CRONACA- Pagina 1182

Ventenne rapinato e picchiato con una spranga per 2 euro

Noia, inciviltà e ricorso facile alla violenza. Si riassume con queste poche parole il comportamento alla base di un episodio che si è consumato in centro a Rivoli.

Un ventenne italiano è stato picchiato, ad Aprile, con una spranga di ferro per due euro da 5 ragazzi, di cui tre minorenni, annoiati. Senza scrupoli e senza vergogna hanno portato a termine il loro raid nonostante la presenza di diversi testimoni. La loro spavalderia è stata punita perché proprio un testimone ha trovato a terra il documento perso da uno degli aggressori durante la fuga.

Ieri mattina i Carabinieri di Rivoli, nel torinese, hanno notificato le due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dai Tribunali ordinario e per i minorenni di Torino.

Destinatari dei provvedimenti sono 5 giovanissimi, di cui 2 poco più che maggiorenni e 3 minorenni, tutti responsabili di tentata rapina aggravata in concorso, lesioni personali e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

A incastrarli le indagini condotte dai carabinieri della Stazione Carabinieri di Rivoli dopo il grave episodio di violenza che ha avuto quale vittima nell’aprile scorso un 20enne del luogo.

Il giovane mentre tornava a casa intorno all’una di notte in compagnia del fratello è stato avvicinato dal gruppetto dei 5 che dapprima gli ha sbarrato la strada, per poi chiedergli la consegna di 2 euro. Al rifiuto opposto dal giovane, i ragazzi hanno reagito colpendolo violentemente con calci e pugni e con una spranga di ferro, il tutto sotto gli occhi del fratello della vittima, rimasto inerme e sgomento, e di alcuni passanti.

Dopo averlo picchiato, cagionandogli lesioni giudicate guaribili con 35 giorni di prognosi, il gruppo è scappato.

Fondamentale è stata la collaborazione dei cittadini che hanno assistito increduli alla violenza. Un testimone ha raccolto da terra il documento di identità perso da uno dei fuggitivi e lo ha subito consegnato ai carabinieri di Rivoli.

 

Recupera la funzione delle mani grazie al Cto

Per la prima volta in Italia una tecnica innovativa e rivoluzionaria permetterà ad un paziente tetraplegico di recuperare la funzione delle mani, utilizzando tecniche chirurgiche che hanno permesso di bypassare il livello della lesione al midollo spinale trasferendo e ricollegando come fili elettrici nervi donatori sani (sopra la lesione stessa del midollo) a nervi non più funzionanti a valle della lesione medesima corrispondenti al movimento ed all’utilizzo delle mani. L’eccezionale intervento è stato realizzato ieri presso l’ospedale Cto della Città della Salute di Torino.

La chirurgia della mano tetraplegica tradizionale che utilizzava trasferimenti di tendini era impiegata già da diversi anni ma consentiva solamente un parziale recupero della funzione motoria, mentre questa tecnica innovativa utilizzata permette di reinnervare interi distretti muscolari non altrimenti recuperabili con la chirurgia classica.

Nel caso specifico, il paziente – ex-pasticcere di 52 anni – in seguito ad incidente automobilistico aveva riportato una lesione midollare completa a livello cervicale. Il paziente si trovava alla guida della propria auto una sera di ritorno dal lavoro durante un brutto temporale circa sei mesi fa, quando ha perso il controllo della propria vettura uscendo di strada. Il trauma ha provocato, oltre al deficit completo degli arti inferiori, l’impossibilità di apertura e chiusura delle dita bilateralmente, non consentendo di afferrare oggetti o di poter provvedere alla propria cura personale.

L’intervento chirurgico è stato eseguito, circa sei mesi dopo il trauma, su entrambi gli arti superiori del paziente dal dottor Bruno Battiston, dal professor Diego Garbossa, dal dottor Paolo Titolo e dal dottor Andrea Lavorato. La procedura chirurgica è durata circa 3 ore e mezza per arto, durante la quale sono stati collegati nervi ancora funzionanti a nervi deficitari nel tentativo di reinnervare la muscolatura delle mani. Non si sono presentate complicanze periprocedurali.

Il recupero della funzione motoria necessita di molti mesi e sarà facilitata dai moderni trattamenti fisioterapici atti a preservare e favorire la motilità dei distretti interessati.

La nuova chirurgia che sfrutta il trasferimento di nervi è una recentissima metodica eseguita in pochi Centri al mondo. Tale tecnica permette un maggiore e più fisiologico recupero della funzione motoria e sensitiva degli arti. La successiva riabilitazione prevede l’adozione di trattamenti specifici possibili solo in Centri di riferimento.

L’intero percorso chirurgico e riabilitativo del paziente è reso possibile grazie alla collaborazione interdisciplinare tra l’Ortopedia e Traumatologia 2 ad indirizzo Chirurgia della Mano dell’ospedale Cto (diretta dal dottor Bruno Battiston), la Neurochirurgia universitaria (diretta dal professor Diego Garbossa), il Dipartimento di Ortopedia – Traumatologia e Riabilitazione (diretto dal professor Giuseppe Massazza), e la Struttura dell’Unità Spinale Unipolare (diretta dal dottor Salvatore Petrozzino).

Armi illegali e refurtiva, arrestato 83enne


Comando provinciale intensifica controlli e perquisizioni

Un italiano di 83 anni, residente a Gassino  è stato arrestato dai carabinieri di Castiglione per detenzione di armi e munizioni nonché denunciato per ricettazione. L’uomo è stato fermato per strada per un controllo e nella tasca dei pantaloni i carabinieri hanno trovato un Revolver calibro 320, legato un cordino per facilitare l’estrazione rapida, e un caricatore con 5 proiettili.Nelle sua abitazione, i carabinieri hanno trovato una pistola semiautomatica marca Victoria, cal. 6,35, con 6 proiettili, in buono stato d’uso 1 caricatore da 32 colpi per mitragliatore mp40 cal.9×19, 3 caricatori da 20 colpi calibro 9×19 per mitragliatore, 1 caricatore per pistola calibro 7,65, 510 cartucce di vario calibro per armi comuni e da guerra, alcuni monili in oro, argento e 6 orologi varie marche e 6.750 euro in contanti. La merce sequestrata potrebbe essere rubata. Accertamenti in corso.
Le armi saranno inviate al Ris di Parma per verificare se siano state utilizzate per commettere reati.
L’attività è stata disposta dal Comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Francesco Rizzo, che ha intensificato i controlli e le perquisizioni a casa di pregiudicati per trovare armi clandestine o detenute illegalmente.

Il cane antidroga della Gdf scopre doppiofondo nell’auto

Aveva allestito un vero e proprio doppiofondo “tecnologico” per nascondere e trasportare la droga in auto. Per questo motivo, la Guardia di Finanza di Torino ha arrestato, la scorsa notte, un cittadino di origini kosovare, X.S. le sue iniziali, che, a bordo di un’auto diretta a Torino, è stato fermato, per un normale controllo, al casello autostradale di Rondissone, alle porte del capoluogo piemontese.


Non appena l’Opel Meriva con alla guida l’uomo è stata fatta accostare, Jane, il pastore tedesco della Squadra Cinofili del Gruppo Pronto Impiego Torino, ha mostrato segni di “interesse” per l’autovettura. All’apparenza, tutto sembrava regolare ma le “insistenze” di Jane hanno indotto i Finanzieri ad approfondire il controllo.
 
X.S. viene accompagnato presso gli uffici del Comando e la sua auto accuratamente ispezionata; ed è proprio nel corso dell’esame che emergono le prime anomalie. Infatti, in un ingegnoso vano creato artificialmente, esattamente dietro la targa di circolazione, sono stati rinvenuti i primi involucri di cellophane contenenti le sostanze stupefacenti. Subito dopo, nel corso della perquisizione personale, all’interno delle suole delle scarpe dell’uomo, sono stati scoperti ulteriori involucri di droga.
 
Oltre 7 i chili di hashish, suddivisi in un centinaio di panetti, complessivamente rinvenuti dai Finanzieri al temine delle operazioni, che sono stati sequestrati unitamente all’autovettura utilizzata per il trasporto.
 
X.S., quarantacinquenne già noto alle Forze dell’ordine, è stato arrestato per traffico di stupefacenti e condotto presso il carcere Lorusso-Cutugno di Torino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 

Liberato edificio occupato da giovani del Gabrio

La Polizia di Stato ha proceduto allo sgombero dell’immobile, di proprietà privata, in via Frejus 103/bis, occupato nell’ottobre 2012 da esponenti del Centro Sociale Gabrio – “Sportello per il diirtto alla Casa- zona S.Paolo”.L’edificio, costituito da 8 alloggi ed 1 locale commerciale, era abitato in prevalenza da stranieri. 19 gli occupanti, alcuni dei quali, in condizioni di “fragilità”, sono stati ricollocati dai servizi sociali del Comune di Torino presso idonea struttura, mentre gli altri, allontanantisi volontariamente dall’edificio, hanno trovato soluzioni alternative. Avviati i lavori di messa in  sicurezza dell’immobile da parte della proprietà. Ordine pubblico regolare.    

Allarme bomba (rientrato) alla procura di Vercelli

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli è stata al centro di un allarme bomba, per fortuna rivelatosi infondato, tra il 5 ed il 6 giugno, con tanto di intervento degli artificieri della Polizia di Stato e delle unità cinofile appositamente addestrate. Tutto è iniziato nella serata di mercoledì 5 quando una pattuglia della squadra volante della Questura di Vercelli è intervenuta in Procura a supporto della vigilanza privata perché era in atto un allarme antintrusione. Le verifiche per controllare l’edificio, avviate immediatamente, hanno dato un esito, a prima vista inquietante: la porta d’accesso ad uno scantinato era aperta anche se all’interno dell’edificio non c’era alcuna effrazione alle porte degli uffici. Nonostante questo, per ragioni di ordine pubblico e di sicurezza, nella mattinata di giovedì 6 era interdetto l’accesso al personale in servizio alla Procura perché erano effettuate le operazioni di bonifica, le quali – fortunatamente – hanno avuto esito negativo e così è stato possibile riaprire la Procura al pubblico.

 

Massimo Iaretti

Schianto in tangenziale: due morti

Grave incidente sulla tangenziale sud nei pressi di Rivalta. Ieri sera due automobili una Fiat Bravo e una Fiat Panda, si sono scontrate viaggiando ad alta velocità, la panda si è ribaltata. Due le vittime a bordo della Fiat Bravo che ha tamponato la Panda, si tratta di ragazzi 25enni di origine straniera. Una terza persona  è in codice rosso al Cto. Il ragazzo che guidava la Panda, e’ del 1998 ed è stato portato al San Luigi di Orbassano.

Sanzioni per cibi avariati e musica alta

In esecuzione a quanto disposto con decreto dall’Autorità Giudiziaria, Agenti del Reparto Polizia Commerciale della Polizia Municipale hanno posto in sequestro giudiziario preventivo i locali di un circolo privato di via Dronero.I residenti, da tempo, lamentavano il continuo disturbo prodotto dalle serate musicali organizzate all’interno dell’attività, la cui titolare, cittadina sudamericana, risulta già denunciata per violazione all’art. 659 Codice Penale, più volte contravvenuta per esercizio abusivo e alla quale era già stato sequestrato l’impianto Hi-Fi; malgrado ciò, questa non aveva cessato di organizzare serate di trattenimento musicale. All’ingresso del locale sono stati apposti i sigilli.Sempre gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale hanno effettuato un controllo presso un’attività artigianale di via San Domenico nei pressi di via Sant’Agostino, a seguito della segnalazione di un cittadino che aveva riferito di locali in condizioni igienico sanitarie precarie. Il titolare, cittadino di nazionalità indiana, è stato denunciato poiché, dall’ispezione del congelatore a pozzetto le cui pareti erano ricoperte da uno spesso strato di ghiaccio ad indicarne funzionamento e manutenzione non corretti, gli Agenti hanno riscontrato la presenza di alimenti di vario genere (burro, frutti di mare, calamari, crocchette di patate…) in cattivo stato di conservazione e destinati al consumo e congelati arbitrariamente senza utilizzo di abbattitore di temperatura, non presente all’interno dell’attività.

Nascondeva contanti, recidivo a Caselle

Era recidivo l’uomo fermato, lo scorso pomeriggio, dalla Guardia di Finanza di Torino, in collaborazione con i Funzionari Doganali, presso lo scalo Aeroportuale di Caselle Torinese mentre, per l’ennesima volta, tentava di rientrare in Italia con oltre 10.000 euro in contanti

Il sessantenne, già noto ai militari per fatti analoghi, è stato fermato e controllato dai Finanzieri e dai Funzionari doganali in servizio presso lo scalo torinese i quali hanno rinvenuto, occultati all’interno degli abiti, le mazzette di banconote.

L’uomo, un commerciante della zona, come detto, non è nuovo a queste pratiche. Solo pochi mesi fa, infatti, era stato fermato dai Finanzieri e dal “cash dog” Escos, il pastore tedesco delle Fiamme Gialle addestrato a riconoscere l’odore delle banconote anche a distanza, con oltre 15.000 euro in contanti.

Questa volta però, il suo reiterare, è costato caro, l’uomo infatti non ha potuto sanare la sua posizione con una semplice sanzione ma, come vuole la normativa è stata sequestrata, amministrativamente, una parte della somma illecitamente trasportata.

L’imprenditore, inoltre, sarà anche oggetto di approfondimenti per verificare la provenienza del denaro e, soprattutto, che non sia frutto di evasione fiscale o provento di eventuali reati.

Solamente negli ultimi mesi, sono stati un centinaio i soggetti fermati mentre tentavano di superare i confini doganali con al seguito denaro contante; la stragrande maggioranza in partenza per il continente africano e asiatico, molti anche per i paesi dell’est Europa, Romania in particolare. Oltre 3,5 milioni di euro la valuta intercettata.

La polizia scopre "fabbrichetta" di capi di moda contraffatti

Nei giorni scorsi gli agenti del Commissariato “Dora Vanchiglia” hanno scoperto in corso Regina Margherita, all’interno di un garage interno cortile, un ingente quantitativo di merce contraffatta. L’attività info-investigativa ha consentito di individuare il responsabile: si tratta di un cittadino marocchino di 37 anni, regolare sul Territorio Nazionale.

L’uomo, all’interno del box-magazzino, aveva allestito un vero e proprio laboratorio di contraffazione. Acquistava la merce personalmente in alcune città del sud Italia, e poi a Torino, all’interno della sua “fabbrichetta”, con macchine da cucire e bobine di filo, applicava sui capi i relativi marchi, seguendo meticolosamente i modelli autentici in possesso.
 
Si evidenzia una manifattura accurata e la presenza di certificati di garanzia, che indurrebbero in errore qualsiasi acquirente, sia dunque per la qualità del prodotto che per rifinitura nel confezionamento dello stesso.

Nello specifico sono stati rinvenuti: 296 paia di scarpe, 34 magliette, 9 camicie, 7 pochette, 39 cinture, 1 portafogli, 54 giubbotti, 1 scatola di cerniere, 2 buste di ganci, 3 scatole di adesivi e etichette, 1 scatola di bobine di filo e 3 macchina per cucire.
 
Il locale è stato posto sotto sequestro ed il trentasettenne marocchino è stato denunciato per i reati di contraffazione e ricettazione.
 

M.Iar.