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Profondo rosso a teatro, Morano: "E' un modello sbagliato"

regio 2morano1“Per la cultura, bisogna pensare oggi a un modello fondato maggiormente sul sostegno privato, visto che il pubblico non è più in grado di finanziare questo settore così come altri, inclusi servizi di base come la manutenzione stradale. Il sostegno del settore pubblico al sistema cultura va ripensato e razionalizzato in profondità”

 

L’ “outing” del Teatro Regio e dello Stabile, che hanno tirato fuori il classico sassolino dalla scarpa, sta scatenando il dibattito sulla gestione finanziaria delle istituzioni teatrali torinesi. Le due importanti realtà culturali subalpine, a dire il vero, non hanno detto nulla di nuovo: si sa che i conti sono disastrosi e che i pagamenti da parte di Regione e Comune sono in perenne ritardo. Ma il fatto che Regio e Stabile abbiano contemporaneamente riportato il problema all’attenzione dei media è significativo. Abbiamo ricevuto l’opinione del notaio Alberto Morano, probabile candidato alla carica di sindaco (del centrodestra?) alle prossime elezioni comunali.

 

“Si tratta dell’ennesima riprova che il modello è sbagliato – afferma Morano – .E’ illusorio credere o far credere che le attività culturali, finanziate dal pubblico, possano essere esenti da un profondo ripensamento e riqualificazione della spesa, operazione questa che è stata affrontata da ogni famiglia, ogni azienda italiana, e anche nei settori più consapevoli della pubblica amministrazione”.

 

E continua: “Per la cultura, bisogna pensare oggi a un modello fondato maggiormente sul sostegno privato, visto che il pubblico non è più in grado di finanziare questo settore così come altri, inclusi servizi di base come la manutenzione stradale. Il sostegno del settore pubblico al sistema cultura va ripensato e razionalizzato in profondità”.

 

Conclude Morano: “Il modello di oggi è insostenibile già nel presente per via di costi ridondanti e di sovrapposizioni ingiustificate: non ha senso, per esempio che solo sul teatro di prosa, siano attivi ben cinque soggetti cui partecipano come soci istituzionali (con impegni sistematici di finanziamento cui non riescono a far fronte) la Città di Torino e la Regione Piemonte”.

 

 

Biglietto, prego. Evasione dell'8,5% sui treni piemontesi

TRENO MILANOL’evasione riscontrata in Piemonte è dell’ 8,5% circa. I controlli, effettuati nelle fasce orarie considerate a maggior rischio evasione, hanno interessato tutte le linee piemontesi

 

Biglietto, prego. In Piemonte e Valle d’Aosta è terminata la prima settimana della nuova attività di controllo di Trenitalia sui treni regionali. sono stati impegnati 50 agenti, provenienti anche da altre regioni, divisi in 6 pool. Bilancio positivo (al di là dello sconforto di riscontrare tante irregolarità) su oltre 35.000 viaggiatori e 213 treni regionali: sono stati venduti 937 biglietti a bordo incassando circa 8.500 euro, emessi verbali di accertamento per circa 67.000 euro, in 5 casi è stato chiesto l’intervento della Polfer. Importanti i controlli eseguiti nelle stazioni di Novara, Cuneo, Fossano, Alessandria, Torino Lingotto e Torino Porta Nuova che, nelle fasi di salita, hanno permesso di allontanare 1.915 persone prive di biglietto.

 

L’evasione riscontrata in Piemonte è dell’ 8,5% circa. I controlli, effettuati nelle fasce orarie considerate a maggior rischio evasione, hanno treno stationinteressato tutte le linee piemontesi da Torino in direzione Genova, Milano, Nodo metropolitano di Torino, Alessandria, Novara, Aosta e Domodossola. La nuova attività, al momento conclusa in Piemonte, diventerà di sistema e non sarà circoscritta nei limiti temporali di una campagna spot. E’ programmato il coinvolgimento di un pool nazionale di agenti Trenitalia che ogni settimana lavorerà in una diversa realtà regionale affiancando un pool locale che continuerà a rimanere attivo nella propria realtà. Complessivamente saranno circa 220 gli agenti impegnati in tutta Italia, tra controllori e dirigenti della Divisione Passeggeri Regionale e personale di Protezione Aziendale Trenitalia.treno porta susa

 

 

“Il nuovo approccio al fenomeno dell’evasione, educativo da un lato, – diono a Trenitalia – con il lancio di messaggi positivi che invitano al rispetto delle regole, e di maggiore rigore e capillarità nei controlli, dall’altro, punta a recuperare risorse finanziarie a vantaggio d’investimenti e migliori servizi e a beneficio della stragrande maggioranza dei viaggiatori, che paga il biglietto e l’abbonamento, e delle Regioni, cui compete l’onere di finanziare il servizio. Ogni attività di controllo sarà svolta da team formati da almeno cinque agenti, specificamente professionalizzati, che si muoveranno insieme, in stazione e a bordo treno, per verificare il possesso e la regolarità del biglietto o dell’abbonamento. La contemporanea presenza di più agenti renderà più veloci ed efficaci i controlli e servirà da deterrente a possibili reazioni aggressive”.

 

(Foto: il Torinese)

La Regione sarà parte civile nei processi di mafia

consiglio lascarisD’ora in poi l’ente parteciperà sempre ai processi contro le organizzazioni criminali di stampo mafioso che vengano portate in giudizio per delitti commessi in Piemonte

 

“È fatto obbligo alla Regione di costituirsi parte civile in tutti quei procedimenti penali, relativi a fatti commessi nel territorio della Regione stessa” e che dispongono il giudizio “contenente imputazioni per i delitti di cui agli articoli 416 bis e 416 ter del codice penale” (associazione a delinquere di stampo mafioso).

 

D’ora in poi – quindi – la Regione parteciperà sempre ai processi contro le organizzazioni criminali di stampo mafioso che vengano portate in giudizio per delitti commessi in Piemonte.

 

L’accusa verrà sostenuta dall’ufficio dell’Avvocature regionale (quindi senza costi aggiuntivi) e l’eventuale risarcimento sarà utilizzato per interventi in favore della prevenzione della criminalità e in memoria delle vittime delle mafie. Questo è quanto è stato deciso dalla I Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale  presidente Vittorio Barazzotto, nella seduta – in sede legislativa – del 26 gennaio.

 

REGIONE PALAZZOLa proposta di legge, presentata dal gruppo M5S (prima firmataria Francesca Frediani), ha introdotto la norma modificando la legge regionale 18 giugno 2007, n. 14, quella che istituisce la Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, oltre a prevedere interventi per la prevenzione della criminalità.con reg lascaris

 

Il testo della legge è frutto del dibattito in Aula – che si è svolto attraverso le relazioni di Frediani e Domenico Rossi (Pd) e gli interventi di Andrea Appiano (Pd), Giorgio Bertola (M5S) e Marco Grimaldi (Sel) – che ha portato ad un accordo tra i gruppi della maggioranza di centrosinistra e il gruppo di opposizione M5S.

 

La disposizione ha dettagliato i casi di obbligatorietà e quelli di facoltatività di costituzione di parte civile da parte della Regione, ispirandosi alla recente norma approvata dalla Regione Puglia.

 

L’accordo, riportato su un emendamento redatto in una pausa dei lavori, è stato prodromico all’approvazione a larga maggioranza della nuova disposizione di legge (l’opposizione di centrodestra ha comunque garantito la presenza).

 

AB – www.cr.piemonte.it

foto: il Torinese

Presa la banda delle rapine in tangenziale

POLIZIA CROCETTAI malviventi agivano su  una vecchia Fiat Ritmo

 

La polizia stradale di Torino ha arrestato due uomini accusati di essere responsabili di quattro rapine a mano armata  nelle aree di servizio della tangenziale la scorsa estate. Arrestata anche una terza persona per la ricettazione di un telefono cellulare rubato nel corso di una delle rapine. I malviventi agivano su una vecchia Fiat Ritmo ed erano già stati arrestati nei mesi scorsi per avere commesso una rapina in banca a Torino, sempre usando la stessa autovettura.

 

(foto: il Torinese)

Il centrodestra sulla sicurezza: "Un diritto e un bene pubblico"

ARCHITETTURAInvestire sulla sicurezza urbana è un dovere per la futura amministrazione: dal decoro alla pulizia fino al contrasto all’abusivismo commerciale e ai fumi inquinanti, dalla chiusura del suk al rispetto dei regolamenti

 

“Il nostro obiettivo è creare le condizioni perché i torinesi si sentano nuovamente all’interno di una comunità ovvero il luogo nel quale si contribuisce ad uno scopo comune, in cui ci si aiuta reciprocamente, in cui si condividono e si rafforzano i propri valori, in cui ci si sente parte di un gruppo e non ci si senta isolati, in cui si possano esprimere liberamente le proprie idee, in cui si difenda la propria cultura”. E’ il commento dei rappresentanti del centrodestra a Palazzo Civico sul tema della sicurezza, in vista della competizione elettorale per le Comunali. Dice il capogruppo di Forza Italia, Andrea Tronzano: “La sicurezza è un bene pubblico ed è un diritto. E’ sufficiente leggere i giornali dell’ultimo mese per capire che gli oltre 200 articoli attinenti i reati predatori, furti scippi borseggi aggressioni e altro, dimostrano una realtà che non è il centrodestra ad inventare. In più, nei recenti dati del Sole24Ore, Torino risulta al penultimo posto su 108 Città per l’ordine pubblico. Insomma, investire sulla sicurezza urbana è un dovere per la futura amministrazione: dal decoro alla pulizia fino al contrasto all’abusivismo commerciale e ai fumi inquinanti, dalla chiusura del suk al rispetto dei regolamenti. Un ruolo importante lo dovranno avere il messaggio politico, che proviene dal Sindaco, e l’azione della polizia locale purchè sia formata, tutelata dal Sindaco e dal Comando, garantita dalla modifica della legge nazionale.”

 

IL COMUNICATO DEL CENTRODESTRA: LA SICUREZZA E’ UN DIRITTO ED E’ BENE PUBBLICO

 

Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia: la sicurezza è uno dei capisaldi del nostro programma. Nel piano Torino Metropoli 2025 la parola “sicurezza urbana”  non viene citata neanche una volta. Crediamo si debba riflettere su questo dato.

 

Il nostro obiettivo è creare le condizioni perché i torinesi si sentano nuovamente all’interno di una comunità ovvero il luogo nel quale si contribuisce ad uno scopo comune, in cui ci si aiuta reciprocamente, in cui si condividono e si rafforzano i propri valori, in cui ci si sente parte di un gruppo e non ci si senta isolati, in cui si possano esprimere liberamente le proprie idee, in cui si difenda la propria cultura.

 

È necessario un atteggiamento pragmatico e culturalmente orientato, che consenta di comprendere che la paura dei cittadini non è una invenzione ed ha delle ragioni che la alimentano ed intervenire sulle cause per aiutare a ritrovare serenità e certezze.

 

Innanzitutto i dati. Torino è al 107° posto su 108 Città nella classifica delle Città più insicure in Italia. Scippi e borseggi, furti in casa, rapine e truffe sono ormai all’ordine del giorno e se questi fenomeni non vengono contrastati si acuisce il senso di insicurezza.

 

Le ragioni sono più di una, tra queste sicuramente: la diminuzione degli esercizi commerciali di vicinato, la diminuzione della capacità economica della famiglia (i dati sentenziano che su ogni famiglia pesa il 68% di tasse imposte accise canoni ed a Torino solo di imposte e tasse ogni torinese paga circa 100 euro al mese), la presenza sempre più numerosa di persone anziane fragili rispetto ai contesti in cui vivono, la presenza di stranieri concentrati in alcune strade e quartieri che accresce il senso di non appartenenza e non identificazione, la presenza di aree dismesse o degradate, le azioni della microcriminalità percepite dai cittadini in modo molto più profondo della grande criminalità e della criminalità organizzata.

 

Ricostruire la fiducia nelle Istituzioni e nei rapporti tra i cittadini è il nostro scopo. Le istituzioni devono proteggere i cittadini che a loro volta diventeranno motori di sicurezza. Dobbiamo porre fine a quell’aria di indulgenza che sembra accettare l’illegalità

 

La sicurezza urbana è un bene pubblico da tutelare attraverso il rispetto delle norme di convivenza civile, la vivibilità dei centri urbani, il rafforzamento della percezione di sicurezza.


Per fare un esempio, a Torino, dove tra l’altro la popolazione è particolarmente anziana (25,2% oltre i 65 anni e l’età media che si alza di un anno nel periodo 2002/2015 a 45,9 anni), solo l’1% delle sanzioni vengono elevate per violazione ai regolamenti che dovrebbero essere lo strumento con il quale si garantisce la convivenza tra i molteplici interessi di una metropoli.

 

In questi ambiti il Sindaco può e deve fare molto:

Indirizzi chiari sulla sicurezza urbana
Recupero aree degradate
Formazione e investimenti su Polizia Locale
Contrasto all’abusivismo
Tutela della proprietà privata e pubblica
Colpire i comportamenti incivili
Coordinamento tra politiche urbanistiche, sociali, mobilità e tutela della salute
Regole uguali per tutti
Incentivare i sistemi di sicurezza integrati tra gli organi preposti e tra pubblico e privato
Sviluppare un rapporto di collaborazione con le associazioni, i commercianti, le imprese, il volontariato, le università, i ricercatori, financo istituire la figura del cittadino “vigile osservatore” o “poliziotto osservatore” con la possibilità di riferire fatti delittuosi senza l’obbligo di comparire davanti al Giudice. Dare loro la certezza di essere protetti.
Disciplina per l’autorizzazione alla costruzione di moschee e controllo delle autorità religiose al fine di prevenire infiltrazioni terroristiche
Rimozione dei campi nomadi
Una buona visibilità sugli spazi pubblici e una corretta illuminazione
Nel quartiere la presenza di traffico, ancorché limitato, e una rete di sentieri e piste ciclabili ben individuate e illuminate serve a evitare l’isolamento
Una buona manutenzione, la pulizia regolare e la rimozione immediata dei rifiuti sono elementi fondamentali
La presenza delle Forze dell’ordine, specie del Vigile di Quartiere, aumenta il senso di sicurezza dei residenti
Riparare rapidamente i danni sia agli edifici sia all’arredo urbano riduce gli ulteriori danni dovuti ad attacchi successivi
Investire sulla sicurezza, anche per incrementare e rinnovare gli strumenti in dotazione alle Polizia Locali, estendere l’orario di presenza della Polizia Locale.
Attenzione all’inquinamento ambientale e interventi tempestivi
Insegnamento dell’educazione civica sin dalle scuole primarie

Uomo muore intossicato dal monossido della stufa

vigili fuoco soccorsi Il cadavere è stato trovato da un amico

 

E’ stata disposta l’autopsia sul corpo di un cittadino romeno di 43 anni, Nicolae Chirivan, che è morto a Giaveno, intossicato per il  monossido di carbonio emesso dalla stufa di casa. Il cadavere è stato trovato da un amico, entrato in casa sfondando una finestra dopo essere stato avvisato dall’ex moglie, che da ore non riusciva a contattarlo. I carabinieri sono  intervenuti sul posto con i vigili del fuoco.
 

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito in visita a Torino

esercito sme3esercito sme1esercito sme2 Il Gen. Errico ha espresso la propria soddisfazione per i traguardi conseguiti dall’Istituto di studi militari più antico d’Europa nella formazione di base ed avanzata del personale militare della forza armata

 

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico, ha visitato  il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Accolto a Palazzo dell’Arsenale dal Comandante dell’Istituto, Gen. D. Claudio Berto, il Gen. Errico ha reso omaggio alla Bandiera decorata di medaglia d’argento al valore militare ed ha assistito ad un briefing sulle attività in corso e i principali progetti futuri del Comando. Nel corso della mattinata il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha tenuto una conferenza rivolta ai quadri ed ai frequentatori sui temi “Linee evolutive dell’Esercito Italiano”, “Leadership e arte del comando”. Nel lasciare Palazzo Arsenale il Gen. Errico ha espresso la propria soddisfazione per i traguardi conseguiti dall’Istituto di studi militari più antico d’Europa nella formazione di base ed avanzata del personale militare della forza armata. Una missione delicata, condotta all’insegna di principi quali osmosi culturale con l’università, internazionalizzazione degli studi e culto per le tradizioni, che dalle Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazioni del 1739 sono giunti immutati sino ai giorni nostri. Attualmente frequentano la Scuola di Applicazione di Torino gli ufficiali del 193° corso “Valore”, del 194° “Coraggio”, del 195° “Impeto” ed i capitani del 141° corso di Stato Maggiore.

 

 www.esercito.difesa.it

Finge rapina da 25mila euro per pagare debiti di gioco

carabinieri bloccoI carabinieri hanno trovato l’intera somma di denaro

 

Nei giorni scorsi aveva denunciato una rapina nell’agenzia di scommesse di Trofarello, in cui lavora. Ma  era tutto falso.  Cercava di nascondere una grossa perdita al gioco e di impossessarsi di 25mila euro. A casa del dipendente infedele, un italiano di 25 anni, i carabinieri – informa l’Ansa –  hanno trovato l’intera somma di denaro. Il giovane è stato denunciato per simulazione di reato e appropriazione indebita.

Ciclista investito da auto muore in corso Dante

polizia munL’uomo, di origine cinese,  è stato investito mentre era in bici dalla Jeep guidata da un  italiano

 

Un uomo di origine  cinese, Dai Shen Shu, di 51 anni, è morto in un incidente stradale in corso Dante. E’ stato investito mentre era in bici dalla Jeep guidata da un  italiano. I vigili urbani, informa l’agenzia Ansa, hanno detto che il ciclista è stato sbalzato di diversi metri dalla bicicletta: è morto sul colpo. L’automobilista si è fermato per cercare di soccorrerlo.

 

(Foto: il Torinese)

Muore ciclista investito da auto a Parella

AMBULANZAIncidente stradale vicino alla sua abitazione

 

Aveva 55 anni, Paolo Lorenzati, di Torino, il ciclista morto in un incidente stradale vicino alla sua abitazione, in borgata Parella a Torino. Era in bici in corso Sacco e Vanzetti quando – informa l’Ansa –  per cause da verificare, è stato investito da un’Alfa Romeo 147 che viaggiava nella stesso senso di marcia. Il conducente dell’auto si è fermato e ha chiamato immediatamente i soccorsi. Purtroppo Lorenzati è morto  in ambulanza nel tragitto verso l’ospedale Martini. L’uomo era molto conosciuto a Torino per la sua passione per le bocce: era socio del club Velivolo Salette, e aveva giocato con la bocciofila della Tesoriera.

 

(Foto: il Torinese)