CRONACA- Pagina 2

Dal 31 maggio riparte la Linea Star 2

Da sabato 31 maggio 2025, GTT riattiva la linea STAR 2, che collegherà Porta Susa al Parco del Valentino con un percorso ottimizzato per integrarsi con i parcheggi d’interscambio Palagiustizia, Bixio, Fontanesi e – a lavori ultimati – V Padiglione.

La STAR 2 sarà attiva dal lunedì al venerdì per tutta la giornata dalle 7.00 alle 21.00, con frequenze comprese tra 15 e 20 minuti. Nelle giornate di sabato, domenica e nei festivi sarà in funzione solo al pomeriggio dalle 14.30 alle 21.00. È in fase di valutazione, con la Città, l’attivazione sperimentale di un servizio notturno nelle serate di venerdì e sabato, complementare al Night Buster.

Il servizio sarà svolto con i nuovi minibus elettrici INDCAR e-B6, già presentati nei mesi scorsi, che garantiscono spostamenti urbani ecologici, agevoli e accessibili grazie all’alimentazione elettrica e alle ridotte dimensioni.

La riattivazione della linea rientra in un più ampio progetto di riorganizzazione delle linee STAR, sostenuto dalla Città di Torino, con l’obiettivo di rafforzare l’integrazione tra sosta e trasporto pubblico e offrire un’alternativa concreta all’uso dell’auto privata.

Gli automobilisti possono parcheggiare negli hub dedicati e utilizzare gratuitamente le linee STAR per tutta la durata della sosta. Una soluzione che agevola gli spostamenti e contribuisce a ridurre il traffico nelle aree centrali, anche in zona ZTL, rendendo questa linea un collegamento strategico per la mobilità intermodale.

Il percorso della STAR 2 attraversa aree centrali e ricche di attrattori urbani: università, luoghi di interesse culturale e storico, spazi verdi come il parco del Valentino e quartieri vivaci come San Salvario, connettendo nodi della mobilità cittadina e punti frequentati da studenti, turisti e residenti.

La linea STAR 2 si aggiunge alla linea STAR 1, che ha un nuovo capolinea in corso Farini, già potenziata dal 5 marzo con il collegamento al parcheggio Bixio e al Campus Einaudi e un orario esteso fino alle 23.00. Si sta inoltre lavorando all’introduzione di una terza linea STAR.

“L’arrivo dei nuovi minibus elettrici, presentati nei mesi scorsi, ci ha permesso di avanzare con il piano Nuovo Trasporto Torino, pensato per rinnovare e potenziare il trasporto pubblico cittadino. Con l’avvio della nuova star 2 aggiungiamo un nuovo tassello al nostro percorso: la riattivazione della linea, sospesa da anni, e il prolungamento fino al Valentino e al futuro V Padiglione, permette di  collegare aree di interesse con il centro cittadino, favorendo una mobilità sempre più sostenibile. Siamo molto orgogliosi di questo traguardo, cui presto potremo aggiungere anche la nuova linea star 3″ dichiara l’Assessora ai Trasporti Chiara Foglietta.

“La riattivazione della linea STAR 2 riflette una visione integrata della mobilità. Abbiamo rivisto il percorso, aggiornato i mezzi e riallineato il servizio alle esigenze attuali della città, valorizzando il collegamento con i parcheggi d’interscambio e i principali poli urbani” afferma Antonio Fenoglio, Presidente di GTT. “I nuovi minibus elettrici non sono un semplice aggiornamento tecnologico: sono la risposta a una mobilità che cambia, che richiede mezzi agili, sostenibili e in grado di avvicinare sempre di più il trasporto pubblico ai luoghi di vita quotidiana. GTT deve essere uno strumento attivo di trasformazione urbana, non solo un operatore di trasporto”.

TORINO CLICK

Presidi per Gaza nelle piazze di Torino

Nelle  principali piazze di Torino si terranno presidi a sostegno della popolazione di Gaza. È il progetto degli attivisti che si erano sistemati in piazza Castello da diversi giorni e che su invito della polizia hanno lasciato l’area davanti a Palazzo Madama in vista dei preparativi della festa del 2 giugno. Ora si trovano in piazza San Carlo. Ciascuna delle  piazze coinvolte sarà chiamata simbolicamente “piazza Palestina”.

Crisi Lear: 357 lavoratori coinvolti nelle politiche attive 

Prosegue con risultati significativi il percorso di politiche attive del lavoro avviato dalla Regione Piemonte nell’ambito della crisi che ha coinvolto lo stabilimento Lear. A fronte di 385 lavoratori interessati dalla cassa integrazione per area di crisi industriale complessa, autorizzata a partire dal 29 dicembre 2024 per 12 mesi, ben 357 lavoratori sono già stati presi in carico e inseriti nei percorsi di riqualificazione e ricollocazione previsti dal programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori).
L’intervento è stato avviato con la sottoscrizione di un accordo tra Regione e parti sociali, che ha dato il via a un piano di accompagnamento personalizzato, a partire da colloqui individuali e attività di skill gap analysis, con l’obiettivo di identificare i fabbisogni formativi specifici e avviare percorsi mirati di aggiornamento e valorizzazione delle competenze.
Grazie al lavoro sinergico con i sindacati, i Centri per l’Impiego e l’UCRI, è stato possibile rilevare fabbisogni formativi per 357 lavoratori, che sono già stati suddivisi in gruppi classe. È in corso la definizione degli abbinamenti con le agenzie formative, per consentire l’avvio concreto dei corsi nelle prossime settimane.
“Davanti a ogni crisi industriale, la Regione Piemonte sceglie di non arrendersi ma di mettere in campo strumenti concreti per accompagnare i lavoratori verso nuove opportunità occupazionali. I numeri dimostrano la bontà del percorso avviato su Lear, che oggi vede coinvolti nei percorsi di politica attiva 357 lavoratori su 385. Riqualificare le competenze e offrire strumenti efficaci per la ricollocazione è la migliore risposta che possiamo dare alle persone e al territorio” ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte. “Allo stesso tempo non smettiamo di perseguire l’obiettivo principale, che rimane la continuità occupazionale che solo la continuità produttiva è in grado di garantire. L’arrivo del nuovo amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, ci apre la possibilità di una nuova finestra di dialogo con l’azienda leader nel settore automotive in Italia. Di certo ci aspettiamo dalla Lear una decisa azione a supporto dei lavoratori e delle loro famiglie ” ha concluso Chiorino.
La Regione continuerà a seguire con attenzione ogni singola situazione, per garantire a tutti la possibilità di accedere a un percorso di supporto e rilancio professionale.
cs

Accordo del Politecnico in Uzbekistan

Ieri, in occasione del bilaterale governativo tra Uzbekistan e Italia, alla presenza della Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, il Politecnico di Torino ha firmato un accordo con il Ministro dell’Istruzione Superiore, delle Scienze e dell’Innovazione della Repubblica dell’Uzbekistan, Kongratbay Sharipov. L’intesa prevede il supporto alla definizione di una strategia nazionale per guidare la transizione energetica, con un’attenzione particolare allo sviluppo della produzione di idrogeno “verde” in Uzbekistan.

L’iniziativa mira a rafforzare la cooperazione scientifica tra i due Paesi, esplorando come le innovazioni sull’idrogeno possano sostenere la transizione verde e favorire collaborazioni industriali orientate all’economia circolare. In questo contesto il Politecnico di Torino e la Turin Polytechnic University in Tashkent collaborano a un programma congiunto sulla catena del valore dell’idrogeno verde. “La transizione energetica ricopre un ruolo centrale nei nostri Campus e hub internazionali e ci permette, lavorando a stretto contatto col sistema industriale, di ampliare la nostra offerta didattica e di ricerca presso il campus di Tashkent, in particolare sui temi energia e ambiente”, commenta il Rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati.

Il programma oggetto dell’accordo firmato oggi include attività formative per sviluppare competenze avanzate e supportare la definizione di politiche energetiche e riforme regolatorie in Uzbekistan, con focalizzazione all’integrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale.

Elemento cardine è la progettazione e realizzazione di un impianto pilota per la produzione e l’uso dell’idrogeno nel trasporto pubblico, che sarà un vero e proprio “living lab”, utile non solo alla ricerca e all’innovazione, ma anche a far conoscere i vantaggi dell’idrogeno e a favorirne una maggiore comprensione e fiducia da parte dei cittadini.

NELLA FOTO: Il Rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati con il Ministro dell’Istruzione Superiore, delle Scienze e dell’Innovazione della Repubblica dell’Uzbekistan, Kongratbay Sharipov. Sullo sfondo la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e il Presidente dell’Uzbekistan Shavkat Miromonovich Mirziyoyev

Chiusa di San Michele rende omaggio ai sindaci della Liberazione

Lunedì 2 giugno, Festa della Repubblica, nella sala del Consiglio Comunale di Chiusa di San Michele nel salone polivalente di via General Cantore 14,alle ore 14,30, con una breve cerimonia il comune celebrerà ancora il 25 Aprile 1945 e renderà omaggio a tutti i Sindaci dalla Liberazione a oggi, per ringraziare loro o i loro familiari, quali sentinelle della riconquistata democrazia e della Costituzione Repubblicana. Riccardo Cantore, Sindaco, consegnerà una targa in ricordo di Riccardo Cantore, Primo Sindaco della Liberazione e poi Sindaco dal 1970 al 1982.

Femminicidio Grugliasco, un’altra vita spezzata

Caro direttore,

con profondo dolore e sconcerto, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani apprende la notizia del tragico femminicidio avvenuto a Grugliasco, in provincia di Torino, dove Fernanda Di Nuzzo, maestra d’asilo di 61 anni, è stata brutalmente uccisa dal marito, Pasquale Piersanti, sotto gli occhi della figlia di 24 anni.

Un altro nome si aggiunge alla lunga, intollerabile lista di donne uccise per mano di chi avrebbe dovuto proteggerle e amarle. Un’altra vita spezzata, un’altra famiglia distrutta, un’altra giovane costretta ad assistere all’orrore della violenza più estrema, all’interno delle mura domestiche. Le modalità dell’aggressione – i fendenti all’addome, il disperato tentativo di fuga, l’arrivo in ospedale in condizioni disperate – raccontano un dolore che nessuna comunità può ignorare.

Fernanda era un’insegnante, una donna che ha dedicato la sua vita ai bambini, alla cura dell’infanzia, alla formazione delle nuove generazioni. Il suo assassinio interpella in modo diretto il mondo della scuola, che non può restare spettatore silenzioso. Anzi, deve farsi protagonista attiva di una rivoluzione culturale che affondi le radici nell’educazione al rispetto, all’uguaglianza di genere, alla consapevolezza emotiva.

Facciamo un appello forte e deciso al mondo dell’istruzione: la lotta alla violenza di genere deve entrare stabilmente nei curricoli scolastici, attraverso percorsi strutturati, continui e interdisciplinari. Non bastano le giornate simboliche. È necessario formare gli studenti, fin dalla scuola dell’infanzia, a riconoscere i segnali della prevaricazione, del possesso, dell’annullamento dell’altro. Serve costruire una cultura nuova, in cui maschi e femmine crescano insieme nel riconoscimento reciproco, nella gestione non violenta del conflitto, nella parità sostanziale dei diritti.

Il CNDDU chiede con forza:

– l’introduzione obbligatoria dell’educazione al rispetto e all’affettività in tutti gli ordini di scuola;

la presenza di almeno un docente della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche in ogni scuola di primo e secondo grado per il potenziamento della cultura della legalità;

– la formazione obbligatoria dei docenti sul contrasto alla violenza di genere;

– la costituzione di sportelli di ascolto permanenti negli istituti scolastici;

Rivolgiamo un appello anche alle istituzioni: la scuola va sostenuta con risorse, formazione, strumenti, perché possa svolgere fino in fondo il suo compito educativo e sociale. Ogni insegnante, ogni dirigente, ogni educatore deve sentirsi parte attiva di un’azione collettiva di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.

Nel ricordo di Fernanda Di Nuzzo e di tutte le donne vittime di femminicidio, il nostro Coordinamento rinnova il proprio impegno affinché la scuola italiana diventi presidio permanente di diritti umani, giustizia, e rispetto della dignità di ogni persona.

Perché nessuna voce venga più soffocata. Perché ogni grido d’aiuto trovi ascolto, prima che sia troppo tardi.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

𝘼𝙢𝙗𝙞𝙚𝙣𝙩𝙚, 𝙏𝙚𝙧𝙧𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞𝙤 𝙚 𝙎𝙞𝙘𝙪𝙧𝙚𝙯𝙯𝙖: 𝙞𝙡 𝘾𝙖𝙣𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙞 𝘾𝙖𝙡𝙪𝙨𝙤 𝙖𝙡 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙍𝙞𝙣𝙖𝙨𝙘𝙞𝙩𝙖 𝙂𝙧𝙚𝙚𝙣

VIGNALE E BARTOLI: IL CANALE DEMANIALE DI CALUSO OPERA DI PREGIO ECONOMICO E TURISTICO PER L’ECONOMIA DEL CANAVESE.

AMBIENTE, TERRITORIO E SICUREZZA AL CENTRO DEL SOPRALLUOGO ISTITUZIONALE
Ieri pomeriggio, l’Assessore regionale ai Fondi di Sviluppo e Coesione e al Patrimonio Gian Luca Vignale congiuntamente al Presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale Sergio Bartoli hanno effettuato un sopralluogo presso il Canale demaniale di Caluso, asse idrico e paesaggistico di fondamentale importanza per il Canavese.
Il Canale di Caluso è gestito da un Consorzio che comprende 18 comuni serviti dalle acque di questa opera idraulica risalente al 1550. La sua importanza non è legata esclusivamente alle funzioni irrigue per l’economia agricola del territorio canavesano perché conta 15 centrali idroelettriche in grado produrre circa 6 Megawatt.
Presenti anche il Sindaco di San Giorgio Canavese, Marco Baudino, il Vicesindaco Algostino Sergio, il Vicesindaco di Caluso Luca Chiaro, il Presidente Lodovico Actis Perinetto e la Direttrice Alessandra Conti del Consorzio del Canale Demaniale di Caluso.
È stato possibile visitare i tratti nel territorio di San Giorgio Canavese e le due storiche gallerie sotterranee “Bioleto” e “Fenoglio”, costruite nel 1764 per garantire il flusso continuo dell’acqua verso la Mandria di Chivasso. Compreso il percorso che costeggia le sponde realizzato grazie alla collaborazione tra i Comuni di San Giorgio Canavese e Agliè.
Nel corso del sopralluogo, sono state condotte anche verifiche tecniche utili a valutare interventi strutturali di messa in sicurezza e prevenzione rispetto ai danni provocati dalle recenti alluvioni, rafforzando così la resilienza del territorio e delle infrastrutture idriche esistenti.
La giornata si è conclusa presso la sede consortile a Caluso dove i funzionari dell’ente hanno potuto illustrare tutte le potenzialità di questa opera. Un grande esempio di ingegneria dei secoli passati, con un presente fragile che necessita manutenzione e attenzione, ma che possiede interessanti possibilità di sviluppo sia economico che turistico per il territorio.
«Investire sulla sicurezza e sulla fruibilità del Canale di Caluso significa rafforzare la coesione territoriale, tutelare l’ambiente e restituire ai cittadini un patrimonio naturale e storico di enorme valore – ha dichiarato il Consigliere Sergio Bartoli – Il Canale Demaniale di Caluso, che coinvolge ben 18 Comuni, si conferma oggi una risorsa idrica, agricola, culturale e ambientale di assoluto rilievo, da riscoprire e valorizzare attraverso una visione condivisa di sviluppo sostenibile e riconoscibilità territoriale».

«Il Canale demaniale di Caluso – spiega l’Assessore Vignale – insieme alle altre opere idrauliche di cui è ricco il territorio piemontese, oggi, ancor più rispetto al passato, rappresenta un potenziale volano di attrattività turistica, storica e culturale. In particolare, in Canavese, dove il patrimonio regionale possiede realtà come la diga di Mazzè, i Canali diventano ancora più centrali nell’economie dei territori locali.

Lungo le sponde, infatti, si possono sviluppare percorsi che permettono di visitare gli ambienti naturali e apprezzare bellezze artistiche e ingegneristiche legate ai Canali e alle comunità. Tutto questo deve avvenire nel pieno rispetto della funzione principale di queste opere idrauliche che è ovviamente quella economica di fornire l’acqua alle attività agricole e preservare la propria portata e capacità anche per la produzione idroelettrica. Lavoreremo per promuovere il nostro patrimonio e fare dei canali irrigui piemontesi un percorso che, collegato al grande progetto VENTO di percorso turistico sulle sponde del Po da Torino a Venezia, possa richiamare turismo e garantire ricadute economiche significative».

Rissa con coltelli e bastoni chiodati, 11 in manette

In tutto sono 11 gli arrestati tutti di nazionalità peruviana, il giorno dopo la maxi rissa tra una quindicina di persone  con coltelli e mazze chiodate inBarriera di Milano, corso Giulio Cesare, di ieri intorno alle 20,30. Sono invece tre persone denunciate a piede libero e  tre i feriti, di cui uno grave. Grazie alle immagini diffuse sui social sono stati identificati.

E’ morta la donna accoltellata dal marito a Grugliasco

E’ morta la donna di 61 anni ferita a coltellate dal marito coetaneo a Grugliasco, alle porte di Torino. Era stata trasportata d’urgenza in ospedale in condizioni gravissime, ed è deceduta questa mattina.  Il marito l’aveva colpita con più coltellate all’addome durante una  lite avvenuta nella loro abitazione. Al pronto soccorso la donna era arrivata in arresto cardiaco per shock emorragico. i chirurghi le  hanno asportato la milza ma non è stato possibile salvarle la vita.

Cooperazione in Kosovo con la Regione Piemonte

È stata inaugurata a Velika Hoča, in Kosovo, l’Antica Cantina restaurata con il sostegno della Regione Piemonte e il supporto operativo dei militari italiani della missione Nato Kfor.

Il progetto, ideato dall’associazione Fiori di Ciliegio Aps con la collaborazione del partner locale Biser Metohije, è stato realizzato anche grazie al contributo del contingente Cimic del Regional Command West e punta a trasformare il villaggio in un polo innovativo per lo scambio di buone pratiche, la promozione dei prodotti locali e il dialogo interculturale.

A tagliare il nastro tricolore è stato l’assessore regionale alla Cooperazione internazionale Maurizio Marrone, insieme all’associazione Fiori di Ciliegio APS, ideatrice del progetto, in collaborazione con il partner locale Biser Metohije, mentre i militari italiani sono intervenuti durante i lavori di consolidamento strutturale.

“L’attività vitivinicola e la tradizione ortodossa sono legate tra loro da secoli – ha dichiarato l’assessore Marrone – La Cooperazione Internazionale del Piemonte, con l’aiuto logistico del contingente di pace italiano, ha consentito il recupero di un luogo andato in rovina durante l’ultima guerra balcanica, diventando un centro di aggregazione sociale, rilancio commerciale e orgoglio identitario per le nuove generazioni”.

La cantina, appartenuta alla storica famiglia Patrnogić, era stata abbandonata dopo il conflitto del 1999, in seguito al rapimento dell’ultimo erede Tihomir, di cui non si conosce ancora la sorte.

Velika Hoča, uno dei villaggi serbi più antichi del Kosovo, conserva una lunga tradizione vinicola legata anche al vicino monastero ortodosso di Visoki Dečani, oggi protetto dai militari italiani della Brigata Folgore.