Un tir fuori controllo viaggiava a 100 km orari, lungo una strada in discesa, seminando il panico nell’Astgiano. Un carabiniere coraggioso è riuscito a salire nella cabina di guida, evitando una tragedia, lungo la statale di Dusino San Michele, nella curva Migliarina.L’autista dell’autoarticolato, sentendosi male, si è fermato. Avvicinato da una pattuglia dei Carabinieri, è apparso subito in gravi condizioni. Il mezzo, all’improvviso, ha ripreso la sua corsa mentre i militari chiamavano il 118. Il tir impazzito:giù dalla discesa, ha travolto l’ auto dei carabinieri facendola finire in un fossato, poi ha invaso la corsia opposta sfiorando due auto. Uno dei carabinieri, correndo dietro al tir, è saltato a bordo del mezzo e lo ha fermato. Il camionista, rimasto al volante, era in crisi convulsiva. Ora è in ospedale e non si trova in pericolo di vita.
In questi giorni sono giunte ad Amiat segnalazioni da parte di alcuni cittadini della presenza di falsi addetti Amiat, che entrano negli stabili per la consegna di nuove attrezzature della raccolta differenziata, comunicando in alcuni casi all’utente la data del successivo passaggio.
L’Azienda precisa che il proprio personale è sempre munito di tessera di riconoscimento e non richiede mai l’ingresso nelle singole abitazioni per la consegna o sostituzione delle attrezzature o per rilievi tecnici, limitandosi a operare esclusivamente negli spazi comuni e nei cortili.
Amiat raccomanda pertanto ai cittadini di non far accedere in casa queste persone e di segnalare inoltre eventuali episodi sospetti al Contact Center Ambiente, telefonando al Numero Verde 800.017277.
(foto: il Torinese)
In occasione del 72° Anniversario della Liberazione , la Vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino ha partecipato giovedì 21 aprile alla commemorazione dei partigiani caduti, incarcerati e torturati presso la Caserma Lamarmora di via Asti a Torino.
La caserma di via Asti è uno dei luoghi-simbolo della Resistenza e dell’antifascismo a Torino. Un luogo evocativo del dolore e della violenza del regime. Dopo l’8 settembre 1943 la caserma divenne il quartier generale dell’Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana che aveva l’incarico di reprimere con ogni mezzo (rastrellamento, cattura, tortura, fucilazione, deportazione) la lotta clandestina in città e in provincia. La caserma venne quindi trasformata in luogo di detenzione e di tortura per tutti coloro sospettati di connivenza con la Resistenza. Tutto ciò fino a quando venne liberata dai partigiani, nella notte tra il 27 e il 28 aprile del 1945.
“ Voglio ricordare la testimonianza resa dall’avvocato Bruno Segre , imprigionato qui nel 1944 , autore di un libro importante come “Quelli di via Asti” che, attraverso uno spaccato autobiografico, ripercorre la storia di quegli anni bui e dolorosi” – ha sottolineato la Vicepresidente Ruffino, ricordando l’impegno di quegli antifascisti “che avevano compreso qual’era la posta in gioco in quegli anni e, a proprio rischio e pericolo, si organizzarono per agire in clandestinità e nella lotta aperta contro il regime “.
Muore religioso travolto dal tram
E’ morto fratel Virgilio Castelli. Il religioso del Collegio Sacra Famiglia, di 88 anni, mancato nel pomeriggio di ieri al Cto di Torino per le conseguenze dell’incidente stradale di cui è rimasto vittima martedì. L’anziano religioso, che ha lavorato per anni per giovani studenti dell’istituto di via Rosalino Pilo, insegnando educazione fisica, era stato investito da un tram della linea 13 in piazza XVIII Dicembre, all’incrocio con corso San Martino. La data dei funerali non è ancora stata decisa.
Auto contro bus e albero, muore una donna
Un’ auto, guidata da una donna, si è scontrata contro un pullman. M. M., 59 anni, la donna alla guida è morta sul ponte del Po a Chivasso. Stava guidando un Fiat Doblò e dopo avere invaso la corsia opposta, la sua vettura si è schiantata contro un bus Gtt fuori servizio che viaggiava nella direzione opposta, verso in centro. L’auto è finita contro un albero in una scarpata all’inizio del ponte. A fermare la corsa un albero. E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per liberare la vittima.
(FOTO: ARCHIVIO)
Consiglio regionale “casa di vetro”: vitalizi online
Sono online da oggi sul sito www.cr.piemonte.it del Consiglio regionale del Piemonte, nella sezione ‘Amministrazione trasparente’, i nomi dei componenti del Consiglio e della Giunta regionale non più in carica, beneficiari di un assegno vitalizio e l’importo lordo mensile dello stesso, come previsto da una legge approvata all’unanimita’ dall’aula di Palazzo Lascaris la scorsa settimana. Pubblici anche i nomi di coloro, tuttora in carica, che abbiano ottenuto la restituzione dei contributi versati. Anche in questo caso e’ pubblicata la misura delle somme restituite. Con un emendamento proposto dal M5S sono, infine, pubblicati i nominativi di coloro che hanno rinunciato sia al vitalizio sia alla restituzione dei contributi versati e la misura delle somme rifiutate. Il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus dichiara “piena soddisfazione per un provvedimento che risponde agli obiettivi prefissati, trasformare il Consiglio regionale in una casa di vetro, rendendo trasparenti tutti i comportamenti e i processi relativi all’attivita’ normativa, contribuendo alla riduzione dei costi della politica”.
Al Sereno Regis di Torino, il primo libro dell’Agenzia Internazionale per la Pace e la Nonviolenza
Sarà la prima presentazione italiana dell’antologia di editoriali, interviste e foto di Pressenza, l’agenzia stampa internazionale specializzata in notizie sulla pace, la nonviolenza, l’umanesimo, la nondiscriminazione.
Venerdì 21 aprile 2017 alle ore 18 presso la Sala Poli del Centro Studi Sereno Regis – via Garibaldi, 13 Torino. Il giornalismo parte dalla base sociale: presentazione del primo libro di Pressenza.
Saranno presenti: Murat Cinar, Angela Dogliotti, Anna Polo, Olivier Turquet, Massimo Zucchetti
Maggiori info:
https://www.pressenza.com/it/2017/04/esce-il-libro-di-pressenza-diritti-allinformazione/
Ubriaco urta auto e ferisce donna incinta
Era ubriaco e senza patente l’uomo alla guida della sua Fiat Punto, che ha tamponato un’Alfa Romeo Gt con a bordo una donna incinta, ed è scappato. A causa dell’incidente la donna ha dovuto ricorrere a cure mediche. E’ accaduto a Torino, in corso Siracusa. Lui, un peruviano di 26 anni, accortosi che le volanti della Polizia hanno assistito allo scontro, ha tentato la fuga facendo lo slalom tra le auto, viaggiando in contromano e passando con il semaforo rosso. Ma gli agenti sono riusciti a bloccarlo in via Monfalcone. Nell’ auto alcune bottiglie di birra stappate. Il giovane è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e omissione di soccorso e denunciato per guida in stato d’ebbrezza.
Fra gli oggetti che saranno presentati durante la mattinata si segnala la maglietta da calcio di Bruno Neri
Fra gli eventi in programma, il Museo della Resistenza di Torino, in collaborazione con la Rete italiana di cultura popolare e l’Istoreto,organizza un’iniziativa di “memoria collettiva” che animerà la mattinata del 25 aprile: la staffetta della memoria. Coloro che posseggono un oggetto legato alla Seconda Guerra Mondiale e hanno risposto all’appello del Museo, avranno la possibilità di raccontarne la storia, partecipando a una narrazione collettiva condotta da due attori. L’evento è previsto dalle ore 10,30 del giorno della Liberazione al Polo del ‘900, nella sala conferenze di Palazzo San Celso in corso Valdocco 4/A). Lettere, fotografie, taccuini, pubblicazioni, capi d’abbigliamento, strumenti d’uso quotidiano: oggetti del passato che racchiudono storie personali, ma che messi insieme ci restituiscono la storia del Paese di oltre settant’anni fa. Fra gli oggetti che saranno presentati durante la mattinata si segnala la maglietta da calcio di Bruno Neri, calciatore prima del Faenza e poi del Torino dal 1938 al 1940, conservata presso il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata (www.museodeltoro.it/). Convinto antifascista, nel settembre del ‘43 Bruno Neri si arruolò tra i partigiani nel Battaglione Ravenna, di cui diventò ben presto vicecomandante. Con il nome di battaglia “Berni” nel luglio del ’44 salì sull’Appennino Tosco-emiliano per liberare ai partigiani la strada verso Marradi e la Toscana e morì in uno scontro a fuoco contro 15 soldati tedeschi. Molti anche gli oggetti di uso comune, come un ferro per i “passatelli” – piatto della cucina romagnola – realizzato con il metallo di un proiettile di cannone; una macchina da scrivere utilizzata da un partigiano sedicenne per raccontare la memoria della sua formazione nei mesi precedenti la Liberazione; una bicicletta da donna degli anni anni ’40. E poi oggetti particolari come un radiomicrofono usato per realizzare le trasmissioni di Radio Busto Libera, che nei giorni della Liberazione diffuse le notizie dell’insurrezione prima e della cattura ed esecuzione di Mussolini poi; un disegno realizzato da Giovanni Boffa all’età di 10 anni e datato 7 aprile 1945; e ancora molti altri cimeli e storie da rivivere e scoprire.
M.Tr.
Rampa del viadotto crolla su auto dei carabinieri
Sul viadotto della tangenziale di Fossano, nel Cuneese, è crollata improvvisamente sulla strada sottostante, via Marene, una rampa di collegamento. E’ andata distrutta un’auto dei carabinieri, che, proprio lì, stava effettuando un posto di blocco. I militari avrebbero sentito dei rumori sospetti e sono riusciti a mettersi in salvo. La polizia locale e le forze dell’ordine, stanno lavorando alla chiusura totale della tangenziale. All’Ansa , i due carabinieri scampati al crollo, un carabinieri di 25 anni e di un maresciallo aiutante di 55, in servizio presso la stazione di Fossano hanno dichiarato: “Siamo due miracolati”
***
Questa la dichiarazione congiunta del presidente della Regione, Chiamparino e dell’assessore Balocco in merito al crollo del ponte della tangenziale di Fossano.
“E’ solo per un puro caso che nel crollo del ponte sulla tangenziale di Fossano non ci siano state vittime e feriti, ma solo danni materiali. Non è assolutamente accettabile che costruzioni che hanno poco più di 25 anni possano esporre a questi rischi la popolazione. Chiediamo dunque che ANAS, azienda che aveva realizzato l’opera, fatte le dovute indagini sulle cause di questo specifico evento, estenda le verifiche di sicurezza a tutte le strutture del Piemonte costruite con caratteristiche simili, in modo da fornire una ragionevole certezza che tali episodi non possano verificarsi di nuovo, magari con esiti che potrebbero essere tragici e che questa volta, per mera fortuna, non si sono verificati.”