CRONACA- Pagina 1319

Mense scolastiche: sindacati e lavoratori in Municipio

Dopo l’audizione dell’11 gennaio delle ditte appaltatrici, sindacalisti e lavoratori del settore ristorazione scolastica sono stati ricevuti in mattinata in Comune per un’audizione presso le commissioni lavoro, controllo di gestione, e istruzione. Erano presenti rappresentanti della Giunta. Le tre ditte che gestiscono attualmente la ristorazione scolastica a Torino, hanno spiegato i rappresentanti sindacali, stanno operando per ridurre il costo del lavoro a fronte del crescente numero di famiglie che ha scelto di rinunciare al servizio mensa.  Ladisa ed Eutourist hanno operato mettendo in ferie una parte dei lavoratori mentre Camst titolare del maggior numero di lotti appaltati, ha annunciato una procedura di licenziamento per 38 lavoratrici e lavoratori. Secondo i sindacati le ditte intendono compensare la riduzione dei pasti erogati (stimata in circa 5.800 pasti da inizio appalto (e accelerata dopo la sentenza del 2016 che sancì il diritto al pasto portato da casa), riducendo gli orari di lavoro. La prospettiva di licenziamenti, hanno affermato, sembra voler esercitare una pressione sull’Amministrazione comunale, che sta predisponendo il nuovo bando di gara per il servizio (pubblicazione prevista prima dell’estate 2018) e preparare proceduralmente il terreno alla riduzione degli orari di lavoro che già oggi sono nella maggior parte dei casi al minimo di legge per il settore: 15 ore settimanali. Un’ipotesi, quella dei tagli che si abbatterebbe dunque su lavoratori già economicamente fragili. Si sono detti contrari a prospettive di questo tipo, sia i Consiglieri comunali che i rappresentanti della Giunta. Da questi ultimi sono giunte rassicurazioni sull’impegno assieme ad Asl e Ufficio scolastico regionale, a lavorare per promuovere il servizio mensa come importante momento formativo oltre che come garanzia di corretta alimentazione e di uguaglianza di trattamento per i bambini.

La scomparsa di Ines Zanera

Il cordoglio del sindaco di Orbassano

“Apprendiamo con grande rammarico la scomparsa della nostra concittadina Ines Zanera – dichiara il Sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta -. Ines è stata una collaboratrice ineguagliabile, che per tutta la vita ha dedicato il suo tempo, le sue energie e le sue risorse ad aiutare il prossimo e le persone più in difficoltà. Alla guida dell’Associazione San Vincenzo ha dato supporto concreto e sostegno morale a centinaia di famiglie e soggetti in situazioni di disagio. Amare il proprio prossimo come se stessi significa dedicare il proprio tempo agli altri, per condividere e cercare di risolvere i loro problemi. Questo è l’insegnamento che Ines ci lascia, il grande esempio che dobbiamo seguire. Non basta un semplice grazie per quanto fatto, ma a Ines va anche tutta la nostra stima, la nostra riconoscenza, il nostro ricordo.”

E’ lui o non è lui? Passa il casello 79 volte senza pagare, sospettato ma viene assolto

Poichè non c’è la certezza che fosse proprio lui alla guida del  furgone che per  ben 79 volte non ha pagato il pedaggio al casello autostradale, il il tribunale di Verbania ha assolto un artigiano della provincia di Monza. L’uomo era accusato di insolvenza fraudolenta e la Società Autostrade, costituitasi parte civile nel processo, ha registrato tutti i passaggi al casello del Lago Maggiore della A26 . In tutto 1.461 euro non pagati , tra il mese di dicembre del 2014 e la prima metà del 2015. Nonostante le telecamere abbiano ripreso il furgone di proprietà dell’artigiano,  nel processo non si è potuto provare che al volante ci fosse proprio il proprietario del furgone.

Addio al poeta piemontese Camillo Brero

“E Ti Nosgnor/…/lassa che i pòsa/ d’sora Toa man/ l’ànima mia”

(C. Brero, Commendo Spiritum, in Breviari dl’ànima, a cura di G. P. Clivio, Torino, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, 1969)

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Si è spento il 10 gennaio, a Pianezza, dove viveva, il poeta piemontese Camillo Brero. Autore della Grammatica della Lingua Piemontese e del Vocabolario Piemontese-Italiano/Italiano Piemontese. L’ultimo saluto a Camillo Brero sarà venerdì 12 gennaio, ore 15.30, Parrocchia San Pietro e Paolo di Pianezza. Nato a Druento (Torino), nel 1926, è stato per molti anni insegnante prima di diventare impiegato alla FIAT. Incomincia a scrivere in piemontese negli anni Quaranta su incoraggiamento di Nino Costa e Luigi Olivero. Fatta amicizia con Pinin Pacòt, dal 1946 fa parte della “Companìa dij Brandé”. Capofila della seconda generazione dei “Brandé”, alla morte di Pacòt ne raccoglie l’eredità spirituale continuando a pubblicare “Ij Brandé”, gli annuali “Armanach ëd poesìa piemontèisa”. Accanto alla mai interrotta attività poetica, ha svolto  un’intensa, appassionata, lucida  militanza in difesa della lingua piemontese: autore della grammatica normativa più importante (che parte dalle norme di grafia elaborate nel 1930 da Pacòt e Viglongo), e che codifica la grafia tradizionale adottata oggi praticamente da tutti coloro che scrivono nella lingua regionale, la Gramàtica piemontèisa più volte edita e aggiornata dal 1967 a oggi; e i due vocabolari Italiano-Piemontese (1976) e Piemontese-Italiano (1983),  anche questi più volti aggiornati e pubblicati da Il Punto-Piemonte in Bancarella. Ha scritto saggi, studi, presentazioni, interventi, trasmissioni televisive e radiofoniche, da aggiungersi all’opera di promozione e di didattica. Ha curato con Renzo Gandolfo l’antologia La letteratura in piemontese dalle origini al Risorgimento (1968) e di suo i tre volumi di una Storia della letteratura piemontese (1981-83). È stato tra i fondatori, nel 1969, del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis; Fondatore della Ca dë Studi Pinin Pacòt-Centro Studi Don Minzoni; Fondatore e direttore del mensile “Piemontèis Ancheuj”.L’itinerario poetico di Brero si distribuisce nelle raccolte Spluve (Scintille)(1949), Stèile… stèilin-e (Stelle…stelline) (1956), Breviari dl’anima(Breviario dell’anima) (1962), L’anima mia a s’anandia (L’anima mia s’incammina) (1968), Bin a la tèra e l’àutra bin (Bene alla terra e l’altro bene) (1977), Ma ‘l sol doman a ven… Bin e poesìa an lenga piemontèisa (Ma il sole domani viene…Bene e poesia in lingua piemontese) (1986), An brass al sol(In braccio al sole) (1996),Vos ëd l’etern present (Voce dell’eterno presente) (2003).“La poesia di Brero è sempre stata – da subito – una confessione e una confidenza, una festa e un affidamento (parola che sa di orfanezza e di fede, di fiducia e di accoglienza). La sua direttrice è da sempre stata la luce: la ricerca e l’elogio – il canto – della luce che festeggia l’ombra, il passo (della fede) che imprime l’orma. Le sue parole si sono sempre incardinate nel suono di una voce che scaturisce dalle più segrete sorgive di un richiamo ancestrale. Per cui l’incontro con Pacòt valse a conferma di una vocazione in travaglio. Ed è valsa a stanare una sete e un bruciore che già aveva la sua storia ma che sentiva l’urgenza (la necessità) di uno sbocco persuasivo”. “Un poeta che diventa intensamente persuasivo quando riesce a confondere (ma meglio sarebbe dire sciogliere) il lirismo d’impeto e un po’ oratorio nel sentimento di un tempo sommesso, nell’abbandono confidente in una religione che salva senza rumore, nello sgranarsi di un fitto rosario di frammenti o di istanti rasserenati e solari” (Giovanni Tesio).

A cura del  Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis

 

 

Ant j’eve dosse dël pensé…

Lasseme spërfondé

andrinta a j’eve dosse dël pensé,

dël pensé ‘d Ti, o De…

peui perd-me an mes dla trasparensa ‘d lus

che a-j dà vita a la vita e al Cel am cus…

come a cus, sël cheur dla neuit, tute le stèile

antant che ‘l sol a sara soe parpèile…

Che bel! Sentisse lus drinta la Lus

e spërfondé, parej, drinta ‘l Pensé :

sentime but d’Amor dl’ùnich Pensé,

dël Pensé ‘d Ti, o De!…

La nòstra bela lenga piemontèisa

Quand che ij fieuj e j’anvod

parleran pi la nòstra bela lenga piemonteìsa

‘dcò le muraje a ‘rfaceran “Vergògna”

ai savant e ai potent ch’a l’han baratala

–         la nòstra bela langa piemontèisa –

con tranta ‘dné e ‘1 giov dla lenga dj’àutri.

Quand che i fieuj e j’anvod parleran pi

la nòstra bela lenga piemontèísa

– e noi e ij Grand saroma arson lontan

d’una vos dròla ‘d na cossiensa veja

ij dàir, le pere, ij ròch la parleran

la nòstra bela lenga piemontèisa,

j’eve dij nòstri fium la canteran

la nòstra bela lenga piemontèisa,

la lòsna e ‘1 tron a la diran sle nìvole

la nòstra bela lenga piemontèísa,

ël vent la crijerà tra la tempesta

la nòstra bela lenga piemontèisa,

la lun-a ëd neuit la confidrà a le faje

le nòstra bela lenga piemontèisa,

ëd di a risplenderà ant la lus dël sol

la nòstra bela lenga piemontèísa.

La nòstra bela lenga píemontèsa

tradìa e dismentià,

la nòstra bela lenga piemontèisa.

Oh, mia bela lega piemontèis

Clima: Inizio 2018 all’insegna delle grandi anomalie

Un anno nuovo, il 2018, partito subito a spron battuto, per quanto riguarda le bizzarrie meteo nella nostra regione: temperature spesso molto dolci sia in pianura sia in montagna, venti fortissimi che hanno sconvolto le creste alpine per alcuni giorni (con raffiche fino a 200 km/h a 3000 metri di quota sulle Alpi piemontesi) e poi, sempre in un contesto molto mite per il periodo, una “sciroccata” che ha portato sul Piemonte occidentale tanta neve (ma a quote alte, viste le temperature elevate) e le piogge abbondanti sulle basse valli e zone di pianura, addirittura accompagnate da fenomeni temporaleschi, del tutto inediti per questo periodo dell’anno.

 

Le anomali termiche registrate a Torino e in Piemonte in questa prima decade di gennaio sono davvero marcate e trovano pochi riscontri negli annali climatici. E se la prima metà di gennaio per la statistica dovrebbe essere la fase più gelida dell’anno (e non la fine del mese, come erroneamente la tradizione popolare attribuisce ai famosi “Giorni della Merla”), a Torino in questi giorni si sono misurate minime notturne di +8°C (a fronte di valori normali prossimi od inferiori allo zero), e i torinesi hanno potuto osservare con stupore un vero e proprio scroscio temporalesco con lampi e tuoni, neanche fossimo in una qualunque sera di maggio.

 

D’altro canto la climatologia di Torino e del Piemonte ci dice anche che il mese di gennaio, oltre ad essere normalmente il più freddo, è anche il più asciutto dell’anno, mettendo ulteriormente in luce la forte anomalia meteorologica che stiamo vivendo in questo periodo mite e piovoso, che ha più le sembianze di un grigio autunno o di una piovosa primavera.

 

La recente e forte perturbazione, nata nel solco di queste anomalie diffuse su scala continentale (su tutta Europa si sta vivendo un periodo straordinariamente più caldo della norma) ha quindi avuto caratteristiche altrettanto eccezionali in termini di effetti sul territorio, con gli accumuli soverchi di neve oltre i 1500 metri di altitudine, che hanno innalzato il rischio valanghe sino al grado massimo di pericolosità (5, Molto forte) tanto da dover chiudere le strade di accesso alle località delle alte valli, per la caduta di slavine o il relativo concreto rischio.

 

I pluviometri dell’Arpa Piemonte hanno misurato quantitativi di precipitazioni assolutamente inconsueti, a maggior ragione per questa stagione, normalmente avara di acqua, con punte di addirittura 464 mm di pioggia sulle Valli di Lanzo (stazione di Piano Audi) e diffusi valori superiori ai 200-300 mm su tutte quelle aree alpine particolarmente esposte al flusso umido da Sud-Est (da Scirocco, appunto).

 

Nei prossimi giorni ci attende un graduale rientro verso la normalità termica per la stagione, e probabilmente ci dimenticheremo di questo avvio climatico eccentrico del 2018, ma certamente il sempre più frequente riscontro di anomalie positive di temperatura, insieme all’alternanza di estremi pluviometrici (dalla siccità gravissima dell’estate-autunno 2017 agli eccessi opposti di questi giorni) si inquadra molto bene nel processo di riscaldamento su scala globale che forse stiamo un po’ sottovalutando nella sua rapidità di evoluzione.

 

Renato Murcia

Pagina Fb: “Sottovento”

(foto: il Torinese)

Uccide a botte la compagna che lo aveva riaccolto in casa

Un altro femminicidio, questa volta  a Sozzago, nel Novarese, dove un 46enne ha ucciso di botte la compagna, un anno più giovane di lui, nella loro abitazione. I vicini hanno dato l’allarme. Ora i carabinieri stanno interrogando l’uomo. Già in passato era stato in carcere per le violenze,  la sua compagna lo aveva però  sempre riaccolto in casa e pare lo avesse  anche difeso.

Clonavano le carte carburante per fare il pieno ad amici e parenti

E’ stata scoperta una truffa da parte di alcune persone  che clonavano le carte carburante aziendali per fare il pieno alla propria auto e ad amici e parenti. I carabinieri di Moncalieri hanno denunciato sei persone per utilizzo indebito di carte di pagamento. E’ stato sequestrato un kit dotato di programmi software. L’azienda  truffata, attiva nel campo del collaudo di prototipi, aveva scoperto un buco di 50 mila euro e si è rivolta all’Arma..

Azienda usava software pirata, multa da 8 milioni di euro

Un’azienda di Carmagnola progettava componenti per auto impiegando software pirata. Il titolare è stato denunciato dalla guardia di finanza dopo un  controllo conclusosi con il sequestro di 33 software e una multa da 8 milioni di euro. I software sequestrati erano installati sui computer dell’impresa, senza la regolare licenza d’uso. Nel corso dell’ operazione le fiamme gialle hanno effettuato 121  ispezioni  sul territorio nazionale, 62 le denunce e sanzioni amministrative per 15 milioni di euro

Albero blocca la strada, donna muore in ambulanza

Aveva  70 anni, la donna colpita da emorragia cerebrale che è morta la scorsa notte su un’ambulanza della Croce Rossa di  Bardonecchia. Il mezzo di soccorso dopo averla caricata a Sestriere è rimasta per diversi minuti bloccato da un albero caduto sulla strada  a causa dell’abbondante nevicata. I tempi per arrivare in ospedale a Susa con la speranza di salvarla erano di 15 minuti, difficili da rispettare anche con la strada pulita. E’ stata rianimata più volte in ambulanza ma non ce l’ha fatta.

 

(foto archivio)

Traffico ancora in tilt: sospesa la Ztl centrale ma le code chilometriche persistono

La voragine di Corso Regina, causata dal danneggiamento di un tubo dell’acquedotto, continua a creare enormi problemi alla viabilità del centro.

Continuano a persistere i grossi disagi al traffico causati dalla voragine che questa mattina, intorno alle quattro, si è aperta nel centro di Torino nel tratto di strada tra corso Regina e via della Consolata. Il problema è stato causato dallo scoppio di una tubatura della rete rete idrica Smat che ha provocato il cedimento del manto stradale, causando una profonda spaccatura proprio nella carreggiata centrale. Da questa mattina il traffico è completamente in tilt e la costante pioggia che ormai persiste da ieri, non facilita sicuramente la situazione. Si viaggia solo nei controviali e la polizia municipale ha provveduto a far spostare le vetture parcheggiate in modo da rendere un po’ più scorrevole il passaggio. Via Cigna e un lungo tratto di Corso Regina sono completamente congestionati mentre i sottopassi sono stati riaperti al traffico solo da un paio d’ore. I tram e i bus hanno ripreso a circolare intorno alle 10 di questa mattina ma la situazione è talmente difficile che la maggior parte dei mezzi rimane per ore imbottigliata nella lunga coda di auto. La polizia municipale regola il traffico soprattutto nei vari incroci, considerati i tratti più critici, mentre una ventina di uomini della Smat sono già al lavoro con le ruspe per cercare di raggiungere il tubo danneggiato e risolvere così il problema. La Ztl centrale è stata sospesa in modo da permettere l’utilizzo di “strade alternative” ma per il momento questa soluzione sembra non aver dato i risultati sperati. Paolo Romano, presidente della Smat, ha assicurato che entro la giornata di oggi i lavori per la riparazione del tubo saranno terminati; per quanto riguarda invece la “situazione viabilità” non è ancora possibile stabilire le tempistiche di riapertura del tratto stradale danneggiato.