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GdF Genova, operazione antidroga internazionale

Dalla Liguria

I militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Genova hanno eseguito un’operazione di cattura di 3 cittadini italiani per traffico internazionale di cocaina del Sudamerica, con le aggravanti ‘mafiosa’ della ingente quantità e della transnazionalità, Questo è l’esito dell’operazione ‘Buon vento genovese’.

I dettagli sono stati resi noti lunedì mattina nella sede del comando provinciale di Genova, presenti il procuratore capo della Repubblica di Genova, Francesco Cozzi, il sostituto Federico Manotti, il comandante provinciale generale di brigata Vincenzo Tomei, il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria Maurizio Cintura, Kevin Daniels, assistant regional director per l’Europa e Scott Seeley-Hacher della Drug americana,

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova- Direzione distrettuale antimafia ed antiterrorismo, sono state eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Genova e sono state avviate nel 2019 quando un 39enne è stato localizzato in Colombia mentre stava contrattando l’acquisto di un ingente carico di cocaina con gli esponenti dei cartelli del narcotraffico sudamericano.

Una intensa collaborazione con le autorità spagnole e francesi, sotto l’egida di Eurojust, colombiane e con le Dea ed il Cbp americani, si è potuto monitorare le fasi dell’acquisto e del carico in Italia della droga. Qui sono stati sequestrati 368 chili di cocaina purissima e catturato il 39enne, affiliato alla cosca di ‘ndrangheta ‘Alvaro’ di Sinopoli in Provincia di Reggio Calabria in possesso di documenti falsi, di un 29enne e di un 51enne.

E’ stata inoltre identificata, e denunciata alla Procura di Genova, una quarta persona, coinvolta nel tentativo di importazione del carico di cocaina, un 39enne, anch’egli affiliato al clan ‘Alvaro. L’uomo, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Genova è, al momento, latitante.

Lo stupefacente sequestrato ha un valore notevole, pari a circa 100 milioni di euro.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 3 autoveicoli, denaro contante per 953.349 euro, diversi telefoni cellulari criptaati e uno jammer, dispositivo utilizzato per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere onde radio.

A.A., il 39enne n’dranghestista arrestato ha un percorso criminale di tutto rispetto ed è il minore di cinque fratelli, tutti appartenenti alla stessa cosca del mandamento tirrenico.

L’attività di polizia giudiziaria sono state eseguite nelle provincia reggina con la collaborazione del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, del Gruppo Locri e della Comapgnia Palmi.

Sono in corso ulteriori investigazioni per identificare e rintracciare gli ulteriori responsabili del trasporto della cocaina dalla Colombia e Genova.

M.Iar

 

 

Truffa del vino, modifica l’iban per incassare

I Carabinieri del Comando Stazione di Monforte d’Alba hanno denunciato per frode informatica un giovane uomo originario del Ghana giunto in Italia nel 2017.

Le indagini sono partite ad Aprile, dalla denuncia di un’azienda vitivinicola delle Langhe. La ditta aveva ricevuto via email da un cliente di un paese del nord Europa un ordinativo di bottiglie di vino per diverse migliaia di euro. Era seguita la comunicazione con lo stesso mezzo delle coordinate bancarie su cui effettuare il bonifico che però non era mai giunto sul conto dell’azienda. Gli impiegati erano quindi rimasti molto sorpresi quando dopo qualche settimana avevano ricevuto la telefonata del cliente che si lamentava di aver pagato senza però ancora aver ricevuto la merce. Lo scambio di informazioni ha permesso di appurare che l’email inviata dalla ditta era stata intercettata e che il dato dell’IBAN era stato variato. Solo a questo punto l’email era stata fatta pervenire alla casella elettronica del cliente che aveva quindi effettuato il bonifico a favore dei responsabili dell’ingegnosa frode.

Gli accertamenti degli investigatori della Stazione di Monforte hanno permesso di appurare che l’importo versato dal cliente era finito su un conto corrente postale intestato ad un uomo di origini extracomunitarie residente in provincia di Cuneo che aveva provveduto a incassarlo interamente mediante prelievi multipli effettuati il giorno stesso in diversi uffici postali, in modo da non destare troppo sospetto.

L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torino – gruppo riciclaggio – per frode informatica.

L’appartamento trasformato in serra per coltivare marijuana

Vere e proprie serre, adibite a vivaio per la coltivazione della marijuana, quelle scoperte, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza di Torino dove un trentaquatrenne, si dedicava a coltivare la droga.

Il forte odore, tipico della marijuana, ha subito attirato l’attenzione di Easy e Jane, due dei cani antidroga delle Fiamme Gialle e le piante visibili sul balcone che si affacciava sulla strada del quartiere Borgo Vittoria di Torino hanno permesso di individuare l’appartamento adibito a serra e di conseguenza il legittimo proprietario.

Le due serre, trovate nella camera da letto di un piccolo bilocale, erano accessoriate di tutto l’occorrente necessario per la coltivazione: due termometri per poter garantire la temperatura ideale, un miniventilatore, due teli neri adatti alle serre, tubi in alluminio per l’aereazione, lampade led da vegetazione, filtri e ventole per il ricambio dell’aria e tutti gli accessori destinati al mantenimento della piantagione.

All’interno dell’abitazione le Unità Cinofile di Torino hanno rinvenuto sette piante di cannabis indica, semi di cannabis e un bilancino elettronico di precisione.

La piantagione illegale e le attrezzature sono state sequestrate, mentre per l’uomo è scattata la denuncia.

La Guardia di Finanza di Torino, nell’ambito della costante azione di controllo del territorio tesa a prevenire e reprimere violazioni finanziarie ed episodi di microcriminalità, tiene in debita considerazione l’esigenza di sicurezza dei cittadini per mantenere

sempre alto il livello di rispetto della legalità.

Con una cordicella calavano in strada la droga nel paniere

I carabinieri della compagnia di Chieri hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Torino, su richiesta del sostituto procuratore Marco Sanini della Procura di Torino, che ha diretto le indagini. L’attività investigativa, condotta dalla stazione di Villastellone tra febbraio e maggio di quest’anno, ha riguardato alcune persone autori di numerosi episodi di spaccio ‘al dettaglio’ di hashish tra Torino, Villastellone, Santena e Carmagnola.

Nel corso dell’operazione sono stati arrestate due persone in flagranza di reato. Nell’ordinanza in questione l’autorità giudiziaria di Torino ha concordato con le risultanze investigative dei carabinieri che hanno accertato oltre 50 episodi di cessione di sostanze stupefacenti, ravvisando la necessità delle custodie cautelari nei confronti di tre italiani ed un cittadino marocchino, residenti a Torino e nell’hinterland. In diversi casi è stato poi accertato che uno degli arrestati cedeva la droga direttamente dal balcone della sua abitazione utilizzando un paniere legato ad una cordicella che veniva lasciato cadere fino alla strada dove l’acquirente, una volta pagata la sostanza stupefacente riceveva all’interno la merce.

Misure straordinarie di controllo sui treni

Giovedì 25 luglio si è svolta la giornata  di controlli ad alto impatto della Polizia Ferroviaria, disposta a livello nazionale dal Servizio Polizia Ferroviaria di Roma, all’interno delle principali stazioni ferroviarie, tra cui Torino Porta Nuova.

 

Il Compartimento Polfer Piemonte e Valle d’Aosta ha messo in campo, per l’intera giornata, misure straordinarie di controllo per la tutela dei viaggiatori e di tutto l’ambito ferroviario, che hanno implementato il consueto contrasto delle attività illecite e al contempo aumentato la visibilità e percezione di sicurezza da parte dei viaggiatori.

Nei servizi di controllo sono stati impiegati 78 operatori della Polizia Ferroviaria, in aggiunta a quelli impegnati nei servizi ordinari, con il risultato di 559 persone identificate, di cui 152 straniere, 108 i bagagli a seguito viaggiatori e denunciato in stato di libertà 2 cittadini italiani per possesso ingiustificato di arma da taglio e per oltraggio a Pubblico Ufficiale.

Tir investe auto sulla corsia di emergenza. Muore mamma, feriti i bambini

Una donna di 33 anni  è morta e la sua  bimba di pochi mesi è rimasta ferita in modo grave in un incidente stradale avvenuto ieri sera sull’autostrada A5 Torino-Aosta, nei pressi  di Ivrea.

Ferito, in modo non grave, anche l’altro bambino di sei anni. La Fiat Punto su cui viaggiava la donna, era ferma sulla corsia d’emergenza quando è stata tamponata da un tir. La bambina è stata trasferita al Regina Margherita, è lievemente ferito il figlio più grande.

Nasconde la droga nella ruota del camion: arrestato

Nel corso degli ordinari controlli del territorio, una pattuglia del Commissariato Centro in servizio di Volante, transitando nei pressi di piazza Santa Giulia, ha notato un cittadino straniero che aveva in mano una busta trasparente che sembrava contenere sostanza stupefacente.

L’uomo, alla vista della polizia, si è dato alla fuga in via Buniva tentando, invano, di far perdere le proprie tracce. Affaticato, si è fermato in corso San Maurizio per poi infilarsi sotto un camion parcheggiato, nascondendo la busta in suo possesso fra la ruota anteriore destra e l’ammortizzatore.

Il tutto è stato notato dagli agenti che hanno raggiunto l’uomo, convincendolo a farsi controllare. Si tratta di un ventinovenne di nazionalità gambiana, irregolare sul territorio nazionale, con precedenti di polizia specifici.

Nella busta erano nascosti 40 grammi di marijuana.

E’ stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

 

Animatrice colta da malore salvata dall’elisoccorso

Il soccorso alpino è intervenuto, in elicottero, a Ceresole Reale, per recuperare di un’animatrice di un campeggio parrocchiale estivo: era stata colta da un malore nei pressi dell’Alpe Pisson, a quota  2.150 metri. La donna,  trasportata in ospedale, è stata recuperata dopo diversi tentativi, a causa  maltempo, dall’eliambulanza del 118.

Il Siulp sull’insegnante che su Facebook dice: “meno uno”

In  merito al brutale assassinio del Brigadiere dei carabinieri

C’è da chiedersi che razza di formazione culturale e valoriale possa aver ricevuto un insegnante di questo calibro che “inneggia” alla morte di un Carabiniere. Non è sufficiente chiedere a questa signora di vergognarsi, serve invece riflettere su quale tipo di insegnamento possa fornire ai giovani studenti questa “insegnante”.

Lo Stato non può permettersi di avere una docente che disprezza il potere costituito offendendo l’immagine e l’onore di vittime del dovere come il Brigadiere massacrato a coltellate mentre faceva il proprio dovere.

È sperabile che quanto pubblicato da questa “signora” non passi inosservato ma che si agisca di conseguenza perché il diritto ad esprimere il proprio pensiero non deve valicare il confine dell’illecito e dell’indecenza, soprattutto se espresso da chi ha il dovere civico di formare giovani cittadini.

Il Siulp di Torino insieme a tutti i cittadini che hanno a cuore il bene dello Stato sono in lutto e si stringono intorno alla famiglia del Brigadiere Cerciello Rega Mario assassinato brutalmente da un giovane criminale Americano.

 

Il Segretario Generale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo

Tensione al cantiere tav

In Valle di Susa al corteo  No Tav verso il cantiere di Chiomonte sono presenti  centinaia di manifestanti.

Tra loro anche attivisti dei centri sociali, riunitisi al presidio di Venaus . La marcia  ha preso il via verso l’abitato di Giaglione, con l’ obiettivo dichiarato di arrivare al cantiere e violare la zona rossa tracciata dalle ordinanze della prefettura che ne impedisce l’accesso. Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine.

Momenti di tensione

Un gruppo di No Tav ha aggirato la cancellata di protezione del cantiere lungo il sentiero Gallo-Romano e altri hanno aperto  un varco nella cancellata che bloccava la strada.  Le forze dell’ordine hanno risposto col lancio di lacrimogeni.

Il comunicato della Questura

La Questura in una nota afferma che “È terminata con un bilancio assolutamente positivo, per chi aveva la responsabilità di gestire l’ordine pubblico, la manifestazione dei No Tav in Val di Susa.
Pur operando in un terreno difficile e reso insidioso dalla pioggia, sia gli organizzatori della manifestazione sia gli operatori di polizia hanno affrontato con grande senso di responsabilità la difficile gestione dell’evento”.

“La manifestazione non ha visto alcun momento di scontro diretto “corpo a corpo”. I disordini  – aggiunge la nota della questura – sono da attribuire alla regia quasi esclusiva dei noti esponenti di alcuni centri sociali autogestiti di Torino per i quali la Questura ha già provveduto alla denuncia di 48 persone.

Alcuni facinorosi hanno forzato un cancello di protezione usando persino flessibili e fiamme ossidriche ma nessun manifestante è riuscito ad avvicinarsi all’area del cantiere.
La polizia ha disperso con lacrimogeni e idranti i ripetuti assalti dei facinorosi che hanno cercato più volte e in più punti di superare la recinzione difensiva del cantiere con ripetuti lanci di pietre petardi e oltre 40 bombe carta”.