACA- Pagina 229

Tensione in carcere a Torino, agente contuso con le gambe di un tavolo

Resta alta tensione nel carcere di Torino. La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Segretario Regionale Vicente Santilli che spiega la giornata di tensione vissuta venerdì  nel carcere torinese: “Nella giornata di ieri, intorno alle ore 15:30, presso il secondo piano del padiglione B del carcere di Torino, per i soggetti detenuti impegnati in attività lavorativa nella mattinata è  consentito l’accesso nel pomeriggio presso il cortile passeggi. Durante le operazioni di movimentazione dei ristretti, alcuni detenuti stranieri che non ne avevano diritto hanno manifestato il proprio dissenso pretendendo di andare nel cortile passeggi, aggredendo verbalmente gli agenti e subito dopo rovesciando dei tavoli. Con le gambe di un tavolo hanno colpito un agente. Il poliziotto è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria per le cure del caso da dove è stato dimesso con una prognosi di giorni cinque”.
E’ furioso, il sindacalista: “Non ci sono più parole per definire le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria. La situazione è a dir poco drammatica. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e, nonostante le innumerevoli denunce del SAPPE, tutti stanno a guardare e ad aspettare: ma cosa? Che qualche onesto servitore dello Stato ci lasci le penne? Ora veramente basta! La Polizia Penitenziaria chiede aiuto alle istituzioni affinché si ponga rimedio a questo scempio”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, ricorda che “il SAPPE da decenni chiede riforme concrete come l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. Al Governo Meloni, che pure ha deliberato importanti provvedimenti sul fronte penitenziario chiediamo, oltre alla dotazione del taser per potersi difendere dai detenuti violenti, di fare presto”.
COMUNICATO SAPPE

Gli scolari addobbano gli alberi di Natale a Rondissone

Il Comune di Rondissone sui social ringrazia “di cuore per gli alberi natalizi che hanno decorato e abbelliscono le vie e le piazze di Rondissone realizzati dagli alunni della scuola primaria “Collodi”… Bravi, bravissimi! Con piacere ogni anno possiamo ammirare i vostri capolavori. Grazieeee!”

(facebook)

Caso pandoro griffato: Codacons presenta esposto contro Chiara Ferragni

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Non si fermano le polemiche a seguito della sanzione pecuniaria alla regina delle influencer Chiara Ferragni per la vicenda del pandoro Balocco griffato. Non bastasse la multa dell’Antitrust, di oltre un milione di euro alle società riconducibili all’imprenditrice e di 420mila euro all’azienda veronese per pratica commerciale scorretta, ora il Codacons annuncia che presenterà un esposto in varie procure tra cui Torino per un “possibile reato di truffa aggravata” e attiverà  “un’azione legale contro la Balocco e Chiara Ferragni, chiedendo di rimborsare il costo del pandoro a tutti i consumatori che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà”.

Una telefonata al Case Manager salva la vita del paziente

L’uomo aveva chiamato la “linea dedicata” lamentando una serie di dolori: l’infermiere Stefano Gianolio, Case Manager della Chirurgia Generale e Oncologica, si è reso conto del pericolo ed ha avviato il percorso che ha permesso al paziente di essere sottoposto in urgenza e con successo a Coronarografia
Una telefonata ricevuta sulla linea dedicata ai pazienti “Help line” ha consentito al “Case Manager” della Chirurgia Generale e Oncologica dell’Ospedale Mauriziano di Torino di individuare una situazione di pericolo e di salvare la vita ad un paziente. È accaduto poche settimane fa, quando l’infermiere Stefano Gianolio, Case Manager della Chirurgia Generale e Oncologica (diretta dal professor Alessandro Ferrero), ha risposto alla chiamata di un paziente di 66 anni, reduce da colecistectomia. Dopo qualche giorno dal rientro a casa, il paziente, a seguito di un episodio di dolore addominale e toracico con nausea, ritenendo che potesse essere collegato con il recente intervento, ha utilizzato la help line.
«Mi ha riferito di aver avuto una serie di dolori, non collegabili all’intervento chirurgico eseguito pochi giorni prima – spiega Gianolio -. Mi ha detto di essere stato “piegato in due” da un dolore che interessava addome e torace e si irradiava anche alla mandibola». Abbastanza per far sospettare all’infermiere una problematica cardiaca e per suggerire, dopo consultazione con l’équipe medica, a chi stava all’altro capo del telefono di recarsi in Pronto soccorso per approfondire il disturbo accusato qualche ora prima. Sospetto prontamente confermato dalla visita cardiologica e dal riscontro di stenosi coronarica critica, che ha portato il paziente ad essere sottoposto in urgenza e con successo a coronarografia, presso la Cardiologia dell’ospedale Mauriziano (diretta dal dottor Giuseppe Musumeci).
«Appare evidente che senza il modello personalizzato di presa in carico previsto dal Case Management e senza quella fatidica telefonata, i sintomi avrebbero potuto essere sottovalutati con conseguenze che avrebbero potuto mettere a grave rischio la vita del paziente», osserva Alessio Rizzo, infermiere del Dipsa (Direzione delle Professioni Sanitarie) dell’ospedale Mauriziano. «Oltre alla linea telefonica dedicata – aggiunge –, a fare la differenza è stata la risposta, fornita da un professionista altamente e specificatamente formato e con una profonda conoscenza e relazione di cura e fiducia del paziente».
Il modello di Case Management della Chirurgia Generale e Oncologica dell’ospedale Mauriziano è un modello di presa in cura personalizzato e prevede la presa in carico continuativa del paziente complesso che va incontro a chirurgia addominale maggiore. Una nuova figura sanitaria. Se ne occupa un infermiere con formazione avanzata che segue il percorso clinico – assistenziale in tutte le sue fasi: da quella pre-operatoria, che ricopre i giorni compresi tra la diagnosi ed il ricovero, fino a quella di ricovero ed a quella successiva alle dimissioni dall’ospedale, gestita attraverso un monitoraggio a distanza, organizzato in base alle specifiche esigenze della persona assistita ed alle evidenze scientifiche. A tutto ciò provvede un infermiere dedicato, il cosiddetto Case Manager, che fornisce supporto continuativo e personalizzato lungo tutto il percorso di diagnosi e cura.
«Nel nostro ospedale – precisa Graziella Costamagna (Direttrice del Dipsa del Mauriziano) –, oltre che in Chirurgia Generale e Oncologica, la figura del Case Manager è oggi attiva in Cardiologia, in Ortopedia e nel Pronto soccorso. A breve lo sarà anche in Oncoematologia». Il modello sperimentato con successo al Mauriziano è stato recentemente inserito all’interno del Database delle “buone pratiche” nazionali di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha inserito l’ospedale sul podio nazionale nel suo prestigioso “Report 2023”. Ha tra i suoi elementi caratteristici anche la presenza di una “Help line” dedicata, ossia una linea telefonica a disposizione dei pazienti, alla quale essi possono rivolgersi in caso di dubbi o problemi legati alla propria condizione clinica, trovando risposte dirette.
«Questo episodio, probabilmente più eclatante di altri, è solo uno dei tanti esempi di quanto la personalizzazione delle cure infermieristiche e la presenza costante di personale dedicato di riferimento, siano elementi che, inseriti in una realtà virtuosa come la Chirurgia Generale e Oncologica del Mauriziano, possono aumentare la qualità delle cure rivolte ai pazienti», confermano Alessio Rizzo e Stefano Gianolio. Quest’ultimo conclude: «Seguo circa 500 pazienti l’anno e con ciascuno di loro cerco di instaurare un rapporto di fiducia profondo e duraturo. Quella telefonata ha permesso di completare il circolo virtuoso che sta alla base di questo modello organizzativo».

Inseguimento da film in centro: tampona vettura, devasta dehors, dà calci alla polizia

Personale dell’UPGSP, coadiuvato da agenti del Commissariato di P.S. Centro, ha arrestato un ventisettenne italiano gravemente indiziato di resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. L’uomo è stato anche denunciato per guida sotto l’effetto di alcool.

Sono le quattro del mattino, quando gli agenti, transitando in piazza Castello, decidono di sottoporre ad accertamenti un’autovettura. Intimano l’alt con l’attivazione dei dispositivi di segnalazione luminosi e sonori, ma il conducente incurante procede la sua corsa imboccando prima via Po e poi via San Francesco da Paola, con il chiaro intento di sfuggire al controllo. Giunto in corso Vittorio Emanuele II, supera l’incrocio nonostante il semaforo rosso, immettendosi nella corsia dei velocipedi. Qui impatta contro un’auto ferma con a bordo cinque giovani. Mentre la volante si ferma per prestare soccorso ai ragazzi, altri equipaggi della Squadra Volante si mettono sulle tracce del veicolo in fuga.

Due di queste la intercettano in via Principi d’Acaja. Quando gli agenti tentano di affiancarla, il conducente cerca di speronarli più volte. In via Duchessa Jolanda l’auto in fuga impatta con un dehor danneggiandolo parzialmente, ma in via Avigliana la Volante sorpassa il veicolo e lo blocca ponendo fine all’inseguimento. A bordo dell’auto ci sono tre individui: il conducente e altre due persone, queste ultime risultate poi estranee ai fatti.

Sceso dall’auto, l’uomo alla guida sin da subito non si mostra collaborativo, apparendo anche in evidente stato di alterazione psicofisica dovuto all’assunzione di bevande alcoliche. L’uomo colpisce un poliziotto con un calcio, ma viene subito bloccato. Dall’alcol test emergono valori eccedenti a quelli consentiti per legge con quantità prossime a 1,73 g/l.

Da ulteriori accertamenti, inoltre, la macchina risulta essere priva di assicurazione venendo pertanto sottoposta a sequestro amministrativo.

Covid, Focus settimanale Piemonte

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 10.3%, quella dei posti letto in terapia intensiva è al 2.7%, mentre la positività dei tamponi è al 17.1%.

Anche questa settimana si registra un andamento stazionario rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.982.316 dosi, di cui 3.347.317 come seconde, 2.966.260 come terze, 830.072 come quarte, 230.779 come quinte, 33.400 come seste.

Tra giovedì 7 dicembre e giovedì 14 dicembre sono state vaccinate 13.463 persone: 75 hanno ricevuto la prima dose, 7 la seconda, 99 la terza, 1.571 la quarta, 8.189 la quinta, 3.522 la sesta.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 7 dicembre a mercoledì 13 dicembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 634.

Suddivisi per province: Alessandria 64, Asti 33, Biella 23, Cuneo 60, Novara 43, Vercelli 23, VCO 22, Torino città 146, Torino area metropolitana 197.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 4.438 (-348). Questa la suddivisione per province: Alessandria 446 (-135), Asti 233 (-13), Biella 163 (-51), Cuneo 419 (-68), Novara 302 (+35), Vercelli 162 (-13), VCO 152 (-39), Torino città 1.023 (-25), Torino area metropolitana 1.379 (-40).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 7-13 dicembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 104.4 (-7.3%) rispetto ai 112.6 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 28.1 (-28.7%). Nella fascia 25-44 anni è 70.2 (-1.0%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 95.4 (-8.8%). Nella fascia 60-69 anni è 132.5 (-10.0%). Tra i 70-79 anni è 193.4 (-4.2%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 258.6 (-8.1%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 7-13 dicembre, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 67.9 (-23.3%), nella fascia 3-5 anni 11.8 (+268%), nella fascia 6-10 anni 8.5 (-21.4%), nella fascia 11-13 anni 6.9 (+15.0%), mentre nella fascia tra i 14 ed i 18 anni è 14.5 ( invariato).

Scontro frontale: uomo in gravi condizioni, feriti due ventenni

Grave incidente con tre feriti di cui uno in codice rosso sulla strada provinciale 102 nel comune di Bellinzago, nel Novarese. Coinvolte in uno scontro frontale due auto. Un uomo di 37 anni è stato portato all’ospedale Maggiore di Novara in codice rosso. Feriti anche due ragazzi di 20 anni. Sono in fase di accertamento le cause del sinistro.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Proseguono i lavori di riqualificazione alla Novalesa

Si concluderanno a giugno 2024 i lavori di riqualificazione del sagrato abbaziale di Novalesa interessato da un importante intervento che è iniziato a fine giugno di quest’anno grazie ad un finanziamento di 150.000 euro derivante da NextGenerationEU, il Bando #PNRR al quale la comunità dei monaci benedettini di Novalesa ha partecipato.


Nei giorni scorsi il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo, insieme alla Soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Emanuela Carpani, ha incontrato il Priore Padre Michael David Semeraro per fare il punto sui lavori terminati e su quelli ancora in cantiere affidati alla ditta MI.T.A.F di Mompantero.
“Molti interventi sono conclusi – spiega il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo – come ad esempio la realizzazione di una intercapedine attorno ai muri del complesso abbaziale che si affacciano sul sagrato e che hanno la funzione di proteggere l’interno dall’umidità”. “Tutti i sottofondi della pavimentazione esterna – prosegue Suppo – sono stati realizzati e in primavera si provvederà con la sistemazione dei camminamenti con lastroni di pietra di Luserna e del restante spazio con prato erboso”.
Un investimento di denaro e lavoro che rientra in un più ampio progetto di riqualificazione del sito che riguarderà il restauro di tutte le facciate.
Un’azione finanziata da Città metropolitana con fondi propri per un ammontare complessivo di 2 milioni di euro con l’obiettivo di festeggiare, nel 2026, i 1300 anni di fondazione dell’Abbazia con i lavori conclusi.

ℹ http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/comunicati/cultura/abbazia-di-novalesa-lavori-in-corso-per-la-riqualificazione

Novalesa – Musei dell’Abbazia Abbazia di Novalesa

La terza dell’ITTS Carlo Grassi in visita a Torino Airport

I ragazzi di terza dell’ITTS Carlo Grassi di Torino con indirizzo Conduzione del Mezzo Aereo Quadriennale sono stati accolti a TorinoAirport, dove hanno visitato il piazzale, l’area imbarchi e il dietro le quinte del sistema riconsegna bagagli. Nell’ambito di un progetto PCTO, gli studenti prenderanno parte al programma ToGuys finalizzato all’affiancamento degli  operatori aeroportuali durante la stagione invernale. Vi aspettiamo per accogliere insieme i turisti della neve. (Facebook Torino Airport)