Domani, martedì 14 febbraio, nella Sala delle colonne di Palazzo Civico alle ore 17.00 verrà proiettato il documentario “Profughi” girato nell’inverno tra il 2015 e il 2016 nel Kurdistan iracheno nei campi di raccolta dei rifugiati e sfollati di Erbil. All’incontro saranno presenti la Sindaca di Torino, Chiara Appendino e il Sindaco della Città di Kirkuk, Ali Hassan Sardar. Il documentario, girato a Erbil nel Kurdistan iracheno a inizio 2016, presenta la difficile quotidianità nei campi profughi che ospitano milioni di rifugiati e sfollati vittime dei conflitti mediorientali. Nel filmato vengono proposte anche cinque interviste con memorie dirette di chi nel conflitto ha perso casa, lavoro, denaro e spesso i propri familiari. Il reportage è stato realizzato da Gianni Sartorio, medico torinese e presidente di “Help International”. Questa onlus torinese opera da vent’anni nella Cooperazione internazionale, dal Guatemala a Cuba, in Etiopia e Afghanistan e, da ultimo, nel Kurdistan iracheno.
DAL VENETO
Dino Bettamin, 70 anni, macellaio di Montebelluna da cinque malato di Sla ha espresso la propria volontà: “Desidero dormire fino all’arrivo della morte, senza più soffrire”. L’uomo è stato assecondato tramite la sedazione palliativa ed è stato rispettato anche il suo rifiuto a qualsiasi trattamento, compresa la nutrizione artificiale. Si tratta del primo caso di “sedazione profonda” somministrata ad un malato di Sla.
Leggi le altre notizie, clicca qui: www.iltorinese.it
Rischio valanghe “forte” anche sulle alpi piemontesi
Il rischio valanghe è di grado 4, ovvero forte, e viene segnalato anche in Piemonte sulle Alpi occidentali. Interessate soprattutto Marittime, Liguri e Cozie del cuneese, dove con le ultime abbondanti precipitazioni la coltre di neve risulta debolmente consolidata sulla maggior parte dei pendii. Sono così possibili valanghe spontanee e provocate, di medie e anche di grandi dimensioni.
Ecco i rifiuti di qualità
E’ partita sabato 11 febbraio, e sarà visitabile sino al 17, la mostra itinerante sulla qualità della raccolta differenziata e gli eco shop check realizzata da Cidiu Servizi. E “Rifiuti di qualità”, titolo che induce ad alcune riflessioni su un tema tanto importante trova la sua naturale collocazione in un centro commerciale, il “Piazza Paradiso” di Collegno, mentre verrà replicata a “Le Gru” di Grugliasco dal 18 al 24 febbraio. I fine settimana di avvio della campagna di informazione saranno poi assistiti da ulteriori momenti di partecipazione:: 1. distribuzione dei nuovi materiali informativi della campagna di comunicazione, in accompagnamento all’illustrazione della mostra 2. sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti prodotti già a partire dal momento della spesa, con veri e propri eco check up da parte degli operatori incaricati da CIDIU Servizi ed omaggio di borse per la spesa riutilizzabili, un modo per incentivare da subito l’adozione di una buona pratica. Nel mese di marzo l’iniziativa coinvolgerà anche altri punti vendita quali il centro commerciale Auchan di Rivoli, mentre la presenza sul territorio sarà rafforzata su diversi Comuni, dove i cittadini saranno invitati a sottoporsi all’eco check up della spesa.
Massimo Iaretti
(foto: il Torinese)
Terribile vicenda questa mattina a Torino, in via Bologna, in Barriera di Milano, dove una mamma ha accoltellato il figlio di sette anni. Il piccolo pare sia ferito in modo non grave. La donna, che sembra soffrisse di depressione, poi si è tolta la vita lanciandosi dal balcone della propria abitazione. Quando è avvenuta la tragedia era presente il marito e il secondo figlio. La polizia è sul posto.
Un elicottero dei vigili del fuoco è stato protagonista di uno spettacolare atterraggio nei giorni scorsi – ma reso noto soltanto oggi, scrive l’ansa – in provincia di Torino. L’AB 412 dell’equipaggio Saf era in volo di addestramento su Cafasse, nelle Valli di Lanzo, quando il pilota è stato sorpreso da una fitta nebbia. E’ stato così costretto ad atterrare su una pista tagliafuoco, una piccola strada attraverso i boschi. I pompieri si sono dovuti calare in hovering, in volo a circa 25 metri dal suolo, per poter tagliare gli alberi e liberare la zona per l’atterraggio atterraggio. Fortunatamente nessuno dei 5 membri dell’equipaggio è rimasto ferito. L’elicottero potrà essere recuperato in seguito solo con un altro elicottero, poiché è troppo rischioso cercare di rimetterlo in volo autonomamente.
(foto: archivio Vigili del Fuoco)
Escursionista morto sotto la valanga
Un altro escursionista è morto sotto una valanga che si è staccata dalle montagne di Demonte, nel Cuneese. Il gruppo di cui faceva parte è stato investito dalla massa di neve ma sono illesi i suoi compagni, che hanno dato l’allarme e hanno tentato di salvarlo. Per le nevicate degli ultimi giorni, nella zona il rischio valanghe è salito da “marcato” a “forte”. L’area in questione è ritenuta adatta a sciatori esperti. Sono intervenuti il soccorso alpino, l’elicottero del 118 e la guardia di finanza.
(foto: archivio)
Morto al Cto l’operaio ustionato
Non ce l’ha fatta ed è morto al Cto di Torino, dove si trovava ricoverato dallo scorso 31 gennaio, uno dei due operai rimasti feriti nell’ incidente sul lavoro presso lo stabilimento della Ferrero di Alba. Era dipendente di una ditta esterna, di 49 anni, e aveva riportato ustioni di secondo e terzo grado sull’80% del corpo. Si era infatti verificata una esplosione nella cabina elettrica in cui stava operando. Migliorano le condizione del suo collega di 43 anni, ricoverato in prognosi riservata al Centro Grandi Ustionati, ma ora sveglio e cosciente.
(foto: il Torinese)
Di Pier Franco Quaglieni
Il Giorno del Ricordo a Torino nella Sala Rossa del Consiglio Comunale è stato dominato dall’intervento del Prefetto di Torino Renato Saccone che con poche parole meditate ha evidenziato come, a 70 anni dalla firma a Parigi del Trattato di pace successivo alla II Guerra mondiale, il 10 febbraio 1947, si debbano storicizzare le vicende drammatiche delle foibe e dell’esodo giuliano, dalmata ed istriano , andando oltre gli oblii interessati e i rancori inevitabilmente generati dall’orrore. Soprattutto il Prefetto ha posto in evidenza come sia indispensabile una lettura condivisa dei fatti ,attraverso la ricerca della verità storica e ha parlato di “fratelli italiani dell’esodo”.
Le tragedie successive all’armistizio dell’8 settembre e al Trattato di pace
vanno rivissute come italiani appartenenti alla stessa comunità nazionale e da europei che superano le ferite lasciate dalla II Guerra mondiale, vedendo nel ricordo “un seme di concordia” che ci consenta di guardare al futuro. Chi scrive ha partecipato ,anche parlando in prima persona ,a tanti eventi del Giorno del Ricordo, a partire dal primo, nel 2005,a Palazzo Carignano, quando si tenne il più rilevante convegno torinese in cui si confrontarono politici come Luciano Violante e storici come Aldo Visalberghi, moderati da Alberto Sinigaglia, con la partecipazione delle massime autorità.
***
A quell’evento partecipò anche il grande Ottavio Missoni ,sindaco del Comune di Zara in esilio.
Ma questa edizione del Giorno del Ricordo ha assunto un rilievo speciale con l’intervento del Prefetto di Torino per il taglio che ha impresso alla cerimonia. Sono state importanti le parole del presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci che ha dimostrato coraggio nel parlare di” odio politico e ideologico”,della Sindaca Appendino che ha ricordato gli 8.000 profughi istriani e dalmati arrivati a Torino,del Presidente del Comitato regionale per la Resistenza e la Costituzione Boeti che ha fatto un excursus storico particolarmente penetrante,denunciando anche il “disinteresse delle nuove generazioni” verso questi temi,del presidente dell’ANVGD Antonio Vatta che visse in prima persona il dolore del profugo e poi dell’”esule in Patria”. L’intervento del Prefetto ha segnato però la differenza tra le edizioni precedenti e quella del 2017. Una linea di continuità del 10 febbraio è stata data invece dall’assenza delle istituzioni scolastiche(docenti e soprattutto allievi) alle manifestazioni. C’è da domandarsi il perché la scuola torinese,dopo un buon inizio negli anni 2005/7 (all’istituto Avogadro venivano promossi incontri in orario di lezione con allievi di quasi tutte le scuole torinesi)sia rimasta inspiegabilmente ferma nel sottovalutare gli eventi del nostro confine orientale, limitandosi alla Giornata della Memoria il 27 gennaio che pure è importantissima ed irrinunciabile.
***
Forse certi professorini di storia sono rimasti vittime delle loro radicata faziosità ideologica e neppure sanno che la legge n.42 del 2004 prescrive la promozione di iniziative anche nelle scuole, il 10 febbraio di ogni anno. Così purtroppo accade in quasi tutta Italia, ma il vizio dell’oblìo è un dato precipuo di buona parte della scuola torinese. Soprattutto ci sarebbe da ridire sulla scarsa coscienza professionale di certi prof. saccenti e intolleranti, epigoni di un sessantottismo invecchiato male, se, alla fine, essi, magari senza dichiararlo esplicitamente, preferiscono occultare alcune verità storiche, per non fare i conti con esse e soprattutto con sé stessi. Luciano Violante e Piero Fassino quei conti seppero invece farli fino in fondo e, se la legge del 2004 venne approvata con il solo voto contrario di Rifondazione, è anche merito loro, oltre che dei parlamentari di AN promotori della legge approvata nel 2004. Tra i tanti aggiornamenti a cui il corpo docente dovrebbe sottoporsi, ci sarebbe sicuramente anche un ciclo di incontri storici sulle foibe e sull’esodo. Farebbe loro assai bene, magari in alternativa al pedagogismo infruttuoso che predomina nella scuola d’oggi e che ha portato 600 professori universitari italiani(in verità, pochi i docenti torinesi e solo una ricercatrice dell’Università del Piemonte orientale ) a denunciare i livelli inaccettabili di impreparazione che la scuola offre oggi ai suoi utenti.
A Ivrea è iniziato il processo per l’omicidio dell’insegnante di Castellamonte, Gloria Rosboch. Sono comparsi dinanzi al gup Alessandro Scialabba Gabriele Defilippi, 22 anni, e Roberto Obert, 55 anni di Forno Canavese, i rei confessi del delitto. Presente anche Caterina Abbattista, 49 anni di Gassino, la madre di Defilippi, imputata per concorso in omicidio, ed Efisia Rossignoli, 49 anni di San Giorgio Canavese, accusata di truffa. In aula c’erano anche gli anziani genitori di Gloria Rosboch: Marisa Mores ed Ettore.
LE SCUSE DI GABRIELE
“Vorrei riavvolgere il nastro e tornare indietro. Chiedo scusa a tutti”: così l’agenzia Ansa riporta le parole di Gabriele Defilippi, in aula in jeans e maglione blu. Anche sua madre ha chiesto scusa leggendo un testo.
I GENITORI DI GLORIA: “NON POSSIAMO PERDONARE”
“Sapevo che sarebbe stata dura, Me lo aspettavo. Perdonare? Noi non possiamo perdonare”. E’ il commento di Marisa Mores, mamma di Gloria Rosboch . “Mi hanno dato fastidio gli sguardi di quella donna, continuava a fissarmi”, ha aggiunto.
Ettore Rosboch: “Per me sono tutti assassini. Ho detto grazie a Gabriele per quello che ci ha fatto. Solo questo…”