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Lezioni di pace alla Scuola di Applicazione dell’Esercito

Con una lectio magistralis del Professore Francesco Profumo sul valore strategico delle risorse energetiche è stato inaugurato alla Scuola di Applicazione dell’Esercito il 13° Corso senior di Stabilizzazione e Ricostruzione. Il Presidente della Compagnia di San Paolo rivolgendosi ai docenti e ai frequentatori ha sottolineato come il tema dell’energia richieda “un approccio globale attraverso politiche di respiro internazionale per il conseguimento di obiettivi strategicamente rilevanti”. Obiettivo della Scuola di Applicazione è formare i funzionari civili e militari chiamati a dirigere in contesti internazionali le operazioni di ripristino delle istituzioni e delle infrastrutture compromesse dalle ostilità. I frequentatori del 13° corso sono dirigenti delle Forze Armate e della Polizia di Stato, dell’Ente Nazionale Aviazione Civile, dei Ministeri dell’Interno, dello Sviluppo Economico, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Fra loro anche un ufficiale superiore dell’Esercito bosniaco e due funzionari omaniti. Nelle cinque giornate di studio a Torino saranno analizzati temi sociali, politici, etnici, religiosi e culturali connessi con gli scenari “post-conflict” e sarà illustrata l’esperienza maturata dal nostro Paese. Il corso prevede l’uso esclusivo della lingua inglese in ossequio alla “consolidata internazionalizzazione degli studi e alla crescente osmosi culturale con i diversi interlocutori dei cinque continenti” come ha affermato il Comandante della Scuola di Applicazione il Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto. Fulcro dell’iniziativa è il Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO), realtà di eccellenza del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’ Esercito. La presenza del Professore Francesco Profumo, già Rettore del Politecnico di Torino, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e nel biennio 2011-2013 Ministro dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca conferma la consolidata sinergia fra il mondo militare, accademico e istituzionale nel campo della formazione.

 

VIA LIBERA AI DIESEL EURO3 ED EURO4

Domani, martedì 7 novembre,  le auto con motore diesel di classe euro3 ed euro4 potranno tornare a circolare in città. Secondo i dati previsionali dell’Arpa Piemonte, nei prossimi tre giorni la quantità di micropolveri nell’aria di Torino si terrà al di sotto della soglia di 50 microgrammi al metro cubo. È previsto infatti fino al 9 novembre il livello A, che indica la tenuta del pm10 sotto soglia d’attenzione. Sul sito della Città – www.comune.torino.it – è possibile seguire  l’andamento della situazione, aggiornato in tempo reale.

Arrestato il rapinatore seriale di farmacie

Gianluca Cammarata, di 41 anni, è il rapinatore seriale arrestato dai carabinieri della Compagnia Oltre Dora, che ha compiuto  sette colpi nelle farmacie in quindici giorni, con il volto coperto e brandendo un coltello. Le rapine sono avvenute tra il 4 e il 20 ottobre, ha rubato in tutto  3.370 euro. Nell’arco del  2017 i carabinieri hanno arrestato 94 rapinatori  autori di 124 rapine nella sola Torino.

Chemioterapia, Sant’Anna: stop alla caduta dei capelli

Per la prima volta all’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino arriva una rivoluzionaria apparecchiatura per aiutare le pazienti sottoposte a chemioterapia a non perdere i capelli, grazie all’Associazione “Insenoallavita” Onlus. Si chiama “Paxman Scapl Cooling” e serve a contenere uno degli effetti più comuni ed angoscianti provocati dalla chemioterapia: la caduta dei capelli, che si verifica a causa dell’atrofia parziale o totale della radice del bulbo pilifero, ‘attaccato’ dal farmaco.

L’alopecia ha un impatto negativo sulla qualità di vita dei malati di cancro, indipendentemente dal sesso e dall’età, induce un cambiamento dell’immagine corporea e, in particolare, dalla donna è vissuta come una diminuzione di femminilità in termini di estetica e sensualità. Presso il Day Hospital Oncologico dell’ospedale Sant’Anna, dopo un periodo di training formativo per lo staff infermieristico con il dottor Saverio Danese e la dottoressa Elisa Picardo, è in funzione per le pazienti il nuovo dispositivo, donato grazie al contributo di una paziente, come spiega il primario della Ginecologia e Ostetricia ospedaliera e Presidente dell’Associazione, dottor Saverio Danese: “L’alopecia viene vissuta come una continua dimostrazione della propria malattia, alterando le relazioni sociali e familiari. Questo problema fisico ed emozionale può portare ad una riluttanza o rifiuto a sottoporsi a trattamenti chemioterapici”.  L’apparecchiatura è dotata di due postazioni, che vengono impiegate in contemporanea alle sedute di chemioterapia, alle pazienti viene fatta indossare una cuffia, simile ad un casco da parrucchiera, che abbassa la temperatura del cuoio capelluto, producendo una sensibile riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi, preservandoli in questo modo dalla distruzione. “Come Day Hospital Oncologico – sottolinea Danese – abbiamo formulato un preciso protocollo di utilizzo di questo strumento, per poterne studiare i risultati e garantire alle nostri pazienti la possibilità di accedere al trattamento col massimo del beneficio atteso“. L’utilizzo di questo strumento e la sua diffusione rappresentano una speranza di migliorare la qualità di vita delle pazienti sottoposte a chemioterapia.

Come nasce la cuffia Paxman

La storia degli imprenditori Paxman inizia negli anni ’50 del secolo scorso, con l’invenzione di un sistema di raffreddamento per la birra. La produzione dell’azienda, però, è destinata a mutare radicalmente. La moglie del figlio del fondatore, infatti, si ammala di tumore al seno. E il consorte Glenn, aiutato dal padre Eric e dal fratello Neil, decide di investire tutta la propria conoscenza nel campo dei sistemi di raffreddamento per plasmarli e renderli utili ai malati di tumore che devono sottoporsi alla chemioterapia. Stando vicino alla moglie malata, Glenn si rende conto ben presto di quanto sia difficile accettare, soprattutto per una donna, la perdita dei capelli durante i trattamenti chemioterapici. Un dolore che lui vuole riuscire ad evitare a chi soffre già per una malattia grave. La moglie diventa la prima donna a sperimentare la ‘cuffia’, anche se su di lei lo strumento, ancora ‘primitivo’, non sortisce l’effetto sperato. Dopo alcuni mesi la malattia, inesorabilmente, strappa a Glenn l’amore della moglie per la quale ha tanto lottato. Ma, ormai, la famiglia ha segnato la propria storia. Dopo diversi studi e ricerche, nel 1997, la Paxman produce il primo prototipo ufficiale della ‘cuffia’ che viene installata presso la Huddersfield Royal Infirmary. Oggi Paxman è l’unico produttore di questo tipo di tecnologia. Il sistema di raffreddamento del cuoio capelluto è utilizzato in Gran Bretagna. La ‘cuffia’ è stata installata anche in alcuni ospedali di Svizzera, Francia, Germania e Giappone.
Come funziona la ‘cuffia’ refrigerata

Il requisito fondamentale di un farmaco chemioterapico (il termine deriva dalla parola greca ‘chemio’ che significa chimica ed il suffisso terapia) è la selettività del bersaglio, che lo porta all’eliminazione delle cellule neoplastiche, preservando il più possibile la salute di quelle sane. Si tratta, però, di un requisito puramente ideale, dal momento che non esistono farmaci chemioterapici in grado di agire esclusivamente sulla massa tumorale e non presentare effetti collaterali su altri tessuti dell’organismo anche se, solitamente, questi ultimi sono in grado di tornare alla normalità al termine della terapia. Paxman non è altro che una cuffia di silicone morbido, collegata ad un impianto frigorifero compatto, che viene posta sulla testa del paziente prima, durante e dopo il trattamento chemioterapico. La temperatura del cuoio capelluto viene abbassata gradualmente, facendo circolare un refrigerante speciale all’interno della cuffia, ed è mantenuta costante per tutto il periodo del trattamento, partendo da circa 20 minuti prima e continuando anche a fine seduta per un periodo di tempo che può variare da 45 minuti sino a 2 ore. La perdita dei capelli a seguito di alcuni trattamenti di chemioterapia si verifica a causa dell’atrofia parziale o totale della radice del bulbo pilifero, “attaccato” dal farmaco. Il sistema del raffreddamento produce invece una sensibile riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi, preservandoli in questo modo dalla distruzione. Il sistema Paxman può essere efficace su una vasta gamma di farmaci chemioterapici.

Blocco del traffico: con la pioggia potrebbe essere presto revocato

Resta in vigore anche lunedì 6 novembre lo stop ai veicoli  diesel fino agli euro 4. Questi non possono circolare in città dalle 8 alle 19 di tutti i giorni, compresi i festivi compresi. Lo stesso dicasi per i mezzi commerciali diesel, per i quali  il blocco è valido  fino alla classe euro 4, però in orario 8,30-14 e 16-19 dal lunedì al venerdì, 8.30-15 e 17-19 il sabato e nei giorni festivi. La pioggia di queste ore potrebbe far saltare il blocco, se le condizioni dell’inquinamento miglioreranno.

Liti tra vicine finiscono con l’accusa di stalking

Sono finite in Tribunale le ripetute liti tra due vicine di casa. I fatti a Chieri, dove una 45enne è imputata di stalking contro la dirimpettaia. Ma respinge ogni addebito. L’accusa è di aver tenuto la musica a tutto volume, aver sbattuto per 130 volte il portoncino del pianerottolo e persino  aver collocato teste di topo morto sullo zerbino della vicina, oltre ad averla insultata. A gennaio l’udienza, che avrà come testimone anche lo scrittore Alessandro Baricco, del quale la presunta vittima lavora come colf. All’imputata, nel 2016, era stato ordinato il divieto di dimora a Chieri e di avvicinarsi alla vicina.

In treno con gli ovuli di droga nello stomaco

Erano a bordo di un convoglio Tgv Parigi-Milano, i  due  giovani corrieri della droga: un maliano di 33 anni e un nigeriano di 22 anni. La polizia italiana li ha bloccati alla frontiera di Bardonecchia. Gli agenti si sono insospettiti poichè i due non sapevano dire il motivo che li portava in Italia.  Sono stati accompagnati in ospedale, dopo la perquisizione personale che  aveva dato esito negativo. Infatti le lastre hanno rivelato la presenza di un consistente quantitativo di ovuli nello stomaco di entrambi. Sono così stati arrestati.

Falso dentista denunciato

Appena prima che la polizia facesse irruzione nel suo “studio”, aveva effettuato un intervento di implantologia dentale  con somministrazione antibiotica a un paziente, ma quel dentista svolgeva abusivamente la professione. E’ un italiano di 55 anni, mai iscritto all’albo professionale, senza partita Iva e autorizzazione per l’apertura dello studio dentistico. E’ stato denunciato con l’assistente, per esercizio abusivo della professione. E’ ricaduto in “tentazione”, poiché nel 2013 era stato denunciato per lo stesso reato e aveva patteggiato. La  sede dello studio, in via Matera, era stata affittata come abitazione privata. Trapani e strumenti chirurgici sono stati sequestrati. 

UNIVERSITA’ DI TORINO: IL GENERALE GRAZIANO PARLA DEL RUOLO DELLE FORZE ARMATE

“L’impegno delle Forze armate italiane, a favore della pace e della stabilità globale, si inserisce nel comune sforzo della Comunità Internazionale per assicurare e sostenere le più diffuse condizioni di crescita e sviluppo socio-economico a livello mondiale” così  il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, nel corso del suo intervento durante la giornata di studio dal tema “Lotta al terrorismo internazionale e tutele dei diritti umani” svoltasi al Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino.

Parlando dell’attuale quadro internazionale e degli strumenti a disposizione per fronteggiare le quotidiane sfide alla sicurezza il Generale Graziano ha evidenziato che “lo strumento militare è solo uno dei tanti, forse il più decisivo talvolta, ma non certo l’unico, dei mezzi a disposizione della Comunità Internazionale. Il modo di operare, il ruolo delle nostre Forze Armate deve essere infatti inquadrato in un approccio integrato, inter-agenzia, multinazionale e multilivello, che trae legittimazione nel quadro giuridico del diritto internazionale e che rappresenta la migliore risposta per affrontare le moderne minacce e sfide alla sicurezza ed alla stabilità internazionale” “L’obiettivo della Difesa – ha aggiunto – è quello di mettere al servizio del Paese e della collettività nazionale uno strumento militare moderno, sempre più efficace ed efficiente, attraverso il quale l’Italia possa contribuire alla tutela del diritto internazionale”. Analizzando quanto sta accadendo sul Mediterraneo dove è evidente una relazione triangolare tra terrorismo, migrazione e instabilità di taluni Paesi, si comprendere che gli effetti della crisi si possono mitigare con un approccio sinergico da parte delle diverse realtà istituzionali, integrando iniziative militari e civili. In tale contesto la Difesa rappresenta un essenziale ingranaggio di questo complesso meccanismo istituzionale e il suo contributo non consiste solo nell’attuazione di operazioni militari di sicurezza, ma anche nella stabilizzazione dei Paesi in crisi “fornendo – ha spiegato il Capo di Stato Maggiore della Difesa – unità di addestratori nazionali che operano dotando di adeguate professionalità i comparti della Difesa dei Paesi destabilizzati per guidarli verso una più decisa, futura, autonomia”. L’evento, nato da un’idea del prof. Pierpaolo Rivello, Procuratore Generale militare presso la Corte di Cassazione, ha visto la partecipazione di illustri relatori tra i quali il prof. Giuseppe Porro e il prof. Giuseppe Nesi, ordinari di diritto internazionale rispettivamente presso l’università di Torino e di Trento, la prof.ssa Silvia Cantoni, associato di diritto internazionale presso l’università di Torino, il Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, Comandante per la Formazione Scuola di Applicazione dell’Esercito, l’Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Vincenzo Melone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e il Generale di Brigata Gino Micale, Capo del II Reparto del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

 

Anziano muore dopo scippo: arrestati due giovani

La Gendarmerie ha arrestato in Francia un ragazzo e una ragazza piemontesi, accusati di aver causato la morte di un anziano al quale avevano strappato dal collo  una collana d’oro. Lui ha 25 anni, lei 20,  e sono entrambi della Val di Susa. L’anziano, Guy Contact, 83 anni, era morto il 16 luglio scorso in ospedale, dopo cinque giorni di coma per avere sbattuto a terra la testa dopo aver subito il furto a La Rochette,  in Savoia.  Il monile, valore 200 euro, sarebbe servito ad acquistare droga. I due ragazzi  sono stati identificati grazie ai dati del veicolo usato per scappare, una Citroen C2. L’arresto è stato volutamente posticipato, poiché i gendarmi hanno preferito che la coppia fosse sul territorio  francese, dove la giovane lavora in un hotel di Modane.