CRONACA- Pagina 1664

I rapporti Piemonte – Catalogna

La neve che è caduta su Torino, sabato 2 dicembre, non ha impedito che la tavola rotonda organizzata dall’associazione culturale Nostre Reis sui rapporti Piemonte – Catalogna si tenesse regolarmente e con una buona partecipazione. I lavori sono stati introdotti da Silvano Straneo e presiedutu da Vera Bertolino. L’intervento centrale è stato quello di Roberto Gremmo, storico e padre dell’autonomia piemontese che nel 1973 fondò la rivista “Informazione Catalana”. Nel suo contributo al dibattito Gremmo ha evidenziato quelle che messo in luce quelle che sono, dal suo punto di vista, tre ‘drolerìe’ (bizzarrie) della recente vicenda catalana: “L’ONU infatti riconosce come stato membro un Paese che ha per lingua ufficiale quella catalana, ma é solo il Principato di Andorra, non la nazione di Barcellona. L’Unione Europea chiede alla Serbia di riconoscere l’indipendenza conquistata con le armi dal Kossovo ma si rifiuta di prendere atto della pacifica richiesta di sovranità dei Catalani. In tutta Eurora cala spaventosamente il numero dei votanti e in Catalogna dove migliaia di persone vogliono esprimere il proprio suffragio” ciò non è stato possibile. Gremmo si è soffermato anche sulla lotta per l’autonomia in Piemonte “ma – ha evidenziato – non si devono compiere errori. Oggi un referendum per l’autonomia finirebbe con una sconfitta e pertanto non é escluso che le forze politiche che lo chiedono, vogliano proprio perderlo per seppellire per sempre le lotte per l’autogoverno”. Il consigliere comunale di Torino di Direzione Italia, Roberto Rosso ha rivendicato il merito d’aver presentato e fatto approvare dal Comune di Torino una mozione di solidarietà coi Catalani, la prima votata da una grande città italiana. Ha chiuso gli interventi il coordinatore della rivista “Dialogo Euroregionalista” Alberto Schiatti con un’ampia panoramica sulla realtà complessa ma vivace degli indipendentismi in tutta Europa.

Massimo Iaretti

 

 

 

Gioco d’azzardo, in aumento i pazienti in cura

Oggi in Piemonte ogni centomila abitanti, 37 persone si rivolgono ai centri per la cura della dipendenza da gioco d’azzardo

È quanto è emerso nel corso della seduta congiunta della terza e quarta Commissione (presidenti Raffaele Gallo e Domnenico Ravetti) al termine della quale è stata licenziata a maggioranza la proposta di deliberazione sul Piano integrato di prevenzione e cura del gioco d’azzardo, che si basa sul potenziamento dei servizi sanitari dedicati alle dipendenze, la formazione degli operatori e l’avvio di campagne di informazione. Il finanziamento è di 6,8 milioni, di cui 3,7 messi a disposizione dal Ministero della Salute, il resto dalla Regione.

Il Piano, previsto dalla legge regionale contro la ludopatia e il gioco d’azzardo, ora passa all’esame dell’Aula. L’obiettivo – come ha sottolineato l’assessore alla Sanità Antonino Saitta – è contrastare il gioco patologico, informando sui pericoli della dipendenza e contenendone l’impatto negativo sulle persone più a rischio.

Il documento attribuisce perciò grande importanza al tema della prevenzione e a quelli, strettamente correlati, della sensibilizzazione dei soggetti a rischio, attraverso per esempio – come ha spiegato l’assessora all’Istruzione Gianna Pentenero – il coinvolgimento delle scuole e della formazione e aggiornamento professionale degli operatori dei servizi socio-sanitari, dei gestori dei locali e del personale impiegato nelle sale gioco e nelle sale scommesse. Rappresenta un ulteriore passo in avanti per contrastare un fenomeno che ha potenzialmente conseguenze molto gravi sulle fasce della popolazione più deboli e vulnerabili, come giovani e anziani.

Davide Bono (M5s) nel suo intervento si è soffermato sulle spese di comunicazione previste dal Piano, argomento trattato anche da Gian Luca Vignale (Mns), che ha rilevato anche una carenza per quanto riguarda la formazione nelle scuole soprattutto primarie e secondarie.

Marco Grimaldi (Sel), sottolineando che la legge di contrasto alla ludopatia non è una norma liberticida, ha evidenziato l’opportunità che le campagne d’informazione siano partecipate; per Domenico Ottria (Mdp), pur nella positività dei contenuti, andrebbe migliorato il piano attuativo della legge soprattutto per quanto riguarda il ruolo dei Comuni. Anche Andrea Appiano (Pd) ha fatto cenno a una certa debolezza di attuazione e ha messo in risalto l’importanza dei luoghi in cui fare prevenzione.

Nella dichiarazione di voto, Gianpaolo Andrissi (M5s) ha chiarito che il suo Gruppo concorda con i contenuti sanitari del Piano, ma è perplesso in relazione ai costi della comunicazione: all’atto del voto pertanto, è stata garantita solamente la presenza.

 

MB

Inchiesta sul “Cacao”, indagato Morano

Tra i quattro indagati nell’inchiesta della procura sulla discoteca Cacao,  al Valentino,  di proprietà del Comune sulla quale la magistratura si era interessata per presunte irregolarità nelle autorizzazioni  per l’apertura del locale, compare anche il notaio Alberto Morano,  già candidato sindaco e capogruppo di opposizione della lista Morano a Palazzo Civico. Il reato ipotizzato dall’inchiesta, del pm Gianfranco Colace, è tentata concussione. L’inchiesta era partita da un esposto dello stesso Morano, ma secondo gli investigatori il fatto non sarebbe stato privo di interessi. Gli altri tre indagati sono Angelo D’Amico, ex consigliere comunale di centrodestra, Ferdinando Montalbano e Antonio Biondino, imprenditori del mondo torinese dei locali. Il legale di Morano,  l’avvocato Alberto Mittone, fa sapere che il suo assistito non ha nulla da nascondere e ha chiesto di poter chiarire il prima possibile “quello che ritiene essere soltanto un grosso equivoco”.

Thyssen dieci anni dopo: “Tenere viva la memoria”

“Tenere viva la memoria” dieci anni dopo la morte dei sette operai alla Thyssen Krupp di Torino. Nel decennale della notte  tragica tra il 5 e il 6 dicembre del 2007, questo è’ l’auspicio della presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini: la memoria, ha detto inoltre “li toglie dall’invisibilità” . Le parole sono state pronunciate dalla terza carica dello Stato a Montecitorio in occasione della rappresentazione di un’opera teatrale ispirata a quei drammatici  avvenimenti.

Agenti di polizia penitenziaria salvano uomo colto da malore

Due agenti di polizia penitenziaria stavano rientrando al Ferrante Aporti quando  hanno soccorso un automobilista che era stato colto da malore vicino al sottopasso del Lingotto. Un passante aveva richiamato l’attenzione degli agenti, che erano  su una vettura di servizio. Una persona priva di conoscenza era all’interno di una Audi. Gli agenti hanno sfondato il vetro della portiera posteriore e hanno estratto l’uomo dal veicolo. Un medico di passaggio è intervenuto per soccorrerlo, mentre gli  agenti avvertivano i familiari dell’automobilista, un sessantaseienne residente ad Asti.

Day Hospital Oncologico, Open Day al Mauriziano

Sabato 2 dicembre dalle ore 14,30 Open Day all’ospedale Mauriziano di Torino dal titolo “Dietro il sipario”. Lo staff del reparto 3 DH Onco-Ematologico apre le porte ed invita tutti ad un percorso informativo a sorpresa. Alle 17 si svolgerà un breve concerto anni ’60 e per finire un brindisi di buone feste con un rinfresco per gli auguri di Natale realizzato anche grazie al contributo del Bar Caffetteria Babila. In un’ottica di umanizzazione delle cure sempre più attenta alle esigenze dei pazienti, l’ospedale Mauriziano di Torino propone un “Open Day” per tutti coloro che a vario titolo hanno  la necessità di frequentare i servizi di Ambulatorio e Day Hospital Onco-Ematologico (Padiglione 3A, Corridoio Magellano).

I principi che sostengono  tale iniziativa si ispirano al fatto che un’informazione corretta e completa è lo strumento cardine per un’alleanza terapeutica strategica al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle cure. Il coinvolgimento dei pazienti e dei familiari nel processo di cura, oltre ad essere considerato parte del percorso clinico-assistenziale, è indispensabile per l’efficacia terapeutica, poiché aumenta il grado di compliance della persona e favorisce l’adesione alla terapia farmacologica. In occasione quindi delle prossime festività natalizie si propone un pomeriggio “aperto” per i pazienti, i loro familiari e “care-givers”, con l’obiettivo di illustrare le attività meno visibili, l’organizzazione quotidiana e multidisciplinare dell’attività per ogni singola professionalità presente presso la Struttura ed implicata nel processo di cura: una sorta di passaggio di “stanza in stanza” e “dietro le quinte” in cui , il personale infermieristico,  medico,  le farmaciste, i tecnici dell’ UFA, dietologi e dietiste possano spiegare la loro attività ed i percorsi che stanno alla base delle cure ricevute e dell’assistenza fornita. Ma è anche l’opportunità di  volgere uno sguardo alla cura di sè, attraverso un corretto stile di vita, la cura estetica ed il benessere in generale, grazie alla partecipazione di Associazioni di volontariato: in particolare quest’anno saranno presenti l’associazione Walce per il Make up delle pazienti,  l’associazione Le Dragonette per la promozione dell’attività fisica,  il Team del  Progetto letture in corso di terapia, l’attore Davide Mindo dell’Associazione Il Diamante nella parte di Re Umberto I che posò la prima pietra dell’ospedale Mauriziano, il Team del Tour Operator” Emozioni in Canavese” per attività di supporto organizzativo e la Band Beat On The Rock per il momento finale dell’evento con “ La Musica che cura”, durante il quale tutti i presenti, operatori sanitari, pazienti ed ospiti a vario titolo saranno coinvolti in  canti allegri e molto conosciuti degli anni 60’, che termineranno con brani tipici del Natale.

Nevicata in autostrada, 8 feriti. Coinvolti sette tir e tre auto

In otto sono rimasti feriti non gravemente in un incidente stradale causato dalla neve: coinvolti sette autoarticolati, un furgone e tre auto che percorrevano l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, all’altezza di Oulx. L’autostrada è stata chiusa per consentire l’intervento dei soccorritori. Tra i feriti uno è stato portato  in ambulanza all’ospedale di Rivoli. Un secondo incidente si è verificato nei pressi di Salbertrand.

 

(foto: archivio)

Cani chiusi in gabbia e incatenati. Denunciata proprietaria

I cani erano rinchiusi in una piccola  gabbia, altri erano  legati con una catena a un termosifone, mentre alcuni cuccioli erano liberi in giro per l’appartamento, in zona barriera di Milano. Erano sette cani trovati dalla polizia del locale commissariato in condizioni di abbandono e di sofferenza. La donna è un’italiana di 24 anni, ed è stata denunciata per maltrattamento e abbandono di animali. Ha confessato di avere la passione per i cani e di guadagnare dalla loro  compravendita.

Foglie di Coca come ricordo dal Cile. Giovane denunciata

Una ventiquattrenne di Torino porta un “souvenir particolare” dalla vacanza. Rischia fino a 4 anni di carcere.

Una ragazza torinese di 24 anni, è stata fermata poche ore fa all’aeroporto di Caselle con in valigia 80 grammi di foglie di coca provenienti dal Cile. Come riportato dalla cronaca torinese di Repubblica, la ragazza sarebbe stata fermata dagli uomini della Guardia di Finanza di Caselle mentre faceva ritorno da una vacanza trascorsa a Santiago del Cile. La giovane -dopo la scoperta da parte degli agenti dei due sacchetti di plastica contenenti le foglie di coca- si sarebbe giustificata affermando che il contenuto trovato in valigia rappresentava semplicemente un “souvenir” della vacanza appena trascorsa. La ventiquattrenne è stata denunciata per spaccio di sostanze stupefacenti e ora rischia fino a quattro anni di carcere.

Revisori e Comune ai ferri corti

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Bene, si dice che c’è sempre una prima volta. Ed è la prima volta che nel Comune di Torino i revisori non avallano il bilancio in essere, con tutta una serie di novità: la prima fra tutte, che la loro opinione è dovuta ma non vincolante. Consiglio e giunta possono approvare e non tener conto del loro  parere. Da uomo della strada mi faccio la domanda: e allora che ci stanno a fare? Sembrerebbe che Chiara Appendino voglia andare avanti. Ma le cose si complicano per I pentastellati. Andare avanti approvando il bilancio contro il parere dei revisori  potrebbe voler dire incorrere in richieste di  danni patrimoniali. La Corte dei Conti incombe? Non mi sembra cosa da poco. Non  approvare vuol dire gettare la spugna, mi pare che non ci siano alternative.  Entriamo nel merito delle contestazioni dei revisori.Diverse, ma mi sembra che  la principale sia: le entrate sono in parte aleatorie, tutto per “far tornare i conti”. E poco varrebbero le polizze assicurative stipulate dai pentastellati, con una opposizione interna  da parte di funzionari del Comune che non erano e non sono d’accordo su come è stato redatto il bilancio.Opposizione non politica, ma  opposizione tecnicamente motivata. E i revisori hanno bocciato perché viceversa ne sarebbero responsabili personalmente anche sul piano personale.  Da un po’ siamo convinti che l’esperienza grillina in città sia al capolinea. Ora le forche caudine di queste scelte paiono confermare il nostro pensiero.