CRONACA- Pagina 1222

"Un grazie per lo sgombero dell'Asilo"

La lettera del Comitato spontaneo “INSIEME PER AURORA”  inviata a Prefetto, questore, sindaco di Torino e autorità 

Siamo il comitato spontaneo di cittadini Insieme per Aurora. Tutti noi risiediamo evidentemente nel “Quartiere Aurora” nella circoscrizione 7 e molti di noi  risiedono a poche centinaia di metri dall’asilo sgomberato. Anche per questo motivo ci sentiamo particolarmente motivati e in dovere di esprimere un enorme  ringraziamento sia all’Amministrazione Comunale che alle Forze dell’Ordine compresa la Procura  della Repubblica. All’amministrazione comunale perché ha avuto il coraggio politico, e non solo, per affrontare  seriamente e onestamente il problema, onorando gli impegni presi con i cittadini del quartiere e dopo  25 anni giungere finalmente allo sgombero tanto atteso e sperato in tutti questi anni dai noi residenti.  Decisione presa con coraggio anche personale tanto è che la Sindaca è stata dotata di una scorta, cosa  mai verificatasi a Torino. Alle Forze dell’Ordine per la fatica di tutti questi giorni, il grande sangue freddo dimostrato a non
cadere nelle pesanti provocazioni di questi 30 pseudorivoluzionari da quattro soldi e per aver
contrastato tanta inutile violenza con ferma consapevolezza limitando i danni e non innestando
meccanismi di guerriglia urbana. Così come vi siete mossi avete messo in evidenza, di fronte a tutti, la povertà culturale sociale e  progettuale di costoro, pericolosi e violenti detti “antagonisti” Vorremmo poi, come residenti del quartiere, prendere una posizione entusiasta a favore dello  sgombero!!  In questi giorni sui media c’è una sorta di revisione, in chiave critica, di questa decisione. Ci sono voci  che parlano in difesa di culture alternative, di commercianti che non si accorgevano della loro  presenza, di taluni che si interrogano dicendo “ma che fastidio davano?”, di altri che commentano “ma  se sono sempre stati li potevano rimanere” ecc. ecc.
Bene tutto ciò non corrisponde a verità! Lo possiamo dire con precisione, senza appello, noi residenti e  “vicini di casa” che questa realtà, quotidianamente, da anni abbiamo dovuto subirla!!
Per iniziare la “cultura alternativa”, a cui qualcuno fa riferimento, è alternativa o meglio antagonista  solo alla democrazia, infatti questi soggetti in tutti questi anni non hanno mai aperto quel luogo ad un  dibattito/ incontro /scontro/scambio con il quartiere (peraltro proprietario insieme alla città di  quello spazio) ma anzi si sono blindati al suo interno. La “comunicazione” l’hanno fatta imbrattando continuamente tutto il quartiere, e dico TUTTO!, con scritte oscene dove si esprime la volontà di  portare degrado nel medesimo o inneggianti alla morte di poliziotti e carabinieri. Sui muri della scuola Parini frequentata dai bambini delle elementari il comune o i volontari non fanno  in tempo a rimuoverle che notte tempo ricompaiono e pensate al messaggio dato a quei bambini. La cultura alternativa alla democrazia, di tali soggetti, li spinge a fare scritte minatorie sotto casa di  alcuni di noi (la consigliera di circoscrizione Alessi e il senatore Airola)
La cultura alternativa di costoro li spinge con metodi squadristi ad organizzare azioni di “disturbo”
fatta di molotov ad incendiare cassonetti e bombe carta per spaventare presso il polo Lavazza reo di  portare riqualificazione nel disastrato panorama economico e commerciale del quartiere.
I commercianti che poi non notano la loro presenza, li capiamo, non possono dire altro, loro ci
mettono la faccia e la loro attività ma basta guardare fuori dai loro negozi o sulle loro saracinesche  imbrattati come tutto il resto per capire che risulta difficile credere che non si accorgano della loro  presenza. Oltre a queste edificanti campagne di comunicazione/intimidazione, gli alternativamente democratici  si sono distinti negli ultimi tempi nella protezione degli spacciatori arrivando a circondare più volte le  volanti intervenute per eseguire arresti di trafficanti di morte e riuscendo spesso ad impedirlo!!!  Da questo si evince la loro posizione sulla droga e sui trafficanti di morte che nel nostro quartiere sono  già abbondantemente presenti e operanti e rappresentano un forte pericolo basta andarsi a leggere  tutte le vicende del Giardino Alimonda e Madre Teresa di Calcutta (luoghi scelti come centrali di  spaccio), giardini e aree verdi deliziose che spesso sono infrequentabili ai più. Si impegnano violentemente contro l’ esecuzione degli sfratti e promuovono attivamente  l’occupazione abusiva di immobili, basta dare un occhiata agli immobili in questione per capire se è  più debole lo sfrattato o l’esecutore del medesimo. Praticano il loro concetto di democrazia impedendo/disturbando le assemblee aperte ai cittadini nella  sede della circoscrizione 7 in particolare quando con tutte le componenti sociali del quartiere si cerca  di discutere/progettare riqualificazione. Queste sono alcune delle cose che noi residenti per anni abbiamo dovuto subire  senza essere ascoltati ed ora non permetteremo a nessuno di travisare la verità
vera !!
Comitato Spontaneo “Insieme per Aurora”

“Un grazie per lo sgombero dell’Asilo”

La lettera del Comitato spontaneo “INSIEME PER AURORA”  inviata a Prefetto, questore, sindaco di Torino e autorità 


Siamo il comitato spontaneo di cittadini Insieme per Aurora. Tutti noi risiediamo evidentemente nel “Quartiere Aurora” nella circoscrizione 7 e molti di noi  risiedono a poche centinaia di metri dall’asilo sgomberato. Anche per questo motivo ci sentiamo particolarmente motivati e in dovere di esprimere un enorme  ringraziamento sia all’Amministrazione Comunale che alle Forze dell’Ordine compresa la Procura  della Repubblica. All’amministrazione comunale perché ha avuto il coraggio politico, e non solo, per affrontare  seriamente e onestamente il problema, onorando gli impegni presi con i cittadini del quartiere e dopo  25 anni giungere finalmente allo sgombero tanto atteso e sperato in tutti questi anni dai noi residenti.  Decisione presa con coraggio anche personale tanto è che la Sindaca è stata dotata di una scorta, cosa  mai verificatasi a Torino. Alle Forze dell’Ordine per la fatica di tutti questi giorni, il grande sangue freddo dimostrato a non
cadere nelle pesanti provocazioni di questi 30 pseudorivoluzionari da quattro soldi e per aver
contrastato tanta inutile violenza con ferma consapevolezza limitando i danni e non innestando
meccanismi di guerriglia urbana. Così come vi siete mossi avete messo in evidenza, di fronte a tutti, la povertà culturale sociale e  progettuale di costoro, pericolosi e violenti detti “antagonisti” Vorremmo poi, come residenti del quartiere, prendere una posizione entusiasta a favore dello  sgombero!!  In questi giorni sui media c’è una sorta di revisione, in chiave critica, di questa decisione. Ci sono voci  che parlano in difesa di culture alternative, di commercianti che non si accorgevano della loro  presenza, di taluni che si interrogano dicendo “ma che fastidio davano?”, di altri che commentano “ma  se sono sempre stati li potevano rimanere” ecc. ecc.
Bene tutto ciò non corrisponde a verità! Lo possiamo dire con precisione, senza appello, noi residenti e  “vicini di casa” che questa realtà, quotidianamente, da anni abbiamo dovuto subirla!!
Per iniziare la “cultura alternativa”, a cui qualcuno fa riferimento, è alternativa o meglio antagonista  solo alla democrazia, infatti questi soggetti in tutti questi anni non hanno mai aperto quel luogo ad un  dibattito/ incontro /scontro/scambio con il quartiere (peraltro proprietario insieme alla città di  quello spazio) ma anzi si sono blindati al suo interno. La “comunicazione” l’hanno fatta imbrattando continuamente tutto il quartiere, e dico TUTTO!, con scritte oscene dove si esprime la volontà di  portare degrado nel medesimo o inneggianti alla morte di poliziotti e carabinieri. Sui muri della scuola Parini frequentata dai bambini delle elementari il comune o i volontari non fanno  in tempo a rimuoverle che notte tempo ricompaiono e pensate al messaggio dato a quei bambini. La cultura alternativa alla democrazia, di tali soggetti, li spinge a fare scritte minatorie sotto casa di  alcuni di noi (la consigliera di circoscrizione Alessi e il senatore Airola)
La cultura alternativa di costoro li spinge con metodi squadristi ad organizzare azioni di “disturbo”
fatta di molotov ad incendiare cassonetti e bombe carta per spaventare presso il polo Lavazza reo di  portare riqualificazione nel disastrato panorama economico e commerciale del quartiere.
I commercianti che poi non notano la loro presenza, li capiamo, non possono dire altro, loro ci
mettono la faccia e la loro attività ma basta guardare fuori dai loro negozi o sulle loro saracinesche  imbrattati come tutto il resto per capire che risulta difficile credere che non si accorgano della loro  presenza. Oltre a queste edificanti campagne di comunicazione/intimidazione, gli alternativamente democratici  si sono distinti negli ultimi tempi nella protezione degli spacciatori arrivando a circondare più volte le  volanti intervenute per eseguire arresti di trafficanti di morte e riuscendo spesso ad impedirlo!!!  Da questo si evince la loro posizione sulla droga e sui trafficanti di morte che nel nostro quartiere sono  già abbondantemente presenti e operanti e rappresentano un forte pericolo basta andarsi a leggere  tutte le vicende del Giardino Alimonda e Madre Teresa di Calcutta (luoghi scelti come centrali di  spaccio), giardini e aree verdi deliziose che spesso sono infrequentabili ai più. Si impegnano violentemente contro l’ esecuzione degli sfratti e promuovono attivamente  l’occupazione abusiva di immobili, basta dare un occhiata agli immobili in questione per capire se è  più debole lo sfrattato o l’esecutore del medesimo. Praticano il loro concetto di democrazia impedendo/disturbando le assemblee aperte ai cittadini nella  sede della circoscrizione 7 in particolare quando con tutte le componenti sociali del quartiere si cerca  di discutere/progettare riqualificazione. Queste sono alcune delle cose che noi residenti per anni abbiamo dovuto subire  senza essere ascoltati ed ora non permetteremo a nessuno di travisare la verità
vera !!

Comitato Spontaneo “Insieme per Aurora”

Truffe agli anziani. I consigli dei carabinieri alla messa della domenica

Le truffe, e le tentate truffe, agli anziani e, comunque, alle persone più deboli ed esposte sono tra i reati più odiosi e forse, ad oggi, non hanno ancora l’allarme sociale che meritano anche per le conseguenze indirette, talvolta nefaste che generano

Non c’è una statistica ma quante volte capita che una persona in età avanzata termini il suo cammino terreno, magari morto di crepacuore perché non ha superato la vergogna, la rabbia o il ‘magone’ di essere stato raggirato e magari, in pochi minuti, per colpa di criminali senza scrupoli, aver dilapidato i risparmi di una vita. Non sempre, fortunatamente le ciambelle dei truffatori riescono con il buco, come è accaduto in questo caso nell’Astigiano. Sono l’avvocato di suo figlio, è stato coinvolto in un incidente stradale ed ora è in stato di arresto, se vuole che venga liberato deve versare 4.000 euro ai carabinieri che verranno a casa sua tra poco”: queste le parole usate dal truffatore che nella stessa giornata, con modalità quasi identiche, ha tentato di raggirare prima una signora 84enne di Montegrosso d’Asti e poi un 88enne di Agliano Terme. Per rendere più verosimile il racconto il malvivente faceva ascoltare la voce in sottofondo di un complice, che avrebbe dovuto impersonare il figlio “arrestato” dell’anziana signora, che diceva: “mamma, mamma aiutami, paga per favore!….”. Nel secondo caso, il pensionato di Agliano veniva contattato da un sedicente maresciallo dei Carabinieri che, con le stesse motivazioni già descritte, chiedeva di consegnare ai colleghi, che sarebbero di lì a poco giunti presso la sua abitazione, sempre la somma di 4.000 euro, avvertendo che avrebbe dovuto pagare subito per ottenere l’immediata liberazione del figlio e per evitare che gli fosse ritirata per sempre la patente. Anche in questo caso, alla richiesta della vittima di poter parlare con il figlio, un complice simulava una richiesta di aiuto con voce flebile, per renderla comunque non perfettamente riconoscibile.Fortunatamente, in entrambi i casi, i due ottuagenari, rammentando gli avvertimenti e i consigli per difendersi dalle truffe, forniti dal comandante della Stazione Carabinieri di Montegrosso al termine della messa domenicale, insospettiti hanno dapprima cercato conforto raccontando a prossimi congiunti quanto stava capitando e successivamente si sono recati presso la caserma di Montegrosso per denunciare ai militari la tentata truffa.I Carabinieri della Stazione di Montegrosso d’Asti hanno immediatamente avviato le attività d’indagine, al fine di identificare i responsabili del tentativo di raggirare persone che per l’età avanzata hanno minori capacità di difesa, particolare che rende ancor più abietta tale tipologia di reato.L’esito positivo dei due episodi induce a sottolineare, una volta di più, l’efficacia dell’attività di prevenzione dell’Arma astigiana sul territorio provinciale, che si concretizza in incontri nelle parrocchie, nei circoli e in tutti i contesti frequentati da anziani, nonché in un’attività di visite “porta a porta” soprattutto presso le abitazioni più isolate sul territorio. 

Massimo Iaretti

Nel capannone cibi scaduti da anni e invasi da insetti

I carabinieri della locale stazione con i  colleghi del Nas, hanno eseguito una ispezione in un capannone industriale a Verolengo. Numerosi gli insetti e i parassiti trovati  tra gli alimenti e cibi scaduti anche da alcuni anni. Il titolare è stato denunciato per alimenti in cattivo stato di conservazione e la struttura sequestrata. Sono stati trovati 200 pallet di vino e 20 pedane di prodotti da forno e gastronomia abbandonati  senza copertura e invasi da parassiti. La merce era anche priva della necessaria documentazione sulla provenienza. I militari dell’Arma sospettano che il capannone venisse utilizzato come deposito per la vendita al dettaglio di alimenti presso gastronomie.

Lancia grossi sassi sulla pattuglia dei vigili: "Il cantiere mi disturba"

Ha lanciato due grosse pietre contro l’auto  della polizia locale di Ivrea, distruggendo il vetro anteriore. E’ stato un uomo di 45 anni residente in Canton Gabriel, che dopo il gesto si è asserragliato in casa. Pare che il soggetto non sia nuovo a episodi simili, a causa del disturbo che un cantiere vicino a casa sua gli arrecherebbe. Sul posto la polizia di Ivrea. Gli agenti dell’autopattuglia sono rimasti illesi.
 
(foto archivio)

Lancia grossi sassi sulla pattuglia dei vigili: “Il cantiere mi disturba”

Ha lanciato due grosse pietre contro l’auto  della polizia locale di Ivrea, distruggendo il vetro anteriore. E’ stato un uomo di 45 anni residente in Canton Gabriel, che dopo il gesto si è asserragliato in casa. Pare che il soggetto non sia nuovo a episodi simili, a causa del disturbo che un cantiere vicino a casa sua gli arrecherebbe. Sul posto la polizia di Ivrea. Gli agenti dell’autopattuglia sono rimasti illesi.

 

(foto archivio)

Picchiava la compagna e coltivava canapa in casa

Da circa un anno subiva percosse e minacce, ma solo pochi giorni fa la donna ha avuto il coraggio di recarsi dai Carabinieri di Nizza Monferrato per denunciare l’uomo con cui aveva avuto una relazione. La paura che l’ex compagno potesse usare la pistola che la donna aveva notato nell’abitazione nella quale per un certo periodo avevano convissuto, convinzione rafforzata dalle minacce di morte rivoltegli telefonicamente, è stata la molla che ha spinto la vittima ad affidarsi ai militari della locale Stazione. Alla luce di quanto emerso dal racconto circostanziato della vittima i Carabinieri di Nizza procedevano alla perquisizione dell’abitazione di Bergamasco (Alessandria) dove vive il 40enne, con alle spalle alcuni precedenti per stupefacenti e porto abusivo di armi, dove effettivamente rinvenivano una pistola scacciacani in un cassetto nel quale, occultata in una busta, era presente anche una banconota falsa da 50 euro. Nel corso dell’operazione estesa alla cantina della residenza, i militari operanti rinvenivano e sottoponevano a sequestro ciò che rimaneva di una piantagione artigianale, per la quale erano stati utilizzati nove contenitori nei quali erano state invasate piante di canapa, una lampada a calore per la coltivazione in serra e un etto circa di sostanza stupefacente già essicata. Al termine delle operazioni l’uomo veniva deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Alessandria, oltre che per le minacce alla ex convivente, anche per produzione di sostanza stupefacente e per il reato di spendita e introduzione nello stato di moneta falsificata.

Massimo Iaretti

 

Il colesterolo cattivo LDL è una delle cause genetiche della SLA

Il colesterolo cosiddetto “cattivo” LDL è una delle cause genetiche della SLA, la Sclerosi laterale amiotrofica. E’ una recente scoperta della Città della Salute di Torino. Questo è attualmente il più ampio studio genetico eseguito finora sulla sclerosi laterale amiotrofica

E’ infatti appena stato pubblicato sull’importante e prestigiosa rivista scientifica internazionale Annals of Neurology uno studio che ha dimostrato che l’iperlipemia è un fattore di rischio genetico per la sclerosi laterale amiotrofica e che il fumo di sigaretta ed elevati livelli di attività fisica sono fattori di rischio, mentre un’attività fisica moderata ed un maggiore livello di istruzione sono fattori protettivi per la malattia. La scoperta è stata effettuata presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino in collaborazione con il National Institutes of Health di Bethesda negli Stati Uniti. Questo studio apre per la prima volta possibilità di interventi preventivi per la SLA e permetterà anche di sviluppare nuovi interventi terapeutici di precisione, cioè specifici per gruppi definiti di pazienti. La SLA è una malattia degenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni cerebrali e del midollo spinale che controllano il movimento muscolare volontario, compromettendo il movimento degli arti, la fonazione, la deglutizione. La SLA colpisce circa 5000 persone in Italia (delle quali circa 500 in Piemonte). Attualmente non esiste alcuna cura della SLA, ma vari fattori sono stati associati al suo sviluppo, come alcuni geni, lo stile di vita, i traumi e l’attività sportiva. Lo studio, eseguito presso il Centro Regionale Esperto SLA dell’ospedale Molinette e dell’Università di Torino, è stato condotto dal professor Adriano Chiò, dal professor Andrea Calvo e dal loro gruppo di ricerca. Lo studio assume una particolare rilevanza per l’innovativa tecnica di analisi utilizzata, la randomizzazione mendeliana, su 20.806 casi di SLA e 59.804 controlli di origine europea, analizzando 10.031.630 varianti geniche associate a 889 ‘tratti’, che includono un’ampia gamma di caratteristiche fisiologiche e di fenotipi di malattia. Ciascun tratto è stato analizzato separatamente per determinare se è in grado di modificare il rischio di SLA. Grazie a questa analisi metodologicamente molto complessa i ricercatori hanno dimostrato che le LDL (lipoproteine a bassa densità, cioè il cosiddetto colesterolo cattivo) sono un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo della SLA. Questa tecnica di analisi ha un vantaggio molto rilevante, poiché elimina i fattori confondenti e permette di studiare l’intera vita dei casi studiati, invece di periodi limitati. Lo studio ha anche identificato i tratti genici che sono alla base della correlazione tra LDL e SLA. Inoltre lo studio ha dimostrato che l’attività fisica intensa favorisce lo sviluppo della malattia, mentre un’attività fisica moderata è protettiva. Infine, è stato confermato che il fumo di sigaretta favorisce la comparsa della SLA. Questo è attualmente il più ampio studio eseguito sulla sclerosi laterale amiotrofica. Lo studio è stato sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dei finanziamenti ‘Dipartimento di Eccellenza’, attributi al Dipartimento di Neuroscienze ‘Rita Levi Montalcini’ dell’Università degli Studi di Torino.

                                                                                                                      Pierpaolo Berra

 

Nipote "cresciuto" chiede ai nonni troppi soldi (per la droga): arrestato

I nipoti, è ormai un fatto assodato, solitamente vengono viziati dai nonni
molto più che dai genitori. Ma quanto è accaduto a Torino va in direzione
contraria. Protagonisti della vicenda sono un nipote di età non proprio
tenerissima, 31 anni, e una copia di coniugi che hanno entrambi superato le
ottanta primavere. Il ‘nipotino’ li ha talmente esasperati con richieste di
denaro,   praticamente   a   cadenza   giornaliera   (che   molto   probabilmente
utilizzava per acquistare sostanze stupefacenti), dopo averle soddisfatte
consegnandogli una media di 10 o 20 euro al giorno – altrimenti il nipote
diventava aggressivo, si sdraiava sul pianerottolo e prendeva a calci e pugni
la porta di casa – si sono rivolti al Commissariato ‘San Paolo’ della Polizia
di Stato. Di qui l’epilogo, almeno per ora, della vicenda: l’intemperante e
focoso nipote è finito agli arresti per estorsione aggravata. Va anche detto,
per completezza, che era già stato denunciato per aver danneggiato la porta
finestra del condominio ed il campanello della porta della casa dei nonni,
dopo aver dato prova delle sue doti, mal espresse, di ‘calciatore’.
Massimo Iaretti

Nipote “cresciuto” chiede ai nonni troppi soldi (per la droga): arrestato

I nipoti, è ormai un fatto assodato, solitamente vengono viziati dai nonni
molto più che dai genitori. Ma quanto è accaduto a Torino va in direzione
contraria. Protagonisti della vicenda sono un nipote di età non proprio
tenerissima, 31 anni, e una copia di coniugi che hanno entrambi superato le
ottanta primavere. Il ‘nipotino’ li ha talmente esasperati con richieste di
denaro,   praticamente   a   cadenza   giornaliera   (che   molto   probabilmente
utilizzava per acquistare sostanze stupefacenti), dopo averle soddisfatte
consegnandogli una media di 10 o 20 euro al giorno – altrimenti il nipote
diventava aggressivo, si sdraiava sul pianerottolo e prendeva a calci e pugni
la porta di casa – si sono rivolti al Commissariato ‘San Paolo’ della Polizia
di Stato. Di qui l’epilogo, almeno per ora, della vicenda: l’intemperante e
focoso nipote è finito agli arresti per estorsione aggravata. Va anche detto,
per completezza, che era già stato denunciato per aver danneggiato la porta
finestra del condominio ed il campanello della porta della casa dei nonni,
dopo aver dato prova delle sue doti, mal espresse, di ‘calciatore’.
Massimo Iaretti