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Pusher tradito dai quaderni di scuola del figlio

Sequestrati 3 kg di hashish dagli agenti del commissariato Dora Vanchiglia

Giovedì sera gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia hanno arrestato un cittadino quarantottenne di origine marocchina per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.

L’ uomo era stato notato in p.zza della Repubblica in compagnia di un soggetto in sella ad una bicicletta. I due, alla vista delle forze dell’ordine, si erano separati immediatamente. Il quarantottenne diretto ai “carretti” del mercato, dove appoggiava su un banco un involucro di colore scuro. Gli agenti appureranno trattarsi di un panetto di hashish di 100 grammi, ancora confezionato, con un’etichetta bianca riportante la scritta “AMNESIA” apposta. Gli operatori del commissariato sequestrano dunque la sostanza e perquisiscono l’uomo, rinvenendo nelle tasche del giubbotto 525 euro e due cellulari. Estesa la perquisizione allo stabile di residenza del pusher, gli investigatori, coadiuvati dall’Unità Cinofila, scoprono, all’interno di un garage, una busta contenente altri panetti di hashish, per un peso totale di circa 3 Kg. Ogni panetto presenta l’etichetta bianca con scritto “AMNESIA”, identica a quella del panetto sequestrato sul carretto del banco. Dapprima il quarantottenne nega l’utilizzo del locale ma alcuni quaderni scolastici con riportato nome e cognome del figlio lo smentiscono. Nel medesimo garage i poliziotti trovano inoltre un motociclo, risultato poi essere provento di furto.  Il cittadino di origine marocchina viene arrestato per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e denunciato per ricettazione.

Sciacalli su whatsapp: falsi messaggi allarmistici

L’assessore al Digitale della Regione Piemonte, Matteo Marnati, invita a «considerare falsi» i messaggi audio di presunti operatori sanitari che in queste ore stanno diffondendo notizie attraverso WhatsApp riguardanti la diffusione del COVID-19 e sulle condizioni di lavoro all’interno degli ospedali o addirittura di singoli pazienti

«In queste ore si stanno diffondendo tramite i social comunicazioni allarmistiche che allarmano la popolazione – spiega l’Assessore Matteo Marnati che ha ricevuto sul suo telefono una di queste notifiche – Si tratta di sciacalli che usano questi mezzi per diffondere il panico».

«Le notizie che addirittura raccontano storie personali di operatori di qualsiasi categoria sono da considerarsi bufale – sottolinea Marnati – e dunque destituite di ogni fondamento. La popolazione deve sapere che le informazioni ufficiali vengono diramate soltanto dalle istituzioni. Chi diffonde notizie di questo tipo, tra l’altro, è penalmente perseguibile per procurato allarme. Mi auguro che la Polizia Postale indaghi per individuare i responsabili».

Coronavirus, le vittime salgono a 13. Un paziente morto al San Giovanni Bosco

Il comunicato della Regione Piemonte, ore 13 di lunedì 9 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE, UN PAZIENTE DECEDUTO AL GIOVANNI BOSCO DI TORINO

50 RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA

È deceduto in mattinata all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino un uomo di 76 anni, torinese, affetto da molteplici patologie, risultato positivo al test sul “coronavirus Covid-19. Salgono a 13 i decessi di persone positive in Piemonte. Sono al momento 50 i pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Il comunicato della Regione Piemonte, ore 9,30 di lunedì 9 marzo

Sono deceduti nella notte due pazienti ricoverati presso l’ospedale di Vercelli, risultati positivi al “coronavirus-Covid19”

Si tratta di un uomo di 81 anni di Cavallirio (No) e di un altro di 50 anni di Vercelli. Entrambi erano pluripatologici ed erano in trattamento con casco cpap. Un terzo decesso di una donna di 72 anni, di Settimo T.se, sempre positiva al virus, si è registrato all’ospedale di Chivasso (To).

Stop ai processi non urgenti. Attività ridotta al Palagiustizia

La maggior parte delle udienze, quelle non indifferibili e urgenti, non si terranno  per due giorni al “Bruno Caccia”

In Tribunale si attendono  le disposizioni previste dal  decreto legge sulle attività di magistrati e avvocati. In attesa di norme precise lunedì e martedì gli ingressi dell’edificio di corso Vittorio rimarranno  chiusi  con una netta riduzione delle attività  nell’interesse della salute di chi vi lavora e degli utenti. Si terranno  in corte d’appello  le udienze con detenuti per i quali i termini di custodia stiano per scadere e quelle relative ai mandati di arresto europei.

 

(foto: il Torinese)

Sette fedi per sette denunce

Sono circa le 17 di lunedì scorso. Una pattuglia della Squadra Volante transita su Strada del Villaretto

Alla vista dei poliziotti, due soggetti che stanno viaggiando nella direzione opposta, lanciano dal finestrino dell’autovettura un sacchetto di plastica. Insospettiti da quanto appena accaduto, gli operatori controllano il veicolo ed i suoi occupanti. Si tratta di due cittadini italiani, verosimilmente appartenenti alla comunità sinti piemontese, di 44 e 45 anni. Entrambi gli individui indossano indumenti assimilabili ad una divisa di operatore di pubblico servizio, corredata da alcuni accessori come auricolari e mascherine di tipo ospedaliero. Al momento della perquisizione gli agenti rinvengono 2 spray al peperoncino e 2640 euro in contanti, denaro di cui gli uomini non sono in grado di motivare la provenienza. Nel frattempo, una seconda pattuglia recupera il sacchetto gettato poco prima. Al suo interno i poliziotti trovano 13 collane, 5 bracciali, 16 anelli, 20 pendenti, 14 orecchini, 2 orologi, 4 spille, 2 gemelli e 7 fedi nunziali, di cui tre con incise date e nomi dei legittimi proprietari.  I due soggetti, con precedenti specifici di polizia, vengono arrestati per ricettazione.

Coronavirus: regole importanti da rispettare

Misure igienico sanitarie indicate nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri 

a) lavarsi spesso le mani.
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitare abbracci e strette di mano;
d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate

In Piemonte 373 positivi al test Covid-19

Dall’ufficio stampa della Regione Piemonte, Domenica 8 marzo ore 19

Nel pomeriggio è arrivata la conferma della positività al“coronavirus covid-19” di tre pazienti deceduti tra la notte scorsa e questo pomeriggio all’ospedale di Tortona, trasformato in Covid-Hospital. Si tratta di due uomini, uno di 81 anni di Pontecurone e uno di 75 anni di Rosignano Monferrato, e di una donna di 90 anni di Carezzana.

Tutti presentavano un quadro clinico compromesso.

Nel complesso, il numero dei deceduti positivi al virus in Piemonte sale a nove.

BOLLETTINO CONTAGI ALLE ORE 19

Al momento, sono 373 le persone risultate positive al test del “coronavirus covid19” in Piemonte.

Risultano 295 le persone ricoverate in ospedale. Di queste, 45 si trovano in terapia intensiva.

Sono in isolamento domiciliare fiduciario 69 persone. Nove i deceduti.

Finora sono 1.700 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, di cui 1.327 sono risultati negativi.

Domenica 8 marzo BOLLETTINO CONTAGI ALLE ORE 12.30

Al momento, sono 320 le persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte.

Risultano 214 le persone ricoverate in ospedale. Di queste, 38 si trovano in terapia intensiva, e 176 in altri reparti

Sono in isolamento domiciliare fiduciario 63 persone. Cinque le persone decedute.

Finora sono 1511 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, di cui 1009 sono risultati negativi.

Continua la raccolta dei dati epidemiologici ed un aggiornamento dettagliato a livello provinciale è previsto in serata.

Cane antidroga scopre cocaina nella lavatrice. Arrestati due fidanzati

 I Carabinieri della Compagnia di Rivoli, con il supporto dei colleghi del Nucleo Cinofili di Volpiano, hanno arrestato una 35enne italiana e un 31enne senegalese, privo di permesso di soggiorno, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti

Le indagini hanno permesso di individuare la casa dei due presunti spacciatori a Villarbasse.

La perquisizione ha permesso di sequestrare 70 grammi di droga, tra cocaina e crack, già suddivisi in dosi.
È stato Jackie, il cane antidroga del Nucleo Cinofili di Volpiano, a fiutare le dosi di stupefacenti all’interno della lavatrice e di un borsone.
Nel corso della perquisizione, inoltre, i Carabinieri hanno trovato anche un bilancino di precisione e 140 euro in contanti, verosimilmente provento dell’attività di spaccio

Scoperti i ladri della palestra

Il 3 marzo scorso, personale del Commissariato P.S. “Barriera Milano” ha eseguito alcune perquisizioni nei confronti di tre cittadini italiani residenti nella cintura torinese

M. L., nato a Moncalieri (TO), classe 1979.
D. F., nato a Torino, classe 1987.
P.S,, nato a Moncalieri (TO), classe 1971

in seguito all’emissione delle misure cautelari del divieto di dimora nei comuni di Nichelino e di Moncalieri per due di essi. I tre si resero responsabili, nel mese di marzo 2018, di un furto aggravato ai danni di un cittadino italiano presso una palestra nel Quartiere San Paolo, con le modalità utilizzate dai cosiddetti ladri sportivi.

L’indagine è nata dalla denuncia presentata presso gli Uffici del Commissariato da un cliente della palestra che lamentava di aver subito il furto degli effetti personali di valore – un orologio Rolex del valore di circa 8.000 euro, un telefono Samsung, documenti e carte di credito – custoditi in una celletta di sicurezza sita nella hall di fronte al desk reception della palestra ove si era recato nella pausa pranzo per allenarsi. Le indagini immediate e coordinate dal P.M. Viglione, effettuate dal personale della Polizia Giudiziaria del Commissariato “Barriera Milano”, tramite acquisizione immagini di video sorveglianza dei luoghi interessati, nonchè incroci dei tabulati telefonici e testimonianze dirette, hanno permesso di ricostruire la dinamica degli eventi, tra l’altro perfettamente corrispondenti a quanto emerso nel corso di analoga indagine effettuata dalla Questura di Milano che aveva portato all’arresto di sinti di origine piemontese specializzata in furti/truffe presso le palestre. In particolare, gli investigatori appuravano che quel giorno, uno dei malfattori, M.L., introdottosi con un escamotage all’interno dei locali della palestra, fingendosi cliente, lamentava a personale addetto ala reception di aver perso le chiavi del lucchetto della celletta che custodiva i suoi effetti personali e chiedeva quindi di tranciare il lucchetto con una tronchese per recuperare le proprie cose.  Dopo pochi minuti, uno dei complici,D.F., utilizzando le carte di credito ed i documenti appena rubati, acquistava presso l’ipermercato Carrefour di corso Grosseto due cellulari IPhone per un valore complessivo di 1.800 euro.

Le indagini hanno permesso di ricostruire attimo per attimo il modus-operandi del sodalizio, di seguito corredato da immagini degli impianti di video-sorveglianza. I primi due malfattori avevano agito in perfetto coordinamento: mentre all’interno degli spogliatoi della palestra era già entrato il primo, il secondo teneva d’occhio la vittima nei suoi movimenti all’interno della reception, con la scusa di prendere informazioni per iscriversi; nel frattempo, osservava il numero della cassetta di sicurezza ove il denunciante riponeva i suoi averi. Una volta che questi si recava in sala pesi per fare ginnastica, il complice già all’interno degli spogliatoi, ricevute precise indicazioni dall’altro malfattore, simulava di voler aprire la propria cassetta: temporeggiava qualche secondo, fingendo di cercare le chiavi del lucchetto indosso o nello zaino che aveva al seguito, richiamando così l’attenzione della addetta alla reception; dopodiché si rivolgeva al desk richiedendo appunto l’aiuto della ragazza, la quale, rassicurata dal fatto che lo stesso fosse in grado di elencare nei minimi particolari quanto fosse stato lasciato all’interno della celletta, tramite una tronchese recideva il lucchetto dell’inconsapevole vittima, che nel frattempo si stava allenando. Nel corso di una delle perquisizioni domiciliari eseguite, finalizzate alla ricerca di refurtiva riconducibile ad orologi di valore, carte di credito e corpi di reato afferenti ai fatti, gli genti del Commissariato hanno sequestrato un Rolex datejust da donna, trovato al polso della figlia di M. L., colpito dall’ordinanza, di soli 11 anni. Questo particolare lascerebbe pensare che al fine di evitare che il Rolex venisse individuato e quindi sottoposto a sequestro, la famiglia abbia pensato di sottrarlo alla perquisizione apponendolo al polso della minore.

Identificato il piromane dei cassonetti

I Carabinieri della Stazione di None, in collaborazione con la Polizia Locale del medesimo comune, sono riusciti a identificare e denunciare all’Autorità Giudiziaria l’autore degli incendi che in questi giorni hanno interessato alcuni cassonetti della raccolta differenziata presenti nel comune di None

Dal 26 al 29 febbraio l’uomo ha incendiato cinque cassonetti, posizionati in via San Francesco da Paola, via Benedetto Croce e via Torino. Si tratta di un uomo di 48 anni di None, disoccupato, individuato grazie alle riprese dei sistemi di videosorveglianza e a servizi mirati di osservazione organizzati sia dai Carabinieri che dalla Polizia Locale. In particolare, oggi l’uomo è stato notato aggirarsi con fare sospetto nei pressi dei cassonetti posizionati in via Torino e sottoposto a perquisizione è stato trovato in possesso di un accendino e di tre accendifuoco. Nel corso delle operazioni l’uomo ha ammesso di aver incendiato i cassonetti nei giorni scorsi.