CRONACA- Pagina 2

Telefono Rosa: “Non solo parole, servono fatti, contro la paura”.

25 novembre 2025: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne

Vorremmo non dover continuare a ripetere incessantemente la richiesta di superare la retorica delle parole pubbliche e private sulla difesa delle donne, che altrettanto costantemente sentiamo pronunciare dopo aggressioni anche drammatiche o peggio estreme da parte di uomini.

Perchè è evidente che quelle parole non bastano, e suonano vuote, visto che non fermano la violenza maschile, non addomesticano i feroci, e specialmente non riparano le donne da rabbia distruttiva e pretesa di possesso. A volte le parole non sono solo insufficienti e di circostanza: sono anche sbagliate.   Come quelle che in certe sentenze rovesciano la colpa e normalizzano la violenza maschile.  Disconoscendo e minimizzando il radicamento della violenza nelle relazioni e nella struttura sociale, ancora piena di gerarchie culturalmente legittimate, quelle parole dicono alle donne che hanno fatto male a fidarsi; che quello diverso dal loro è il pensiero giusto; e che il loro destino è di essere deluse, o rassegnate per forza, o sopraffatte.

Sopraffatte anche dalla paura: ed è questa la parola di cui vogliamo parlare oggi.

Paura dell’aggressore, certo: ma anche paura di non poter contare con certezza sul fatto di essere riparate dai colpi nel corpo, nella dignità, nella libertà. Paura di scontrarsi contro i rigurgiti maschilisti di chi si ostina a colpevolizzare le donne che si ribellano alla violenza maschile. Paura di non trovare riscontro al proprio coraggio.

La violenza nasce dalla prevaricazione nelle relazioni interpersonali e collettive. Le donne vorrebbero poter credere nel sostegno delle istituzioni, nell’efficacia della protezione e specialmente, a monte, nella forza della prevenzione, che non scaturisce magicamente dal mero aumento teorico delle pene per ciascun colpevole, quando mai fosse – magari anni dopo –  condannato da un Tribunale.  Così facendo, infatti, si ritorna nel privato, anziché riconoscere che la violenza è un fatto pubblico e politico, un’asimmetria di potere che di sicuro non trova soluzioni nella mera riposta sanzionatoria sporadicamente a carico del singolo autore.  Cresce proprio in questo contesto la diffidenza nei confronti delle istituzioni, in paradossale contrasto con i reiterati e talvolta sussiegosi inviti a denunciare, seguiti dall’implicita latente colpevolizzazione di chi subisce e non denuncia.

E dopo? Non vorremmo sentire parole, ma vedere fatti.

Vedere e toccare con mano la realizzazione delle famose “quattro P” su cui si basa la Convenzione di Istanbul: “Prevenzione, Protezione, Punizione, Politiche integrate“.  Tutte e quattro le “P“. Invece ne vediamo bene altre due: “Però…” e “Purtroppo“. L’elenco delle delusioni è infatti spesso lungo quanto quello delle aspettative.

Le donne, anzi: “noi donne”, condividiamo l’amarezza e l’incredulità per divieti istituzionali alla preziosa educazione sessuo-affettiva strutturale, adeguata all’età dei minori, che promuoverebbe fin dalla scuola primaria l’umanizzazione delle relazioni e rappresenterebbe il fondamento della prevenzione, accendendo un faro permanente sul tema della parità, del rispetto e del consenso.

Chiediamo ancora e sempre, per quante di noi intendano sottrarsi alla violenza maschile, che la politica non si riduca a fornire provvisoriamente luoghi in cui le donne debbano nascondersi e scomparire in nome della sicurezza, ma viceversa dia loro anche l’opportunità di reinterpretare nella luce dello spazio pubblico una vita quotidiana dignitosa, libera e autonoma, lontana dalla prevaricazione.  Un luogo fisico e mentale dove il pensiero e la parola di una donna contino.

Chiediamo che davvero tutti gli operatori che a diverso titolo possano entrare in contatto con una donna che abbia fatto o stia facendo esperienza di violenza siano adeguatamente e omogeneamente formati, e sappiano utilizzare tutte le risorse che secondo le “parole della legge” sono esistenti.

Chiediamo che queste norme, oltre che conosciute, siano anche concretamente applicabili, perché le riforme a costo zero sono destinate a risultati deprimenti.

Chiediamo che quando si tratta della sicurezza e persino della sopravvivenza di una donna gli strumenti di controllo del suo aggressore funzionino affidabilmente e possano realmente essere utili ed essere considerati tali, invece che rappresentare ulteriore fonte di frustrazione, sofferenza, paura e rischio.

Chiediamo che gli interventi sugli autori di violenza siano incisivi e chiari.

Chiediamo civiltà.

Chiediamo libertà dalla paura.

Chiediamo anche concreta alleanza pubblica con l’impegno quotidiano dei Centri Antiviolenza.

Per le donne che non possono più pronunciare parole, e per quelle che hanno diritto di parlare, e specialmente di vivere.

Perseguendo il significato profondo del costante contatto con cittadine e cittadini, nei giorni intorno al 25 novembre 2025, il Telefono Rosa Piemonte sarà presente con le proprie volontarie e attiviste presso istituzioni pubbliche, aziende, centri commerciali, università, scuole, associazioni e aggregazioni giovanili, per presentare il nuovo Report, fornire informazioni, distribuire materiali di sensibilizzazione e favorire un dialogo costruttivo con donne e uomini interessati a confrontarsi con noi. Tutto questo, sempre nell’ottica che l’alleanza è indispensabile per un efficace contrasto alla violenza maschile sulle donne.

ALCUNI DATI

Nell’anno 2024 il Telefono Rosa Piemonte di Torino ha registrato 761 nuove prese in carico e 5516 contatti nella sezione di aiuto on line e social.  Il 21,8% delle accoglienze riguarda ragazze e giovani donne tra i 16 e i 29 anni; il 23,78% tra i 30 e i 39 anni; il 29,57 % tra i 40 e i 49 anni; il 13% tra i 50 e i 59 anni; l’8,41 % oltre i 60 anni.

274 donne riferiscono di aver subito violenza fisica; 365 violenza verbale o minacce; 41 violenza sessuale; ben 137 altre forme di violenza sessuale quali molestie in presenza oppure on line, revenge porn o costrizione a pratiche sessuali umilianti o degradanti. Sono stati 106 i casi segnalati di stalking; 482 le violenze psicologiche; 254 le violenze economiche. Come purtroppo sempre si constata, quasi mai viene subita una sola forma di violenza, ma più condotte variamente aggressive nell’ambito delle stesse dinamiche.

Tra gli autori di violenza, 488 appartengono alla cerchia di mariti, conviventi, fidanzati o ex. Non trascurabili le violenze anche da parte dei figli (22).

Galleria ‘Cesana’, Anas annuncia lavori

Anas ha programmato la manutenzione degli impianti in galleria ‘Cesana’, nell’ambito dell’omonimo territorio comunale lungo la strada statale 24 “del Monginevro”. Le attività, che interessano in particolare l’impianto di ventilazione, sono state pianificate in orario notturno al fine di contenere i disagi per la circolazione in transito.

Per consentire lo svolgimento delle lavorazioni in sicurezza, la galleria sarà chiusa al traffico nella fascia oraria notturna 20:00 – 6:00 da lunedì 24 fino a venerdì 28 novembre.

Durante la chiusura i veicoli con peso inferiore a 26 tonnellate saranno deviati sulla vicina ex statale 24. I mezzi con peso superiore alle 26 tonnellate potranno raggiungere la Francia percorrendo la A32 con proseguimento al Traforo del Frejus.

Apertura impianti a Prato Nevoso, in funzione anche la seggiovia esaposto

Apertura impianti a Prato Nevoso, giungono importanti novità: da lunedì 24 novembre entrerà in funzione anche la seggiovia esaposto Caudano-Vallon a servizio della pista 3, aumentando il dominio sciabile già fruibile nella stazione del Mondolé Ski.

Inoltre, si potrà sciare tutti i giorni dalle 8.30 alle 17 lungo le piste dell’area della Conca ed effettuare i primi trick nella parte alta dello Snowpark, che nelle prime ore della stagione 2025/2026 hanno registrato un’ottima affluenza, complici le strepitose condizioni della neve.

Grazie alla copiosa nevicata di venerdì 21 novembre e al lavoro d’innevamento programmato svolto dallo staff di Prato Nevoso per mezzo della tecnologia TechnoAlpin, è lecito attendersi ulteriori aggiornamenti in materia di nuove aperture.

Attenzione: fino a nuova comunicazione sarà aperta solo la biglietteria centrale della Conca.

Vi invitiamo a restare connessi sul nostro sito www.pratonevoso.com e sui nostri canali social per essere sempre informati su piste, impianti e attività.

La Regione valorizza il patrimonio tartufigeno

Il viaggio di Tuber Next Gen 2025, il percorso regionale dedicato alla pianificazione e alla valorizzazione del patrimonio tartufigeno piemontese, si è concluso ieri a Torino, nel giorno della Giornata nazionale degli alberi.

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Dopo le tappe di Alba, Asti e Alessandria, il Grattacielo Piemonte ha accolto l’ultimo appuntamento di un percorso che, tappa dopo tappa, ha raccolto l’interesse di amministratori, tecnici, professionisti, associazioni di cercatori e realtà territoriali. Un coinvolgimento che ha confermato quanto la tutela del tartufo sia percepita come un tema strategico non solo dal mondo agricolo e forestale, ma anche da chi si occupa di pianificazione, gestione del paesaggio e sviluppo urbano.

Al centro del confronto torinese le nuove Carte di Attitudine dei Suoli alle Produzioni Tartufigene e le Carte di Potenzialità Territoriale elaborate per la Regione da IPLA, strumenti conoscitivi aggiornati che tengono insieme qualità dei suoli, uso del territorio, presenza di foreste, filari e aree agricole, offrendo un quadro indispensabile per orientare le scelte di gestione e protezione del patrimonio tartufigeno.

All’incontro sono intervenuti l’assessore alla Pianificazione territoriale, Urbanistica, Biodiversità e Tartuficoltura Marco Gallo, il consigliere delegato della Città Metropolitana di Torino Alessandro Sicchiero, i rappresentanti dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali e dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.

«La tappa di Torino conclude un percorso che ha visto una buona partecipazione da parte dei territori – ha dichiarato l’assessore Gallo –. In ogni provincia abbiamo trovato un interesse profondo per il patrimonio tartufigeno, che è prima di tutto un patrimonio di suoli, boschi, biodiversità e paesaggio. Con Tuber Next Gen abbiamo messo a sistema questi elementi, facendo dialogare strumenti tecnici e conoscenza locale. La crescita delle superfici vocate individuate e la qualità dei contributi dei partecipanti dimostrano che il Piemonte ha la capacità di guardare lontano, unendo pianificazione e cura del territorio».

Così il consigliere di Città Metropolitana, Sicchiero: «Puntare sul nostro patrimonio tartufigeno è fondamentale e la Città metropolitana è parte attiva di questo percorso. L’utilità delle Carte è molto alta per i Comuni, sia sul piano agricolo e colturale, sia per la tutela del patrimonio tartufigeno. È fondamentale promuovere comportamenti consapevoli da parte dei cittadini, attraverso una comunicazione chiara che aiuti a proteggere il nostro territorio. In Piemonte le aree vocate si sono ridotte anche a causa dei cambiamenti climatici, tema che è stato giustamente richiamato».

Torino e provincia: un territorio che cresce nella conoscenza e nella pianificazione

Nel territorio della Città Metropolitana di Torino, le superfici vocate ricadono in tre Ambiti di Integrazione Territoriale, Torino, Chivasso e Chieri. Ambiti nei quali il Piano Territoriale Regionale pone obiettivi chiave legati anche alla valorizzazione del patrimonio agricolo e forestale, alla tutela del paesaggio rurale e allo sviluppo della gestione forestale sostenibile.
Su questa struttura si innestano le nuove Aree Forestali, tra cui l’Area 22 “Torinese e Chierese” e l’Area 24 “Chivassese”, all’interno delle quali saranno predisposti i Piani Forestali di Indirizzo Territoriale.

Il lavoro del PFIT potrà contare su un quadro conoscitivo aggiornato: dalle carte forestali alla viabilità silvo-pastorale, fino alla nuova edizione della carta pedologica e delle attitudini tartufigene. È proprio quest’ultima ad aver evidenziato un cambiamento significativo: la superficie vocata è infatti passata da circa 5.000 a 22.000 ettari, con 2.000 ettari ad alta attitudine e 20.000 a media attitudine.

Anche il numero dei Comuni vocati cresce sensibilmente. Ai 24 già riconosciuti negli anni scorsi si aggiungono oggi Baldissero Torinese, Cambiano, Chieri, Moncalieri, Pavarolo, Pecetto Torinese e Trofarello, per un totale di 31 Comuni. Territori caratterizzati da una forte presenza di ambienti favorevoli dal punto di vista ecologico alle specie tartufigene.

Accanto all’attitudine dei suoli, le nuove Carte di Potenzialità Territoriale integrano dati su urbanizzazione, colture agrarie e soprassuolo forestale, mostrando come querceti, saliceti, pioppeti e filari rurali possano incrementare la capacità produttiva anche in aree dove l’attitudine è solo media o bassa. Sotto questa lettura, il territorio metropolitano presenta circa 19.000 ettari a potenzialità alta o media, con una parte significativa di suoli inizialmente a bassa attitudine che, grazie alla presenza di foreste o filari, riescono a esprimere, nei contesti rurali e urbani, valori di potenzialità più elevati.

Partecipazione e qualità dei contributi: un percorso che rafforza il ruolo del Piemonte

Il ciclo Tuber Next Gen ha registrato una partecipazione costante: circa 200 persone, tra amministratori, tecnici forestali, agronomi, trifolau, rappresentanti delle associazioni agricole e di categoria hanno preso parte al tour.

È emersa una forte richiesta di informazioni e di una maggiore consocienza di strumenti di consultazione immediati, come il Geoportale regionale, che già pubblica tutte le carte aggiornate. Prezioso il primissimo contributo del mondo dei professionisti della pianificazione urbanistica e paesaggistica, che ha offerto una prospettiva di lavoro comune sulle dinamiche di tutela del paesaggio rurale.

Tra i temi da sviluppare nel prossimo futuro, un dialogo sempre più strutturato con il sistema camerale, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento delle filiere forestali e le possibilità di realizzare compensazioni ecologiche scegliendo boschi e aree  vocate del territorio piemontese.

Le nuove indennità tartufigene: uno strumento più efficace e vicino ai Comuni

Parallelamente al percorso di pianificazione, la Regione Piemonte ha aggiornato il sistema delle indennità per la conservazione del patrimonio tartufigeno.

La revisione adegua i contributi al valore ecologico delle piante tartufigene: fino a 20 euro per le querce, 18 euro per le altre specie idonee e 12,50 euro per il nocciolo. Le nuove disposizioni ampliano inoltre la finestra temporale dei Comuni per le istruttorie delle domande e chiariscono i criteri per individuare i raccoglitori esperti indicati dalle associazioni che affiancheranno le Commissioni comunali, garantendo un’applicazione più uniforme e attenta alle esigenze dei territori. Il nuovo bando è aperto: le domande si possono presentare fino al 27 gennaio 2026.

«La tutela del tartufo passa dalla tutela degli alberi e degli ecosistemi che lo rendono possibile – ha aggiunto l’assessore Gallo –. Queste nuove indennità rafforzano un approccio che non parla solo di prodotto, ma di ambiente, paesaggio e cura del territorio. È un investimento sul futuro delle nostre comunità e sulla qualità del Piemonte».

Ragazzo di 21 anni gravemente ferito in un incidente

E’ ricoverato in gravi condizioni dopo un incidente stradale verificatosi questa mattina sulla A4 Torino-Milano: si tratta di un 21enne rimasto coinvolto in un sinistro nel tratto tra Volpiano e Settimo, poco prima delle otto del mattino, quando la sua vettura si è ribaltata per cause da accertare.

Il Politecnico per il 25 novembre

  • Inaugurazione di una Panchina Rossa antiviolenza al Castello del Valentino 25 novembre 2025 alle ore10, Viale Mattioli 39
  • CINECUG, proiezione del film “Outrage” di Ida Lupino

25 novembre 2025 alle ore 16.30, Aula Magna PoliTO Corso Duca degli Abruzzi 24

  • Convegno “La Convenzione di Istanbul e il contrasto alla violenza maschile contro le donne in Italia”, organizzato dai CUG del Politecnico di Torino, dell’Università di Torino e dell’Università del Piemonte Orientale

28 novembre 2025 dalle 9.00 alle 13.00, Aula Magna Cavallerizza Reale Unito, Via Verdi

 

Nella settimana del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Politecnico di Torino organizza una serie di eventi per diffondere una cultura del rispetto, della parità di genere e della non violenza. Anche quest’anno la facciata della sede del Campus delle Ingegnerie sarà illuminata di arancione, aderendo alla campagna Orange the World promossa dalle Nazioni Unite contro la violenza di genere e rilanciata in Italia da UN Women Italy, che quest’anno ha come focus la violenza digitale contro le donne, fenomeno sempre più diffuso.

L’evento principale della settimana si svolgerà nella mattinata del 25 novembre, a partire dalle ore 10, quando al Castello del Valentino (viale Mattioli 39), sede del Campus Architettura, Design e Pianificazione, verrà inaugurata una nuova panchina rossa antiviolenza. Un’iniziativa promossa dal Comitato Unico di Garanzia-CUG del Politecnico di Torino, in collaborazione con il Centro Studi di Genere di Ateneo.

In programma anche un appuntamento della rassegna cinematografica CINECUG, organizzato dal CUG del Politecnico di Torino per il 25 novembre alle ore 16:30 presso l’Aula Magna del Politecnico in Corso Duca degli Abruzzi 24. Verrà proiettato il film “Outrage” di Ida Lupino. Seguirà il dibattito.

Inoltre, il 28 novembre i CUG del Politecnico di Torino, dell’Università di Torino e dell’Università del Piemonte Orientale organizzano il convegno “La Convenzione di Istanbul e il contrasto alla violenza maschile contro le donne in Italia: a che punto siamo?”, in programma dalle ore 9:00 alle 13:00 presso l’Aula Magna Cavallerizza Reale dell’Università di Torino in Via Verdi 9, Torino.

 

 

Arianna Montorsi ha commentato: “Secondo l’articolo 14 della convenzione di Istanbul le Università dei paesi aderenti possono portare avanti programmi sulla violenza contro le donne e il diritto all’integrità personale. Gli atenei piemontesi, e il Politecnico in particolare, in piena ottemperanza alla convenzione, si sono dotati di tutti i presidi più efficaci nelle loro sedi, dalla Consigliera di Fiducia agli sportelli antiviolenza, rendendo il Piemonte una regione all’avanguardia nell’ottemperare pienamente la convenzione.”

 

A seguire Claudia De Giorgi: “Con l’installazione di una panchina rossa anche all’ingresso del Campus Architettura, Design, Pianificazione confermiamo nelle nostre diverse sedi il messaggio chiaro sulla postura dell’Ateneo rispetto alla tematica della violenza contro le donne, segnalando l’ingresso in un luogo sicuro per loro. La targa apposta su ogni panchina riporta anche in italiano e in inglese le istruzioni per contattare i servizi antiviolenza di Ateneo”.

 

Alessandra Colombelli ha concluso: “Il cinema ci offre lo spunto per aprire un dibattito necessario su un tema che resta purtroppo attuale: la violenza contro le donne, nelle sue molteplici forme e nei traumi profondi che genera. Attraverso la visione di Outrage vogliamo creare uno spazio di confronto e ascolto, per riconoscere la complessità delle esperienze delle vittime di violenza e riflettere su quali strumenti, servizi e percorsi di supporto – anche nel nostro Ateneo – possano davvero fare la differenza.

 

 

 

La panchina rossa al Castello del Valentino (25/11 ore 10, Viale Mattioli 39)

Il progetto delle panchine rosse nasce in Italia nel 2016, ispirato alle installazioni delle “Zapatos Rojos” dell’artista messicana Elina Chauvet, per denunciare la lunga serie di femminicidi avvenuti nella città di Ciudad Juárez.
Da allora, la panchina rossa è diventata un simbolo universale di memoria e di impegno civile: un luogo che resta vuoto per ricordare le donne uccise da uomini che dicevano di amarle, ma anche uno spazio fisico di riflessione, dove la comunità è chiamata a fermarsi e a interrogarsi sulle proprie responsabilità nella prevenzione della violenza di genere.

Il Politecnico di Torino ha già collocato nel 2022 una prima panchina rossa nella sede di corso Duca degli Abruzzi, con l’obiettivo di diffondere, anche all’interno dell’ambiente universitario, un messaggio di condanna verso ogni forma di abuso, discriminazione e sopruso nei confronti delle donne.

Con l’installazione di una nuova panchina, nel cuore del Castello del Valentino, sede storica dell’Atene, il Politecnico intende ampliare la presenza di questi segni simbolici, consapevole che la conoscenza e l’educazione sono strumenti essenziali per spezzare il ciclo della violenza e per costruire una società più giusta, sicura e inclusiva per tutte e tutti.

Programma degli interventi

 

Ore 10 – Claudia De Giorgi – Vicerettrice per le Pari Opportunità, l’Inclusività e la Qualità della vita

Ore 10.05 – Alessandra Colombelli – Presidente CUG-Comitato Unico di Garanzia

Ore 10,10 – Arianna Montorsi – Direttrice Centro Studi di Genere

Ore 10,15 – Andrea Longhi – Referente del Rettore per la gestione strategica e pianificazione manutentivo-conservativa del Castello del Valentino

Ore 10,20 – Un minuto di rumore

Regione e Telefono Rosa: un video contro la violenza sulle donne

 CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE

L’assessore Chiarelli: “Non dobbiamo restare in silenzio, la violenza contro le donne riguardo tutti noi.

Con questo video vogliamo raggiungere tutte le persone, per dire che nessuna donna deve sentirsi da sola. Insieme possiamo prevenire la violenza”.

In vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, la Regione Piemonte lancia un nuovo video di sensibilizzazione realizzato in collaborazione con Telefono Rosa Torino, una delle realtà più attive nella tutela delle donne e nella promozione della cultura del rispetto.

La campagna, promossa dall’Assessorato alle Pari opportunità guidato da Marina Chiarelli, nasce per parlare soprattutto ai più giovani e per veicolare un messaggio chiaro: la violenza non è un fatto privato, non è inevitabile, e può essere prevenuta attraverso educazione, ascolto e responsabilità condivisa.

Il video è già visibile sul sito e sulle piattaforme social della Regione, oltre che sui canali di Telefono Rosa Torino, e verrà rilanciato attraverso scuole, università e reti territoriali.

«La violenza contro le donne è una ferita che riguarda tutti. Con questo video, realizzato insieme a Telefono Rosa Torino e diffuso su tutte le piattaforme regionali, vogliamo raggiungere le persone là dove si informano e vivono il loro quotidiano, soprattutto i giovani, per dire con forza che nessuna donna è sola, che la violenza si può fermare e che non bisogna restare in silenzio», sostiene l’assessore Chiarelli, aggiungendo che «l’illuminazione del Grattacielo è un segnale che parla a tutto il Piemonte: alle donne che chiedono aiuto, agli uomini che devono assumersi la responsabilità del cambiamento, alle comunità che hanno il dovere di non voltarsi dall’altra parte. Serve un impegno collettivo, costante e consapevole: costruire rispetto è un lavoro di tutti».

Inoltre, dalla sera di domani il Grattacielo Piemonte sarà illuminato di arancione, il colore della campagna “Orange the World” delle Nazioni Unite per eliminare la violenza contro le donne, per accompagnare tutta la comunità verso il 25 novembre e rendere visibile un impegno che deve essere quotidiano.

La Regione Piemonte rinnova così il proprio impegno a fianco dei Centri antiviolenza e delle case rifugio (l’elenco è consultabile su https://www.regione.piemonte.it/web/temi/diritti-politiche-sociali/diritti/antiviolenza/centri-antiviolenza-mappe-attivita-per-donne-vittime-violenza), di Telefono Rosa Torino e di tutte le realtà che lavorano ogni giorno per garantire ascolto, protezione e percorsi di autonomia alle donne che subiscono violenza.

E’ morto il banchiere Maurizio Sella

E’ morto a 83 anni Maurizio Sella Cavaliere del Lavoro. Il banchiere piemontese ha dedicato quasi sessant’anni alla guida dell’azienda di famiglia, accompagnandone la crescita e il rinnovamento. Durante il suo lungo percorso, il gruppo bancario  ha rafforzato il proprio ruolo nel sistema finanziario italiano, distinguendosi per capacità innovativa, apertura internazionale e solido legame con il territorio. La comunicazione diffusa da Banca Sella ricorda anche il suo impegno di lunga data nelle istituzioni e nelle organizzazioni di rappresentanza del settore bancario e dell’imprenditoria, sia a livello nazionale sia europeo.

Basta violenza. Le iniziative della Città di Torino per il 25 novembre

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La Città di Torino, costantemente impegnata nel promuovere e sostenere iniziative di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche quest’anno aderisce alla “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ricorrenza internazionale istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite.

Per celebrare l’importante appuntamento del 25 novembre, l’Amministrazione comunale – attraverso il Servizio Promozione della Salute, Pari Opportunità e Politiche di Sussidiarietà e il Centro Antiviolenza della Città, in collaborazione con le associazioni e gli enti aderenti al Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne (CCVD) – propone un articolato programma di iniziative di informazione e sensibilizzazione.

Il 25 novembre, dalle ore 16 alle 18, la Sala Colonne di Palazzo Civico ospiterà il convegno “Violenza di genere nelle famiglie. Come prevenirla, affrontarla e superarla”, dedicato all’analisi delle dinamiche di violenza e conflitto intrafamiliare in un’ottica di genere. L’incontro affronterà aspetti giuridici, psicologici e sociali, con particolare attenzione agli strumenti di tutela e protezione a disposizione delle donne e dei loro figli, grazie al contributo di relatrici e relatori che interverranno a titolo gratuito. L’appuntamento vedrà in apertura gli interventi istituzionali della vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro, dell’assessore ai Diritti e Pari opportunità Jacopo Rosatelli e della consigliera delegata alle Politiche Sociali e di Parità della Città Metropolitana Rossana Schillaci. Nei giorni che precedono la Giornata, le locandine promozionali dell’evento saranno diffuse nelle Biblioteche civiche e negli uffici aperti al pubblico.

“Il 25 novembre ci ricorda, con forza, quanto la violenza contro le donne sia ancora oggi una ferita aperta nelle nostre comunità – dichiara Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti e alle Pari Opportunità della Città di Torino –, e le iniziative che proponiamo vogliono essere un invito a riconoscere la complessità del fenomeno, a parlarne pubblicamente e ad agire in modo concreto. Quest’anno abbiamo deciso di dedicare il nostro convegno al focus famiglie, famiglie quale luogo nel quale possono purtroppo nascere e prodursi violenze, ma anche luogo in cui la prevenzione è più efficace e si costruisce una cultura del rispetto.
La Città continuerà a lavorare con associazioni, professioniste e professionisti, per rendere sempre più efficace la rete di supporto e per affermare, ogni giorno, il diritto delle donne alla libertà e all’autodeterminazione. Per questo è importante che tutte le istituzioni si impegnino in questa battaglia di civiltà, per smontare i pregiudizi e gli stereotipi di genere, propri di una cultura patriarcale, che spesso sono la base da cui possono poi prodursi azioni violente”.

Accanto al convegno, la Città promuove una campagna di comunicazione istituzionale dedicata al 25 novembre e al Centro Antiviolenza, realizzata attraverso l’affissione di due circuiti di 380 manifesti la cui grafica è stata curata dal Coordinamento Comunicazione Ente del Gabinetto del Sindaco.

A questa si affianca il rilancio della campagna “LEI È”, promossa dalle associazioni Lofficina, SeNonOraQuando?, Break the Silence Italia e Torino Città per le Donne, con il patrocinio della Fondazione Pubblicità Progresso e della Città. La campagna, composta da tredici soggetti grafici dedicati ai diritti delle donne e al contrasto della violenza, giunge nel 2025 alla sua fase conclusiva. I materiali, stampati in formato cartolina e distribuiti nelle biblioteche civiche e negli uffici comunali, saranno diffusi anche grazie alla collaborazione gratuita di GTT che li renderà visibili sulle locandine elettroniche dei mezzi di superficie. Due brevi video saranno inoltre trasmessi nelle stazioni della metropolitana.

Il Comitato Unico di Garanzia della Città parteciperà attivamente alle iniziative attraverso la pubblicazione di un numero speciale della newsletter digitale “InformaCUG”, dedicata alla Giornata, e con la presenza della Presidente del CUG al convegno “Prevenire e Intervenire: Molestie e violenza di genere nei luoghi di lavoro: a che punto siamo?” che si terrà il 20 novembre all’Auditorium del Centro Servizi del Grattacielo Piemonte. L’intervento permetterà di presentare le buone pratiche sviluppate dalla rete cittadina dei CUG in occasione del decennale.

Nel pomeriggio del 25 novembre, la Bottega InGenio – nata da un progetto del Dipartimento Servizi Sociali, Socio Sanitari e Abitativi della Città – realizzerà, insieme a un gruppo di volontarie e volontari, un’opera collettiva di ricamo e cucito e ospiterà, a titolo gratuito, la presentazione del libro di Gabriella Dario “Se non vivi sotto un sasso”.

In occasione della Giornata, un’altra iniziativa significativa sarà la mostra “Com’eri vestita?”. Realizzata da Amnesty International in sostegno alla campagna “IoLoChiedo – Il sesso senza consenso è stupro”, l’esposizione, promossa dal Consiglio Comunale di Torino in collaborazione con la Consulta Femminile Comunale, invita a riflettere sui pregiudizi e sui meccanismi di colpevolizzazione delle vittime di violenza sessuale, attraverso la ricostruzione delle loro storie, insieme agli abiti che indossavano al momento della violenza subita, con l’obiettivo di abbattere uno dei pregiudizi ancor oggi più radicati sulle violenze di genere, ovvero quello secondo il quale la vittima “avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti diversi”. L’inaugurazione della mostra avverrà mercoledì 19 novembre alle ore 11 nella sala Colonne di Palazzo Civico e vedrà la partecipazione della Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo. L’esposizione sarà poi visitabile fino al 28 novembre nel loggiato antistante la sala Colonne, con orario 9–17 dal lunedì al venerdì e 9–12 il sabato.

Anche per il 2025, inoltre, la Città partecipa alla campagna “Posto Occupato”, con il posizionamento di una sedia simbolica in luoghi ad alta frequentazione per ricordare l’assenza delle donne vittime di femminicidio. Una partecipazione rafforzata dall’adesione alla Giornata del Torino Film Festival, che durante la manifestazione cinematografica vedrà un cartello di “Posto Occupato” posizionato su una sedia in ogni sala di proiezione, e che la sera del 25 novembre vedrà la partecipazione dell’assessore Rosatelli alla kermesse.

Infine la sera del 25 novembre, la Mole Antonelliana, monumento simbolo di Torino, sarà illuminata di arancione, aderendo alla campagna internazionale “Orange the World / UNiTE” promossa da UN Women Italy, grazie alla collaborazione gratuita di IREN.

Tutte le iniziative promosse dalla Città, dalle associazioni e dagli enti aderenti alla rete del CCVD saranno rese note tramite il sito istituzionale, i canali social della Città e il portale IRMA. A supporto della diffusione delle informazioni, il Servizio Promozione della Salute, Pari Opportunità e Politiche di Sussidiarietà realizzerà un opuscolo informativo online che raccoglierà le attività organizzate sul territorio torinese.

A conferma dell’impegno costante della Città emergono inoltre i dati relativi all’attività del Centro Antiviolenza nel corso del 2024. Sono state 188 le nuove prese in carico, alle quali si aggiungono 125 situazioni già aperte negli anni precedenti, per un totale di 313 donne accompagnate nel loro percorso di uscita dalla violenza. Nel complesso, il Centro ha registrato 985 contatti, dei quali 64 consulenze dedicate, 609 contatti telefonici e 312 scambi via mail, dati che testimoniano la funzione fondamentale del servizio come presidio di ascolto, supporto e protezione per le donne del territorio.

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San Mauro, cooperazione: “Conoscersi per comprendere”

IL COMUNE RINNOVA L’IMPEGNO PER PARTENARIATI SERI E DURATURI

San Mauro Torinese capofila della cooperazione in Senegal: un’aula informatica è il primo passo per un futuro di pace e sviluppo armonico

Grande partecipazione di cittadini e cittadine sanmauresi ieri sera, giovedì 20 novembre,
presso la Sala del Consiglio comunale, per l’iniziativa CONOSCERSI PER
COMPRENDERE. L’evento è stato organizzato per presentare i risultati e le prospettive
del progetto di cooperazione internazionale in Senegal, che vede il Comune di San Mauro
Torinese protagonista insieme alle realtà di Beinasco e Rivoli.
La missione in Senegal, cofinanziata dal bando regionale “Piemonte e Africa SubSahariana”, attraverso Compagnia di San Paolo, ha avuto il suo primo e significativo
risultato nella realizzazione dell’aula informatica presso la scuola primaria di Sicap
Liberté, Dakar, cuore del progetto sanmaurese denominato “Tech Jeunes”. L’aula è stata
inaugurata lo scorso 5 novembre in una cerimonia condivisa a distanza con i bambini e gli
insegnanti delle scuole sanmauresi.
Hanno preso parte all’incontro di ieri sera, condividendo le immagini e i dettagli della
missione istituzionale, le figure che hanno partecipato al progetto:

• Giulia Guazzora, Sindaca di San Mauro;
• Daisy Miatton, Assessora alla Cooperazione internazionale di San Mauro;
• Daniel Cannati, Sindaco di Beinasco;
• Matteo Carosso, Assessore di Beinasco e vicepresidente Co.co.pa;
• Edoardo Daneo, Referente del Comitato Comuni per la Pace (Co.co.pa.);
• Cherif Ndiaye, Presidente dell’Associazione Africa Qui, partner del progetto

Cooperazione decentrata e relazioni stabili
Il dibattito ha messo in luce la filosofia del Co.co.pa. e dei Comuni e partner aderenti: non
pura assistenza, ma promozione della pace e dello sviluppo in loco attraverso la
cooperazione decentrata.
L’assessora Daisy Miatton ha ripercorso le fasi della missione, ribadendo l’importanza di
aver potuto visitare strutture e progetti locali, per comprendere e meglio valutare quali
possano essere i punti di incontro e le progettualità future.
Il sindaco Daniel Cannati e l’assessore Matteo Carosso di Beinasco hanno, invece,
sottolineato l’importanza di “guardare oltre i colori politici” e di “vedere con i propri occhi” la
realtà locale, esprimendo profonda impressione per la vivacità dello sviluppo demografico,
la crescita dell’economia e la vitalità delle relazioni in Senegal.
«L’obiettivo principale di missioni come quella che ha interessato i Comuni di San Mauro e
Beinasco è creare relazioni stabili e durature, dar luogo a un rapporto tra amministrazioni
a favore della conoscenza reciproca, intercultura e pace tra territori- ha spiegato il
Referente Edoardo Daneo, -La nostra azione intende la cooperazione come uno
strumento di pace che favorisca lo sviluppo armonico, basato sulla responsabilizzazione
dei partecipanti e non come un modello che replichi il colonialismo del passato».

Prospettive future
Durante la serata è emerso come sia fattiva la collaborazione tra Regione Piemonte e
Co.co.pa attraverso la creazione di canali diretti e duraturi. In futuro, il piano di
cooperazione potrebbe interessare tematiche estremante attuali come educazione,
sviluppo delle energie rinnovabili e pianificazione territoriale.
La realizzazione dell’aula informatica è stata definita, quindi, un punto di partenza per un
percorso che rafforzerà sempre più i