CRONACA- Pagina 118

“Il silenzio è d’oro”: Nosiglia, riflessioni in una vecchia intervista

IL TORINESE WEB TV 

Vi riproponiamo una intervista a mons. Nosiglia di qualche anno fa realizzata da Francesco Valente

Monsignor Nosiglia, durante la commemorazione dei defunti del 2017, concesse una breve intervista-riflessione al nostro giornale sull’importanza del silenzio in generale e che dovrebbe essere dominante nei cimiteri. Purtroppo, in quell’anno, erano stati concessi alcuni “concerti” al Monumentale, dove il silenzio è stato violato. Credo che ricordare la figura dell’Arcivescovo con queste immagini e queste parole pronunciate direttamente da Lui sia il modo migliore per ricordare la Sua figura senza ricorrere a particolari elegie funebri che, in queste situazioni, vengono elargite in abbondanza.

Il silenzio, oggi, sembra una promessa tradita: siamo immersi nella società del rumore, nel chiasso che non tace. Le notizie affollano la mente, e forse toccano poco il cuore. La televisione resta accesa, i mass media ci avvolgono, e anche i telefonini gridano nel silenzio degli altri. Pensiamo ai giovani: dove trovare un luogo che sappia custodire momenti di silenzio veri?
Il cimitero potrebbe custodire questo dono: uno spazio dove la gente si incontra per pregare, da soli o in famiglia, accanto alla tomba dei cari, e lo fa in silenzio. A volte nessuna parola viene pronunciata, perché non la si ricorda o non la si sa più, ma resta un segno profondissimo di affetto e di fede. Conserviamolo.
Eppure il silenzio andrebbe ritrovato anche altrove: nelle nostre case, nelle nostre comunità, sia cristiane sia civili. Viviamo oggi come in un mercato, con suoni e parole che si accavallano. Al mercato si va, ed è giusto così; ma la vita non deve restare solo uno scambio di merci. Servono momenti di riflessione: su ciò che accade, su ciò che si fa, su ciò che si dovrebbe fare. Se non ci si ferma a meditare partendo dall’anima, dall’interiorità, si lascia che le occasioni e l’apparenza prendano il sopravvento. E, alla fine, queste esteriorità non producono frutto, ma lasciano dentro un vuoto.

Francesco Valente

Guarda il video:

Action apre in corso Spezia a Torino

La catena di distribuzione Action si espande sul territorio piemontese. Il gruppo olandese inaugura infatti domani un nuovo punto vendita a Torino, in corso Spezia 20, che rappresenta il terzo negozio in città  e il dodicesimo in provincia. Ora il marchio è a quota 174 store in Italia, a soli sei anni dal debutto nel nostro Paese nel 2019.
Il nuovo punto vendita si sviluppa su oltre 900 metri quadrati e impiega 20 persone. Disponibili articoli per la casa, bricolage, giardinaggio, fai da te e prodotti alimentari confezionati a prezzi competitivi.
(foto il Torinese)

Degrado continuo al giardino Madre Teresa

ALESSI (CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7): SITUAZIONE INACCETTABILE COME SEMPRE. CITTA’ E SINDACO NON PERVENUTI. SEGNALAZIONE ALL’ASL

Come negli anni passati, come nei mesi passati, come nei giorni passati, ieri e questa mattina la situazione del Giardino MTC è INACCETTABILE sia dal punto di vista del decoro, sia dal punto dell’igiene pubblica.
Finora di progetti ce ne sono stati tanti e non hanno dato risultati. Noi come Fratelli d’Italia avevamo proposto il daspo urbano, il divieto di vendita e consumo di alcolici h 24, un bagno pubblico: tutto bocciato dalla maggioranza di sinistra.
Ora insieme ai colleghi di FdI in Circoscrizione 7 Francesco Caria e Domenico Giovannini faremo anche una segnalazione all’Asl perché vi sono wc a cielo aperto, e non solo, che sono un problema igienico-sanitario.
Alcuni cittadini, non tutti, vogliono chiudere il Giardino di notte pensando di risolvere parte dei problemi, allora perché come provocazione non chiuderlo h24 per 3 mesi? Anche se così non si risolverebbero le criticità ma magari si sposterebbero al vicino e nuovo Giardino di Via Saint Bon ….che già inizia avere delle criticità….


LE CRITICITA’ VANNO AFFRONTATE IN TEMPO, PURTROPPO IN CERTI TRATTI DI QUARTIERE LA CITTA’ E’ “NON PERVENUTA”…..AL MASSIMO “MONITORA”….
Un grazie come sempre alle FdO che ogni tanto intervengono ma senza la “volontà politica” di chi Amministra la Città e la Circoscrizione 7 non si affrontano i problemi esistenti nel modo giusto.
Anni fa ho chiesto personalmente di dotare l’area di videosorveglianza, credendo fosse un passo concreto verso una maggiore sicurezza urbana. Oggi mi trovo a constatare che quelle telecamere (ben 6) sembrano servire solo a posteriori, se avviene qualcosa di molto grave come un omicidio, e non a prevenire il disagio quotidiano di chi vive o attraversa il Giardino.
Dove hanno la residenza le persone che bivaccano, spacciano, vendono alimenti, svolgono il mestiere dei parrucchieri, e altro a MTC? Hanno regolari contratti di affitto? I controlli devono essere a 360° sennò tutto rimane come sempre e può solo peggiorare
Le parole non bastano più. Servono interventi veri, misurabili, con tempi certi.

PATRIZIA ALESSI

Nosiglia, Giachino: “la metà della Torino che non ce la fa ha perso un grande difensore”

IL RICORDO

Sono in lutto e molto triste, l’Arcivescovo emerito Cesare Nosiglia non c’è più. Da lassù ne sono convinto continuerà a difendere la metà della Torino in difficoltà e che non ce la fa. Porterò con me il bel sorriso che mi ha regalato al termine di una bella Messa che aveva celebrato qualche mese fa al SERMIG.
Lo avevo accolto a nome del Governo quando, nel 2010, era arrivato da Vicenza. A Agosto 2012 aveva sferzato la Città quando disse che a Torino la metà della Città che sta bene non si accorge dell’altra metà della Città che sta male.  Chi amministrava la Città si offese senza capire che aveva sacrosante ragioni.
Le cose non sono cambiate purtroppo. Nella metà della Città che sta male ci si ammala di più e si muore di più come ha detto l ‘ISTAT. Così che il Suo successore, il giovane Arcivescovo Roberto Repole, ora Cardinale, ha dovuto constatare che a Torino c’è molto lavoro povero sino a denunciare più recentemente che i grandi capitali torinesi non vengono investiti in Città ma nel circolo della finanza mondiale.  Ero in piazza Castello all’angolo con via Garibaldi quando a Novembre del 2015 mons. Nosiglia lesse di fronte a pochi persone un forte Appello per il Lavoro. Mi fece una tenerezza grande, lui il Pastore  della Diocesi torinese che cercava di difendere il lavoro dalle crisi aziendali e dal disinteresse della Città che conta, il Sistema Torino, refrattario al bene comune , cieco nel portare avanti una strategia che ci consegna una Città che in vent’anni ha perso 20 punti di PIL rispetto a Bologna. La sensibilità umana nel sentire le difficoltà degli altri purtroppo non si compera al supermercato ma sembra dominare le ultime amministrazioni torinesi , tutt’altra cosa dai Sindaci torinesi degli  anni 50 e 60 che fecero di tutto perché la Città accogliesse nuovi fratelli in cerca di lavoro e di futuro. Nel 2022 porto’ dal Prefetto le istanze sulla sicurezza sollevate da Barriera di Milano e dalla Parrocchia della Pace. Noi non lo dimenticheremo Monsignor Nosiglia e anzi ci sarà di stimolo per ridare un’anima alla politica e perché i cattolici impegnati nella politica riescano a dare di nuovo il loro Valore aggiunto. Lo ricorderemo nel nostro Convegno di Bardonecchia che terremo a settembre. Riposa in pace caro Arcivescovo Nosiglia.
Mino GIACHINO 
Già sottosegretario alle Infrastrutture

Insulti omofobi all’ex portavoce di Lo Russo

Ivan Notarangelo, giornalista torinese e noto comunicatore del Pd, che  ha seguito politici come Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Piero Fassino e  Stefano Lo Russo, denuncia che  a Capalbio l’autista di un bus ha iniziato a inveire insultandolo “ripetutamente e a voce alta ‘frocio di merda”. Notarangelo aveva in braccio il suo cane ignorando il divieto di portare animali a bordo.
“L’omofobia non è mai un incidente verbale, ma un atto politico che colpisce la persona nella sua identità più profonda”, dice Notarangelo. “Ho scelto di non sporgere denuncia ma non ho avuto alcun dubbio sul rendere pubblico l’accaduto . Non è un insulto qualsiasi, è un tentativo di ridurre l’altro al silenzio, di riportarlo dentro i confini decisi dalla maggioranza. Servono responsabilità collettiva e coraggio istituzionale perché la libertà non può essere concessa ‘a condizione che’ o entro limiti non scritti”.

 

È morto il bimbo di 3 anni caduto in piscina

È deceduto il bambino di tre anni che nei giorni scorsi era caduto in una piscina di un B&B di Omegna mentre era in vacanza con i genitori. Il papà si è accorto che il piccolo era in fondo alla piscina e ha tentato di salvarlo. Trasportato in elisoccorso al Regina Margherita di Torino (nella foto) è purtroppo morto ieri.

A Torino da tutto il mondo per lo studio delle biomolecole antiche 

Dal 26 al 29 agosto oltre 550 studiosi  per l’11° International Symposium on Biomolecular Archaeology (ISBA11)

Dal 26 al 29 agosto 2025, Torino ospiterà l’11° International Symposium on Biomolecular Archaeology (ISBA11), il principale appuntamento scientifico internazionale dedicato allo studio delle biomolecole antiche. Il congresso è promosso dall’Università di Torino, con il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) come capofila, in collaborazione con i Musei Reali di Torino.

 

L’iniziativa porterà in città oltre 550 partecipanti da più di 30 Paesi, tra ricercatrici, ricercatori e professionisti del settore. Il programma del convegno, che si svilupperà presso il Complesso Aldo Moro dell’Università di Torino e la Corte d’Onore dei Musei Reali, prevede un ricco calendario di sessioni dedicate alle più recenti ricerche sull’evoluzione biologica di esseri umani, animali e micro organismi, sui cambiamenti ambientali nel passato, sull’evoluzione culturale, sull’alimentazione e le pratiche agricole delle società antiche, così come sulle implicazioni etiche e museali delle ricerche di archeologia biomolecolare anche in ambito museale (“museomica”).

 

“Siamo entusiasti di poter ospitare a Torino una comunità scientifica internazionale così ampia e interdisciplinare” – commenta la prof.ssa Beatrice Demarchi, professoressa ordinaria di Metodologie della Ricerca Archeologica all’Università di Torino e presidente del comitato organizzatore – e di costruire un ponte tra ricerca, divulgazione e istituzioni culturali del territorio”.

 

Grazie alla collaborazione con i Musei Reali di Torino, l’area poster sarà allestita per l’intera durata del convegno nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale: studenti e studentesse volontari guideranno i visitatori dei Musei e i cittadini alla scoperta dei contenuti scientifici in modo accessibile e coinvolgente.

 

“ISBA11 – dichiara Mario Turetta, Direttore delegato dei Musei Reali di Torino – è un esempio virtuoso di come la collaborazione tra enti scientifici e museali possa dare vita a percorsi di conoscenza condivisa”.

“Siamo felici di accogliere questa iniziativa negli spazi del museo – aggiunge Elisa Panero, Direttrice responsabile del Museo di Antichità – offrendo al pubblico un’occasione concreta per entrare in contatto con la ricerca più avanzata e con chi la conduce ogni giorno, scoprendone l’importanza anche nella narrazione museale”.

 

Il programma completo è disponibile su www.isba11.com, l’iniziativa sarà raccontata anche attraverso i canali social ufficiali dell’evento, dell’Università di Torino e dei Musei Reali.

 

La ricerca in sanità: l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino

Tra studi e innovazione con Aziende Sanitarie e IRCCS

Un progetto per migliorare la diagnosi del meningioma, uno dei più frequenti tumori cerebrali

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Valutare l’efficacia di nuovi strumenti di diagnostica molecolare nel predire il rischio di recidiva di malattia a lungo termine e studiare il potenziale beneficio della radioterapia nei singoli pazienti: è questo l’innovativo progetto di ricerca dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino dedicato al meningioma.

Il meningioma è una tipologia di tumore cerebrale che origina dalle meningi, membrane di rivestimento del cervello e midollo spinale. Escluse le metastasi (vale a dire le localizzazioni secondarie di tumori che originano al di fuori del cervello), i meningiomi costituiscono il tumore cerebrale con incidenza più elevata e, sebbene possano colpire persone di ogni età, sono più frequenti in pazienti adulti e anziani, con un picco tra i 60 e i 70 anni di età. L’incidenza annuale del meningioma è stimata intorno ai 10 casi ogni 100.000 persone all’anno, rappresentando circa il 40% di tutti i tumori cerebrali primari.

Nella maggior parte dei casi si tratta di neoplasie a comportamento benigno e a lenta crescita che, in alcuni casi, possono essere monitorate radiologicamente nel tempo o in cui la sola asportazione chirurgica completa può costituire un trattamento efficace.

Nonostante queste premesse favorevoli, una percentuale non trascurabile di pazienti, che può superare il 20% dei casi, sviluppa una recidiva di malattia nel corso del follow up, anche a distanza di numerosi anni dall’asportazione chirurgica. A causa della sede critica di questi tumori inoltre, una progressione del tumore, anche lenta, può comportare un impatto clinico significativo, con disturbi neurologici progressivi e un peggioramento della qualità di vita. Per controllare questo rischio, la radioterapia rappresenta un’opzione efficace che, però, comporta costi significativi e non è scevra da potenziali effetti collaterali.

La diagnosi di questi tumori si basa su un approccio multidisciplinare, che integra dati clinici, neuroradiologici, principalmente mediante esami di risonanza magnetica e di tomografia computerizzata, e anatomopatologici.

La valutazione anatomopatologica del tessuto tumorale, prelevato tramite biopsia o asportazione chirurgica, costituisce, infatti, un elemento centrale del percorso diagnostico consentendo sia una diagnosi definitiva sia la classificazione del tumore in base al grado di malignità.

Ad oggi, questa classificazione del grado di malignità del singolo tumore è lo strumento fondamentale per stimare la prognosi e il rischio di sviluppare una recidiva di ogni paziente e, quindi, per determinarne il percorso terapeutico. L’efficacia complessiva di questo approccio è però limitata, sia dalla variabilità di comportamento clinico osservata in tumori con caratteristiche istopatologiche simili, sia dal riscontro in molti casi di aspetti ambigui che non consentono un inquadramento prognostico affidabile.

Negli ultimi anni, l’analisi anatomopatologica tradizionale è stata profondamente arricchita da nuovi approcci di diagnostica molecolare avanzata, basata su indagini innovative, come l’analisi del profilo di metilazione del DNA tumorale, che sono risultate estremamente efficaci nel migliorare la caratterizzazione dei tumori cerebrali, compresi i meningiomi.

Queste tecniche diagnostiche innovative, che vengono condotte sul tessuto prelevato al paziente tramite biopsia o intervento chirurgico, e che non richiedono pertanto ulteriori prelievi sul paziente, permettono anche una più precisa stratificazione prognostica, vale a dire una più precisa previsione della risposta alle terapie e dell’esito clinico finale del paziente, consentendo ai medici curanti (in particolare neurochirurghi, radioterapisti e neuro-oncologi) una scelta più efficace della terapia più adatta per ogni singolo caso.

Su queste basi è nato il progetto di ricerca specifico dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino: coordinato dal professor Luca Bertero, appartenente alla struttura di Anatomia Patologica 2 U diretta dalla professoressa Paola Cassoni, è frutto di una collaborazione con le strutture di Radioterapia, Neurochirurgia e Neuro-oncologia dell’AOU ed è stato recentemente premiato con un finanziamento di 200.000 euro per la ricerca traslazionale della Fondazione Ricerca Molinette.

Tale importante progetto di ricerca sarà focalizzato sui casi di meningioma più complessi dal punto di vista diagnostico, cioè quei casi in cui le tecniche tradizionali di diagnosi anatomo-patologica non risultano sufficienti. In questi pazienti, il valore aggiunto fornito dalle tecniche innovative di diagnostica molecolare avanzata può determinare importanti miglioramenti nella pianificazione della terapia e pertanto nell’esito clinico finale del paziente.

Questo progetto, che fornirà importanti avanzamenti nella conoscenza di una malattia oncologica di non trascurabile frequenza nella popolazione, è anche un prezioso esempio del valore strategico della condivisione di competenze e professionalità tra gruppi di ricerca e strutture cliniche che, con diversi ruoli e in diversi momenti, concorrono alla diagnosi e al trattamento di patologie complesse.

CURARSI CON LA RICERCA IN PIEMONTE

La rubrica della Regione Piemonte, in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R), che racconta la ricerca all’interno delle singole Aziende Sanitarie Regionali. Dopo aver raccontato l’importanza di fare ricerca e di avere Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sul territorio al fine di migliorare sempre di più le cure e i servizi offerti, nonché il ruolo del DAIRI – R nella governance della ricerca sanitaria del Piemonte, ogni settimana verrà approfondita un’esperienza diversa, per valorizzare il lavoro svolto nelle diverse ASR e le buone pratiche che contribuiscono a costruire un sistema sanitario innovativo e fondato sull’evidenza scientifica.

cs

Tranchida direttore generale della Città della Salute

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi, ha indicato nel dottor Livio Tranchida il nuovo direttore generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, con decorrenza dal 1° settembre. La durata dell’incarico è di 5 anni.
Il dottor Tranchida, attualmente direttore generale dell’AO Santa Croce e Carle di Cuneo, è stato nominato ad interim Commissario dell’AO di Cuneo fino al 30 novembre, nelle more della nomina del nuovo direttore generale.
Il dottor Franco Ripa, vicario della direzione regionale e dirigente del settore Programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, è stato individuato come Commissario straordinario dell’Ospedale Regina Margherita con mandato speciale di completare il processo di scorporo. L’incarico decorre dal 1° settembre, fino alla nomina del nuovo direttore generale dell’AO OIRM.
Le nomine sono state condivise con l’Università di Torino che ha espresso il parere favorevole.
«Ringrazio il commissario Schael per il lavoro svolto in questi mesi e auguro buon lavoro al nuovo direttore Livio Tranchida. Tranchida arriva dall’ospedale di Cuneo che, anche grazie alla sua gestione, è stato valutato il miglior ospedale d’Italia e rappresenta sicuramente uno dei manager sanitari più preparati che ci siano nel nostro Paese, tant’è che ha ricevuto più volte proposte di incarichi da altre zone d’Italia. Abbiamo quindi individuato una delle figure migliori assegnandogli un ruolo delicato e chiedendogli di proseguire nella linea del rigore ma anche della condivisione con tutti gli attori della nostra sanità pubblica per rilanciare uno dei più grandi ospedali d’Italia – dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio  Insieme all’Assessore, abbiamo informato la sindaca di Cuneo Manassero, il presidente della Provincia Robaldo e la presidente della Fondazione ospedale Merlo che Tranchida rimarrà alla guida dell’ospedale di Cuneo, a scavalco fino al 30 novembre, per mettere in sicurezza la procedura amministrativa per la realizzazione del nuovo ospedale».
«Ringrazio il dottor Tranchida per la disponibilità ad assumere l’incarico di direttore generale della Città della Salute e della Scienza di Torino. Sono certo che l’esperienza maturata in vari ambiti e nell’ultimo periodo alla guida dell’AO di Cuneo, dove ha ottenuto ottimi risultati, saranno estremamente utili per affrontare nel migliore dei modi il nuovo incarico, dove lo attendono sfide impegnative, a partire dalla realizzazione della nuova sede. Come Regione ribadiamo la necessità di ristabilire la massima armonia nei rapporti all’interno dell’Azienda e di migliorare il dialogo con gli erogatori privati, nel rispetto delle normative. Ringrazio il dottor Ripa, per la disponibilità ad assumere il delicato incarico di Commissario straordinario dell’OIRM in un momento così importante. Ad entrambi formulo i migliori auguri di buon lavoro», dichiara l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

Fermato autore tentato omicidio Lungo Dora Napoli

In data 20 agosto, personale della Polizia di Stato, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’Ordinanza dispositiva della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino a carico di un cittadino marocchino (classe 1990), gravemente indiziato del tentato omicidio commesso il 21 giugno 2025, in lungo Dora Napoli 14, in pregiudizio di un connazionale.

L’uomo è stato rintracciato nei pressi della stazione ferroviaria di Alessandria, all’esito di una serrata attività di ricerca da parte degli investigatori della Squadra Mobile di Torino e del Commissariato di P.S. “Dora Vanchiglia”.

I fatti risalgono al 21 giugno scorso, quando un giovane marocchino era stato accoltellato più volte al volto e al fianco in lungo Dora Napoli, nel capoluogo piemontese. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il ferimento sarebbe scaturito da una lite tra la vittima e l’aggressore, originata da dissidi legati al luogo ove svolgere l’attività di ambulante presso il vicino mercato “Balon” di Porta Palazzo.

Dopo l’accoltellamento, il ferito era stato trasportato in codice rosso presso un locale nosocomio, dove era rimasto ricoverato in prognosi riservata, successivamente sciolta dai sanitari in giorni 30 salvo complicazioni.

Le serrate attività investigative, svolte attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di numerose testimonianze, hanno consentito, in breve tempo, agli investigatori di risalire all’identità dell’indagato, a carico del quale è stato emesso dal Tribunale di Torino un provvedimento di custodia cautelare in carcere.

La successiva attività di ricerca ha permesso di evidenziare che l’autore del fatto, senza fissa dimora, aveva lasciato questo capoluogo e che si trovava con molta probabilità ad Alessandria. Pertanto, le ricerche sono state estese in quel comune e hanno condotto gli investigatori, con la collaborazione della Squadra Mobile di Alessandria, al rintraccio del ricercato, nel corso del pomeriggio del 20 agosto scorso, nei pressi della Stazione Ferroviaria di quella città.

Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.