

Nei giorni scorsi, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Saluzzo hanno arrestato un cittadino albanese, colpito da un mandato di arresto per fini estradizionali da parte delle autorità svizzere. L’uomo è stato fermato dai militari a bordo della sua autovettura nel corso di un normale controllo su strada, a seguito del quale gli operanti hanno accertato l’attualità di una segnalazione nella Banca Dati per le Forze di Polizia, per l’esecuzione dell’arresto del soggetto su richiesta della Svizzera. Il soggetto sarebbe fortemente indiziato di avere commesso, in concorso con altra persona, una rapina in danno di una gioielleria del luogo, impossessandosi di gioielli e denaro. L’arrestato è stato quindi condotto presso la Casa Circondariale di Cuneo e posto a disposizione della Corte di Appello di Torino, competente a valutare i presupposti per l’applicazione di eventuali misure cautelari e la stessa richiesta di estradizione.
M.Iar.
Personale della Polizia di Stato della Questura di Torino e i poliziotti del Servizio Centrale Operativo hanno dato esecuzione al provvedimento di fermo di indiziato di delitto per violazione della normativa sugli stupefacenti, nei confronti di due soggetti di nazionalità straniera.
L’attività investigativa nasceva da altre operazioni antidroga condotte dall’Autorità Giudiziaria romena nell’ambito di un procedimento per traffico internazionale di stupefacenti. In tale attività veniva indagato un cittadino romeno che fin dal 2010 aveva collaborato con un gruppo criminale organizzato e che aveva base operativa a Torino. Tale soggetto romeno aveva il ruolo di individuare altri connazionali disposti a trasportare cocaina dal Brasile in Europa, preventivamente celata in ovuli da ingerire oppure occultata in valige con doppiofondo, in cambio di denaro. Nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2012, sono stati reclutati diversi cittadini romeni utilizzati come “corrieri” per trasportare dello stupefacente per mezzo di ovuli dal Brasile in Italia ed Europa a beneficio di due stranieri dimoranti in Torino di nome “People” e“Ruth”. Dalle successive investigazioni condotte in Italia e che hanno visto per la prima volta l’attivazione di un operatore sotto copertura appartenente alla polizia romena, si accertava che i referenti del traffico di stupefacente erano una coppia di nigeriani residenti a Torino, che avevano introdotto in Italia ed in altre città Europee ingenti quantitativi di cocaina ed eroina provenienti da alcuni Paesi del Sud America, in particolare dal Brasile.
Molti di questi stranieri erano stati portati a Torino dove venivano accolti da “RUTH” che si occupava della parte logistica e del pagamento delle spese di viaggio dei corrieri, che ricevevano le somme attraverso la Western Union. Le indagini, condotte dalla squadra Mobile e dallo SCO, consentivano di riscontrare che uno di questi corrieri, di nazionalità romena, reclutato da “PEOPLE”, era stato già arrestato presso l’aeroporto di San Paolo (Brasile) per possesso di un chilogrammo di cocaina nel maggio del 2011. Più recentemente, un ulteriore corriere, nato in Sudan e cittadino spagnolo, veniva tratto in arresto dalla Polizia tedesca a Francoforte sul Meno (Germania) poiché celava all’interno dell’intestino 1 kg circa di eroina divisa in ovuli. Sulla scorta degli elementi raccolti, la locale Autorità Giudiziaria decideva di emettere dei provvedimenti di fermo di indiziato di delitto per traffico di sostanza stupefacente. Il Giudice per le indagini preliminari, nei termini di legge, convalidava il provvedimento restrittivo della Procura della Repubblica di Torino ed emetteva la misura cautelare della custodia in carcere.
“Sono contentissima, stento a crederci”. Giovanna Nocca, mamma e nonna di Avigliana, è la vincitrice del primo premio della seconda edizione della Lotteria benefica di Natale “Ricerca la fortuna”, organizzata dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: una bellissima Fiat 500 Collezione, messa in palio in collaborazione con FCA, main sponsor dell’iniziativa. Le è stata consegnata oggi all’ Istituto di Candiolo. La lotteria ha avuto successo: sono stati distribuiti oltre 7 mila biglietti, che hanno permesso di raccogliere oltre 30 mila euro. I premi in palio erano 80. “I nostri sostenitori – ha commentato Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione – rispondono sempre con grande generosità alle nostre iniziative. Ringrazio FCA che anche quest’ anno ha voluto sostenerci, offrendo il primo bellissimo premio, e tutti gli altri partner che hanno collaborato”. Giovanna Nocca fa la magazziniera alla Tnt di Settimo Torinese, azienda che sostiene la Fondazione in questa iniziativa benefica: “Sono stati messi a disposizione di noi dipendenti – racconta – alcuni pacchetti di biglietti e io ne ho presi sei. Sono una sostenitrice dell’Istituto di Candiolo, che ringrazio per essermi stato sempre vicino in diverse fasi non solo della mia vita privata, ma anche quella della mia famiglia. E questo per me è un regalo bellissimo oltre che un’emozione unica”
Aveva provocato particolare sgomento nella comunità di Bistagno, nell’Alessandrino lo scorso 16 febbraio, l’incidente mortale in cui aveva perso la vita Carlo Cazzola, 65enne bistagnese, a seguito di scontro frontale della motocicletta da lui guidata con l’autovettura guidata da una donna.
I primi rilievi e testimonianze raccolte dai Carabinieri avevano evidenziato alcuni sospetti, poiché all’arrivo sul posto non era stato trovato nessun altro mezzo presente, ma le attività investigative permettevano di evidenziare che la vittima si trovava in compagnia di da altri otto motociclisti.
Le testimonianze dei vicini, le fotografie e i video sui social-network dei vari soggetti coinvolti nonché la testimonianza della donna che aveva avuto l’incidente con la moto hanno permesso di ricostruire il quadro degli eventi. CAZZOLA e gli altri motociclisti, dopo aver mangiato e probabilmente bevuto presso un esercizio pubblico di Bistagno, si erano allontanati in gruppo dal paese a bordo dei loro mezzi. Nelle curve tra Bistagno e Roncogennaro, alcuni dei motociclisti, per motivi ancora da chiarire, hanno iniziato a sorpassarsi gli uni con gli altri. Durante alcune di queste manovre, la moto del CAZZOLA era scivolata e, invadendo la corsia opposta, si era scontrata con l’autovettura guidata dalla donna. A seguito dell’incidente, mentre la donna, leggermente ferita, chiedeva di chiamare i soccorsi per l’uomo e per sé, gli altri motociclisti scappavano in tutta fretta dalla zona dello scontro.
Solo l’arrivo di un altro guidatore e di alcuni vicini che avevano sentito e visto l’incidente permetteva di chiamare il 118 e di intervenire sul posto. Vista la dinamica, chiarita anche da alcune foto e video rintracciati in rete, per gli 8 uomini, tutti della provincia astigiana e cuneese, è scattato il deferimento in stato di libertà per omissione di soccorso (avendo lasciato sul posto, senza chiamare i soccorsi, sia l’uomo deceduto sia la donna coinvolta) e, per due di essi, anche la più grave accusa di omicidio stradale avendo concorso a provocare la caduta della motocicletta del CAZZOLA.
Una donna di 101 anni è morta nell’incendio della sua abitazione torinese, all’angolo tra via Villar e via principe d’Anhalt, in Borgo Vittoria. L’alloggio dell’anziana è stato distrutto dalle fiamme. Sono intervenuti i carabinieri, il 118 e i vigili del fuoco La donna ha chiesto aiuto ma i vicini non sono riusciti a sfondare la porta. Le fiamme sono divampate dopo una forte esplosione.
(foto archivio)
Ha viaggiato in autostrada contromano per due chilometri ed è stato fermato dalla polizia stradale sulla Torino-Milano all’altezza di Verolengo. Alla guida di una Fiat Panda gli agenti hanno trovato un settantunenne del Biellese. L’uomo era entrato a Rondissone percorrendo la carreggiata sud, verso Milano, nella direzione opposta. A intervenire sono gli stati gli agenti della sottosezione di Novara. Gli è stata revocata la patente ed è scattato il sequestro amministrativo del veicolo per tre mesi.
Si è svolto, ieri sera, presso l’Allianz Stadium, l’incontro di calcio “Juventus-Ajax”, valevole per il torneo di Champions League stagione 2018/2019, alla presenza di 41445 spettatori, di cui 2094 ospiti
I servizi di prevenzione predisposti dal Questore De Matteis in vista dell’incontro, già dalla giornata precedente, hanno consentito a personale della Polizia di Stato di denunciare 54 tifosi olandesi appartenenti al gruppo oltranzista “The Fifth”. Nella giornata di lunedì, infatti, durante un controllo operato su un minivan con 9 supporter olandesi a bordo, presso il casello autostradale di Settimo T.se, sono stati trovati, nella disponibilità di tre tifosi olandesi, guanti rinforzati e paradenti. In un successivo controllo operato su un pullman con 50 hooligans a bordo, personale DIGOS e del Reparto Mobile ha rinvenuto diverso materiale pericoloso occultato sotto i sedili e nelle cappelliere. In particolare i poliziotti hanno sequestrato un machete, tre coltelli, cinque torce a mano, quattro passamontagna, alcuni paradenti, guanti rinforzati, e due bombole a gas ad elio, quest’ultimo utilizzato per aumentare l’adrenalina in occasione di scontri con ultras rivali. Nel corso di un ulteriore controllo su un altro pullman, un cittadino olandese di 20 anni è stato trovato in possesso di un petardo. Tutti i 54 tifosi olandesi, molti dei quali sprovvisti di biglietto d’ingresso per la partita, sono stati denunciati in stato di libertà e nei loro confronti sono stati emessi DASPO per 4 anni. Per i 54 supporter olandesi, è stato anche adottato il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di ordine pubblico. Le persone interessate dal provvedimento sono già state scortate presso il confine italo-francese del Monte Bianco.Nella giornata di ieri, nelle fasi di accesso allo stadio, personale della Divisione P.A.S. ha denunciato in stato di libertà 3 cittadini italiani: una persona per la vendita di biglietti contraffatti e due per la vendita di sciarpe contraffatte e per ricettazione. Uno di questi ultimi due è stato anche denunciato per non aver ottemperato a un foglio di via. Sempre personale della Divisione PAS ha denunciato i titolari di tre esercizi del centro città per non aver ottemperato al divieto di vendita di sostanze alcoliche.
M.Iar.
Foto ricordo alle vittime che dormono e furti a tappeto in ville e abitazioni isolate di anziani. Individuata la banda di ladri accusata dai carabinieri di aver messo a segno almeno 79 colpi tra Asti, Torino e Cuneo. I carabinieri della Compagnia di Pinerolo hanno arrestato 6 persone, cinque albanesi e un italiano. La banda era specializzata nella “tecnica del succhiello”: con l’attrezzo da falegname foravano i serramenti di una finestra e facevano scattare la maniglia con una pinza. Colpivano a tappeto le zone prescelte, muovendosi a piedi tra un obiettivo e l’altro e scegliendo soprattutto ville isolate, dove potevano trovare i bottini più grossi e auto parcheggiate in giardino. Colpivano, anche se in casa c’erano persone (soprattutto anziane) che dormivano. Come trofeo e ricordo della serata del furto, a volte, fotografavano le vittime a letto che dormivano. Il capo: <<Sono fissato, sono entrato dentro e ho fatto le foto della figlia>>. I carabinieri hanno notificato a Torino e Genova un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone (3 di nazionalità albanese e 1 italiana) e hanno sottoposto a fermo altre due persone di cittadinanza albanese, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e di autovetture e ricettazione. L’indagine è iniziata nel marzo 2018 e ha permesso di documentare la responsabilità degli indagati, riguardo alla consumazione di almeno 79 furti in abitazione, compiuti tra i mesi di marzo e novembre 2018 in Torino e nei comuni di Bricherasio, San Germano Chisone, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Perosa Argentina, Pinasca, Cuorgné, Colleretto Castelnuovo, Villar Perosa, Pont Canavese, Sparone e Susa (TO), nonché nelle province di Cuneo e Asti. Alternando da un giorno all’altro comuni siti a notevole distanza, anche in provincie diverse, per ostacolare le attività d’indagine. Per sottrarsi a qualunque controllo di polizia percorrevano sentieri del bosco dopo aver lasciato le autovetture intestate a prestanomi a km di distanza per raggiungere le abitazioni più isolate e saccheggiarle, indossando sempre passamontagna e guanti. Nel corso dell’attività investigativa sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari 10 autovetture e due pistole rubate e sequestrate 2 pistole di fabbricazione clandestina, utilizzate dalla banda durante i colpi. E’ stata recuperata diversa refurtiva.
M.Iar.
Durante la settimana trascorsa, i Carabinieri del Comando Provinciale di Vercelli hanno attuato una vasta operazione di controllo del territorio con un concreto incremento di servizi preventivi straordinari, allo scopo di mettere in campo una azione di contrasto maggiormente efficace verso i reati predatori che in misura più rilevante intaccano la percezione di sicurezza dei cittadini. Circa 20 militari in più di quelli ordinariamente impiegati hanno giornalmente effettuato servizi in provincia, con particolare riguardo al territorio dei comuni di Santhià, Crescentino e Trino, concludendo le attività nella serata di venerdì sul capoluogo di Vercelli, dove hanno attuato un servizio ad ampio raggio sulla città con particolare attenzione anche ai luoghi della “movida” attraverso una serie di controlli, finalizzati anche al contrasto dello spaccio di stupefacenti, in sinergia con personale della Questura di Vercelli, della Polizia Stradale, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, sforzo coralmente condiviso in ossequio all’operazione “Periferie Sicure”, disposta in ambito nazionale dal Ministero dell’Interno. I Carabinieri della Provincia di Vercelli hanno potuto contare sul supporto di militari della Compagnia d’Intervento Operativo del 6° Battaglione Carabinieri “Toscana” di Firenze, di Carabinieri del Nucleo
Ispettorato del Lavoro di Vercelli e del Nucleo Cinofili di Volpiano (TO), che li hanno affiancati lungo le strade urbane ed extraurbane, le piazze, i luoghi di aggregazione giovanile e gli esercizi pubblici. Sono state dispiegate numerose pattuglie dei Carabinieri, soprattutto in orario serale e notturno, che hanno effettuato svariati posti di controllo in cui sono state sottoposte a verifica decine di automobili e quasi 150 persone. In particolare, durante i controlli degli esercizi pubblici, 10 in tutto, due attività commerciali sono state multate perché impiegavano un lavoratore in nero ciascuna. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, infatti, a conclusione delle specifiche verifiche hanno sanzionato i datori di lavoro con una multa di 6.000 euro circa e sospeso l’attività sino alla regolarizzazione dei lavoratori non in regola mediante la loro assunzione.