DALLA CALABRIA
Maria Rosarò, di 49 anni, di Catanzaro, è morta in un incidente avvenuto sulla strada che collega Lamezia Terme a Catanzaro. Mentre stava attraversando un ponte, per cause da verificare, ha sfondato il muro che costeggia la carreggiata ed è finita nelle acque del fiume Amato con l’auto che si è rovesciata. La donna è rimasta intrappolata nell’abitacolo. Alcuni passanti hanno cercato invano di salvarla. Sul posto carabinieri, il 118 e i vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo senza vita della donna.
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(FOTO ARCHIVIO)
Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino ha comunicato che i rappresentati locali della multinazionale svizzera
Sono passati 17 anni dall’inizio e si è chiuso in Cassazione a Roma il processo per abusi sessuali, avvenuti a Torino, su una ragazzina che, a seguito del caso si era uccisa
Viso coperto da una maschera da sci e cappellino scuro in testa per nascondere il più possibile i tratti del volto. Corrisponde a questa la descrizione dei due rapinatori che ieri, intorno alle ore 19.00, hanno fatto irruzione nello studio ortopedico del Dottor Celani, al pianterreno di via Lamarmora 72. All’interno dello studio, oltre all’ortopedico, erano presenti anche la moglie e due pazienti in attesa della visita. I due uomini sono entrati armati e hanno intimato alla donna – puntandole la pistola addosso – di consegnare loro l’incasso della giornata. Celani, accortosi della presenza dei due ladri, ha cercato di difendere la moglie innescando così una colluttazione dalla quale è partito un colpo di pistola, che per fortuna, non ha ferito nessuno. I due rapinatori, probabilmente allarmati dall’attenzione che lo sparo avrebbe suscitato, hanno ferito il medico e sua moglie colpendoli alla testa con il calcio dell’arma e sono fuggiti senza riuscire a prendere nulla. Le due vittime se la sono cavata fortunatamente con ferite lievi e sono stati trasportati all’ospedale per ulteriori accertamenti. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri che ora stanno indagando sull’accaduto cercando di risalire agli autori dell’aggressione e della tentata rapina.
Un operaio tornato in fabbrica otto mesi dopo un trapianto di fegato è stato licenziato
TORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
questa garanzia? E c’è un contratto firmato? Gli organizzatori dicono che non è stata firmata alcuna carta. Abbiamo capito bene? Sono questi i momenti in cui si vorrebbe avere torto sperando di aver capito male. Ma anche stavolta la speranza (mi sa) è vana. 
Un gesto di grande amore, che va oltre la retorica delle parole. Una nuova vita alla propria compagna: quale miglior dono in occasione della Festa della donna. Non fiori, ma…un rene. Uno spot per la vita e per la donazione d’organi per il trapianto. Presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, ieri un uomo di 52 anni ha donato un rene ed ha salvato la vita della propria compagna di 44 anni (affetta da rene policistico) dalla dialisi. Si è trattato di un trapianto di rene da vivente pre-emptive. E’ stata una corsa contro il tempo per completare in pochi mesi gli esami di valutazione del donatore proprio per poter permettere a lei di riuscire a fare il trapianto direttamente senza dover passare attraverso un periodo di dialisi.