CRONACA- Pagina 180

Rimpatriato cittadino bosniaco irregolare

La Polizia di Stato di Alessandria ha proceduto all’accompagnamento nel proprio paese di origine di un cittadino bosniaco (pluripregiudicato per reati contro il patrimonio), scarcerato nella giornata di martedì 22 ottobre 2024 dalla Casa  Circondariale “Cantiello e Gaeta” dopo avere scontato una condanna per un cumulo di pene per i reati di guida sotto l’influenza di alcool, furto e due ricettazioni. Entrato in Italia nel 1997, il 41enne ha a carico numerosi precedenti penali e di polizia, la maggior parte per reati contro il patrimonio. Il soggetto ha commesso diversi furti all’interno di ditte e aziende del Nord Italia, furti di ciclomotori, autovetture e beni custoditi all’interno delle stesse.

Nel 2019 è stato arrestato per un furto di materiale elettrico commesso all’interno del magazzino della Provincia di Alessandria di Quargnento insieme ad un altro soggetto con cui ha forzato il cancello dell’attività. Nel luglio del 2022 è stato condannato per un furto all’interno di un camper commesso forzando la finestra dello stesso mentre il proprietario si era recato ai campi di beach volley di Chiavari.
(Notizie dal Piemonte-Questura di Alessandria)

Maltempo: “Gianca” rinvia a sabato 2 novembre la serata inaugurale  

 

Torino, 26 ottobre 2024 – A causa della chiusura dell’area dei Murazzi per il persistente maltempo è rinviata a sabato 2 novembre la serata inaugurale di Gianca, storico locale  simbolo della scena notturna torinese, la cui nuova gestione negli ultimi due anni lo ha reso un punto di riferimento per gli amanti dei Dj set e gli appassionati di musica elettronica, in un modello di club ispirato a quelli europei.

Confermata la line-up della serata dove oltre ai DJ resident F’al ed Elip si esibiranno due artisti di fama internazionale: Wurtz e Sideral. In occasione dell’inaugurazione inoltre verrà svelato il nuovo luogo e la ristrutturazione dei locali, che avranno una architettura totalmente rinnovata e un padiglione esterno vetrato che permetterà di ampliare lo spazio a disposizione rendendolo facilmente utilizzabile  e affascinante anche per il periodo invernale.

Un progetto che è frutto della passione e della visione di quattro soci, ma soprattutto amici, uniti dall’amore per il clubbing e la nightlife e che ha permesso di ospitare i protagonisti più influenti della scena elettronica torinese e figure di rilievo internazionale, come Armonica, Leon, Dyed Soundorom, Tini, Tania Vulcano, Ralf e i Neverdogs.

 

Devastano negozio di telefonia e tentano di rubare la merce: arrestati in flagranza

Torino, “Quartiere San Donato”. Hanno prima scardinato la saracinesca di un negozio di telefonia, danneggiato gli arredi e gran parte del materiale presente all’interno, per poi dirigersi verso il retro del locale con l’obiettivo di aprire la cassaforte con dentro merce e documentazione sensibile, il tutto con l’utilizzo di un piede di porco.
Tre pattuglie dei Carabinieri si sono precipitate sul luogo del furto dopo che era scattato l’allarme collegato al 112 e hanno fatto ingresso nel negozio, che in un primo momento sembrava ormai vuoto. I militari hanno però agito d’astuzia, attendendo al buio qualche minuto all’interno del locale e facendo credere ai presunti ladri che si fossero allontanati per andare alla loro ricerca nelle vie limitrofe. I tre ragazzi nordafricani quindi, dopo aver aperto la porta del retro del negozio nel tentativo di darsela a gambe, sono stati sorpresi dalle pattuglie e, portati in caserma, sono stati poi dichiarati in stato di arresto.
Addosso ai giovani sono stati inoltre trovati: due coltelli a serramanico, con lama di 7,5cm e 10cm e una bottiglietta spray al peperoncino, con le linguette di sicurezza rotte e
verosimilmente pronta all’uso.
Il 20enne, 21enne e 22enne sono stati tutti arrestati in flagranza di reato per “tentato furto
aggravato”.

Sono 403 gli immobili confiscati alla mafia 

Sono 403 gli immobili confiscati alla mafia e assegnati in Piemonte, altri 902 sono ancora in gestione dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati e in attesa di destinazione.

Questi i numeri illustrati in commissione Legalità del Consiglio regionale (presidente Domenico Rossi) dai rappresentanti della sede di Milano, che ha competenza per tutto il nord Italia, la dirigente Simona Ronchi e il funzionario di polizia Roberto Bellasio.
A livello nazionale c’è stata una crescita degli immobili gestiti: si è passati dai 975 del 2020 ai 3.900 del 2023.
In regione il comune che ha il maggior numero di beni assegnati è Cassano Spinola (Al) a cui è stata destinata un’intera tenuta con vitigno dove esiste un progetto per riprendere la produzione, seguito da Torino con 49 unità.
L’agenzia ha ripercorso le fasi storiche e le normative che hanno portato al modello di funzionamento attuale e ha annunciato l’implementazione della “piattaforma unica di destinazione”, una vetrina digitale dove i comuni e i soggetti interessati possono manifestare interesse.
Ciò che preoccupa molto i comuni – hanno proseguito – sono le questione urbanistiche, perché tantissimi immobili sono parzialmente o totalmente abusivi, in Piemonte ci sono parecchi casi.
A una domanda posta da Rossi sulla capacità degli enti del terzo settore di gestire beni di particolare pregio, come il castello di Miasino, hanno illustrato l’esperienza positiva della Lombardia che ha creato un “modello di coinvolgimento dei vari attori del territorio” che accompagna i comuni nelle diverse fasi. Questo ha portato, ad esempio, all’attuale ristrutturazione della masseria di Cisliano (Mi), grazie all’accesso a diverse linee di finanziamento.
Alla consigliera Elena Rocchi (Lista Cirio), che ha chiesto maggiori informazioni sulle risorse a disposizione dell’agenzia per la gestione di un così grande numero di beni, hanno chiarito che i fondi sono pochi e il bene viene gestito il tempo necessario per arrivare alla destinazione, mentre è migliorato il funzionamento della struttura grazie a un aumento del personale da 4 a 18.
Sono intervenute per approfondimenti anche le consigliere Nadia Conticelli (Pd) e Giulia Marro (Avs).

 

Rimuove anti taccheggio da abiti, fermata dai carabinieri

In corso Giulio Cesare di Torino, i carabinieri del nucleo radiomobile hanno denunciato una quarantatreenne di Orbassano, già nota alle forze di polizia, che dopo essere entrata in un negozio di abbigliamento, aveva rimosso i dispositivi di antitaccheggio da alcuni  capi e stava tentando di rubarli nascondendoli dentro uno zaino; la proprietaria, insospettita dall’atteggiamento della donna, ha chiamato i Carabinieri che l’hanno arrestata e accompagnata in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo con imputazione di tentato furto aggravato.

Sestriere, cittadinanza onoraria all’Arma

Venerdì 25 ottobre 2024 resterà per sempre una data speciale per Sestriere. In questa giornata il Comune di Sestriere ha insignito della Cittadinanza Onoraria l’Arma dei Carabinieri per l’encomiabile servizio svolto al servizio della comunità e di tutti i fruitori della stazione turistica internazionale della Vialattea.

 


La cerimonia si è svolta in mattinata  nella conferenze dell’ufficio del turismo alla presenza dei bimbi delle scuole, dei nonni del Colle e delle frazioni e di tante persone e famiglie che vivono e lavorano ai 2035 metri di Sestriere, il Comune più alto d’Italia.
Il Sindaco di Sestriere, Gianni Poncet, assieme al vicesindaco Maurizio Cantele e all’Assessore Emanuela Tedeschi Ruspa, ha accolto il Generale di Divisione Andrea Paterna, Comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, il Comandante Provinciale Carabinieri Torino, Generale di Brigata Roberto De Cinti, e il Comandante Compagnia Carabinieri Susa, Capitano Francesco Ricchiuto.
Il Sindaco Poncet e tutta la sua Giunta hanno consegnato al Generale Andrea Paterna una targa con la seguente dicitura – “All’Arma dei Carabinieri di Sestriere, presente sul territorio dal 1946, esprimiamo la nostra riconoscenza per il costante supporto dimostrato nei confronti di questa comunità. Questo senso di gratitudine deriva dalla vicinanza costante espressa dall’Arma nei confronti dei nostri cittadini durante i decenni di presenza sul territorio, garantendo sicurezza, rispetto della legalità e delle norme di civile convivenza, nonché il prezioso aiuto offerto a tutti i cittadini con particolare attenzione alle persone più fragili anche durante i periodi più critici. Desideriamo inoltre sottolineare il preziosissimo supporto garantito dal vostro personale durante lo svolgimento degli eventi sportivi internazionali che hanno costantemente interessato la località con particolare riferimento ai Mondiali di Sci Alpino del 1997, i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, le varie tappe di Coppa del Mondo di Sci, del Giro d’Italia e del Tour de France”.

Sequestro del cellulare in classe. Condotta legittima o violenza della scuola?

Di Stefano Calla’ *

L’Istituto Volta di Torino ha recentemente imposto il divieto di utilizzo di dispositivi elettronici, come gli smartphone, in classe, con l’obiettivo di ridurre le distrazioni durante le lezioni.

Sorvolando sullo scetticismo delle istituzioni riguardo all’uso della tecnologia come supporto concreto per una didattica più performante, proficua e inclusiva – soprattutto per gli studenti con disturbi cognitivi e dell’apprendimento –, è lecito chiedersi se la pratica del sequestro del dispositivo, da parte dell’insegnante o del dirigente scolastico, sia legittima dal punto di vista giuridico.

Secondo il Ministero dell’Istruzione, nella circolare del 19 dicembre 2022, “l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo utilizza sia per i compagni, oltre a costituire una grave mancanza di rispetto nei confronti del docente, configurando un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti volti non solo a prevenire tali comportamenti, ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore di tali atteggiamenti”. La circolare fornisce inoltre “linee di indirizzo e indicazioni sull’utilizzo di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, l’irrogazione di sanzioni disciplinari e il dovere di vigilanza e corresponsabilità da parte di genitori e docenti”.

Tuttavia, non esiste alcun riferimento esplicito a un “sequestro coatto” del dispositivo elettronico. Tale condotta, semplicemente, non rientra tra i poteri dell’insegnante, nonostante il suo ruolo di pubblico ufficiale.

L’articolo 646 del Codice Penale sancisce che “Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria del denaro o di una cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 1.000 a 3.000 euro. Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata”. Sebbene l’insegnante sia qualificato come pubblico ufficiale, non dispone dei poteri coercitivi propri dell’autorità giudiziaria. Ne consegue che il docente non può deliberatamente perquisire o sequestrare un effetto personale dell’alunno, nemmeno nell’ambito della sua funzione di vigilanza durante le ore di lezione. Una simile condotta potrebbe infatti configurare i reati di appropriazione indebita e eccesso di potere, escludendo invece la casistica del furto.
È importante sottolineare, però, che il rischio di una denuncia non comporta automaticamente un processo e una successiva condanna.

Da questa vicenda possiamo quindi trarre una conclusione: a volte, i tabù nei confronti del progresso o la mancata capacità di osservare certi fenomeni da una prospettiva più innovativa e moderna possono portare, seguendo i precetti dell’art. 646, a una condotta illecita.

La scuola italiana, oltre che a errare nel metodo, continua a tramandare pratiche troppo antiquate, somigliando sempre di più a musei piuttosto che a luoghi di innovazione.

* Avvocato

 

Giornata di mobilitazione nazionale “Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora”


Sabato 26 ottobre alle 14,30. Manifestazione da piazza Arbarello a piazza Castello

Torino sarà una delle sette piazze italiane della giornata di mobilitazione nazionale “Fermiamo tutte le guerre, il tempo della pace è ora” per chiedere l’immediato cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo.

La mobilitazione pacifista – a cui aderiscono sindacati, partiti, associazioni –  è  promossa dalle reti Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci con l’obiettivo di portare nelle piazze italiane le proposte della società civile che chiede percorsi di pace, disarmo, giustizia sociale e climatica.

In un contesto internazionale sempre più militarizzato e segnato da guerre, a Torino si ritroveranno cittadine e cittadini del Piemonte, della Valle d’Aosta e di parte del territorio ligure, per dire insieme: “Basta con l’impunità. Basta con  la complicità. Basta con l’inazione”.

L’appuntamento è per sabato 26 ottobre, alle 14,30, in piazza Arbarello.
Il corteo sfilerà per via  Bertola, via Pietro Micca per giungere in piazza Castellodove verrà rilanciato l’appello per la pace.