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Piazza San Carlo, la sindaca chiede il rito abbreviato

Chiara Appendino chiede  essere giudicata con il rito abbreviato nel processo per i fatti di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017 , che provocarono la morte di  due persone  e oltre 1500 feriti.

Analoga richiesta è stata presentata dall’ex questore Angelo Sanna. “Con questa scelta – dice la sindaca – intendo contribuire a favorire una più rapida conclusione del processo e la conseguente definizione delle responsabilità in sede giudiziaria. Naturalmente sono convinta che qualunque sia l’esito in tribunale nulla potrà lenire il dolore di chi ha perso una persona cara e, per tutta la nostra comunità cittadina, niente riuscirà a cancellare definitivamente il ricordo di quella tragedia”.

 

(foto: il Torinese)

Consegnava droga a domicilio, arrestato

Intercettato pusher con 210 grammi di hashish e marijuana nello zaino
La sera del 7 dicembre, i Carabinieri della Compagnia di Rivoli hanno arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti un italiano di 26
anni di Pianezza. I carabinieri stavano svolgendo un servizio antidroga a Pianezza, quando hanno notato un gruppo di giovani aggirarsi con fare sospetto in una via del
centro. L’attenzione dei Carabinieri è stata attirata in particolare da uno di loro che  aveva tra le mani un sacchetto. Dopo averlo ispezionato, i militari vi hanno
rinvenuto all’interno una busta trasparente contenente circa 210 grammi di marijuana. Nelle successive operazioni di perquisizione, estese anche all’abitazione del giovane, gli operanti hanno trovati vari bilancini di precisione ed un pezzo di hashish del peso di 11 grammi circa. Per tali motivi il 26enne è stato arrestato e tradotto in carcere al termine delle formalità di rito, mentre la sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro.

Affiliato ‘ndrangheta prendeva il reddito di cittadinanza

Dalla Liguria / in collaborazione con IL GENOVESE

I militari del Comando Provinciale di Genova hanno sequestrato tre autovetture (una
Smart Fortwo, una lussuosa Mercedes-Benz Classe CLA e una Volkswagen Golf) su
delega della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e
Antiterrorismo, nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria, denominata “Buon
Vento Genovese”, conclusasi, lo scorso luglio, con la cattura di 3 cittadini italiani per
traffico internazionale di cocaina dal Sudamerica, con le aggravanti “mafiosa”, della
ingente quantità e della transnazionalità.
Le prime due autovetture, intestate a A.A., classe 1980, elemento di vertice della
cosca di `ndrangheta “Alvaro” di Sinopoli (RC), sono state colpite da un
provvedimento del Tribunale di sequestro preventivo finalizzato alla “confisca per
sproporzione”, istituto che consente all’Autorità Giudiziaria di sottrarre a soggetti
indagati per reati gravi beni e utilità non congrui rispetto ai redditi dichiarati.
La terza, invece, risultata intestata ad un prestanome, è stata oggetto di un sequestro
preventivo finalizzato alla “confisca ordinaria”, trattandosi di un mezzo utilizzato
dall’organizzazione criminale per commettere i traffici illeciti: al suo interno, infatti, è
stato rinvenuto un doppiofondo artatamente ricavato nell’abitacolo, occultato dalla
moquette e dal poggiapiedi, compatibile a contenere una pistola.
In seguito ad ulteriori approfondimenti, è emerso, infine, che uno degli arrestati, I.F.,
classe 1968, condannato in primo grado dal Tribunale di Locri (RC) in ordine al reato di
falsa testimonianza per l’omicidio – avvenuto nel 2005 – di Francesco Fortugno,
vice-presidente del Consiglio Regionale della Calabria, ha percepito indebitamente,
dallo scorso mese di giugno, il Reddito di Cittadinanza.
L’indagato, proprietario di una villetta appena ristrutturata nel comune di Gioiosa
Jonica (RC), è stato, pertanto, denunciato alla locale Autorità Giudiziaria, la quale ha
immediatamente disposto all’I.N.P.S. di Reggio Calabria la sospensione del sussidio,
pari a 500 euro mensili.
Il Reddito di Cittadinanza rappresenta un sostegno per quanti hanno concretamente
bisogno di assistenza, motivo per il quale la Guardia di Finanza è impegnata in prima
linea a contrastare fenomeni di indebito accesso allo specifico beneficio, affinché le
risorse economiche pubbliche possano essere spese correttamente e venga garantito
l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse
a beneficio di soggetti non aventi diritto.

Rapina a Madonna di Campagna: arrestati gli autori, ragazzi ventenni

Era circa l’una di notte di giovedì scorso quando una pattuglia della Squadra Volante ha intercettato una
Stilo con due persone a bordo su via De Panis. L’auto, alla vista dei poliziotti, aumentava sensibilmente
la velocità in direzione di corso Grosseto, pertanto gli agenti decidevano di fermarla e sottoporre a
controllo gli occupanti. I due, entrambi di origine marocchina con cittadinanza italiana, di 19 e 20 anni,
sono apparsi molto nervosi al controllo. L’auto sulla quale viaggiavano è risultata sprovvista di
copertura assicurativa e pertanto è stata sottoposta e sequestro amministrativo. Durante la
perquisizione della stessa, gli investigatori hanno rinvenuto un telefono cellulare con cover rosa al cui
interno vi era una carta di identità intestata ad una cittadina albanese; in merito, i due giovani non
erano in grado di dare alcuna giustificazione. Ritenendo potessero essersi macchiati di un delitto più
grave, gli agenti perlustravano le vie limitrofe e venivano avvicinati da una ragazza di 18 anni, di
nazionalità albanese, che riferiva loro di essere appena stata vittima di rapina. Due giovani la avevano
avvicinata chiedendole di salire a bordo per consumare una prestazione, ma al suo netto rifiuto il
passeggero era sceso dall’auto, strattonandola e facendola cadere a terra; qui, le sottraeva il telefono
che custodiva all’interno della cover la carta di identità. I due complici sono stati arrestati per rapina
aggravata in concorso.

“Torino ferita”, un convegno a 40 anni dall’attentato alla Scuola di Amministrazione Aziendale

ANNI DI PIOMBO

Mercoledì 11 dicembre, a partire dalle 9.00 del mattino, l’Aula consiliare del di Palazzo Lascaris a Torino ospiterà il convegno “Torino ferita, 11 dicembre 1979” promosso dall’Associazione “La porta di vetro” con il patrocinio e il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte e l’adesione della Fondazione CRT e dell’Aiviter, l’associazione italiana vittime del terrorismo.

Quarant’anni fa, nello stesso giorno, si consumava uno degli episodi più cruenti e sanguinosi degli “anni di piombo” a Torino, con l’attentato dei terroristi di Prima Linea alla Scuola di Amministrazione Aziendale di via Ventimiglia, la prima businness school italiana. L’irruzione armata all’interno della SAA, mettendo in pratica un’idea criminale pianificata con la stessa “geometrica potenza” che vantavano in quegli anni le Brigate Rosse, provocò il ferimento di dieci persone tra studenti e docenti. In quel 1979 Torino visse uno dei suoi anni più bui e difficili, con gli attentati di Prima Linea che provocarono feriti e morti come la guardia carceraria Giuseppe lo Russo e l’ingegnere Carlo Ghiglieno, dirigente della Fiat. Il convegno, come ha osservato uno degli organizzatori e vittima dell’attentato, si pone l’obiettivo di affrontare il tema più generale della violenza, prestando attenzione ai risvolti umani, delle persone. Partendo da questa considerazione il programma prevede un confronto sul tema partendo dalla memoria storica con i testimoni dell’attentato e una riflessione con esponenti del mondo scolastico e del lavoro. Ritornando al programma, dopo l’introduzione del giornalista Michele Ruggiero, Presidente de La Porta di Vetro, e gli interventi di Mauro Salizzoni, Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte, Roberto Della Rocca, Presidente dell’Aiviter, Stefano Allasia, Presidente Consiglio regionale del Piemonte, si parlerà della “memoria storica” dell’evento. Moderati dal giornalista Luciano Borghesan, interverranno Vittorio Musso, già docente Master SAA, Giuliano Giampaolo, del direttivo dell’Aiviter, Rodolfo Poli, dirigente della Polizia di Stato, Giancarlo Caselli, magistrato tra i principali protagonisti della lotta al terrorismo e alla mafia. Il secondo tema della mattinata sarà “la violenza”. Moderati da Tiziana Bonomo, curatrice ex allieva SAA, interverranno Paolo Turin, già docente Master SAA, Roberto Maria Sparagna, magistrato della procura di Torino e il giornalista Domenico Quirico. Dopo una breve pausa il convegno, che si concluderà verso le 13,30, affronterà il terzo e ultimo tema, quello della “riflessione”. Moderati dal giornalista Paolo Griseri, interverranno Nino Boeti, già Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, il professor Giorgio Pellicelli, Alessandro Magini, autore de “Le città ferite”, il professor Pietro Terna e Donatella Pacces, figlia di Federico Maria Pacces, fondatore della SAA.

Marco Travaglini

Due tram si scontrano: una decina di feriti non gravi

Due tram si sono scontrati oggi pomeriggio a Torino, vicino a piazza Bernini.

Feriti leggermente un autista e dieci passeggeri ma se nessuno è grave. L’incidente è avvenuto in corso Tassoni dove c’è stata una collisione di un tram della linea 9 e uno della linea 16, verso l’ospedale Maria Vittoria. Prontamente  intervenuti 5 ambulanze,  i vigili del fuoco e i carabinieri.

Tav, nuovi scontri, Fsp Polizia: “Professionisti del disordine ancora in azione”

“Mentre noi subiamo per far rispettare la legge. Serve ipotesi terrorismo di piazza”

 

“In Val di Susa nuovi attacchi alle Forze di Polizia, vecchi i metodi: bombe carta, fionde, razzi, pietre, l’incendio di una cancellata. Nuove aggressioni vecchio e solito copione: donne e uomini in divisa rischiano la salute e persino la vita perché c’è chi non ha alcun rispetto per la legge, né per le decisioni che noi non abbiamo preso ma che noi dobbiamo far rispettare. Nessuno osi chiamarli manifestanti. Se il cantiere debba andare avanti o no non lo stabilisce la Polizia di Stato. Ciascuno si assume le responsabilità di scelte che, una volta assunte, noi dobbiamo far rispettare. Quelli che hanno agito ieri e molte altre volte sono professionisti del disordine, che ormai con pratiche letteralmente organizzate e programmate giungono pronti a ferire, a incendiare, a devastare, a fare più male possibile. E mentre c’è ancora chi ipotizza che tutto sommato non è poi così grave aggredire un poliziotto per essere stati da questo provocati in quanto il povero sciocco fa il suo lavoro dovendo difendere persone e beni, mentre chi gli lancia contro una bomba in fondo è giustificato perché è convinto di aver ragione, noi ripetiamo che queste forme di aggressioni organizzate sono pratiche eversive per arroganza, per pervicacia, per aggressività, portate avanti nella convinzione di non incorrere in conseguenze significative per come possono allo stato essere perseguite. Ecco perché rilanciamo con forza la nostra proposta di introdurre la fattispecie di terrorismo di piazza”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo gli scontri avvenuti nell’area del cantiere Tav di Chiomonte.

Operazione “Oro rosso”, la Polfer vigila sui furti di rame

In Piemonte e Valle d’Aosta

62 persone controllate, durante le 19 ispezioni a depositi di rottami, 8 lungo linee ferroviarie e 9 su strada: questi gli esiti dell’ “Operazione ORO ROSSO”, effettuata dal personale del Compartimento del Piemonte e Valle d’Aosta il 4 dicembre u.s., una giornata di controlli straordinari che ha lo scopo di contrastare i reati connessi al furto e commercializzazione del rame utilizzato in ambito ferroviario.
Durante le attività è stato effettuato un attento esame di tutti i materiali in giacenza, la rispettiva provenienza e tipologia, comprese le modalità di stoccaggio e conservazione, trattandosi nello specifico di rifiuti con un forte impatto ambientale.
E’ stato appurato a che titolo fossero presenti le persone identificate sui siti di stoccaggio, nel caso non fossero dipendenti, nonché è stata verificata la presenza di idonea autorizzazione a conferire metalli ferrosi.
Le operazioni, che si sono svolte contemporaneamente in tutta la penisola, su disposizione del Servizio di Polizia Ferroviaria di Roma, hanno interessato numerose località delle due regioni e si sono protratte per l’intera giornata.
A Torino denunciati per ricettazione in concorso due uomini di nazionalità Moldava, dal personale della Squadra Informativa Compartimentale e del Posto Polfer di Chivasso, poiché in possesso di un motore di un autoveicolo, risultato provento di furto, appena acquistato nella su indicata autofficina. Per il medesimo reato, il socio dell’autofficina, è stato sottoposto ad indagini preliminari in stato di libertà. Il controllo proseguiva all’interno dell’azienda, ove al termine degli accertamenti è stato sequestrato l’intero impianto e tutto il suo contenuto, poiché al suo interno sono stati rinvenuti altre componenti provento di furto, tra cui motori e targhe di autoveicoli. Inoltre è stato contestato anche il reato ambientale.
Il risultato operativo conseguito rientra nella più ampia attività di contrasto allo specifico fenomeno criminoso dei furti di rame che, da anni, vede impegnata in prima linea la Specialità, sia attraverso servizi di iniziativa che mediante controlli straordinari, quali “Oro Rosso”.

Il senso materno delle orche

Dalla Liguria, in collaborazione con IL GENOVESE
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Da alcuni giorni un branco di orche staziona dinanzi al bacino portuale di Genova Pra, sotto il continuo monitoraggio della Capitaneria di Porto di Genova. Sono impegnate quattro motovedette e un elicottero del Nucleo aereo di Sarzana che ha potuto filmare dall’alto l’attività della famiglia. Ciò ha consentito di cogliere un comportamento toccante: una femmina, ormai da giorni, trascina con sé e porta in superficie il corpo senza vita del suo piccolo nel tentativo di consentirgli di respirare. E proprio vero che il senso materno, negli umani come negli animali, è sempre fortissimo. Il comportamento dei cetacei è oggetto di un ulteriore monitoraggio specifico mediante un ‘idrofono’, speciale tipo di microfono che consente di registrare i suoni da loro emessi, restituendo dei dati che saranno poi valutati ed elaborati dagli esperti. Le vigilanza resta alta, sia da parte della guardia costiera, sia da parte dell’Istituto Thetys e Acquario di Genova, mentre rimane in vigore il divieto del comandante del Porto di Genova che interdice navigazione, sosta, attività subacquea, nella ‘zona di precauzione’ prospiciente l’ingresso al bacino portuale di Prà.
Massimo Iaretti

Per sfuggire alla polizia sbatte con l’auto contro quattro vetture: arrestato

L’uomo, prima di essere fermato, ha anche causato delle lesioni ad un agente di polizia
In orario serale, personale della Squadra Volante ha effettuato dei controlli nella zona di via Montanaro,
via Scarlatti e vie limitrofe. Poco prima delle 22 alcuni operatori hanno notato sopraggiungere in zona
una Citroen C2 con due giovani a bordo, che si fermavano in prossimità di un cittadino di colore, al
quale chiedevano qualcosa. Sospettando si trattasse di una trattativa per l’acquisto di sostanza
stupefacente, i poliziotti decidevano di procedere al controllo dell’auto ed avvisavano i colleghi di una
pattuglia posta poco più avanti di fermare la Citroen. Il conducente della utilitaria, accortosi della
Volante e degli operatori di polizia che gli intimavano l’alt, non solo non accennava a fermarsi ma
volontariamente investiva uno dei poliziotti, colpendolo alla gamba destra, all’altezza della coscia e del
ginocchio . Ripreso il controllo dell’auto, fuggiva su via Santhià in direzione esterno città. Aveva inizio un
lungo inseguimento dell’autore dell’investimento per le vie Sempione e Mercadante, che terminava
successivamente su strada Lanzo dove l‘auto, prima di fermarsi definitivamente, collideva contro 4
veicoli parcheggiati per strada. Il giovane alla guida della Citroen è un cittadino italiano di 21 anni, con
la patente di guida sospesa a tempo indeterminato. Essendosi rifiutato di sottoporsi al test
sull’assunzione di droghe, oltre ad essere arrestato per resistenza e lesioni a P.U. (il poliziotto ferito
riporterà un a prognosi di 8 giorni.) è stato anche denunciato ai sensi dell’art. 187 del codice della strada.