Oggi, personale della Digos della Questura di Torino, a seguito di mirate indagini, è riuscito ad individuare e denunciare quattro militanti anarco-antagonisti per le minacce e le percosse perpetrate, nella serata di ieri 19 novembre, ai danni di Xavier BELLANCA, social media manager della Sindaca di Torino.
In particolare, i responsabili della condotta criminosa – tra cui uno dei principali leader dell’ex posto occupato Asilo, GALLOCCHIO Gabrio di anni 26 ed una nota militante del centro sociale Askatasuna – dopo aver circondato, unitamente ad altri esponenti d’area ed alcuni rider BELLANCA, lo insultavano e lo minacciavano facendolo oggetto anche di sputi, allontanandosi poco prima dell’arrivo della Polizia.
Nella circostanza, il social media manager veniva anche colpito con due calci all’altezza del ginocchio sinistro.
L’individuazione dei responsabili e la ricostruzione dei fatti è stata possibile grazie anche all’analisi di alcune immagini video acquisite dalla Digos.
Nei confronti dei denunciati sarà avviata anche la procedura per l’adozione di misure di prevenzione.
L’Arma celebra la Virgo fidelis
Messa nella chiesa di San Lorenzo per la patrona dei carabinieri
I carabinieri celebrano giovedì 21 alle 9 anche a Torino la Virgo Fidelis, patrona dell’Arma, e il 78esimo anniversario della battaglia di Culqualber, durante la Seconda guerra Mondiale, per la quale è stata conferita alla Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Messa nella chiesa di San Lorenzo della centralissima piazza Castello, tra Via Palazzo di Città ed il Palazzo Chiablese, attigua alla Piazzetta del Palazzo Reale.
Droga e rossetto nella pochette
“No Mattatoio”, dimostrazione di fronte al tribunale
Caro direttore,
sono l’ organizzatrice di Torino Animal Save e scrivo a seguito di quanto è accaduto al mattatoio di via Traves. Noi attivisti di Torino Animal Save nell’ultimo anno abbiamo spesso vegliato davanti al mattatoio di via Traves. Ancora prima c’è stato No Mattatoio a documentare come arrivavano gli animali in questa realtà. Spesso molti macelli hanno lati nascosti, ma quasi nessuno ha il coraggio di denunciarli. Negli ultimi giorni, a Torino, abbiamo avuto questa fortuna grazie ad alcuni veterinari che hanno avuto il coraggio di esporsi e non possiamo permettere che questo avvenimento venga dimenticato. In occasione del processo del 20 novembre, Torino Animal Save, Torino Climate Save, Lotta, e altre associazioni animaliste locali si sono riunite di fronte al tribunale di Torino, per mostrare solidarietà ai veterinari che hanno avuto il coraggio di denunciare gli orrori e le atrocità che venivano inflitti agli animali del mattatoio di Via Traves.
Gli animali comunemente considerati da reddito sembrano quasi essere privi di qualsiasi diritto fondamentale, e questi veterinari hanno dimostrato quanto in realtà questi esseri senzienti abbiano bisogno di essere tutelati e difesi. Pretendiamo che venga riconosciuto e sostenuto il coraggio dei veterinari, che questa vicenda non venga assolutamente dimenticata e che venga fatta giustizia. Queste persone dovrebbero essere un esempio per tutti i veterinari che per paura si astengono a denunciare le atrocità alle quali assistono. Ci auguriamo che sempre più veterinari i cui pazienti sono gli animali inizino a ribellarsi alla norma attualmente vigente che prevede la mercificazione e lo sfruttamento degli animali, nonché dei loro stessi pazienti. Richiediamo giustizia per tutti gli animali uccisi all’interno del mattatoio di via Traves. Le atrocità vissute all’interno del mattatoio torinese in realtà accadono in praticamente tutti i mattatoi italiani ed esteri, senza che nessuno lo porti alla luce. Vogliamo portare l’attenzione sul fatto che la problematica sia ricorrente e intrinseca alla realtà dei mattatoi, tutti i mattatoi sono infatti luoghi strutturati come delle mere catene di produzione, dove mantenere segreto ciò che accade al loro interno è di fondamentale importanza per disconnettere i consumatori da ciò che chiunque sano di mente ripudierebbe moralmente. Non a caso questi luoghi sono lontani dai centri cittadini così come è lontana la consapevolezza dei consumatori nei confronti della reale sofferenza animale. E’ molto più semplice pensare o sperare che la sofferenza animale sia ridotta al minimo, ma questo minimo è pura utopia. Serve solo a placare il pensiero del consumatore per evitare che si ponga la domanda di cosa abbia dovuto realmente subire l’animale che si trova nel piatto. La scienza riconosce gli animali come esseri senzienti, proprio come noi, questo vuol dire che provano lo stesso nostro dolore. Avendo a disposizione ogni tipo di alternativa non è più accettabile assistere ancora alla violenza sugli animali. Noi di Torino Animal Save, Torino Climate Save, Lotta ecc.. come sempre ci impegneremo a sensibilizzare, in modo pacifico, sul tema dello sfruttamento animale, un tema ancora poco considerato ma inevitabilmente essenziale a ridosso del 2020. Quello che chiediamo è un sostegno in situazioni come queste dove chi ha più potere di noi possiede maggiori possibilità di farsi ascoltare. Grazie per l’attenzione
Sara Sciammaro
Torino Animal Save
Un eccezionale intervento presso l’ospedale Mauriziano di Torino
In Pronto soccorso per una caduta in casa e rottura di femore, le scoprono un aneurisma gigante dell’arteria renale e viene salvata con un eccezionale intervento in urgenza dall’équipe di Urologia dell’ospedale Mauriziano di Torino.
Sono le 11 di mattina. Una signora di 73 anni non si sente bene. Chiama le figlie che accorrono e suonano al campanello della mamma. La signora si alza, ma scivola e cade, sentendo un gran dolore alla coscia destra. Ma si rialza ed apre il portone. Le figlie accorrono, la sorreggono e la mettono a letto. Nel frattempo viene attivato il 118, che in poco tempo è a casa della signora. Il medico non ha dubbi sulla rottura del femore e l’ambulanza la porta al Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino. La signora viene visitata da una dottoressa del Dipartimento di Emergenza (diretto dal dottor Domenico Vallino), che conferma la diagnosi di frattura del femore a destra. Ma la paziente vuole togliersi un ulteriore dubbio a proposito di un dolore ad intermittenza che ha sul fianco sinistro da una settimana. La dottoressa per un giusto scrupolo decide di approfondire e di farle fare una ecografia dell’addome, che evidenzia una massa strana nel rene sinistro. Chiede di fare una TAC. E lì la sorpresa. La radiologa di turno fa diagnosi, oltre che di frattura del femore, di aneurisma gigante dell’arteria renale sinistra (uno sfiancamento della parete dell’arteria che nutre il rene) in fase di rottura che sarebbe stato immediatamente letale. Subito viene attivato il radiologo interventista, che, entro 20 minuti, in una sala operatoria radiologica apposita, con un lungo e sottile catetere inserito alla radice della coscia cerca di tappare la falla dell’arteria. Ma non é sufficiente perché l’aneurisma è troppo grande. Viene avvisato il Direttore del Dipartimento Chirurgico dottor Andrea Gaggiano, che, presa visione del caso, attiva gli urologi. Sono le 15 e la paziente è già sul letto operatorio. L’équipe urologica, diretta dal primario dottor Roberto Migliari, da poco nominato direttore di Urologia dal Direttore Generale Maurizio Dall’Acqua, e coadiuvato dai dottori Surleti e Ghabin, è già pronta ed inizia subito l’intervento. E’ una corsa contro il tempo. “Un aneurisma dell’arteria renale di queste dimensioni (9 cm) è davvero eccezionale” racconta il dottor Migliari, “come eccezionale è che non provochi la morte per emorragia quando si rompe”. Nel cadere, verosimilmente, l’aneurisma, che la paziente non sapeva di avere, si è rotto ed ha cominciato a perdere sangue. I chirurghi lavorano rapidamente, non possono perdere tempo, arrivano all’aneurisma, lo isolano e lo legano. Sono costretti a togliere il rene che l’aneurisma aveva trasformato in una sacca. Ma la paziente è salva. Sono le 18,30. L’intervento è tecnicamente riuscito e la paziente sta bene e può andare a riposare nel letto in reparto. Sono passate appena 7 ore da quel mancamento della signora, ma la macchina operativa dell’ospedale Mauriziano, con tutti i medici ed infermieri coinvolti, ha lavorato in maniera davvero efficiente. Anche di fronte ad un evento eccezionale come un aneurisma gigante dell’arteria renale.
Gli ex consiglieri regionali piemontesi Michele Giovine e Massimiliano Motta condannati lunedì dalla Corte di Cassazione per Rimborsopoli sono in carcere alle Vallette. Giovine, della lista dei Pensionati per Cota, deve scontare quattro anni e sei mesi. Motta, allora consigliere del Pdl, e’ stato condannato a due anni e due mesi. Le manette sono scattate per la cosiddetta legge Spazzacorrotti, che colpisce con effetto retroattivo chi ha subito sentenze con pene superiori ai due anni e non beneficia della sospensione condizionale. Ieri è finito agli arresti anche Angiolino Mastrullo, ex pdl di 70 anni, che aveva peraltro concordato in Appello un anno e sei mesi ma deve scontare otto mesi per una precedente condanna risalente a 20 anni fa.
Scippo sul tram, la polizia ferma il ladro
“Altius two”, prove di soccorso alpino
Si è conclusa, sulla rocca Sbarua nel pinerolese, l’esercitazione di soccorso alpino militare “Altius Two”, organizzata e condotta dal 3° Reggimento Alpini di Pinerolo, e che ha visto la partecipazione del servizio piemontese del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza unitamente alle Squadre Alpinistiche della Protezione Civile e alle Squadra Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto del Corpo Militare Speciale Ausiliario dell’Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Dopo un intenso periodo di preparazione, gli operatori delle Squadre Soccorso del Terzo congiuntamente ai team del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, della Guardia di Finanza e della Protezione Civile, hanno effettuato prove di interventi complessi in parete mediante l’impiego di specifiche barelle e utilizzando la tecnica del rappeling (discesa in corda doppia) per condurre l’infiltrazione nell’area d’intervento, e coordinare il successivo prelievo dell’infortunato da parte di elicotteri.
Il valore aggiunto scaturito dall’esercitazione è rappresentato dal confronto e dallo scambio di esperienze e informazioni sulle procedure tecniche, con lo scopo di rendere le squadre di soccorso e salvataggio “inter-operabili” tra realtà differenti, mettendole “a sistema” con gli assetti elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito, della Guardia di Finanza e dell’Elisoccorso del 118.
All’attività finale hanno presenziato, oltre al Comandante della Brigata Alpina Taurinense Generale Davide Scalabrin, il Consigliere regionale Paolo Ruzzola – in rappresentanza del Presidente della Regione Piemonte -, il Presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese Luca Giaj Arcota, la Dirigente Regionale della Protezione Civile Sandra Beltramo ed il Comandante del 3° Reggimento Alpini Colonnello Christian Bison.
A conclusione dell’esercitazione, il Generale Scalabrin ha espresso parole di orgoglio per la professionalità dimostrata nel corso dell’esercitazione e, rivolgendosi ai militari, ha condiviso con loro alcune considerazioni sull’importanza di avere sempre unità efficienti, addestrate, flessibili e specializzate che siano in grado di operare in un contesto ambientale caratterizzato dalla verticalità nonché di intervenire con brevissimo preavviso per ogni esigenza di impiego.
Le Squadre Soccorso Alpino Militare – nate con il preciso scopo di supportare i militari in addestramento montano – sono composte da militari in possesso di specifiche qualifiche nei settori sciistico, alpinistico, meteo-nivologico e sanitario. Tali qualifiche le rendono un assetto peculiare delle Truppe Alpine di pagante impiego in un ampio spettro di emergenze e in grado di operare di concerto con il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.
Venerdì 22 novembre, nella sala Congressi del Comune di Rivoli in via Dora Riparia 2 a Rivoli (Cascine Vica) si parlerà di “Eguaglianza e sovranità.
La Costituzione della Repubblica italiana e suoi confini”. La mattinata didattica di riflessioni sui temi della “Cittadinanza e Costituzione”, prevista per le ore 10,00, è promossa congiuntamente dal Comitato Resistenza del Colle del Lys e dal Comitato Ressitenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese. Dopo i saluti di Stefano Allasia,presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato Resistenza e Costituzione, e di Andrea Tragaioli, sindaco di Rivoli, sono previste le relazioni di Claudio Vercelli, storico, docente dell’Università Cattolica di Milano (“Confini e società. La sovranità italiana nell’età della globalizzazione”) e Marco Brunazzi, vicepresidente dell’Istituto di Studi Storici ”Gaetano Salvemini (“La sovranità del popolo. Cosa vuol dire nella nostra Costituzione”). Coordineranno l’evento Amalia Neirotti, presidente del Comitato Resistenza Colle del Lys, ed Elena Cattaneo, referente dei progetti rivolti al mondo della scuola. Il rapporto tra sovranità ed eguaglianza, afferma in una nota il Comitato Resistenza del Colle del Lys “definisce non solo il perimetro dei diritti, ma anche l’identità del popolo italiano. Ovvero cosa voglia dire essere cittadini del nostro Paese. Non si tratta quindi di una mera questione di confini, come si può essere indotti a pensare, ma di una dichiarazione di principi sul significato della cittadinanza in una società democratica”. Dopo le relazioni seguirà la presentazione dei laboratori didattici per l’anno scolastico 2019-2020, rivolti a dieci classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado della Città Metropolitana di Torino, offrendo ai partecipanti una messa a fuoco di alcuni contenuti fondamentali della Carta in riferimento all’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”. L’iniziativa si inserisce perciò a pieno titolo nei percorsi formativi interdisciplinari, anche in preparazione all’esame di Stato. Nell’ambito del programma della mattinata verranno proiettate le videoclip prodotte dalle classi coinvolte nel progetto lo scorso anno e saranno premiati gli studenti dell’Iti Giulio Natta, ideatori del logo utilizzato per la realizzazione della t-shirt di Eurolys.