CRONACA- Pagina 145

Conferenza internazionale sulla formazione alla Scuola di Applicazione

 

Un evento sulle nuove realtà formative all’interno della Forza Armata

 

 Ha avuto luogo, presso Palazzo Pralormo, sede del Circolo Unificato del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, una conferenza internazionale sulla formazione che ha posto una lente di ingrandimento sulle nuove realtà formative all’interno della Forza Armata.​​​

​​​All’evento hanno partecipato gli Addetti Militari esteri dell’Esercito accreditati in Italia, presenti nelle Ambasciate dislocate a Roma, associati nel c.d. “Circolo Verde” e quelli dei Paesi che hanno Allievi Ufficiali e Ufficiali frequentatori dei Corsi presso l’Accademia Militare e la Scuola di Applicazione. Presenti anche qualificati rappresentanti dello Stato Maggiore della Difesa, dello Stato Maggiore dell’Esercito, del Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito e dell’Accademia Militare.

​​​La delegazione, composta dagli Addetti Militari provenienti da 17 Paesi, è stata accolta dal Comandante dell’Istituto di Formazione, Generale di Corpo d’Armata Stefano Mannino, che, dopo aver dato il benvenuto a tutti i partecipanti, ha sottolineato l’importanza di un approccio cooperativo alle attività di formazione militare, in quanto, in un mondo sempre più interconnesso e complesso, per affrontare le sfide globali alla sicurezza e migliorare l’interoperabilità, la capacità di risposta congiunta deve adattarsi rapidamente alle minacce emergenti in continua evoluzione.

​​​Nel corso dei lavori la delegazione ha avuto modo di approfondire la conoscenza dei percorsi formativi in atto presso l’Accademia Militare e la Scuola di Applicazione. Particolare attenzione è stata posta sulle sfide e sulle opportunità derivanti dal progresso tecnologico, sulla potenzialità dell’e-learning: il Portale Multimediale dell’Esercito Italiano, sulle peculiarità della Scuola di Applicazione, da iniziale Istituto di formazione ad attuale polo multifunzionale.

​​​Durante la permanenza a Torino gli Addetti Militari si sono recati anche presso la Caserma “Monte Grappa”, sede del Comando Brigata Alpina Taurinense – attualmente impiegata con i propri reparti in Libano nell’operazione Leonte XXXV.

Al Mauriziano l’Angioedema day

Sabato  18  maggio la Giornata di sensibilizzazione contro l’ANGIOEDEMA EREDITARIO, presso l’ospedale Mauriziano di Torino
1000 PERSONE COLPITE NEL NOSTRO PAESE
CON IL NETWORK ITACA, ECCELLENZA ITALIANA, PAZIENTI MEGLIO CURATI
Una patologia sotto diagnosticata e sottostimata, che provoca gonfiori nella cute, mucose e organi interni
Troppo spesso viene confusa con le allergie. Attivata la prima rete che raggruppa 21 centri specialistici
Porte aperte per la campagna di informazione sulla malattia capace di minare la qualità di vita
Sabato 18 maggio 2024 dalle ore 9 alle ore 12, presso la Immunologia e Allergologia universitaria dell’ospedale Mauriziano di Torino (Largo Turati 62 – Padiglione 10 – piano terra), visite gratuite in occasione della Giornata di sensibilizzazione contro l’Angioedema ereditario.
L’angioedema ereditario è una malattia genetica rara, caratterizzata dalla repentina e transitoria insorgenza di edema (tumefazione) della cute e delle mucose, con manifestazioni cliniche di diversa entità, da lievi a molto gravi.
Le cause più frequenti sono la carenza o il ridotto funzionamento di una proteina plasmatica (C1-inibitore), geneticamente determinante (mutazione genetica SERPING1). Il risultato è l’accumulo di una molecola (la bradichinina) che ha una potente azione vasodilatatrice, responsabile dei segni clinici dell’angioedema ereditario.
Le manifestazioni cliniche di questa patologia, ad esordio in età adolescenziale o adulta, presentano una frequenza variabile, da pochi episodi l’anno, ad attacchi pressoché quotidiani, scatenati da manovre invasive, traumi, infezioni oppure semplici squilibri ormonali. Le sedi più frequentemente coinvolte sono le estremità, sebbene le alte vie aeree e il tratto gastrointestinale rappresentino spesso la presentazione di esordio della patologia, con un tasso di mortalità del 25%, se non diagnosticate e adeguatamente trattate.
La diagnosi di angioedema ereditario è fatta attraverso un prelievo di sangue ed è basata sul dosaggio quantitativo e funzionale di specifiche porzioni del complemento (C4 e C1-inibitore) e su particolari test genetici. La terapia prevede 3 livelli di trattamento: 1) il trattamento della forma acuta; 2) la profilassi pre-procedurale e, in casi selezionati, sulla base della frequenza e della gravità degli attacchi, 3) la profilassi a lungo termine.
L’angioedema ereditario è una malattia poco conosciuta, quindi sottostimata e sotto diagnosticata, diffusa in modo uniforme tra uomini e donne, che compare in genere entro i primi venti anni di vita. Il ritardo diagnostico e terapeutico sono i principali responsabili dell’esito infausto della malattia.
In Italia è stato attivato un network di specialisti che si occupano di angioedema, denominato ITACA, Italian Network for Hereditary and Acquired Angioedema, che raggruppa Centri distribuiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. ITACA promuove la ricerca medico-scientifica e collabora con l’Associazione dei pazienti affetti da Angioedema Ereditario ed altre forme rare di Angioedema (A.A.E.E.), cui fornisce un supporto clinico. Grazie a questa collaborazione, viene favorito l’accesso dei pazienti verso strutture assistenziali in grado di affrontare con idonei standard qualitativi anche la gestione delle urgenze.
La Immunologia e Allergologia universitaria dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dalla professoressa Luisa Brussino) è Centro di riferimento ITACA per la diagnosi e la terapia dell’angioedema. Ad oggi a Torino sono seguiti oltre 150 pazienti con angioedema.
Al fine di sensibilizzare i medici e la popolazione a questa malattia rara, è stato istituito l’«Angioedema Day», una giornata con porte aperte e visite gratuite.
A Torino l’evento si terrà per il terzo anno consecutivo, presso la Immunologia e Allergologia universitaria dell’ospedale Mauriziano (Padiglione 10 – piano terra), con visite gratuite sabato 18 maggio 2024 dalle ore 9 alle ore 12.

Un sottomarino per trasportare droga: nove in manette

/

Con un piccolo sommergibile, pilotabile da remoto, volevano trasportare la droga via mare, attraverso le acque internazionali dalla Spagna. Stavano per predisporre anche  un altro di dimensioni maggiori ma i carabinieri del nucleo operativo e del comando territoriale di Torino li hanno scoperti mentre lo collaudavano nel lago di Avigliana. Erano in due e facevano parte di un’organizzazione  italo-albanese, dedita al traffico di sostanze stupefacenti, basata a Volvera nel torinese operativa  tra Ecuador, da dove arrivava la bianca, la coca e Belgio, Francia, Albania, Spagna e Italia. sono nove le  misure cautelari di cui tre sono ancora in esecuzione all’estero. La regia dell’operazione era di due fratelli di origine albanese

Nonno pusher arrestato: aveva 24 mila euro in contanti e dosi di coca

Un uomo di  70 anni, pregiudicato, è stato fermato a Novara dalla polizia di Stato per detenzione ai fini di spacco di sostanze stupefacenti. La sostanza è stata analizzata al Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica. L’anziano aveva con se 24 mila euro in contanti e numerose dosi di cocaina.

Candiolo e Karolinska, nuovi orizzonti sulla ricerca

DUE RICERCHE CHE APRONO NUOVI ORIZZONTI PER COMPRENDERE L’EVOLUZIONE DEI TUMORI.

Su Nature Communications, una delle più autorevoli riviste del settore, sono stati pubblicati i due importanti studi che hanno coinvolto la Single Cell Unit dell’Istituto di Candiolo, guidata dal Professor Nicola Crosetto, e il Laboratorio di Patologia Molecolare dell’Istituto, diretto dalla Professoressa Caterina Marchiò con il supporto della Dottoressa Bellomo e del Dottor Berrino.

Candiolo (Torino), 14 maggio 2024 – Da sempre l’Istituto di Candiolo-IRCCS lavora in rete con i più prestigiosi centri di ricerca internazionali, e due ricerche recentemente pubblicate su Nature Communications, condotte dal Science for Life Laboratory presso il Karolinska Institutet di Stoccolma in collaborazione proprio con l’Istituto di Candiolo, aprono nuove strade per comprendere l’eterogeneità tumorale e la sua evoluzione.

La prima ricerca, sui tumori alla prostata, ha rivelato profonde alterazioni genomiche nei pazienti con carcinoma prostatico localizzato. Il metodo di sequenziamento del DNA a singola cellula sviluppato dai ricercatori del Karolinska Institutet ha permesso di mappare queste alterazioni su migliaia di nuclei estratti da campioni di prostatectomia. Ciò ha rivelato la diffusa presenza di alterazioni del numero di copie del DNA sia nelle regioni tumorali sia in quelle normali della prostata. Questa scoperta ha una grande rilevanza dal punto di vista terapeutico, in quanto permette diagnosi precise e di conseguenza cure sempre più personalizzate.

Altrettanto rivoluzionaria è la seconda ricerca, un lavoro sui DNA circolari extracromosomici, condotto dagli stessi ricercatori e anch’esso pubblicato su Nature Communications. Utilizzando una nuova metodologia (scCircle-seq), i ricercatori hanno potuto analizzare la diversità e la specificità dei DNA circolari all’interno di diverse popolazioni cellulari, rivelando un ruolo nel processo che porta alla formazione dei tumori, aggiungendo pertanto un nuovo tassello di conoscenza nella comprensione della nascita di nuove lesioni tumorali, di qualsiasi natura esse siano. Fondamentale è stato il gioco di squadra, nel quale l’Istituto di Candiolo-IRCCS ha svolto un ruolo cruciale, fornendo non solo campioni patologici di carcinoma mammario e i relativi profili genetici, ma ha anche implementando con successo entrambe le metodologie, scCircle-seq e scCUTseq, sui nuclei estratti da tali campioni. Questo, insieme al sequenziamento dell’RNA estratto dai campioni di carcinoma prostatico provenienti dal Karolinska Institute e al sequenziamento del DNA mirato sugli stessi campioni, rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro il cancro.

“È importante sottolineare che le metodologie sviluppate – dice il Professor Nicola Crosetto, coordinatore del team che ha condotto le ricerche – sono state implementate, e saranno presto disponibili come servizio anche per altri progetti di ricerca, nel laboratorio di Single Cell Unit dell’Istituto di Candiolo-IRCCS, dove sono stati fatti negli ultimi anni importanti investimenti, e questo apre un mondo di possibilità per ulteriori studi e ricerche mirate, portandoci un passo più vicini alla comprensione e alla sconfitta del cancro”.

Rapinatori prendono a pugni e calci uomo e il suo cane: denunciati

Il personale del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia ha arrestato due ragazzi di venticinque e ventisei anni di origini marocchine poiché gravemente indiziati per il reato di rapina aggravata in concorso.

Sono circa le cinque del mattino quando la pattuglia del commissariato transitando in Corso Giulio Cesare, si accorge che un uomo di trent’anni in compagnia del suo cane viene rincorso da tre soggetti, i quali alla vista degli agenti tentano la fuga. In due vengono subito bloccati dagli operatori di polizia.

Poco prima, il gruppo si sarebbe avvicinato al trentenne con fare minaccioso bloccandolo. Mentre frugavano nelle tasche della vittima, uno dei soggetti la colpiva con un pugno al volto, nella circostanza anche l’animale veniva colpito da un calcio. L’uomo riusciva a divincolarsi e fuggire, i tre lo inseguivano minacciandolo che gli avrebbe sparato, così come al cane. L’arrivo della volante interrompe l’aggressione.

I due, inoltre, vengono denunciati in stato di libertà per violazioni in materia di immigrazione, arrestati e accompagnati presso gli uffici del Commissariato per ulteriori verifiche a loro carico

Gli studenti del Team Icarus con l’astronauta Maurizio Cheli

Presentano il drone a energia solare RA 2.0

 

Incontro mercoledì 15 maggio alle ore 17,30 presso l’Auditorium dell’Energy Center del Politecnico di Torino,

in via Paolo Borsellino 38, a Torino

Il Team Icarus del Politecnico di Torino presenterà in un evento pubblico il nuovo progetto di drone alimentato a energia solare.

Il team studentesco, che con 130 membri è il più numeroso dell’Ateneo torinese, lavora su tre diversi progetti davvero sfidanti. Tra questi, il progetto RA punta a sviluppare il primo drone solare sviluppato da un Ateneo italiano con una missione approvata dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.

Il nome RA, oltre a ricordare il dio del sole degli antichi egizi, significa anche Record Aircraft, e la sigla 2.0 indica che si tratta di una nuova versione.

Il team è supervisionato dal professor Paolo Maggiore, professore ordinario di Sistemi aerospaziali. Insieme a lui sul palco interverranno Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico, per un saluto istituzionale; l’astronauta Maurizio Cheli, Capo pilota, collaudatore Eurofighter e Recordman di velocità su un veicolo elettrico; Luca Bedon, Head Research and Technology di Avio Aero; Mario Salipante, ingegnere ENAC per la regolamentazione e ricerca in ambito Innovative Air Mobility; Gianfranco Chicco, professore di Sistemi Elettrici e Chair IEEE R8 Italy Section; Alessandro Borgia, Tommaso Bussi, Antonio Gregorio, Angelo Romano, Ludovica Mazzucco (Team Icarus – Progetto RA). L’incontro sarà moderato da Raffaello Porro.

Verrà trattato il tema della propulsione aerospaziale elettrica declinata nelle diverse forme: batterie, energia solare e idrogeno.

L’evento è realizzato in collaborazione con l’IEEE Italy Section e la IEEE Aerospace and Electronic Systems Society (AESS) tramite l’AESS Italy Chapter.

 

Maggiori informazioni e programma dell’evento a questo link

Il progetto RA 2.0

L’obiettivo del progetto Record Aircraft è lo sviluppo e la realizzazione di un drone come dimostratore tecnologico, capace di svolgere missioni di lunga durata in completa autonomia energetica grazie all’utilizzo dell’energia solare.

Il prototipo iniziale, denominato “Amelia”, progettato e costruito dagli studenti, ha effettuato il suo volo inaugurale nel maggio 2022. Questo volo ha dimostrato la capacità del gruppo nel realizzare un UAV (Unmanned Aerial Vehicle) di dimensioni medio-piccole, con un peso di 15 kg e un’apertura alare di 5 metri, compiendo un volo della durata di circa 20 minuti.

Tale esperienza ha fornito importanti indicazioni sulle aree da migliorare per avanzare tecnologicamente con i futuri prototipi.

Dopo il raggiungimento della prima pietra miliare rappresentata dal prototipo, il gruppo si è posto un nuovo obiettivo per il velivolo futuro: raggiungere un’autonomia di oltre 10 ore utilizzando esclusivamente l’energia solare, realizzando il nuovo record di endurance per la categoria “specific” dei droni.

La progettazione del prossimo velivolo, denominato “Record Aircraft 2.0”, è stata avviata nel marzo 2023 ed è attualmente in fase di sviluppo di dettaglio. La progettazione è programmata per essere completata entro settembre 2024.

La costruzione è programmata per l’autunno 2024. L’installazione dei sistemi del velivolo, come il paracadute, la batteria e il computer di controllo del volo, avverrà durante i mesi autunnali, mentre il volo inaugurale è previsto prima di Natale. I test di volo sono pianificati per marzo e aprile 2025, con il volo di missione previsto per maggio 2025.

Intitolazione di vie a personalità o città israeliane

Nella seduta di ieri la Sala Rossa ha approvato una mozione che impegna il Consiglio Comunale di Torino a individuare strade, vie, edifici o altri toponimi da poter intitolare a personalità dello Stato di Israele che hanno operato per costruire percorsi di pace o ad avvenimenti che ricordino la Shoah come il museo Yad Vashem o luoghi geografici quali i Kibbutz di Be’eri o Beit Alfa e a far pervenire tali proposte, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del Regolamento n. 304 “Toponomastica e numerazione civica”, alla relativa Commissione affinché possa pronunciarsi sull’intitolazione.

Volano calci e pugni fuori da un locale: tanti lividi e sette giovani in Questura

La polizia nella notte tra venerdì e sabato ha arrestato 7 giovani colti nella flagranza del reato di rissa aggravata perpetrata fuori da un esercizio commerciale del centro di Biella.  La  Squadra Volante veniva attirata da una donna che richiedeva l’ intervento per sedare una violenta lite in corso tra diversi giovani. I poliziotti si sono trovati di fronte quattro giovani di età compresa tra i 26 e i 30 anni, tutti residenti nel Biellese. Questi una volta separati e riportati alla calma, venivano accompagnati presso in Questura per meglio comprendere la dinamica dei fatti. Qui gli agenti  notavano sul volto e sul corpo dei giovani varie ecchimosi, rossori e segni presumibilmente riconducibili all’accaduto. Quindi per meglio comprendere le ragioni della lite uno degli equipaggi si recava nuovamente presso l’esercizio commerciale per verificare la presenza di eventuali telecamere o possibili testimoni.Sopraggiunta, la Volante notava un altro gruppo di tre giovani, extracomunitari tutti residenti nel Biellese, rispettivamente di anni 25 e 26, che si colpivano reciprocamente con spinte, pungi e calci. Gli agenti si interponevano tra i coinvolti tentando di dividerli e subendo anch’essi alcuni colpi fino al punto di bloccarli e accompagnarli presso gli uffici della Questura.

A Cumiana workshop sulla ricerca di persone scomparse

Nel fine settimana (17/18/19 maggio 2024) Cumiana sarà sede di un importante workshop internazionale sulla ricerca di persone scomparse, con l’ausilio di unità cinofile. L’evento è Patrocinato dal Comune di Cumiana e ha ricevuto i saluti e gli auguri della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e del Presidente della Repubblica Italiana.

L’evento, organizzato da Ivan Schmidt Academy in collaborazione con la Croce Verde di Cumiana e K9 Mantrailing Alliance Search and Rescue, della durata di tre giorni, ha quale focus la formazione di unità cinofile da Mantrailing (cani molecolari).

A presiedere l’evento sarà la relatrice austriaca Karina Kalks che da oltre 20 anni si occupa di formazione e soccorso cinofilo in collaborazione con la polizia austriaca, affiancata da Ivan Schmidt (Svizzera) e la Dott.ssa Vassilia Sacco (Italia), quest’ultimi formatori in carica della Croce Verde di Cumiana che ad oggi vanta 200 volontari e una squadra cinofila composta da oltre 40 binomi in formazione tra ricerca in superficie e Mantrailing e di cui 9 operativi nella ricerca persone scomparse in Mantrailing.

Il programma dell’evento prevede un’importante parte teorica il venerdì pomeriggio in particolare sull’odorologia e le tecniche di ricerca mentre sabato e domenica, sul territorio Cumianese, saranno previste diverse prove pratiche con le unità cinofile provenienti da tutta l’Italia. L’obiettivo è quello di fornire ai partecipanti gli strumenti teorici e pratici per gestire al meglio le operazioni di ricerca, sia in ambito urbano che naturale, sfruttando le potenzialità olfattive dei cani da Mantrailing. Questi cani sono in grado di seguire la traccia individuale di una persona, basandosi sul suo odore specifico, anche a distanza di tempo e su percorsi complessi. Il workshop si rivolge sia a persone già esperte nel settore, che vogliono aggiornare le proprie competenze e confrontarsi con alti professionisti del settore. Austria, Italia e Svizzera unite per migliorare le competenze.

Così Ivan Schmidt: – “Grazie alla perfetta sinergia tra tutte le parti ed alla sensibilità e collaborazione del Comune di Cumiana è stato possibile portare questo evento in una località esclusiva e altamente interessante per la formazione continua delle unità cinofile. Crediamo fortemente in questi eventi, in quanto molti fatti di cronaca ci vanno a dimostrare come sia fondamentale la formazione e le esperienze in ambienti e scenari diversificati come lo è appunto nel caso specifico. I casi ci dimostrano che un intervento tempestivo unitamente ad una formazione consolidata, frutto di continuo accrescimento, aumentano di fatto le probabilità di ritrovamento di una persona scomparsa. Un altro tassello importante, lo abbiamo avuto con la nostra creazione del “K9 SCENT BOX” che oggi risulta essere un perfetto alleato nella ricerca di persone scomparse e ci permette di raccogliere anticipatamente un’impronta olfattiva di persone a rischio e più vulnerabili. Progettato per essere facile da utilizzare e accessibile a tutti, elimina i ritardi nelle raccolte di prove olfattive da fornire al cane riducendo al minimo il rischio di contaminazione”. 

Nella foto: Karina Kalks