Sono state trovate blatte tra i cibi in un locale nel centro di Torino, da parte degli agenti della polizia municipale. Denunciata la titolare e anche i titolari di una bocciofila di Madonna del Pilone dove, nel congelatore, si trovavano alimenti in cattivo stato di conservazione. Il Corpo di Polizia Municipale sta intensificando i controlli negli esercizi di somministrazione, dove sono stati riscontrati diversi casi di alimenti in cattivo stato di conservazione.
Il dipinto è un “grande” olio su tavola. “Grande” non solo per dimensioni (2metri e venti per uno e ottanta) o per la suggestiva impronta artistica dell’opera, ma soprattutto per il valore di memoria e per l’intento di affondare mani testa e cuore in una delle pagine più tragiche che, negli ultimi anni, abbiano segnato in profondità il mondo del lavoro. Titolo del quadro, “La colata”. L’autore è Ermanno Barovero, torinese, classe ’56, docente di “Tecniche dell’Incisione” all’Accademia Albertina di Torino e numerose presenze in ambito espositivo in Italia e all’estero. Da giovedì 7 dicembre scorso, il dipinto è entrato a far parte della collezione permanente della torinese “Fondazione Amendola”, cui Barovero l’ha donato nell’ambito delle commemorazioni messe in atto in occasione del decennale del tragico rogo della Thyssen che nello stabilimento di corso Regina Margherita a Torino, nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007, provocò la morte di sette operai: Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola. E allora “La colata” è titolo che deve inquietarci non poco. Terrifico. Nei suoi effetti e nella sua rappresentazione di segno e colore. Perché quella “colata” (espressa dall’artista con un’impressionante esplosiva cascata di rossi accesi e mortali in uno scenario di drammatica irruenza narrativa) è “colata” di olio bollente diventata lava. Impietoso mostro di fuoco, “fiamme che arrivavano come onde”– ebbe a raccontare Antonio Boccuzzi, l’unico operaio sopravvissuto a quell’inferno, presente all’inaugurazione dell’opera insieme ai familiari delle vittime- capaci d’inghiottire e annullare in un attimo sette vite umane. Il quadro vuole essere dunque un forte monito a non dimenticare, anche se in 48 ore, proprio nei giorni del decennale del rogo, si sono registrati in Torino e provincia ben tre incidenti sul lavoro con un morto e tre feriti; vuole essere un omaggio agli operai della Thyssen, anche se “gli uomini non compaiono, ma si intuisce – scrive Loris Dadam– che sono fusi nella luce accecante come gli angeli caduti della giovinezza”. Dadam accosta anche Barovero al grande “pittore della luce”, romantico precursore dell’impressionismo, l’inglese William Turner. Del 1817, di quest’ultimo, é “L’eruzione del Vesuvio”: un vorticante diluvio di fuoco fiamme e lava, in cui possono riconoscersi in effetti i tratti stilistici e la visione d’insieme de “La colata” di Barovero. In Turner è sempre però la “natura” la forza brutale e devastante del creato. In Barovero, l’insipienza e il freddo calcolo utilitaristico e amorale dell’uomo.
Gianni Milani
Fondazione Giorgio Amendola, via Tollegno 52, Torino; tel. 011/2482970 – www.fondazioneamendola.it
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Era stata legata ad una brandina con un cavo telefonico in una cantina e poi picchiata e violentata per 24 ore da due tunisini. Una trentenne è stata liberata dalla polizia, ad Asti, dopo che il padre aveva denunciato la scomparsa venerdì. Attraverso messaggi WhatsApp la donna, con un passato da tossicodipendente, è riuscita ad avvisare un’amica, grazie al cellulare nascosto in una tasca. La squadra mobile l’ha così potuta rintracciare. I due violentatori sono stati arrestati per sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni. Si tratta di pregiudicati con precedenti per droga che la vittima aveva forse frequentato in passato.
Fuga di monossido: bambini intossicati a scuola
Oggi pomeriggio alcuni bambini sono rimasti lievemente intossicati nella scuola elementare di San Giorgio Canavese. Nove hanno avuto bisogno dell’intervento del 118. La causa una possibile intossicazione da monossido di carbonio. I piccoli sono stati trasportati in codice verde negli ospedali di Chivasso, Ciriè e Ivrea. Un codice giallo è ora all’ospedale di Ivrea. La scuola resterà chiusa fino a quando non verranno accertati i motivi della fuga di monossido.
Folle corsa contromano in piena notte sulla Bmw
Corsa in piena notte, a tutta velocità per le strade del centro di Torino, su una Bmw nera che non ha rispettato il semaforo rosso in corso Vittorio Emanuele all’angolo con corso Galileo Ferraris. Il giovane alla guida ha cercato di sfuggire alle volanti della polizia partite all’inseguimento, imboccando via Sacchi in contromano. Bloccati i due a bordo del veicolo in corso Stati Uniti, i poliziotti hanno arrestato il 23enne italiano e un 26enne albanese per resistenza, violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale. I due ragazzi hanno infatti insultato e aggredito gli agenti. All’interno dell’auto la polizia ha trovato un manganello artigianale e un coltello a serramanico. Il ventitreenne, proprietario della Bmw, risponderà anche di lesioni e possesso delle armi.
Sfilata contro Trump
Circa trecento persone hanno manifestato oggi in corteo contro la decisione del presidente statunitense Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. La sfilata, organizzata da alcune moschee torinesi, in primis quella di via Saluzzo, è iniziata da corso Vittorio, all’altezza della stazione di Porta Nuova, e si è mossa per le vie del centro fino in piazza Castello. all’insegna dello slogan “Palestina libera”.
(foto: il Torinese)
Arriva la neve, da domani via il blocco del traffico
Con l’inizio della settimana, domani, lunedì 11, le auto diesel da Euro 3 compreso in poi tornano a circolare. Il blocco è stato tolto, questa mattina, dopi il rientro dei valori di polveri sottili al di sotto della soglia di 50 microgrammi al metro cubo. Resta in vigore il divieto solo per i diesel Euro 0, 1 e 2. Un comunicato del Comune spiega che la presenza di micropolveri nell’aria, secondo i dati validati da Arpa Piemonte, è scesa ieri ampiamente sotto i valori limite indicati dall’Unione europea e le previsioni non prevedono rialzi, anche a causa della nevicata in arrivo.
(Foto: il Torinese)
Piazza San Carlo: anche il prefetto è indagato?
Secondo alcune notizie giornalistiche anche il nome del prefetto di Torino Renato Saccone sarebbe tra le persone iscritte nel registro degli indagati per i drammatici fatti di piazza San Carlo, lo scorso 3 giugno , dove la sera del 3 giugno morì una donna e 1526 tifosi restarono feriti nella calca. Sarebbe accusato di lesioni personali, in conseguenza alle querele presentate da diversi feriti. Il prefetto, interpellato dall’Ansa, dichiara di non avere ricevuto notifiche. Nel caso, dice, ne darà lui stesso notizia.
(foto: il Torinese)
Nevicate in vista su Torino nella notte tra domenica e lunedì. Le previsioni sono confermate dalla Società Meteorologica Subalpina che stima 5 centimetri in città e fino a 10-20 in collina. La nevicata proseguirà fino al primo pomeriggio di lunedì poi, a partire dalla zona nord, si trasformerà in pioggia. Il Comune ha predisposto la macchina di rimozione neve e sul sito web www.amiat.it è possibile scaricare il pieghevole “In caso di neve” che descrive gli interventi previsti. Il Comune rammenta che la pulizia dei marciapiedi è di responsabilità di proprietari, amministratori e conduttori degli stabili, lo stesso dicasi per cornicioni, cortili e verde privato. Tutte le info sulla home page del sito della Città e sulla pagina Facebook, oltre agli account Twitter @twitorino e @civictorino.
(foto: il Torinese)
Bimbo di 6 anni cade dalla seggiovia
E’ ancora in Rianimazione, al Regina Margherita, il piccolo di 6 anni, di Busto Arsizio, che ieri è caduto da una seggiovia a Torgnon, in Valle d’Aosta. L’elisoccorso lo ha portato a Torino, dove nella notte è stato sottoposto a Tac. Cadendo da circa 4 metri di altezza ha riportato la frattura di un femore e del bacino e una contusione renale epatica e polmonare. Non si prevede di operarlo e la sua prognosi è di 60 giorni. Il bambino, dai soccorsi in poi, è sempre rimasto cosciente.