Sono passati 17 anni dall’inizio e si è chiuso in Cassazione a Roma il processo per abusi sessuali, avvenuti a Torino, su una ragazzina che, a seguito del caso si era uccisa. I giudici hanno respinto l’ultimo ricorso dell’imputato, un peruviano oggi tornato nel suo Paese, e hanno confermato la condanna di 3 anni e 6 mesi. L’udienza davanti alla Corte seppur in “ritardo” – per usare un amaro eufemismo – è stata fissata in tempo utile per evitare la caduta in prescrizione delle accuse.
DALLA PUGLIA
Un uomo, cercando asparagi, ha trovato uno scheletro a Bari nella zona Lamasinata, un’area di campagna alla periferia nord della città. Non è ancora possibile stabilire la causa della morte, ma carabinieri affermano che si tratterebbe di un uomo tra i 35 e i 50 anni, indossava giubbotto e jeans.La zona è popolata da fauna selvatica, per questo sono pessime le condizioni dei resti trovati, che verranno ricomposti.
Due uomini armati e con il volto coperto si sono introdotti nello studio medico del Dottor Celani in via Lamarmora.
Viso coperto da una maschera da sci e cappellino scuro in testa per nascondere il più possibile i tratti del volto. Corrisponde a questa la descrizione dei due rapinatori che ieri, intorno alle ore 19.00, hanno fatto irruzione nello studio ortopedico del Dottor Celani, al pianterreno di via Lamarmora 72. All’interno dello studio, oltre all’ortopedico, erano presenti anche la moglie e due pazienti in attesa della visita. I due uomini sono entrati armati e hanno intimato alla donna – puntandole la pistola addosso – di consegnare loro l’incasso della giornata. Celani, accortosi della presenza dei due ladri, ha cercato di difendere la moglie innescando così una colluttazione dalla quale è partito un colpo di pistola, che per fortuna, non ha ferito nessuno. I due rapinatori, probabilmente allarmati dall’attenzione che lo sparo avrebbe suscitato, hanno ferito il medico e sua moglie colpendoli alla testa con il calcio dell’arma e sono fuggiti senza riuscire a prendere nulla. Le due vittime se la sono cavata fortunatamente con ferite lievi e sono stati trasportati all’ospedale per ulteriori accertamenti. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri che ora stanno indagando sull’accaduto cercando di risalire agli autori dell’aggressione e della tentata rapina.
Operaio licenziato dopo il trapianto di fegato
Un operaio tornato in fabbrica otto mesi dopo un trapianto di fegato è stato licenziato dalla Oerlikon Graziano, impresa metalmeccanica con sede a Rivoli. L’uomo ha dichiarato all’Ansa: “Ho ricevuto una visita e mi hanno dichiarato inabile. Sono stato costretto a tre settimane di ferie forzate e poi lunedì mi è arrivata la lettera di licenziamento”. Antonio Forchione ha 55 anni e farà causa all’azienda per avere un risarcimento. Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero di due ore su tutti i turni.
(foto: archivio)
DALLA CALABRIA
Il cadavere della donna, una commessa 40enne che viveva da sola, era riverso in una pozza di sangue. Antonella Lettieri, questo il suo nome, è stata trovata morta nella sua casa di Cirò Marina. I carabinieri non escludono che possa trattarsi di un episodio di femminicidio. L’abitazione della donna è stata trovata a soqquadro. Sul posto i carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, del Nucleo investigativo e gli specialisti della squadra di investigazioni scientifiche del Reparto operativo.
Pasticciaccio mercatini di Natale, la Giunta reagisce
STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
La Giunta Appendino ha deciso di chiedere i danni agli organizzatori….diciamo cosi un po’ disorganizzati, dei mercatini di Natale. Bravi, chiedere i danni dimostra la liceità del comportamento da parte dell amministrazione. Ci sembrano persino pochi 40 mila euro per il flop dell’iniziativa. Comunque se c’è una fideiussione a garanzia…Ma c’ è questa garanzia? E c’è un contratto firmato? Gli organizzatori dicono che non è stata firmata alcuna carta. Abbiamo capito bene? Sono questi i momenti in cui si vorrebbe avere torto sperando di aver capito male. Ma anche stavolta la speranza (mi sa) è vana. Se ci fosse il contratto saremmo di fronte ad un errore di scelta dovuta all’ inesperienza. Se non ci fosse un contratto firmato… dilettanti allo sbaraglio? Siamo comprensivi, fermiamoci alla sola inesperienza.
S’intitola “Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro” il concorso rivolto agli Istituti di istruzione secondaria di II grado del Piemonte, bandito in questi giorni dall’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura del Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale. Il concorso consiste nella realizzazione di un video – realizzato in formato mp4 – della durata massima di 2 minuti, accompagnato da una breve relazione illustrativa, sul tema del sovraindebitamento e dell’usura. I video potranno essere realizzati da studenti e studentesse sia individualmente che in gruppo e dovranno essere condivisi dai partecipanti su uno spazio cloud (google drive, dropbox, iclpud, onedrive o simili) permanendovi almeno fino al 30 maggio 2017 per consentirne l’acquisizione da parte degli uffici del Consiglio regionale.
“Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore”, scriveva amaramente Friedrich Nietzsche. Soprattutto in tempi di crisi e dei gravi disagi che questa impone ad intere fasce di popolazione, occorre avere piena consapevolezza dei rischi legati ad un uso improprio del denaro e ai pericoli del sovraindebitamento che, spesso, è l’anticamera di quel girone infernale rappresentato dall’usura. “ Un’educazione che deve partire dai più giovani e dal mondo della scuola, in vista del loro futuro di uomini e donne responsabili e accorti”, ricordano Gabriele Molinari e Giorgio Bertola, consiglieri segretari delegati all’Osservatorio Usura. “A tal fine, in vista del concorso, l’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’Usura ha promosso 34 incontri con le Forze dell’ordine per riflettere su questi temi, rivolti alle scuole medie superiori del Piemonte”. Materialmente, i video, la relazione illustrativa, la lettera di trasmissione, la scheda riepilogativa e la liberatoria alla pubblicazione e alla diffusione degli stessi dovranno pervenire entro e non oltre giovedì 20 aprile 2017. Successivamente una commissione esaminatrice, composta da esperte ed esperti in comunicazione e in materia di sovraindebitamento e usura e da funzionarie e funzionari regionali, selezionerà i video presentati, stabilendo per ognuno di essi un punteggio e individuando i primi tre video classificati in base a criteri che tengano conto dell’originalità, dell’efficacia della comunicazione e dell’impatto emotivo. Ai primi tre video classificati verranno assegnati dei premi in denaro (rispettivamente 2.500,00 , 1.500,00 e 1.000,00 euro) che verranno erogati alle scuole per l’acquisto di attrezzature informatiche o per la realizzazione di progetti educativi sulla legalità. La cerimonia di premiazione si svolgerà in Consiglio regionale entro la fine dell’anno scolastico.
M.Tr.
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Un grande atto di Amore alle Molinette
Festa della donna: Dona un rene alla compagna e la salva, presso l’ospedale Molinette di Torino
Un gesto di grande amore, che va oltre la retorica delle parole. Una nuova vita alla propria compagna: quale miglior dono in occasione della Festa della donna. Non fiori, ma…un rene. Uno spot per la vita e per la donazione d’organi per il trapianto. Presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, ieri un uomo di 52 anni ha donato un rene ed ha salvato la vita della propria compagna di 44 anni (affetta da rene policistico) dalla dialisi. Si è trattato di un trapianto di rene da vivente pre-emptive. E’ stata una corsa contro il tempo per completare in pochi mesi gli esami di valutazione del donatore proprio per poter permettere a lei di riuscire a fare il trapianto direttamente senza dover passare attraverso un periodo di dialisi. L’intervento di prelievo del rene in laparoscopia dal donatore è stato eseguito dagli urologi Paolo Gontero e Giovanni Pasquale (équipe Urologia universitaria professor Gontero), mentre, proprio nella sala operatoria a fianco, veniva effettuato il trapianto del rene sulla ricevente dai chirurghi vascolari Maurizio Merlo e Claudia Melloni (équipe Chirurgia vascolare ospedaliera dottor Merlo) e dall’urologo Giovanni Pasquale, con gli anestesisti Fabio Gobbi ed Antonella Marzullo (équipe Anestesia e Rianimazione ospedaliera dottor Pier Paolo Donadio). Il trapianto è tecnicamente riuscito ed ora entrambi i pazienti sono ricoverati rispettivamente presso la degenza e la terapia subintensiva della Nefrologia universitaria (diretta dal professor Luigi Biancone). Come dice il professor Biancone, responsabile del programma di trapianto renale presso le Molinette: “Nel 30% dei trapianti da donatore vivente il donatore è di sesso maschile e questa percentuale è in progressivo incremento, sulla scia anche dell’aumento del numero dei trapianti da vivente in Italia”. Questa settimana della Festa della donna e della Giornata mondiale del Rene (9 marzo) alla paziente una nuova vita ed al donatore il sapore di avere compiuto un gesto che cambierà la vita della persona amata.
L’ex professore di medicina “allargava” la sua pensione con consulenze e affitti in nero
Con una pensione di oltre 5.500 euro mensili, 29 terreni in suo possesso non dichiarati, quattro appartamenti di sua proprietà che a quanto risulta affittava in nero e una quota in una società immobiliare che opera in tutta la provincia di Torino, un medico e docente universitario -ovviamente ormai in pensione- forniva anche consulenze a noti studi medici torinesi senza dichiarare i compensi al fisco. Così le fiamme gialle di Lanzo Torinese hanno puntato il dito contro il noto professionista della Val di Lanzo, iniziando mesi fa a scavare nelle sue dichiarazioni e nei suoi libretti contabili, scoprendo così tutto quello che non è mai stato dichiarato al fisco. Secondo gli esiti delle indagini della gdf, il medico dovrà pagare le imposte su oltre 350 mila euro non dichiarati, ai quali andranno ancora aggiunte multe ed interessi sulla cifra mai versata.
La microcriminalità, in questo caso i truffatori, non difetta certo di fantasia. Sono arrivate nei giorni scorsi al numero verde della Cidiu Servizi, l’azienda che si occupa di raccolta rifiuti di ambiente con sede a Collegno, numerose segnalazioni di sedicenti operatori Cidiu che, con scuse di vario genere tentano di introdursi nelle abitazioni a scopo illecito.
La zona in cui sono state tentate le prime truffe è quella di via Adua a Collegno. La scusa, questa volta, è la consegna di secchielli per la raccolta dell’organico, per la quale i falsi operatori insistono sulla necessità di dover entrare in casa.L’Azienda Cidiu Servizi, con una propria nota, precisa che gli operatori della società o di società e cooperative incaricate sono muniti di tesserino di riconoscimento che i cittadini possono richiedere di esibire. Inoltre, gli operatori Cidiu non possono accedere agli appartamenti.
Nel dubbio telefonare al Numero Verde 800-011651. L’Azienda, diffidando fermamente chiunque dall’utilizzare indebitamente il nome della società, raccomanda ai cittadini di non far entrare in casa queste persone, di non fissare alcun appuntamento con loro e di segnalare il caso al Numero Verde 800-011651 (lun-gio 8.30-16.30 e ven 8.30-15) e alle Forze dell’Ordine competenti sul territorio.
Purtroppo sono molte ogni anno le truffe di questo genere, rivolte soprattutto a persone anziane, in particolar modo quelle che vivono da sole, e che sono dei “bersagli” maggiormente vulnerabili da parte dei malviventi.
Massimo Iaretti