CRONACA- Pagina 2

Riaperto al pubblico l’ufficio postale di San Carlo Canavese

Sono terminati nella sede, infatti, gli interventi di ammodernamento e ristrutturazione finalizzati ad accogliere anche tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.

Tra gli interventi effettuati negli uffici lavori di tinteggiatura, nuovi arredi, nuova illuminazione a led a basso impatto energetico un rinnovamento totale degli ambienti all’interno della sala al pubblico, nuova pavimentazione con percorso tattile.

Oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia presso tutti gli uffici postali sono disponibili a sportello anche i servizi INPS ed anagrafici.

L’ufficio postale di Via Martiri della Libertà 5 è a disposizione dei cittadini con i consueti orari, dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.45 ed il sabato fino alle 12.45.

Poste Italiane conferma, ancora una volta, non solo la missione al servizio del sistema Paese ma anche il valore della capillarità, elemento fondante del proprio fare impresa, in netta controtendenza con il progressivo abbandono dei territori.

Dopo l’autorizzazione della Commissione Europea a fine ottobre 2022 i lavori di ristrutturazione sono stati avviati in oltre 4870 uffici postali in tutta Italia ed entro la fine del 2026 saranno complessivamente 7000 i nuovi uffici Polis.

Escursionista francese precipita e muore in montagna

A Bobbio Pellice (Torino) il soccorso alpino è intervenuto per un escursionista di nazionalità francese morto precipitando in una scarpata. L’allarme e’ stato lanciato dai compagni di gita che lo hanno visto cadere dal sentiero nella traversata tra il rifugio Cruello e il rifugio Jervis.

 

Piemonte, “Protezione sociale” per i soggetti fragili nelle strutture convenzionate

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La Regione Piemonte ha approvato la misura “Protezione sociale”, un intervento da 18 milioni di euro rivolto alle persone non autosufficienti già ospiti delle strutture residenziali e semiresidenziali convenzionate con il Servizio sanitario regionale. Il provvedimento, finanziato con fondi europei, è stato presentato al Tavolo Rsa, l’organismo che riunisce i gestori delle strutture di assistenza.

Secondo quanto riferito dal presidente della Regione, Alberto Cirio, il Piemonte è la prima regione italiana a proporre un’iniziativa di questo tipo: «“Protezione sociale” sarà finanziata con il Fondo Sociale Europeo e siamo la prima Regione d’Italia a proporre una misura di questo genere. È una misura innovativa che sono andato personalmente a spiegare ai vertici della Direzione generale Lavoro della Commissione europea – spiega Cirio – Permette di non aumentare le rette in capo alle famiglie e, al contempo, alle strutture, che in questi anni hanno affrontato un incremento di costi, di avere risorse aggiuntive che evidentemente vogliono dire più attenzioni e più servizi di cura per i nostri anziani e personale più qualificato con un piano di assistenza personalizzato per ogni ospite che si sviluppa su varie aree dal supporto psicologico al sostegno alle competenze cognitive, dalle attività riabilitative alle terapie occupazionali fino all’aumento delle relazioni con i famigliari in struttura e a domicilio».

La misura è stata accolta favorevolmente dal Comitato inter-associativo dei gestori delle strutture residenziali e semiresidenziali, che ha espresso apprezzamento per l’intervento regionale. «La misura rappresenta un passaggio fondamentale per il benessere delle persone ospitate presso le strutture accreditate in un’ottica di miglioramento del piano di assistenza individuale. I 18 milioni messi a disposizione costituiscono un importante investimento nel sistema del welfare territoriale che coinvolge tutte le categorie di fragilità. Questa misura finalmente riguarda anche le strutture semiresidenziali, fondamentali per garantire l’inclusione delle persone. Siamo disponibili a dare continuità a iniziative come questa che ci permettono di mettere a terra in modo coordinato le innovazioni che stiamo attuando nel nostro lavoro quotidiano».

La nuova misura si inserisce in un percorso di incremento progressivo delle risorse dedicate all’assistenza socio-sanitaria in Piemonte. Nel 2024, ai 18 milioni di “Protezione sociale” si aggiungono 22,4 milioni destinati agli enti gestori delle Rsa e 14 milioni per disabilità, salute mentale, dipendenze e minori. Complessivamente, le risorse per il settore sono passate dai 268 milioni del 2018 ai 340 milioni previsti nel 2025.

Il progetto prevede l’introduzione di un nuovo modello di assistenza personalizzata nelle strutture convenzionate. Si tratta di interventi mirati al sostegno psicologico, alla riabilitazione fisica e occupazionale, al mantenimento delle capacità cognitive e alla valorizzazione dei legami con le famiglie. Ogni intervento sarà definito da un’équipe multidisciplinare, in relazione ai bisogni del singolo ospite.

I destinatari potenziali sono circa 30.000 persone, tra cui anziani non autosufficienti, minori con disturbi del neurosviluppo, disabili, persone con disturbi mentali e soggetti con dipendenze. Il coordinamento sarà affidato alle ASL, responsabili della presentazione dei progetti sperimentali e dell’applicazione uniforme della misura sul territorio.

La vicepresidente della Regione Elena Chiorino ha dichiarato: «Questa misura è il risultato di una visione politica che mette al centro la dignità della persona, la tutela delle famiglie e l’attenzione concreta verso i più fragili. La Regione Piemonte ha dimostrato ancora una volta che governare significa assumersi la responsabilità di scelte coraggiose, con l’obiettivo di costruire una comunità più giusta. ‘“Protezione sociale” non è solo un investimento economico, ma un segnale forte: chi ha bisogno non sarà lasciato solo. Il lavoro sinergico tra le diverse direzioni regionali ne è la dimostrazione».

L’assessore al Welfare Maurizio Marrone ha aggiunto: «“Protezione sociale” ha l’obiettivo ambizioso di proteggere i cittadini fragili dai rincari delle tariffe, ma anche di garantire al contempo servizi di qualità sempre più alta con operatori sociosanitari remunerati il giusto e attivi in servizi sempre più accoglienti e articolati. La nostra Giunta si conferma quella che nella storia della Regione Piemonte ha investito più risorse nella cura delle persone non autosufficienti».

Infine, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi ha sottolineato: «Con questa importante misura proseguiamo nella strada di andare incontro alle persone più deboli con azioni concrete e mirate, affinché la salute e la cura siano accessibili a tutti i cittadini. Grazie all’attivo coinvolgimento delle ASL, potremo ora coordinare e garantire l’applicazione di “Protezione sociale”, in modo da avere una coerenza a livello regionale dei piani presentati dalle strutture».

 

Yes4To: oltre 22.000 giovani per il futuro di Torino

Rinnovato il direttivo del tavolo interassociativo. Giovani protagonisti del
cambiamento con nuove energie e visioni per il futuro della città.
Dopo il successo della recente edizione di TOPCity – Torino Città delle Opportunità, evento
che ha dato voce al ruolo centrale delle nuove generazioni nella trasformazione della città,
Yes4To guarda al futuro con un nuovo consiglio direttivo, eletto in occasione
dell’assemblea annuale.
Il nuovo coordinamento guiderà il tavolo interassociativo nel triennio a venire con l’obiettivo di
rafforzare il dialogo tra i giovani e i principali attori del sistema torinese, promuovere politiche
generazionali innovative e contribuire alla costruzione di un ecosistema urbano capace di
valorizzare competenze, energie e idee.
A guidare il nuovo percorso sarà Giuseppe Buonocore, espressione dell’UGDCEC Torino –
Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino, affiancato da Giacomo
Gallino (CNA Giovani Torino) nel ruolo di Vice Coordinatore, Alessia Nardone (Giovani
Imprenditori Confcooperative Piemonte) in qualità di Tesoriere e Alessandro Regge
(Generazioni Legacoop Piemonte), che ricoprirà il ruolo di Segretario. A loro va il compito di
proseguire e rinnovare un impegno collettivo che mette al centro i giovani non solo come
destinatari, ma come protagonisti delle trasformazioni urbane, sociali ed economiche della
città.
Con più di 22.000 giovani imprenditori e professionisti coinvolti, Yes4To è oggi una delle
esperienze più significative a livello nazionale nella promozione del protagonismo giovanile
nei processi di sviluppo urbano. Si tratta di un tavolo interassociativo che riunisce le
principali realtà giovanili del territorio torinese, con l’obiettivo di mettere in rete le nuove
generazioni, le istituzioni, le professioni, le imprese e il mondo della formazione. Un’iniziativa
che nasce per valorizzare competenze, idee e visioni dei giovani, e che lavora per rendere
Torino una città più dinamica, attrattiva e orientata al futuro.
Yes4To rappresenta, in questo senso, un laboratorio permanente di confronto tra giovani,
imprese, professioni, istituzioni e mondo della scuola: un luogo in cui il talento incontra
l’opportunità e in cui la partecipazione giovanile si traduce in progettualità concreta per il
territorio.
Con il nuovo coordinamento e una rete in continua crescita, Yes4To è pronta a rilanciare
con ancora più forza il proprio messaggio: Torino ha bisogno dei giovani, e i giovani hanno
bisogno di una Torino all’altezza del loro potenziale.

Allagamento, intervento all’ISS Majorana di Moncalieri 

Nei giorni scorsi all’IIS Majorana di Moncalieri si è verificata la presenza di acqua nell’interrato a causa della rottura di un tubo dell’impianto idrosanitario.

I tecnici dell’edilizia scolastica della Città metropolitana di Torino hanno attivato la ditta di manutenzione ordinaria che ha installato le pompe necessarie al drenaggio. La copiosa quantità d’acqua ha allagato l’interrato del corpo aule e parte dell’auditorium.

Il tubo è subito stato riparato, mentre sui locali tecnici dell’interrato e l’auditorium saranno effettuate ulteriori verifiche per definire gli interventi necessari al completo ripristino in vista del nuovo anno scolastico.

La polizia scopre minorenni estremisti di matrice suprematista, antagonista e jihadista

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La Polizia di Stato ha eseguito in tutta Italia  22 perquisizioni delegate dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni territorialmente competenti nei confronti di giovani, tra i 13 e i 17 anni, emersi in contesti estremisti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista – coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

L’attività di prevenzione e le acquisizioni d’intelligence, condivise in sede di Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, riscontrate dagli sviluppi investigativi di indagini svolte nei confronti di minori perquisiti o tratti in arresto o evidenziatisi in contesti estremisti, hanno fatto emergere un progressivo innalzamento del coinvolgimento di minorenni in contesti di devianza e criminalità minorile in ambiti di eversione e terrorismo interno ed internazionale.

Al riguardo, riveste un ruolo determinante in molti percorsi di radicalizzazione dei più giovani il web, in ragione della facile accessibilità, della velocità e della riservatezza nello scambio di messaggi, che ne fanno un vettore essenziale per la divulgazione di contenuti ai fini dell’indottrinamento, del proselitismo in chiave radicale e dell’addestramento.

In tale quadro, a completamento dell’attività di prevenzione e contrasto già svolta, in numerose realtà del territorio nazionale, le DIGOS delle Questure interessate in stretta sinergia con gli omologhi Uffici distrettuali, con l’ausilio in taluni ambiti territoriali di personale delle Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, nella mattinata odierna, hanno eseguito 22 perquisizioni delegate dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni territorialmente competenti nei confronti di giovani, tra i 13 e i 17 anni, emersi in contesti estremisti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista.

Nell’ambito delle attività nei confronti di estremisti di destra, su delega della Procura dei Minori di Cagliari, sono stati perquisiti due minori di anni 15 residenti in provincia di Oristano, un minore di anni 13 residente in provincia di Cosenza, un 17enne residente nella provincia di Messina e un 15enne residente nel padovano. I predetti sono emersi dagli sviluppi di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari a carico di un 14enne già perquisito lo scorso 11 aprile ad Oristano dalla locale Squadra Mobile per aver pubblicato sul suo profilo Facebook fotografie con il volto travisato mentre impugna armi da taglio e da sparo. Nella circostanza, il minore aveva consegnato di sua spontanea volontà, oltre a una bandiera con la croce celtica, un fucile a pompa giocattolo, privo di tappo rosso, con impresse numerose scritte e simboli riconducibili alla galassia suprematista, nonché i nomi dei noti attentatori Anders BREIVIK, Stephans BALLIET, Alexandre BISSONNETTE e Patrik CRUSIUS.

Inoltre, su delega della Procura dei Minori di Cagliari, è stato perquisito un 17enne residente nella provincia di Sassari, emerso dallo sviluppo investigativo inerente ad un’indagine, avviata nel 2023, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari a carico di un 19enne tratto in arresto il 6 settembre 2024 dalla DIGOS di Cagliari per arruolamento con finalità di terrorismo commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale e religioso e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.

Su delega delle Procure dei Minorenni di Torino e Brescia, si sono svolte analoghe attività nei confronti di due minori di anni 17, residenti nelle province di Mantova e Cremona, e uno di anni 15 residente a Bergamo e presente per la stagione estiva in provincia di Matera, emersi da un’indagine a carico di un 14enne perquisito il 6 febbraio 2025 dalle DIGOS di Torino e di Alessandria, per propaganda e istigazione a delinquere per aver pubblicato on line contenuti di natura nazista e antisemita.

Su delega della Procura dei Minori di Taranto, è stato altresì perquisito un 15enne residente nella provincia tarantina, indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa e per porto illegale di armi in luogo pubblico, il quale nel corso di una convesrazione in chat, con altro minorenne indagato dalla Procura dei Minori di Venezia, aveva affermato di essere stato in passato membro dell’associazione suprematista The Base” e di dedicarsi alla fabbricazione di ordigni artigianali.

Alle predette attività si aggiungono la perquisizione svolta in provincia di Milano, su delega della Procura minorile meneghina, nei confronti di un 16enne, autore di messaggi pubblicati su canali Telegram riconducibili alla destra suprematista e neonazista, l’attività nei confronti di due minori di anni 14 e 17, residenti in provincia di Arezzo e di un 15enne residente in provincia di Firenze, emersi all’attenzione delle DIGOS toscane a seguito di approfondimenti svolti su diversi episodi di imbrattamento compiuti lo scorso mese di marzoa San Giovani Valdarno (AR) che hanno permesso di evidenziare condotte dei tre soggetti, connotate dal tenore discriminatorio e antisemita, contro l’ideologia “antifascista” e verso tutti coloro che non si identificano nella razza bianca.

Infine, sempre in ambito di contrasto all’estremismo di destra, su delega della locale Procura dei Minorenni, analoga attività si è svolta a carico di due minori di anni 16, residenti nel capoluogo ligure, emersi dal monitoraggio della locale Digos dei canali social, per aver effettuato attività di propaganda fascista in varie località della provincia allo scopo di raccogliere proseliti per le attività del movimento.

Sul fronte del contrasto all’antagonismo di piazza, su delega della Procura dei Minori felsinea, sono stati perquisiti due 17enni, nel capoluogo emiliano, evidenziatisi in occasione di una manifestazione non preavvisata svoltasi a Bologna, lo scorso gennaio, per protestare nei confronti delle forze dell’ordine intervenute nel noto inseguimento conclusosi con il decesso del 19enne Rami Elgaml a Milano. I due giovani, durante l’iniziativa, avevano danneggiato con armi improprie telecamere, vetrine di esercizi commerciali e banche presenti sul percorso del corteo.

Nel contesto delle attività di contrasto alla minaccia jihadista, su delega della Procura dei Minori di Bologna, è stata eseguita una perquisizione di un 17enne, residente in provincia di Ravenna, emerso a seguito di accertamenti sviluppati su indirizzi IP, acquisiti in ambito di collaborazione internazionale, che hanno registrato connessioni con spazi web riconducibili alla propaganda jihadista tra cui l’“Al-Raud Media Archive”, spazio riconducibile all’Islamic State dove è consultabile materiale jihadista proveniente dai canali mediatici del Califfato quali la rivista Al Naba, la fondazione mediatica Al-Furqan e la radio Al-Bayan. Dagli approfondimenti svolti sono emerse centinaia di connessioni dall’utenza in uso al giovane, emerso altresì per aver condiviso in gruppi WhatsApp contenuti propagandisti di medesimo tenore.

Nel medesimo contesto, la Digos di Catanzaro ha svolto analoga attività nei confronti di un 17enne, residente nel capoluogo calabrese, emerso quale partecipante ad un gruppo WhatsApp – di cui ha fatto parte un altro minore tratto in arresto lo scorso anno per addestramento con finalità di terrorismo – all’interno del quale sono stati condivisi contenuti correlati all’estremismo islamico e all’ideologia nazifascista.

Infine, su delega della Procura minorile di Firenze, sono stati perquisiti due minori di 14 e 16 anni residenti in provincia di Livorno, responsabili di aver realizzato e portato in luogo pubblico nonché di aver esploso un ordigno esplosivo all’esterno di una scuola superiore, durante l’orario delle lezioni, lo scorso fine maggio, identificati a seguito degli approfondimenti svolti dalla Digos di Livorno, attività finalizzata anche all’individuazione della matrice politica, eversiva o discriminatoria dell’atto.

All’esito delle attività sono stati rinvenuti e sequestrati i dispositivi telefonici e informatici in uso agli indagati che verranno successivamente analizzati. All’interno degli stessi, al momento, le preview hanno comunque permesso di rilevare la presenza di numerose chat d’area estremista (sia di matrice jihadista sia suprematista) con contenuti d’interesse quali immagini di guerriglieri armati e armi da fuoco.

Inoltre sono stati raccolti riscontri alle ipotesi investigative come il rinvenimento presso il domicilio dell’indagato di Portoferraio (LI) di componenti per la realizzazione di molotov e di un bilancino per la pesa di polvere da sparo.

All’interno delle abitazioni sono stati trovati manuali e documenti di matrice suprematista e nazionalsocialista, alcune riproduzioni di armi da sparo prive di tappo rosso, giacche militari da combattimento, passamontagna anche di tipo militare, materiale per l’addestramento soft air e una divisa delle SS.

Realativamente al fenomeno della devianza minorile, le predette attività hanno confermato il trend emerso dalle indagini già svolte, nei recenti anni, sul territorio nazionale, avviate anche grazie ai contributi d’intelligence hanno dimostrato infatti come in particolare i social network, dove i giovani homegrown consumano propaganda ed intessono rapporti con soggetti di analogo orientamento, si confermano il terreno d’elezione per la radicalizzazione on line.

Proprio per il ruolo rivestito dall’ambiente virtuale si riscontra, più che in passato, una forte inclinazione alla ricerca di contenuti di matrice antisemita e confessionale da parte di individui di giovane età, spesso associata a preoccupanti fascinazioni per ambienti estremisti e terroristici caratterizzati dal comune denominatore dell’esaltazione della violenza quale metodo di lotta e di autoaffermazione.

Interessante, in proposito, l’analisi del fenomeno dalla quale si evince che il processo di radicalizzazione – dalla prima esposizione a materiale terroristico, alla pianificazione ed esecuzione dell’attacco – avviene con tempinotevolmente ridotti. Il tempo medio di radicalizzazione è passato dai 16 mesi del 2002 ai 10 mesi circa del 2015 fino ad un arco temporale attualmente di sole alcune settimane, tanto che tutte le nuove indagini hanno imposto un repentino e mirato intervento di disruption in ragione della riscontrata capacità e volontà di attivazione degli indagati nell’attuazione di azioni controindicate.

Anche il trend registrato a livello europeo indica i giovani – anche infra quattordicenni – come soggetti maggiormente esposti al rischio di radicalizzazione spesso violenta. In particolare, si sono registrate crescenti capacità di “anonimizzazione” degli utenti in rete, la costante presenza di soggetti minorenni e la riconducibilità di condotte delittuose a condizioni di solitudine, disagio socio-economico e disturbi mentali. A titolo esemplificativo, nel 2024 in Europa, circa due terzi degli arresti di soggetti legati all’ISIS hanno coinvolto adolescenti mentre in Gran Bretagna un sospettato per terrorismo su cinque è classificato come minorenne.

Sintomatici della concretezza della minaccia proveniente dall’attivismo dei giovani, gli attacchi compiuti lo scorso anno da minori in taluni Paesi europei, tra cui l’accoltellamento di un ebreo ortodosso a Zurigo (Svizzera), il 2 marzo 2024, da parte di un 15enne svizzero e i colpi d’arma da fuoco sparati, il 10 ottobre 2024, da un 13enne a Goteborg (Svezia) contro un’azienda israeliana del settore della Difesa, nonché le esplosioni mediante lancio di granate nei pressi dell’Ambasciata israeliana di Copenaghen (Danimarca), il 2 ottobre 2024, ad opera di cittadini svedesi tra i 15 e i 20 anni legati alla gang svedese Foxtrot. Nell’anno in corso si è registrato l’accoltellamento, il 19 maggio 2025 a Boras (Svezia), di una donna da parte di un 14enne legato all’organizzazione di estrema destra 764.

Con specifico riferimento al territorio nazionale, le investigazioni degli ultimi anni hanno registrato un incremento della presenza di soggetti minorenni, impegnati nella diffusione sul web di contenuti estremisti e violenti: da gennaio del 2023 ad oggi, sono 12 i minori sottoposti a misura cautelare/precautelare (2023 à 1; 2024 à 5; prima metà del 2025 à 6) ed altri 107 oggetto di approfondimenti investigativi, quali perquisizioni personali, domiciliari e informatiche (2023 à 9; 2024 à 46; prima metà del 2025 à 52).

Tra le caratteristiche rilevate si segnalano:

ü  profili psicologici caratterizzati da difficoltà relazionali e vulnerabilità psicologica, non di rado determinata da esperienze personali negative a livello familiare, sociale e/o scolastico, che porta fisiologicamente a maturare sentimenti di rivalsa verso gli ambienti esterni vissuti;

ü  vita sociale marginalizzata, rispetto alla quale l’ambiente virtuale costituisce un perfetto surrogato funzionale alla costruzione di un’identità fittizia e al sentirsi parte di una comunità alternativa;

ü  un’età giovanissima unita ad una grande capacità di utilizzo di linguaggi digitali contemporanei (utilizzo di meme ad esempio);

ü  utilizzo primario della lingua inglese;

ü  fascinazione per la violenza e propensione verso le armi da fuoco alcune delle quali fabbricate con stampanti 3D;

ü  utilizzo dell’iconografia e del simbolismo e glorificazione delle reciproche figure di riferimento;

ü  utilizzo di piattaforme di gioco online, dove si è evidenziata in alcuni casi la diffusione di narrative estremiste violente e dove persiste il rischio di replicare nella realtà quanto sperimentato online.

Le acquisizioni informative e i riscontri investigativi hanno evidenziato il particolare fascino che l’ecosistema digitale del c.d. “White Jihad” esercita sulla componente giovanile, intendendolo come un fenomeno di ibridazione ideologica che vede una convergenza tra l’ideologia radicale islamica e il suprematismo bianco o la più ampia sfera ideologica dell’estrema destra.

L’attività di “web monitoring” ha consentito di individuare numerose chat nelle quali si rileva la presenza di giovanissimi, dove vengono condivisi contenuti neonazisti ed antisemiti, associati a filmati, messaggi e post di straordinaria violenza, inerenti ad uccisioni brutali in particolare di matrice jihadista.

Al riguardo, l’Italia, per il tramite della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, è intervenuta nel dibattito in corso con la Commissione europea relativo all’aggiornamento dell’Agenda europea antiterrorismo, evidenziando la necessità di includere la radicalizzazione online, con riferimento specifico alle giovani generazioni, tra le future priorità di azione a livello unionale. L’Unione Europea, infatti, può rappresentare un idoneo vettore attraverso il quale varare iniziative comuni per individuare nuove soluzioni operative e rilanciare il dialogo con i providers di servizi internet per mitigare l’impatto della propaganda estremista violenta sui minori maggiormente vulnerabili a questo tipo di narrativa.

Un morto e tre feriti: auto contromano sulla Torino – Bardonecchia

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Ha imboccato l’autostrada contromano, la  A32 Torino-Bardonecchia: alla guida di una Fiat Panda un anziano di 88 anni si è scontrato con una vettura  che viaggiava verso Bardonecchia. Nello scontro è deceduta una donna di 80 anni passeggera del veicolo contromano. Sono tre  i feriti , compreso il conducente,  trasportato all’ospedale Cto con l’elisoccorso. E’ in prognosi riservata. Sono rimaste ferite leggermente  due persone a bordo del veicolo che procedeva correttamente. Si ipotizza che l’anziano guidatore si sia confuso per i cantieri in corso e abbia fatto un’inversione improvvisa.  Sul posto il 118, i vigili del fuoco e la polizia stradale. E’ stata chiusa la carreggiata nord in direzione Francia.

La Regione sceglie Alberto Sinigaglia per il Polo del ‘900

La Regione Piemonte ha indicato Alberto Sinigaglia come proprio rappresentante nell’Assemblea dei Soci della Fondazione Polo del ‘900, confermando una scelta di continuità in vista della prossima riunione dell’Assemblea, fissata per il 5 agosto.

«Anche a riconoscimento del lavoro di questi anni abbiamo scelto di confermare Alberto Sinigaglia proponendolo per altro all’assemblea come presidente per il prossimo triennio, considerato che in questo mandato, sulla base della prassi consolidata, è in capo alla Regione l’indicazione del presidente che quindi avviene in continuità con il triennio precedente – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Alberto Sinigallia è una figura autorevole, capace di coniugare profondità culturale e spirito civico. Ha dato al Polo del ‘900 un’identità chiara e aperta, valorizzando la memoria storica senza mai smettere di guardare al presente – conclude Cirio – vogliamo dare stabilità a un progetto culturale che ha un forte valore pubblico e che continua a essere punto di riferimento per molte generazioni».

«La conferma di Alberto Sinigaglia è un riconoscimento al lavoro svolto all’interno del Polo del ‘900. Sotto la sua guida il Polo ha rafforzato il suo ruolo culturale come spazio di dialogo, memoria e conoscenza – afferma l’assessore alla Cultura, Marina Chiarelli -. Il suo profilo è quello giusto per garantire continuità e visione strategica ad uno dei più importanti presidi culturali del nostro territorio, che ha il pregio unico di incanalare al suo interno tante energie intellettuali e associative. Continueremo a sostenere con convinzione questo patrimonio, che contribuisce alla crescita culturale e democratica della nostra comunità»
Giornalista, saggista Alberto Sinigaglia è stato presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Ha lavorato a La Stampa dirigendo “Tuttolibri” e ha collaborato con numerose testate nazionali. Dal 2022 è presidente del Polo del ‘900 che ha contribuito a trasformare in uno spazio inclusivo, frequentato soprattutto da giovani. L’incarico, come previsto dallo statuto della Fondazione, è svolto a titolo gratuito.

Alla Città della Salute di Torino nuovo trattamento del Parkinson 

Una terapia innovativa per trattare le complicanze motorie che sorgono negli anni tra i pazienti affetti da Parkinson: è questo l’interessante percorso avviato all’interno del Centro Regionale Esperto per la malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento della Città della Salute e della Scienza di Torino, diretto da Leonardo Lopiano.

Terapia che consiste nell’infusione sottocutanea continua del farmaco Levodopa e che sta riscontrando un’ottima risposta tra gli oltre trenta pazienti selezionati per il trattamento: «Soffro di Parkinson da circa 15 anni – ha raccontato Roberto, 74 anni – Con i farmaci non riuscivo più a controllare i sintomi della malattia e durante il giorno mi bloccavo molto frequentemente. Avevo bisogno di assistenza perché non ero autonomo; adesso, grazie a questa terapia, non ho più i blocchi, ho riacquistato la mia autonomia e la qualità della vita è notevolmente migliorata».

Anche Caterina, 62 anni, ha trovato giovamento: «Soffro di Parkinson dall’età di 47 anni e con i farmaci sono stata abbastanza bene fino a qualche anno fa, quando sono comparsi i blocchi e i movimenti involontari per quasi tutta la giornata, rendendo difficoltosa anche l’attività lavorativa. Da quando sono in trattamento con questa nuova terapia sono notevolmente migliorata».

Il Parkinson

La malattia di Parkinson (MP) è un disturbo neurodegenerativo cronico e progressivo che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. In Italia le persone affette da MP sono almeno 300.000, di cui circa 30.000 in Piemonte. La malattia non colpisce esclusivamente persone anziane; infatti, nel 10-20% dei casi esordisce prima dei 50 anni di età, e tanto più precocemente si presentano i sintomi, tanto maggiore sarà l’impatto del Parkinson sulla qualità di vita e sulle complicanze della fase avanzata. Non è infrequente l’esordio tra 40-50 anni e, più raramente, tra 30-40 anni.

Durante i primi anni di malattia la terapia farmacologica è molto efficace nel controllare i sintomi motori, ma successivamente, dopo un periodo variabile di 5-10 anni, in un’elevata percentuale di pazienti compaiono le complicanze motorie, rappresentate dalle fluttuazioni dei sintomi motori nella giornata e dalle discinesie (movimenti involontari). In molti casi la terapia orale ottimizzata non è in grado di fornire un miglioramento significativo e questo provoca una grave disabilità motoria con un impatto sulla qualità di vita e sull’autonomia nelle attività della vita quotidiana.

La nuova terapia

La gestione terapeutica della MP si è evoluta negli ultimi anni con lo sviluppo di strategie farmacologiche e chirurgiche innovative, volte a migliorare il controllo dei sintomi motori e non motori, riducendo le complicanze legate alla progressione della malattia e all’uso prolungato della terapia dopaminergica. La Levodopa è il cardine del trattamento sintomatico della MP, ma il suo utilizzo a lungo termine è spesso complicato dall’insorgenza di fluttuazioni motorie e discinesie.

In questo contesto, le terapie infusionali con Levodopa hanno dimostrato un profilo farmacocinetico più stabile, garantendo un miglior controllo dei sintomi e soprattutto una migliore qualità di vita per i pazienti. Quando le terapie “tradizionali” non sono più in grado di controllare le manifestazioni della fase complicata di malattia, si può fare ricorso alle cosiddette terapie di fase avanzata tra cui le terapie infusionali. Nell’ultimo anno è stata approvata una terapia infusionale di Levodopa molto innovativa anche per l’assenza di invasività della procedura.

La procedura all’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino

La procedura è eseguita al Day Hospital di Neurologia dopo aver eseguito i primi casi al Day Surgery centralizzato (Chirurgia Oncologica e dei Sarcomi, diretta dal professor Sergio Sandrucci; Coordinatrice infermieristica Ludovica Capanna).

La procedura prevede l’uso di un device portatile che eroga, attraverso un piccolo catetere sottocutaneo, una soluzione di Levodopa in modo continuo, anche nell’arco delle 24 ore. Questa somministrazione continua mira a mantenere livelli stabili del farmaco nel plasma, riducendo pertanto le fluttuazioni motorie e le discinesie. Di conseguenza i pazienti presentano un considerevole miglioramento della qualità di vita e dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana con una riduzione del carico assistenziale del caregiver.

Sono già in trattamento circa 30 pazienti. In questo ambito da ottobre 2024 sono stati selezionati e trattati oltre 30 pazienti con risultati molto soddisfacenti. Questa nuova terapia si aggiunge alle altre procedure eseguite già da alcuni anni: interventi neurochirurgici di Deep Brain Stimulation (Stimolazione Cerebrale Profonda), in collaborazione con il professor Michele Lanotte (Responsabile della Neurochirurgia Stereotassica-Funzionale) e l’infusione duodenale di levodopa tramite PEG, in collaborazione con la Gastroenterologia universitaria (diretta dalla professoressa Elisabetta Bugianesi) e con la Endoscopia Digestiva (responsabile dottor Dario Reggio).

Tali attività sono rivolte a pazienti che provengono da tutto il Piemonte, ma anche da altre Regioni, poiché il Centro è diventato negli anni un riferimento anche nazionale, svolgendo costantemente attività di formazione per neurologi provenienti da altri ospedali e da altri Atenei italiani.

Le procedure terapeutiche per il trattamento della malattia di Parkinson in fase complicata e degli altri Disturbi del Movimento sono possibili grazie al grande e costante impegno di un gruppo di neurologi afferenti alla Neurologia 2 universitaria: i professori Mario Rizzone, Maurizio Zibetti, Alberto Romagnolo, i dottorandi Gabriele Imbalzano e Claudia Ledda, gli specializzandi in Neurologia Clarissa Pandino e Serena Budicin, e la Neuropsicologa clinica Elisa Montanaro.

Le dichiarazioni

«Tutto questo è possibile grazie alla possibilità di creare team multidisciplinari e quindi alle numerose e qualificate eccellenze presenti nella Città della Salute e della Scienza di Torino. Questo consente continuamente di sperimentare e poi mettere in atto tutte le procedure terapeutiche innovative», dichiara il Commissario Thomas Schael.

«Ancora una volta l’azienda ospedaliero – universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino si conferma un’eccellenza a livello nazionaledimostrando come innovazione, ricerca e nuove terapie siano alla base per una sanità pubblica al servizio del cittadino», sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi.

Nelle foto da sx: Gabriele Imbalzano, Claudia Ledda, Leonardo Lopiano, Maurizio Zibetti, Alberto Romagnolo

Iren, il Consiglio di Amministrazione approva i risultati semestrali

Iren, il Consiglio di Amministrazione approva i risultati semestrali al 30 giugno 2025 con una solida crescita di tutti i principali indicatori economici: +14% di EBITDA grazie al contributo di tutte le linee di business e al consolidamento di Egea Holding, +24% di Utile netto e oltre 900 milioni di investimenti, con investimenti tecnici in crescita del +14% 

Principali indicatori economico-finanziari

  • Ricavi pari a 3.486 milioni di euro (+29% vs. 30/06/2024). L’incremento dei ricavi riflette l’aumento dei prezzi delle commodities e i maggiori volumi energetici venduti
  • Margine Operativo Lordo (EBITDA) pari a 726 milioni di euro (+14% vs. 30/06/2024). L’incremento è supportato dal consolidamento di Egea Holding, dai maggiori margini e volumi di produzione energetica (BU Energia) e dalla crescita organica dei business regolati (BU Reti e Ambiente)
  • Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti pari a 184 milioni di euro (+24% vs. 30/06/2024). L’andamento positivo è sostenuto dalla crescita dell’EBITDA e dal minore utile netto di terzi per effetto dell’acquisto della quota di minoranza della società Iren Acqua
  • Indebitamento finanziario netto pari a 4.228 milioni di euro (+4% vs. 31/12/2024). Il lieve incremento del periodo è attribuibile principalmente al pagamento dei dividendi 
  • Investimenti tecnici pari a 393 milioni di euro (+14% vs. 30/06/2024) destinati principalmente all’ammodernamento delle reti di distribuzione elettrica (+31%), allo sviluppo della filiera dei rifiuti e all’estensione della rete di teleriscaldamento. Gli investimenti del periodo sono stati più che coperti dal flusso di cassa operativo
  • Investimenti finanziari pari a 522 milioni di euro. L’acquisto della quota di minoranza di Iren Acqua per 283 milioni di euro, l’esercizio della call e il consolidamento dell’indebitamento finanziario netto di Egea Holding, per circa 238 milioni di euro complessivamente, sono stati finanziati con l’emissione, a gennaio 2025, di un bond ibrido

Principali indicatori di sostenibilità

  • Investimenti sostenibili (ammissibili alla Tassonomia europea) pari al 72%, in linea con il Piano Industriale
  • Intensità carbonica pari a 312 gCO2/kWh, in linea con lo scorso anno, come da Piano Industriale
  • Raccolta differenziata pari a circa il 70%, grazie all’estensione delle best practice in tutti i territori serviti
  • Incremento della volumetria teleriscaldata del +12% vs. 30/06/2024 grazie anche al consolidamento di Egea Holding
  • Incremento della customer base che raggiunge i 2,4 milioni di clienti (+200 mila clienti vs. 30/06/2024) 
  • Incremento del +7% della capacità di depurazione delle acque reflue vs. 30/06/2024
  • Il numero complessivo dei dipendenti del Gruppo supera le 11.860 persone