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Sporcizia nel panificio: sequestrati 60 chili di pasta per brioches

Agenti del Commissariato Barriera Nizza, coadiuvati da personale del Comando San Salvario della Polizia Municipale, dell’Asl TO1-Sin. e dell’Ispettorato del Lavoro di Torino hanno effettuato un controllo in un panificio-pasticceria di via Berthollet.

Nel vano interrato del locale, usato come deposito e lavorazione degli alimenti dolciari e panificati, è stata riscontrata una diffusa sporcizia. Nei congelatori erano stipati numerosi alimenti privi di etichettatura e in cattivo stato di conservazione. Molti alimenti erano riposti in buste di plastica non idonee alla loro conservazione, altri erano esposti alla polvere ed infestanti. Alla luce di ciò, gli agenti hanno sequestrato oltre 95 chili di prodotti alimentari, in particolare 66 chili di pasta per brioches. Per la cattiva conservazione del cibo il titolare del panificio, un cittadino del Bangladesh di 37 anni, è stato denunciato in stato di libertà dalla Polizia di Stato.  Inoltre, personale dell’ASL-Spresal riscontrando numerose irregolarità sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ha emanato un provvedimento di immediata sospensione d’uso dei locali interrati e della filiera di lavorazione.Personale della Polizia Municipale, invece, dopo aver riscontrato diverse violazioni amministrative, ha sanzionato il titolare per oltre 10000 euro.Alla luce delle carenze igieniche riscontrate gli operatori dell’ASL-Sian hanno intimato la chiusura immediata dell’attività, sanzionando il proprietario per 3000 euro.

CONTROLLI IN DUE BAR DI VIA BORGARO: IRREGOLARITA' NELLA PULIZIA

Durante un’attività di vigilanza finalizzata alla tutela del consumatore, Agenti del V Comando Madonna di Campagna/Lucento/Vallette, insieme a colleghi del Nucleo Operativo Antievasione, sempre della Polizia Municipale, hanno proceduto al controllo di un bar in via Borgaro, vicino a largo Borgaro. Nel corso dell’ispezione sono state riscontrate irregolarità riguardanti la pulizia dei locali (ai sensi del DPR 327/80), la pulizia del piano cottura (art. 252 Regolamento Igiene della Città), la mancata autorizzazione all’installazione degli elementi di arredo e l’omesso pagamento canone occupazione suolo pubblico (art. 18 COSAP). 1500 euro le sanzioni elevate a carico del titolare dell’esercizio. Successivamente è stato effettuato un altro controllo presso un bar di via Borgaro, nei pressi di via Foligno, dove sono state riscontrate irregolarità amministrative relative a occupazione del dehor non conforme a quanto indicato nella concessione e per il mancato pagamento del canone per l’occupazione del suolo pubblico. Sanzioni per circa 300 euro.

Tratta di ragazze dell'est: arrestato astigiano

La vicenda risale al 2003 e riguarda un presunto giro di prostituzione all’interno del Night Club di Sulmona (AQ) denominato “Malibù” dove, secondo quella Procura della Repubblica, numerose ragazze straniere venivano usate e costrette ad intrattenere i clienti all’interno del locale. E’ questa la storia del “Processo Malibù”, un iter giudiziario lungo 10 anni che si è concluso con condanne, anche pesanti, a carico degli indagati tra i quali figura un astigiano. L’uomo, un 59 enne nato ad Aosta ma da moltissimi anni residente in città, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Asti in ottemperanza dell’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di L’Aquila (AQ), relativamente alla commissione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendo stato condannato all’espiazione di un anno ed un mese di reclusione oltre al pagamento di una pena pecuniaria di 11.000 euro. In particolare l’astigiano aveva favorito l’ingresso illegale delle giovani ragazze straniere da avviare a lavoro nero presso il locale notturno “MALIBU’” avvalendosi di fiancheggiatori impegnati nel produrre false dichiarazioni di ospitalità e polizze fidejussorie occorrenti per ottenere il permesso di soggiorno per “turismo”. L’arrestato espletate le formalità di rito è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Asti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Gallerista condannato per 300 falsi Pistoletto

Condannato a due anni e due mesi di reclusione il gallerista pescarese riconosciuto colpevole di aver contraffatto oltre trecento opere del maestro Michelangelo Pistoletto

Il Tribunale di Pescara, concordando con le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pescara, ha emesso sentenza di condanna alla pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione nei confronti di un gallerista abruzzese per aver contraffatto opere del maestro Michelangelo Pistoletto della serie “Frattali”.L’attività investigativa è iniziata nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dal maestro Pistoletto al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, nella quale il famoso artista biellese segnalava la presenza sul mercato di numerose opere, evidentemente false, che riproducevano grossolanamente i suoi “Frattali”. La denuncia ha portato ad una intensa e mirata attività di controllo del mercato che ha consentito di accertare, a fronte di una produzione autentica di 166 frattali grafici e 9 numerici, la circolazione in commercio di oltre 500 opere. Particolarmente articolata e convincente era la tecnica utilizzata dal responsabile, condannato in primo grado dal Tribunale di Pescara, il quale corredava le opere false con apocrife dichiarazioni di autenticità. Proprio questa falsa certificazione, ricorrente in tutte le opere giudicate false dal Maestro, ha consentito agli inquirenti di individuare la fonte della contraffazione nel gallerista pescarese, noto in Abruzzo per aver negli anni ‘90 organizzato numerosi eventi promozionali delle opere di Pistoletto ed in particolare per aver allestito, il 28 settembre 2000, la mostra nella quale venivano esposte le opere della serie frattali. Proprio in quelle occasioni, evidentemente approfittando della fiducia del maestro, il falsario aveva appreso alcune delle tecniche di creazione, provvedendo in proprio alla produzione delle opere. L’analisi dettagliata e il riconoscimento delle opere autentiche prodotte dall’artista ha quindi permesso di individuare le 356 opere contraffatte che in oltre un ventennio sono state acquistate attraverso varie gallerie, case d’asta e siti internet di settore per un valore economico superiore a un milione e mezzo di euro. Nel corso della attività, sono state sottoposte a sequestro 115 opere e i timbri utilizzati per la realizzazione delle false dichiarazioni di autenticità. I continui controlli dei Carabinieri, con l’ausilio della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, consentiranno nel tempo di individuare anche le rimanenti opere, disperse per successive vendite, in tutto il territorio nazionale e mondiale. Chiunque, rivolgendosi ai Nuclei TPC competenti per territorio può richiedere un controllo della propria opera. Al maestro Pistoletto, che si è costituito parte civile per il danno morale e d’immagine, è stato riconosciuto il diritto all’integrale risarcimento, ma l’enorme produzione di opere false oltre ad averne nociuto al valore economico di acquisto, ha ingenerato un enorme danno di credibilità al mercato lecito.
 
(nella foto:  Michelangelo Pistoletto9

SOLO PER NOIA DROGA, VANDALISMO (SOLO PER NOIA) E SCOMMESSE CLANDESTINE

La Guardia di Finanza di Torino, nei giorni scorsi, ha effettuato una serie di controlli in alcuni comuni della cintura torinese finalizzati, in particolare, al contrasto dei reati collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti

Nel corso delle attività, i Finanzieri della Compagnia di Susa, che si sono avvalsi della collaborazione della Polizia Municipale di Alpignano, hanno denunciato tre giovani, appena maggiorenni, perché nel corso delle perquisizioni delle loro abitazioni sono stati trovati in possesso di un centinaio di grammi di marijuana. I tre, tra cui uno già noto agli inquirenti per possesso illegale di armi, sono anche responsabili, secondo quanto ricostruito dai Finanzieri, di avere ceduto dosi di sostanze stupefacenti ad alcuni minorenni. Durante le operazioni di servizio, sono state identificati 50 soggetti, la maggior parte dei quali minorenni, i quali avevano tra i principali luoghi di ritrovo un bar nel centro di Alpignano, comune dell’hinterland torinese. Nel corso del controllo, i Finanzieri hanno anche appurato come, all’interno dello stesso locale, venissero effettuate scommesse illegali sui principali eventi calcistici della Serie A e della Champions League; peccato però che tutto il “sistema” non fosse autorizzato e, pertanto, sconosciuto agli Enti competenti. Per questo motivo, i gestori del bar sono stati sia denunciati alla Procura della Repubblica di Torino che sanzionati, amministrativamente, per migliaia di euro. Nel corso delle indagini, sono stati anche accertati diversi episodi di vandalismo e danneggiamento, riconducibili ai ragazzi denunciati, verificatesi all’interno della biblioteca comunale di Alpignano ed in altri edifici pubblici cittadini. Pareti imbrattate, vetrate infrante, porte divelte anche a rischio della loro stessa incolumità; queste le “imprese” dei ragazzi accertate dai Finanzieri che, a riprova dei fatti, hanno anche acquisito le immagini del circuito di videosorveglianza comunale. Le incursioni vandaliche, che costeranno alla comunità circa 10.000 euro, sarebbero avvenute, secondo quanto emerso,per spezzare la noia della quotidianità.

Scalmanato prende a calci porte e vetrate

Quando perde il controllo si accanisce contro le porte, almeno così parrebbe visto quanto accaduto nella giornata di lunedì 27. Un 28enne, italiano, con precedenti nel pomeriggio è stato denunciato alla Procura di Torino per interruzione di pubblico servizio, danneggiamento aggravato e lesioni, dagli agenti del Compartimento di polizia ferroviaria perché aveva aggredito, nella stazione di Villastellone, personale ferroviario infrangendo una porta a vetro. Poche ore dopo, in serata, si è ripetuto, prendendo a calci la vetrata del triage dell’ospedale in via Juvarra. Poco dopo, a seguito di una segnalazione, veniva intercettato dagli agenti motociclisti della squara volante di Torino, in piazza XVIII dicembre, angolo via Cernaia, in compagnia di una ragazza. Qui ha assunto subito un atteggiamento di sfida nei confronti dei poliziotti che stavano procedendo al controllo: li ha minacciati ed ha tentato anche di colpirli con delle gomitate. Il ventottenne è stato arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato in stato di libertà per minacce e danneggiamento.

M.Iar.

Allarme rientrato: Solo vestiti nel trolley abbandonato al Lingotto

Un trolley abbandonato in via Nizza, all’altezza della fermata Lingotto
metropolitana, ha creato un discreto subbuglio nel tardo pomeriggio di
martedì 28. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i loro artificieri.
Fortunatamente al suo interno, terminata l’ispezione, si è potuto costatare
che vi erano solo indumenti.

Rapina in banca, arrestati cinque malviventi

Alle 13 circa del 28 maggio, martedì, i carabinieri della stazione di Susa e della sezione radiomobile della compagnia di Susa sono intervenuti nella banca Unicredit di Condove. L’azione ha consentito l’arresto di 5 rapinatori ancora all’interno dell’istituto di credito. Sono stati rinvenute 3 pistole, un taglierino, 2 veicoli rubati, maschere e parrucche per travestimento. All’arrivo dei militari i rapinatori stavano rompendo le cassette di sicurezza.

M.Iar.

Bus in fiamme, era carico di studenti

Sono accidentali le cause dell’incendio che si è verificato a bordo dell’autobus della GTT mentre transitava all’altezza del comune di Roletto, sulla strada statale 589 in direzione di Pinerolo. A bordo c’erano 20 studenti delle scuole superiori di Pinerolo e un sergente degli alpini. Tutti gli occupanti sono stati messi immediatamente in salvo, nessun ferito o danni a terzi. Sui posto sono intervenuti i carabinieri di Pinerolo per verificare l’accaduto. La vicenda, intanto ha una coda politica. Il neo-consigliere regionale Maurizio Marrone e il deputato Augusta Montaruli di Fdi hanno dichiarato: “La notizia dell’autobus andato in fiamme a Pinerolo allunga il bollettino di guerra dei mezzi pubblici, che prendono fuoco ormai mensilmente, ma questa volta hanno rischiato addirittura degli studenti e poteva finire in tragedia. E’ inaccettabile che i mezzi GTT vadano continuamente in fiamme, con grande rischio dei passeggeri, con autisti costretti a improvvisarsi vigili del fuoco. Il trasporto pubblico locale è una competenza regionale e tra i primi atti della futura maggioranza intendiamo approfondire lo stato scandaloso del servizio. Chiederemo di convocare tempestivamente la municipalizzata GTT per chiedere conto dello stato pietoso della manutenzione di questi mezzi.   E’ meglio che Appendino capisca subito che l’aria è cambiata e in Regione non si è più disposti a fare sconti come era invece abituata col compagno Chiamparino.”

Massimo Iaretti


 
 

Dal balcone nota topo d'auto e lo fa arrestare

Alcune notti fa, mentre si trovava affacciato al balcone di casa, un cittadino italiano che abita in via Lauro Rossi notava un uomo sospetto in strada. Questi, dopo essersi guardato attorno più volte, prendeva una pietra da terra ed infrangeva il finestrino di una Punto parcheggiata all’angolo con via Martorelli. Quindi, accedeva all’interno dell’autovettura, uscendone poco dopo con delle cose in mano. A quel punto il testimone contattava il 112 permettendo il tempestivo intervento della Squadra Volante, che arrestava il responsabile per furto aggravato su autovettura. Si tratta di un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti di polizia specifici contro il patrimonio; essendo stato trovato in possesso di un cacciavite, l’uomo è stato anche denunciato per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. La refurtiva sottratta dall’abitacolo è stata restituita ai legittimi proprietari.
M.Iar.