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Addio a Guastavigna, il prof che lottò contro il caos nella scuola

di Pier Franco Quaglieni

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E’ mancato il prof. Giovanni Guastavigna , apprezzato docente per tanti anni al liceo classico statale  “Alfieri” di Torino. Era considerato un insegnante molto apprezzato che dava del lei ai suoi allievi in segno di rispetto. In quello stesso liceo Guastavigna fu oggetto di critiche aspre perché nel ’68  non si arrese alla contestazione e tenne alto il livello della scuolaPer ricordare Guastavigna a cui i suoi allievi della maturità del 1966 hanno dedicato un necrologio, vorrei scrivere alcune riflessioni che Giovanni avrebbe condiviso. Lui tentò disperatamente di impedire che la scuola precipitasse nel caos, senza riuscirci perché in quello stesso liceo c’era un covo dei professori “progressisti e democratici “che lo detestavano.  I professori vanno rispettati. Verso la scuola oggi  prevale  ormai una sorta di disinteresse quasi totale e uno scandalismo  crescente verso i docenti considerati sempre colpevoli di tutto ciò che gira storto nelle aule scolastiche. Non tutti i professori hanno la schiena d’acciaio di Giovanni Guastavigna, ci sono anche degli ottimi professori che non hanno il coraggio necessario, ma non per questo possono essere oggetto di ogni attacco e di ogni derisione. La ministra Fedeli, invece di occuparsi del disastro della scuola che non è certo mai  divenuta una “buona scuola”, si è recentemente occupata di fornire linee- guida -cadendo nel ridicolo- al fine di introdurre una terminologia “non sessista”  che, ad esempio,  preveda il /la preside o il collegio docente in sostituzione del  collegio dei docenti. Pagine e pagine di aria fritta di fronte ai gravi e insoluti problemi della scuola.  Appare invece di grande importanza ricordare  la sentenza della Corte di Cassazione  n.15367/2014 in cui viene riaffermato il principio che un professore nell’esercizio delle sue funzioni è un pubblico ufficiale. Quindi parole offensive nei suoi confronti  configurano il reato di oltraggio che arriva a prevedere la reclusione.

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Anche un dirigente scolastico che si rivolga con parole ingiuriose  ad un suo sottoposto  non può permettersi certi linguaggi e la Corte di Cassazione con sentenza n. 2927 del 2009 lo ha condannato al risarcimento dei danni morali arrecati al docente.  In realtà nella scuola si è, di fatto ,ignorato che ogni insulto al docente in quanto pubblico ufficiale, è punibile ai sensi di legge. Fatti recenti dimostrano come i docenti vengano considerati da allievi e genitori che addirittura sono ricorsi alla violenza fisica nei  loro confronti. Invece di proporre-come fece la ministra Fedeli- la docente colpita da un allievo energumeno, per il cavalierato al merito della Repubblica ,dopo che la medesima docente venne ricevuta dal Presidente della Repubblica, si dovrebbe richiamare  con assoluta fermezza l’attenzione sul rispetto dovuto ai professori. In una società in cui sono caduti tutti i valori ,in primis quelli dell’educazione e del rispetto che dovrebbero governare ogni comunità educativa, si rende urgente restituire ai professori l’autorità che viene loro riconosciuta dalla legge. A cinquant’anni dal ’68 quando ogni contestazione e ogni sberleffo venne consentito verso docenti di chiara fama e di riconosciuto valore, bisogna riannodare le fila di un discorso che non può continuare, pena il totale, irrecuperabile degrado della scuola. Già Platone denunciava come la demagogia portasse anche alla mancanza di rispetto verso i propri maestri. Una scuola permissiva non è una vera scuola. Il mammismo compiacente deve restare fuori dalle aule scolastiche dove si va per faticare e studiare seriamente. Basta con gli psicologismi compiacenti che trovano ogni pretesto per giustificare i fannulloni.

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Basta con il bullismo che va represso con i rigori della legge, senza assurdi giustificazionismi . Specie in tempi di crisi noi dobbiamo considerare ,come dice la Costituzione, solo “i capaci e i meritevoli anche se privi di mezzi”. Non possiamo permetterci di sperperare denaro pubblico in assistenzialismo psicopedagogico d’accatto di cui sono pieni i giornali che ,spesso e volentieri, si accaniscono contro i docenti più seri, non disposti al compromesso. In Italia si è andati oltre ogni limite tollerabile e la desertificazione degli studi a cui si è giunti dimostra come senza disciplina la scuola non possa essere proficua per gli allievi. Da questa situazione di caos i primi ad essere svantaggiati sono gli studenti che non hanno dietro di sé famiglie colte che possano rimediare alle magagne della scuola. Era un’idea che Giovanni Guastavigna ebbe il coraggio di affermare in tempi ancora più difficili degli attuali. I giovani docenti di oggi guardino al suo esempio di professore capace, severo, aperto ai giovani, ma non disposto a recitare la parte del soccombente o dell’amicone.  Quando un preside del liceo d’Azeglio di Torino  sottopose, umiliandoli, i docenti alla bollatura della cartolina a cui era sottoposto il personale non docente, diede anche lui un colpo alla dignità professionale dei docenti. Ricordo le parole di indignazione con cui Guastavigna accompagnò il suo commento ad un mio articolo contro quel preside. Se la scuola intende riprendersi ,deve restituire ai docenti l’autorità che la legge riconosce loro, senza tentennamenti e diplomazie. I tempi di un colpo al cerchio e una alla botte sono finiti. 

quaglieni@gmail.com

Rubava i soldi dalle macchinette delle merendine

Ha 43 anni l’uomo  arrestato dai carabinieri dopo avere rubato monetine dalle macchinette delle merendine della scuola Marie Curie di Collegno. E’ stato bloccato mentre stava forzando la porta d’ingresso e stava entrando nell’edificio scolastico. Tempo fa la dirigente scolastica si era rivolta ai carabinieri denunciando  diversi  ammanchi verificatisi a febbraio

MinD MAD in DESIGN TRA DESIGN E PSICHIATRIA

A Torino, dal 15 al 19 marzo 2018, presso il Camplus Lingotto, avrà luogo la quarta edizione del workshop destinato a studenti universitari e persone seguite dai servizi di salute mentale che, con la straordinaria partecipazione di LAGO, (www.lago.it) esclusivo brand italiano del design d’interni, affronta il tema del progetto dell’abitare per il disagio psichico.

MinD Mad in Design: il progetto

Nell’ambito della residenzialità psichiatrica, comunità alloggio e gruppi appartamento, la casa è il luogo che “cura” e che si “prende cura” delle persone. Le relazioni tra lo spazio e persone e gli oggetti si caricano di significati che vanno oltre le loro caratteristiche funzionali, tecniche e formali, diventano cioè preziosi strumenti di un percorso di riabilitazione e di cura. All’interno del progetto MinD il design, inteso come processo, è un potente strumento di inclusione e trasformazione sociale, dove progettare “per” la fragilità diventa necessariamente progettare “con” la fragilità e dove l’idea del “fare insieme” diventa una strategia riabilitativa. Nato nel 2014, MinD – Mad in Design è un progetto didattico e culturale che affronta, nell’ambito della formazione universitaria e dell’inserimento nel mondo del lavoro, il tema del progetto dei luoghi del disagio mentale. MinD nasce da un’idea degli architetti Giulia Mezzalama e Sandra Poletto, della psicologa Elena Varini, ed è promosso da Camplus – Fondazione CEUR (Centro Europeo Università e Ricerca) con Blu Acqua, società attiva nell’ambito della residenzialità psichiatrica, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la collaborazione di istituzioni universitarie e aziende del settore. Articolato in un workshop e una serie di eventi collaterali, MinD sperimenta metodi di lavoro, approcci e soluzioni per un’idea di abitare socialmente inclusivo (www.madindesign.com).

 

MinD: IL WORKSHOP

Nella prestigiosa sede del Camplus Lingotto di Torino, collegio universitario di merito della Fondazione CEUR, durante quattro giorni di workshop, dal 15 al 19 marzo, circa 50 studenti universitari provenienti da tutta Italia (delle discipline Design, Architettura, Psicologia, Antropologia, Scienze dell’educazione e affini), insieme a 15 utenti seguiti dai servizi di salute mentale, sperimenteranno nuove soluzioni per un abitare inclusivo. Seguendo un approccio multidisciplinare e inclusivo, e partendo dai bisogni della residenzialità psichiatrica, sei team di progettazione, guidati da altrettanti designer professionisti lavoreranno sull’idea di “tavolo” come luogo e non solo come oggetto: luogo di incontro, condivisione, lavoro, luogo di riti quotidiani. I sei progetti saranno presentati nella giornata conclusiva di lunedì 19 marzo alla presenza del comitato scientifico MinD, dei partner e di interlocutori dell’area design e sanità mentale. I designer che collaborano alla terza edizione di MinD sono: Lorenza Branzi (designer e fondatrice del brand Do-knit), Marco Marzini (designer, www.marcomarzinistudio.wordpress.com); Marco Stefanelli (designer, www.marcostefanelli.it); Alberto Ghirardello (product designer, www.albertoghirardello.com); Sebastiano Ercoli (designer, www.ilvespaio.eu); Walter Visentin (artista e designer www.waltervisentin.com).

L’edizione 2018 prevede l’esclusiva partecipazione di LAGO SpA con l’obiettivo di confrontare il metodo della progettazione inclusiva multidisciplinare e partecipata di MinD con la filosofia, l’approccio, le opportunità, le strategie di mercato e i metodi produttivi di una delle più innovative aziende italiane nell’ambito del design d’interni.

 

“Per il quarto anno MinD conferma la volontà di mettere al centro dell’azione di progetto il rapporto tra il benessere della persona e i luoghi dell’abitare. Un’opportunità che ci auguriamo possa aprire a nuovi percorsi formativi e di reinserimento professionale, grazie anche alla preziosa collaborazione con importanti realtà come Lago spa e l’Asl To5 di Torino e al coinvolgimento di una squadra di professionisti davvero eccellenti nel ruolo di project leader” commentano le ideatrici di MinD.

 

Il workshop MinD è realizzato grazie alla collaborazione con Università degli Studi di Torino, Istituto d’Arte Applicata e Design di Torino IAAD, Politecnico di Torino, NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Domus Academy, con la collaborazione di Il Bandolo, il patrocinio dell’ASL To5 di Torino e della Camera di Commercio di Torino, e con il contributo della Compagnia di San Paolo.

MinD offre un’esperienza di formazione fortemente inclusiva e interdisciplinare, e l’occasione di impegnarsi in prima linea, mettendo in gioco le proprie competenze e abilità, nel superamento delle barriere del pregiudizio e dell’indifferenza nei confronti delle persone fragili. Partecipare a MinD significa relazionarsi direttamente con una parte della società emarginata, in una dimensione di scambio e ascolto reciproco, per la costruzione di una società più aperta e paritaria.

NUOVE TARIFFE GTT.  E PARTE IL CONCORSO PER CHI BIPPA

La riforma tariffaria del trasporto pubblico a Torino  entrerà in vigore dal prossimo 1° luglio. Il biglietto di carta classico scompare e verrà sostituito da un biglietto elettronico da validare.
Ci sarà un unico biglietto City (urbano + suburbano al costo invariato di 1,70 euro e durata estesa a 100 minuti) e, novità, saranno introdotti un abbonamento giornaliero Daily al costo di 3,00 euro, e un Daily 7, al prezzo di € 17,50, entrambi validi sulla rete urbana e suburbana e con accesso illimitato alla metro. Il tutto sotto il segno del “più viaggi meno spendi”: con il Daily, tre corse giornaliere costeranno ciascuna 1 euro, ma ancora più conveniente è il Multi Daily 7, con un costo pari a 2,50 euro al giorno. Tutti i titoli di viaggio potranno essere caricati sulla tessera BIP. Una svolta è rappresentata dall’abbonamento riservato ai giovani sotto i 26 anni (urbano + suburbano) che sostituisce quello promozionale riservato agli studenti. L’attuale abbonamento studenti doveva essere rivisto, in quanto le agevolazioni introdotte negli anni avevano di fatto penalizzato gli studenti delle scuole superiori rispetto agli universitari. Per gli abbonamenti giovani e senior viene introdotto il sistema Isee, riservato ai residenti a Torino e, nel caso dei giovani, esteso a coloro che hanno un regolare contratto di affitto. Per i giovani la tariffa è di 258 euro e sarà applicata a coloro che hanno un reddito isee superiore a 50.000 euro o non presentano la documentazione. Diversamente, se domiciliato o residente a Torino, chi ha meno di 26 anni potrà usufruire di riduzioni così definite: fascia A; minore di 12.000 euro isee (158 euro), fascia B da 12.001 a 20.000 euro isee (178 euro), fascia C da 20.001 a 50.000 euro (208 euro). Per i giovani, non studenti, di Torino si passa dall’abbonamento ordinario da 310 euro alle tariffe agevolate. Per i giovani, non studenti, residenti fuori Torino, il risparmio è molto maggiore: quasi il 50% in meno rispetto all’abbonamento Formula 3 da 508 euro. Per quanto riguarda gli “abbonamenti over 65” le nuove tariffe sono di 118 euro (fascia A), 155 euro (fascia B), 188 euro (fascia C).

www.comune.torino.it

(foto: il Torinese)

Morire per bullismo a 17 anni

“Colpiscono al cuore le parole straziate della mamma di Michele Ruffino suicidatosi a soli 17 anni lo scorso febbraio ad Alpignano” commenta Pietro DI LORENZO, Segretario Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “ Ora che sulla sua morte si è palesato lo spettro terribile del bullismo tutti devono, ancora una volta, interrogarsi”. “A 17 anni la vita dovrebbe essere appena all’inizio ed invece cattiveria e ignoranza possono indurre a togliersi la vita per la disperazione. Questa, come purtroppo molte altre, è la sconfitta di una società che non riesce a progredire educando i propri ragazzi al rispetto degli altri”. “L’impegno messo in campo dalla Polizia di Stato è notevole, attraverso campagne itineranti, iniziative sociale e nelle scuole, ma evidentemente non può bastare. Per combattere questa piaga, amplificata proprio dalle moderne casse di risonanza costituite dai social, è necessario un investimento culturale massivo nelle scuole, fin da quelle primarie. E’ necessario che l’educazione civica diventi materia obbligatoria, con un adeguato numero di ora ad essa destinata, e non più una ipotesi affidata al buon senso o alle possibilità dei docenti di area letterario-umanistica. Stringiamo forte in un abbraccio ideale mamma Maria e preannunciamo che cercheremo di fare la nostra parte nella lotta al bullismo organizzando, presto, iniziative pubbliche di denuncia e sensibilizzazione ”.

 

 Ufficio Stampa Siap Torino

Muore nella notte uomo ferito nell’ incidente stradale

E’ Morto alle  Molinette  Francesco Bollero, di 66 anni di Rivarolo. Era rimasto gravemente ferito  in un incidente stradale sulla provinciale Busano-Front. L’uomo e stato ricoverato all’ospedale di Cirié e poi trasferito alle Molinette. Era alla guida di un Toyota Land Cruiser e ha perso il controllo all’ingresso in Busano, finendo in un fosso.

Rosy Guarnieri sindaco di Albenga che amava Torino

di Pier Franco Quaglieni

Tanti torinesi vanno in vacanza ad Albenga, città delle torri, città romana e medievale, come diceva il grande archeologo Nino Lamboglia. Molti torinesi si sono trasferiti dopo la pensione ad Albenga e hanno conosciuto l’on. Rosy Guarnieri, deputato appena eletto il 4 marzo e Sindaco della Città. Era chiamata la “zarina” per la sua straordinaria capacità di essere protagonista.  Con la morte crudele di Rosy Guarnieri avvenuta nella notte del 10 marzo al “Santa Corona” di Pietra Ligure dopo mesi di lotta contro un male inesorabile, viene a mancare una protagonista assoluta della politica ligure. Donne con il suo impegno, la sua determinazione , il suo coraggio, la sua onestà sono rarissime. La sua scomparsa crea un vuoto incolmabile. Con lei ho avuto un lungo rapporto di collaborazione quand’era Sindaco e di solida amicizia prima e dopo. Ha sempre collaborato intensamente con il centro “Pannunzio”. Pur esponente della Lega Nord era stata protagonista nel 2011 di grandi manifestazioni per il centenario dell’Unità d’Italia, spesso volendomi come oratore ufficiale. Siciliana di origine, credeva nei valori dell’Unità nazionale. E sentiva l’immigrazione incontrollata di questi ultimi anni come una minaccia alla identità nazionale, pur avendo stabilito  ad Albenga ,come sindaco, un ottimo rapporto con la comunità islamica formata di gente onesta che lavora duramente nelle campagne della Piana albenganese.  Ci fu con lei un profonda simpatia umana che la portò a scrivere di uno “splendido rapporto e di una proficua collaborazione tra noi”, quando il sindaco Fassino volle festeggiarmi nella sala rossa del Comune di Torino nel 2013. Rosy amava Torino e i torinesi, aveva un’ammirazione per la tempra testarda dei piemontesi ed aveva sposato un piemontese, un medico colto , umanamente molto attento e professionalmente capace.  Era una donna di “difficili costumi”, avrebbe detto Giovannino Guareschi , ferma nelle sue convinzioni , granitica nelle sue battaglie, con una profonda tensione morale. Un esempio di cosa debba essere l’impegno civile e la politica alta, nobile, appassionata. Ma era anche pronta a parlare e a discutere con tutti ed anche a riconoscere i suoi errori. Cosa rarissima che rivela la sua grandezza.

quaglieni@gmail.com

Omicidio-suicidio: scopre di essere malato, chiama i carabinieri e poi spara alla madre prima di suicidarsi

Spara alla madre di 101 anni uccidendola e poi si toglie la vita con la stessa pistola. L’anziana donna abitava con lui a Rivoli. L’uomo, che nell’appartamento dell’omicidio-suicidio deteneva regolarmente l’arma impiegata, aveva saputo di recente  di avere un tumore al pancreas: lo ha scritto in una lettera trovata dai carabinieri, chiamati da lui stesso prima di spararsi.

Se vogliamo le Olimpiadi rispettiamo il Pala Vela

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
A proposito di Olimpiadi invernali. Che bella e soprattutto pulita la nostra città. Bei tempi che furono, nel 2006 sembrava proprio un’ altra città. Persino gli spacciatori avevano dovuto lasciare il passo alle persone normali che hanno solo la colpa di voler vivere in modo normale. Il controllo delle forze dell’ ordine nel territorio era totale e gli spacciatori erano emigrati in altri lidi. Problema non risolto, ma allontanato per un po’. Bei tempi. Ritorneranno? Chissà. Un simbolo di quei tempi e di fatto di Torino é il Pala Vela. Gioiello architettonico ristrutturato e riqualificato . Addirittura Gae Aulenti, ” fatata mano”,  ha segnato l’opera famosa in tutto il mondo. Anche in questo caso non sono più i tempi di una volta. In assoluto il gioiello dei gioielli che dovranno essere utilizzati per queste nuove e /o possibili  Olimpiadi. Grazie a Grillo i pentastellati si sono convinti. L’ impianto è sottoutilizzato e con diversi acciacchi. Non è al collasso ma si deve subito intervenire. Come è stata possibile questa criticità, questo degrado? Adibito a palaghiaccio è di  proprietà  proprietà del Parco Olimpico .Per il 90 % di proprietà privata acquisita dopo regolare appalto.Ne rimane un 10 % pubblico. Qui la Federazione ghiaccio é potente, si barcamena tra le forti federazioni venete e la Lombardia. Presidente é Marco Bellion, pinerolese e uomo della politica piemontese, consigliere ed assessore provinciale, consigliere regionale ed influente suggeritore della Zarina, alias Mercedes Bresso ora attiva parlamentare del Pd in Europa.  Bellion ha “incasinato” la vita agli  amministratori del Parco Olimpico.  Per scegliere il nuovo gestore del Pala Vela fanno un bando pubblico istituendo una apposita commissione presieduta da Beppe Ferrari, alto funzionario del Comune. La Federazione ghiaccio si oppone e chiede, ottenendola, la riapertura dei termini del bando. Cosi una società sportiva Piemonte ICE di fatto vince, ma quando è richiesta la fideiussione bancaria di dilegua. Risultato finale, a  novembre  si chiede al gestore precedente di lavorare .Prorogato il vecchio contratto ancorché si fosse smantellato il ghiaccio, accentuando la situazione di precarietà. Il servizio fotografico testimonia il tutto. Non é un buon viatico per le possibili ed indispensabili Olimpiadi.  La nostra città  ha bisogno come il pane di ricrearsi una credibilità nazionale ed internazionale.  Ci vuole un colpo di reni e delle politiche di lobby alla luce del sole per ottenere l’ investitura e poi lavorare per realizzare.Del resto tutto sembrerebbe pronto, visto che le strutture ci sono. Permettendoci un consiglio agli amministratori del Parco Olimpico suggeriremmo di accelerare i tempi per la scelta di un nuovo gestore di questo gioiello architettonico. 

Arrestato ubriaco, impediva alle ambulanze di uscire dal pronto soccorso

Si era aggrappato al portellone di un’ambulanza  e impediva ai mezzi di entrare e di uscire dal pronto soccorso del  Mauriziano. Il trentaquattrenne originario del Camerun, ubriaco,  è stato arrestato dalla polizia  per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ha anche dato alcuni calci a un poliziotto che con l’aiuto delle guardie  giurate tentava di bloccarlo.  E’  stato denunciato per oltraggio e interruzione di pubblico servizio.

 

(foto: il Torinese)