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Addio a Piero Gheddo, fondatore di “Mani Tese”

Cordoglio nel vercellese per la scomparsa di padre Piero Gheddo, missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), giornalista e scrittore, morto nella casa Ambrosiana di Cesano Boscone, alla periferia di Milano. Aveva 89 anni ed era nato a Tronzano Vercellese. Riconosciuto internazionalmente come “il missionario della carta stampata”, Gheddo ha lavorato per tutta la vita nel mondo della comunicazione per la diffusione del Vangelo. Nel 1986 aveva fondato AsiaNews e ha continuato ad essere collaboratore anche quando essa è passata sul web. Ha fondato l’organizzazione cattolica “Mani tese” nel 1964 e l’Editrice Missionaria Italiana (Emi) nel 1955. Dal 1959 al 1994 è stato direttore della rivista mensile “Mondo e Missione”. Ha collaborato per anni con la Rai-Tv spiegando Il vangelo della domenica; alla radio Rai per un breve messaggio al mattino, con Radio Maria e con diverse testate laiche come “Gente” e con “Il Giornale” di Indro Montanelli. Ha scritto novanta volumi.

Filippo Re

L’associazione Mani Tese, tra le altre iniziative, ha in corso presso le librerie Feltrinelli di Torino la campagna “Molto più di un pacchetto regalo!” Leggi l’articolo pubblicato nei giorni scorsi sul “Torinese”:

http://www.iltorinese.it/il-natale-di-mani-tese-e-molto-piu-di-un-regalo/

Corso Bramante, Esselunga al posto dell’ex filiale Fiat

L’edificio a tre piani di corso Bramante 15 in disuso da oltre dieci anni e in progressivo stato di degrado (un tempo era sede della filiale FIAT) sarà riconvertito a struttura di vendita; l’operazione riguarda un’ampia porzione dell’isolato compreso tra i corsi Bramante e Turati e le vie Forlanini e Giordano Bruno.

Dopo l’illustrazione dell’assessore all’Urbanistica, Guido Montanari, il Consiglio comunale ha oggi approvato la deliberazione, ai sensi della legge 106/2011, che consentirà a un operatore privato di attuare un progetto commerciale articolato su due fasi. La prima fase prevede la richiesta all’Amministrazione comunale di un’autorizzazione commerciale per una media struttura di vendita mista-alimentare, integrata da un’attività di somministrazione, con superficie di vendita di 2.500 metri quadrati.

In una seconda fase, con una istanza di Autorizzazione commerciale regionale (Acr), la struttura sarà trasformata fino a raggiungere una superficie di vendita complessiva pari a 3.500 mq e l’inserimento di un negozio di vicinato con una superficie di 200 mq.

Il piano interrato sarà del tutto destinato a parcheggio, con una porzione pari a 125 posti auto assoggettata a uso pubblico. Al piano terra sarà realizzato il negozio e tutti gli spazi accessori consistenti in magazzini e laboratori di lavorazione, mentre i servizi e spogliatoi per il personale saranno collocati al piano terra e al primo piano della porzione di palazzina prospettante corso Bramante.

Il privato che realizzerà il progetto verserà alla Città un contributo alla realizzazione dell’intervento per 1,75 milioni, un contributo di riqualificazione di circa 760mila euro e provvederà – a proprie spese e cura – alle connesse opere di urbanizzazione, per un valore pari a poco meno di 2,2 milioni di euro.

Dette opere prevedono, oltre alla parte di autorimessa destinata a uso pubblico, la riqualificazione della parte prospiciente di corso Bramante, la realizzazione di una nuova rotonda alla confluenza delle vie Giordano Bruno, Camogli e Forlanini per il traffico automobilistico e le operazioni di carico e scarico, tratti di piste ciclabili e il rifacimento degli incroci tra corso Turati e le vie Forlanini e Camogli.

Ulteriore elemento di riqualificazione sarà il progetto dell’area ex Ogm di corso Vercelli condotto dallo stesso operatore che prevederà residenze per studenti, abitazioni sociali, luoghi di produzione e di logistica dell’e-commerce.

Una parte del contributo di riqualificazione versato dal proponente verrà utilizzato per l’acquisto e la piantumazione di nuovi alberi sul territorio della Circoscrizione 8.

In Aula, un dibattito tra i consiglieri ha anticipato il voto:

Andrea Russi – (Movimento 5 Stelle): Si riqualifica un edificio dismesso soggetto negli ultimi anni ad atti di vandalismo e bonificato dall’amianto. Ed è un’operazione che non interferisce con il commercio della zona, viste le poche attività commerciali oggi presenti. Il voto del gruppo è favorevole.

Stefano Lo Russo (Pd): E’ una delibera che segue un metodo da stigmatizzare. Lo scorso luglio era stata revocata la delibera del programma di rigenerazione urbana su quell’area che prevedeva una variante al PRG, la realizzazione di residenze universitarie e la sistemazione di quell’immobile. E invece oggi si usa un escamotage per evitare la Valutazione ambientale strategica che avrebbe prodotto prescrizioni di carattere trasportistico sul cavalca ferrovia di corso Bramante molto complesse. Invito la maggioranza a ritornare sui propri passi e a pensarci bene prima di approvare un simile provvedimento.

Roberto Rosso – (Direzione Italia): Spero che siate attenti alle parole di Lo Russo. Pensate alle tangenti relative al centro commerciale le Gru attorno a provvedimenti che gli esponenti politici di allora motivavano come voi oggi. Gli interessi che affrontate, forse in modo ingenuo, sono molto forti e trovano le loro scorciatoie. Occorre evitare che, anche se non ci son tangenti, si perpetuino metodi che in passato le favorirono, per esempio ritornando alle valutazioni ambientali strategiche.

Francesco Tresso – Lista civica per Torino: Non voterò. Aggirare le procedure di Vas in un caso di questa portata risponde all’assioma già sentito “tanto la Vas non serve a nulla”. E’ arroganza accademica mettere in discussione una procedura ambientale che risponde a norme europee.

Trovo grave questa frase e ribadisco che questa procedura per questo tipo di provvedimenti va adottata.

 

In conclusione il vicesindaco Montanari, nel rispondere ai consiglieri di opposizione, ha ribadito che le procedure seguite sono del tutto conformi alle normative vigenti.

 

“Balengo” è offensivo oppure no?

Il tribunale di Torino dibatte sul termine dialettale piemontese “balengo”. La Procura – scrive l’Ansa – ha puntato a retrocedere la parola a “termine scherzoso”, e ha chiesto l’archiviazione di un fascicolo per diffamazione attraverso Facebook. Ma un  gip non è d’accordo e ha ordinato di procedere al rinvio a giudizio dell’imputato, a gennaio. La causa  vede come parte lesa un esponente dei  No Tav – e riguarda anche altre espressioni utilizzate nel post, tipo  “banda di briganti” e “imbrattacessi”. Ma nelle intenzioni dell’autore si sarebbe trattato di una poesia satirica. La procura nel presentare la proposta di archiviazione con lo  sdoganamento di “balengo”, aveva condotto  una ricerca sull’etimologia della parola, con riferimenti all’Accademia della Crusca, a dizionari storici, citazioni  di Flaiano,  Pavese e Luciana Littizzetto.

Nell’officina smontavano e riciclavano le auto. Arrestati in due

Rubavano le auto e dopo averle smontate ne riciclavano i pezzi. Arrestati dai carabinieri due uomini  di 36 e 38 anni, a Leinì, per riciclaggio di autovetture e ricettazione in concorso. I due fermati hanno diversi complici ancora da identificare, smantellavano  e ripulivano le auto rubate in un capannone della zona industriale di Leinì. Sono state trovate sul posto una Giulietta, due 500 e il motore di una Jeep Renegade. I pezzi stavano per essere riciclati.

Ai domiciliari usciva di casa per rapinare banche. La madre lo denuncia

L.G, 21 anni, e A.F, 35 anni, sono stati arrestati  dai carabinieri per rapine  in banche, supermercati e centri scommesse.  I due sarebbero responsabili di sedici assalti con arma da fuoco e coltelli, avvenuti tra febbraio e novembre a Torino e Venaria Reale. Il più giovane è stato denunciato dalla madre. Il ragazzo era ai domiciliari, ma usciva di casa per commettere i colpi. La donna  aveva garantito per lui e si è rivolta ai militari.

Caselle, centinaia di pasticche di Viagra illegali nei bagagli

Aveva con sè quattrocento tra compresse e capsule, molte delle quali di Viagra, prive di documentazione autorizzativa. Valore complessivo diverse migliaia di euro.  Le ha trovate la guardia di finanza dell’aeroporto di Torino tra gli effetti personali di un cittadino egiziano di sessant’anni. L’uomo arrivava dal Cairo via Istanbul, ed è stato denunciato per importazione illegale di medicinal. Ora rischia l’arresto fino ad un anno e una multa di centomila euro.

Si cerca giustizia per due morti d’amianto nel troncone torinese del processo Eternit bis

Stephan Schmidheiny non ha avuto il tempo di esultare per l’ennesima decisione favorevole della Corte di Cassazione, perché martedì, 19 dicembre, è di nuovo alla sbarra, imputato di omicidio colposo, con colpa cosciente, presso il Tribunale di Torino per il decesso di due persone, uccise dall’amianto dell’Eternit, in seguito a mesotelioma. La famiglia di Giulio Testore, dipendente Eternit Cavagnolo (il troncone di Eternit bis che è rimasto a Torino), è assistita e difesa dall’Avv. Ezio Bonanni che sarà presente e si costituirà parte civile in favore degli eredi danneggiati. “La Corte di Cassazione, lo scorso 13 dicembre, ha dichiarato l’inammissibilità dei ricorsi del Procuratore della Repubblica di Torino e del Procuratore Generale presso la Procura di Torino, che avevano impugnato le sentenze del GUP di Torino. Nell’udienza del 19 dicembre, formuleremo tutta una serie di richieste, e contesteremo la legittimità anche del provvedimento di rinvio a giudizio”, dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia Testore Giulio e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Tra l’altro l’Ona, associazione che assiste e tutela le vittime e i familiari esposti ad amianto, è costituita parte civile, sia come ONA Nazionale (difesa dall’Avv. Andrea Ferrero Merlino), sia come ONA Casale Monferrato (difesa dall’Avv. Alberto Costanzo, legale che svolge la sua attività professionale proprio nella città di Monferrato). “L’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto continua a fianco delle vittime dell’Eternit dei cinque stabilimenti Eternit Italia, non dimenticando quello di Siracusa/Priolo Gargallo, finora tenuto staccato dai processi Eternit 1 ed Eternit bis. Infatti, l’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto è quello di rendere giustizia alle vittime, comprese quelle dello stabilimento di Siracusa, troppo, molto spesso, dimenticato nel corso delle indagini del processo Eternit. La condotta di Stephan Schmidheiny si è rivelata decisiva anche in Sicilia, ed in particolare a Siracusa/Priolo Gargallo. L’ONA ha fiducia nella giustizia ed è convinta che si arriverà ad ottenere il risarcimento di tutti i danni e l’accertamento di tutte le responsabilità”dichiarano congiuntamente gli avvocati Ezio Bonanni, Andrea Ferrero Merlino ed Alberto Costanzo.

Massimo Iaretti

Cosa cambierà sotto la Mole con l’antenna 5G

 

TIM accende a Torino i motori del 5G e parte con la prova su strada della rete più veloce d’Italia. E’ stata infatti attivata presso il Politecnico di Torino la prima antenna 5G a onde millimetriche sull’intero territorio nazionale, grazie alla quale  si è raggiunta oggi la connessione record oltre i 20 Gigabit/s, il massimo dimostrato dalla nuova tecnologia in ambito urbano

Un nuovo primato TIM, realizzato in collaborazione con Ericsson, che ha consentito di far conoscere le potenzialità della rete 5G, utilizzando la banda di frequenza a 28 GHz su onde millimetriche, sui cui TIM sta sviluppando innovazione insieme a partner di livello mondiale, come Qualcomm. Inoltre per la prima volta in Italia su un sistema di rete sperimentale 5G è stato realizzato un servizio di visita virtuale in tempo reale. Dal Politecnico di Torino è stato possibile visitare Piazza Carlo Alberto pur trovandosi dall’altra parte della città. Una guida avatar ha accompagnato il visitatore – dotato di visore e sensori – nella storica piazza, dando così la possibilità di sperimentare le capacità della virtual reality.  Un’esperienza immersiva ottenuta attraverso l’alto livello di velocità della rete 5G che rende immediata – in millesimi di secondo – l’interazione tra guida, ambiente virtuale e visitatore. E questo è solo l’inizio: prossimamente i turisti appassionati della storia sabauda potranno entrare nei musei comodamente seduti sul divano di casa a New York o in qualsiasi altra città del pianeta.

 

Torino, forte delle eccellenze scientifiche come il Politecnico, si conferma così la capitale d’Italia del 5G e tra le prime città d’Europa ad avere una rete mobile di nuova generazione. La connessione record segue il protocollo d’intesa siglato lo scorso marzo tra TIM e il Comune di Torino, per la realizzazione del progetto “Torino 5G”, che prevede una progressiva copertura della città con la rete di nuova generazione entro il 2020. Con la partnership su Torino, TIM ed Ericsson rafforzano una collaborazione avviata lo scorso anno con il programma “5G for Italy”, che sta dando vita ad un ecosistema aperto per la realizzazione di progetti innovativi e servizi abilitati dalla rete di quinta generazione. In questo contesto si consolida la storica collaborazione tra TIM e Politecnico di Torino: nel corso del 2018 saranno realizzate attività di ricerca congiunte sul 5G per lo sviluppo di applicazioni di nuova generazione. La rete 5G, con una capacità trasmissiva 10 volte superiore a quella dell’attuale 4G, sarà in grado di connettere un numero molto grande di oggetti e persone per offrire servizi innovativi di elevata qualità, personalizzati e molto coinvolgenti.

Per Torino 5G TIM sta infatti sviluppando applicazioni dedicate alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico oltre che nuove soluzioni di smart city, monitoraggio ambientale, public safety, automotive, industry 4.0, sanità, education, mobilità e sicurezza stradale, logistica e smart agricolture. L’iniziativa conferma l’impegno di TIM nel processo di trasformazione digitale del Paese, basato su infrastrutture ed applicazioni che avranno un impatto positivo in tutti i settori del mercato e sullo stile di vita delle persone, per accompagnarle nella futura “Gigabit society”, in cui l’azienda intende giocare un ruolo da protagonista.

 

LA LAV CHIEDE A DECATHLON LA RICONVERSIONE DEL REPARTO DEDICATO ALLA CACCIA

VOLONTARI E ATTIVISTI DAVANTI AL NEGOZIO DI TORINO PER INVITARE I CITTADINI A SOSTENERE L’APPELLO

Si è tenuta oggi, di fronte al negozio Decathlon di TORINO, la mobilitazione organizzata dalla LAV per chiedere alla multinazionale francese di rimuovere abbigliamento e strumenti da caccia, dai propri scaffali e dal sito di e-commerce.

Oltre che a Torino, decine di volontari vestiti da calciatori, rugbisti, tennisti, sciatori, pallavolisti, hanno incontrato i clienti fuori dai negozi di Milano, Mantova, Padova, Catania, Bassano del Grappa (Vicenza), Bari, Venezia, Reggio Emilia, Firenze, Grosseto e Macerata, e hanno chiesto loro di farsi portavoce di quella stragrande maggioranza di cittadini italiani – circa l’80% – da sempre contraria alla caccia, facendo proprio l’invito della LAV a riconvertire il reparto dedicato alla caccia.

Il codice etico di Decathlon dichiara al pubblico l’obiettivo di voler “creare e rendere accessibile a tutti il piacere ed i benefici dello sport”. Ma la caccia non può certo essere assimilata allo sport. Quale attività sportiva prevede l’uccisione di un essere senziente? Nessuna! Per questo la caccia non può essere definita sport.

“E’ assurdo che un’azienda che vende attrezzature e abbigliamento per ogni sport, includa tra questi anche la caccia – commenta Gualtiero Crovesio, responsabile LAV di Torino – per questo ci siamo recati direttamente nei negozi Decathlon: per dire chiaro e forte che la caccia non è uno sport!”.

Sono ben 464 milioni gli animali che ogni anno possono essere uccisi dai cacciatori. Non bastassero le vittime animali, bisogna anche ricordare le vittime umane: nei soli primi due mesi e mezzo di caccia, quest’anno, ben 17 persone sono state uccise e 47 ferite durante l’attività venatoria. Oltre a procurare milioni di vittime, infine, la caccia comporta lo sversamento di circa 10.000 tonnellate di piombo l’anno sul territorio (dati ISPRA), con il conseguente grave avvelenamento dell’ambiente.

“Siamo convinti che Decathlon non abbia alcun interesse ad associare il proprio nome ad un’attività così violenta e inquinante come la caccia per questo abbiamo coinvolto i suoi clienti, per chiedere assieme a noi che il reparto all’interno dei negozi e del sito sia riconvertito ad altre attività realmente sportive”.

“Siamo molto fiduciosi che Decathlon possa raccogliere il nostro invito – conclude Gualtiero Crovesio – anche perché dal punto di vista economico la caccia rappresenta oramai un mercato residuale destinato ad azzerarsi nel giro di pochi anni, come indicano le stime relative alla popolazione venatoria. I veri sportivi non uccidono né inquinano l’ambiente”.

La biblioteca nel castello

Oggi pomeriggio si è svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova biblioteca Silvio Grimaldi di Rivalta, ospitata nei rinnovati locali del Castello. E questa sera alle ore 21 sarà ospite Nicola La Gioia, direttore editoriale del Salone del Libro di Torino e vincitore del Premio Strega 2015 con il romanzo La Ferocia, che racconterà il mestiere di scrittore dialogando insieme a Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci.  Domani, domenica 17 dicembre, dalle ore 9 alle ore 18, continueranno le visite guidate per permettere a tutti di conoscere i nuovi locali. Infine, lunedì 18 dicembre alla Cappella del Monastero in via Balegno 2 si terrà il Convegno Biblioteca e Comunità organizzato da SBAM Ovest e Comune di Rivalta, con il patrocinio di AIB e il contributo della Regione Piemonte.