CRONACA- Pagina 1154

Stazioni sicure, controlli straordinari della Polfer

838 persone controllate, 88 bagagli ispezionati e 22 stazioni presenziate: questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure”, promossa dal Servizio Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che nella giornata del 26 ottobre scorso, ha visto impegnati 92 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni del Piemonte e Valle d’Aosta.

Gli agenti della Polfer hanno effettuato servizi di vigilanza nelle aree ferroviarie mirati al potenziamento dei dispositivi di controllo nelle stazioni, a bordo treno e lungo linea, con particolare attenzione agli obiettivi sensibili ricadenti nel territorio di competenza e ai convogli internazionali provenienti da Svizzera e Francia, al fine di incrementare il livello di sicurezza.

I controlli hanno interessato viaggiatori e bagagli al seguito, mediante l’uso di metal detector, nonché i depositi bagagli, effettuando verifiche sull’esatta procedura di ricezione e custodia.

A Torino, nella stazione di Porta Nuova, i servizi sono stati effettuati congiuntamente al personale del Reparto Prevenzione Crimine e alle Unità Cinofile.

 

A Torino Porta Nuova è stato denunciato un quarantaseienne romeno per violazione del divieto di accesso all’area ferroviaria, Daspo Urbano, comprensiva della zona parcheggi auto adiacente alla stazione, dove è stato rintracciato. La misura preventiva è stata emessa dal Questore di Torino lo scorso mese di aprile, con validità annuale. L’uomo è stato altresì sanzionato amministrativamente per l’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore.

 

A Novara il personale polfer ha denunciato un ventiduenne marocchino per inottemperanza all’ordine di abbandonare il territorio nazionale emesso dal Questore di Siracusa lo scorso mese di settembre, contestualmente gli è stato notificato un nuovo ordine di allontanamento entro 7 gg, emesso dal Questore di Novara.

 

Gli operatori polfer in servizio presso la Sottosezione di Domodossola (VB) hanno denunciato un quarantatreenne italiano, senza fissa dimora, per danneggiamento. A seguito di indagini l’uomo è stato identificato quale autore del danneggiamento di alcune obliteratrici presenti in stazione, avvenuto circa due settimane fa.

 

Il personale del Posto Polfer di Novi Ligure, durante i servizi presso la stazione di Serravalle Scrivia (AL), ha elevato due sanzioni amministrative per violazione al Regolamento di Polizia Ferroviaria, nei confronti di due iracheni di 23 e 34 anni che hanno pericolosamente attraversato i binari ferroviari.

Curava i tumori con medicina non convenzionale, torna in carcere

Dopo  la condanna definitiva

 

Lo scorso giovedì pomeriggio, a seguito della emissione del provvedimento restrittivo della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Torino che l’ha condannata ad espiare una pena di 3 anni, 8 mesi e 26 giorni di reclusione, è tornata in carcere la dottoressa sessantaseienne di Torino, nota per la lunga vicenda giudiziaria che l’ha vista coinvolta, inerente a cure a malati di cancro con metodi non convenzionali. La donna, ritenuta responsabile del reato di omicidio colposo, aggravato dall’omissione dell’obbligo giuridico di impedire l’evento e dalla previsione dell’evento stesso, è stata rintracciata ed arrestata dai poliziotti del Comm.to Barriera Nizza dell’Ufficio misure di prevenzione, sicurezza e cautelari a poche ore dalla ricezione del provvedimento ristrettivo a suo carico.

Protezione civile: nuove attrezzature a Chieri

Saranno acquistati un gruppo elettrogeno e una torre faro

Il Comune di Chieri ha deliberato l’acquisto di un gruppo elettrogeno e di una torre faro, attrezzature che saranno date in comodato d’uso gratuito all’associazione Protezione Civile Volontariato ODV: lo comunica l’assessore all’Associazionismo Paolo RAINATO. «Abbiamo effettuato una ricognizione e individuato ciò che necessita ai fini di migliorare l’operatività della Protezione Civile, soprattutto quando si verificano eventi estremi come alluvioni, “bombe d’acqua” o frane. La spesa per queste nuove attrezzature si aggirerà tra i 20 e i 30mila euro. Il gruppo elettrogeno e la torre faro saranno a disposizione dell’associazione Protezione Civile Volontariato ODV, che è la prima nata in città e con una lunga esperienza, con il compito di coordinarne l’utilizzo tra le organizzazioni di volontariato di protezione civile di Chieri. Questo importante investimento è anche un modo per ringraziare i volontari della Protezione Civile per l’impegno profuso durante la fase più critica della pandemia, un impegno che prosegue e che li vede presenti in modo continuativo presso il polo vaccinale dell’AslTO5».

“Aggrediti e feriti due poliziotti delle volanti di Torino”

Frattura del setto nasale e denti spaccati, questo è il drammatico epilogo di un controllo di polizia, in zona Mirafiori nord, effettuato da due poliziotti delle volanti di Torino, nei confronti di un extracomunitario senegalese pluripregiudicato e addestrato a picchiare.

E’ il commento di Eugenio Bravo, segretario del siulp

Ci chiediamo, continua Eugenio Bravo, quando sarà disponibile questo benedetto taser, necessario per frenare la violenza di questi malviventi, e soprattutto ci chiediamo che tipo di sanzione penale intenderanno adottare nei confronti di un aggressore che, infischiandosene dell’autorevolezza delle forze dell’ordine ha pensato bene di reagire con calci e pugni, ferendo gravemente i poliziotti.

Dire che non è possibile lavorare in questo modo, è un eufemismo.

È tempo che il Parlamento metta in atto misure severe nei confronti di chi aggredisce un appartenente alle forze dell’ordine che rappresenta lo Stato e la sua forza.

Diversamente non sarà possibile pensare di continuare a subire queste violenze inaudite.

Gli apprezzamenti e le parole di conforto della classe politica sono sicuramente importanti, ma sono perfettamente inutili se non seguono misure concrete che tutelino veramente e seriamente le forze dell’ordine.

Rappresentare lo Stato quando lo Stato sembra volere abbandonare le forze dell’ordine, non è sicuramente incoraggiante e tantomeno utile per garantire la sicurezza del Paese.

Indagine Covid, dibattito in Consiglio regionale

Approvata la relazione di maggioranza sulla gestione dell’emergenza Covid in Piemonte. Quella che in termine tecnico è stata definita “Indagine conoscitiva in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 sul territorio piemontese” all’interno della Commissione Sanità, aveva infatti prodotto due relazioni e quella di minoranza è stata respinta. I due schieramenti hanno votato per i rispettivi documenti.

Nell’illustrare la relazione di maggioranza Alessandro Stecco (Lega), presidente della Commissione Sanità, ha spiegato che “la mozione che ha portato all’istituzione del gruppo di lavoro prevedeva non solo un’analisi dei dati e delle misure adottate per contrastare il Covid ma anche un’analisi storica delle politiche e degli scenari degli ultimi decenni della sanità piemontese: compito che è stato svolto attraverso 21 audizioni che hanno evidenziando criticità e punti di forza”.

“La Sanità regionale, indebolita dai tagli e dalle necessità legate al Piano di rientro, si è trovata ad affrontare un’emergenza epocale senza un piano pandemico – ha sottolineato –. Nonostante ciò, il Piemonte ha in molti casi anticipato strategie e risposte che sono state riproposte a livello nazionale e internazionale, a cominciare dal contact tracing e dalle iniziative per la scuola sicura. Molto è stato fatto per implementare la medicina territoriale e l’emergenza ospedaliera: l’istituzione del Dirmei si è rivelata una chiave di volta per affrontare la situazione in un contesto di difficoltà strutturale di partenza. Non va dimenticato, inoltre, che il Piemonte è stata la prima regione a dotarsi di una piattaforma informatica. Le linee guida per la telemedicina, gli sforzi fatti per aumentare i posti di terapia intensiva e subintensiva, nonché l’incremento dei laboratori per l’analisi dei tamponi hanno dimostrato inoltre l’elevata capacità di risposta del Piemonte”.

Presentando la relazione di minoranza, Daniele Valle (Pd), coordinatore del gruppo di lavoro, ha sottolineato come l’indagine abbia “consentito di evidenziare lacune e ritardi nell’affrontare una situazione certamente nuova ma che avrebbe richiesto risposte più tempestive e strutturate”.

“L’indagine – ha aggiunto – ha approfondito diversi punti, anche se in qualche caso la Giunta è sembrata come volerli rimuovere. La pandemia ha colto tutti di sorpresa e lascia tuttora interrogativi sulla sua evoluzione: si poteva senza dubbio fare di più e meglio per quanto riguarda le evidenti carenze nella catena di comando, le politiche per il tracciamento, il ritardo negli interventi per le Rsa e l’incertezza nella scelta e nella gestione delle strutture Covid. Ci sono problemi che dovremo affrontare nei prossimi mesi, a cominciare dalla catena di comando con ruoli spesso sovrapposti e confusi e dalla redazione del Piano sociosanitario regionale per darne una più compiuta organizzazione”.

“Mi preoccupa il domani – ha concluso – perché le risorse per il personale medico a tempo determinato stanno finendo, i bisogni di cura sono migrati verso il privato e le liste d’attesa si sono allungate a dismisura. La sfida che abbiamo di fronte è recuperare le liste d’attesa e coloro che si sono allontanati dal Sistema sanitario regionale per veder garantito il diritto alla salute”.

Paolo Bongioanni (Fdi) ha osservato come dalla relazione di maggioranza emerga “la necessità di investire sul capitale umano in Sanità e di rafforzare la medicina di territorio. La Regione ha avuto capacità di reazione immediata a cominciare dall’aumento dei laboratori di analisi, passati da 2 a 32, e delle terapie intensive”.

Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Maurizio Marello e il capogruppo Raffaele Gallo, ha sottolineato come “sia necessario analizzare ciò che non ha funzionato per non ripetere gli errori. È innegabile che nel 2019 la Sanità piemontese abbia ereditato problemi strutturali ma le sue condizioni erano notevolmente migliorate rispetto al 2014. Il Piemonte sta tuttora continuando a fare pochi tamponi, così come è stata evidente la confusione tra posti letto Covid e non Covid nella prima e nella seconda ondata”.

Alberto Preioni, intervenuto per la Lega con Andrea Cane e Riccardo Lanzo, ha definito la relazione di maggioranza “un grande lavoro di trasparenza a disposizione di chiunque lo desideri. Il Piemonte non è partito al pari delle altre regioni a causa dei Piani di rientro e dei tagli attuati negli anni dal Governo, mentre l’Assessorato e il Dirmei si sono impegnati nel cercare soluzioni e offrire risposte. Sarà importante assumere e favorire borse di studio per guardare al futuro con maggiore serenità, così come continuare nello sviluppo delle Usca e delle cure domiciliari per curare le persone a casa”.

Francesca Frediani (M4o) ha evidenziato “la necessità di concentrarsi sul nuovo Piano sociosanitario regionale e sul rafforzamento della medicina territoriale per permettere ai cittadini di accedere in tempi brevi ai servizi. La decisione di chiudere le scuole in anticipo rispetto alle altre regioni si è rivelata piuttosto saggia ed è importante ora intervenire sui trasporti per poter continuare ad assicurare la didattica in presenza”.

Per Sarah Disabato (M5s) “il lavoro svolto nel gruppo di lavoro ci permetterà di non commettere in futuro gli errori fatti in passato. È necessario concentrarsi sulla prevenzione e sul monitoraggio degli agenti infettivi per evitare il proliferare di pandemie”.

Marco Grimaldi (Luv) ha rilevato che “il Piemonte a inizio pandemia non sapeva neppure di cosa disponesse nelle sue file, a partire dai Dpi e si è mossa una ventina di giorni dopo rispetto alla Lombardia e ad altre regioni per procedere all’approvvigionamento. Le Rsa, inoltre, sono state abbandonate a se stesse”.

Silvio Magliano (Moderati) ha espresso la necessità “di fronte a quanto accaduto, di capire cosa non abbia funzionato e di non esitare a riconoscere che nell’attività di governo qualche volta si possono commettere errori”.

Per Paolo Ruzzola (Fi) “la Sanità piemontese ha fronteggiato l’emergenza con coraggio, a cominciare dal personale sanitario e parasanitario e dai volontari. Abbiamo affrontato la pandemia con svantaggi dovuti a carenza di strutture, laboratori e personale e con un sistema informatico e manifatturiero inidonei per il tracciamento e la produzione di mascherine. Ci sono stati errori a tutti i livelli ma avremmo forse potuto essere meno impreparati con una Sanità in condizioni migliori e, nonostante alcune carenze, non è stato lasciato indietro nessuno”.

Per Mario Giaccone (Monviso) “la relazione di maggioranza tende a evidenziare come il Piemonte abbia saputo affrontare una situazione del tutto inedita mentre quella di minoranza evidenzia con garbo i limiti dell’organizzazione e della regia generale. I dati raccolti e alcuni limiti sono oggettivi: la minoranza non ha inteso speculare sulle difficoltà per non aggiungere problemi”.

Prima della votazione finale l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha sottolineato che “se vogliamo parlare di un ‘caso Piemonte’, esso risiede forse nel fatto che oggi la regione è tra le zone con le maggiori condizioni di sicurezza, frutto dell’impegno e dei sacrifici di tutti”.

“Lungi da noi l’idea di dire che nessuno ha sbagliato – ha dichiarato – perché solo chi non fa non sbaglia. È indubbio che la Sanità piemontese al momento dello scoppio della pandemia fosse debole, ma è un fatto che chiunque abbia avuto bisogno di un ricovero in terapia intensiva o ordinario lo abbia avuto. La risposta degli ospedali è stata efficiente e la medicina del territorio è stata potenziata”. “Abbiamo inoltre affrontato l’emergenza con armi spuntate – ha concluso – ma grazie a un protocollo all’avanguardia elaborato nell’aprile 2020 abbiamo curato a casa 48mila persone in un momento di incertezza e con un quadro normativo confusionario in cui ogni settimana cambiavano le carte in gioco e non va dimenticato che l’indagine sulle Rsa è stata archiviata. Abbiamo poi cercato in ogni modo di fornirci di dispositivi Dpi, ma non di rado i nostri acquisti venivano bloccati, abbiamo riposto nei magazzini i ventilatori fornitici dalla struttura commissariale perché si rompevano e ne abbiamo acquistati di nuovi, abbiamo assunto medici a tempo determinato perché erano gli unici che il Governo ci ha consentito di assumere e realizzato una piattaforma per il tracciamento quando all’inizio della pandemia disponevamo di un semplice file Excel. Le sfide che ci attendono ora sono il nuovo Piano sociosanitario e la riduzione delle liste d’attesa”.

Confermata condanna a 30 anni per l’assassino del giovane ai Murazzi

La corte di Assise di Appello di Torino ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Said Mechaquat

Questi il 23 febbraio 2019 uccise sul lungo Po dei Murazzi a Torino il 34enne Stefano Leo, che lavorava commesso in un negozio di abbigliamento.

L’imputato si costituì settimane dopo e diede spiegazioni confuse del suo gesto.

I due non si conoscevano. Said si era appostato sul Lungo Po e aveva aggredito Leo, che stava andando al lavoro, sgozzandolo con un coltello.

L’Aeroporto di Torino, un’esperienza sicura

L’Aeroporto di Torino ottiene il rinnovo della certificazione Airport Health Accreditation rilasciata da Airports Council International (ACI) World e da ACI Europe.

Si tratta del riconoscimento che, dopo avvenuta verifica, conferma la corretta ed efficace applicazione da parte dello scalo delle procedure anti Covid-19.

Il programma internazionale dell’Associazione internazionale degli aeroporti valuta le misure e le procedure sanitarie introdotte a seguito della pandemia Covid-19, in conformità con le raccomandazioni dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO – Council Aviation Recovery Task Force), in linea con l’Agenzia Europea per la sicurezza aerea (EASA), il protocollo del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC – Aviation Health Safety Protocol) e le linee guida ACI Europe per una Healthy Passenger Experience negli aeroporti.

L’Airport Health Accreditation permette un efficace confronto tra gran parte degli aeroporti mondiali delle misure sanitarie di contrasto alla diffusione del Covid-19 ed è stata ottenuta dopo verifica dell’allineamento delle attività alle linee guida delle istituzioni sanitarie internazionali ed alle migliori pratiche di settore.

Dopo aver esaminato analiticamente i processi operativi e di sanificazione, le modalità di controllo e l’efficacia della strumentazione di rilevazione, ACI dichiara infatti che l’Aeroporto di Torino ha dimostrato di attuare tutte le possibili azioni per offrire un’esperienza aeroportuale sicura a tutti i viaggiatori, riconoscendo l’impegno profuso dallo scalo nella continuazione degli sforzi dedicati alla sicurezza dei passeggeri e del personale aeroportuale.

La pulizia e disinfezione degli ambienti, il mantenimento delle distanze fisiche, la protezione del personale, le comunicazioni e le strutture per i passeggeri sono tra gli elementi esaminati e valutati da ACI per il rilascio della certificazione Airport Health Accreditation.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di aver ottenuto il rinnovo di questa certificazione, che conferma il nostro impegno nel garantire ai passeggeri un’esperienza di viaggio al massimo dei livelli di sicurezza. L’Aeroporto di Torino ha continuato e continuerà sempre a mettere in campo tutte le misure necessarie a ridurre al minimo il rischio di contagio tra i viaggiatori e i lavoratori dello scalo”.

Covid: Maurizio Scandurra e Patrizia Polliotto oggi on air su ‘Radio Radio’

Il giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico e il noto legale d’impresa torinesi discutono di sanità pubblica e privata questa mattina in diretta a ‘Un Giorno Speciale’ con Francesco Vergovich.

Si preannuncia una puntata scoppiettante quella che vede il trio Francesco Vergovich, Patrizia Polliotto e Maurizio Scandurra questa mattina sulle frequenze dell’ascoltatissima talk-radio nazionale ‘Radio Radio’.
Nel consueto appuntamento del mercoledì mattina delle ore 13.35, i tre professionisti affronteranno in radio e in tv e sul web il cruciale dibattito sul rapporto di confronto fra sanità pubblica e privata, oltre a parlare di Greenpass, virologi e attuale scenario economico-sociosanitario nazionale.
Patrizia Polliotto, noto e stimato legale d’impresa italiano, interverrà in qualità di Presidente del milanese IRCCS ‘Istituto Ortopedico Galeazzi’, eccellenza ospedaliera di rilevanza europea di proprietà del ‘Gruppo san Donato, prima realtà sanitaria privata italiana fondata dal talento imprendioriale manageriale della Famiglia Rotelli.
Polliotto, inoltre, annovera e altresì ha ricoperto e ricopre incarichi al vertice in prestigiosi contesti nazionali pubblici e privati di primo piano tra cui ‘Compagnia di San Paolo’, ‘Juventus’, ‘Reply’, ‘NB Aurora’ e ‘Zucchi’, e ha rivestito ruoli di primo piano anche in altrettante prestigiose realtà nazionali quali ‘Finmeccanica’, ‘Iren’ e ‘Gruppo Viasat’.
E’ Fondatrice e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori (www.uncpiemonte.it) dal 1955 la prima e più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
Maurizio Scandurra, scoperto e lanciato dal noto regista Rai Michele Guardì (ideatore di storici programmi di successo quali ‘I Fatti Vostri’, ‘Mattina’ e ‘Mezzogiorno in Famiglia’, ‘Scommettiamo che?’ con l’indimenticato Fabrizi Frizzi), è spesso opinionista a ‘La Zanzara’ di Radio 24 con Giuseppe Cruciani, Alberto Gottardo e David Parenzo.
Attualmente in televisione è ospite ricorrente anche a ‘Canale Italia’, ove anche firma copertine e servizi filmati del talk-show leader del prime-time del quarto polo televisivo italiano ‘NotizieOggi Lineasera’ ideato e condotto dal giornalista Vito Monaco.
Scandurra, ospite tutti i mercoledì mattina in diretta su ‘Radio Radio’ in uno spazio condiviso all’interno di ‘Un Giorno Speciale’ di e con Francesco Vergovich, ha debuttato al cinema come attore interpretando sé stesso nel film ‘Lupo Bianco’ sulla storia del filantropo Carlo Olmo recitando al fianco di Sebastiano Somma, protagonista della pellicola con Remo Girone. L’opera, prodotta da ‘CinemaSet’ e patrocinata dal Miur, attesa nelle sale cineamtografiche italiane a Febbraio 2022, è stata anche premiata con un importante riconoscimento alla recente 78° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Per ascoltare la puntata e guardarla in diretta, è disponibile il sito www.radioradio.it (per trovare la frequenza in FM o assistere in streaming), mentre in tv ‘Radio Radio’ si trova al Canale 676 del digitale terrestre.

Tv, per il Piemonte il passaggio all’Mpeg-4 a gennaio

Marco Bosticco (Presidente antennisti di Confartigianato Piemonte): “la seconda rivoluzione del digitale terrestre con il cambio delle frequenze televisive sta diventandouna corsa ad ostacoli.”

 

“La comunicazione è stata poco chiara: molti cittadini hanno capito di dover cambiare la televisione quando, invece, non è  detto che sarà necessario.”

 

“Quella che sarebbe dovuta essere la seconda rivoluzione del digitale terrestre con il cambio delle frequenze televisive sta diventando, invece, una corsa ad ostacoli.

Molti sono i problemi che gli utenti stanno affrontando e ad aver capito come andranno le cose sono davvero pochi.” A lanciare l’allarme è Marco Bosticco, Presidente antennisti di Confartigianato Piemonte.

Per il Piemonte il passaggio all’Mpeg-4 è previsto per il prossimo mese di gennaio. Ricordiamo che dal primo Switch-off dello scorso 20 ottobre, 15 canali tra Rai e Mediaset potrebbero non essere più visibili dai televisori. 

 Per la Rai potrebbero risultare invisibili: Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Yoyo, Rai Sport + HD, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium e Rai Scuola.

Per Mediaset, invece, potrebbero risultare invisibili: TgCom24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 TV e Virgin Radio TV.

 I canali Rai1, Rai2, Rai3 e Rai News 24 invece si continueranno a ricevere (temporaneamente) su tutti i televisori.

 “Il motivo della «scomparsa» dei canali è semplice in quanto dallo scorso 20 ottobre sono visibili solo i canali in Hd, ovvero in alta definizione. – spiega Bosticco – Chi ha un televisore o un decoder compatibili dovrà solamente risintonizzarli, procedura che in questo periodo di cambiamento sarà necessario ripetere, probabilmente, anche più volte.”

Per sapere se il proprio televisore o il proprio decoder sono compatibili con l’Hd, basterà sintonizzarsi su un canale in alta definizione come 501 (Raiuno Hd), 505 (Canale 5 Hd) o 507 (La7 Hd). Se sarà possibile ricevere anche solo un canale, per continuare a vedere i canali oscurati sarà sufficiente risintonizzare il tv (ammesso ovviamente che non ci siano problemi all’antenna).

 Se l’apparecchio non ha problemi di ricezione, al termine della ricerca sarà creata una lista di canali ordinata.

 

Il passaggio all’Hd (o più precisamente il passaggio dalla codifica Mpeg-2 all’Mpeg-4) è solo il primo passaggio tecnologico che vedrà protagonista la Tv.

Con il secondo, e più importante, si passerà dal sistema Dvb-T al Dvb-T2, il vero e proprio nuovo digitale terrestre, e tutti i vecchi canali saranno «spenti» a favore dei nuovi. Un televisore compatibile con l’Hd quindi non è detto che lo sia anche con quest’ultimo. Sarà necessario quindi adeguare il televisore o il decoder ma c’è tempo: Il processo di spegnimento dei vecchi impianti avverrà gradualmente e sarà definitivo nel 2023.

“Per sapere se i dispositivi sono già pronti si deve procedere con la verifica di due canali di test, il 100 per la Rai e il 200 per Mediaset -continua Bosticco –Se nei canali appare il cartello «Test HEVC Main10», il Tv o il decoder sono compatibili anche con il nuovo digitale terrestre e non ci sarà bisogno di sostituirli. L’importante, nell’eseguire il test, è che si vedano correttamente Raiuno sul canale 1 e/o Canale 5 sul quinto canale. Se, infatti, non sono ricevibili correttamente i canali tradizionali, non si vedranno neanche quelli di test. Anche qui il consiglio è di risintonizzare Tv o decoder ed eseguire di nuovo il controllo.”

La comunicazione è stata poco chiara – conclude Bosticco – perché molti cittadini hanno capito di dover cambiare la televisione quando, invece, non è  detto che sarà necessario. Sono state invogliate a cambiare tv molte più persone di quante effettivamente lo necessiterebbero. Il tecnico antennista potrà supportare gli utenti in questa seconda trasformazione tecnologica della televisione in quanto è un professionista in grado di progettare un impianto per la tv, sostituire un’antenna, installare una parabolica ecc.”

Furgone travolge auto: morta una quindicenne

Una ragazza di 15 anni è morta a Cavaglietto, nel Novarese, mentre viaggiava in auto:  la vettura è stata travolta da un furgone. La madre della giovane, che  era alla guida della vettura, è stata trasportata in elicottero in codice rosso all’ospedale di Novara. È in stato di choc, ma illeso, il conducente del furgone.  La  dinamica dell’incidente è al vaglio degli accertamenti delle forze dell’ordine.