Processo agli anarchici, 5 condanne e 18 assoluzioni
Il bilancio è di cinque condanne e 18 assoluzioni al processo per terrorismo agli anarchici delle Fai-Fri, i gruppi sospettati di avere effettuato attentati tra il 2003 e il 2016. La procura di Torino aveva chiesto 22 condanne per ben 204 anni di reclusione.I giudici della corte di Assise di hanno inflitto pene per 20 anni, 17, 9 e 5 anni agli imputati riconosciuti colpevoli di avere promosso o partecipato a una associazione con finalità di terrorismo ed eversione nell’ambito della cosiddetta frangia lottarmatista del movimento anarchico. Tra le azioni attribuite loro anche l’invio di pacchi esplosivi, il triplice ordigno fatto esplodere a Torino, nel 2007.
Spacciatori in carcere
Sono 7 i pusher arrestati dagli agenti della Squadra Volante nei giorni scorsi nel quartiere Barriera Milano
I primi tre sono cittadini senegalesi: rispettivamente di 33, 23 e 21 anni. Gli agenti, dopo aver monitorato i movimenti dei due stranieri più giovani, nell’area dei giardini di via Montanaro, hanno visto arrivare il loro connazionale più anziano che ha consegnato loro dei corpi tondeggianti di piccole dimensioni estratti dalla tasca. Pochi minuti dopo, è giunto sul posto un acquirente con il quale è avvenuto uno scambio. Acquistato lo stupefacente, il cliente si è allontanato ma è stato subito fermato dai poliziotti in via Lauro Rossi e trovato in possesso del crack poco prima acquistato. L’uomo, oltre ad essere sanzionato amministrativamente è stato denunciato in stato di libertà per la resistenza opposta agli agenti quando è stato fermato. Gli agenti hanno poi fermato i tre cittadini senegalesi, tutti con precedenti di polizia a carico, arrestandoli per spaccio di stupefacenti in concorso. Il ventunenne prima di essere fermato ha ingerito alcuni ovuli come poi emerso dagli esami diagnostici. Un altro pusher, un cittadino nigeriano di 28 anni, è stato arrestato nella stessa zona il giorno successivo sempre dagli agenti della Squadra Volante. Lo straniero, dopo aver occultato un involucro nei pressi di un cancello di via Montanaro, ha cercato di avvicinare possibili clienti. I poliziotti lo hanno fermato per un controllo trovandolo in possesso di alcune dosi di stupefacenti di diverso genere: cocaina, hashish e marijuana. Nella stessa via, è stato arrestato un cittadino marocchino di 33 anni il quale ha ceduto dell’hashish ad una donna poi sanzionata amministrativamente. Arrivata in zona, l’acquirente ha urlato il nome del pusher il quale dopo essersi affacciato dal proprio uscio, ha concluso la vendita dello stupefacente attraverso le sbarre di un cancelletto di un condominio della via. Quando il pusher è stato fermato aveva con sé una decina di grammi della stessa sostanza ceduta alla donna in precedenza. Al momento del fermo l’uomo, con a carico numerosi precedenti di polizia, ha spintonato gli operatori della Squadra Volante, ragione per la quale gli è stato contestato anche il reato di resistenza a P.U. Altri due pusher, un diciottenne gambiano e un ventisettenne gabonese, sono stati arrestati nella notte di Pasquetta in via Scarlatti angolo via Montanaro. Poco prima delle tre, gli agenti hanno assistito a una compravendita di sostanze stupefacenti avvenuta tra i due stranieri e gli occupanti di un’auto che si era a loro avvicinata. Gli agenti hanno fermato sia l’auto che i due stranieri, uno dei quali ha deglutito degli ovuli, come accertato dagli esami radiologici, mentre l’altro gettava in un tombino un pezzo di sostanza.
Le arnie rubate erano a casa di un agricoltore
I Carabinieri della Stazione di Gavi, a seguito di indagine, hanno denunciato in stato di libertà un pregiudicato di Gavi di 56 anni, reo di detenere nelle pertinenze della sua abitazione arnie di api provento di furto. Nello scorso mese di febbraio e nei primi giorni di aprile, due apicoltrici avevano denunciato presso la Stazione di Gavi il furto delle loro arnie, detenute nel Comune di Bosio. I Carabinieri, a seguito di varie ispezioni esterne a diverse abitazioni sono riusciti a risalire alle 14 arnie totali rubate alle due apicoltrici possedute da R.B. nelle pertinenze della sua abitazione sita in Carrosio. Le arnie riconosciute senza dubbio dalle due apicoltrice sono state restituite alle aventi diritto mentre l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria e dovrà rispondere del reato di ricettazione.
Rifiuti industriali, controlli dei carabinieri
I carabinieri della stazione di Leinì, con i colleghi del Noe e del Nipaaf di Torino (Nuclei investigatori di polizia ambientale e forestale) hanno controllato e perquisito una società che effettua trasporto, stoccaggio, cernita, trattamento e smaltimento di rifiuti industriali, pericolosi e non pericolosi. In particolare la società è specializzata nell’avvio al recupero di ogni tipologia di carta e cartone, in Europa e fuori, ha sede legale a Torino e impianto operativo a Piobesi Torinese. L’amministratore delegato e la moglie, come socia, sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino per inosservanza delle prescrizioni nella gestione dei rifiuti ed illecita gestione di rifiuti, oltre che per ricettazione di 128 scope elettriche di dubbia provenienza. Nel deposito sono stoccate 500 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, in aree interne ed esterne ai capannoni in violazione delle prescrizioni di legge.
Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Volante fermano per un controllo due persone all’interno del Parco del Valentino: un cittadino algerino di 23 anni un libico di 20 anni. Il cittadino algerino viene trovato in possesso di un laptop Apple MacBook Pro del quale non riesce a dare una giustificazione plausibile circa il possesso, non essendo nemmeno in grado di sboccarlo visto che non conosce la password di accesso. Per tale motivo, i poliziotti accompagnano in Questura le due persone fermate per gli accertamenti del caso.Al loro arrivo in Questura, i poliziotti riscontrano la presenza negli uffici di polizia di un cittadino americano che, proprio in quel momento, sta facendo denuncia per il furto subito del suo portatile. L’uomo, infatti, un paio di ore prima era stato derubato del suo zaino, contenente il laptop in questione, all’interno della stazione di Porta Nuova. Gli agenti, dopo aver accertato che il turista americano era il proprietario del portatile in possesso al cittadino algerino, glielo hanno restituito.Alla luce dei fatti, il cittadino algerino, con precedenti di polizia a carico, è stato fermato per ricettazione, mentre il ventenne libico è stato denunciato in stato di libertà per la violazione delle norme sull’immigrazione.
Il Procuratore Reggente Paolo Borgna e il Questore di Torino Giuseppe De Matteis, si sono incontrati in data odierna per una serie di riflessioni sui recenti fatti di cronaca relativi alle problematiche di identificazioni di persone arrestate. Pur avendo entrambi rilevato alcune criticità nella fase applicativa delle norme che regolano gli arresti in flagranza e le necessarie procedure di identificazione degli arrestati, e ritenendo perfettamente attuale la circolare del Procuratore Caselli del 21 febbraio 2012, il Procuratore Borgna si è impegnato a valutare i modi di una sua migliore attuazione, con particolare riferimento ai casi più gravi di aggressione alle persone. E’ stata confermata, da parte di entrambi, la piena fiducia nei confronti dei magistrati della Procura della Repubblica e dei funzionari della Polizia Giudiziaria.
Il Procuratore esprime particolare vicinanza agli Agenti della Polizia di Stato che hanno riportato ferite nell’espletamento del loro servizio.
Incidente sul lavoro: operaio muore schiacciato
Un nuovo incidente sul lavoro. Un operaio è morto a Savigliano (Cuneo), nell’ex complesso industriale “Origlia”, dove si sta effettuando una riconversione dello stabilimento. Si tratta di un uomo di 44 anni residente a San Biagio di Centallo. La morte è sopraggiunta per forte trauma da schiacciamento. E’ il terzo incidente mortale sul lavoro avvenuto negli ultimi due mesi in provincia di Cuneo. Nel mese di marzo un operaio perse la vita in una cava di Robilante; pochi giorni dopo morì per una caduta un muratore nel Monregalese.
Un morto e tre feriti nell’ incidente stradale avvenuto ieri nell’Alessandrino sull’autostrada A26 Genova-Gravellona, in direzione nord, nei pressi di Rocca Grimalda. La vittima è un diciannovenne residente nel Tortonese, che avrebbe perso il controllo della Kia Picanto di cui era alla guida ed è stato sbalzato dall’abitacolo, mentre il veicolo si è ribaltato. Tre persone viaggiavano nell’auto, di 15, 17 e 19 anni, e sono state trasferite in codice giallo all’ospedale di Alessandria.
(foto archivio)
Lite tra vicini a colpi di accetta e motosega
Al termine degli accertamenti di polizia giudiziaria, i Carabinieri della Stazione di Balzola hanno denunciato in stato di libertà per minaccia aggravata, danneggiamento e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere: un 61enne, una 20enne, e due 31enni. A vario titolo, tutte e quattro le persone coinvolte, si fronteggiavano sulla pubblica via, durante un diverbio per futili motivi tra vicini, danneggiando inizialmente la cassetta postale di proprietà di una 51enne balzolese, poi coinvolta nel diverbio. Nel corso della lite, un trentunenne. minacciava con un tubo in metallo il sessantunenne., che a sua volta si era armato di un’accetta. Nel tentativo di dividere i due litiganti, la ventenne. veniva colpita alla mano destra, venendo poi visitata all’Ospedale di Casale M.to (AL) con una prognosi di 7 giorni. Al termine della prima parte della lite e come conseguenza, l’altro trentunenne prendeva una motosega di sua proprietà, si recava in strada e minacciava le persone coinvolte nel diverbio.