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Fondazione per il Libro: approvato il Bilancio consuntivo 2016. Perdite per un milione

 

L’Assemblea dei Soci della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura ha ripreso ieri, presso la Sala Giunta della Regione Piemonte, i lavori della seduta aperta lo scorso 16 ottobre sotto la presidenza del Presidente dell’Alto Comitato di Coordinamento, Sergio Chiamparino.

Erano presenti la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino; le Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi, e della Città di Torino, Francesca Leon; il rappresentante di Intesa Sanpaolo Michele Coppola; il Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura Massimo Bray collegato in videoconferenza; il Vice-Presidente Mario Montalcini; il Consigliere Luciano Conterno; il Segretario Generale Giuseppe Ferrari e la dottoressa Raffaella Manniello per il Collegio dei Revisori. Così come deliberato nella sessione del 16 ottobre scorso, l’Assemblea ha esaminato la relazione di accompagnamento al documento di bilancio 2016, pervenuta nei giorni scorsi da parte del Collegio dei Revisori dei conti, e ha quindiapprovato all’unanimità il Bilancio consuntivo 2016 della Fondazione. Il Bilancio consuntivo al 31-12-2016, pur chiudendosi in sostanziale equilibrio, al netto delle componenti straordinarie relative ai precedenti esercizi, riporta un risultato di esercizio economico rappresentato da una perdita pari ad euro 1.047.236: valore che ha un impatto diretto sul Patrimonio netto della Fondazione che, al 31-12-2016, rappresenta un valore negativo pari ad euro -1.539.556. Tali valori sono determinati anche dall’incidenza della nuova stima del marchio Salone Internazionale del Libro effettuata dallo Studio Jacobacci & Partners, che ne ha stabilito un valore medio di 160.000,00 €, determinando a bilancio una svalutazione pari a euro 1.099.496,00. Il valore del marchio così rideterminato è stato iscritto a bilancio quale rateo di ammortamento pari a euro 53.344,00 annui per gli esercizi 2016, 2017 e 2018. L’Assemblea dei Soci ha infine esaminato i possibili orientamenti riguardo gli sviluppi futuri della Fondazione, rinviando l’assunzione di provvedimenti in merito alla competente Assemblea dei Soci convocata in seduta straordinaria il prossimo 15 novembre.

(foto: il Torinese)

Morto di malaria, 5 medici condannati

Il tribunale di Torino ha condannato 5 medici -all’epoca dei fatti in servizio alle Molinette –  in relazione alla vicenda  di un uomo morto di malaria nel 2010, con pene dai 10 ai 16 mesi di reclusione, un sesto medico è stato assolto. Alla vittima, un ingegnere della Goodyear, venne dapprima diagnosticato un linfoma. L’uomo non aveva mai viaggiato in paesi a rischio e al processo si è ipotizzato che possa essere stato contagiato dal morso di una zanzara rimasta nascosta in un carico di pneumatici provenienti dalla Nigeria. L’accusa sostiene che i medici avrebbero dovuto capire che si trattava di malaria.

Piazza San Carlo, i sindacati di polizia: “Gli avvisi di garanzia a Questore e Funzionari non minano rapporto fiduciario. La magistratura accerterà eventuali reali responsabilità”

Una vittima e 1526 feriti impongono, sempre, prudenza e misura nei toni usati per intervenire in una vicenda che, senza dubbio, costituirà per sempre una ferita di indelebile rilevanza

Quella prudenza violata dai toni trionfalistici di chi, forse in preda a delirio di onnipotenza, si affretta a rivendicare il merito degli avvisi di garanzia indicando espressamente per chi li avrebbe richiesti.

Siamo abituati a lavorare a stretto contatto con la Magistratura torinese ed i cittadini possono essere certi che gli avvisi di garanzia, strumento a tutela della persona destinataria, giungono a seguito di serio lavoro investigativo e non su richiesta di personaggi in cerca di continua visibilità e promozione degli interessi di bottega.

Confidiamo dunque nell’operato della Magistratura, certi che saranno chiarite nel dettaglio  tutte le eventuali reali responsabilità individuali indipendentemente dai tentativi di veicolarle verso altri o dalle strumentalizzazioni politiche che disturbano il clima in cui si sviluppa la necessità di fare piena luce sui riflessi nefasti causati dall’onda di panico ad oggi ancora inspiegabile.

Al Questore ed ai Funzionari interessati esprimiamo la nostra vicinanza che non è corporativa ma frutto della conoscenza diretta delle qualità professionali ed umane sempre dimostrate negli anni e nei difficili impegni di ordine pubblico, anche di rilevanza internazionale, affrontati dalla Questura di Torino e risolti con esito positivo ogni qual volta ne ha avuto l’esclusiva competenza.

Sappiamo bene quanto sia difficile avere la responsabilità di assicurare il migliore risultato, sempre auspicato, disponendo di risorse umane e mezzi non più adeguati a seguito delle scellerate scelte economiche che hanno falcidiato l’intero sistema sicurezza di questo Paese.

Quanto sta avvenendo, dunque, non mina il rapporto fiduciario che abbiamo e non lasceremo alcuno spazio a chi tenta di utilizzare biecamente questa tragedia e le doverose indagini della magistratura per isolare e processare politicamente figure di spicco della Polizia di Stato.

 

SIULP                         SAP                         SIAP

Bravo                        Perna                    Di Lorenzo   

 

(foto: il Torinese)

 

Lezioni di pace alla Scuola di Applicazione dell’Esercito

Con una lectio magistralis del Professore Francesco Profumo sul valore strategico delle risorse energetiche è stato inaugurato alla Scuola di Applicazione dell’Esercito il 13° Corso senior di Stabilizzazione e Ricostruzione. Il Presidente della Compagnia di San Paolo rivolgendosi ai docenti e ai frequentatori ha sottolineato come il tema dell’energia richieda “un approccio globale attraverso politiche di respiro internazionale per il conseguimento di obiettivi strategicamente rilevanti”. Obiettivo della Scuola di Applicazione è formare i funzionari civili e militari chiamati a dirigere in contesti internazionali le operazioni di ripristino delle istituzioni e delle infrastrutture compromesse dalle ostilità. I frequentatori del 13° corso sono dirigenti delle Forze Armate e della Polizia di Stato, dell’Ente Nazionale Aviazione Civile, dei Ministeri dell’Interno, dello Sviluppo Economico, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Fra loro anche un ufficiale superiore dell’Esercito bosniaco e due funzionari omaniti. Nelle cinque giornate di studio a Torino saranno analizzati temi sociali, politici, etnici, religiosi e culturali connessi con gli scenari “post-conflict” e sarà illustrata l’esperienza maturata dal nostro Paese. Il corso prevede l’uso esclusivo della lingua inglese in ossequio alla “consolidata internazionalizzazione degli studi e alla crescente osmosi culturale con i diversi interlocutori dei cinque continenti” come ha affermato il Comandante della Scuola di Applicazione il Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto. Fulcro dell’iniziativa è il Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO), realtà di eccellenza del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’ Esercito. La presenza del Professore Francesco Profumo, già Rettore del Politecnico di Torino, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e nel biennio 2011-2013 Ministro dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca conferma la consolidata sinergia fra il mondo militare, accademico e istituzionale nel campo della formazione.

 

VIA LIBERA AI DIESEL EURO3 ED EURO4

Domani, martedì 7 novembre,  le auto con motore diesel di classe euro3 ed euro4 potranno tornare a circolare in città. Secondo i dati previsionali dell’Arpa Piemonte, nei prossimi tre giorni la quantità di micropolveri nell’aria di Torino si terrà al di sotto della soglia di 50 microgrammi al metro cubo. È previsto infatti fino al 9 novembre il livello A, che indica la tenuta del pm10 sotto soglia d’attenzione. Sul sito della Città – www.comune.torino.it – è possibile seguire  l’andamento della situazione, aggiornato in tempo reale.

Arrestato il rapinatore seriale di farmacie

Gianluca Cammarata, di 41 anni, è il rapinatore seriale arrestato dai carabinieri della Compagnia Oltre Dora, che ha compiuto  sette colpi nelle farmacie in quindici giorni, con il volto coperto e brandendo un coltello. Le rapine sono avvenute tra il 4 e il 20 ottobre, ha rubato in tutto  3.370 euro. Nell’arco del  2017 i carabinieri hanno arrestato 94 rapinatori  autori di 124 rapine nella sola Torino.

Chemioterapia, Sant’Anna: stop alla caduta dei capelli

Per la prima volta all’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino arriva una rivoluzionaria apparecchiatura per aiutare le pazienti sottoposte a chemioterapia a non perdere i capelli, grazie all’Associazione “Insenoallavita” Onlus. Si chiama “Paxman Scapl Cooling” e serve a contenere uno degli effetti più comuni ed angoscianti provocati dalla chemioterapia: la caduta dei capelli, che si verifica a causa dell’atrofia parziale o totale della radice del bulbo pilifero, ‘attaccato’ dal farmaco.

L’alopecia ha un impatto negativo sulla qualità di vita dei malati di cancro, indipendentemente dal sesso e dall’età, induce un cambiamento dell’immagine corporea e, in particolare, dalla donna è vissuta come una diminuzione di femminilità in termini di estetica e sensualità. Presso il Day Hospital Oncologico dell’ospedale Sant’Anna, dopo un periodo di training formativo per lo staff infermieristico con il dottor Saverio Danese e la dottoressa Elisa Picardo, è in funzione per le pazienti il nuovo dispositivo, donato grazie al contributo di una paziente, come spiega il primario della Ginecologia e Ostetricia ospedaliera e Presidente dell’Associazione, dottor Saverio Danese: “L’alopecia viene vissuta come una continua dimostrazione della propria malattia, alterando le relazioni sociali e familiari. Questo problema fisico ed emozionale può portare ad una riluttanza o rifiuto a sottoporsi a trattamenti chemioterapici”.  L’apparecchiatura è dotata di due postazioni, che vengono impiegate in contemporanea alle sedute di chemioterapia, alle pazienti viene fatta indossare una cuffia, simile ad un casco da parrucchiera, che abbassa la temperatura del cuoio capelluto, producendo una sensibile riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi, preservandoli in questo modo dalla distruzione. “Come Day Hospital Oncologico – sottolinea Danese – abbiamo formulato un preciso protocollo di utilizzo di questo strumento, per poterne studiare i risultati e garantire alle nostri pazienti la possibilità di accedere al trattamento col massimo del beneficio atteso“. L’utilizzo di questo strumento e la sua diffusione rappresentano una speranza di migliorare la qualità di vita delle pazienti sottoposte a chemioterapia.

Come nasce la cuffia Paxman

La storia degli imprenditori Paxman inizia negli anni ’50 del secolo scorso, con l’invenzione di un sistema di raffreddamento per la birra. La produzione dell’azienda, però, è destinata a mutare radicalmente. La moglie del figlio del fondatore, infatti, si ammala di tumore al seno. E il consorte Glenn, aiutato dal padre Eric e dal fratello Neil, decide di investire tutta la propria conoscenza nel campo dei sistemi di raffreddamento per plasmarli e renderli utili ai malati di tumore che devono sottoporsi alla chemioterapia. Stando vicino alla moglie malata, Glenn si rende conto ben presto di quanto sia difficile accettare, soprattutto per una donna, la perdita dei capelli durante i trattamenti chemioterapici. Un dolore che lui vuole riuscire ad evitare a chi soffre già per una malattia grave. La moglie diventa la prima donna a sperimentare la ‘cuffia’, anche se su di lei lo strumento, ancora ‘primitivo’, non sortisce l’effetto sperato. Dopo alcuni mesi la malattia, inesorabilmente, strappa a Glenn l’amore della moglie per la quale ha tanto lottato. Ma, ormai, la famiglia ha segnato la propria storia. Dopo diversi studi e ricerche, nel 1997, la Paxman produce il primo prototipo ufficiale della ‘cuffia’ che viene installata presso la Huddersfield Royal Infirmary. Oggi Paxman è l’unico produttore di questo tipo di tecnologia. Il sistema di raffreddamento del cuoio capelluto è utilizzato in Gran Bretagna. La ‘cuffia’ è stata installata anche in alcuni ospedali di Svizzera, Francia, Germania e Giappone.
Come funziona la ‘cuffia’ refrigerata

Il requisito fondamentale di un farmaco chemioterapico (il termine deriva dalla parola greca ‘chemio’ che significa chimica ed il suffisso terapia) è la selettività del bersaglio, che lo porta all’eliminazione delle cellule neoplastiche, preservando il più possibile la salute di quelle sane. Si tratta, però, di un requisito puramente ideale, dal momento che non esistono farmaci chemioterapici in grado di agire esclusivamente sulla massa tumorale e non presentare effetti collaterali su altri tessuti dell’organismo anche se, solitamente, questi ultimi sono in grado di tornare alla normalità al termine della terapia. Paxman non è altro che una cuffia di silicone morbido, collegata ad un impianto frigorifero compatto, che viene posta sulla testa del paziente prima, durante e dopo il trattamento chemioterapico. La temperatura del cuoio capelluto viene abbassata gradualmente, facendo circolare un refrigerante speciale all’interno della cuffia, ed è mantenuta costante per tutto il periodo del trattamento, partendo da circa 20 minuti prima e continuando anche a fine seduta per un periodo di tempo che può variare da 45 minuti sino a 2 ore. La perdita dei capelli a seguito di alcuni trattamenti di chemioterapia si verifica a causa dell’atrofia parziale o totale della radice del bulbo pilifero, “attaccato” dal farmaco. Il sistema del raffreddamento produce invece una sensibile riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi, preservandoli in questo modo dalla distruzione. Il sistema Paxman può essere efficace su una vasta gamma di farmaci chemioterapici.

Blocco del traffico: con la pioggia potrebbe essere presto revocato

Resta in vigore anche lunedì 6 novembre lo stop ai veicoli  diesel fino agli euro 4. Questi non possono circolare in città dalle 8 alle 19 di tutti i giorni, compresi i festivi compresi. Lo stesso dicasi per i mezzi commerciali diesel, per i quali  il blocco è valido  fino alla classe euro 4, però in orario 8,30-14 e 16-19 dal lunedì al venerdì, 8.30-15 e 17-19 il sabato e nei giorni festivi. La pioggia di queste ore potrebbe far saltare il blocco, se le condizioni dell’inquinamento miglioreranno.

Liti tra vicine finiscono con l’accusa di stalking

Sono finite in Tribunale le ripetute liti tra due vicine di casa. I fatti a Chieri, dove una 45enne è imputata di stalking contro la dirimpettaia. Ma respinge ogni addebito. L’accusa è di aver tenuto la musica a tutto volume, aver sbattuto per 130 volte il portoncino del pianerottolo e persino  aver collocato teste di topo morto sullo zerbino della vicina, oltre ad averla insultata. A gennaio l’udienza, che avrà come testimone anche lo scrittore Alessandro Baricco, del quale la presunta vittima lavora come colf. All’imputata, nel 2016, era stato ordinato il divieto di dimora a Chieri e di avvicinarsi alla vicina.

In treno con gli ovuli di droga nello stomaco

Erano a bordo di un convoglio Tgv Parigi-Milano, i  due  giovani corrieri della droga: un maliano di 33 anni e un nigeriano di 22 anni. La polizia italiana li ha bloccati alla frontiera di Bardonecchia. Gli agenti si sono insospettiti poichè i due non sapevano dire il motivo che li portava in Italia.  Sono stati accompagnati in ospedale, dopo la perquisizione personale che  aveva dato esito negativo. Infatti le lastre hanno rivelato la presenza di un consistente quantitativo di ovuli nello stomaco di entrambi. Sono così stati arrestati.