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Recuperato Rolex dimenticato (e rubato) ai varchi aeroportuali

Nei giorni scorsi la Polaria di Torino Caselle ha recuperato un Rolex Datejust in acciaio oro e brillanti (del valore di circa 8.000 euro) e un bracciale modello Tiffany (del valore di circa 1.000 euro) – trafugati nei giorni precedenti al varco di sicurezza dell’aeroporto di Torino – a seguito di perquisizione presso l’abitazione di una donna, amministratrice delegata di un’azienda del nord-ovest

L’attività di indagine, coordinata dalla locale Procura, è partita quando una passeggera torinese, diretta in Sardegna con la famiglia, composta da figlia e marito, dimenticava il prezioso orologio e il bracciale nella vaschetta porta oggetti dei controlli, pensando che gli oggetti fossero stati ritirati dal marito. La passeggera in fila dietro la proprietaria dei gioielli, accortasi di quanto era rimasto nella cassetta, dopo essersi guardata intorno per controllare che nessuno la osservasse, prendeva gli oggetti e immediatamente li indossava per poi recarsi ai gate di imbarco.
L’identificazione dell’autrice del furto è stata possibile attraverso l’uso dell’avanzato sistema di telecamere di sicurezza installato presso l’aeroporto di Torino, dotato di moderni sistemi di sicurezza. Grazie all’attività di analisi, scattata immediatamente dopo la denuncia del furto, i poliziotti, mediante una capillare attività di osservazione delle immagini, sono riusciti a seguire tutto il percorso della signora fino all’imbarco del gate del suo volo. A quel punto, non conoscendone l’identità, utilizzando le informazioni contenute nelle banche dati relative ai controlli passeggeri ed i riscontri incrociati sul web, gli investigatori sono riusciti ad identificare la probabile autrice del furto.

Successivamente la perquisizione presso l’abitazione dell’autrice del furto, permetteva di recuperare il prezioso orologio e il bracciale che venivano restituiti alla legittima proprietaria. La donna è stata denunciata in stato di libertà per furto aggravato.

Lavoratori in nero nelle aziende agricole

I Carabinieri della Stazione di Villanova d’Asti, unitamente a personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Asti, nell’ambito di servizio finalizzato all’accertamento della regolarità dei lavoratori stagionali impiegati presso le aziende agricole del territorio, hanno eseguito vari controlli presso le suddette attività

Segnatamente, in Villanova d’Asti, presso un’ azienda agricola specializzata nella produzione di ortaggi in campo aperto, sono state riscontrate gravi irregolarità. Dei 19 lavoratori, quasi tutti extracomunitari di origine africana, regolarmente presenti in Italia, ne risultavano 10 “in nero” e tutti gli altri avevano giornalmente lavorato per un monte ore superiore a quello previsto dal contratto.

Da un controllo più approfondito si è appurato inoltre che l’imprenditore non aveva provveduto a sottoporre alle dovute visite mediche periodiche i braccianti presso il medico del lavoro.

A seguito di ciò è stata trasmessa un’informativa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di  Asti per le varie violazioni compiute e sono state inflitte sanzioni per circa 50.000 euro.

Già in passato i Carabinieri del Comando Provinciale di Asti si sono occupati di casi di lavoro in nero. A settembre dello scorso anno la Compagnia Carabinieri di Canelli ha effettuato controlli a tappeto a caccia di lavoratori senza contratto, impiegati nei vigneti delle aziende agricole. Riscontrando, anche in questo caso, numerose irregolarità.

Grazie alla sinergia consolidata tra i Carabinieri del Comando Provinciale di Asti e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Asti verranno pianificati ulteriori iniziative a tutela delle condizioni lavorative e delle norme che regolano i rapporti di lavoro, in particolare nei periodi potenzialmente più critici in cui il territorio attrae un grosso numero di lavoratori stagionali quali la vendemmia.

M.Iar.

 

Inseguito dalle volanti ha sferrato calci e pugni agli agenti

Poco dopo le 5 di questa mattina, una volante della Polizia di Stato ha notato in piazza Vittorio Veneto una VW Golf con targa bulgara transitare a velocità sostenuta

Raggiunta l’auto i poliziotti hanno intimato l’alt al conducente. Nonostante la segnalazione, quest’ultimo ha svoltato repentinamente in corso Moncalieri e si è dato alla fuga tentando di far perdere le proprie tracce per sottrarsi al controllo. Di qui ne è nato un inseguimento.

Dopo aver oltrepassato un semaforo rosso e zig-zagato tra le auto ad alta velocità, il conducente, in una nuova manovra pericolosa, è andato a collidere con un altro veicolo. L’auto non ha arrestato la sua marcia fino a che non ha impattato con un autobus della linea 66. Sceso dall’auto e raggiunto dai poliziotti che volevano sincerarsi delle condizioni di salute viste le ripetute collisioni, l’uomo un cittadino belga di 35 anni, non pago, ha opposto resistenza, sferrando calci e pugni in direzione degli agenti. Poco dopo, il cittadino straniero si è improvvisamente accasciato per terra ed è stato soccorso dai poliziotti.

Successivamente, personale sanitario ha trasportato il cittadino belga in ospedale in codice rosso. Anche il conducente dell’altra auto coinvolta nello scontro è stato condotto in ospedale ma in codice verde. Uno degli operatori della Squadra Volante, a seguito della reazione del fuggitivo, ha riporto lesioni giudicate guaribili in pochi giorni.
Il cittadino belga è stato arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale, denunciato in stato di libertà per lesioni aggravate e sanzionato per le violazioni al codice della Strada.

Armi e droga scoperte durante la perquisizione

Nell’ambito del Progetto “Medusa” e delle operazioni condotte per
contrastare il fenomeno delle truffe a danno di persone vulnerabili, nei
giorni scorsi è stata effettuata una perquisizione nell’abitazione di G.L. a
Nichelino
A casa dell’uomo un trentottenne di etnia sinta, con precedenti di polizia
per reati contro il patrimonio, gli agenti della Squadra Mobile di Torino
hanno trovato due pistole complete di relativo munizionamento.
Entrambe le armi, una Tanfoglio semiautomatica 9x 21 e un revolver a
tamburo Smith & Wesson calibro 38 SP sono risultate essere provento di
furti in abitazioni nelle province di Varese e Cuneo.
L’uomo è stato tratto in arresto per la detenzione delle armi e denunciato in
stato di libertà per ricettazione.
Nel corso della perquisizione, i poliziotti hanno anche rinvenuto alcuni
grammi di cocaina, motivo per il quale il trentottenne è stato sanzionato
amministrativamente

Ragazzi in bici investiti da auto. Morto un 17enne

Cronache dal Piemonte

In bici a un incrocio  sono stati travolti da un’auto, la scorsa notte

Uno studente di 17 anni è morto,  mentre l’amico coetaneo è ricoverato in gravi condizioni  all’ospedale Santa Croce di Cuneo.Sono stati investiti da un’Alfa Romeo guidata da una  donna che tornava dal lavoro ed è risultata negativa ai test su alcol e droga. I due giovani stavano tornando da una festa in campeggio e stavano attraversando un incrocio a San Rocco, frazione di Cuneo, con  semaforo  lampeggiante. Allo stesso incrocio 4 anni fa erano morti due uomini.

Il rapinatore di oro ha sperperato 200 mila euro alle slot

Cronache dal Piemonte

Nella mattinata del 19 gennaio a Valenza un ex orafo era stato vittima di una rapina in abitazione

Dopo avere sentito dei rumori provenire dalla scala condominiale aveva aperto la porta del suo appartamento e si era trovato di fronte un uomo incappucciato ed armato di pistola. Il delinquente, dopo aver colpito al volto la vittima con la pistola, si era fatto consegnare quattro chili di oro pura in lamine che la vittima conservava all’interno di una cassaforte, oltre ad altri gioielli, anelli ed orologi di valore. I carabinieri di Valenza, insieme al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Alessandria sono riusciti ad assicurarlo alla giustizia in conseguenza delle indagini scaturite dalla dettagliata denuncia della vittima. In manette è finito un 53enne, italiano, addetto di un’impresa di pulizie che effettuava le pulizie nel condominio della vittima. In tutto, tra oro e preziosi, colpo era fruttato circa 200mila euro. L’oro sottratto è stato poi fuso per essere rivenduto in nero ad un noto banco metalli alla periferia di Valenza, e trasformato così in denaro contante che il delinquente ha in grande parte sperperato in sale slot senza successo. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Alessandria, concordando con le risultane investigative dell’Arma ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere dell’uomo eseguita nelle prime ore dell’11 luglio. Inoltre è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria il direttore del banco metalli che aveva acquistato l’oro provento di rapina. Il resto contestato è riciclaggio.

Massimo Iaretti

Controlli di polizia nei fabbricati abbandonati

Ancora un segnale della vicinanza della Polizia di Stato alle istanze dei cittadini

Agenti del Commissariato Borgo Po, coadiuvati dalla Polizia Municipale, hanno predisposto, martedì scorso, un servizio di polizia nella zona di corso Moncalieri, all’altezza del civico 422, ove una volta era presente il circolo Amici del Remo. L’attività trae origine da alcune segnalazioni dei residenti giunte in Commissariato riguardo allo stato di abbandono in cui versa l’area, da quando alcuni anni addietro una violenta alluvione ha colpito il circolo e le sue pertinenze.

Lungo le sponde del fiume si trovano infatti tre ruderi di fabbricati di proprietà comunale, un tempo adibiti ad uso del circolo di canottaggio, ed erano parcheggiati quattro veicoli privi di targhe, una roulotte in stato di abbandono, carcasse di auto smontate, con parti di carrozzeria accatastate. Per tale situazione procedeva, per competenza, la Polizia Municipale.

Durante il servizio, all’interno di due baracche, sono stati identificati e controllati tre cittadini rumeni, di 42, 37 e 33 anni; il più anziano è risultato essere sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria del Commissariato di Polizia di Stato. San Secondo ma inottemperante alla misura dal mese di maggio scorso.

L’intervento del Commissariato ha dato una risposta concreta ai residenti che hanno manifestato il loro apprezzamento agli operatori, auspicando ulteriori attività similari nel prossimo futuro.

Sullo scooter senza patente e assicurazione. Multa di 12 mila euro

Agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale di Torino in servizio notturno, verso le ore 1.30 di oggi, giovedì 11 luglio, transitando in corso Cosenza angolo corso Agnelli, hanno intimato l’alt a un motociclo Piaggio X9.

Il guidatore si è dato alla fuga alla guida dello scooter percorrendo corso Agnelli, corso Tazzoli, corso Unione Sovietica, via Passo Buole, via Vinovo, via Ventimiglia ed è stato raggiunto e fermato in corso Maroncelli.

Il conducente, italiano di 45 anni, è risultato non avere mai conseguito la patente di guida e il motociclo è risultato non coperto da assicurazione.

Gli Agenti hanno redatto verbali per totale di euro 12524; se il conducente fosse stato munito di patente sarebbero stati 127 i punti decurtati. Il motoveicolo è stato posto sotto sequestro e fermo amministrativo

Maltrattamenti agli anziani, due arresti

I Carabinieri della Compagnia di Alba hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare

Riguarda l’obbligo di dimora emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Asti a carico di due donne di origine rumena e del divieto di dimora nel comune di Cortemilia a carico di un cittadino italiano, tutti dipendenti della casa di riposo Ospedale Santo Spirito di Cortemilia (Cuneo, poiché ritenuti responsabili di maltrattamenti e lesioni aggravate ai danni di alcuni ospiti della struttura sanitaria.

Botte e comportamenti violenti ed umilianti erano all’ordine del giorno nei confronti degli anziani ospiti di età compresa tra i 78 e i 98 anni. I militari operanti, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, hanno infatti potuto appurare che nella struttura gli anziani ospiti subivano violenze psichiche e fisiche di ogni tipo. In poco meno di due mesi, grazie alle telecamere opportunamente istallate nei locali interessati, sono stati documentati numerosi episodi contraddistinti da condotte scioccanti, con gli anziani percossi, fatti cadere rovinosamente in terra oltre che derisi e umiliati crudamente. Dall’analisi dei filmati i Carabinieri hanno accertato un triste stato di incuria e di intolleranza, espressa in atteggiamenti bruschi e certamente non conformi alla corretta attività assistenziale dei tre operatori nei confronti degli anziani ospiti non autosufficienti e che non manifestavano alcuna forma di resistenza.

A causa dei ripetuti maltrattamenti nella casa di cura, per alcuni ospiti si respirava un clima di terrore, le richieste di cure e aiuto rimanevano spesso inascoltate. Nel corso delle indagini sono stati documentati più di una cinquantina di episodi di violenza ai danni delle inermi vittime ad opera dei tre soggetti raggiunti dalla misura cautelare.

 

Minaccia con un coltello il titolare del locale

Ha rapinato un locale di via Belfiore la sera del 5 Luglio: ha approcciato il titolare, che conosceva molto bene, impugnando un coltello da cucina posto dietro il bancone e gli ha chiesto del denaro, dopo avergli puntato l’arma ad altezza del viso

La vittima gli dava una banconota da 20 € per fare in modo che la situazione non degenerasse e l’uomo si allontanasse; qualche ora più tardi, il rapinatore si è però presentato una seconda volta nel locale, questa volta rivolgendo le proprie attenzioni ad una dipendente, contro cui ha inizialmente inveito verbalmente per poi strattonarla, al fine di avere ancora del denaro. Poco dopo, l’uomo ha desistito, allontanandosi, probabilmente preoccupato perchè dei clienti stavano chiamando il 112.

Avuto notizia della prima rapina e della tentata seconda, alcune Volanti dell’Ufficio prevenzione generale e del Commissariato Barriera Nizza effettuavano una perlustrazione della zona alla ricerca del responsabile; una pattuglia del Commissariato lo rintracciava in via Galliari, ad appena 500 metro dal luogo del delitto.

L’uomo, un cittadino tunisino di 49 anni, irregolare sul territorio nazionale, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per rapina aggravata. Il coltello utilizzato per commettere la rapina è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro.

M.Iar.