CRONACA- Pagina 1154

Cinque denunce per la manifestazione non autorizzata dei migranti

Dal Piemonte

I Carabinieri della Compagnia di Saluzzo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Cuneo 5 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di manifestazione in luogo pubblico non autorizzata e violenza privata.

I fatti si riferiscono al corteo di protesta organizzato il 15 luglio scorso, per le vie del centro urbano di Saluzzo, da parte di un gruppo di oltre 100 migranti stagionali, i quali – dopo avere trascorso molte ore all’addiaccio, sotto la pioggia incessante – rivendicavano il diritto a sistemazioni alloggiative idonee. In quell’occasione il corteo, snodatosi dal Foro Boario alla sede del municipio, aveva deliberatamente provocato blocchi stradali, aggredito, talora fisicamente, alcuni passanti che realizzavano video o foto con i propri telefoni cellulari, rovesciato in terra alcuni cassonetti dei rifiuti e tentato di occupare uno stabile dismesso lungo il tragitto.

L’intenso e articolato lavoro investigativo svolto dopo l’evento, consistito nell’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e nell’escussione di numerosi testimoni, ha consentito agli inquirenti di identificare i 5 soggetti ritenuti promotori o esponenti di rilievo della manifestazione non autorizzata e di definire alcune condotte intimidatorie poste in essere da alcuni di essi nei confronti degli operatori del P.A.S. (Prima Accoglienza Migranti) nelle fasi prodromiche all’evento.

Gli indagati sono originari del Mali, Senegal Gambia e Guinea, regolari sul territorio nazionale e dimoranti in varie regioni italiane. A carico di due di questi, ritenuti gli ideatori e i promotori dell’accesa protesta, sono stati emessi dal Questore di Cuneo altrettanti provvedimenti di “foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno nel comune di Saluzzo” per la durata di tre anni.

Nei giorni successivi, in pieno centro città, uno dei soggetti indagati è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Saluzzo per essersi opposto con violenza ad un controllo di polizia a seguito della mancata ottemperanza del predetto provvedimento del Questore. Il competente G.I.P., all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto e del rito direttissimo, ha applicato all’indagato la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Cuneo e disposto l’espulsione dal territorio nazionale in relazione al reato di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

In Barriera due arresti per rapina

La Polizia di Stato di Torino ha effettuato due arresti per rapina. Si tratta di due eventi distinti accaduti entrambi nel quartiere di Barriera di Milano a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Sono intervenuti gli agenti della Squadra Volante e del Commissariato di zona che hanno arrestato due cittadini marocchini, di 29 e 27 anni, per il reato di rapina.

Nel primo caso è stato un ragazzo che ha chiesto aiuto: è fermo alla fermata dell’autobus in corso Palermo angolo via Scarlatti e un suo connazionale lo spinge violentemente contro il semaforo. Mentre con una mano brandisce una bottiglia di birra con l’altra gli sottrae dalla tasca il telefono cellulare e il permesso di soggiorno. Prima di scappare, gli strappa anche la collana e il bracciale che indossa causandogli delle lievi escoriazioni. Il giovane riesce a contattare la Polizia da una vicina cabina telefonica.

Gli agenti sono riusciti ad intercettare subito il rapinatore, irregolare sul territorio Nazionale e con precedenti di Polizia, su corso Giulio Cesare. Si trovava a bordo della sua bicicletta. Negli slip aveva nascosto la refurtiva, che risultava danneggiata nelle giunture a causa dello strappo. Il ventinovenne è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per aver fornito false generalità e per l’inottemperanza all’Ordine del Questore di lasciare il territorio dello Stato.

Nel secondo caso, invece, è un uomo sulla settantina la vittima di rapina: è sceso della sua auto in attesa di un amico e un cittadino straniero da dietro, sotto la minaccia di un paio di forbici, gli strappa la collanina in oro che portava al collo, facendogli perdere l’equilibrio. La vittima cade a terra, batte la testa, ma nonostante ciò si alza, sale in auto e insegue il rapinatore fino in via Monte Rosa dove attira l’attenzione di diversi passanti che fermano il ladro.

Gli agenti hanno rinvenuto nelle tasche del ventisettenne la collana in oro e sotto gli indumenti le forbici utilizzate per guadagnarsi la fuga.

 

Maltratta la moglie, arrestato

Un uomo di 49 anni  residente a Bussoleno è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Susa per maltrattamenti in famiglia. La denuncia è  della moglie, che aveva raccontato una triste vicenda di insulti e vessazioni  anche in presenza del figlio minorenne. Dopo l’incontro con i carabinieri il marito ha cercato di convincere la donna a ritrattare giungendo a minacciarla di morte. Dopo l’ultima telefonata i militari lo hanno arrestato in flagranza di reato.

Chieri: “Pista ciclabile da sistemare”

Il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Chieri, Luigi Furgiuele, interessato dalle segnalazioni di alcuni residenti, ha effettuato un sopralluogo alla pista ciclabile che consteggia il Liceo Monti e sfocia nella piazzetta della Croce Rossa.

“Ho potuto costatare  – dice l’esponente della Lega – una situazione di estrema incuria dell’erba che impedisce o comunque rende pericoloso l’utilizzo della ciclabile”. Di qui l’intenzione, come gruppo consigliare, di segnalare questa situazione alla giunta attraverso i mezzi istituzionali a propria disposizione.

Turista torinese colto da malore muore in mare

Un turista torinese di 70 anni è stato stroncato da un malore nel primo pomeriggio di ieri  mentre si trovava in acqua davanti alla spiaggia delle Calandre di Ventimiglia. Sono intervenuti il personale sanitario del 118, con i vigili del fuoco e la guardia costiera, ma non è stato possibile rianimare l’uomo la cui salma, vista la zona di difficile accesso, è stata trasferita via mare al nuovo porto di Ventimiglia.

Gatto “impiccato” alla cancellata della chiesa

Un gatto, macabro spettacolo,  è stato ritrovato impiccato alla cancellata della chiesa di San Luigi Gonzaga a Chieri.

Lo ha trovato il sacrestano che, mentre apriva la parrocchia, ha vistol’animale morto. Indagano i carabinieri che stanno cercando di contattare la proprietaria e di ricostruire l’accaduto. Il felino era conosciuto nel quartiere: lo si vedeva  girare liberamente per la strada ma non si lasciava avvicinare. Potrebbe essersi trattato di un incidente, poichè l’animale al collo aveva un collare troppo largo, potrebbe quindi essere salito sul tetto della centralina del gas, vicino della cancellata della chiesa, e saltando, potrebbe essere rimasto impigliato.

Minacce a Tamietto, interviene il Ministro della Salute

Hanno un’eco nazionale le minacce rivolte da anonimi al ricercatore Marco
Tamietto, al centro di un’indagine per individuare l’autore del gesto.
Il ministro Giulia Grillo, nell’esprimere una nettissima condanna nei
confronti degli autori e piena solidarietà a Tamietto in una nota ha ritenuto
opportuno fare alcune precisazioni che riportiamo di seguito:
“Il 19 luglio scorso l’associazione Lav ha ricevuto dal ministero della
Salute la documentazione riguardante il protocollo scientifico della
sperimentazione Light -Up, secondo quando prescritto dagli obblighi di
trasparenza previsti dalla legge 241/90  che regola le richieste
di accesso agli atti.
Nel rispetto di tali obblighi nessun dato sensibile è stato diffuso.
La notizia della partecipazione del professor Tamietto alla sperimentazione
era, invece, pubblica da oltre un anno, dal momento che il neurologo è
assegnatario di un Grant e del relativo finanziamento concesso dal
Consiglio europeo della Ricerca (Erc), come riscontrabile dal sito web
dello stesso.
Alla luce di queste precisazioni, attribuire al ministero o alla sua guida
politica comportamenti lesivi della privacy di qualsiasi ricercatore o di
eventuali conseguenze di tali violazioni, è da considerarsi un’affermazione
lesiva dell’Istituzione e dei suoi responsabili politici e amministrativi”.
Massimo Iaretti

Scontro frontale tra auto e moto: due morti nel Torinese

Una coppia di astigiani è morta stamane in un incidente stradale avvenuto a Villar Perosa.

Si tratta di un 68enne e una 60enne,  in sella a una Bmw 1200 che, sulla strada provinciale 23 all’altezza della rotonda di San Germano Chisone, sono stati investiti da una Fiat Panda con a bordo un 20enne di Frossasco e una 19enne di Cantalupa. Secondo i carabinieri della stazione di Villar Perosa  l’auto, arrivata da Sestriere e diretta a Pinerolo ha invaso la corsia opposta e si è scontrata frontalmente con la moto. I due motociclisti sono stati sbalzati fuori strada e sono morti sul colpo. L’autista e la passeggera della Panda sono stati portati all’ospedale di Pinerolo di Pinerolo.

Giardini da curare

Riceviamo e pubblichiamo

Siamo nel borgo Pietra Alta(Via Cavagnolo angolo Via Tasca) pressi Corso Vercelli. L’incuria di questo giardino ma più in generale nella periferia di Torino ha raggiunto livelli non tollerabili dai residenti che lamentano un abbandono a stessa del territorio. Erba altissima, lo si può vedere dalle foto e un tronco caduto lasciato lì da circa 3 settimane a quanto riferiscono i residenti. Questo degrado non è più tollerabile sia per una questione di decoro urbano che per una questione di igiene dato che una simile “foresta” agevola il proliferare di insetti. Come intende intervenire la Signora Sindaco o l’assessore competente per risanare in questa ma anche altre zone la situazione?

Luigi Furgiuele

Tenta di incendiare il pronto soccorso

Dal Piemonte

E’ stata una notte davvero ‘di fuoco’ e non nel senso figurato del termine quella tra venerdì e sabato, per il posto di pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito. Infatti i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Casale Monferrato hanno arrestato un 41enne di Coniolo, con precedenti penali, perché ritenuto responsabile di incendio doloso di edifici pubblici, interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.

L’uomo, verso le ore 21:30 del 23 agosto, contattava il numero di emergenza 112, dichiarando di trovarsi all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Casale Monferrato e di avere una bomba. Immediatamente, la locale Centrale Operativa dei Carabinieri allertava le pattuglie, inviandole sul posto.

Nel frattempo, trovandosi in evidente stato di alterazione psico-fisica, il soggetto – già noto al personale sanitario – veniva accompagnato in una stanza destinata allo svolgimento delle visite, all’interno della quale erano presenti barelle e materiale medico: lì, senza alcun motivo, M.C. incendiava le poltrone, utilizzando un liquido infiammabile per la disinfezione delle mani, quindi si dava alla fuga, dirigendosi verso il centro della città.

L’incendio era prontamente spento dal personale sanitario mediante l’uso degli estintori e i degenti venivano precauzionalmente trasferiti in un altro reparto, in attesa del ripristino del Pronto Soccorso.

La Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato reindirizzava le pattuglie in circuito, facendole convergere in città per le ricerche dell’uomo, individuato poco dopo in Corso Valentino e arrestato.

Al termine degli accertamenti di rito, il 41enne veniva condotto presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima davant al  Tribunale di Vercelli.

Massimo Iaretti